Redazione Notizie D'Abruzzo

Terzo settore, sono 5,5 milioni i volontari in Italia

Le onlus attive in Italia sono 336.275 al 31 dicembre 2015: l'11,6% in piu' rispetto al 2011. Complessivamente impiegano 5 milioni 529mila volontari e 788mila dipendenti. E' quanto rileva l'Istat nel primo 'Censimento permanente delle istituzioni non profit', sottolineando che rispetto al censimento del 2011 il numero di volontari cresce del 16,2% mentre i lavoratori dipendenti aumentano del 15,8%. Si tratta quindi di" un settore in espansione in un contesto economico caratterizzato da una fase recessiva profonda e prolungata (2011-2013) e da una successiva ripresa (2014-15)".

 In particolare, sottolinea l'Istat, le istituzioni che operano grazie all'apporto di volontari sono 267.529, pari al 79,6% delle unita' attive (+9,9% rispetto al 2011); quelle che dispongono di dipendenti sono 55.196, pari al 16,4% delle istituzioni attive (+32,2% rispetto al 2011). Nel confronto con i dati rilevati nel 2011, tra le istituzioni con dipendenti diminuisce la dimensione media in termini di dipendenti, passando da 16 dipendenti per istituzione non profit a 14 nel 2015; tra le istituzioni con volontari aumenta invece lievemente la dimensione media in termini di volontari (21 per istituzione nel 2015 a fronte dei 20 del 2011). Sul fronte della distribuzione territoriale, si conferma una elevata concentrazione di onlus nell'Italia settentrionale (171.419, pari al 51% del totale) rispetto al Centro (75.751, pari al 22,5%) e al Mezzogiorno (89.105, il 26,5%). La Lombardia e il Lazio sono sempre le regioni con la presenza piu' consistente di istituzioni non profit (con quote rispettivamente pari al 15,7 e al 9,2%), seguite da Veneto (8,9%), Piemonte (8,5%), Emilia-Romagna (8%) e Toscana (7,9%). Le regioni con la minore presenza di istituzioni sono la Valle d'Aosta (0,4%), il Molise (0,5%) e la Basilicata (1%). - LE RISORSE UMANE Le istituzioni non profit attive al 31 dicembre 2015 contano sul contributo di 5.528.760 volontari e 788.126 lavoratori dipendenti. In media, l'organico e' composto da 16 volontari e 2 dipendenti ma la composizione interna delle diverse tipologie di risorse impiegate varia notevolmente in relazione alle attivita' svolte, ai settori d'intervento, alla struttura organizzativa adottata e alla localizzazione. In particolare, nei settori della Sanita' e dello Sviluppo economico e coesione sociale si riscontra, in media, una presenza molto piu' elevata di dipendenti pari rispettivamente a 15 e 14 unita' di personale. A livello territoriale, le aree che presentano una maggiore concentrazione di dipendenti nelle istituzioni non profit registrano anche una maggiore intensita' di risorse umane impiegate nel settore rispetto alla popolazione residente. Nel Nord-est e nel Centro si rilevano i rapporti piu' elevati di volontari (pari rispettivamente a 1.221 e 1.050 persone per 10 mila abitanti) mentre in termini di dipendenti sono il Nord-ovest e il Nord-est a presentare il rapporto piu' elevato (pari rispettivamente a 169 e 156 addetti ogni 10 mila abitanti). Rispetto al 2011, si rileva per le regioni del Sud una crescita particolarmente sostenuta in termini sia di dipendenti (+36,1%) sia di volontari (+31,4%).  LE FORME GIURIDICHE Nel 2015 il settore non profit si conferma essere principalmente costituito da associazioni riconosciute e non riconosciute (286.942 unita' pari all'85,3% del totale); seguono le cooperative sociali (16.125, pari al 4,8%), le fondazioni (6.451, pari al 1,9%) e le istituzioni con altra forma giuridica (26.756, pari all'8%), queste ultime rappresentate prevalentemente da enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, comitati, societa' di mutuo soccorso, istituzioni sanitarie o educative, imprese sociali con forma giuridica di impresa . Rispetto al 2011 le cooperative sociali registrano una decisa