In Breve

Coronavirus, Confartigianato: Inaccettabili 3 mesi di stop per acconciatori ed estetisti

 Incomprensibile e inaccettabile. Così Confartigianato Chieti L'Aquila definisce la decisione del Governo di rinviare al primo giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici. Concreto, secondo l'associazione, il rischio di ripercussioni sull'occupazione, in un settore che in Abruzzo dà lavoro a migliaia di operatori. La perdita economica, secondo le stime dell'associazione, è di svariate decine di milioni di euro, pari al 20% circa del fatturato annuo. Oltre ad una crescita esponenziale del fenomeno dell'abusivismo, il rischio, ora, è che molti addetti non ce la facciano a ripartire. 

"Il 4 maggio saranno nove settimane di chiusura. E' impensabile chiedere di stare fermi altre quattro settimane - afferma il presidente Confartigianato Acconciatori Chieti L'Aquila, Denis Iezzi - Tutto questo non farà altro che alimentare il sommerso, sia perché i clienti non vogliono più attendere sia perché gli operatori non riescono più a reggere dato che lo Stato non li aiuta. Di conseguenza c'è chi è disposto a correre rischi".

"La decisione di attendere il primo giugno è inaccettabile ed incomprensibile. Ci dicono che dobbiamo abituarci a convivere con il virus, ma allora perché aspettare un altro mese? Ci insegnassero a convivere con il Covid-19. Con senso di responsabilità abbiamo elaborato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, igiene e sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente il lavoro, ma della cui importanza siamo consapevoli. Il primo giugno - aggiunge - cosa potremo fare di più rispetto ad oggi? E' inammissibile".

"E' fondamentale, a questo punto, inasprire i controlli contro l'abusivismo e cercare di arginare quanto più possibile il lavoro sommerso. La nostra associazione, su tutti i livelli, dal nazionale a quelli locali - conclude Iezzi - non resterà in silenzio e farà la sua parte".

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Meritocrazia Italia: burocrazia zero unica opzione per effettivo rilancio nazione

"L’attuale crisi emergenziale sanitaria ha messo a nudo i grossi limiti della dirigenza pubblica che si è trovata ad affrontare un momento di grande difficoltà con i vecchi canoni di una burocrazia avanzata, mostrandosi un alleato inaffidabile per l’organo politico". Lo affermano i referenti di Meritocrazia Italia.


"La prova evidente è la pesante esternalizzazione di competenze amministrative, affidate a professionisti esterni, chiamati ad infoltire il numero delle diverse task force, che mette in dubbio il razionale sfruttamento delle risorse pubbliche a base dell’evoluzione del nostro Paese. L’esperienza che stiamo vivendo ci ha restituito l’immagine di un pubblico management inadeguato all’emergenza, legato a schemi vecchi e superati di gestione burocratica e passaggio di competenze, a volte resi necessari dai vincoli di bilancio e dall’incapacità di reperire regole, nella fitta boscaglia di leggi e regolamenti, per reperire risorse e finanziamenti. L’ampia burocratizzazione che contraddistingue l’operato del management pubblico può essere considerata la dimostrazione che il c.d. sistema Weberiano di stampo verticistico e rigorosamente burocratico, che il legislatore attraverso le riforme del 2009 (riforma Brunetta) e del 2013 (riforma Madia) voleva superare, in realtà non è mai definitivamente tramontato.  Già prima dell’avvento della grave emergenza legata al CoVid-19 il sistema di performance della P.A. fondato su di un ciclo di programmazione e di controllo del risultato era già fortemente in crisi, a causa di fattori economici e di incertezza politica e normativa, che avevano restituito al sistema burocratico una posizione centrale dell’apparato della pubblica amministrazione. Ciò è dovuto al generale contesto di fragilità del sistema della performance (performance measurement), soffocata per volontà dello stesso legislatore da eccessivi strumenti di pianificazione e di controllo, attorno ai quale si agita lo spettro del mancato raggiungimento del risultato con conseguenze aberranti per la continuità stessa del rapporto di lavoro. Meritocrazia Italia ritiene necessario un ripensamento della struttura e della politica del management pubblico, con strumenti rapidi ed efficaci che incidano sul sistema di reclutamento, di formazione e di performance del personale dirigenziale, per permettere alla P.A. di arrivare puntuale e preparata a gestire le nuove sfide della imminente ripresa economica. Il management pubblico deve dunque pensare in modo innovativo e competente, ponendosi come valido interlocutore dei soggetti economici privati e non come ostacolo all’evoluzione del Paese. Per realizzare ciò occorre tuttavia operare in un contesto che renda più agili le procedure amministrative, attribuendo maggiore autonomia e responsabilità alle scelte dirigenziali. Meritocrazia Italia auspica dunque una risposta concreta alle seguenti politiche: Reclutamento del personale dirigenziale. Semplificazione dei Ruoli dirigenziali, abolendo gli eccessivi verticismi che governano la struttura, comportando di fatto il rischio che le competenze si disperdano ovvero vengano duplicate. Revisione dell’assetto delle performance, liberandolo da eccessivi strumenti di pianificazione e di controllo, attorno ai quale si agita lo spettro del mancato raggiungimento del risultato con conseguenze aberranti per la continuità stessa del rapporto di lavoro, (si rischia il licenziamento). In questo senso giocano un ruolo fondamentale anche coinvolgendola contrattazione collettiva nazionale e integrativa:

