E' stato individuato il terzo responsabile della rapina commessa lo scorso mese di agosto in una farmacia di Pescara. In manette e' finito S.D.G., 32 anni pescarese. L'arresto, in esecuzione di una ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere, firmata dal Gip del Tribunale di Pescara Elio Bongrazio, su richiesta del Pm Silvia Santoro che ha diretto le indagini svolte dagli uomini della Squadra Mobile. S.D.G, deve rispondere, in concorso con altre due persone, della rapina commessa il 9 agosto scorso nella farmacia "Di Giamberardino" di via del Santuario. Secondo l'accusa i due, sotto la minaccia di una lima per legno, si fecero consegnare l'incasso di 560 euro. In particolare, come accertato dagli inquirenti nel corso delle indagini, uno di loro, travisato in volto, esegui' materialmente la rapina mentre il complice lo attendeva all'esterno, fungendo da "palo". S.D.G., oltre che dalla confessione resa dal suo complice, e' stato individuato anche grazie al contenuto di alcune intercettazioni.
Leggi Tutto »Omicidio Sterlecchini, la discussione il 24 gennaio
Incarico ai periti, oggi nel Tribunale di Pescara, per accertare lo stato di salute mentale di Davide Troilo, l'uomo di 33 anni accusato dell'omicidio volontario, pluriaggravato dalle coltellate inferte, della sua ex fidanzata Jennifer Sterlecchini, di 26 anni. L'omicidio, a Pescara, risale al 2 dicembre del 2016. Oggi, il gup Nicola Colantonio ha inoltre fissato al 24 gennaio la prossima udienza, in cui sara' illustrata la relazione dei periti e avra' inizio la discussione. Presente in aula lo stesso Troilo, che ha tenuto la testa bassa per tutta la durata dell'udienza, senza mai incrociare lo sguardo della madre e del fratello della vittima. All'esterno dell'aula anche la nonna di Jennifer. Il giudice ha dato l'incarico al professor Massimo Di Giannantonio, ordinario di Psichiatria all'universita' d'Annunzio di Chieti-Pescara, e al consultente del pm Rosalba Trabalzini, pschiatra, psicologo e neurologo, di "accertare quale fosse lo stato di salute mentale dell'imputato quando ha compiuto il delitto, se vi siano situazioni di tipo psicopatologico che abbiano reso pieno o ridotto il possesso delle sue facolta' mentali, se vi sia una dimensione di pericolosita' sociale e se sussista la possibilita' e la capacita' dell'imputato di stare nel processo". L'inizio delle operazioni peritali, che si svolgeranno all'interno del carcere di San Donato a Pescara, e' fissato per il prossimo 10 ottobre. Gli esperti avranno 70 giorni di tempo per consegnare le relazioni. All'udienza, oltre all'imputato, assistito dall'avvocato Giancarlo De Marco, hanno partecipato i legali di parte civile Rossella Gasbarri e Roberto Serino, in rappresentanza della madre e del fratello di Jennifer, e gli avvocati che rappresentano Regione Abruzzo, Comune di PESCARA e associazione Ananke.
Leggi Tutto »Cede un solaio in centro a Pescara, sgomberati 2 appartamenti
Un'abitazione e un ufficio di una palazzina di via Galilei, in pieno centro a Pescara, sono stati sgomberati per questioni di sicurezza a seguito del cedimento di una porzione di un solaio che si e' verificato nella notte probabilmente a causa di un'infiltrazione. Sul posto, stamani, hanno lavorato i Vigili del Fuoco, che hanno proceduto allo sgombero, facendo uscire la famiglia che risiede nell'appartamento e le persone che stavano lavorando nello studio. Potranno fare rientro negli appartamenti solo dopo il ripristino della struttura. Intervenuti anche gli agenti della Polizia municipale, che si sono occupati di gestire la viabilita' durante le operazioni.
Leggi Tutto »Pescara: il Piano Sociale approvato in Consiglio Comunale
Il Consiglio approva il Piano Sociale. Sindaco e Allegrino: “Un vero piano regolatore che muove risorse per oltre 14 milioni di euro per il 2018 e risponde alla domanda di sostegno e supporto della comunità”
Si è conclusa con l’approvazione la discussione in Consiglio Comunale del nuovo Piano Sociale del Comune di Pescara, un documento strategico che contiene linee di azione, servizi e politiche sociali a beneficio della comunità. Il documento è passato con 20 voti a favore, presenti 25 consiglieri. L’immediata esecutività è passata con 21 voti a favore, presenti 25 consiglieri.