crescita (+43,2%) mentre per le fondazioni il tasso di incremento e' molto piu' contenuto (+3,7%). L'aumento piu' elevato si rileva comunque tra le istituzioni con altra forma giuridica (+86,4%). Rispetto alla distribuzione geografica, le associazioni riconosciute e non riconosciute hanno un peso piu' rilevante in Friuli-Venezia Giulia (90,7%), in Abruzzo (89,0%), nella Provincia Autonoma di Bolzano (88,6%), in Toscana (87,8%) in Calabria, nella Provincia Autonoma di Trento (87,4%) e in Basilicata (87,3%). Le cooperative sociali sono presenti in misura sensibilmente superiore alla media in quasi tutte le regioni meridionali e nelle Isole, in particolare in Sardegna (8,8%), Puglia (8,5%), Sicilia (8,4%) e Campania (8,3%). Le fondazioni sono invece relativamente piu' diffuse in Lombardia (3,6%), Lazio (2,2%), Liguria (2,1%) e Emilia-Romagna (2,0%). Le istituzioni con altra forma giuridica sono piu' presenti in Liguria e in Toscana (12,2%), in Emilia Romagna (9,9%), Piemonte (9,7%), nella Provincia Autonoma di Trento (9,3%), nelle Marche (9,2%) e in Veneto (9,1%). LE ATTIVITA' In base alla classificazione internazionale delle attivita' svolte dalle organizzazioni non profit, l'area Cultura, sport e ricreazione e' il settore di attivita' prevalente nel quale si concentra il numero piu' elevato di istituzioni: quasi 220mila, pari al 65% del totale nazionale. L'Assistenza sociale (che include anche le attivita' di protezione civile), con quasi 31mila istituzioni (pari al 9,2% del totale), si distingue come secondo ambito di attivita' prevalente, seguito dai settori Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (20.614 istituzioni, pari al 6,1%), Religione (14.380 istituzioni, 4,3%), Istruzione e ricerca (13.481 istituzioni, 4,0%) e Sanita' (11.590 istituzioni, pari al 3,4%). I restanti sei settori raccolgono l'8,0% delle istituzioni non profit. Osservando la distribuzione delle risorse umane per settore di attivita' prevalente, si nota che i dipendenti delle istituzioni non profit sono concentrati in quattro ambiti che raccolgono l'86,1% dei lavoratori del settore: Assistenza sociale e protezione civile (36%), Sanita' (22,6%), Istruzione e ricerca (15,8%) e Sviluppo economico e coesione sociale (11,8%). Ancora piu' marcata e' la concentrazione dei volontari nel settore prevalente: oltre 3 milioni, pari al 56,6%, svolgono la propria attivita' nelle istituzioni attive nella Cultura, sport e ricreazione. I settori dell'Assistenza sociale e protezione civile e della Sanita' catalizzano rispettivamente il 16,1% e il 7,8% dei volontari. - ORIENTAMENTO E MISSION Le istituzioni non profit rilevate nel 2015 sono nel 63,3% dei casi di pubblica utilita' (+1,5% rispetto al 2011) e mutualistiche per il restante 36,7%. L'orientamento e' legato all'attivita' svolta, come emerso gia' nel 2011, le istituzioni solidaristiche sono presenti in misura nettamente superiore alla media nazionale nei settori della Cooperazione e solidarieta' internazionale (100%), della Religione (92%), dell'Assistenza sociale e protezione civile (91,1%), dello Sviluppo economico e coesione sociale (90,2%), della Filantropia e promozione del volontariato (89,0%), della Sanita' (88,7%). Le istituzioni mutualistiche invece sono piu' presenti, in quota nettamente superiore al valore medio nazionale, nei settori delle Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi (52,6%) e della Cultura, sport e ricreazione (46,4%), dove la finalita' dell'organizzazione e' orientata alla tutela degli interessi degli aderenti da una parte e al soddisfacimento dei bisogni di relazionalita', espressione e socializzazione dall'altra. Riguardo alla mission, a livello nazionale il 34,4% delle istituzioni non profit ha come finalita' il sostegno e il supporto a soggetti deboli e/o in difficolta', il 20,4% la promozione e tutela dei diritti, il 13,8% la cura dei beni collettivi