1) introduzione di politiche aziendali di lavoro c.d. di team, con la consapevolezza il lavoro di gruppo offre lo strumento ottimale per affrontare la scelta più giusta nei momenti di crisi;
2) Competenze di programmazione/monitoraggio degli effetti del proprio lavoro a tutti i livelli soprattutto quando si lavora per obiettivi;

3) Sistemi di incentivazione meritocratica che premino il benessere sostenibile del dipendente e non necessariamente il patrimonio;

4) Rafforzamento della consapevolezza del pubblico dipendente nel rapporto di comprensione tra pubblica amministrazione e cittadini in termini di servizio pubblico.

5) Affiancamento ai sistemi di controllo endoaziendali (OIV)= anche controlli etero aziendali affidati ad organismi terzi (autorità indipendenti), stakeholder.

6) modernizzazione della cultura organizzativa in fatto di mansioni. Recuperare il concetto di alleanza tra lavoratore e datore di lavoro (art. 2094 c.c.).

Formazione professionale, quale elemento imprescindibile per la carriera del dirigente pubblico, tanto in termini di attività quanto in termini di controllo sulla regolarità della formazione e aggiornamento continui.

 



 

 

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Chieti, operaio cade da alcuni metri di altezza e finisce in ospedale

Un operaio di 53 anni e' rimasto ferito in un incidente mentre era al lavoro in uno stabilimento industriale a Chieti Scalo. L'uomo secondo le prime informazioni sarebbe caduto da una altezza di alcuni metri. Soccorso dai sanitari del 118, l'uomo e' stato poi trasferito all'ospedale di Pescara per un trauma alla testa e una contusione polmonare. Le condizioni dell'uomo sono gravi. Al termine di tutti gli accertamenti in pronto soccorso, e' stato ricoverato nel reparto di Rianimazione. I medici si sono riservati la prognosi.

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Emergenza Covid, su Fase2 il centrosinistra a Guardiagrele sollecita consiglio comunale

 

"Da cittadini guardiesi ed esponenti del centrosinistra locale, provinciale e regionale, sollecitiamo il sindaco Simone Dal Pozzo a convocare un consiglio comunale straordinario sulla salute pubblica. Nessuno di noi avrebbe mai anche solo immaginato che nel 2020 la nostra vita sarebbe stata sconvolta da una pandemia, lasciando dietro di sé morti e famiglie distrutte, alla stregua di una guerra mondiale". Lo affermano i rappresentanti del centrosinistra a Guardiagrele Gianna Di Crescenzo, Franco Caramanico, Maurizio Camiscia, Inka Zulli, Dario Rosato, Nevio Salomone. 

