In Breve

Doppio appuntamento per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra a Montesilvano

Doppio appuntamento domani, giovedì 8 novembre, per ricordare i 100 anni dalla fine della Grande guerra. Quest’anno, per celebrare l'importante anniversario, l'Amministrazione ha voluto organizzare un convegno che si articolerà in tre momenti distinti: la mattina, a partire dalle 10, al Pala Dean Martin, con un incontro dedicato alle scuole e nel pomeriggio, a partire dalle 15,30, prima con la deposizione della corona al monumento ai Caduti in piazza Indro Montanelli e poi con un seminario di approfondimento, in programma nella sala C. Di Giacomo di palazzo Baldoni.

«Coinvolgere i giovani e la cittadinanza in due momenti distinti - afferma l’assessore alla Cultura, Ottavio De Martinis è il segno della rilevanza che assume il centenario. Per noi, a Montesilvano, la ricorrenza è anche un modo per fare il punto sugli eccezionali ritrovamenti di munizioni da fucile risalenti al conflitto del 1915/18 lungo il fiume Saline».

«A settembre - aggiunge Gianluca Milillo, dell'associazione Nuovo Saline - abbiamo individuato lungo il fiume, con un metal detector utilizzato per una attività di ricerca dei rifiuti, degli oggetti metallici. Abbiamo scoperto che si trattava di bossoli per fucili, su cui è riportata la data 1917».

I risultati della ricerca verranno illustrati nel convegno di domani mattina riservato agli studenti dell’Istituto Alessandrini, che prevede gli interventi di Antonio Farchione, docente dell’università D’Annunzio, di Gianluca Milillo, responsabile dello staff tecnico ambientale di Nuovo Saline e di Giuseppe Troiano, docente dell'Istituto Alessandrini, i cui studenti sono impegnati in un progetto didattico proprio incentrato sulla Grande Guerra.

«A partire dalle 15,30 – aggiunge De Martinis - ci sarà la deposizione della corona al monumento ai Caduti, in piazza Indro Montanelli, a cui invito tutta la cittadinanza a partecipare. A seguire, a palazzo Baldoni, nella Sala Carlo Di Giacomo, un approfondimento sulla Grande Guerra. Relatori saranno Antonello De Berardinis, direttore dell’Archivio di Stato di Chieti, sul tema “Lettere dal fronte, la corrispondenza durante la Prima Guerra Mondiale”; Giulia Anna Cerretani sul tema “La letteratura nella Grande Guerra, Giuseppe Ungaretti ed Erich Maria Remarque”, e infine Sandro Sciarra che parlerà del libro “Il Risorgimento nella Grande Guerra. Valori e volontari” ».

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Partono in Abruzzo i comitati Piazza Grande per Zingaretti

Parte anche in Abruzzo il movimento a sostegno della candidatura di Nicola Zingaretti a segretario del Partito Democratico.

Ieri a L’Aquila si sono infatti riuniti per la prima volta i rappresentanti abruzzesi delle decine di comitati “Piazza Grande” sorti spontaneamente in tutto il territorio regionale, ai quali stanno aderendo amministratori, militanti ed elettori del centrosinistra a partire dal presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli. Nell’incontro di ieri, alla presenza - per conto del coordinamento nazionale - di Mario Ciarla, vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, è stato costituito un primo coordinamento composto (in ordine alfabetico) da Stefano Albano, Maria Saveria Borrelli, Antonio Carrara, Giacomo Carnicelli, Toni Castricone, Andrea Catena, Francesca Ciafardini, Tommaso Ciancarella, Paola Cianci, Fiorangelo Cutuli, Fabrizio Di Bonaventura, Emanuela Di Giovambattista, Giovanni Di Iacovo, Francesco Di Paolo, Piero Di Stefano, Michele Fina, Mirko Frattarelli, Piero Giampietro, Saverio Gileno, Sabato Giuliano, Marco Giusti, Leila Kechoud, Nicola Maiale, Claudio Mastrangelo, Mario Mazzetti, Gianni Melilla, Stefania Misticoni, Lorenza Panei, Luca Pilotti, Vincenzo Pisegna, Piergiorgio Possenti, Mario Pupillo, Fabio Ranalli, Gianni Risi, Rosanna Salucci, Mario Schettino, Marielisa Serone, Gabriele Sisofo, Claudia Tatone, Antonio Tiberio, Robert Verrocchio.