Leggi Tutto »

Riapre la basilica di Collemaggio a L’Aquila

Restituita alla cittadinanza aquilana la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, completamente restaurata dopo i gravi danni subiti in seguito al sisma del 2009. Con un modello di collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Universita' italiane e Comune dell'Aquila, i lavori sono stati completati nei tempi previsti. La cerimonia di riapertura della Basilica si e' tenuta oggi alla presenza del ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, dell'arcivescovo metropolita dell'Aquila, Giuseppe Petrocchi, del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, della soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la citta' dell'Aquila e i comuni del cratere, Alessandra Vittorini, dal direttore rapporti con gli azionisti di Eni, Claudio Granata. Nell'ambito della cerimonia si e' tenuta la traslazione dell'urna di S. Celestino V. Con il complesso intervento di restauro della Basilica si e' restituito agli aquilani il monumento nella sua interezza, rispettandone la sacralita' e il significato storico, con interventi che hanno riguardato il consolidamento strutturale con il miglioramento sismico, l'attenta ricostruzione delle parti crollate, il restauro e la ricomposizione degli elementi architettonici e degli apparati decorativi e l'adeguamento tecnologico. 

All'intervento sulla Basilica si aggiunge anche la riqualificazione dell'adiacente Parco del Sole che sara' completata nella primavera del 2018. Il percorso di recupero ha affidato la progettazione, la direzione dei lavori e il coordinamento per la sicurezza alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per l'Abruzzo, poi Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per L'Aquila e cratere, che ha coordinato l'attivita' di supporto tecnico scientifico garantita dal Politecnico di Milano, dall'Universita' La Sapienza di Roma e dall'Universita' dell'Aquila. L'apporto di Eni, oltre alla componente finanziaria del progetto, che si e' tradotto in un impegno di 14 milioni di euro, e' consistito nell'attivazione delle sue competenze organizzative in progetti articolati, nell'utilizzo di tecnologie avanzate nella capacita' gestionale maturata nel contesto competitivo internazionale in scenari di grande complessita'. Le strutture sono state consolidate, le parti crollate ricostruite utilizzando anche tecniche e tecnologie di moderna concezione, ma compatibili e rispettose dei principi che un attento restauro conservativo suggerisce. In particolare i lavori di restauro della Basilica, hanno riguardato il consolidamento della facciata, del campanile, dell'abside, di tutte le murature e dei pilastri della navata, la ricostruzione della parte crollata del transetto, dei pilastri polilobati, dell'arco trionfale e delle coperture, l'attento restauro degli altari laterali, delle cappelle di Jean Bassand e del Santo. Il restauro ha interessato anche la pavimentazione dell'area del transetto, le balaustre marmoree, gli affreschi e i tanti altri preziosi dettagli della Basilica. Sono stati realizzati, inoltre, nuovi impianti tecnologici ed e' stato installato un sistema di monitoraggio della struttura. E' stato infine realizzato un impianto geotermico che alimenta il sistema di riscaldamento delle panche che ospitano i fedeli nella Basilica.

"La Basilica di Collemaggio e' un simbolo dell'identita' di L'Aquila, ma in qualche modo e' anche un atto dovuto a tutte le sofferenze e le ferite terribili che hanno dovuto subire e attraversare i cittadini. Inoltre e' una prova positiva di collaborazione tra pubblico e privato per finanziare il restauro e una prova delle grandissime competenze nel settore del restauro che abbiamo e che ci invidia tutto il mondo. E' una cosa molto positiva". Cosi' il ministro dei Beni e delle Attivita' culturali e del Turismo, Dario Franceschini, durante la cerimonia di riapertura della Basilica di Collemaggio a L'Aquila restaurata con una collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Universita' e Comune. "Coniugare risorse pubbliche e private, coniugare le grandi competenze scientifiche che hanno fatto di questo restauro un grandissima eccellenza che il mondo verra' a studiare, e' un modello. Questo deve essere solo il primo passo di un cammino in cui noi saremo sempre al vostro fianco", spiega ancora Franceschini durante la cerimonia di riapertura della Basilica di Collemaggio a L'Aquila restaurata con una collaborazione tra Eni, Soprintendenza, Universita' e Comune.

