Redazione Notizie D'Abruzzo

Scontro tra un’auto e due cavalli fuggiti dal maneggio nel Pescarese

Scontro tra un'auto e due cavalli fuggiti da un maneggio a Citta' Sant'Angelo, in via Piano di Sacco. I cavalli hanno invaso la carreggiata della Lungofino e si sono scontrati con una Fiat 500 che viaggiava in direzione Elice. Uno dei due cavalli e' morto, mentre le due persone che erano a bordo della Fiat 500 sono state trasportate in ospedale per gli accertamenti. 

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Istat, pensioni anticipate in aumento del 29 per cento

L'ultimo bollettino Istat sui flussi di pensionamento analizza l'arco temporale che va dal 2018 al 2019, registra una diminuzione del 15 per cento del numero di pensioni di vecchiaia e un aumento del 29 per cento di quelle anticipate. Il periodo analizzato e' quello nel quale e' stata implementata la Quota 100 e la possibilita', in vigore dal 2018, di pensionamento anticipato con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci. Quanto ai requisiti delle pensioni di vecchiaia, l'istituto di statistica sottolinea come nel 2018 sia stata raggiunta la completa armonizzazione di tutti i lavoratori dipendenti privati con i lavoratori autonomi, sia uomini sia donne. In particolare l'eta' minima di accesso alla pensione di vecchiaia e' stata di 66 anni e 7 mesi nel 2018 e di 67 anni nel 2019, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi, per effetto del ricalcolo della speranza di vita. 

La nota dell'Istat ricorda che la cosiddetta Quota 100 e' stata istituita nel mese di aprile 2019 e consente l'uscita anticipata dal mondo del lavoro per tutti coloro che abbiano maturato almeno 38 anni di contributi con un'eta' minima di 62 anni. Riguardo agli assegni sociali, dal momento che nell'anno 2019 il requisito di eta' e' aumentato da 66 anni e 7 mesi a 67 anni per effetto dell'incremento della speranza di vita, la loro misura risulta nel primo semestre 2019 di entita' esigua e riferibile esclusivamente ai cittadini gia' ultra 67enni che abbiano soddisfatto nel 2019 i requisiti reddituali di legge: la prestazione prevede infatti, oltre al requisito anagrafico, anche il requisito reddituale personale per i cittadini non coniugati e coniugale per quelli coniugati. Nel secondo semestre 2019 l'Istat registra un incremento del numero di assegni sociali liquidati, riconducibile a coloro che, bloccati a gennaio 2019 dall'incremento del requisito di eta' sono riusciti ad agganciare il nuovo requisito anagrafico richiesto. Gli analisti dell'Istat notano che il rapporto tra le pensioni di invalidita' e quelle di vecchiaia rimane pressoche' costante nei due anni di analisi, dal momento che entrambe le categorie di pensione registrano una diminuzione nel 2019. La percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nel 2019 un valore superiore a quello dell'anno precedente di 9 punti e cio' significa un maggiore aumento delle pensioni femminili liquidate rispetto a quelle maschili. A livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta invece sostanzialmente uguale nel biennio considerato

Il totale dei lavoratori dipendenti andati in pensione nel 2018 risulta di 298.137 e nel 2019 la cifra passa a 298.773. Ai quali si aggiungono 35.976 coltivatori diretti e mezzadri nel 2018 e 31.689 l'anno seguente (in entrambi gli anni oltre il 50 per cento dei trattamenti e' per superstiti e l'importo medio sotto i 700 euro mensili). Altri 79.738 sono gli artigiani andati in pensione nel 2018 e 75.891 l'anno scorso, con importi superiori, intorno ai mille euro. I commercianti sono stati 65.054 due anni fa e 64.991 l'anno scorso con assegni medi leggermente superiori ai mille euro mensili. I parasubordinati, pensionati quasi tutti per raggiunta eta' di vecchiaia e con pensioni medie sotto i 499 euro, sono stati rispettivamente 37.623 e 26.926. A queste categorie si aggiungono oltre 20 mila assegni sociali nel 2018 e 37.3003 nel 2019.

La stragrande maggioranza dei trattamenti pensionistici erogati nel 2018 e nel 2019 sono su base retributiva o mista (il 95 per cento nel 2019 e il 92 per cento nel 2018). Per quanto riguarda la gestione dei lavoratori autonomi, anche tramite casse ed enti privati, siano essi commercianti, artigiani o parasubordinati, le pensioni erogate sono cosi' ripartite: 35 per cento per superstiti, 6 per cento per invalidita', 26 per cento di vecchiaia, 35 per cento per anzianita' o anticipate. Nel caso dei lavoratori dipendenti i dati di flusso relativi ai due anni considerati rilevano nel 2018 un 40 per cento di pensioni per superstiti, un 18 per cento di vecchiaia, un 12 per cento di invalidita' e un 32 per cento di anzianita', incluso anticipate. Nel 2019 i trattamenti di anzianita' o anticipati risultano la fetta piu' ampia della torta pensionistica con il 42 per cento del totale, il 10 per cento sono per invalidita', il 37 per cento per superstiti e l'11 per cento di vecchiaia. Infatti importi ricevuti, in gran numero per effetto della reversibilita', sono per la stragrande maggioranza nella fascia tra 550 e mille euro mensili.

