Redazione Notizie D'Abruzzo

Commissione mensa, Parlione: “Presto novità nei menù”

Prima riunione operativa per la rinnovata Commissione Mensa del Comune di Montesilvano. Dopo la nomina dei membri dell'organo che si occuperà della verifica della qualità dei cibi somministrati ai bambini di Montesilvano nell'ambito del servizio di refezione scolastica, l'assessore alla refezione scolastica Maria Rosaria Parlione ha incontrato i nuovi componenti.

Alla riunione hanno preso parte anche la dottoressa Marina Calabrese designata dal Servizio Igiene degli Alimenti del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara e responsabile della elaborazione dei menù, nonché Camillo D'Ercole della Cir Food, la cooperativa di ristorazione italiana, gestore del servizio di refezione scolastica a Montesilvano.

«Quello di oggi è stato un bellissimo incontro - ha detto l'assessore Parlione -. Questa mattina infatti abbiamo avuto modo di conoscere i nuovi membri, che vengono indicati dai singoli istituti comprensivi. I genitori hanno subito messo in luce alcune proposte di modifica dei menù al fine di andare maggiormente incontro ai gusti dei piccoli montesilvanesi. La dottoressa Calabrese ha ascoltato le esigenze, valutando positivamente tutte le proposte. I menù, dunque, verranno aggiornati. Tutte le modifiche, ovviamente, verranno comunicate alle scuole e ai genitori. Nelle prossime settimane avvieremo, così come già accaduto lo scorso anno scolastico, le visite a sorpresa, al fine di monitorare il servizio e ascoltare dalla diretta voce delle insegnanti, le necessità che possono essere riscontrate».

La Commissione, presieduta dall'assessore, è costituita da: Giovanni Battista Pagnotta (Direzione Didattica), Tiziana Casamassima (Istituto Rodari), Claudia Occulto (Istituto I. Silone), Caterina Maraffa (Istituto T. Delfico), Emanuela Capaldi (Istituto Villa Verrocchio) e Maria Elena Guglielmi (per gli asili nido).

 

 

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Dalla Regione Abruzzo 2,5 milioni per la riqualificazione delle palazzine Ater Pescara

Le fatiscenti palazzine Ater di Pescara avranno finalmente il loro piano di riqualificazione. Un piano di riqualificazione straordinario da 2 milioni 500 mila euro per la manutenzione delle palazzzine Ater di via Caduti per servizio. Lo ha presentato, questa mattina, il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, che, accompagnato dal sindaco e dal vice sindaco di Pescara Marco Alessandrini ed Enzo Del Vecchio e dal commissario unico Virgilio Basile, ne ha illustrato i contenuti ai residenti del quartiere. Ora, l'Ater adotterà il progetto esecutivo e lo trasmetterà alla Regione per il finanziamento dell'opera. I lavori previsti, oltre al rifacimento della facciate ed alla sostituzione delle ringhiere dei balconi, puntano soprattutto a bloccare le infiltrazioni di acqua e le condense (che rendono difficile la vivibilità all'interno degli appartamenti Ater) e al risparmio energetico. 

D'Alfonso ha detto che poi si procederà alle palazzine Ater di via Lago di Borgiano e quelle del quartiere Gescal, anche queste a Pescara, per poi passare agli altri tre capoluoghi di Provincia ed a Lanciano (Chieti), dove sono presenti complessi Ater che necessitano di importanti interventi di manutenzione. Per il 2017 è atteso, inoltre, il bando della presidenza del Consiglio dei ministri per la rigenerazione delle periferie urbane che potrebbe consentire di realizzare, nello stesso complesso di via Caduti per servizio, al primo piano e quindi senza barriere architettoniche, circa 30 alloggi dedicati a persone con disabilità. Un progetto che coinvolge Ater, Comune di Pescara, Università ed istituto Volt

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Lorenzin parla del futuro dei nuovi ospedali in Abruzzo

