L’artigiano Antonio Palmerio il “Mastro” di Pretoro sarà protagonista a Celano il 1° dicembre alle ore 16 al Castello con la presentazione del libro di Fabrizio Fanciulli, ‘L’uomo di legno’. L’autore è molto impegnato nella cura e nella valorizzazione dell’amato borgo di Pretoro parlerà dell’ultimo dei fusari d’Abruzzo, della sua vita, del suo lavoro che lo porta quotidianamente a riprodurre opere universali in legno. L’appuntamento voluto dal Castello Piccolomini di Celano (Polo Museale dell’Abruzzo diretto da Lucia Arbace), vedrà anche i saluti del sindaco del comune, Settimio Santilli. Modererà l’evento la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.
Il libro è stato premiato a Napoli con la segnalazione di Giuria al Golden Books Award 2019 ed a Firenze lo scorso 13 ottobre in occasione dell’appuntamento “Ut Pictura Poesis 2019”. Un ulteriore approfondimento sull’artigiano di Pretoro sarà offerto dal docufilm realizzato dalla fotografa Stefania Proietto.
Al via il nuovo ciclo di incontri di “Idee in Circolo” promossi dal Circolo PD “Giuseppe Di Vittorio" di Pescara. Giovedì 28 novembre alle ore 18:30 si terrà la prima iniziativa, presso lo Spazio010 - Libreria Primo Moroni in via dei Peligni 93, con la presentazione dell’ultimo numero della rivista Left Wing, incentrata sul ruolo della comunicazione social nella politica: sarà presente, tra gli altri, il Senatore Francesco Verducci, vice presidente in commissione cultura.
- Abbiamo voluto aggiungere una riflessione sull’algoritmo dell’antipolitica, che è il tema dell’ultimo numero di Left Wing, perché riteniamo doveroso andare più a fondo sulle dinamiche dell'interazione tra sviluppo tecnologico e fenomeni sociali e culturali esistenti - dichiara Antonio Caroselli, Segretario del Circolo PD "Di Vittorio" - quello di giovedì sarà solo il primo di tre incontri che da qui a dicembre ci accompagneranno tra le tematiche del lavoro, della lotta alle disuguaglianze e del diritto all'abitare -.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi e le organizzazioni internazionali ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno. La violenza contro le donne è fenomeno di difficile misurazione perché in larga parte sommerso. Molto spesso si tratta di violenze dentro la famiglia, più difficili da dichiarare e denunciare.
In questa direzione l'inziativa dell'amministrazione comunale di Cappelle sul Tavo, con il coinvogimento degli studenti della Scuola secondaria di primo grado, uno stand informativo curato dalla Croce Rossa di Penne, del Comandante della Stazione Carabinieri di Spoltore, i rappresentanti della Scuola Calico di Cappelle sul Tavo, ha provveduto all’installazione di una panchina rossa come simbolo contro la violenza sulle donne.
“La violenza sulle donne è un fenomeno sociale ingiustificabile che attecchisce ancora in troppe realtà, private e collettive e nessun pretesto può giustificarla. Si tratta di comportamenti che vanno combattuti fermamente. La scuola e le altre attività in cui si esplica la crescita della persona devono essere in prima fila contro ogni forma di violenza, pregiudizio e discriminazione, per questo motivo insieme alla delegata Tatone e con il beneplacito del Sindaco e l’amministrazione tutta, abbiamo pensato bene di istituzionalizzare questa ricorrenza,cercando di concretizzare il più possibile questa realtà purtroppo abbastanza ricorrente nella nostra società. La panchina dovrà ricordare alle vecchie e nuove generazioni che la violenza non è mai la soluzione di taluna circostanza”, afferma l'assessore Paride Di Febo, che insieme alla consigliera comunale Claudia Tatone, ha programmato l'evento. "Con questa inziativa vogliamo dare un segnale forte contro la violenza sulle donne, attirando sempre più l’attenzione su questo fenomeno che continua ad avere proporzioni enormi. E’ importante che si affrontino certe tematiche in uno spazio pubblico, in uno spazio comune. Il coinvolgimento degli studenti vuole essere una modalità per sensibillizzare al rispetto della differenza di genere e contro ogni forma di discriminazione" ha dichiarato Claudia Tatone.
L'iniziativa si è svolta lunedì 25 novembre 2019 alle ore 11,00 in Piazza Marconi a Cappelle sul Tavo.
Il 31,5% delle 16-70enni (6 milioni 788 mila) ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale: il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner il 13,6% delle donne (2 milioni 800 mila), in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.
