Cronaca

Testa nominato dal Csm nuovo procuratore a Chieti

E' Francesco Testa, 45 anni, originario di Catania e attualmente fuori ruolo con l'incarico di esperto giuridico presso la Rappresentanza dell'Italia all'Onu, il nuovo procuratore di Chieti. Lo ha nominato a maggioranza il plenum del Csm, con 19 voti a favore, quattro astenuti e un voto contrario. La nomina e' avvenuta dopo che l'assemblea con aveva respinto la richiesta del togato di Area Piergiorgio Morosini di rinviare la pratica in Commissione. Le perplessita' della minoranza erano legate all'anzianita' professionale di Testa , il piu' giovane tra i candidati, e al fatto che sia fuori ruolo. Obiezioni a cui ha risposto la relatrice Paola Balducci, evidenziando tra i punti di forza del magistrato scelto la lunga esperienza di pm alla procura di Catania, con indagini sulle cosche Santapaola, Cappello e Mazzei e che hanno portato alla cattura di latitanti. A difendere la scelta, anche il primo presidente della Cassazione Giovanni Canzio, che ha definito di eccellenza il profilo di Testa.

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Codacons, esposto alla magistratura per avere la black list dei debitori

Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alle Procure di Siena, Arezzo, Ferrara, Ancona, Chieti, Vicenza e Treviso, in cui si chiede ai giudici di acquisire i nomi dei soggetti insolventi nei confronti degli istituti di credito ubicati sul territorio di competenza, e procedere nei loro confronti per il reato di concorso in bancarotta fraudolenta.  

Grazie all'esposto - affermano dal Codacons - "la magistratura potra' acquisire i nominativi degli insolventi di Mps, Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca senza attendere norme o provvedimenti specifici. Una volta acquisiti i nomi dei debitori delle banche in crisi o salvate dallo Stato, sara' possibile verificare le responsabilita' di tali soggetti alla luce del reato di concorso in induzione alla bancarotta fraudolenta". Nell'esposto il Codacons ha chiesto anche alle Procure di procedere al "sequestro di tutti i beni delle societa' e/o delle persone fisiche che verranno identificate come debitori insolventi"

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Rinviato a giudizio l’ex vice sindaco de L’Aquila

Il giudice per l'udienza preliminare del tribunale dell'Aquila ha rinviato a giudizio l'ex vice sindaco, Roberto Riga, e l'imprenditore aquilano Massimo Mancini, vice presidente dell'Aquila Calcio, con l'accusa di corruzione in relazione all'appalto per la ristrutturazione dell'Oratorio salesiano, una commessa da 30 milioni di euro. La prima udienza dibattimentale e' prevista per il prossimo 15 giugno. Il processo e' nato dall'indagine del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza dell'Aquila che, a fine 2015, ha portato Riga e Mancini per 15 giorni agli arresti domiciliari. A giudizio andrà anche l'imprenditore Simone Lorenzini.

Contrariamente a quanto diffuso nel pomeriggio, la posizione dell'imprenditore aquilano Sandro Martini, uno dei quattro indagati nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria su presunte tangenti nell'appalto per la ristrutturazione dell'Oratorio salesiano dell'Aquila, e' stata stralciata perche' il suo legale, l'avvocato Tommaso Navarra, essendo teramano, ha esercitato una proroga fino al 31 luglio 2017 in quanto residente in un Comune terremotato. La nuova udienza preliminare a carico di Martini e' stata percio' fissata il prossimo 13 settembre.