“Dopo due giorni di discussione varchiamo uno dei traguardi più importanti del nostro mandato amministrativo per cui ringrazio la struttura comunale, l’assessore Allegrino e anche il Consiglio Comunale – così il sindaco Marco Alessandrini – Il nuovo Piano Sociale del Comune di Pescara è uno strumento del tutto inedito, che prevede un impegno di risorse per oltre 14 milioni di euro per il 2018, tanto sprigiona la spesa pubblica, oltre due milioni arrivano da progettualità a vario livello intercettate, da quelle europee a quelle della Regione, per la riqualificazione delle periferie, a sostegno delle famiglie.
Si tratta di un piano che abbiamo fortemente voluto, che abbiamo condiviso con tutti i soggetti portatori d’interesse e con la comunità, facendo riferimento alle normative regionali di riferimento, che hanno comportato una redazione innovativa e partecipata con il territorio. Normative che ci consentiranno di fare rete con chi sul sociale agisce e di erogare servizi attraverso una integrazione socio-sanitaria dell’azione con la Asl, di rispondere alle esigenze realmente sentite dalla città e in massima trasparenza. Piano che in questi giorni abbiamo anche difeso e perfezionato, per non perdere l’appuntamento con un iter che deve procedere spedito verso la Regione, perché si possa passare al più presto dalla nascita alla crescita e quindi alla produzione di effetti per la città. Il piano fotografa la città ad oggi, contiene statistiche, progetti e linee guida di settore che rispecchiano la realtà su cui dobbiamo agire e che negli anni è profondamente cambiata, con particolare attenzione alle fasce più sensibili e fragili, alle nuove povertà, al rischio di degrado a cui le realtà metropolitane, grandi e piccole sono esposte e a cui noi guardiamo con particolare sguardo, cercando di concentrare su queste le principali azioni amministrative e politiche”.
"Il nuovo Piano Sociale di Pescara è un vero e proprio Piano regolatore degli interventi messi in campo dall'Amministrazione comunale per far fronte ai bisogni emergenti del territorio - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino - E’ il risultato di un’attività complessa e articolata, preceduta da un lavoro di pluralità e partecipazione molto ampio, che ha visto il coinvolgimento di oltre 200 soggetti tra istituzioni, associazioni no-profit e del privato sociale. Un’attività che si è concretizzata in 23 incontri e tavoli specifici, che ci hanno consentito di tracciare il profilo sociale ed evincere i bisogni emergenti di una comunità sempre più vulnerabile a causa del perdurare della crisi. Hanno partecipato ad alcuni incontri anche le organizzazioni sindacali, che hanno approvato il Piano proposto manifestando soddisfazione per la metodologia e il risultato. E' la prima volta, inoltre, che Pescara ha uno strumento finalizzato all'integrazione socio-sanitaria. Anche con la Asl, infatti, ci siamo confrontati per individuare i servizi da gestire ed erogare in collaborazione.
La discussione in Consiglio ci riconsegna un piano che sottolinea e garantisce il rispetto del principio di libertà e uguaglianza stabilito dall’articolo 3 della Costituzione ed iniziative di particolare attenzione tra l’altro verso la valorizzazione dell’istituto dell’affido familiare, su cui la nostra Amministrazione ha puntato molto anche con attività di sensibilizzazione partite già l’anno scorso (il Mese dell’affido) e l’aumento del numero di ore dell’assistenza scolastica per la scuola dell’obbligo.
Con il nuovo Piano Sociale intendiamo migliorare un welfare che vuole essere di comunità, creare forme attive e innovative di inclusione e promuovere la crescita attraverso l’attivazione di 63 servizi ed interventi, il doppio rispetto a quelli del precedente. Ne usufruiranno le categorie fragili della popolazione, come minori, anziani, persone con disabilità, immigrati, donne e nuclei familiari in condizioni di disagio, anche attraverso soggetti esterni al Comune, che saranno individuati con gare e avvisi, nella piena e totale trasparenza delle assegnazioni.
Fra le azioni più innovative c’è il Centro servizi famiglia, si tratta di un centro finalizzato allo sviluppo di forme innovative di protezione sociale delle famiglie e di valorizzazione e sviluppo delle reti di sostegno, per rendere ancora più concreta e capillare la nostra azione.