Il 24,7% delle donne ha subìto almeno una violenza fisica o sessuale da parte di uomini non partner: il 13,2% da estranei e il 13% da persone conosciute. In particolare, il 6,3% da conoscenti, il 3% da amici, il 2,6% da parenti e il 2,5% da colleghi di lavoro.
Le donne subiscono minacce (12,3%), sono spintonate o strattonate (11,5%), sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi (7,3%). Altre volte sono colpite con oggetti che possono fare male (6,1%). Meno frequenti le forme più gravi come il tentato strangolamento, l’ustione, il soffocamento e la minaccia o l’uso di armi. Tra le donne che hanno subìto violenze sessuali, le più diffuse sono le molestie fisiche, cioè l’essere toccate o abbracciate o baciate contro la propria volontà (15,6%), i rapporti indesiderati vissuti come violenze (4,7%), gli stupri (3%) e i tentati stupri (3,5%).
Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono stati commessi nel 62,7% dei casi da partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze fisiche (come gli schiaffi, i calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera dei partner o ex. Gli sconosciuti sono autori soprattutto di molestie sessuali (76,8% fra tutte le violenze commesse da sconosciuti).
Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.
Le donne straniere, contrariamente alle italiane, subiscono soprattutto violenze (fisiche o sessuali) da partner o ex partner (20,4% contro 12,9%) e meno da altri uomini (18,2% contro 25,3%). Le donne straniere che hanno subìto violenze da un ex partner sono il 27,9%, ma per il 46,6% di queste, la relazione è finita prima dell’arrivo in Italia.
Donne dai 16 ai 70 anni che hanno subito nel corso della vita violenza fisica o sessuale da un uomo per tipo di autore, tipo di violenza subita e cittadinanza. Anno 2014 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
«Al centro di tutto il sistema scolastico viene lo studente», così il vicepresidente vicario in Consiglio regionale Roberto Santangelo in merito alle critiche sul nuovo piano di dimensionamento scolastico a L’Aquila. «Questo assioma è imprescindibile ed nuovo piano di dimensionamento scolastico è in linea con questo principio. La cosa che appare ai miei occhi incomprensibile è questa levata di scudi dopo l’approvazione della delibera da parte della Giunta comunale dell’Aquila, mentre durante tutte le fasi di elaborazione e durante tutti gli incontri di concertazione nessuna obiezione con tale modalità è stata avanzata.» «Sono convinto – ha aggiunto Santangelo – che questo modello di didattica verticale sia il miglior modo di seguire e affiancare gli studenti durante tutto il ciclo della scuola dell’obbligo permettendogli di continuare a frequentare lo stesso organismo scolastico per più cicli e rendendo l’ambiente più familiare. Ritengo, inoltre, che anziché sopprimere le scuole, dovendole adeguare in base alla popolazione scolastica, è stato più opportuno razionalizzare la rete scolastica evitando frammentazioni per assicurare agli studenti una molteplicità di servizi che solo le unità di una certa dimensione sono in grado di offrire.»
“Oggi voglio rivolgere la mia attenzione alle vittime di violenza. Troppo spesso le donne si sentono in colpa e giustificano determinati atteggiamenti pensando che siano loro ad aver portato l'altra persona al limite, spingendola alla violenza. Non è così. La violenza verbale e fisica non è MAI giustificata. Sebbene questi individui cerchino di allontanarvi dai vostri cari e amici, dovete trovare la forza di parlarne con qualcuno perché questo è il primo step per uscire dalla zona-rischio. Ci vorranno mesi o forse anni per lasciarsi scivolare addosso i sensi di colpa insensati, ma ci riuscirete. Vi rialzerete. Perché è questo che fanno le donne: si rialzano. Da oggi però, bisogna lottare affinché le donne non cadano più". Lo afferma Irene Bizzarri, Delegata alle Pari Opportunità dei Giovani Democratici della Provincia di Teramo, oggi, 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne
"Garantire protezione e comprensione alle vittime di violenza, è fondamentale. Specie quando la violenza deriva da persone vicine, insospettabili. È assurdo che debba esserci una giornata che ricordi agli uomini che le donne non vanno toccate, è assurdo pensare che ci sia una società che non ascolti le grida di aiuto di queste persone.
