Cronaca

Alimenti etnici irregolari, sequestrati dal Nas

Alimenti di importazione venduti senza le informazioni e le indicazioni in lingua italiana previste dalla normativa: e' quanto hanno accertato i Carabinieri del Nas di Pescara in un negozio di una cittadina della costa della provincia di Chieti. Sono stati sequestrati nel complesso 80 prodotti, per un valore totale di 2.800 euro. La titolare e' stata segnalata alle autorita' amministrative; nei suoi confronti scatteranno anche le sanzioni previste dalle norme di riferimento. Il controllo e' stato eseguito dai Nas nell'ambito delle ispezioni disposte a livello nazionale sulla filiera dei prodotti etnici. 

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Principio d’incendio in un ristorante Chieti, indaga la Polizia

La Squadra Mobile della Questura di Chieti sta indagando su un principio di incendio doloso verificatosi all'esterno di un locale di Chieti Scalo, un ristorante la cui inaugurazione e' prevista per il prossimo 2 dicembre, ubicato in una zona molto centrale e frequentata da studenti universitari. Il fatto si e' verificato la notte scorsa intorno alle 2.30. Ignoti hanno appiccato il fuoco al tetto in legno della parte esterna della struttura: le fiamme, notate da un passante che ha dato l'allarme, erano quasi completamente spente quando sul posto sono arrivati i vigili del fuoco. Sull'origine dolosa del rogo non sembrano esserci dubbi: nei pressi e' stata trovata una tanica contenente tracce di benzina. Le fiamme hanno annerito una porzione del tetto. Sul posto per i rilievi si e' recata anche la Polizia Scientifica

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Maxi carico di eroina, condannati tre albanesi

Tre albanesi sono stati condannati con il rito abbreviato dal gup del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino per detenzione di sostanze stupefacenti con l'aggravante del quantitativo ingente: si tratta di Armando Greca di 25 anni, Moris Greca (19) e di una donna, Amendea Jaupaj (21). I primi due sono stati condannati a otto anni di reclusione ciascuno e 80 mila euro di multa, la donna a sette anni e 60 mila euro. I fatti risalgono allo scorso mese di aprile. Secondo l'accusa, formulata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca i tre detenevano in un appartamento di Francavilla al Mare oltre 9 chilogrammi e cento di eroina suddivisa in 18 involucri e 880 grammi di cocaina confezionata in due involucri. I due uomini sono inoltre accusati di aver trasportato lo stupefacente: in particolare Armando Greca quale autore materiale del trasporto della cocaina a bordo di un'auto e Moris Greca di aver fatto da staffetta, su un'altra auto, per segnalare la presenza di pattuglie delle forze dell'ordine.

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Scassinano stazione servizio con mola, 3 romeni arrestati

 Tre romeni sono stati arrestati la notte scorsa per furto aggravato dalla Polizia stradale di Lanciano e di Chieti dopo avere scassinato la colonnina Self Service di una stazione di servizio lungo la Fondovalle Sangro nel territorio di Atessa. I tre, definiti 'veri professionisti' in una conferenza stampa a Chieti, cui hanno partecipato Questore Raffaele Palumbo, comandante del distaccamento della Polizia stradale di Lanciano, Renato Menna, e sostituto commissario Marco Polidoro della Polstrada di Chieti, hanno prima fatto un sopralluogo nell'area di servizio quindi sono riusciti a neutralizzare un sofisticato sistema di allarme a protezione dell'impianto allacciandosi per l'elettricita' ad un pozzetto e usando una mola per scassinare la colonnina ed aprire la piccola cassaforte che si trovava al suo interno ed in cui erano contenuti circa 735 euro. I tre si sono quindi allontanati a bordo di una Lancia Lybra ma nel frattempo un cliente della stazione di servizio aveva segnalato al 113 l'avvenuto furto. I fuggitivi sono stati intercettati da una pattuglia che ha loro intimato l'alt ma la Lancia non si e' fermata. Tuttavia il terzetto e' stato bloccata da un'altra pattuglia della stradale che nel frattempo si era posizionata all'altezza del territorio di Fossacesia. I tre durante la fuga si sono disfatti di uno zaino contenente parte degli arnesi utilizzati per lo scasso, mentre si erano gia' diviso il bottino. 