Riga e' difeso dall'avvocato Luciano Bontempo e Mancini dai legali Luca Marafioti e Tiberio Gulluni. Lorenzini viene assistito da Fabrizio Lazzaro e Martini da Tommaso Navarra. "Si e' trattato di un passaggio tutto sommato scontato data l'angustia dei poteri del Gup - dichiara Marafioti - La difesa confida nella possibilita' di dimostrare dinanzi al tribunale pubblicamente la piena innocenza di Massimo Mancini. Emergera' in quella sede che nessuna corruzione sussiste, perche' nessun atto contrario ai doveri d'ufficio e' stato compiuto in cambio di una indebita retribuzione". Secondo l'avvocato, "l'affitto a titolo di foresteria dell'appartamento era stato infatti stipulato a prezzi congrui e anni dopo il presunto inoltro di una pratica relativa al permesso di costruire. Nessuna corruzione propria susseguente, pertanto, ma rapporti del tutto leciti ed alla luce del sole". L'avvocato Bontempo ha spiegato di aver "incentrato la difesa sulla quasi completa nullita' e sulla genericita' dei capi di imputazione, il mio assistito (Riga, ndr) avrebbe favorito, ma non si sa in che modo". 

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Rapina in Abruzzo, scovata la “mente” della banda

I carabinieri di Saltara e Fano hanno individuato il presunto capo della 'banda della Lancia Lybra' e un suo basista coinvolti nelle rapine agli uffici postali compiute nel 2014 in diverse localita' della zona e in Abruzzo. Le indagini erano partite a febbraio di due anni fa, quando tre banditi armati di fucile a pompa, dopo aver mandato in frantumi una vetrata laterale utilizzando come 'ariete' un autocarro, avevano fatto irruzione nell'ufficio postale di Lucrezia di Cartoceto impossessandosi di 20.000 euro. Le indagini si concentrarono su un gruppo di foggiani e in particolare su un uomo di Cerignola, considerato il capo della banda, che aveva una ramificata parentela a Fossombrone.

Sebbene l'allerta fosse massima, ad aprile la banda avrebbe tentato di assaltare l'ufficio postale di Gallo di Petriano. Dopo la tentata rapina il capo era finito in ospedale per problemi di salute, e le redini erano passate al nipote, che aveva subito riorganizzato il gruppo tentando una una rapina all'ufficio postale di Rapino. Una pattuglia dei carabinieri era subito intervenuta e si era messa sulle tracce dell'auto in fuga. Ne era scaturito un conflitto a fuoco e al termine quattro uomini, tutti di Cerignola, erano finiti in manette. Gli accertamenti hanno consentito di collocare con assoluta certezza il capo della banda sia a Lucrezia che a Gallo di Petriano. Il basista, di Fossombrone, e' indagato per aver fornito supporto logistico alla banda. I pm di Pesaro Monica Garulli e Maria Letizia Fucci hanno trasmesso gli avvisi di garanzia agli indagati, attualmente liberi, per poi valutare la richiesta di rinvio a giudizio.

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Disagi per il trasporto pubblico locale in Abruzzo

Autobus in ritardo, servizi sospesi e disagi per gli utenti della Tua, l'azienda unica del trasporto abruzzese, a causa delle nevicate delle ultime ore e degli effetti del maltempo sulla viabilita'. L'azienda fa sapere che si registrano ritardi sulla linea Pietracamela-Teramo e problematiche legate alla viabilita' per raggiungere i capolinea di Roccacasale e Introdacqua. Servizi al momento sospesi a Gissi per impraticabilita' della strada provinciale di collegamento. Problemi anche per raggiungere Abbateggio. A Pescara, fa sapere sempre Tua, la linea 4 e' limitata alla Madonna dei Sette Dolori. Da Ortona e' momentaneamente sospeso il collegamento per Chieti via Tollo. A Chieti si stanno verificando delle difficolta' di transito sulla Colonnetta. Sospesi i collegamenti per Villamagna e quelli Chieti-Crecchio. Regolare la circolazione dei treni Tua-Sangritana.

