Cronaca

Armi e munizioni da guerra in auto a Montesilvano, arrestato un uomo

Un uomo di 60 anni è stato arrestato a Montesilvano dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Chieti con l'accusa di detenzione di armi e munizionamento da guerra e materiale esplosivo. Nella sua auto, posteggiata sotto casa a Montesilvano, i militari hanno trovato un borsone che conteneva un fucile mitragliatore, due pistole, due bombe a mano attive che verranno fatte brillare, munizioni per kalashnikov, quattro caricatori per pistole e fucili mitragliatori e diverse fondine. Il sessantenne ha precedenti per associazione a delinquere, estorsione e traffico di stupefacenti.

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Assolti i dirigenti Serfina accusati di usura

Il Tribunale di Chieti ha assolto perché il fatto non sussiste quattro persone che all'epoca dei fatti, fra il 2007 e il 2010, ricoprivano ruoli dirigenziali all'interno di Serfina, la società finanziaria che aveva sede a Chieti, nata nei primi anni '90 a servizio delle imprese, e che poi si era trasformata in banca. I quattro erano accusati di usura ed estorsione: per la prima imputazione il pm Giuseppe Falasca ha chiesto la condanna di tutti gli imputati a un anno e sei mesi di reclusione e 4.000 euro di multa, mentre per l'estorsione ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Le accuse ruotavano intorno ad un prestito e ad un mutuo erogati ad una società che si occupava di elettronica, prestiti che per l'accusa erano a condizioni usurarie sia per il tasso pattuito e applicato, superiore al tasso soglia rilevato ogni tre mesi, sia per le concrete modalità del fatto. Un prestito di oltre 647.500 euro, in particolare, venne erogato, sempre secondo l'accusa, convenendo l'emissione di 84 pagherò cambiari con scadenza mensile dell'importo di 9.372 euro ciascuno, con un tasso di interesse dell'11,25%, che superava il tasso soglia. Somma che sempre secondo l'accusa non venne erogata ai beneficiari, ma fu reimpiegata immediatamente dalla banca per pagare i debiti accumulati dalla società sui conti correnti, mentre il legale rappresentante della società, la moglie e uno dei figli, sarebbero stati costretti a firmare le prime dieci delle 84 cambiali dietro la minaccia consistita nel prospettare il recupero immediato da parte di Serfina delle somme che la società doveva restituire. Accuse tutte che i difensori degli imputati, gli avvocati Marco Femminella e Augusto La Morgia, hanno smontato nei loro interventi, sostenendo fra l'altro che la banca voleva risanare la società e che l'ha sostenuta costantemente, che Serfina disponeva già delle fideiussioni per poter eventualmente conseguire il decreto ingiuntivo e che le cambiali erano solo il pungolo per ottenere l'adempimento alla scadenza. Nel processo erano costituti parte civile il legale rappresentante della società e i due figli assistiti dall'avv. Fabio Giorgi.

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Nucleo anti prostituzione, beccati sei clienti a Montesilvano

E’ pienamente operativo il Nap, il Nucleo della polizia locale costituito dall’amministrazione Maragno, nell’ambito del progetto di contrasto alla prostituzione.

Durante le prime uscite, la squadra di operatori della municipale ha sorpreso e sanzionato sei clienti. Si tratta di due cinquantenni di Atri e di Giulianova; un lancianese di 40 anni; un uomo originario del barese, un trentasettenne di Vacri  e un ventenne della provincia di Avellino. A tutti è stata comminata una sanzione di 450 euro, per un ammontare complessivo di 2.700 euro.

«L’istituzione del Nap -  spiega il sindaco Francesco Maragno -  un nucleo apposito della polizia municipale, incentrato proprio sui controlli anti prostituzione è solo una delle iniziative del nostro articolato progetto anti prostituzione, con cui vogliamo davvero puntare, per contrastare in maniera decisa questo terribile fenomeno. I primi controlli dimostrano che la gran parte dei clienti proviene da fuori città. Ecco perché vogliamo diffondere i messaggi contro la prostituzione, nell’area geografica più vasta possibile. Il nucleo, oltre a controllare le strade del territorio, sta incentrando l’attenzione anche su possibili episodi di sfruttamento della prostituzione in appartamento. I risultati che emergeranno da questa attività verranno poi condivisi con le altre forze dell’ordine per gli opportuni provvedimenti. Abbiamo previsto il potenziamento delle telecamere di videosorveglianza, proprio per controllare anche da remoto il rispetto dell’ordinanza antiprostituzione e creare un ulteriore deterrente. Il nucleo, nelle sue prime uscite, ha sorpreso sei uomini ed è triste constatare che si tratta di giovani, professionisti affermati e purtroppo anche padri di famiglia. Voglio ricordare -  dice ancora il sindaco -  che  abbiamo anche attivato un numero telefonico, 0854481650, per  segnalazioni di eventuali episodi di sfruttamento della prostituzione, su strada o in appartamento. Inoltre, nelle prossime settimane, installeremo tabelloni luminosi per ricordare la vigenza dell’ordinanza con l’auspicio che, insieme alla campagna mediatica, possa rappresentare un deterrente a questo squallido fenomeno».