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‘Il rettore D’Amico non si dimette’

"Assolutamente no" alle dimissioni da rettore dell'Universita' di Teramo di Luciano D'Amico dopo la chiusura delle indagini a suo carico per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, per il doppio incarico anche come presidente di societa' regionali dei trasporti, mentre "non ci sono impedimenti a continuare l'attivita'" di rettore senza ricorrere, quindi, a un'autosospensione dalla carica. Ad assicurarlo oggi, rispondendo ai cronisti a margine di una conferenza stampa, il pro rettore vicario dell'ateneo teramano Dino Mastrocola. All'evento, relativo a una collaborazione con il Consiglio regionale, era atteso lo stesso D'Amico che, pero', non si e' presentato per cause non chiarite. "Ogni approfondimento alle questioni quotidiane dell'Universita' e' benvenuto - ha detto - Penso che il professor D'Amico, e non devo essere io a dirlo, avra' l'occasione di chiarire qualunque tipo di accusa, com'e' gia' stato fatto a diversi livelli, attraverso l'Avvocatura dello Stato e anche la Corte dei conti". Su come avverrebbe la possibile restituzione dei fondi percepiti, qualora le accuse fossero dimostrate in tribunale, Mastrocola ha detto "Non lo so dire, sara' una questione da verificare. E' stata notificata la fine delle indagini, e' tutto da fare". Il pro rettore ha spezzato una lancia in favore di D'Amico facendo notare che "negli ultimi 5 anni sotto la sua guida, l'Universita' ha fatto passi eccezionali: abbiamo aumentato gli iscritti, aumentato gli addetti, sono state ridotte le sedi e messe in atto iniziative impressionanti per gli studenti - ha aggiunto - direi che possiamo vivere con orgoglio quello che abbiamo fatto e non abbiamo paura di scoprire nessuna carta. Spero che le indagini vadano avanti per dimostrare la nostra assoluta trasparenza e linearita'"

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Abruzzo, il 2 dicembre si comincia a sciare a Roccaraso

Sabato 2 dicembre, comincerà la stagione sciistica sulle piste del comprensorio Skipass Alto Sangro, il più grande dell'appennino con oltre 110 chilometri di piste. Comincerà sui tracciati dell'Aremogna dove il grande sforzo messo in campo dagli operatori con l'utilizzo dell'innevamento programmato, permetterà di aprire alcune piste. Sicuramente si potrà sciare sulle piste del "Pallottieri" e si potrà utilizzare la manovia. Potrebbero però esserci altre sorprese, sia per il lavoro svolto con l'innevamento programmato, sia per la perturbazione attesa nelle prossime ore. In queste condizioni le tariffe dello skipass saranno ovviamente ridotte. "Partiamo in anticipo rispetto a tutti e lo facciamo grazie alla capacità dei nostri operatori e agli investimenti fatti per potenziare l'innevamento programmato - ha spiegato il presidente del Consorzio Skipass Alto Sangro, Bonaventura Margadonna - nei prossimi giorni contiamo di dare altre notizie positive agli amanti dello sci che frequentano il nostro comprensorio sia sul numero delle piste a disposizione, sia sulle stazioni di Pizzalto e Monte Pratello dove siamo in azione con l'innevamento programmato".

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Il figlio di Riina trasferito nel carcere di Vasto

Stop alla liberta' vigilata a Padova per Giuseppe Salvatore Riina. L'informativa della Dda di Venezia, che ha documentato come il quarantenne corleonese fecesse vita tutt'altro che ristretta nella citta' euganea, tra droga e contatti con i pusher, ha convinto il Tribunale di Sorveglianza a revocare la misura per il terzogenito del 'Capo dei Capi', disponendo per lui un anno in colonia di lavoro, fuori dal Veneto. Riina jr, in serata, ha lasciato Padova, scortato dalla Polizia, per raggiungere il carcere di Vasto , dove dovra' trascorrere un anno nella sezione lavoro. Il figlio terzogenito di Toto' Riina e' stato prelevato nel pomeriggio dalla sua casa, nel quartiere Arcella, e portato in Questura. Da qui, dopo gli adempimenti legati alla nuova misura di sicurezza, e' stato preso in consegna dagli agenti per il trasferimento nell' istituto di pena abruzzese. Secondo le indagini e le intercettazioni della Dda e della squadra mobile di Venezia - agli atti i tabulati di 279 telefonate con gli spacciatori - Salvo Riina avrebbe violato sistematicamente il regime di liberta' vigilata, mostrando "un palese disinteresse" per le prescrizioni impostegli dopo aver scontato otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Gli investigatori avrebbero documentato decine di cessioni di cocaina di spacciatori tunisini al figlio dell'ex Capo di Cosa Nostra, alcune avvenute anche in piena notte. Riina jr era stato pedinato per circa un anno dagli investigatori, che avevano potuto documentarne i frequenti contatti con spacciatori e pregiudicati. Alla fine la relazione della Polizia non ha lasciato dubbi al Tribunale sulla "pericolosita' sociale" del figlio di Toto' 'U' curtu'. Il giudice Linda Arata ha accolto in parte le richieste della Procura di Padova, che aveva sollecitato per Salvuccio una misura di tre anni in casa di lavoro. L'avvocato difensore, Francesca Casarotto, aveva domandato invece che venisse semplicemente prolungata la liberta' vigilata. Riina junior si trova a Padova dal 2012, sottoposto ad un regime di sicurezza che lo obbliga a vivere in citta' restando in casa dalle 22 alle 6 del mattino, e a svolgere attivita' di volontariato. Il Tribunale di Sorveglianza si e' occupato di lui gia' all'inizio di ottobre, accogliendo - dopo averla respinta una prima volta a giugno - la richiesta di poter incontrare il padre Toto', malato, in carcere a Parma, dove il boss era poi deceduto il 17 novembre