"Con questa riforma costituzionale le funzioni sulle disposizioni generali in materia di sanita' torneranno in capo allo Stato e sara' possibile riprogrammare il sistema della salute in maniera omogenea". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, oggi pomeriggio a Pescara, a margine di un incontro con i medici e con i dirigenti delle Asl locali. "Il titolo V fu cambiato in maniera affrettata, producendo un'incidenza negativa sulla sanita', anche dal punto di vista economico - ha aggiunto il ministro -. In questi anni, infatti, abbiamo avuto un sistema sanitario frammentato, con 20 sistemi sanitari diversi e una logica della regione che vai e sanita' che trovi. Con questa riforma, invece, sara' possibile rendere omogenei il sistema delle reti e i piani diagnostici terapeutici - ha rimarcato Lorenzin -. Non e' piu' possibile accettare che ogni anno 100 mila persone, provenienti da due sole regioni del Mezzogiorno, siano costrette a spostarsi al Nord per effettuare semplici interventi alla tiroide o per banali fratture".

"Se vince il No ci sara' una prima fase di agitazione e poi si tornera' alla normalita', ma si perderebbe una grande occasione per andare avanti". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, oggi pomeriggio, a margine di un incontro a Pescara. "Ero bambina quando sentivo parlare nelle tribune politiche di cambiamento e tempi certi - ha aggiunto Lorenzin -. La riforma e' l'occasione per realizzare tutto questo"

"La situazione della Sanità in Abruzzo è molto, molto migliorata, tanto è vero che l'Abruzzo è uscito dal commissariamento, ora la sfida è mantenere questo standard e se possibile migliorarlo". Lo ha detto il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin in visita ad Avezzano. E su un possibile nuovo ospedale ad Avezzano ha detto: "Sono decisioni di programmazione della Regione che ha piena capacità e abilità per poter o realizzare nuove strutture o ristrutturare quelle esistenti".

"Oltre al piano nazionale vaccini, inserito nei Livelli Essenziali Assistenziali, abbiamo finanziato un piano extra che consentira' di liberare dai LEA oltre 200 milioni da destinare alle regioni". Lo ha detto ad Avezzano il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, in un incontro con il personale medico del locale ospedale. "Questi soldi - ha specificato - secondo la mia opinione dovranno essere indirizzati verso le cure odontoiatriche visto che molti cittadini non possono piu' permettersele e dato che abbiamo registrato sempre piu' casi di tumore del cavo orale". "Una cosa che vi invito a fare in questa provincia - ha concluso il ministro rivolgendosi ai medici ed ai dirigenti della Asl - e' proporre le vaccinazioni, sia quelle obbligatorie sia quelle facoltative, ed a fare le vaccinazioni per il papillomavirus per le bambine e per i maschi poiche' e' l'unica vaccinazione che ci permette di prevenire un tumore gravissimo per cui si puo' rimanere sterili o addirittura morire".

"Come Ministero abbiamo sbloccato molte risorse, in quanto riteniamo molto importante permettere a regioni come l'Abruzzo, che sono state sottoposte a piani di rientro, di realizzare nuovi ospedali e fare cose che altre regioni hanno fatto 10 o 15 anni fa". Cosi' il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, a margine di un incontro a Pescara, si e' espressa in merito ai project financing dell'Abruzzo in materia di edilizia sanitaria. "Naturalmente - ha aggiunto il ministro - cio' prevede una buona capacita' di fare project".

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Danni delle alluvioni, ok ai risarcimenti per 23 montesilvanesi