A tutte le donne che hanno accelerato il passo in una strada buia; a tutte le donne che fingono di telefonare per sfuggire ad un possibile sguardo troppo invadente; a tutte le donne che si sono sentite dire con chi dovevano uscire o con quali vestiti; a tutte le donne che sono state insultate per aver tardato a rispondere ad una telefonata; a tutte le donne che non sono libere di camminare per strada senza sentirsi fischi dietro; a tutte le donne che hanno evitato le scollature per non sentirsi dire 'se l'è cercata'; a tutte le donne che hanno subito violenze davanti ai propri figli o quando portavano in grembo il figlio stesso del carnefice; a tutte le donne che si guardano allo specchio e si vedono imperfette perché qualcuno gli ha detto che non valgono nulla; a tutte le donne che vorrebbero urlare ma stanno zitte; a tutte le donne che ricevono insulti da altre donne che invece dovrebbero essere solidali con loro; a tutte le donne che non hanno il coraggio di dire quello che pensano; a tutte le donne che abbassano lo sguardo davanti a gruppi di ragazzi per paura di suscitare una qualche reazione. A queste donne io dico: alzate la testa, siate bellissime, siate forti e mostratevi deboli solo davanti a coloro che sapete non se ne approfitteranno. Siate coraggiose, per voi, per i vostri figli e per la vostra famiglia. Non tollerate un insulto o uno schiaffo pensando sia l'ultimo. Non screditatevi. Non sentitevi in colpa per non aver risposto in tempo ad una telefonata o per aver indossato una gonna troppo corta. Splendete. Guardate negli occhi colui che vi ha fatto del male e andate a denunciarlo. Chiedete aiuto alle associazioni contro la violenza, parlate con gli amici e le vostre famiglie o con uno psicologo. E andate via. Andate via da casa vostra. Tutelatevi. E infine risorgete. Ci sarà qualcuno in grado di amarvi senza farvi del male. Ci sarà qualcuno capace di farvi sentire sicure. E se non arriverà nessuno, amatevi voi. Brillate di luce propria. Ai carnefici voglio dire: abbassate lo sguardo davanti a queste donne perché loro sì, che possono tutto. Voi invece userete sempre e solo la violenza perché incapaci di comunicare. Perché vi sentite inferiori. Perché sapete di essere messi in ombra dallo splendore della donna che avete accanto. Vergognatevi. Portate rispetto per la madre dei vostri figli, per la vostra stessa madre o sorella, per la vostra compagna e non solo per questo, ma perché sono esseri umani. E fatevi aiutare. Chi usa la violenza perché non sa comunicare, ha bisogno di aiuto. Autodenunciatevi. La violenza verrà eliminata solo quando una donna sarà considerata alla pari con gli uomini riconoscendole eguali diritti, doveri e opportunità. Uscendo dalla visione che vuole la donna esclusivamente a casa ad occuparsi dei propri figli. Uscendo, quindi, da una società ancora troppo arcaica.”
Prende il via giovedì 28 novembre il ciclo di incontri "Il Cerchio della Vita" organizzato dall'amministrazione comunale, assessorato alla cultura, in collaborazione con l'APS "CuntaTerra - teatro, musica, cultura, arti popolari".
In programma cinque seminari esperienziali, curati da Mario Cappelluti (consulente familiare) e Maria Giannandrea, mirati alla crescita della consapevolezza di sé e del proprio vissuto, ognuno dei quali legato alle stagioni/fasi della vita: Infanzia, Adolescenza, Giovinezza, Vita di coppia e Maturità/Senilità.
"Questo ciclo di incontri - dichiara il Sindaco Luciano Marinucci - è stato pensato per coinvolgere la cittadinanza su una serie di riflessioni che riguardano le varie fasi della vita. Si tratterà di seminari esperienziali molto coinvolgenti e interessanti, perché toccano aspetti del vivere che meritano di essere approfonditi".
"Il Ciclo della Vita - spiega l'assessore Simona Cinosi - si inserisce nelle attività che l'Amministrazione Marinucci propone alla popolazione di San Giovanni Teatino, finalizzate all'acquisizione di strumenti per riconoscere le proprie competenze emotive, sociali e relazionali. E' nostra intenzione promuovere lo sviluppo psicologico verso la prospettiva di una maggiore vivibilità, condivisione e sviluppo del nostro territorio e dei cittadini che lo vivono".
Il primo incontro, sul tema dell'infanzia, giovedì 28 novembre, ha come titolo "Che mondo sarebbe senza .. tenerezza - Le carezze che ci hanno toccato". Venerdì 19 gennaio 2020: "Sulle Montagne russe - Viaggio sulla giostra delle emozioni", sulla fase dell'adolescenza. Venerdì 7 febbraio 2020: "Perfetta imperfezione - Unici e irripetibili: riconoscersi" sulla fase della giovinezza. Venerdì 6 marzo 2020: "Dimmi come parli e ti dirò chi sei - Che linguaggio parlo io? E il mio partner?" sul tema della vita di coppia. Ultimo appuntamento per venerdì 17 aprile sulla stagione della maturità/senilità: "Ogni momento è un nuovo inizio - Ricordati chi sei: dal passato puoi scappare .. o imparare qualcosa. Prendi il tuo posto nel cerchio della vita".
