Redazione Notizie D'Abruzzo

Villetta di via Adige, da 8 mesi a sostegno delle mamme e dei loro bambini a Montesilvano

«Sono trascorsi 8 mesi da quando le famiglie in difficoltà presenti sul territorio di Montesilvano possono contare su un luogo dove poter trovare ascolto ed un aiuto materiale per assolvere ai loro bisogni primari. Si tratta della “Casa della Mamma e del Bambino” che dal 26 marzo è entrata in funzione nella villetta di via Adige, che venne confiscata ad una famiglia rom, assegnata al Comune e che noi abbiamo voluto affidare all’associazione delle Vincenziane». Lo ricorda il sindaco Francesco Maragno che continua: «Questa villetta è divenuta un simbolo di accoglienza e altruismo, grazie alle importantissime attività condotte dalle volontarie delle Vincenziane e grazie a Missione Possibile che con loro condivide gli spazi. Entrambe queste realtà associative offrono al territorio un aiuto concreto, divenendo importante punto di riferimento per le famiglie in difficoltà». La Casa della Mamma e del bambino dalla sua apertura ad oggi segue regolarmente 65 mamme con bambini dai 0 ai 3 anni, donando latte, omogeneizzati, pannolini, abiti e altri beni primari per i piccoli. Alle famigliole seguite regolarmente si affiancano quelle supportate al bisogno.

«Ogni mercoledì -  spiega Silvana Martini, presidente dell’associazione delle Vincenziane provinciale, affiancata da Gabriella D'Addario, presidente della struttura di Montesilvano e da Maria Grillo, presidente del gruppo di via Cavour a Pescara, dove si trova un altro centro delle Vincenziane -  accogliamo le mamme a cui consegniamo secondo lo stato di bisogno i beni di cui necessitano. Tutto questo è possibile grazie all’importante aiuto di tantissimi amici che abbiamo sul territorio, tra cittadini privati e aziende, che ci donano moltissimi prodotti».  Oltre a quelli per bambini, vengono distribuiti anche prodotti personali per le giovani mamme.

La sede, che funge da centro di distribuzione e sportello di ascolto, è aperta tutti i mercoledì dalle 15 alle 17, ma a partire dal 2018, verrà aperto anche il venerdì nella stessa fascia oraria.

Condivide gli spazi con le volontarie delle Vincenziane, l’associazione Missione Possibile, guidata da Pino D’Atri che ricorda: «Siamo nati come realtà di cooperazione internazionale. Analizzate le difficoltà del territorio, ci siamo posti come punto di riferimento per le altre associazioni, supportandole con donazioni nel loro importante lavoro». Missione Possibile ha attivato, infatti, alcuni laboratori di cucito e di produzione di piccolo artigianato. Nella sede di via Adige viene svolto il laboratorio di dipinto e di arti creative, a cui partecipano Rossana D’Atri, Maria Grazia Marcheggiani, Rina Silveri, Marisa Cotogno, Giovanna Viola e  Giovanna Petrelli che, dando vita ad una perfetta catena di montaggio, lavorano il legno dal suo stato grezzo fino a farlo divenire oggetti decorati e utili per la casa. Tutti i prodotti vengono poi venduti in occasione del mercatino di Natale di Missione Possibile che per il 2017 si terrà dal 7 al 10 dicembre all’Hotel Prestige. «Il 7 dicembre – annuncia Pino D’Atri – riuniremo le associazioni con cui abbiamo costituito una vera rete sinergica e doneremo loro un contributo di 600 euro ciascuna». Parteciperanno Le Vincenziane, la Laad, Agbe, Carrozzine Determinate, Uldm, Mensa di San Francesco, Associazione per l'Eritrea, Associazione del Marocco, Progetto Incontro, Mensa Don Bosco, Chiesa San Giovanni Battista e San Benedetto Abate.  