"Ci è stato chiesto di non uscire di casa, di mutilare le nostre relazioni sociali, di cambiare radicalmente il nostro modo di lavorare, di gestire diversamente il tempo e le azioni quotidiane. Abbiamo rispettato le regole, abbiamo dato il nostro contributo affinché il contagio rallentasse. Le nostre vite ne sono uscite mutate e, con esse, anche l’immediato futuro. Ed è per questo che riteniamo sia necessario avere un momento istituzionale di informazione e confronto sulle nuove tappe che ci attendono. I guardiesi hanno il diritto di sapere dalla giunta regionale e comunale quali saranno le loro proposte per affrontare la Fase 2 dell’emergenza Covid-19, e quale sia la reale possibilità di usufruire delle strutture sanitarie del territorio per fronteggiare la situazione. Così come ha già fatto il gruppo di opposizione della città di Chieti, anche noi sollecitiamo, in assise pubblica, la presenza della giunta regionale, del direttore sanitario del ss. Immacolata, del direttore e del manager della Asl Lanciano Vasto Chieti. Ovviamente questa sarà anche l’occasione per chiedere agli amministratori locali e regionali quali strategie essi hanno previsto di mettere in campo a sostegno delle famiglie e dell’economia guardiesi ed abruzzesi. Non si può continuare a parlare di sanità e salute pubblica in maniera autoreferenziale e con atti isolati, considerando anche gli scarsi o nulli risultati che questa strategia produce; né la giustizia può continuare a sostituirsi alla politica.  La salute è un diritto universale e la posta in gioco è talmente alta che è necessario occuparsene in maniera corale, coinvolgendo tutti, ognuno per ciò che rappresenta e che può portare alla causa".

 

 

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Coronavirus, operatori aquilani turismo e ristorazione consegnano a sindaco chiavi attivita’ 

Gli operatori turistici aquilani riuniti nell’associazione “Horeca”, rappresentanti dell’associazione “RistoratoriAq Vs Virus” e del Movimento Imprese Ospitalità riconsegneranno al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, le chiavi delle proprie attività. Anche nel capoluogo d’Abruzzo si svolgerà l’iniziativa lanciata in campo nazionale dal M.I.O. - Risorgiamo Italia, che attraverso questa azione simbolica intende richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica e del governo sulla profonda crisi del comparto turistico, ricettivo e della ristorazione a causa dell’emergenza coronavirus. 

“Decine di operatori e imprenditori stanno lanciando un accorato grido d’aiuto al Paese e alle sue istituzioni – hanno spiegato -. I nostri investimenti sono tutti nelle chiavi di un sogno che abbiamo costruito lentamente, con rischio e spirito di sacrificio. Ci hanno detto di tenere duro e di resistere. Ma, nonostante la nostra compattezza, l’abnegazione e il rispetto delle regole, oggi rischiamo di trovarci in ginocchio”.

Gli imprenditori hanno deciso, con un segnale forte, di sollecitare azioni di sostegno reali e veloci da parte del Governo

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Emergenza Covid19, Rotondi: condivido proposte Marsilio. Adesso impegno comune


"Per impegni contemporanei non ho potuto partecipare alla videoconferenza organizzata stamane dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio con i parlamentari eletti in Abruzzo. Condivido però il merito delle proposte di Marsilio e assicuro il mio sostegno alla battaglia per la sospensione, per il prossimo triennio, dei piani regionali di rientro dai disavanzi, nonché la richiesta di un contributo straordinario, per l’annualità 2020, in favore dei comuni dichiarati “zona rossa” dai presidenti delle Regioni.
Altrettanto condivido gli altri emendamenti che il presidente Marsilio ha illustrato ai parlamentari in videoconferenza,inerenti il sisma 2016/17 in relazione alla ricostruzione pubblica.agli interventi relativi le opere pubbliche e i beni culturali e il personale dei Comuni e della Protezione civile’’. Così Gianfranco Rotondi vicepresidente del gruppo Fi alla Camera e deputato eletto nella circoscrizione di Pescara-Sulmona-Vasto.