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Merci contraffatte, operazione della Finanza a Pescara

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara hanno effettuato un'attività di controllo e prevenzione nella zona del lungomare nord di Pescara Finanza e hanno sequestrayo quasi 3mila articoli contraffatti. Nel corso dell'operazione sono stati segnalati alla Procura della Repubblica 3 cittadini extracomunitari, con il sequestro complessivo di circa 2.800 articoli contraffatti di note griffes (borse, giubbini, articoli di pelletteria, occhiali) Nel corso dell'operazione, uno dei tre extracomunitari dopo aver raccolto in tutta frettala merce e spintonato i militari intervenuti si è dato alla fuga verso la spiaggia,e raggiunto dopo una decina di metri e fermato, ha opposto ancora resistenza facendo cadere a terra e ferire leggermente uno dei militari, prima di essere bloccato, definitivamente neutralizzato. Il giovane è stato denunciato cosi anche per resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per ricettazione e commercio di prodotti con segni falsi. L' attività portata a termine è solo l'ultima di una lunga serie di operazioni condotte dal Comando Provinciale di Pescara a contrasto del fenomeno della contraffazione. L'operazione fa seguito a quella condotta in occasione delle recenti festività carnevalesche, nel corso della quale sono stati sequestrati oltre 3 milioni di articoli contraffatti, del valore alla vendita di almeno 10 milioni di euro, con la segnalazione di 9 soggetti.

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Rapina in villa a Lanciano, a maggio processo immediato

Per la rapina in villa a Lanciano del 23 settembre scorso è stato fissato all'8 maggio prossimo il rito immediato per sette imputati presuntivamente accusati dei crimini commessi a danno dei coniugi Carlo Martelli e la moglie Niva Bazzan a cui è stato brutalmente reciso il padiglione auricolare destro. Il collegio di difesa ha ora 15 giorni di tempo per chiedere il rito abbreviato.A conclusione dell'indagine il procuratore capo Mirvana Di Serio ha chiesto il rinvio a giudizio, disposto dal gip Massimo Canosa, contro la gang di romeni arrestati che prima dell'alba di quella domenica legarono e imbavagliarono i Martelli e li picchiarono, poi il taglio dell'orecchio alla Bazzan con una roncola. Accusati di rapina pluriaggravata, lesioni gravissime, sequestro di persona e porto abusivo di arma sono il presunto capo banda Adrian Martin, fuggito e poi estradato dalla Romania lo scorso novembre, Alexandru Colteanu, l'unico che non ha reso confessione, i fratelli Ion e Costantin Turlica e il loro cugino Aurel Ruset e l'autista George Ghiviziu, poi c' è il settimo romeno, Gheorghe Traian Jacota che risponde solo di favoreggiamento per la tentata fuga di Ghiviziu. Dopo le ammissioni negli interrogatori di garanzia in carcere, i rapinatori sono stati inchiodati anche dai riscontri della polizia scientifica di Ancona che ha trovato tracce negli indumenti, suole delle scarpe, bottiglie e guanti sequestrati.

Inoltre impronte, altre tracce biologiche ed ematiche anche nel borsone ritrovato durante la fuga sulla Golf, seconda auto utilizzata, oltre a una Bmw, dove c'erano fascette e nastro isolante con cui i Martelli vennero legati e imbavagliati. Nel sanguinario assalto a villa Martelli i rapinatori portarono via tre orologi e oggetti in oro. Con la Fiat Sedici del dottor Martelli andarono poi a prelevare contanti, per un totale di 1.990 euro, con bancomat e carte di credito estorti al Martelli. 