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Gravi carenze di personale infermieristico negli ospedali della Asl di Pescara

Grave carenza di infermieri e operatori socio sanitari nelle unità operative di Geriatria, Ortopedia, Chirurgia I e Chirurgia Vascolare. Il rapporto tra personale e pazienti, che secondo uno studio recente dovrebbe essere di uno ogni sei degenti, in questi reparti dell’ospedale civile sale addirittura a un infermiere ogni 15 o 18 pazienti. Lo denuncia Irene Rosini, recentemente confermata alla presidenza del collegio IPASVI di Pescara.
A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del collegio provinciale, rinnovato per un terzo, in seguito alla fiducia espressa da 465 votanti su 733, sono stati esposti all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci i dati allarmanti sul personale impiegato nelle unità operative della Asl di Pescara. Il collegio provinciale Ipasvi, in virtù del suo mandato istituzionale, a tutela della salute dei cittadini e degli infermieri, ha posto l’accento su “uno stato di precarietà assistenziale” in tutta la Asl, compresi i presidi di Penne e Popoli. “E’ diventata purtroppo una consuetudine – ribadisce Irene Rosini, presidente del collegio IPASVI di Pescara – assistere al sovraccarico di pazienti nelle unità operative di Geriatria, Ortopedia, Chirurgia I e Chirurgia Vascolare. Il personale infermieristico e socio sanitario riesce appena a garantire il minimo bisogno assistenziale. E a volte con grande difficoltà neppure quello. Al di là di chi sia la responsabilità, le istituzioni preposte devono impegnarsi affinché sia garantita un’assistenza efficace ed efficiente, che risponda ai bisogni di salute dei cittadini e faccia lavorare in sicurezza gli operatori”.
“Alcune unità operative come Geriatria, Ortopedia, Chirurgia Vascolare e annessa Chirurgia I – sottolinea Irene Rosini – presentano un rapporto tra infermiere e paziente pari a 1/15 o 1/18. Sono dati allarmanti, ben lontani da quel rapporto ottimale di 1/6, necessario per garantire un’assistenza adeguata e un basso rischio di mortalità. L’unità operativa di Geriatria, ad esempio, ha costantemente un tasso di occupazione del 136%. È il segno probabilmente di una mancata risposta assistenziale sul territorio, difficilmente imputabile ai cittadini. Questa situazione umilia e ferisce chi la subisce e mortifica la professionalità dei tanti infermieri che in questo contesto organizzativo si difendono come possono. Il diritto alla salute e alla sicurezza delle cure, previsto dalla Legge Gelli 24/2017, inizia ad essere difficilmente applicabile in questi contesti”.
Nell’incontro con l’assessore Silvio Paolucci gli infermieri del collegio provinciale Ipasvi hanno chiesto un impegno forte su alcuni fronti: investire sul personale, dando il via alle procedure concorsuali che non avvengono più dal 2001, fatta eccezione per il personale dell’area critica; attivare il tavolo tecnico per il nomenclatore tariffario regionale, sia all’assessorato sia all’agenzia sanitaria regionale, per riconoscere le prestazioni infermieristiche e dare il via all’apertura degli ambulatori infermieristici sul territorio per i pazienti affetti da patologie croniche che necessitano di continuità assistenziale. Un impegno, quest’ultimo, tra l’altro assunto dal direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli oltre che dall’assessore Paolucci. Per il reclutamento del personale, è stato chiesto a Francesca Rancitelli, responsabile dell’ufficio legale della Asl di Pescara, che il bando di concorso per mobilità per il personale infermieristico rispetti la normativa vigente, che prevede l’esame del curriculum vitae e l’eventuale colloquio motivazionale, come tra l’altro riportato anche in una recente sentenza della Corte di Cassazione. Quanto alla composizione della commissione esaminatrice, si ricorda che (art. 38 del D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220) “la presidenza è affidata a personale in servizio presso l’Azienda che bandisce il concorso con qualifica di Dirigente sanitario per i profili del personale infermieristico”.
“L’assessore Paolucci – riferisce Irene Rosini – si è impegnato sulla questione, individuando risorse economiche dedicate. Nello stesso incontro abbiamo ribadito le criticità già registrate riguardo l’acquisizione di personale infermieristico da agenzie interinali, circa la loro selezione per la somministrazione di prestazioni infermieristiche e l’ormai purtroppo consolidata e negativa consuetudine di far eseguire attività domestico alberghiere al personale infermieristico. A questo proposito gradiremmo sapere se siano state messe in campo strategie volte a combattere certi atteggiamenti”. “Ci aspettano tante sfide per la professione – conclude Rosini – noi siamo pronti. Lo dobbiamo in primis ai cittadini e a chi ci ha scelto, ringraziandoli per la fiducia riposta”.
 