Alla luce delle nuove adesioni di sindaci, amministratori e militanti che stanno arrivando in questi giorni, il coordinamento potrà essere ampliato. Intanto i comitati “Piazza Grande” di tutto l’Abruzzo stanno lavorando per le iniziative che vedranno protagonista Nicola Zingaretti martedì 13 novembre ad Avezzano, Pescara e Pineto.

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In farmacia la prevenzione della cataratta: parte da Teramo la Campagna della ASL

Il Reparto di Oculistica del P.O. di Teramo, diretto dal Dott. Antonello Troiano,

da tempo impegnato nell'organizzazione di giornate di prevenzione finalizzate alla diagnosi precoce delle più diffuse patologie oftalmiche, ha organizzato – in collaborazione con le Farmacie del territorio e con l’Unione Italiana Ciechi – una Campagna di prevenzione della cataratta che si svolgerà nelle Farmacie del territorio teramano.

La cataratta è una delle cause principali di perdita della capacità visiva ed è una delle malattie oculari che affligge soprattutto le persone anziane, anche se i casi sono in costante aumento anche in altre fasce d’età.

    E’ importantissima una diagnosi tempestiva di questa malattia, proprio per evitare che essa progredisca; la sua evoluzione, infatti, è un processo continuo e inarrestabile e non si deve attendere troppo per la diagnosi e il trattamento, poiché l’indurimento del cristallino che si verifica in caso di accertamento tardivo della cataratta, può causare maggiori difficoltà nell'esecuzione dell'intervento chirurgico.

    Al fine di intervenire tempestivamente nella diagnosi della cataratta si è pensato, dunque, di sottoporre gratuitamente il maggior numero possibile di cittadini ad una visita di screening, creando dei punti per la diagnosi nelle Farmacie di Teramo e Provincia.

    L'iniziativa, che si avvale della collaborazione a titolo gratuito del Personale Medico Specialistico  dell'UOC di Oculistica dell’Ospedale di Teramo, nonché del supporto dell'Unione Italiana Ciechi di Teramo e di Federfarma Teramo, garantirà una localizzazione differenziata e diffusa che permetterà ai Pazienti 'meno giovani' di raggiungere facilmente i punti visita.

    Le prime giornate di prevenzione si terranno presso la Farmacia Lucangeli di Teramo, il giorno Sabato 10 novembre dalle ore 9.30 alle ore 13.00, ed il giorno Lunedì 12 novembre dalle ore 16.00 alle ore 19.30.

 

 

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Ponte di Salle (Pe): si pensa alla messa in sicurezza.

Un articolo de Il Sole 24 Ore oggi in edicola parla anche della messa in sicurezza del ponte di Salle in provincia di Pescara.

Nell'articolo parla di «Ipotesi traffico alternato per chi passa alla Majella» si ricordano i dati del ponte: "Alto 104 metri, si trova nel cuore del parco della Majella, a 45 minuti da Pescara. Progettato da Morandi, costruito nei primi anni cinquanta, il ponte di Salle - il più alto del centro Italia - ora rischia una chiusura parziale".
L'articolo contiene anche le dichirazioni di Vincenzo Zanzarella, segretario generale della Provincia di Pescara: «La relazione dei tecnici arrivata a fine ottobre mostra che la roccia di appoggio al ponte si è fessurata. Ciò significa che la struttura è praticabile ma non lo sarà ancora per molto e in caso di sisma la situazione potrebbe diventare critica», spiega al quotidiano. «Per questo - continua Zanzarella -si sta ipotizzando una chiusura parziale del ponte a traffico alternato».

 

Il ponte di Salle (Pe) è stato scelto recentente come location per le riprese del remake di un film spagnolo "NO KIDS", nella versione italiana con il titolo "TI PRESENTO SOFIA" con Fabio De Luigi. 
La produzione Colorado Film ha effettuato e riprese di alcune scene nello scenario del canyon del fiume Orta, dove l'attore Fabio De Luigi è "stato alle prese" con il bungee jumping. Il bungee jumping consiste nel lanciarsi da una piattaforma posta ad un’altezza elevata, dopo essere stati correttamente assicurati ad una corda elastica. La pratica nasce come rituale d'iniziazione nell'Isola di Pentecoste, nell'oceano Pacifico. Ai nostri giorni chi si lancia vuole provare emozioni, sentire l'adrenalina, sfidare la forza di gravità e superare i propri limiti. Dal 1993, anno in cui venne costruito il primo elastico da lancio, più di un milione di persone nel mondo si è lanciato e si è abbandonato alla forza gravitazionale.