Tutti gli incontri, ad ingresso libero, si terranno presso l'auditorium della Scuola Civica Musicale "San Giovanni Teatino", in piazza San Rocco a partire dalle ore 21,00.
Una giornata particolarmente sentita, quella del 25 novembre, al Liceo Mibe di Pescara, dedicata contro la violenza alle donne. E ce n’erano tantissime, di donne, a iniziare dalla Dirigente scolastico, Raffaella Cocco, che ha ribadito il suo No alla violenza, alla organizzatrice dell’evento, prof.ssa Barbara Nardella, per arrivare alle tantissime alunne e rappresentanti di istituzioni che hanno dato il loro contributo alla riuscita di questa manifestazione. E c’erano gli uomini , come il capitano del comando della compagnia carabinieri di Pescara, Di Mauro, che ha parlato dell’importanza della denuncia e dell’essere consapevoli che dove c’è violenza non ci può essere amore.
Tanti i momenti intensi di una giornata tutta particolare iniziata con il Flash mob organizzato dalle prof.sse Posa e Romano: i ragazzi hanno fatto una performance di ballo con i loro abbigliamenti rigorosamente rossi, in tono con le scarpe rosse, simbolo di questa giornata; in seguito i bambini della scuola elementare del plesso Laporta, Pescara 7, invitati con le loro maestre, hanno fatto una esibizione teatrale interpretando in modo nuovo la favola di Cappuccetto Rosso per poi ribadire il loro desiderio di pace, perché, come hanno detto le maestre, non è mai troppo presto per iniziare a parlare del pericolo della violenza così da poter scegliere in modo consapevole la strada della pace. Suggestive le danze della sezione Coreutica del Liceo, organizzati dai proff . Sacchetta e Gaeta, che con le loro movenze facevano percepire il dramma di un amore doloroso, così come dal monologo “Donne e strega” organizzato dalla prof.ssa Vicino si percepisce la forza della donna che non ha paura della parola. Ed è proprio la parola l’arma salvifica contro la spirale di violenza che si insinua piano e poi non lascia scampo, come ha ribadito la psicologa Loredana Girasole, nel suo intervento: l’uomo malato di gelosia e possessione mira a isolare la propria vittima e a farla sentire sempre inadeguata e in qualche modo sbagliata: solo avendo il coraggio di parlare, raccontare e ribellarsi si può fermare una strada dall’epilogo drammatico. Anche Manuela Carulli, commissario polizia postale, ha parlato dell’importanza della comunicazione, dell’attenzione che dobbiamo, adulti e ragazzi, avere nei confronti di una nostra foto che, nostro malgrado, finisce online, soprattutto se questa faceva parte di una momento intimo dato in mano a una persona sbagliata. Oggi la legislazione sta facendo passi importanti nella tutela della donne, ma occorre avere in mente una cosa drammaticamente vera: spesso sono le donne che non hanno il coraggio di andare fino in fondo nella denuncia dell’uomo violento contribuendo a rafforzare quel vortice di maltrattamenti da cui non c’è scampo. Interessanti anche i contributi delle rappresentati dell’Udi, Unione donne italiane, e del centro antiviolenza Ananke, nel ribadire l’importanza di non lasciare sole le donne che subiscono maltrattamenti. Ai vari rappresentanti intervenuti sono state consegnate incisioni della sezione Grafica curata dai proff. D’Agnese e Volpe, mente la sezione Audiovisiva e Multimediale, con i proff. Finore e Di Donato, curavano le foto e le riprese.
Ogni sezione artistica del Liceo Mibe ha dato il suo contributo per rendere questa giornata davvero costruttiva: la sezione Architettuta, con la prof.ssa Ragni, ha ipotizzato la Casa Viola, una proposta di rifugio per donne vittime di violenza, il Design, con la prof.ssa Nubile, ha creato dei segnalibri ricordo, mentre i ragazzi del Figurativo, coordinati dalla prof.ssa Dell’Elice, hanno realizzato, durante la manifestazione, delle opere a tema che poi sono state esposte. Per un giorno la scuola è stata teatro di tante esibizioni, perché, come dice la prof.ssa Nardella, non è tanto il risultato finale che conta, quanto il percorso interiore che questi ragazzi fanno nella consapevolezza che, soltanto insieme, la violenza sarà sconfitta.