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E’ uscito il nuovo singolo di Marco Ligabue dal titolo Dentro

E' uscito il nuovo singolo di Marco Ligabue dal titolo Dentro, il brano precede l’uscita di un album che racchiude i migliori pezzi di questi anni del cantautore emiliano.
Dentro è una canzone composta interamente in questi giorni di quarantena, un brano totalmente home-made, il video è stato montato in pochi giorni in casa da Marco, è il suo regalo per la figlia, fatto con il cuore e con l’anima piena di speranza per un futuro migliore. Ad oggi le views sono 250 mila.

Dentro è un abbraccio, una carezza un bacio mancato. Un segno di speranza.

Marco Ligabue, reduce dal successo di All Togheter Now a cui ha partecipato per due edizioni, ha deciso di scrivere una canzone intima dove racconta la nostalgia per la figlia, un tema attuale in questo periodo di lontananza forzata per tutti.
La storia di un padre che attende di riabbracciare il suo amore più grande.

«Papà, dobbiamo prenderci almeno venti gelati giganti, fare TikTok insieme e divertirci con quella challenge che mi avevi promesso!» Queste le parole di Viola durante una delle tante videochiamate in cui si dicono che si rivedranno presto.
“Mentre mia figlia mi elenca i progetti per il dopo quarantena” dichiara il cantautore “dentro di me scatta una molla e scrivo di getto una canzone per lei.
Conoscendo mia figlia, è il miglior modo per farle una sorpresa e accorciare la distanza fisica che ci separa in questo momento”.

Marco Ligabue spiega come nasce il brano: “Dentro è dedicata a mia figlia, ma anche a tutti quelli che sentono la distanza di qualcuno, soprattutto in questo momento così delicato. Ci ritroviamo chiusi "dentro", tra quattro mura, ma forse stiamo scoprendo qualcosa di più importante "dentro" di noi. Ho abbozzato il brano voce e chitarra e poi l'ho spedito in California a Corrado Rustici, amico e produttore artistico di livello internazionale. In pochi giorni lui ha arrangiato il pezzo e abbiamo velocemente mixato il tutto. Il video l'ho realizzato direttamente da casa.
Ho pensato ad immagini in bianco e nero, che rispecchiassero queste giornate opache, meno colorate. Ho inserito scene di grande attualità, come strade deserte, medici eroi, gente ai balconi che non vuole abbattersi e reagisce, e tanto altro, per incentrare la visione su come stiamo vivendo oggi. Non poteva, ovviamente, mancare la protagonista del brano, mia figlia Viola.
È un pezzo che vuole essere un abbraccio per tutti in questa tosta quarantena. Per il finale, però, ho scelto immagini a colori, segnale inequivocabile di grande speranza, per augurarci di ritornare presto alla vita che desideriamo”.

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San Salvo, Magnacca: fare memoria della Resistenza

Cerimonia del 75°Anniversarsario della Liberazione d'Italia a San Salvo.

 