 

 

 



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Maltempo e dissesto idrogeologico: Coldiretti, un piano in dieci punti

Nel giro di un decennio il rincorrersi di eventi estremi causati dai cambiamenti climatici è costato all’agricoltura oltre 14 miliardi di euro tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne, senza eccezione per quelle abruzzesi, anche a causa dell’incuria e dell’abbandono del territorio determinati da politiche carenti o sbagliate. E’ quanto emerge dall’analisi sulle conseguenze dell’ultima ondata di maltempo stilata dalla Coldiretti che ha convocato a Roma la task force sull’emergenza in occasione dell’Assemblea elettiva della maggiore organizzazione degli agricoltori in Europa.

“Anche nella nostra regione – dice Coldiretti Abruzzo a margine dell’incontro nazionale - l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma, tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con violenti e frequenti sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Tutto questo – dice Coldiretti Abruzzo – ha una conseguenza sulle produzioni agricole più importanti del nostro territorio, ma non solo su quelle. E’ un problema che investe tutta l’Italia e che va necessariamente affrontato”.

Basti pensare che, a livello nazionale, il 2018 – continua la Coldiretti – si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,53 gradi rispetto alla media storica nei primi nove mesi dell’anno durante i quali però si sono alternati periodi di intense precipitazioni e momenti di siccità come a settembre in cui è caduta addirittura il 61% di pioggia in meno. “Su un territorio meno ricco e più fragile per l’abbandono forzato dell’attività agricola in molte aree interne si abbattono così – continua la Coldiretti Abruzzo – gli effetti dei cambiamenti climatici, favoriti anche dal fatto che negli ultimi 25 anni è scomparso in Italia oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia ad appena 12,8 milioni di ettari”. La disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità ma anche sicurezza ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico.

Per ridurre in maniera strutturale gli effetti del maltempo e dei cambiamenti climatici la Coldiretti ha presentato in occasione dell’Assemblea elettiva il decalogo #risanaItalia. Si tratta di una serie di proposte che prevedono, innanzitutto, un cambio di passo nell’attività di prevenzione, così da evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza. Si pensa, in particolare – spiega Coldiretti – alla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica. Occorre poi ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli, sostenuta dalla Coldiretti, con l’obiettivo del “saldo zero” di consumo del suolo naturale entro il 2050. Per razionalizzare gli interventi – continua la Coldiretti – è necessario un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree. Ancora, è indispensabile la piena attuazione della legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale. Parimenti, serve rilanciare, tramite sostegno all’acquisto de capi e delle strutture di ricovero necessarie, la zootecnia di montagna e delle aree interne, che permette a tali superfici di essere pascolate e mantenute.

Ciò rappresenta – rileva la Coldiretti – il giusto riconoscimento della capacità delle imprese agricole di svolgere azioni costanti di tutela del territorio anche attraverso l’introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l’insediamento e la prosecuzione di attività economiche in particolare nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali. Per limitare gli effetti devastanti del maltempo occorre inoltre contrastare ogni forma di abusivismo che espone a fallimenti e frustrazioni ogni nuova politica di pianificazione territoriale e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio. Dal punto di vista ambientale serve poi avviare un piano per la riforestazione delle aree ad alto rischio con criteri adeguati alla vulnerabilità geologico-ambientale anche con risorse già destinate alle grandi opere di infrastrutturazione energetica e di mobilità. Allo stesso modo serve un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano, in particolare nel Centro Sud del Paese, tutta l’acqua piovana che va perduta, contribuendo a ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affidamento ai coltivatori diretti. Un esempio è il progetto promosso da Coldiretti, Terna, Anbi e Maccaferri per la realizzazione di 10.000 invasi e laghetti ai fini di regimazione della acque, irrigui ambientali e dell’accumulo/produzione di energia idroelettrica. Diventa qui strategica – continua la Coldiretti – la semplificazione burocratica e degli impegni amministrativi per le imprese che operano nella aree montane e interne. Infine, occorre intervenire sulla manutenzione del verde urbano per garantire la sicurezza anche nelle città – conclude Coldiretti – coinvolgendo direttamente le imprese agricole nelle iniziative di riqualificazione ambientale.

