Un uomo di 79 anni, D.P.D. è stato trovato senza vita nel primo pomeriggio di oggi in un podere agricolo nelle campagne di via Fonte Canale a Città Sant'Angelo accanto ad un trattore. Sul corpo dell'agricoltore non c'erano segni di violenza, ma solo ferite compatibili con la caduta a terra. L'uomo sarebbe deceduto a causa di un malore, probabilmente dopo essere sceso dal mezzo. I sanitari del 118 una volta arrivati sul posto con i carabinieri, hanno potuto solo constatare il decesso dell'anziano.
Leggi Tutto »Giovane muore 10 giorni dopo l’incidente stradale con lo scooter
Non ce l'ha fatta Ludovico Anelli, il 23enne di Collecorvino che era rimasto gravemente ferito in un incidente stradale avvenuto il primo luglio a Montesilvano in via Vestina. Il giovane è morto dopo dieci giorni di ricovero in condizioni disperate nel reparto di Rianimazione. Una volta diagnosticata la morte encefalica, è partito il cosiddetto periodo di osservazione, al termine del quale è stato certificato il decesso. Anelli, la sera di domenica primo luglio, era alla guida del suo scooter, che si era scontrato con una Fiat Panda.
Leggi Tutto »Caso mense a Pescara, sequestrata azienda casearia
Si allarga l'inchiesta sul caso degli oltre 200 bambini, iscritti in numerose scuole della citta' di Pescara, colpiti da malori con sintomatologia gastrointestinale, provocati dal batterio Campylobacter. Dopo i riscontri positivi delle ultime ore nell'ambito degli accertamenti di asl e Istituto Zooprofilattico, i carabinieri del Nas hanno eseguito il sequestro penale di un'azienda casearia di Vicoli con annesso allevamento che produceva formaggi destinati alle mense scolastiche. Il titolare della ditta e' stato iscritto nel registro degli indagati. Nell'inchiesta il numero degli indagati sale ora a cinque: oltre al titolare dell'azienda, sono indagate persone che appartengono alle due societa' che in Ati gestiscono il servizio di refezione scolastica. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari, commercio di sostanze alimentari nocive, di natura colposa, e lesioni colpose. Nello specifico, il sequestro riguarda quattro capannoni per ricovero di circa 70 bovine da latte e un caseificio aziendale, con diversi chili di prodotti lattiero caseario fra cui caciotte. I militari del Nas e il personale della asl avevano gia' ispezionato l'azienda diverse volte ed erano stati eseguiti campioni alimentari e tamponi ambientali.
Leggi Tutto »L’Università d’Annunzio diventa ‘Ateneo dell’Adriatico’
L'Università D'Annunzio cambia denominazione: il Senato Accademico ha accolto la proposta del rettore Sergio Caputi di integrare la denominazione dell'Ateneo che verrà così identificato con il nome Università degli Studi dell'Adriatico 'Gabriele d'Annunzio' Chieti-Pescara. La proposta del Senato dovrà ora passare al vaglio del Consiglio di Amministrazione per la definitiva approvazione. Sempre oggi il Senato Accademico ha approvato l'accordo con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio per il Progetto 'Alleanza per l'inclusione', proposto dal prof. Liborio Stuppia, la partecipazione al Progetto 'Il sistema che certifica le competenze con Valore e Legalità' proposta dalla prof.ssa Faustina Guarriello, e il Protocollo d'intesa per le attività della politica di coesione nell'ambito, ambedue legati al Por Fse Abruzzo 2014-2020. Sono stati inoltre ratificati la proroga dell'accordo con la Cooperativa Sociale Girasole di Chieti, la convenzione con la Roche Spa di Monza e il Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche e il protocollo d'intesa 'Le città di Villard' che vede coinvolto il Dipartimento di Architettura. Sono stati approvati inoltre l'accordo bilaterale con la University of Johannesburg e la proposta di finanziamento finalizzato alla mobilità internazionale tra il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne e la Fordham University New York
Leggi Tutto »Traffico di cocaina, 12 condanne a Chieti
Il Tribunale di Chieti ha condannato dodici persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere e finalizzata all'acquisto, al trasporto e alla detenzione e illegale e fine di spaccio di cocaina. Le condanne vanno dai 28 anni di reclusione a un uomo originario di Locri e domiciliato a Francavilla al Mare e ritenuto il capo e l'organizzatore del sodalizio, ai 20 dell' altro imputato suo concittadino, anch'egli ritenuto al vertice del sodalizio e l'organizzatore, fino ai 6 anni a tre donne, due originarie della provincia di Reggio Calabria e una del Comasco, accusate di aver impiegato in un'attività commerciale il provento del traffico di droga. L'indagine, partita diversi anni fa, condotta dai carabinieri di Chieti e coordinata dalla Procura Distrettuale de L'Aquila, ha portato a ricostruire un vasto traffico di cocaina. Molta della droga, una volta giunta in Abruzzo, veniva nascosta in un casolare di San Giovanni Teatino al quale i carabinieri sono risaliti effettuando una serie di attività di osservazione e intercettazione.