Sono 23 i montesilvanesi che riceveranno i fondi per i danni subiti nelle alluvioni che colpirono tutto il territorio regionale dall'11 al 13 novembre 2013, l'1 e il 2 dicembre, sempre del 2013, e nei mesi di febbraio e marzo del 2015.
A fronte di 32 istanze, sono stati ammessi 23 cittadini privati che hanno presentato la regolare richiesta e che verranno risarciti grazie al finanziamento regionale che ammonta a circa 178.300 euro. Di questi 19 sono i rimborsi relativi al 2013 e 4 al 2015.
«Recependo la delibera del Consiglio dei Ministri del 28 luglio 2016, con la quale sono state definite le procedure per far fronte ai danni subiti - spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Valter Cozzi - il nostro Comune ha emanato un avviso pubblico, aperto esclusivamente ai cittadini di Montesilvano che già presentarono una richiesta, partecipando ad una prima ricognizione dei danni riscontrati nel patrimonio edilizio. Per il 2013 i privati presentarono richieste per un valore di 744.600 € circa, mentre per il 2015 ammontavano a 66.800 €. I finanziamenti che verranno erogati vanno da un importo minimo di 400 euro ad uno massimo di 21.300 euro, con un rimborso medio che ammonta a 7400 euro circa. A questo punto la Regione Abruzzo provvederà all'erogazione delle risorse che serviranno per eseguire i lavori di ripristino dei danni subiti. Ora - aggiunge Cozzi - l'auspicio è che la Regione provveda anche all'erogazione di quei circa 480.000 euro, che sono già stati riconosciuti al nostro Ente, quale risarcimento delle spese sostenute nelle operazioni di ripristino dei danni subiti nell'alluvione del 2015. Per ciò che riguarda invece il 2013, vennero riconosciuti e finanziati al Comune di Montesilvano circa 369.000 euro».

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Sette milioni per la ricollocazione dei lavoratori

Oltre 7 milioni di euro destinate alle politiche di sviluppo occupazionale in Abruzzo. Per la prima volta il Cicas (organismo che gestisce le crisi aziendali) ha deciso di destinare, in via sperimentale, il 25% delle risorse residue a disposizione della Regione Abruzzo alle politiche attive del lavoro. La decisione è arrivata al termine della riunione dell' organismo, presieduta in via straordinaria dal vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli. "Il grosso elemento innovativo della decisione del Cicas - ha spiegato Lolli - sta nel fatto che mettiamo a disposizione di lavoratori disoccupati o sospesi dall'attività , anche attraverso lo strumento della dote lavoro, risorse finanziarie in grado di favorire sbocchi occupazionali. Il punto è che questa strategia viene perseguita nell'ambito di azioni di più ampio respiro che vanno dalla dote lavoro, che sarà uno dei prossimi interventi nell'ambito dell'Fse, fino alla sperimentazione dell'assegno di ricollocazione attuata dall'Anpal, su impulso della Regione Abruzzo. Al centro di questa azione c'è il lavoratore investito dalla crisi industriale e occupazionale al quale, insieme con le imprese che vogliono assumere, forniamo strumenti e risorse per ricollocarsi".

Il Cicas ha stabilito che le aziende che hanno sede nei Comuni ricadenti nell'Area di crisi complessa Tronto-Vibrata possono presentare istanza di cassa integrazione in deroga per tutto il 2017 (a condizione che la sospensione dei lavoratori inizi entro il 2016). I lavoratori dell'area di crisi complessa, ai quali è scaduta o è in scadenza entro il 30 dicembre 2016 la mobilità, possono beneficiare di un ulteriore periodo di mobilità in deroga. Il Cicas ha infine stabilito un nuovo intervento di cassa integrazione in deroga per un periodo massimo di 6 mesi per le imprese che hanno sede nei comuni abruzzesi al di fuori dell'area di crisi complessa. La condizione di applicazione è che sia l'inizio della Cassa che la decorrenza della mobilità in deroga avvengano entro il 2016.

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Finanza accerta lavoro nero in una società di distribuzione volantini

Controllo dei finanzieri di Ortona nei confronti di una societa' operante nel settore della distribuzione di volantini, e materiale pubblicitario: trovati quattro lavoratori di nazionalita' italiana completamente in nero. L'intervento ha permesso di accertare forme contrattuali atipiche e flessibili con la simulazione di rapporti di lavoro a carattere discontinuo che nascondevano, invece, il vincolo di soggezione dei lavoratori. Al datore di lavoro sono state contestate le sanzioni previste in materia di irregolarita' contributiva.