 

IL DECALOGO COLDIRETTI #RISANAITALIA CONTRO IL DISSESTO

  1. Realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica
  2. Ridurre il consumo di terreno fertile con la immediata approvazione della legge sulla salvaguardia della destinazione agricola dei suoli
  3. Attuare un piano sperimentale per la valorizzazione dei beni pubblici prodotti in aree montane e marginali compresa la possibilità di riconoscere i crediti di carbonio ai produttori di tali aree.
  4. Dare piena attuazione alla legge di orientamento che consente alle pubbliche amministrazioni di stipulare convenzioni con gli agricoltori per la tutela del territorio
  5. Rilanciare gli allevamenti di montagna la zootecnia di montagna con apposite misure per garantire la manutenzione dei territori interni
  6. Introduzione di misure di sostegno fiscale per chi risiede nelle aree di montagna e per incentivare l’insediamento e la prosecuzione di attività economiche nel campo dei servizi agricoli, forestali, turistici e culturali.  
  7. Contrastare ogni forma di abusivismo e promuovere interventi di rigenerazione urbanistica a partire dal censimento degli immobili già realizzati nelle aree a rischio.
  8. Avviare un piano per la riforestazione delle zone a maggior pericolo di dissesto
  9. Un piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano, in particolare nel Centro Sud del Paese, tutta l’acqua piovana che va perduta. Un esempio è il progetto promosso da Coldiretti, Terna, Anbi e Maccaferri per la realizzazione di 10.000 laghetti.
  10. Intervenire sulla manutenzione del verde urbano per garantire la sicurezza anche nelle città coinvolgendo direttamente le imprese agricole

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Torna la Processione dei Cornuti a San Valentino in AC (Pe)

La Sfilata dei Cornuti, torna l'antico rituale nel centro storico di San Valentino in Abruzzo Citeriore (Pe).

Secondo la tradizione, ogni anno alle ore 19,00, gli uomini del paese sfilano in una processione lungo le vie tra gli schiamazzi, scherni,e allusioni all'infedeltà coniugale. Si festeggiano così i cornuti del paese: iniziando dall'ultimo uomo sposato dell'anno precedente che consegna all'uomo che ha preso moglie più di recente un drappo di stoffa raffigurante corna di bue. 
Le testimonianze della festa sono presenti già nella seconda metà dell' Ottocento, seppur avendo radici più antiche. Secondo una diffusa tradizione orale la manifestazione rievocherebbe l'inganno dell' impudica sorella di San Martino che, eludendo la sorveglianza del fratello, riuscì a dar sfogo alle sue voglie. A San Valentino circa 150 anni fa alcuni giovani passeggiando di notte per vie del paese decisero di lasciare una candela accesa davanti alle abitazioni dei cornuti. La burla prese piede. Così se qualcuno uscendo di casa trovava il lumino acceso scopriva di essere stato tradito dalla moglie: per punizione doveva allora circolare con il cappello o la giacca indossati al contrario, riconoscendo così pubblicamente il proprio status. Ai nostri giorni il rito dell' accensione dei lumini è stato sostituito.

Oggi la manifestazione è caratterizzata da una processione nel corso della quale una reliquia - la riproduzione dell' attributo sessuale maschile – portata in corteo velata viene affidata dall'ultimo degli sposati dell' anno precedente all'ultimo degli sposati dell' anno in corso. Prima di essere consegnata la reliquia viene scoperta e mostrata alla gente. Il nuovo detentore porta poi il simulacro falliforme in giro per il paese accompagnato da una folla di gente. In passato la manifestazione, che oggi ha assunto connotati folkloristici, ha generato momenti di vera tensione quando i partecipanti si fermavano dinanzi alle case dei presunti cornuti indirizzando motti salaci e motivi pungenti nei loro confronti. Dopo la processione ci si ritrova  in piazza a festeggiare e a tutti i partecipanti che lo richiedono viene consegnata una particolare Bolla che attesta l'effettiva partecipazione al corteo. Per l'iniziativa i ristoranti del paese propongono i piatti tradizionali della festa: spezzatino di vitello al sugo e cotiche con fagioli.

Saranno due gli appuntamenti.

Sabato 10 novembre alle ore 19,00 in Largo San Nicola la tradizionale Sfilata dei Cornuti a cui si accede solo attraverso il rispetto della "disciplinare cornuto DOC":
capello (meglio se coppola girata o borsalini) con peperoncini; da tenere tra le mani invece: cero o candela, corna di bovino o caprino, campanella. 
Durante la sfilata i ristoranti del paese propongono i piatti tradizionali della festa: spezzatino di vitello al sugo e cotiche con fagioli.

Domenica 11 novembre dalle ore 8,00 in Largo San Nicola esposione dell'aritigianato della Majella, degustazione prodotti tipici, musiche e canti della tradizione.
 