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La durata dei matrimoni nelle regioni italiane

Calabresi e siciliani si sposano ancora convinti che sarà per sempre. Il matrimonio resta un sacramento a tutti gli effetti per il 77% dei calabresi e per il 74% dei siciliani. Un passaggio fondamentale della propria esistenza, tanto che, come certificano i dati ISTAT, nel 2015 si sono registrate 194.377 unioni, prevalentemente al Sud Italia, in aumento del 2,4% rispetto all'anno precedente, con una spesa che va dai 15mila ai 19mila euro. Al terzo posto troviamo le coppie pugliesi con un indice di fiducia del 72%. La Campania con il 69%, seguita dalla Basilicata con il 69% e l’Abruzzo con il 65%, nelle Marche il 55% e in Molise il 53%. Stessa percentuale per Emilia Romagna, 42% e Friuli Venezia Giulia, mentre nel Lazio il 46%, Liguria 43%, Lombardia 40% e Piemonte 38%, la Sardegna il 54%, Toscana 52%, Umbria 54%. Nella classifica troviamo il Veneto con il 66%, e infine il Trentino e la Valle D’Aosta con il 32% risultano i più scettici. Lo rileva una ricerca promossa dall'Osservatorio Accademia del Mobile, l'azienda veneta leader nell'arredamento in legno massello, e realizzata su un campione online di 890 coppie di sposi che hanno convolato a nozze negli ultimi 5 anni. La ricerca ha monitorato, tra le altre cose, la convinzione di una coppia in procinto di sposarsi che possa essere ‘per sempre’

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Auto, budget medio per acquisto online 22.800 euro

Gli italiani che cercano in rete quale automobile acquistare vogliono spendere mediamente 22.800 euro. Una cifra che li lascia liberi di scegliere tra un ampio ventaglio di possibilità: dalla citycar scontata al monovolume super accessoriato, dalla berlina compatta al crossover. Ma che si abbassa a 18 mila euro se a guidare il processo d'acquisto dell'auto è una donna. Lo rileva l'Osservatorio sulla ricerca delle auto online del portale DriveK, segnalando che il dato varia notevolmente dal Nord al Sud: gli importi medi più elevati che le famiglie italiane vorrebbero spendere si registrano infatti in Trentino-Alto Adige (25.000 euro), Valle d'Aosta (24.900 euro) e Veneto (24.700 euro). Nella prima parte si trovano comunque anche l'Abruzzo (quinta in classifica con 23.600 euro) e la Puglia (23.400 euro), che battono la Lombardia, solo nona con 23.250 euro. In coda si posizionano invece la Sardegna, con 21.100 euro di disponibilità media e il Lazio, con 21.200 euro.

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Minacce, insulti e vessazioni per anni, marito a processo 

Insulti, minacce, botte perpetrate per anni di fronte al figlio minore e continuate persino quando la moglie si e' ammalata di cancro: accuse che questa mattina hanno portato l'uomo, un 50enne della provincia di Teramo, a processo davanti al giudice Flavio Conciatori per rispondere di maltrattamenti in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Processo nel quale questa mattina, sul banco dei testimoni, e' salita la donna, che ha raccontato come dal 2010 il marito, dal quale si sta separando attualmente, l'avrebbe maltrattata costantemente facendole mancare anche ogni forma di sostentamento per lei e per il figlio. "Quando ho scoperto di avere un cancro al seno, per il quale ho subito una mastectomia totale, per andare in ospedale andavo e tornavo con il pullman perche' lui non ha mai pensato ai miei bisogni" ha detto la donna, sottolineando come spesso anche per mangiare sarebbe stata costretta ad andare avanti con l'aiuto di familiari e amici. All'uomo la Procura, titolare del fascicolo il pm Laura Colica, contesta diversi episodi di maltrattamenti, sia fisici che psicologici. Perche' l'uomo, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, oltre a percuoterla in piu' occasioni l'avrebbe aggredita verbalmente. "Zitta altrimenti ti caccio di casa" le avrebbe detto spesso apostrofandola con epiteti denigratori, arrivando persino a minacciarla di morte con un coltello e invitandola a prostituirsi per poter pagare i suoi debiti di gioco. Perche', come raccontato dalla stessa donna, l'uomo avrebbe sofferto anche di ludopatia, tanto da vedersi anche pignorata una parte dello stipendio a causa dei debiti. 