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Giovane uccisa dopo una lite con il compagno a Pescara

"Mamma, aiutami, mi sta ammazzando". Sono le ultime parole che Jennifer Sterlecchini, 26enne di Pescara, ha urlato prima di essere uccisa dall'ex fidanzato. Un tragico copione gia' visto tante volte e che oggi si e' ripetuto: una storia, andata avanti per tre anni ed arrivata all'epilogo, una discussione nel giorno in cui lei va a riprendere le sue cose. Poi una colluttazione e, alla fine, la tragedia. L'ha finita con un coltello, Davide Troilo, 32 anni. Ora e' stato arrestato ed e' ricoverato in ospedale, in condizioni non gravi. Una storia, quella tra Jennifer e Davide - il ragazzo ha anche un figlio avuto con un'altra donna - fatta di amore, come dimostrano alcuni post su Facebook della scorsa estate, ma anche di sofferenza: sia lui che Jennifer hanno perso il padre da pochi anni. Nei giorni scorsi la ragazza decide di interrompere una relazione che non va piu' bene e oggi raggiunge la casa del ragazzo, in via Vicenza, al confine tra Pescara e San Giovanni Teatino, dove negli ultimi anni hanno vissuto insieme, per riprendere le sue cose.

Si fa accompagnare dalla madre e si fa prestare anche un furgoncino da un'amica. Una volta dentro, i due iniziano a dividere le proprie cose. E inizia anche la discussione, che ben presto si trasforma in lite e poi in colluttazione. Il ragazzo chiude la porta d'ingresso a chiave, lasciando fuori la madre della 26enne. Spunta fuori un coltello e, in pochi minuti, si consuma la tragedia. Il primo ad accorrere, richiamato dalle urla della ragazza e della mamma, e' un vicino, che lancia l'allarme. La madre della 26enne, sconvolta, sviene in strada e viene soccorsa da alcuni conoscenti. Giunti sul posto, i soccorritori trovano i due sdraiati a terra, vicini, in una pozza di sangue, e non possono fare altro che constatare il decesso della giovane, mentre il 32enne viene trasportato in ospedale. Nell'interrogatorio, davanti al pm, Troilo ha detto che la discussione sarebbe nata per il possesso di un tablet e che la ragazza si sarebbe ferita per prima con una coltellata alla gola. Lui, allora, sempre secondo quanto riferito al pm, avrebbe emulato il suo gesto. La ragazza, poi, lo avrebbe colpito all'addome e lui le avrebbe inferto un colpo al collo in profondita' ed altri sul corpo. Le indagini, coordinate dal pm Silvia Santoro, sono affidate ai carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara, diretti dal maggiore Massimiliano Di Pietro, che sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Nei prossimi giorni verra' eseguita l'autopsia sul corpo della giovane. Diverse le coltellate rilevate durante la ricognizione cadaverica.


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Sanitopoli, il giorno del verdetto in Cassazione

Si e' da poco conclusa in Cassazione l'udienza per il processo sulla 'Sanitopoli' abruzzese, che ha come principale imputato Ottaviano Del Turco insieme ad altri otto ex amministratori della sua giunta e funzionari della Regione Abruzzo. Ora i giudici della Sesta sezione penale che hanno celebrato l'udienza hanno preso una pausa prima di ritirarsi in camera di consiglio. A quanto si e' appreso, non e' da escludere che il verdetto possa slittare ad altra data. Nel ruolo ci sono altre sette cause da decidere, e qualche altro ricorso in materia cautelare. Del Turco ha ascoltato quasi tutto il dibattimento e con lui c'era anche l'ex assessore alla Sanita' Bernardo Mazzocca per il quale il pg della Suprema Corte ha chiesto l'annullamento con rinvio della condanna per associazione a delinquere. Il collegio e' stato presieduto da Vincenzo Rotundo, consigliere relatore e' stato Massimo Ricciarelli, gli altri consiglieri sono Stefano Moggini, Angelo Capozzi e Anna Giordano. 