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Asili nido, il costo raddoppia al Nord

La spesa delle famiglie per gli asili nido arriva a raddoppiare passando da Nord a Sud. Per un bimbo che frequenta il nido tutti i giorni per almeno 5 ore di frequenza, si passa da un costo di 306 euro al mese a Reggio Calabria ai 690 euro di Milano. Dopo Milano, la città più cara è Padova (473 euro), seguita da Pescara (446 euro) e Bari (395 euro). E' quanto emerge da un'indagine di Altroconsumo basata sull'analisi dei servizi offerti da oltre 200 asili nido privati (e che ospitano almeno 11 bambini) nelle città di Milano, Padova, Pescara, Bari e Reggio Calabria. Nel capoluogo meneghino 1 ora di asilo nido costa in media 4,49 euro (più del doppio che a Reggio Calabria). Ma ci sono importanti differenze tra una zona e l'altra della città: ad esempio la zona 6 (Porta Genova - Navigli - Barona) con 4,12 euro all'ora è la più economica, mentre la più cara è il centro storico con 5,52 euro. In Italia sono oltre 13.000 le strutture che erogano servizi socio-educativi per la prima infanzia. I quasi 355 mila posti, il 51% offerto da strutture pubbliche e il 49% da private, costituiscono un numero esiguo rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, dal momento che si riesce a coprire solo il 24,7% del potenziale bacino. L'indagine di Altroconsumo ha considerato aspetti relativi ai costi, agli orari, agli spazi, alla modalità di preparazione dei pasti e alle attività proposte ai bambini, ma nei risultati non rientra la valutazione della qualità professionale degli educatori.

Al di là dei costi, per quanto riguarda le attività offerte, l'inglese è tra quelle più gettonate, con picchi del 74% a Milano e del 70% a Bari, mentre la percentuale più bassa è quella di Padova (35%). Tra i nidi visitati sono state riscontrate strutture in cui si utilizza esclusivamente la lingua inglese solo a Milano e Padova. In quasi tutti i nidi vengono proposti giochi espressivi, come ad esempio teatro o musica, mentre i giochi d'acqua sono frequenti a Milano e Padova (quasi 70%); proprio nella città veneta spesso c'è anche l'orto (oltre 50%). All'interno di quasi tutti gli asili nido c'è una zona di accoglienza e le aree per mangiare e riposare sono separate e in alcuni casi uno stesso spazio viene dedicato a più momenti della giornata. Ad esempio, a Padova la mensa è separata dalle altre attività nell'86% dei casi, mentre a Pescara solo nel 33%. A Bari e Pescara invece viene privilegiata la zona riposo (89% e 86% dei casi). Milano risulta la città più carente per quanto riguarda gli spazi esterni: il 29% infatti non ne ha uno. La visita effettuata personalmente negli asili nido è stata valutata complessivamente in maniera positiva in termini di gentilezza, disponibilità e chiarezza del personale, mentre le informazioni offerte sui siti web sono risultate povere o non aggiornate: risultati migliori a Milano (66% delle informazioni presenti sui siti erano aggiornate) e peggiori a Pescara (28%)

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La Asl Lanciano Vasto Chieti assume il cardiochirurgo Donato Micucci

La Asl Lanciano Vasto Chieti assume Donato Micucci, cardiochirurgo, attualmente in servizio in una struttura sanitaria di Genk, in Belgio. L'Azienda sanitaria lo ha reclutato scorrendo la graduatoria di un precedente concorso al quale il professionista aveva partecipato per coprire una carenza di organico venutasi a creare nella Cardiochirurgia dell'Ospedale di Chieti. La Direzione generale dell'Asl ha dato esecuzione a una sentenza della Corte d'appello dell'Aquila che ha ritenuto pienamente efficaci le dimissioni rassegnate ad aprile 2017 da un cardiochirurgo. Quest'ultimo le aveva successivamente ritirate, imputandole a un 'gesto impulsivo' dovuto a una "situazione lavorativa conflittuale e stressogena" all'interno dell'unita' operativa teatina di Cardiochirurgia; ma tale domanda di reinserimento all'epoca non era stata accolta dalla Asl che aveva disposto la risoluzione del contratto a partire dal primo agosto 2017. In primo grado il Tribunale di Chieti aveva dato ragione al ricorrente e disposto il suo reinserimento in servizio. La Corte d'appello dell'Aquila ha invece ritenuto non sussistente un 'vizio del consenso' tale da giustificare l'annullamento delle dimissioni e ha ribaltato la sentenza di primo grado, dando ragione alla Asl. "Con la contestuale e immediata assunzione del nuovo cardiochirurgo - si legge in una nota - la Direzione generale conferma la particolare attenzione riservata in questi mesi alla situazione del Dipartimento Cuore e, in particolare, della Cardiochirurgia". 