“Fare memoria della Resistenza, della lotta di Liberazione, di quelle pagine decisive della nostra storia, dei coraggiosi che vi ebbero parte, resistendo all'oppressione, rischiando per la libertà di tutti, significa ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale, che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore”. E ancora: “Insieme possiamo farcelo e lo stiamo dimostrando”. Sono alcuni passaggi del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel settantacinquesimo anniversario della festa della Liberazione.  Sono parole che faccio diventare mie -afferma il sindaco Tiziana Magnacca - da consegnare, a mia volta, ai miei concittadini.  L’Amministrazione comunale di San Salvo non è voluta mancare all’appuntamento con la storia con una cerimonia commemorativa con la deposizione di una corona al Monumento ai Caduti. Era presente, in rappresentanza di tutto il Consiglio comunale, il presidente Eugenio Spadano per celebrare “l’anniversario della Liberazione, data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione”. Ora più che mai, prendendo esempio dagli uomini e dalle donne che seppero ricostruire l’Italia nel dopoguerra, anche noi, con volontà, idealità, senso del Bene Comune, tenacia e sacrificio, ricostruiamo il Paese duramente colpito nella sua struttura sociale, economica e di libertà dalla pandemia. Nel salutare tutta la mia comunità, tenace come tutti gli abruzzesi, un pensiero affettuoso rivolgo a Gilberto Malvestuto – ultimo ufficiale sopravvissuto della Brigata Maiella che lo scorso 17 aprile ha compiuto 99 anni – che ci ha ricordato chi sono coloro che sono in “trincea” in questo tempo sospeso e difficile come quello che stiamo vivendo. E insieme a lui tutti gli operatori delle forze dell’ordine, delle associazioni di protezione civile, e delle altre associazioni di volontariato, come la Croce Rossa e la Caritas, che non hanno mai smesso un istante in questi giorni di combattere per noi e di proteggerci.  Buon 25 aprile nelle vostre case sventolando il Tricolore. Viva San Salvo! Viva l'Italia! Viva la Repubblica!"  

 

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Muore infermiere a Popoli, il dolore dell’ordine delle professioni infermieristiche di Pescara

“Oggi la nostra comunità professionale piange un collega che lavorava nel presidio ospedaliero di Popoli e si stringe al dolore dei suoi familiari. Vorremmo ricordare Francesco per la bella persona che era: affamato di conoscenza e sempre pronto a dare una mano ed essere vicino ai suoi colleghi. Ci lascia in questa battaglia efferata che non sta risparmiando la nostra professione. Alla sua famiglia e alla sua equipe di lavoro vanno le più sentite condoglianze da parte del consiglio direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Pescara e di tutti gli infermieri”. Con queste parole il consiglio direttivo dell’OPI di Pescara esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Francesco Di Berardino, l’infermiere di Scafa, in servizio all’ospedale di Popoli, che è stato tra i primi a essere risultato positivo al Covid e il primo infermiere abruzzese vittima del virus.

 “La notizia della morte di Francesco - aggiunge Irene Rosini, presidente dell’OPI di Pescara – ci lascia sgomenti e addolorati. È una vicenda che colpisce da vicino tutta la nostra compagine professionale perché questo non vuol dire morire da eroi, ma morire da martiri. La guerra contro l’epidemia da Covid-19 è stata combattuta da tutto il personale sanitario senza armi e con scarse protezioni. Noi avevamo già denunciato la carenza dei dispositivi di protezione individuale e le tante dotazioni non a norma. Da adesso iniziamo a pagarne le conseguenze”. “Non è questo il momento delle polemiche – conclude Rosini – questo è il momento del dolore. Tuttavia ci fa tanta rabbia pensare che probabilmente il nostro dolore possa derivare dalle mancanze di qualcun altro”.

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Meritocrazia Italia si confronta sulla politica di oggi