"Abbiamo tagliato il budget della sanita' privata insieme alle tariffe e ai posti letto con un risparmio per la Regione Abruzzo di diversi milioni ed e' questo il motivo per cui abbiamo subito questo processo: le Commissioni ispettive sulla sanita' privata le ha introdotte la giunta Del Turco e le abbiamo chiamate noi". Lo ha detto a margine del processo l'ex assessore alla Sanita' della Regione Abruzzo Bernardo Mazzocca, ex segretario regionale de La Margherita in Abruzzo, condannato anche lui nel processo sulla 'Sanitopoli' abruzzese. Anche sui suoi conti non e' mai stato trovato un centesimo proveniente dalla presunte 'mazzette'. E anche il pg della Cassazione nella requisitoria ha detto che contro Mazzocca "non c'e' la prova del suo ruolo specifico e della funzione svolta" nella presunta associazione a delinquere. "Ci siamo difesi nel processo - ha proseguito Mazzocca visibilmente provato da otto anni di iter giudiziario - senza chiedere mai un rinvio: in tutti questi anni sono stato ascoltato solo due volte, una delle quali davanti al gip". L'ex assessore e' rientrato in Abruzzo dove aspettera' di conoscere la decisione della Cassazione

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La sostanziale conferma delle condanne emesse dalla Corte di Appello dell'Aquila nel 2015 nell'ambito del processo sulla sanitopoli abruzzese, e' stata chiesta dal Pg della Cassazione Aldo Policastro. Ad avviso del Pg merita conferma la condanna a quattro anni e due mesi di reclusione per l'ex governatore dell'Abruzzo Ottaviano Del Turco e per altri sei degli imputati. Solo per due posizioni il Pg ha chiesto l'accoglimento dei ricorsi. Il Pg ha chiesto l'annullamento senza rinvio per prescrizione della condanna per Luigi Conga, e l'annullamento con rinvio sul reato di associazione per l'ex assessore alla sanita' Bernardo Mazzocca. 

Per Ottaviano Del Turco, ex ministro e parlamentare europeo, condannato in primo grado dal tribunale di Pescara a nove anni e sei mesi di reclusione, la pena e' stata ridotta un anno fa, dalla corte d'appello, a quattro anni e due mesi. Nel ricorso in cassazione il legale di Del Turco, l'avvocato Giandomenico Caiazza, ha chiesto di annullare la condanna di secondo grado inflitta con l'accusa di associazione per delinquere e induzione indebita. Stessa istanza per gli altri imputati.

L'inchiesta e il processo ruotano sulla posizione del grande accusatore di Del Turco, l'ex re delle cliniche private, Vincenzo Maria Angelini, ex titolare della clinica Villa Pini di Chieti, ritenuto credibile dai giudici di appello che lo hanno assolto dall'accusa di corruzione, dopo che in primo grado era stato condannato a tre anni e sei mesi. In Cassazione, oggi, anche la posizione dell'ex direttore generale della Asl di Chieti, Luigi Conga, in primo grado condannato a nove anni, in appello pena ridotta a tre anni; Lamberto Quarta, ex segretario della presidenza della Giunta d'Abruzzo, e Camillo Cesarone, ex consigliere regionale socialista poi confluito nel Pd: in appello furono condannati rispettivamente a tre anni e quattro anni di reclusione. Ed ancora, in Cassazione, le posizioni degli ex assessori regionali Bernardo Mazzocca (Sanita') e Antonio Boschetti (Attivita' Produttive), ai quali in secondo grado furono inflitti rispettivamente due anni e un mese e un anno e otto mesi di reclusione. La Cassazione dovra' pronunciarsi anche su Angelo Bucciarelli, collaboratore di Mazzocca, condannato in appello a due anni. Per quanto riguarda l'ex parlamentare di Fi Sabatino Aracu prescritto in appello, lo stesso ha presentato ricorso in Cassazione per conoscere le sue responsabilita' nella vicenda giudiziaria.

 "Spero che questo incubo termini e che a Ottaviano Del Turco sia restituita interamente la piena dignita': e' un galantuomo che non ha mai preso nemmeno un euro di tangenti, e' una 'riserva' della Repubblica e non si puo' distruggere una persona senza nessuna prova". Cosi' l'avvocato Giandomenico Caiazza che ha difeso Ottaviano Del Turco nel processo sulla 'Sanitopoli' della Regione Abruzzo, ha concluso la sua arringa davanti ai giudici della Sesta sezione penale chiedendo l'annullamento senza rinvio della condanna a 4 anni e due mesi emessa dalla corte d'appello dell'Aquila, il 20 novembre 2015 per associazione per delinquere e tangenti. 