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Duplice rinvio per le inchieste su “La City” e sull’ordinanza per la balneabilità

Rinviati al 4 aprile prossimo, dal gip del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, i due procedimenti frutto delle inchieste sulla realizzazione della City e sull'ordinanza 'fantasma' emanata dall'amministrazione comunale, nell'agosto del 2015, in merito all'inquinamento del mare. I due procedimenti sono trattati in maniera unitaria in quanto la seconda inchiesta e' scaturita da un'intercettazione telefonica nell'ambito delle indagini sul caso della City. Nel corso della prossima udienza il giudice decidera' se separare i due procedimenti. Il duplice rinvio si e' reso necessario in seguito all' indisponibilita' dell'avvocato di uno degli indagati, residente a Potenza e bloccato dal maltempo, alla quale si sommano i problemi di salute di uno degli indagati, che dunque non avrebbe potuto prendere parte all'udienza e la richiesta di termini a difesa da parte di uno degli avvocati, che ha ricevuto l' incarico soltanto di recente.

Nell'ambito dell'inchiesta sulla City, la mega struttura che dovrebbe ospitare gli uffici amministrativi della Regione Abruzzo, sono indagate undici persone, tra le quali l'ex sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l'ex assessore comunale Marcello Antonelli, accusati di concorso in abuso d'ufficio. Altre quattro persone, tra le quali l'imprenditore Marco Sciarra, legale rappresentante della societa' Iniziative Immobiliari Abruzzese, coinvolto insieme al costruttore Giovanni Pagliarone e ai due direttori dei lavori Carlo Galimberti e Mario D'Urbano, sono accusate di concorso in abuso edilizio. L'inchiesta ruota attorno alla variazione della destinazione d'uso del fabbricato vicino all'aeroporto, deliberata nel 2013 dalla giunta Mascia: a giudizio dell'accusa sarebbe stato ignorato il piano di rischio aeroportuale, approvato nel 2012, che vieta la realizzazione di sedi istituzionali a ridosso dello scalo e sarebbero stati commessi altri illeciti.

L'altra inchiesta, quella sull'ordinanza 'fantasma' per il mare inquinato, vede indagati, per omissione di atti d'ufficio, il sindaco in carica Marco Alessandrini, il suo vice Enzo Del Vecchio e il dirigente comunale Tommaso Vespasiano: secondo l'accusa, rappresentata dai pm Mantini e Di Serio, avrebbero "omesso gli idonei provvedimenti amministrativi volti a tutelare la salute pubblica e ad impedire la pubblica balneazione di quel tratto costiero".

Le indagini si riferiscono ai comportamenti amministrativi successivi alla rottura della condotta del depuratore, nell'agosto del 2015, che determino' lo sversamento di scarichi inquinanti in mare. L'ordinanza del 3 agosto di due anni fa, a giudizio degli inquirenti, sarebbe stata tardiva rispetto al momento in cui gli amministratori erano stati messi al corrente della non balneabilita' delle acque. Nell'ambito di questo procedimento gli avvocati delle difese sarebbero intenzionati a chiedere il rito abbreviato.

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Meningite, le condizioni della donna di Avezzano restano critiche

Restano molto critiche le condizioni della donna originaria di Avezzano di 51 anni, affetta da una forma di meningite non contagiosa, la listeria monocytogenes, trasferita nel pomeriggio di domenica scorsa dall'ospedale di Avezzano, dove era ricoverata da mercoledi' scorso, al reparto di rianimazione dell'ospedale di Chieti, dove attualmente viene assistita. Alla luce delle gravi condizioni della paziente, resta quindi la prognosi riservata. Sul trasferimento da Avezzano, il direttore sanitario della Asl provinciale dell'Aquila, Maria Teresa Colizza, ha spiegato che "la signora ha avuto un rapido peggioramento per cui si e' reso necessario un immediato trasferimento in terapia intensiva. Non essendoci posti disponibili immediatamente ad Avezzano, dove era ricoverata, e all'Aquila, e' stata trasportata in eliambulanza all'ospedale di Chieti".