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Blitz della Polizia contro lo spaccio a L’Aquila

La squadra mobile dell'Aquila ha eseguito un'operazione antidroga che ha portato all'arresto in carcere di R.K. , 32 anni albanese, il capo della banda, e M.M. 46 anni, aquilano, agli arresti domiciliari sono andati S.O. 28 anni R.S. 25 anni, e H.E. 40 anni, tutti e tre cittadini albanesi, S.D. 30 anni romena, S.T. 50 anni macedone. Sono ricercati un 27enne romeno, e un 32 enne albanese, di cui il primo destinatario della custodia cautelare in carcere, il secondo di quella degli arresti domiciliari. "Questa operazione - ha detto il dirigente della squadra mobile della questura dell'Aquila, Marco Mastrangelo - ha inferto un duro colpo ad un fiorente mercato di cocaina gestito da una vera e propria organizzazione, capeggiata da un albanese, che si riforniva di cocaina nel Lazio e poi la vendeva al dettaglio. Gli arresti di questa mattina sono l'esito di un'indagine avviata nell'estate del 2017, e che ha gia' portato ad arresti, scattata dopo aver osservato anomali movimenti in un appartamento". Secondo quanto accertato dagli investigatori, il giro di droga in cui a richiederla figurano anche minorenni, era di 300 grammi ogni dieci giorni. Le immagini delle telecamere nascoste all'esterno ed interno dell'edificio nel centro storico della citta' hanno immortalato gli arrestati ed i consumatori nella vendita di cocaina, spesso anche consumata all'interno dello stesso edificio, al fine di eludere eventuali controlli delle forze dell'ordine. La sostanza stupefacente acquistata a Roma veniva poi confezionata sempre dagli appartenenti il sodalizio criminale all'interno delle mura domestiche. Il posizionamento dell'appartamento a piano terra permetteva agli acquirenti di ricevere le dosi di droga dalla finestra.

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Montesilvano, conclusa l’installazione di 20 telecamere nei parchi cittadini

 

Tredici parchi, due piazze e il museo del Treno saranno molto più sicuri grazie all’installazione di 20 telecamere con registrazione video. Gli occhi elettronici sono stati installati sui pali dell’illuminazione (anch’essi di nuovissima generazione, con fari a led) e renderanno più sicure le aree controllate.

I parchi interessati sono: Falcone, Cormorano, Guy Moll, delle Favole, Vele, via Costa, Powell, via Salieri, via Spagna, via Mingio, con una telecamera; Libertà con tre telecamere; Papa Giovanni Paolo II ed Europa 2 con due telecamere ciascuno. Una telecamera, infine, sarà a guardia del museo del Treno e delle piazze San Pio e Diaz. 

«Si tratta di attrezzature elettroniche di nuovissima tecnologia», spiega l’assessore al Verde pubblico, Ernesto De Vincentiis, «sono motorizzate, danno una copertura a 360 gradi dell’area da controllare, e, ovviamente, registrano le immagini. Si tratta di un intervento importante reso possibile dall’adesione alla convenzione Consip (la Centrale di acquisti della Pubblica amministrazione italiana) sulla manutenzione e gestione della illuminazione pubblica. Questo ci ha già consentito di sostituire i vecchi pali della luce con lampade in grado di abbassare drasticamente le emissioni di anidride carbonica e di ottenere un notevole risparmio nei costi. Il fatto di aver dotato di questi occhi elettronici tutti i parchi cittadini, alcune piazze, tra cui quella del Comune, e il museo del Treno, evidenzia la nostra attenzione al problema sicurezza. Da non dimenticare, poi, l’effetto dissuasione su possibili atti di vandalismo su verde pubblico e arredi urbani».

«La sostituzione della vecchia illuminazione pubblica con lampade a led permette un risparmio economico notevole e un grande passo avanti nella sostenibilità ambientale», aggiunge il sindaco, Francesco Maragno, «Montesilvano sta diventando un punto di riferimento nazionale anche in questo: nella buona gestione della cosa pubblica con grande attenzione alla riduzione delle emissioni di gas dannosi. Ottenere una visibilità notturna maggiore, a prezzi più bassi e con meno consumo energetico, equivale a un grande sostegno al rispetto ambientale. E a proposito di controllo del territorio, le telecamere sono un aiuto insostituibile sia nella prevenzione che nella repressione dei reati. Gli occhi elettronici scruteranno zone sensibili della città e queste nuove installazioni si inseriscono, anche, nell’azione di forte contrasto ai fenomeni di illegalità. Il percorso di potenziamento della sicurezza pubblica prevede, inoltre, l’introduzione di nuove postazioni di controllo in zone come il lungomare e l’area retro pineta perché il nostro obiettivo è quello di contrastare lo sfruttamento della prostituzione, rendere il territorio sempre più sicuro e tutelare il decoro urbano».

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Guardia di Finanza arresta latitante nel Pescarese

I militari della Guardia di Finanza di Pescara hanno arrestato una donna di Milano destinataria di due ordini di carcerazione emessi dalle Procure di Milano e di Lodi per cumuli di pena per complessivi 4 anni e 11 mesi di reclusione a seguito di condanne per reati quali truffa e ricettazione.