Il piano verrà ora inviato alla Regione per l’approvazione e l’avvio è previsto per gennaio del 2018”.
Leggi Tutto »Melodie rom a Faenza per Papa Francesco
Musiche Rom del compositore Alexian Santino Spinelli, rom abruzzese appartenente a una delle famiglie di piu' antico insediamento in Italia, nel concerto per Papa Francesco in visita in Romagna: l'Alexian Group si esibira' con l'Orchestra Europea per la Pace domenica 1 ottobre, dalle 15, in piazza del Popolo a Faenza (Ravenna), in chiusura del Meeting delle Etichette Indipendenti, il Mei 2017 per la Pace, l'Uguaglianza, i Diritti e la Solidarieta'. Alexian e l'Orchestra sono stati invitati quali portatori di un messaggio di pace e concordia tra i popoli europei, per un'Europa unita, solidale e senza discriminazioni. L'Alexian Group si e' gia' esibito per Papa Francesco sul sagrato di San Pietro nel 2014 e nella Sala Nervi in Vaticano nel 2015. L'Orchestra Europea per la Pace, diretta dal Maestro Antonio Cericola, non sovrasta l'ensemble etnico, ma con esso interloquisce divenendone estensione suggestiva: l'Orchestra classica accompagna la musica romani' e con essa si integra, un rovesciamento originale con un'innovativa prospettiva musicale romani' etno-sinfonica a dimensione europea.
Leggi Tutto »Sanitopoli, Del Turco assolto dal reato associativo
L'ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e gli altri imputati sono stati assolti "perche' il fatto non sussiste" dal reato di associazione a delinquere dalla Corte d'Appello di Perugia, nell'ambito del processo bis sulla cosiddetta sanitopoli abruzzese. I giudici umbri hanno rideterminato la condanna di Del Turco in 3 anni e 11 mesi. La Corte d'appello di Perugia lo ha infatti assolto "perche' il fatto non sussiste" dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio questa parte della sentenza dei giudici di secondo grado dell'Aquila. Di conseguenza, i giudici hanno ridotto da quattro anni e due mesi a tre anni e 11 mesi la pena relativa all'accusa di induzione indebita a dare o promettere utilita', reato gia' confermato dai Supremi giudici. La difesa di Del Turco si prepara comunque a chiedere la revisione del processo che ha portato alla condanna.
"Siamo ancora molto amareggiati - ha sottolineato l'avvocato Giandomenico Caiazza - per la decisione gia' presa dalla Cassazione di confermare, dopo che siamo stati assolti da 24 dazioni, la condanna per le residue quattro. Certamente non ci fermiamo qui, forti anche del risultato di Perugia. E sono sicuro che avremo soddisfazione come l'abbiamo avuta oggi". Il legale ha al tempo stesso annunciato ricorso in Cassazione contro la determinazione della pena che comunque anche se divenisse definitiva sarebbe scontata dall'ex governatore con misure alternative al carcere. Nell'udienza strettamente tecnica di oggi, il sostituto procuratore generale Giuliano Mignini aveva chiesto lui stesso l'assoluzione di Del Turco e degli altri imputati. Ritenendo che non ci fosse stato un sodalizio illecito a gestire la sanita' abruzzese durante la sua presidenza. Richiesta accolta dalla Corte che ha assolto Del Turco, non presente in aula al momento della lettura del dispositivo, Camillo Cesarone, ex capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, e Lamberto Quarta, ex segretario generale della Presidenza della Giunta regionale. L'inchiesta dal quale e' scaturito il processo aveva riguardato presunte tangenti nella sanita' privata abruzzese e nel luglio del 2008 aveva travolto la Giunta regionale portando alle elezioni anticipate. Coinvolse infatti l'allora presidente, del centrosinistra, assessori, consiglieri regionali e manager pubblici e privati. Testimone chiave dell'accusa l'ex patron della sanita' privata abruzzese Vincenzo Maria Agelini. "E' caduto l'ennesimo pezzo della 'famosa' montagna schiacciante di prove" il commento dell'avvocato Caiazza dopo la sentenza di Perugia. Il legale considerava infatti l'accusa "l'architrave" della vicenda. "Non c' e' stata - ha sottolineato il difensore di Del Turco - alcuna associazione per delinquere che si era impossessata della Regione Abruzzo pur essendo stata quella giunta defenestrata da questa iniziativa giudiziaria"