Leggi Tutto »

Impianti di sci aperti a Roccaraso e Rivisondoli

Sedici impianti aperti nel comprensorio Skipass Alto Sangro dove da oggi si scia sulla pista Del Bosco di Monte Pratello, a Rivisondoli, e a breve saranno pronte l'Azzurra dell'Aremogna, a Roccaraso, la Canguro di Pizzalto, a Roccaraso, e l'Azzurra e la Esse di Monte Pratello. All'Aremogna si scia sulle piste servite dalle seggiovie Pallottieri, Macchione, Valle Verde 1 e Valle Verde 2. Aperto il campo scuola con manovia e seggiovia Gravare di Sotto. In funzione la cabinovia a 6 posti e la cabinovia a 10 posti Gravare-Toppe del Tesoro, per sciare sulla Rossa-Le Aquile, sulla Lupo e presto sull'Azzurra. In funzione la seggiovia triposto Crete Rosse che dalla pista Pallottieri porta a Monte Pratello dove si scia sulla nera 'Del Bosco'. Aperte l'azzurra Fontanile, servita dalla seggiovia quadriposto Vallone. In funzione la quadriposto Pino Solitario per sciare sulla Rossa, attive le due sciovie Crete Rosse. A Pizzalto funziona la seggiovia esaposto, si scia sulla pista azzurra Paradiso.

Leggi Tutto »

Crollo hotel Rigopiano, nuova giornata di interrogatori

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere Giuseppe Gatto, uno dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio scorso da una valanga che ha provocato 29 morti. Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell'hotel, e' accusato di falso. Penso di aver chiarito la posizione del mio assistito, che e' una posizione a mio avviso marginale nell'ambito di questo procedimento". Cosi' l'avvocato Ugo Di Silvestre, al termine dell'interrogatorio di Andrea Marrone, consulente incaricato dall'amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni all'Hotel Rigopiano di Farindola. "Marrone si occupava della consulenza in materia di sicurezza dell'Hotel Rigopiano, un argomento che riteniamo non molto coerente con tutto il resto dell'indagine - ha proseguito Di Silvestre - In ogni caso siamo fiduciosi, abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste, riteniamo di avere effettivamente chiarito la sua posizione e quindi speriamo che il suo percorso giudiziario possa arrestarsi gia' nella fase delle indagini preliminari". Marrone, insieme all'amministratore unico della societa' Bruno Di Tommaso, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". Ha scelto la via del silenzio Antonio Sorgi, direttore della direzione Parchi, Territorio e Ambiente della Regione Abruzzo, anch'egli indagato per la vicenda dell'Hotel Rigopiano. Sorgi, assistito dall'avvocato Guglielmo Marconi, e' accusato insieme a Paolo Del Rosso, l'imprenditore che chiese l'autorizzazione a costruire l'albergo, e al tecnico del Comune di Farindola, Enrico Colangeli, di falso, abuso d'ufficio, omicidio colposo e lesioni colpose. Per l'accusa, dalla condotta messa in atto dai tre "deriva la serie di conseguenze dell'edificazione del nuovo Hotel Rigopiano ed annesso centro benessere in un sito esposto al pericolo valanghe con l'impegno imprenditoriale a tenerlo aperto e accessibile anche alle autovetture in pieno inverno prescindendo dalla intensita' delle precipitazioni nevose (e quindi senza curarsi del pericolo valanghivo) per cui concorrevano nel cagionare colposamente il crollo totale dell'albergo e parziale del centro benessere e la morte di 29 persone e lesioni personali, anche gravissime, ad altre persone presenti all'interno dell'Hotel".

 "La contestazione che viene rivolta a Di Tommaso e' che nel Piano valutazione rischi non era prevista la valanga, ma nell'ambito delle sue competenze, per quella che e' la nostra ricostruzione, ha assolto agli obblighi di legge. D'altronde non c'e' alcuna contestazione di legge speciale, ma solo di una legge di natura generale e a nostro giudizio non era di sua competenza inserire nel Piano la previsione del rischio valanghe". Cosi' questa sera, in Procura a Pescara, l'avvocato Sergio Della Rocca, avvocato difensore di Bruno Di Tommaso, amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa Srl, al termine dell'interrogatorio del suo assistito, durato un'ora e mezza. Si tratta dell'ultimo interrogatorio dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore Massimiliano Serpi e dal pm Andrea Papalia. Di Tommaso, insieme ad Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere alle prescrizioni in materia di prevenzione infortuni, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, gli indagati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". 