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Riapre il viadotto sul Cerrano dell’autostrada A14

"E’ stata accolta da parte dell’Autorità giudiziaria di Avellino l’istanza presentata dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia relativa alla rimozione del divieto di circolazione dei mezzi pesanti con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate sul viadotto Cerrano al km 356 della A14.Permangono le limitazioni già presenti prima del provvedimento: il divieto di circolazione sulla corsia di marcia, l’interdistanza minima di 100 metri tra i veicoli in transito, limite di velocità di 60km/h per i veicoli leggeri e di 40 km/h per i veicoli pesanti, il divieto di sorpasso. Tali limitazioni vengono integrate con il divieto di transito per i trasporti eccezionali e per quelli adibiti al trasporto di merci pericolose (ADR)". E' quanto si legge in una nota di Autostrade. "La riapertura al traffico pesante del viadotto diventerà effettivamente operativa nel tempo tecnico strettamente necessario per l’installazione della segnaletica relativa al divieto di transito delle merci pericolose, le cui procedure di lavorazione sono state immediatamente avviate. Le tempistiche esatte di riapertura saranno comunicate a stretto giro dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia", si aggiunge

"La notizia del parziale accoglimento dell'istanza di dissequestro del viadotto Cerrano, lungo l'autostrada A 14, ci lascia soddisfatti ma solo parzialmente. Il divieto di transito che permane nei confronti dei trasporti eccezionali e dei trasporti di merci pericolose continuera' comunque a gravare sulla Statale 16, causando disagi per i cittadini dei territori attraversati". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. "Nei prossimi giorni - annuncia - monitoreremo il tratto interessato per quantificare il volume di traffico che insistera' sulla viabilita' ordinaria. In ogni caso, adesso, passata la fase acuta dell'emergenza, chiedero' al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un tavolo per affrontare seriamente la questione relativa al corridoio Adriatico, a cominciare dal destino dell'autostrada e della Statale 16 senza trascurare la viabilita' ferroviaria. È importante progettare lo sviluppo del Corridoio Adriatico insieme alle altre Regioni in rappresentanza dei territori interessati - conclude - al fine di definire una strategia adriatica per il potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti".

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Al via il processo per l’omicidio Carlini avvenuto nel tunnel della stazione di Pescara

Con le eccezioni preliminari ha preso il via davanti al Tribunale collegiale di Pescara il processo a carico di 2 romeni, relativo alla vicenda di Anna Carlini, la donna pescarese di 33 anni affetta da problemi psichici, morta nell'agosto 2017 sotto il tunnel della stazione ferroviaria di Pescara per un fatale cocktail di alcol e farmaci che assumeva per la sua patologia, dopo essere stata violentata. In particolare uno dei due, presente in aula, e' accusato di violenza sessuale e omissione di soccorso aggravata, mentre l'altro deve rispondere soltanto del secondo reato

Il Comune di Pescara, tramite l'avvocato Lorena Petaccia, ha chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile. Uno dei legali di parte civile, Carlo Corradi, ha chiesto di riqualificare il capo di imputazione relativo all'omissione di soccorso in omicidio volontario e, ai sensi dell'art.521 del codice penale, di restituire gli atti al pm affinche' proceda con la diversa qualificazione dei fatti contestati. Il pubblico ministero, Rosangela Di Stefano, si e' opposto alla richiesta ritenendo sostanzialmente che, allo stato degli atti in possesso del collegio, in questa fase non e' possibile decidere sulla riformulazione. Anche i difensori dei due imputati si sono opposti. Il collegio, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine, ha rigettato la richiesta perche' allo stato non emergono elementi per poter valutare la sussistenza della diversa condotta del reato, rilevando inoltre che l'art. 521 riguarda una fase avanzata e presuppone lo svolgimento di attivita' istruttoria. L'avvocato Corradi ha anche chiesto una nuova perizia al fine di ricostruire le cause della morte di Anna Carlini. Su quest'ultima richiesta il collegio si e' riservato di decidere al termine della fase istruttoria. Il processo e' stato infine aggiornato al prossimo 23 aprile per l'esame dei due imputati e dei testimoni citati dal pm e dalle parti civili. Il 7 maggio e' prevista un'altra udienza per l'audizione dei testimoni citati dalla difesa. In aula hanno partecipato all'udienza le sorelle della vittima, che si sono costituite parte civile, come il padre, la madre e i figli della Carlini. 