Continui rinvii delle discussioni su mozioni e proposte di delibera, richieste di accesso agli atti ignorate e calendarizzazione degli argomenti all’ordine del giorno ad assoluto piacimento del primo cittadino e della sua giunta. Il Consiglio comunale di Ortona, nell’era del sindaco Castiglione, è gestito come fosse il suo salotto di casa”. Così Angelo Di Nardo, capogruppo di Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e Bene Comune per Ortona, subito dopo avere esaminato l’ordine del giorno del prossimo Consiglio in programma sabato 30 novembre.
“La misura è colma – rimarca Di Nardo -. Il 9 ottobre scorso avevo regolarmente protocollato la mozione di Fratelli d’Italia in merito alla legge Meloni sui dispositivi anti-abbandono e la proposta di delibera sulla Sasi, ma di entrambe non c’è traccia nell’ordine del giorno, così come sono rimaste lettera morta una richiesta di chiarimenti sul Prg protocollata il 30 ottobre scorso e una richiesta di accesso agli atti riguardante la Casa di Riposo T. Berardi gestita dalla Cooperativa Lido Srl”.
L’esponente del centrodestra ortonese ricorda di avere sempre mostrato uno “spirito assolutamente collaborativo, accettando rinvii e dilazioni temporali, come accaduto proprio in settimana, su richiesta del sindaco, in riferimento alla proposta di deibera sulla Sasi. Ma ciò non può in nessun modo – avverte Di Nardo – legittimare atteggiamenti censori ed arbitrari da parte di questa Giunta, i cui atti di prepotenza istituzionale sono ormai diventati la cifra stilistica di questa amministrazione”.
Questa mattina si è inaugurata a Pizzoli, in piazza del municipio, la panchina rossa del popoloso comune alle porte dell’Aquila, con la targhetta contenente il numero 1522, il numero nazionale antiviolenza attivo H24. Alla presenza di tante cittadine e cittadini, amministratrici, amministratori, consiglieri, l’assessora Laura Testa, il sindaco Gianni Anastasio e l’onorevole Stefania Pezzopane sono intervenuti ricordando la necessità di luoghi di denuncia sociale perché sempre più grave è il problema dei femminicidi e delle violenze di genere. L’onorevole Pezzopane ha sottolineato l’importanza delle leggi, ricordando nel contempo che le leggi da sole non possono bastare se non si affronta la questione culturale che è alla base di un problema i cui orribili numeri sono sempre più pesanti. Il sindaco Anastasio ha voluto sottolineare la viltà degli uomini violenti, uomini incapaci di confrontarsi con le donne con il rispetto dovuto. Le democratiche della provincia dell’Aquila, proponenti l’iniziativa accolta da tanti comuni, saranno domani alle 17:30, in piazza duomo, nella libreria Mondadori, per l’incontro con la giornalista di rainews24, Maria Vittoria De Matteis, autrice del libro “ DONNE IN CRONACA “; proposte concrete da dieci uomini su come sensibilizzare il loro “genere” al problema sociale del femminicidio. Cittadine e cittadini sono invitate/ a partecipare.
Una mattinata immersi nella natura per 95 bambini delle scuole di Capestrano, Ofena e Navelli. In occasione della giornata nazionale dell'albero, giovedì 21 novembre, gli alunni sono stati accolti dall'associazione Il Bosco del Guerriero, nell'ampissima area in zona Colle Frivello, lì dove per volere del presidente Piero Pantalone, socio dell’azienda Pantalone srl, sorgerà l'Agricampeggio Capestrano, un agricamping innovativo e unico nel suo genere.
Come accaduto con le famiglie che lo scorso 6 ottobre hanno partecipato alla giornata di presentazione dell'associazione, nata con l’obiettivo di far riscoprire l’importanza di preservare la Biodiversità e l’Ecosostenibilità e l’amore verso il territorio, gli scolari sono stati impegnati in diverse attività ecologiche alla riscoperta del contatto con la natura.
Le classi presenti hanno adottato ciascuna un albero di nocciolo o quercia, micorizzati al tartufo. La mattinata è stata inserita all'interno del PON 2014-2020 per la scuola - competenze e ambienti per l'apprendimento. Hanno partecipato le insegnanti e gli alunni della scuola primaria di Navelli e della scuola dell'infanzia, della scuola primaria, della secondaria di primo grado del plesso di Capestrano. Un ringraziamento va ai sindaci del Comune di Navelli, Capestrano e Ofena per aver messo a disposizione i pulmini, a Davide Fontecchio, vice sindaco di Capestrano e alla dirigente scolastica, prof Alessandra De Cecchis dell' I. C. di Navelli.
A tutti i bambini è stato consegnato, oltre a un attestato, anche lo “zaino avventura”, sul quale è scritto “Noi difendiamo Madre Natura”.
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