Del Turco era stato condannato in primo grado dal tribunale collegiale di Pescara a 9 anni e 6 mesi, mentre in appello i giudici aquilani avevano ridotto la pena a 4 anni e due mesi. La scorso dicembre poi la Cassazione aveva confermato la condanna di Del Turco per induzione indebita, relativamente a delle mazzette pari a 850 mila euro all'ex presidente della Regione Abruzzo in tre volte, tra il 2006 e il 2007, dall'ex titolare della clinica Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, ma aveva annullato con rinvio la condanna d'appello riguardante l'accusa piu' pesante, quella di associazione a delinquere. Oggi la Corte d'Appello di Perugia ha anche sostituito la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici con l'interdizione per cinque anni. Inoltre, ha disposto per l'ex governatore il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per la durata della pena principale inflitta. Del Turco e l'ex capogruppo in Regione della Margherita Camillo Cesarone sono stati condannati, in solido tra loro, al risarcimento del danno non patrimoniale in favore della Regione Abruzzo, quantificato in 700mila euro: il 70 per cento e' a carico del primo e il resto del secondo. L'ex presidente della Regione, insieme a Cesarone e all'ex assessore regionale alla sanita', Bernardo Mazzocca, dovra' inoltre risarcire i danni patiti da Vincenzo Angelini in relazione ai capi per i quali e' stata riconosciuta la loro penale responsabilita' che saranno quantificati in un altro giudizio. Revocate invece per Del Turco e Mazzocca le ulteriori statuizioni civili emesse a loro carico e a favore della Asl, delle Case di cura e dell'Aiop. La Sanitopoli abruzzese prese il via dalle accuse dell'ex titolare della clinica Villa Pini di Chieti, Vincenzo Maria Angelini
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Protesta dei medici di base a Pescara per avere meno burocrazia
Meno pastoie burocratiche che creano problemi agli assistiti, anche con patologie croniche gravi, e agli stessi medici. E' cio' che chiedono i medici di assistenza primaria e di base della Asl di Pescara, aderenti alle sigle Fimmg, Snami e Smi, scesi in piazza questa mattina in via Paolini, di fronte alla sede del vecchio ospedale. "Noi siamo stanchi di avere tutti i giorni atti burocratici cui adempiere per i diritti dei nostri assistiti, e soprattutto degli assistiti piu' fragili. Parliamo nello specifico - ha detto Nicola Grimaldi, segretario provinciale dello Snami - di una direttiva della sola Asl di Pescara che, a fronte di una determina della Regione Abruzzo del 5 maggio 2017, obbliga gli assistiti, affetti da incontinenza urinaria, a rinnovare annualmente l'autorizzazione per usufruire della fornitura di pannolini e traverse, con l'utilizzo di nuovi modelli e nuove procedure. E cosi' accade che il cittadino, quotidianamente si vede rifiutare quello che e' un suo diritto, visto che le richieste, non corredate da ulteriori modelli, vengono poi rifiutate. Noi ora siamo stanchi di queste continue vessazioni da parte della Asl. Siamo venuti piu' volte a parlare in Direzione Generale, ma non c'e' stato nulla da fare per arrivare ad un accordo che andrebbe in aiuto dei cittadini e delle persone malate che hanno bisogno". Il segretario provinciale del Fimmg Guido Cerolini Forlini ha sottolineato come "chiediamo meno burocrazia e su questo versante siamo d'accordo come sigle sindacali a portare avanti queste richieste alla Direzione Generale della Asl. Questa determina del maggio scorso comporta di nuovo un aggravio burocratico per noi, ma soprattutto per i pazienti, in termini di file e di spostamenti e si tratta spesso per anziani ex invalidi, e per questo abbiamo pensato di fare questa giusta protesta".