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Ospedale di Avezzano, annunciato il potenziamento di alcuni reparti

"Nessun servizio sara' ridimensionato, non ci saranno chiusure e arriveranno potenziamenti per alcuni reparti". Lo ha dichiarato il vicesindaco di Avezzano, Emilio Cipollone, in merito all'interrogazione presentata ieri nella seduta del consiglio comunale straordinario dedicato alle interrogazioni e interpellanze, sul tema della Sanita'. "Che non ci saranno ridimensionamenti nei servizi erogati dalla Asl e' stabilito dall'atto deliberato dall'azienda a fine settembre - ha specificato - attualmente in Regione per l'approvazione definitiva; non sono previste chiusure di reparti". "Anzi - ha evidenziato - per alcuni arrivera' anche un potenziamento come nel caso di Neurologia che vedra' l'aggiunta di una decina di posti letto che si andranno a sommare ai 4 della Stroke Unite; in questo reparto d'eccellenza del nostro ospedale - ha concluso - solo nel 2016 sono state eseguite 117 procedure a fronte delle 30 di L'Aquila e le 50 di Pescara. e nell'anno che deve ancora chiudersi sono gia' 127 a confronto delle 28 di L'Aquila, le 75 di Pescara e le 51 di Teramo. 

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Coppa Italia, la Sampdoria elimina il Pescara

La Sampdoria risolve la pratica Pescara in meno di dieci minuti (uno due firmato da Kownacki e Ramirez) e si regala gli ottavi di finale con la Fiorentina. Giampaolo schiera le seconde linee, ma il divario e' comunque netto. Zeman, che sabato si gioca molto in campionato nel match verita' con la Ternana, si affida al tridente d'attacco Mancuso-Ganz-Benali, ma gli abruzzesi hanno un sussulto soltanto quando il match e' ormai andato agli archivi. La Sampdoria domina il primo tempo e sin dai primi minuti di gioco si capisce che la gara sara' a senso unico. Al secondo giro delle lancette Kownacki entra subito nel tabellino dei marcatori, sfruttando un colpo di testa di Verre. Al 9' il polacco serve l'assist per il raddoppio di Ramirez, abile a trafiggere Pigliacelli con un colpo di testa, mentre al 31' e' l'ex biancazzurro Caprari a chiudere virtualmente i conti. Nel secondo tempo il Pescara tenta di riaprire i giochi. Dopo una manciata di minuti Pigliacelli si inventa un lancio sulla sinistra per Benali che aggancia il pallone e supera Puggioni, ingannato dalla deviazione di Sala. La squadra di Zeman prende fiducia, sfiora la seconda rete per accorciare ancora le distanze, ma e' Kownacki a chiudere le ostilita', segnando la sua prima doppietta in blucerchiato. Finisce 4-1

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Regione Abruzzo, approvato il bilancio di previsione 2018-2020 