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A Roccamorice (Pe) prosegue il ciclo di incontri culturali. Prossimo appuntamento venerdì 9 novembre

"Una struttura che entrerà a fare parte a pieno titolo del patrimonio culturale del paese", con questa premessa gli organizzatori hanno presentano in estate la nuova gestione del Centro d’arte e cultura Alberto Di Giovanni. 
La nuova iniziativa "ArRoccamenti, incontri sull'identità di un luogo", è strutturata attraverso una serie incontri che svilupperanno il tema da differenti punti di vista al fine di creare un quadro di insieme che ha come obbiettivo una disanima esaustiva e completa.

 
Il primo incontro, dal titolo Un secolo in miniera a Roccamorice, sarà curato dal sindaco e ricercatore storico Alessandro D'Ascanio.

Il terzo incontro a cura di Don Gilberto Ruzzi dal titolo "La Madonna di San Luca, un'icona romana a Roccamorice",  è in programma venerdì 9 novembre 2018 alle ore 20.30 presso la sala teatrale Don Donato Bianco in via Trieste a Roccamorice (Pe).


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Addio all’ex sindaco di Montesilvano Stefano Di Blasio

«Stefano Di Blasio è stato uno dei principali attori della politica attiva cittadina per quasi 40 anni. Un uomo che ha contributo allo sviluppo e alla crescita di Montesilvano».

Così il sindaco Francesco Maragno commenta la scomparsa di Stefano Di Blasio, ex sindaco e consigliere comunale di Montesilvano. «Fino al 2006 per 36 anni - dice ancora il sindaco Maragno - ha seduto tra i banchi del consiglio comunale ricoprendo la carica di consigliere e assessore. Alla guida dell'Ente Manifestazioni montesilvanese e della città stessa è stato un esempio integerrimo di politico che ha messo se stesso al servizio del bene comune. A nome personale, dell'Amministrazione comunale e della comunità che rappresento esprimo profondo cordoglio e sentita vicinanza alla famiglia per questa triste scomparsa».

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Spoltore: ufficiale il gemellaggio con Berca

Spoltore diventa il "ponte di fratellanza" per la numerosa comunità romena nell'area metropolitana che comprende anche Montesilvano e Pescara: domenica scorsa (4 novembre 2018) il sindaco Luciano Di Lorito e il primo cittadino di Berca, Dobriţă Ionel, hanno firmato ufficialmente i documenti di gemellaggio tra i due Comuni, alla presenza del vice console dell'ambasciata romena in Italia Ionuţ Florin Urs. Quella romena è la comunità straniera più numerosa a Spoltore. Il gemellaggio, secondo il testo firmato ieri, impegna i due comuni a "sviluppare lo scambio di esperienze culturali e religiose, al fine di costruire una più ampia “Comunità” al servizio della pace, che valorizzi le identità civiche fondate sulle tradizioni municipali di libertà ed autonomia".


Berca è sita nella parte centrale della provincia di Buzau, dista circa 130km dalla capitale Bucarest, ed ha 8672 abitanti. Il suo territorio alterna collina e pianura, con un'altitudine media di 150 metri. Berca è considerata la patria delle salsicce di Plescoi (una specialità culinaria che, come i nostri arrosticini, si basa sulla carne di pecora) ma è anche caratterizzata dai vulcani di fango ("Vulcani Noroisi") all'interno di una delle riserve naturali più interessanti in Europa. Tra le attrazioni turistiche due complessi architettonici del XVII secolo: la Fortezza di Berca ed il Monastero di Ratesti. Tra gli obiettivi del gemellaggio anche quello di "promuovere percorsi turistici e creare un network tra le nostre città al fine di potenziarne le occasioni di promozione turistica". Si vuole poi: "condividere i valori di libertà e democrazia e far incontrare i giovani delle nostre Comunità perché dalla conoscenza reciproca traggano lo spunto per l’impegno a costruire una cultura della pace e del dialogo, favorire le relazioni tra i due Comuni al fine della trasferibilità delle buone pratiche intraprese al servizio dei cittadini, delle associazioni religiose, del mondo del terzo settore, delle imprese, degli operatori culturali e non solo; favorire l’organizzazione di seminari, corsi, convegni organizzati da ognuno dei due Comuni per approfondire e consolidare il ponte tra le nostre due culture, nonché tutte le altre azioni od iniziative che i competenti Organi di ognuno dei due Comuni riterranno opportuno adottare per dare attuazione a successive progettualità. Al progetto partecipa la mediatrice culturale Daniela Fosalau, che ha messo a disposizione le sue competenze per agevolare il dialogo tra le due municipalità.

 

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