I finanzieri sono arrivati a lei a seguito di un controllo antidroga a Montesilvano. La donna che risultava essersi trasferita, in incognito, da alcuni mesi a Montesilvano è stata tratta arrestata e rinchiusa nella Casa Circondariale di Chieti, a disposizione delle Autorità Giudiziarie che hanno emesso i provvedimenti. Gli accertamenti proseguono per individuare eventuali favoreggiatori della latitanza della donna

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Tercas, il Tribunale Ue dà ragione all’Italia

Il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione all'Italia e torto alla Commissione Europea, che aveva considerato come aiuto di Stato l'intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) a copertura del deficit patrimoniale di Tercas, intervento grazie al quale la Banca Popolare di Bari nel 2014 aveva partecipato al salvataggio della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, che si trovava dal 2012 in amministrazione straordinaria, sottoscrivendone il relativo aumento di capitale. La ricapitalizzazione di Tercas fu resa possibile dall'intervento del Fitd: nel 2014, dopo aver verificato la convenienza economica dell'intervento a favore di Tercas rispetto al rimborso dei depositanti, il Fitd ha deciso di coprire il deficit patrimoniale diTercas e di concedergli determinate garanzie, misure che sono state approvate dalla Banca d'Italia. La Commissione ha quindi aperto un'indagine approfondita per i dubbi quanto sulla loro compatibilità con le norme dell'Unione in materia di aiuti di Stato. Con decisione del dicembre 2015, la Commissione è poi giunta alla conclusione che le misure costituivano un aiuto di Stato dell'Italia a favore di Tercas. L'Italia e il Fitd, sostenuto da Bankitalia, hanno fatto ricorso al Tribunale Ue contro la decisione dell'esecutivo Ue. Il Tribunale ha annullato la decisione della Concorrenza, in quanto "quest'ultima ha erroneamente ritenuto che le misure a favore di Tercas presupponessero l'uso di risorse statali e fossero imputabili allo Stato".

Per essere considerata 'aiuto di Stato', osservano i giudici di Lussemburgo, una misura deve essere imputabile allo Stato ed essere concessa attraverso risorse statali. Per quanto riguarda l'imputabilità dell'aiuto allo Stato, secondo il Tribunale la Commissione "non disponeva d'indizi sufficienti per una siffatta affermazione". Al contrario, "esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il Fitd ha agito in modo autonomo al momento dell'adozione dell'intervento a favore di Tercas". Per i giudici, il mandato conferito al Fitd dalla legge italiana riguarda esclusivamente il rimborso dei depositanti (per la quota entro i 100mila euro): al di fuori di questo ambito, il Fondo "non agisce in esecuzione di un mandato pubblico imposto dalla normativa italiana". Pertanto, gli interventi in favore di Tercas hanno "una finalità diversa da quella derivante da detto sistema di garanzia dei depositi in caso di liquidazione coatta amministrativa e non costituiscono l'esecuzione di un mandato pubblico". Il Tribunale osserva, poi, che la Commissione "non ha dimostrato il coinvolgimento delle autorità pubbliche italiane nell'adozione della misura in questione". Il fatto che gli aiuti siano stati autorizzati dalla Banca d'Italia, osservano ancora i giudici di Lussemburgo, non basta per imputarli allo Stato italiano. Per quanto concerne infine la condizione riguardante il finanziamento dell'intervento mediante risorse statali, il Tribunale Ue conclude che la Commissione "non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo dell'intervento di sostegno del Fitd fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane". 

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Rapina in banca a Lanciano, arrestato il palo 

La polizia ha effettuato un arresto per la rapina a mano armata compiuta lo scorso primo marzo alla filiale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Lanciano, bottino scarsi 10 mila euro. Su ordinanza cautelare del gip di Lanciano, su richiesta della procura, gli agenti del Commissariato di Lanciano e Squadra Mobile di Chieti hanno arrestato un 30enne che avrebbe avuto il ruolo di palo durante il colpo. E' stato identificato attraverso le telecamere di sicurezze oltre a vari riscontri della polizia scientifica e dell'attività investigativa degli agenti di pg, coordinati dalla Dirigente Lucia D'Agostino. Si cercano ora gli altri due complici che sono entrati in banca col volto coperto, all'apertura pomeridiana, uno dei quali impugnava un grosso taglierino con il quale ha minacciato il cassiere e altri tre dipendenti facendosi consegnare il denaro. Infine la fuga su una Fiat Panda di colore bianco.

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