 Il Consiglio regionale dell'Abruzzo ha approvato il bilancio di previsione 2018/2020, il provvedimento prevede una variazione al bilancio di previsione 2017/2019 con una riduzione delle spese di 913.188,21 euro. Approvato, a maggioranza, il progetto di legge che rifinanzia la legge 49/2017 (Norme per il sostegno alle piccole imprese operanti nei territori della Regione interessati dagli eventi sismici del 2016 e 2017) per un importo pari a 504.000 euro. Stanziati inoltre 100.000 euro annue (per il triennio 2017/2019, totale pari a 300.000 euro) a favore del pendolarismo degli studenti nelle aree svantaggiate che percorrono più di venti chilometri per singola tratta, concedendo a questa categoria un contributo pari al dieci per cento del costo del titolo di viaggio. Nuovi fondi sono stati stanziati anche in favore delle imprese culturali, con il rifinanziamento della legge 55/2013. Approvato anche il provvedimento di legge che stanzia 200 mila euro per le imprese che svolgono attività di servizio ai traffici marittimi operanti nel porto di Pescara e 150 mila euro in favore del comune di Montazzoli (Ch) al fine di assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione a seguito di fenomeni di dissesti idrogeologico che hanno interessato il territorio comunale. Approvato il provvedimento che disciplina la gestione "in house" della Fira spa con la giunta regionale che è autorizzata ad acquisire quote di capitale della Fira fino al raggiungimento dell'intero capitale sociale. In chiusura è stato licenziato all'unanimità anche il provvedimento per la valorizzazione dei ristoranti tipici dell'Abruzzo. Rinviate le nomine del garante dei detenuti, del componente del collegio delle Garanzie Statutarie e le risoluzioni previste all'ordine del giorno.

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Il figlio di Riina trasferito nel carcere di Vasto

Stop alla liberta' vigilata a Padova per Giuseppe Salvatore Riina. L'informativa della Dda di Venezia, che ha documentato come il quarantenne corleonese fecesse vita tutt'altro che ristretta nella citta' euganea, tra droga e contatti con i pusher, ha convinto il Tribunale di Sorveglianza a revocare la misura per il terzogenito del 'Capo dei Capi', disponendo per lui un anno in colonia di lavoro, fuori dal Veneto. Riina jr, in serata, ha lasciato Padova, scortato dalla Polizia, per raggiungere il carcere di Vasto , dove dovra' trascorrere un anno nella sezione lavoro. Il figlio terzogenito di Toto' Riina e' stato prelevato nel pomeriggio dalla sua casa, nel quartiere Arcella, e portato in Questura. Da qui, dopo gli adempimenti legati alla nuova misura di sicurezza, e' stato preso in consegna dagli agenti per il trasferimento nell' istituto di pena abruzzese. Secondo le indagini e le intercettazioni della Dda e della squadra mobile di Venezia - agli atti i tabulati di 279 telefonate con gli spacciatori - Salvo Riina avrebbe violato sistematicamente il regime di liberta' vigilata, mostrando "un palese disinteresse" per le prescrizioni impostegli dopo aver scontato otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Gli investigatori avrebbero documentato decine di cessioni di cocaina di spacciatori tunisini al figlio dell'ex Capo di Cosa Nostra, alcune avvenute anche in piena notte. Riina jr era stato pedinato per circa un anno dagli investigatori, che avevano potuto documentarne i frequenti contatti con spacciatori e pregiudicati. Alla fine la relazione della Polizia non ha lasciato dubbi al Tribunale sulla "pericolosita' sociale" del figlio di Toto' 'U' curtu'. Il giudice Linda Arata ha accolto in parte le richieste della Procura di Padova, che aveva sollecitato per Salvuccio una misura di tre anni in casa di lavoro. L'avvocato difensore, Francesca Casarotto, aveva domandato invece che venisse semplicemente prolungata la liberta' vigilata. Riina junior si trova a Padova dal 2012, sottoposto ad un regime di sicurezza che lo obbliga a vivere in citta' restando in casa dalle 22 alle 6 del mattino, e a svolgere attivita' di volontariato. Il Tribunale di Sorveglianza si e' occupato di lui gia' all'inizio di ottobre, accogliendo - dopo averla respinta una prima volta a giugno - la richiesta di poter incontrare il padre Toto', malato, in carcere a Parma, dove il boss era poi deceduto il 17 novembre

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Istat, crisi natalità in coppie italiane: 12mila bimbi in meno 