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Maltempo in Abruzzo, scuole chiuse in molti comuni

Resteranno chiuse anche domani 11 gennaio, a causa del protrarsi del maltempo, le scuole di ogni ordine e grado nei Comuni di Chieti, Pescara, Spoltore, Montesilvano, Roseto, Giulianova, Ortona, Orsogna, S.Salvo, Vasto, Crecchio, Cepagatti, Penne, Citta' S.Angelo, Tollo, Treglio, Canosa Sannita, Bucchianico, Lanciano, Fossacesia, Mozzagrogna, S.Maria Imbaro, Rapino, Pizzoferrato, Guardiagrele. A Chieti le scuole resteranno chiuse anche giovedi' 12 gennaio, mentre a Crecchio saranno chiuse fino a sabato 14. In considerazione del perdurare delle avverse condizioni meteorologiche e dei conseguenti disagi nella circolazione stradale ancora presenti, sia nelle aree interne che lungo la costa, il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, ha chiesto ai sindaci dei Comuni di Pescara, Popoli, Torre de' Passeri, Montesilvano, Penne, Citta' S.Angelo, Cepagatti e Alanno, di sospendere anche per domani, l'attivita' didattica negli istituti di competenza provinciale nei loro territori

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‘Ndrangheta, arresti per traffico di droga tra Colombia e Italia

Blitz della Polizia di Stato di Reggio Calabria contro un'organizzazione, contigua alla 'ndrangheta, che gestiva un grosso traffico di cocaina dal Sudamerica all'Italia. Tra gli arrestati dell'operazione 'Buena Ventura' anche elementi vicini alla cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti. L'operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha portato a più di 25 arresti e perquisizioni anche nelle province di Reggio Calabria, Milano, Napoli, Bologna e Pescara.

"Un'organizzazione estesa su tutto il territorio nazionale con forti agganci transnazionali in Colombia, soprattutto, ma anche in Ecuador e Peru', capace di introdurre in Italia non meno di 35 chilogrammi per volta di cocaina". Lo ha detto il capo della Dda di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho, intervenendo alla conferenza stampa in Questura per illustrare i particolari dell'operazione 'Buena Ventura' eseguita dalla polizia di Stato. "Al vertice del cartello criminale - ha proseguito de Raho - le cosche della 'ndrangheta della ionica, i Morabito-Bruzzaniti ed i Palamara di Africo, un cui esponente, Giovanni Palamara, era ormai diventato un ospite 'fisso' in Colombia e godeva di grande fiducia da parte dei vari cartelli dediti al traffico internazionale di stupefacenti". "E' stata un'operazione - ha commentato il questore Raffaele Grassi - che sottolinea ancora una volta la capacita' della 'ndrangheta e dei suoi referenti criminali su tutto il territorio nazionale, di essere organizzazione privilegiata da parte dei narcos dei vari Paesi centroamericani, tant'e' che suoi esponenti di particolare 'prestigio' criminale usavano soggiornare lunghi periodi in Colombia, come Giovanni Palamara". "Da tempo - ha detto il dirigente della squadra mobile Francesco Ratta' - eravamo sulle tracce di questa organizzazione criminale, riuscendo in due occasioni anche a sequestrare ingenti quantitativi di cocaina. In un caso scoprimmo addosso ad uno dei trafficanti centinaia di bustine confezionate legate attorno alle sue gambe con nastro adesivo, lasciando ai ginocchi liberta' di movimento"

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Voli in ritardo all’aeroporto d’Abruzzo a causa del maltempo

A causa della neve si registrano ritardi nei voli in programma all'aeroporto d'Abruzzo. Lo scalo pescarese e' al momento operativo. In particolare, il volo Ryanair per Bergamo delle 6.30 e' stato spostato alle 14.30. E' partito, anche se in ritardo, il volo Alitalia diretto a Milano - Linate.

Il collegamento per Francoforte e' in fase di decollo con due ore di ritardo. Per quanto riguarda gli arrivi, l'atterraggio del volo Bergamo-Pescara delle 9.25 dovrebbe slittare alle 14, mentre il volo Francoforte-Pescara delle 13.55 dovrebbe atterrare alle 16 circa.

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