Leggi Tutto »

Sono 598 i camosci contati nel censimento annuale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

I conteggi autunnali hanno dato i risultati migliori e in particolare hanno permesso di contare 598 camosci di cui 134 piccoli dell’anno (tasso di natalità del 22%) , 68 yearling, animali di un anno (11%), e 396 animali adulti.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

Femmine

Maschi

Indeterminati

Totale

2017

134

68

227

82

87

598

 

 

Nel 2017 sono state effettuate 9 giornate di conta in simultanea che hanno visto la partecipazione di Guardie del parco, tecnici del Servizio Scientifico, Carabinieri forestali, colleghi delle Riserve Naturali Regionali (Gole del Sagittario e del Monte Genzana e Alto Gizio) e volontari.

Oltre all’individuazione del numero minimo di camosci presenti, il conteggio consente anche di verificare la sopravvivenza dei nati nell’anno precedente. Infatti, se si confrontano il numero degli yearling del 2017 con il numero dei capretti nati nel 2016, è possibile misurare il tasso di sopravvivenza al primo anno: Il 55% dei capretti nati nel 2016 sono sopravvissuti al 2017. Il valore ottenuto rientra nei valori medi della sopravvivenza al primo anno per gli ungulati selvatici.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

2017

134

68

2016

124

66

 

 

Dal 1993 il PNALM effettua conteggi in alta quota per monitorare l’andamento della popolazione che, a partire dal 2009 e per circa un paio di anni, ha mostrato una leggera flessione numerica dovuta alla bassissima sopravvivenza dei capretti nel primo anno di vita. La mancanza di ricambio generazionale, dovuta alla scarsa sopravvivenza dei piccoli, ha portato inevitabilmente ad una leggera destrutturazione della popolazione, con uno sbilanciamento verso le classi di età più anziane e la riduzione di quelle subadulte, i cui effetti si sono mostrati anche negli anni successivi.

A differenza delle popolazioni reintrodotte negli altri Parchi , la popolazione storica del PNALM non ha una crescita esponenziale, ma mostra un andamento tipico di una popolazione stabile con oscillazioni naturali dovute, con molta probabilità, a meccanismi densità-dipendenti, ossia fenomeni naturali di autoregolazione per cui la popolazione resta più o meno stabile con alcune fluttuazioni a breve termine. La maggior parte di questi meccanismi avvengono quando la popolazione ha raggiunto la capacità portante dell’ambiente.

Nonostante ciò, lo studio di questa popolazione non finisce mai di stupirci.

Nel corso di questi ultimi 20 anni, l’areale della popolazione si è modificato, spostando il suo baricentro nella parte meridionale del Parco. Alcune aree, storicamente utilizzate dal camoscio, si sono “svuotate”, mentre in altre c’è stata una colonizzazione molto rapida e consistente. E’ il caso del comprensorio Meta-Tartari che oggi ospita oltre 150 individui o quello del Marsicano nel quale è stato registrato negli ultimi anni un sorprendente incremento esponenziale con 179 animali contati di cui 49 capretti.

Segnali positivi provengono anche dalla zona a confine tra Lazio e Abruzzo: lungo la catena montuosa compresa tra M. Irto -Serra delle Gravare-m. Panico dove, da diversi anni, sono presenti numerosi branchi.

La conservazione del camoscio appenninico è stata una delle sfide più importanti e meglio riuscite delle Aree Protette, in primis del PNALM che, già nel 1992, si è adoperato coraggiosamente in un’operazione di reintroduzione di una specie rara ed in aree non ancora protette.

 

 

Si tratta di una sottospecie endemica del camoscio dei Pirenei, scomparso per cause antropiche in tutti i rilievi

dell’Appennino e presente, all’inizio del 1900, con pochissimi individui, esclusivamente nella costa Camosciara, tra i territori comunali di Civitella Alfedena e Opi. Fu proprio questa importante presenza che portò al l’istituzione del Parco 95 anni fa.