Leggi Tutto »Sanità, attivati 663 nuovi posti letto per gli anziani non autosufficienti
Un aumento di 663 posti letto residenziali per gli anziani non autosufficienti e di 183 posti letto per la lungodegenza e il mantenimento. Lo ha deciso la Giunta regionale dell'Abruzzo che, su proposta dell'assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha segnato un altro passo avanti nel processo di riorganizzazione delle Rete regionale (residenziale e semiresidenziale) per la disabilita', riabilitazione e dipendenze patologiche. "Un programma - sottolinea l'assessore - che consegnera' agli abruzzesi una rete di offerta sostenibile, ma soprattutto idonea a soddisfare le necessita' assistenziali della popolazione". Per quanto riguarda, invece, la semiresidenzialita', la riorganizzazione consentira' l'attivazione di strutture per il trattamento dei disturbi alimentari (sia in eta' adulta, che in eta' evolutiva), di strutture per la riabilitazione estensiva e di strutture per l'assistenza di bambini con svantaggi plurisensoriali.
Leggi Tutto »Un episodio di abbandono non basta per l’adottabilita’ del minore
Un solo episodio di "abbandono temporaneo" da parte del genitore non e' sufficiente per dare il via libera all'adottabilita' di un bambino. Lo sottolinea la prima sezione civile della Cassazione, che ha annullato con rinvio la decisione della Corte d'appello dell'Aquila che aveva dichiarato adottabile un minorenne che, all'eta' di 7 mesi, era stato tolto alla madre a seguito di una denuncia della polizia ferroviaria che aveva trovato il bambino in lacrime in una carrozzina alla stazione di Pescara, mentre la mamma si era momentaneamente allontanata. La Suprema Corte ha accolto il ricorso di una ragazza sudamericana che nel 2012, a l'Aquila, aveva avuto un figlio da un italiano. L'iter di adottabilita' del piccolo - affidato ai servizi sociali di un comune del Sangro - era iniziato dalla segnalazione della polizia ferroviaria "di un grave comportamento abbandonico in danno del minore che era stato ritrovato piangente nella carrozzina, nella stazione di Pescara, per un momentaneo allontanamento della madre ed erano state riscontrate infiammazioni da scorretto uso del pannolino". Solo per questo fatto, per quanto grave, e sulla base di una perizia che aveva stabilito la non adeguatezza di padre e madre, era stato dato il via libera a "un intervento attuato in forma coattiva mediante l'ausilio della forza pubblica" e il bimbo era stato portato via dalla casa materna. Alla madre era stata data la possibilita' di vederlo per appena un'ora alla settimana a condizione che ci fosse anche il padre del bimbo con i suoi genitori, condizioni difficili da realizzare. Contro l'adottabilita' decisa dai giudici de L'Aquila, la mamma si e' rivolta alla Cassazione sostenendo che era stata penalizzata "dal fattore socio economico" e che i servizi sociali non avevano svolto "alcun ruolo proattivo teso a verificare la possibilita' del reinserimento del minore nella sua famiglia di origine". Inoltre c'era stata una "ingerenza ingiustificata e sproporzionata del potere pubblico" nella sua vita privata e familiare. La Cassazione le ha dato ragione mettendo in dubbio "la reale necessita' e proporzionalita' di un intervento cosi' grave e invasivo come quello posto in essere con il prelievo forzato" del piccolo. Una misura del genere - conclude la Cassazione rinviando il caso in Corte di Appello - non puo' essere "basata esclusivamente sull'episodio abbandonico, senza un necessario inquadramento della condotta della madre nel contesto della sua situazione esistenziale del momento e senza che a tale intervento di urgenza sia stata ricollegata quella necessaria predisposizione di misure di verifica e di sostegno alla possibilita' di recupero della funzione genitoriale".
Leggi Tutto »Cocaina nella legnaia, tre condanne a Chieti
Il giudice del Tribunale di Chieti Isabella Allieri ha condannato con il rito abbreviato a otto anni di reclusione l'albanese B.B, 28 anni, residente a Montesilvano, e a sei anni di reclusione ciascuno M.S. di 47 anni e M.S. di 46, entrambi romeni residenti a Tollo. I tre erano accusati di detenzione a fine di spaccio di 705 grammi di cocaina e circa tre grammi di hashish. Lo stupefacente, del valore di circa 50.000 euro, ai primi di febbraio era stato trovato dentro una legnaia che si trova nei pressi dell'abitazione dei romeni, legnaia a guardia della quale erano stati messi due grossi cani pastori abruzzesi. I tre in seguito al rinvenimento dello stupefacente vennero arrestati il 2 febbraio, giorno in cui l'albanese, che gia' veniva tenuto sotto osservazione, fu visto uscire dall'abitazione dei due romeni
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