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La disoccupazione nell’eurozona cala a dicembre

La disoccupazione nell'eurozona cala a dicembre. Secondo i dati diffusi da Eurostat, il tasso di disoccupazione e' sceso il mese scorso al 7,4% (destagionalizzato) dal 7,5% indicato a novembre mentre a dicembre 2018, ricorda Eurostat, era al 7,8 per cento. Si tratta, commenta l'istituto europeo di statistica, del tasso di disoccupazione piu' basso per l'eurozona da oltre 12 anni (maggio 2008). Il dato e' in calo anche se si guarda all'Europa a 28 stati: 6,2% a dicembre dal 6,3% a novembre (6,6% nel dicembre del 2018). Anche in questo caso siamo a minimi storici per il tasso di disoccupazion, e' il piu' basso dall'inizio della rilevazione, gennaio 2000. Nel dettaglio Eurostat stima 15.475 milioni di disoccupati in Europa a dicembre, di questi 12.251 milioni risiedono nei 19 paesi nell'eurozona. In numeri assoluti ci sono 80mila disoccupati in meno rispetto a novembre. In un anno i disoccupati in Europa si sono ridotti di 747mila unita' (quasi 600mila solo nell'eurozona).

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Rapporto Eurispes, artigianato in crisi

Secondo il 32° Rapporto Italia dell'Eurispes il comparto artigianale è in crisi: in un decennio, tra il 2009 e il 2018, le aziende artigianali chiuse su tutto il territorio nazionale sono state 165.598, l'11,3% del totale. Dai dati Unioncamere, Infocamere e ufficio studi Cgia su dati camere di commercio, emerge inoltre che il territorio più sofferente è il sud, dove in dieci anni hanno chiuso 52.306 aziende, con una percentuale di quasi 3 punti superiore alla media nazionale (14%). Osservando il dato per regione, il primato negativo per imprese artigianali che hanno "deposto le armi" spetta alla Sardegna (-18%), seguita da Abruzzo (-17,2%), Umbria (-15,3%), Basilicata e Sicilia (-15,1%). Oltre alle ricadute sul piano economico ed occupazionale, la progressiva scomparsa dei piccoli negozi di quartiere sta avendo una ricaduta in termini sociali sulle zone periferiche dei centri abitati, in cui aumenta il livello di incuria e di degrado, così come avviene nei centri storici di alcune città. Se l'altro tasso di mortalità delle imprese artigiane è un fatto innegabile, è altrettanto vero che si tratta di un mondo in profondo cambiamento, che vede eclissarsi l'egemonia di settori tradizionalmente più forti quali costruzioni, riparazioni, falegnameria, ecc. e contemporaneamente assiste all'ascesa delle imprese di pulizia, di quelle che si occupano di piercing e tatuaggi, le agenzie preposte al disbrigo pratiche, le sartorie, le attività di giardinaggio.

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Rapina con sparatoria alla sala slot a Colonnella

Sarebbero stati esplosi anche colpi d'arma da fuoco contro i carabinieri di una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica a seguito di una rapina in una sala slot avvenuta a Colonnella, al Parco Commerciale Arcobaleno, poco dopo le 9. Secondo una prima ricostruzione - sono attualmente in corso le ricerche di uno dei due rapinatori - i militari hanno incrociato una coppia in fuga dopo il colpo: la donna e' stata subito bloccata e arrestata, mentre il complice si e' dato alla fuga con l'auto, esplodendo colpi di pistola contro i militari che hanno risposto al fuoco anche quando il rapinatore ha bloccato l'auto a qualche chilometro di distanza e ha continuato la fuga per le vicine campagne

 

AGGIORNAMENTO

E' stata ritrovata in zona Appignano del Tronto l'auto rubata da un rapinatore albanese in fuga. L'uomo, che sarebbe ferito ed e' ancora armato, viene ricercato dai carabinieri di Marche e Abruzzo

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Pescara, presa con un chilo di droga vicino alla stazione ferroviaria

E' stata arrestata e trasportata in carcere, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, una 31enne nigeriana per detenzione e spaccio di marijuana. La 31enne nigeriana all'uscita dalla stazione ferroviaria è stata trovata in possesso di oltre un chilo di marijuana del valore di circa 15 mila euro, confezionato in un involucro impacchettato con cellophane trasparente e nascosto all'interno di un trolley. La donna è stata tratta in arresto. 

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