Leggi Tutto »Omicidio di Vasto, pena ridotta di 10 anni in Appello
La Corte d'Assise d'Appello del capoluogo di regione, ha ridotto di dieci anni, la condanna inflitta a Fabio Di Lello, il panettiere che il 1 febbraio dello scorso anno aveva ucciso con tre colpi di pistola Italo D'Elisa a Vasto. Un omicidio si sapra' poi per vendetta da parte dell'imputato per la morte della moglie Roberta Smargiassi, investita dalla vittima. In primo grado l'imputato era stato condannato a trent'anni. Al termine della requisitoria la stessa accusa aveva chiesto la conferma della condanna in primo grado ma la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha tenuto conto delle attenuanti generiche, eliminando l'aggravante della minorata difesa.
Leggi Tutto »Inviava proiettili all’amata, stalker patteggia pena
Per mesi avrebbe minacciato una donna di 47 anni di Giulianova, inviandole lettere offensive e minatorie e arrivando anche a recapitarle a casa o a lasciarle sulla macchina cartucce da caccia calibro 12. Minacce ed ingiurie che questo pomeriggio hanno portato un 70enne di Giulianova a patteggiare una pena a due anni e due mesi davanti al gup Mauro Pacifico. A denunciare le molestie ai carabinieri era stata la stessa vittima, che spaventata da quelle lettere e quei proiettili, si era recata in Caserma per segnalare come uno sconosciuto la stesse minacciando.
Lo stalker si era invaghito della vittima e mai ricambiato nelle attenzioni. A quel punto l'uomo era stato bloccato mentre si trovava a bordo della sua autovettura, con la perquisizione che aveva permesso ai militari di trovare a bordo del mezzo una pistola a tamburo regolarmente caricata con 8 colpi, pronta all'uso, un coltello a serramanico di 20 centimetri e 4 cartucce calibro 12, le stesse utilizzate a più riprese per minacciare la vittima.
Un vero e proprio arsenale rinvenuto anche a casa dell'uomo, dove i Carabinieri avevano successivamente sequestrato una carabina ed una pistola semiautomatica detenute illegalmente, una pistola scacciacani senza tappo rosso, 37 cartucce calibro 12, 8 scatole contenenti circa 700 colpi calibro 6 e 4, diversi coltelli a serramanico
Leggi Tutto »Si spaccia per l’ex marito della compagna in chat, a giudizio
Per mesi avrebbe mandato messaggi alla compagna, utilizzando una messaggeria virtuale e spacciandosi per l'ex marito, insultandola e minacciandola. Messaggi che un cinquantenne teramano avrebbe inviato anche al figlio della donna, e tutto per mettere in cattiva luce l'uomo e spingere la compagna ad interrompere ogni rapporto con l'ex marito e allontanarlo anche dal figlio. Una vera e propria persecuzione andata avanti per diverso tempo, tanto che la Procura contesta all'uomo circa 700 messaggi, e che al termine dell'udienza preliminare davanti al giudice Mauro Pacifico, è costata all'imputato il rinvio a giudizio per sostituzione di persona, stalking, minacce e calunnia.
In numerose occasioni il 50enne avrebbe inviato alla donna messaggi da utenze telefoniche virtuali di altre persone, in cui avrebbe inventato accuse nei confronti di quello che, evidentemente, riteneva ancora essere un suo potenziale rivale.
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Giornata di incendi nel Teramano
Un violento incendio é divampato nel pomeriggio nell'albergo 'Zio Mamo' in pieno centro a Nereto. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco e dei sanitari del 118 ha messo in salvo quattro persone tra le quali due clienti della struttura: a scopo precauzionale sono stati trasferiti negli ospedali di Sant'Omero e di Giulianova per leggere intossicazioni. Secondo una prima ricostruzione il rogo sarebbe stato originato da un corto circuito sviluppatosi in una stanza al primo piano e da lí si è esteso ad altri quattro locali di due piani. I quattro intossicati, tra i quali anche il titolare e un figlio, sono stati evacuati dallo stabile con un cestello dei vigili del fuoco
I pompieri erano stati in precedenza chiamati a intervenire per spegnere un incendio in alcuni locali sottostanti un laboratorio artigianale gestito da cittadini cinesi, all'interno di una palazzina a tre piani, dove sono ospitati anche un centro medico, un ristorante e due abitazioni.
Per fortuna le fiamme, originatesi probabilmente da un corto circuito, sono state domate subito ed è rientrato l'originario allarme che voleva coinvolta nell'incidente una decina di operai del laboratorio. Le squadre dei vigili del fuoco di Teramo e Nereto impegnate in questo intervento si sono dovute sdoppiare per raggiungere la vicina Nereto e affrontare il più impegnativo rogo dell'albergo, con il rinforzo dei colleghi di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Come se non bastasse, ancora in contemporanea, è andato a fuoco lo scantinato di una abitazione in contrada Paolantonio, a Sant'Egidio alla Vibrata, a pochi chilometri dagli altri due: in quest'ultimo caso soltanto danni a materiali e all'immobile.
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Silvi, ruba elettricità al vicino di casa
Aveva approfittato dell'assenza del vicino di casa, un trentenne che solo saltuariamente si reca nella sua abitazione di Silvi, per sottrargli energia elettrica da utilizzare per il proprio appartamento. Gli agenti del commissariato di Atri hanno denunciato in stato di libertà una ragazza di 24 anni, residente a Silvi, che dovrà ora rispondere di furto aggravato. La giovane aveva collegato al contatore di energia elettrica del vicino due fili elettrici che servivano ad alimentare il suo contatore. Posta di fronte all'evidenza dei fatti, la ragazza ha ammesso di aver rubato elettricità al vicino perché per un disguido con la società erogatrice, dovuto al mancato pagamento delle bollette, le era stata staccata la corrente
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