L'Italia è sempre più un paese popolato da anziani. Calano infatti le nascite, con 100mila nuovi bambini in meno in otto anni. Aumentano le donne senza figli e anche il numero di quelle con un solo bimbo. E, seppur lievemente, diminuiscono anche i nati da genitori stranieri. È la fotografia dell'Italia del 2016 presentata dall'Istat nel suo rapporto sulla 'Natalità e fecondità della popolazione residente'. L'istituto di statistica conferma che dal 2015 al 2016 sono nati 12 mila bambini in meno e, nell'arco di 8 anni (dal 2008 al 2016), le nascite sono diminuite di oltre 100 mila unità: a influire sono soprattutto le coppie italiane. Le donne di origine rumena, marocchina e albanese le più feconde anche se, dal 2012 diminuiscono, seppur lievemente (-7 mila), anche i nati con almeno un genitore straniero pari a poco più di 100 mila nel 2016 (21,2% del totale). Tra questi, a calare in maniera più accentuata sono i nati da genitori entrambi stranieri, che nel 2016 scendono per la prima volta sotto i 70 mila.CALANO LE NASCITE - Secondo il rapporto Istat, i nati da coppie di genitori entrambi italiani scendono a 373.075 nel 2016 (oltre 107 mila in meno in questo arco temporale). "Ciò avviene fondamentalmente per due fattori: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose e mostrano una propensione decrescente ad avere figli", spiegano gli esperti. La fase di calo della natalità avviatasi con la crisi è caratterizzata da una diminuzione soprattutto dei primi figli, passati da 922 del 2008 a 227.412 del 2016 (-20% rispetto a -16% dei figli di ordine successivo). La diminuzione delle nascite registrata dal 2008 è da attribuire interamente al calo dei nati all’interno del matrimonio: nel 2016 sono solo 331.681 (oltre 132 mila in meno in soli 8 anni). Questa importante diminuzione è in parte dovuta al contemporaneo forte calo dei matrimoni, che hanno toccato il minimo nel 2014, anno in cui sono state celebrate appena 189.765 nozze (57 mila in meno rispetto al 2008).Allo stesso tempo, diminuiscono, seppur lievemente (-7 mila), anche i nati con almeno un genitore straniero. Tra i nati stranieri, al primo posto si confermano i bambini rumeni (15.417 nel 2016), seguiti da marocchini (9.373), albanesi (7.798) e cinesi (4.602). Queste quattro comunità rappresentano il 53,6% del totale dei nati stranieri.L'incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri invece è notoriamente molto più elevata nelle regioni del Nord (circa 20,8%), dove la presenza straniera è più stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (16,9%), secondo i dati dell'Istat; nel Mezzogiorno l'incidenza è molto inferiore rispetto al resto d'Italia (5,7% al Sud e 5,1% nelle Isole). Nel 2016 è di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna, quasi il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Piemonte, Veneto, Liguria e Toscana. La percentuale di nati stranieri è decisamente più contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, con l'eccezione dell'Abruzzo dove supera il 10%.CALA LA FERTILITA' - Aumenta il numero delle donne senza figli ma anche il numero di quelle con un solo bimbo. Il numero medio di figli per donna scende a 1,34 (1,46 nel 2010) . Le donne italiane hanno in media 1,26 figli (1,34 nel 2010), le cittadine straniere residenti 1,97 (2,43 nel 2010). La 'colpa' del calo negli ultimi otto anni è per quasi tre quarti dell’età delle donne: le donne italiane in età riproduttiva sono sempre meno numerose. La restante quota dipende invece dalla diminuzione della propensione ad avere figli. Osservando le generazioni, il numero medio di figli per donna in Italia continua a decrescere senza soluzione di continuità. Si va dai 2,5 figli delle donne nate nei primissimi anni Venti (cioè subito dopo la Grande Guerra), ai 2 figli per donna delle generazioni dell’immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49), fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le donne della generazione del 1976.AUMENTANO I MATRIMONI - Dal 2015 i matrimoni hanno ripreso ad aumentare (+4.612 rispetto all'anno precedente) e la tendenza si è accentuata nel 2016 (+9 mila), anno in cui è stata di nuovo superata la soglia delle 200 mila celebrazioni. Anche la propensione al primo matrimonio, da anni in diminuzione, mostra, una lieve ripresa a partire dal 2015. Nel 2016 il tasso di primo-nuzialità maschile arriva a 449,6 per mille (da 421,1 nel 2014) e quello femminile a 496,9 per mille (da 463,4 nel 2014). Il legame tra nuzialità e natalità è ancora molto forte nel nostro Paese (nel 2016 il 70% delle nascite avviene all'interno del matrimonio); ci si può quindi attendere nel breve periodo un ridimensionamento del calo delle nascite dovuto al recupero dei matrimoni. Secondo i dati provvisori dell'Istat riferiti al periodo gennaio-giugno 2017, i nati sono solo 1.500 in meno rispetto allo stesso semestre del 2016. Si tratta della diminuzione più contenuta dal 2008.In un contesto di nascite decrescenti quelle che avvengono fuori del matrimonio sono in aumento: 141.757 i nati da genitori non coniugati nel 2016, oltre duemila in più rispetto al 2015. Il loro peso relativo è più che triplicato rispetto al 1995 e raggiunge il 29,9% nel 2016. La quota più elevata di nati da genitori non coniugati si osserva nel Centro (35,6%), seguito dal Nord-est (33,7%). Tra le regioni del Centro spicca la Toscana (37,1%), mentre tra le regioni del Nord la proporzione più alta di nati fuori dal matrimonio si registra nella Provincia autonoma di Bolzano (47,3%, il valore più alto a livello nazionale). Sud e Isole presentano incidenze di nati fuori dal matrimonio molto più contenute, con le percentuali più basse in Basilicata (18,4%) e Calabria (18,8%). Il valore della Sardegna (37,4%) supera invece la media del Centro-Nord. Se consideriamo solo i nati da genitori entrambi italiani, quasi un nato su tre ha genitori non coniugati, con una distribuzione territoriale sostanzialmente analoga a quella del totale dei residenti.I NOMI PIU' DIFFUSI - Francesco e Sofia sono i nomi più diffusi tra i neo genitori italiani. Adam e Sofia si chiamano invece i bimbi di neo genitori stranieri residenti in Italia. A livello nazionale si conferma il primato del nome Francesco che si è rafforzato tra il 2013 e il 2014 in seguito, verosimilmente, alla elezione del Sommo Pontefice. Il secondo nome più frequente è Alessandro, seguito da Leonardo. Sofia, Aurora e Giulia si confermano i nomi più diffusi tra le bambine, con frequenze che distanziano decisamente tutti gli altri nomi femminili.