 

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Giornali addio, 35,5% italiani s’informa su Facebook

Facebook si afferma sempre piu' come fonte d'informazione per gli italiani. Lo segnala il 50esimo Rapporto Censis. Ancora nel 2011 l'80,9% degli italiani dichiarava che nella settimana precedente la rilevazione aveva acquisito informazioni dai tg, ma nel 2016 il dato si e' ridotto al 63%, con un calo di 17,9 punti percentuali. I giovani - continua l'analisi del Censis - tra i 14 e i 29 anni, che gia' nel 2011 facevano un uso piu' ridotto dei telegiornali (69,2%), nel 2016 li utilizzano solo nel 45,7% dei casi (con un calo di 23,5 punti in cinque anni). I diplomati e i laureati, che erano i piu' affezionati utenti dei tg, di punti ne hanno persi addirittura 27,3, passando dall'85,7% al 58,4%. Tra le prime fonti utilizzate per informarsi, dopo il 63% dei telegiornali si collocaFacebook con il 35,5% e i giornali radio con il 24,7%. I quotidiani non superano il 18,8%. Il 19,4% sceglie i motori di ricerca come Google, il 10,8% YouTube e il 2,9% Twitter. Continua la crescita impetuosa degli utilizzatori di smartphone (+12% in un anno: una crescita superiore a quella di qualsiasi altro mezzo), arrivati al 64,8% degli italiani (e all'89,4% dei giovani di 14-29 anni). La penetrazione di internet aumenta di 2,8 punti  percentuali nell'ultimo anno e l'utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani (e al 95,9%, cioe' praticamente la totalita', dei giovani under 30). La crescita complessiva dell'utenza del web nel periodo 2007-2016 e' stata pari a +28,4%: nel corso degli ultimi dieci anni gli utenti di internet sono passati da meno della meta' a quasi tre quarti degli italiani (dal 45,3% di utenza complessiva nel 2007 al 73,7% nel 2016). 

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Censis, lieve recupero dei consumi

Nel biennio 2014-2015 c'e' stato un lieve recupero dei consumi (+2,1%) dopo la forte contrazione del periodo di crisi (-7,6% negli anni 2008-2013). Ma sono 26 milioni gli italiani che ancora oggi indicano come prioritario il contenimento delle spese quotidiane. E' quanto emerge dal 50° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese. Profonde sono le disuguaglianze sociali: tra le famiglie a basso reddito il 58% indica la priorita' di comprimere le spese e il 28% vorrebbe spendere qualche soldo in piu' sui consumi per il proprio benessere, mentre tra le famiglie benestanti le percentuali sono pari rispettivamente al 34% e al 46%. In questi anni c'e' stato pero' un "welfare dei consumi" riferibile all'operato dei player della distribuzione moderna organizzata, grazie alla leva dei prezzi e alle promozioni, che si e' materializzato nella concreta possibilita' per le famiglie di comporre un carrello della spesa articolato e modulato sulla propria capacita' economica. Appaiono poi sempre piu' concreti i rivolgimenti riconducibili alla sharing economy. Ma le nuove pratiche che si stanno diffondendo sollevano polemiche su due fronti: il rispetto delle regole concorrenziali rispetto ai servizi preesistenti e gli effetti indiretti sui "lavoretti" on demand. E' suonato troppo in fretta il de profundis per la produzione manifatturiera dentro i perimetri urbani. Nei comuni capoluogo opera il 25,4% delle aziende, con circa un milione di addetti (il 26,6% del totale). Le 12 piu' grandi citta' italiane raccolgono il 37,3% delle startup innovative (e il 23,8% di quelle inquadrabili nel manifatturiero), il 45% degli incubatori d'impresa, il 43,5% degli spin-off universitari e il 21,1% dei fablab dove si applicano i talenti dei nuovi "artigiani digitali" protagonisti della rivoluzione dell'industria 4.0.

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