 

Grazie al lavoro del PNALM, e successivamente delle altre aree protette, oggi il camoscio appenninico è presente in Majella, Gran Sasso, Sibillini e Sirente Velino e le attuali consistenze numeriche sono la testimonianza concreta del successo di queste reintroduzioni.

Ringrazio i servizi del Parco e tutti coloro che hanno collaborato per il lavoro svolto – dichiara il Presidente del Parco, Antonio Carrara-. Grazie all’operosità dei Parchi, che nel progetto LIFE COORNATA hanno potuto completare e avviare le reintroduzioni sui Monti Sibillini e sul Sirente, oggi il camoscio appenninico, sebbene considerata una specie ancora “vulnerabile”, è l’esempio tangibile di un successo dell’azione di conservazione, che ha bisogno di attività concrete di gestione e del lavoro in sinergia tra istituzioni e associazioni. Resta comunque evidente che la conservazione di specie rare ha ancora bisogno del contributo delle Aree protette che offrono attualmente la maggiore garanzia di tutela e gestione del territorio”.

 

 

 

Leggi Tutto »

Messa di Natale del Volontariato con il Kiwanis Professional Chieti Theate

Il Kiwanis Professional Chieti Theate promotore della Messa di Natale del Volontariato tenutasi a Chieti presso la Chiesa Mater Domini. “Abbiamo voluto organizzare un’iniziativa che coinvolgesse l’intera cittadinanza e che richiamasse ad un senso altruistico e civico dal quale non si dovrebbe mai prescindere - afferma il Presidente del Kiwanis Professional Chieti Theate, l’imprenditore Manuel Pantalone che poi prosegue - abbiamo, insieme all’Acli e al Cral Asl 02 Chieti, coinvolto numerosi club service della città e non solo tra cui i Kiwanis Club Chieti Theate, Pescara, Chieti-Pescara, Pescara Aternum e Pescara Castellammare oltre ai Rotary Club Chieti e Chieti ovest, all’Innerwheel Chieti e al Soroptimist Chieti. La Messa è stata animata dal Gospel Sound Machine ed ha visto una grande partecipazione oltre che un profondo coinvolgimento dei presenti”. 

Poi il Presidente Pantalone si è soffermato su un’ulteriore iniziativa che il club ha in programma per i prossimi giorni: “Nei prossimi giorni andremo, insieme ad una nostra delegazione ed insieme al coro Selecchy, in visita al reparto di Clinica Pediatrica del presidio ospedaliero di Chieti per portare conforto dove c’è più bisogno. Valuteremo, coadiuvati dal responsabile dell’unità operativa e dall’intera equipe, come poter collaborare anche in futuro per agevolare l’egregio lavoro del reparto in un’ottica di piena collaborazione”. 

Leggi Tutto »

L’Aquila. I progetti della Scuola dell’Infanzia di San Bernardino.

Il percorso educativo didattico della Scuola dell'Infanzia San Bernardino dell'Aquila,
composta da cinque sezioni di cui una ad indirizzo internazionale, è
iniziato lo scorso settembre con il "Progetto accoglienza-inclusione".
Come noto la Scuola dell'Infanzia fa parte del Circolo Silvestro
dell'Aquila diretto da Agata Nonnati.
Il progetto ha coinvolto tutti i bambini ed è proseguito con una serie di
attività che hanno avuto l'obiettivo di consolidare il senso di
appartenenza al proprio territorio.
Tanti i laboratori creativi con la realizzazione di "compiti di realtà":
San Martino con caldarroste, vendemmia e produzione del vino, giornata
ecologica e festa dell'albero con la messa a dimora di due alberi. Il
progetto continuerà con tre rappresentazioni: tutti i bambini si
esibiranno in "Cantiamo il Natale", con canti in inglese per la Sezione
Internazionale, canti della nostra tradizione e recita di poesie anche in
dialetto abruzzese.