Si è concluso sulla piattaforma zoom ed in diretta facebook il meeting on line della scuola di formazione politica di Meritocrazia Italia denominata crea, presentata al parlamento lo scorso 18 novembre 2019. Ospiti dell'evento: il Presidente di Meritocrazia Italia, avv. Walter Mauriello, l'on. Gianluca Cantalamessa del gruppo della Lega e l'on. Catello Vitiello del gruppo di Italia Viva, il tutto con la brillante moderazione del Presidente CREA, avv. Alfonso Quarto.
Numerosissima la partecipazione: circa 10 mila utenti collegati solo su facebook, ma la maggior parte ha seguito la discussione a mezzo WEBINAR.
Il Presidente di Meritocrazia, dopo aver richiamato i principi di merito, equità sociale, solidarietà e servizio posti a fondamento del progetto associativo, ha ricordato il fine di Meritocrazia che è quello di porre competenza e soluzioni sempre al servizio del Paese e mai contro nessuno e di ridare voce ai cittadini in questo periodo di particolare disaffezione politica, convinti che ci sia una Italia meravigliosa da vivere e raccontare.
Intervistato sui principi del "Progetto Italia", elaborato da Meritocrazia e posto all'attenzione delle forze parlamentari e governative, il Presidente Mauriello ha dichiarato: "Il Progetto Italia è il progetto di tutta l'Italia. Siamo in una situazione di disagio complessivo dove non interessano le ideologie ma le idee e le soluzioni concrete, che siano in grado di aiutare i cittadini e l'intero tessuto sociale economico e produttivo. Meritocrazia Italia cerca di evidenziare a chi governa il disagio di quanti non hanno voce e di farlo attraverso il costante rispetto del principio di verità e competenza.
Interrogato sul MES, il Presidente ha, altresì, dichiarato: "la base di partenza di ogni proposta di serietà non può prescindere dalla spiegazione effettiva agli italiani di cosa sia il MES, dei presupposti della sua costituzione e del rapporto di operatività rispetto ai poteri della BCE. Meritocrazia non è contro l'Europa, ma in un momento di grande difficoltà, non può non sottolineare come non sia scattato alcun criterio di solidarietà verso l'Italia in difficoltà. Meritocrazia,. pertanto, chiede un punto di verità anche all'Europa, perchè in Europa dobbiamo starci con regole vere e certe. La Banca europea può stampare tanta moneta quanta ne sia necessaria, la vera Europa si costituisce tra i popoli con una Costituzione Europea. Ci vuole una rideterminazione delle politiche se non si vuole arrestare il principio europeista portato avanti prima della Costituzione Europea."
Anche l'on. Vitiello, intervistato sullo stesso tema, ha dichiarato: "Condivido e sposo la linea di Meritocrazia, perchè l'Europa è solidarietà, ma la BCE non può emettere titoli senza un fondo, non può farlo in autonomia. Bisogna adottare un fondo e il MES è- appunto- un fondo. Tuttavia lo stesso deve essere utilizzato senza condizionabilità, perchè nello stesso sono già stati investiti il 18% dei soldi degli Italiani."
Per l'On. Cantalamessa, invece: "L'Italia deve chiedere all'Europa di non indebitare i propri figli, avendo un saldo attivo di 140 miliardi di euro. L'Europa non può essere unione di tecnocrati; condivido, in pieno, il pensiero e la posizione di Meritocrazia."
Il Presidente di Meritocrazia, avv. Walter Mauriello, in risposta alle osservazioni dell'On Vitiello, ha precisato: “Il MES non deve essere uno strumento per raggirare i cittadini italiani, un mezzo che non ha nel suo DNA trasparenza. Il MES è uno strumento pericoloso, se poi cadono le immunità e la bolla speculativa che mantiene il tessuto economico, le cose cambiano. Noi vogliamo una Europa unita, non vogliamo diseguaglianza. La diversità aumenta la diseguaglianza e, se la diversità non si aggancia ad un principio unico che riguardi tutta l'Europa, la diseguaglianza sarà enorme."
A concludere l'incontro, in cui si è discorso anche di giustizia, il Presidente di Meritocrazia, in merito all’importanza degli art. 3 e 34 della Costituzione, e circa l’aumento o la diminuzione delle diseguaglianze sociali, ha dichiarato: "Bisogna passare attraverso la competenza, perchè la competenza permette a tutti di andare allo stesso passo; bisogna prevedere anche la riabilitazione sociale, dare un punto di riferimento sociale. Lo Stato deve preoccuparsi anche di riabilitare chi è fuori dal sistema. Il governo deve capire che, avendo tutti lo stesso passo, si può arrivare al traguardo, e ciò può avvenire se la popolazione verrà informata correttamente. Il coronavirus ci deve insegnare che l'Italia è un Paese dove medicina e ricerca devono essere le priorità, dobbiamo tutti contribuire perchè l'Italia è un paese meraviglioso. Meritocrazia aiuterà tutti, soprattutto chi è più in difficoltà degli altri."
Con questa riflessione si sono quindi chiusi i lavori di una interessantissima e seguitissima discussione, nel corso della quale la vera politica si è intrecciata con l’autentica passione per il bene del nostro Paese.

 

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