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Fossacesia , tra i primi comuni italiani ad approvare il bilancio 2018. Resta bassa la pressione fiscale.

Ancora una volta il Comune di Fossacesia si posiziona fra i primi comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione 2018. Lo scorso venerdì 24 novembre, infatti, la Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Enrico Di Giuseppantonio, ha approvato il bilancio comunale 2018 che presto andrà al vaglio del Consiglio Comunale. “Ancora una volta siamo fra i primi Comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione per l’anno 2018 – dichiara il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – Questo non solo ci riempie di orgoglio, ma soprattutto, ancora una volta, ci consente di poter lavorare con consapevolezza e certezza della spesa, permettendoci di programmare e operare in maniera concreta e reale”.
Il bilancio di previsione del Comune di Fossacesia per l’anno 2018 ha un importo complessivo di 11.552.447,00 euro, ben due in più rispetto allo scorso anno, di cui 4.673.789,00 euro di spese correnti, 1.312.500,00 euro spese in conto capitale, 3.000.000,00 euro per chiusura di anticipazioni di tesoreria ed infine 2.431.158,00 per spese di servizi per conto terzi. “E’ un bilancio corposo quello approvato quest’anno – prosegue Di Giuseppantonio – che vede un aumento consistente delle spese per i servizi che sono cresciuti in quantità. Nonostante ciò però abbiamo scelto di far restare invariate le tariffe che restano basse, al fine di non gravare sulle tasche dei cittadini, che spesso si trovano a dover far fronte ad un vero e proprio bombardamento di tasse e pagamenti”. Il bilancio 2018 del Comune di Fossacesia, infatti, prevede l’invarianza delle tariffe comunali, in particolare della mensa e del trasporto, nonostante entrambi i servizi abbiano subito un aumento notevole dei costi dovuto all’introduzione, già dallo scorso anno, del tempo pieno, ad un aumento degli alunni iscritti ed anche ad un aumento dei costi di trasporto scolastico, sul quale è andato a gravare l’inserimento di un ulteriore scuolabus. Maggiore attenzione ai servizi sociali. Nonostante le difficoltà a causa delle minori entrate stanziati i fondi per il turismo, la cultura e gli eventi. Maggiori anche gli importi destinati alle opere  pubbliche, alle attività di manutenzione ordinaria degli immobili comunali ed alla viabilità. Infatti si è passati dagli 881.670,00 euro del bilancio 2017 a ben 1.312.500, 00 euro di quest’anno, di cui 1.000.000,00 di euro sono destinati alla riqualificazione delle aree degradate per le quali il Comune di Fossacesia è stato destinatario di un finanziamento da parte dello Stato. I restanti 312.500,00 euro invece sonno stati destinati alla manutenzione ordinaria ed alla viabilità comunale. “ A fronte di continui tagli, dei mancati trasferimenti da parte di Stato e Regione, il bilancio del Comune di Fossacesia ha fatto una scelta ben precisa: non pesare sulle tasche dei cittadini – conclude il primo cittadino Enrico Di Giuseppantonio – uno Stato, una Regione, un Comune devono sostenere il cittadino e non gravare sulle sue spalle. Ed è per questa ragione che, nonostante enormi sacrifici, abbiamo cercato, anche per l’anno 2018 di poter amministrare la nostra città secondo il principio del buon padre di famiglia”.  