Leggi Tutto »

Sondaggio Barometro Demopolis, M5s primo partito con il 29% 

Il Movimento 5 Stelle è oggi con il 29% primo partito, con un vantaggio di 4 punti sul Partito Democratico, in calo al 25%: sono i dati del Barometro Politico di dicembre dell'Istituto Demopolis. Se si votasse oggi per la Camera, Forza Italia avrebbe il 15%, un punto in più della Lega, stabile al 14%. Liberi e Uguali, la nuova lista unitaria di Sinistra guidata da Pietro Grasso, si attesta per il momento al 7%; Fratelli d'Italia al 5%. Sotto la soglia del 2%, resterebbero le altre liste minori. Nell'ultimo anno, come emerge dal trend dell'Istituto diretto da Pietro Vento, il Pd è passato dal 32% del novembre 2016 al 25% di oggi, il dato più basso della segreteria Renzi. Nello stesso periodo, il Movimento di Grillo, guidato oggi da Luigi Di Maio, ha consolidato il proprio consenso guadagnando circa 2 punti in un anno. Prosegue intanto da mesi, costante, la crescita complessiva dell'area di centrodestra, che sembra non risentire delle distanze tra Berlusconi e Salvini. Secondo i dati Demopolis per il programma Otto e Mezzo, la coalizione, che si fermava al 27% alla vigilia del referendum costituzionale, raggiungerebbe oggi, con le forze minori, il 36%: 9 punti in più in 12 mesi. "Con la nuova legge elettorale - spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento - torna rilevante nei collegi, per l'assegnazione dei seggi nella quota uninominale, anche il peso delle coalizioni. I partiti di Centro Destra otterrebbero nel complesso il 36%, superando il Movimento 5 Stelle che, come sempre, corre da solo. In difficoltà appare oggi, al 28%, la coalizione di Centro Sinistra, costituita dal Pd e dagli alleati minori; la Sinistra è al 7%. Tutti gli schieramenti politici sarebbero oggi lontani, con il "Rosatellum", dai numeri necessari per dar vita ad un nuovo Governo dopo la chiusura delle urne. Ed è uno scenario del quale l'opinione pubblica appare consapevole: appena il 33% dei cittadini - conclude Pietro Vento - immagina che le prossime elezioni di marzo avranno un vincitore". Secondo i due terzi degli italiani intervistati da Demopolis nessuna delle tre aree politiche avrà una maggioranza in Parlamento. 

Leggi Tutto »

Solo 54% degli italiani si sente cittadino dell’Unione Europea

Solo il 54% degli italiani, cittadini di uno dei Paesi fondatori della Cee, si sente cittadino dell'Unione Europea. Il senso di appartenenza all'Ue è più debole solo in Grecia, vittima di una crisi economica profondissima e oggetto di durissime politiche di austerity, dove riguarda appena il 48% dei cittadini. Persino i britannici, che stanno negoziando la Brexit per andarsene, si sentono cittadini Ue più degli abitanti del Bel Paese (55% contro 54%). E' uno dei dati che emergono dal sondaggio Eurobarometro, pubblicato oggi dalla Commissione Europea. Ben il 43% degli italiani non sente di essere un cittadino dell'Ue (il 3% non sa o non risponde), contro il 52% dei greci. In Gran Bretagna il 44% non si sente cittadino Ue (l'1% non sa o non risponde). I cittadini Ue con l'identità più europea sono i lussemburghesi (90% si considera cittadino Ue e il 9% no), seguiti dagli spagnoli (88% e 12%), dai maltesi (85% e 14%) e dai tedeschi (82% e 17%)

Leggi Tutto »

Irregolarità in una struttura per anziani, i Nas denunciano il responsabile

Impianto elettrico non a norma perche' realizzato con prese a grappolo a rischio incendio, assenza di dispositivi antiscivolo lungo le scale di emergenza e diverse carenze igienico sanitarie, quali infiltrazioni di acqua nel locale deposito alimenti e scrostamento di intonaco. E' quanto hanno accertato in una struttura ricettiva per anziani del Teramano i Carabinieri del Nas di Pescara. Il responsabile del centro e' stato denunciato. All'interno della struttura e' stata anche riscontrata la presenza di diversi anziani non autosufficienti,

Leggi Tutto »