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Abruzzo, il 2 dicembre si comincia a sciare a Roccaraso

Sabato 2 dicembre, comincerà la stagione sciistica sulle piste del comprensorio Skipass Alto Sangro, il più grande dell'appennino con oltre 110 chilometri di piste. Comincerà sui tracciati dell'Aremogna dove il grande sforzo messo in campo dagli operatori con l'utilizzo dell'innevamento programmato, permetterà di aprire alcune piste. Sicuramente si potrà sciare sulle piste del "Pallottieri" e si potrà utilizzare la manovia. Potrebbero però esserci altre sorprese, sia per il lavoro svolto con l'innevamento programmato, sia per la perturbazione attesa nelle prossime ore. In queste condizioni le tariffe dello skipass saranno ovviamente ridotte. "Partiamo in anticipo rispetto a tutti e lo facciamo grazie alla capacità dei nostri operatori e agli investimenti fatti per potenziare l'innevamento programmato - ha spiegato il presidente del Consorzio Skipass Alto Sangro, Bonaventura Margadonna - nei prossimi giorni contiamo di dare altre notizie positive agli amanti dello sci che frequentano il nostro comprensorio sia sul numero delle piste a disposizione, sia sulle stazioni di Pizzalto e Monte Pratello dove siamo in azione con l'innevamento programmato".

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