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Salute, a Spoltore l’iniziativa Prevenire e’ meglio

Parte il 2 dicembre la quarta edizione di Prevenire è meglio, una serie di appuntamenti dedicati alla salute organizzati dalla Fondazione Il volo del Gabbiano con la compartecipazione del Comune di Spoltore, il patrocinio dell'Università Chieti-Pescara e della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. Alle 16.30, nella Sala Consiliare, la presentazione dell'iniziativa con il presidente della Fondazione Guido Di Nicolantonio, il sindaco Luciano Di Lorito e l'assessore alla salute pubblica Stefano Sebastiani. "Grazie ad una fattiva sinergia tra professionisti locali e figure di riferimento dei sistema sanitario nazionale" spiega Di Nicolantonio "mettiamo a disposizione della popolazione una serie di visite specialistiche in grado di intercettare patologie di alto impatto sociale. L'obiettivo è duplice: da una parte si vuole far maturare una percezione cosciente dell'importanza della prevenzione quale strumento di sostegno della salute personale e dell'amministrazione pubblica sanitaria, dall'altra si vuole migliorare la qualità della vita abbattendo la gravità delle patologie con una diagnosi precoce".

"L' invecchiamento della popolazione" aggiunge il sindaco Di Lorito "rende sempre più importante la prevenzione: oltre una certa soglia d'età, le malattie tumorali colpiscono una persona su due. Il perfezionamento dell'assistenza sanitaria nella cura delle malattie in fase acuta, poi, rischia di avere come contropartita l'aumento delle patologie croniche, molto più difficili da diagnosticare e curare. Solo l'attività di prevenzione può essere efficace per rispondere alla nuova domanda di salute che, sempre di più, è destinata a caratterizzare la nostra società. Invito tutti i cittadini a partecipare e a passare parola con familiari e amici". Anche l'assessore Sebastiani ringrazia la Fondazione per l'iniziativa: "Tutti a Spoltore mi conoscono, prima che per il mio impegno politico, per la mia professione: dopo tanti anni in farmacia, incontrando ogni giorno persone preoccupate della loro salute, ho imparato che troppo spesso il consumo di medicinali diventa un "palliativo", magari quando è già tardi, per alleviare i sintomi di patologie che, con una tempestiva attività di controllo, si sarebbero potute evitare o, perlomeno, rimandare ad un'età più avanzata".

Si comincia sabato 2 dicembre, dopo la presentazione dell'iniziativa, con il convegno "Mens sana in corpore sano. Il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione della malattia di Alzheimer e dell'aneurisma dell'aorta addominale" a cura di Michele Zito e Franco Michelino Fiore, rispettivamente responsabile del Centro UVA e direttore di chirurgia vascolare all'Ospedale di Chieti. Tutti gli altri appuntamenti sono previsti dalle ore 9 alle 13 e il pomeriggio dalle ore 15 alle 19. Il 3 dicembre tocca allo screening di patologie tiroidee attraverso anamnesi ed ecografia della tiroide: le prestazioni saranno eseguite in collaborazione con lo studio medico di Ivo De Iuliis. Sono esclusi i pazienti con patologie tiroidee già note e sottoposte a periodici controlli specialistici (lo screening è in ogni caso garantito per un massimo di 60 pazienti). Domenica 10 dicembre il momento dedicato alla malattia di Alzheimer e alle altre demenze. Saranno effettuate procedure di testistica di primo livello per deficit mnesici, in collaborazione con il centro UVA dell'ospedale di Chieti. Il 17 dicembre si chiude con lo screening di aneurisma dell'aorta addominale, attraverso studio ecografico, sempre grazie alla collaborazione con un'equipe specializzata dal presidio ospedaliero di Chieti. Si effettueranno massimo 35 screening: i controlli sono rivolti a persone con età minima di 60 anni, e sono raccomandati in presenza di fattori di rischio cardio-vascolare e familiarità genetica. Per eseguire i controlli e necessaria la prenotazione: si può contattare martedì e giovedì pomeriggio (dalle ore 15 alle 18) il numero 085.4964289.

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