Cronaca

Il giudice Romandini va in Corte d’Appello a Roma

 Il Consiglio Superiore della Magistratura lo scorso 31 maggio ha disposto il trasferimento del giudice del tribunale di Chieti Camillo Romandini presso la Corte d'Appello di Roma. Lo si legge nella delibera sul sito del Csm. Secondo quanto si e' appreso il giudice avrebbe partecipato ad un concorso pubblico per titoli conseguendo i punteggi per ottenere il trasferimento.

Il giudice Romandini ha presieduto la Corte d'Assise di Chieti al processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino conclusosi in primo grado con l'assoluzione dei 19 imputati. La sentenza non ha riconosciuto l'avvelenamento doloso delle acque e ha derubricato il reato di disastro ambientale in disastro colposo e giudicato gli imputati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione.

Nello scorso febbraio la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha certificato che il sito industriale e le discariche dei veleni dello stabilimento Montedison di Bussi hanno effettivamente avvelenato le acque di falda e riconosciuto che sul disastro colposo esistono dei comportamenti aggravati che impediscono la prescrizione del reato. Il Ministero di Grazia e Giustizia nei mesi scorsi aveva aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giudice Romandini sulla base di presunte pressioni sui giudici popolari nel processo di Chieti: a tal proposito un fascicolo era stato aperto presso la Procura di Campobasso, conclusosi con l'archiviazione nei confronti del giudice ma con il successivo invio del fascicolo presso gli organi superiori. A quanto si e' appreso il trasferimento a Roma di Romandini non impedisce il proseguo del procedimento disciplinare.

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Sicurezza sul lavoro, controlli dei carabinieri nel Pescarese

 Due imprenditori edili denunciati e sanzioni per 1500 euro per l'impiego di lavoratori non in regola con l'assunzione e per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Questo il bilancio dei controlli mirati eseguiti nell'intero territorio territorio provinciale dai carabinieri del Comando Provinciale di Pescara, unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Eseguite dieci ispezioni in altrettante strutture commerciali dove sono state riscontrate le irregolarita' che hanno portato alle due denunce dei due datori di lavoro all'Autorita' Giudiziaria. 

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Rubata a Vasto l’auto di una vittima del crollo dell’hotel Rigopiano

Questa notte e' stata rubata l'auto di Jessica Tinari, la giovane prematuramente scomparsa nell'hotel "Rigopiano" di Farindola il 18 gennaio scorso assieme al fidanzaro Marco Tanda. Ad accorgersi del furto e a denunciare ai Carabinieri l'accaduto e' stato questa mattina il padre della ragazza, Mario Tinari. "L'auto, una Lancia Y - ha spiegato Mario Tinari- era parcheggiata in via Colonna, a pochi metri da casa, questa mattina non c'era piu'. Avevo acquistato quel modello perche' piaceva a Jessica e insieme a mia moglie avevo deciso di non venderla per tenerla come ricordo". Mario Tinari vuole lanciare un appello tramite la stampa: "Per me e mia moglie Gina quell'auto ha un valore affettivo molto grande, anche se immagino che chi l'ha rubata importi poco il valore simbolico che ha per noi".

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Rapina a mano armata in un supermercato di Celano

Due uomini armati e a volto coperto, ieri sera, hanno rapinato un supermercato di Celano. I due hanno fatto irruzione nell'esercizio commerciale intorno all'orario di chiusura, minacciando il proprietario e la commessa con pistole e facendosi aprire la cassaforte dove era custodito l'incasso della giornata. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri della locale stazione per ricostruire le identita' dei due. Al momento si stanno visionando i filmati estrapolati dalle telecamere di sicurezza installate nel supermercato e intorno la zona e si sta quantificando il bottino portato via dai due.

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Montesilvano, due persone provano a rientrare a via Ariosto e vengono arrestate

Attimi di tensione, nella notte, a Montesilvano, dove un gruppo di una ventina di persone e' entrato all'interno delle palazzine di via Ariosto sgomberate e murate due giorni fa nell'ambito di un maxi blitz interforze. Gli stranieri avevano gia' forzato gli accessi, murati in seguito alle operazioni di sgombero. Alla vista delle forze dell'ordine hanno opposto resistenza e lanciato oggetti vari. Il bilancio e' di due persone arrestate. Si tratta di 24enne originario del Senegal e di un 26enne della Guinea. Sul posto sono subito intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, ma e' stato necessario l'intervento di altri equipaggi, supportati anche dai militari della Compagnia di Pescara e dalla Polizia del capoluogo adriatico, per riportare la situazione alla calma. Il cosiddetto 'ghetto' e' stato di nuovo sgomberato e i presenti sono stati allontanati. La condotta assunta dai due arresti e' al vaglio dell'autorita' giudiziaria di Pescara. Il pm Silvia Santoro ha disposto che vengano trattenuti nelle camere di sicurezza del Comando Compagnia Carabinieri di Montesilvano

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L’Aquila, sequestro di 900 mila euro alla curatela di un’impresa

La squadra Mobile della Questura dell'Aquila ha sequestrato circa 900 mila euro dal conto della curatela fallimentare dell'impresa edile vicentina Steda Spa, gia' impegnata in lavori di ricostruzione post-terremoto 2009 e al centro dell'inchiesta "Do ut des" della procura della Repubblica aquilana su presunte tangenti negli appalti privati, scoppiata nel 2014, tanto da portare alle dimissioni dell'allora vice sindaco, Roberto Riga, indagato, e attualmente in fase di istruttoria dibattimentale. A eseguire le misure della Mobile aquilana, diretta da Tommaso Niglio, e' stata la sezione Reati contro il patrimonio. Il sequestro, considerato rilevante nel settore, nasce su mandato del sostituto procuratore David Mancini nell'ambito di una nuova inchiesta penale per appropriazione indebita, al momento contro ignoti. L'indagine e' partita da un esposto dell'azienda aquilana Silva, che accusa la Steda di appropriazione indebita per aver incassato il quarto e quinto stato di avanzamento dei lavori (Sal) della commessa per l'intervento di ristrutturazione di Palazzo Carli, sede dell'Universita', per oltre 1 milione di euro. Steda e Silva erano in Ati su questo lavoro post terremoto. L'indagine dovra' dimostrare anche i motivi per i quali il Comune ha pagato il Sal alla Steda nonostante, come scrivono i legali della Silva nella denuncia, la ditta del capoluogo avesse comunicato ai funzionari dell'ente che c'erano decreti ingiuntivi per spettanze non pagate da Steda a Silva. Com'e' noto, secondo il castello accusatorio di "Do ut des", la Steda sarebbe stata imposta come partner dagli ex amministratori, finiti ai domiciliari, alla ditta Silva, che aveva avuto alcuni incarichi, tanto che si procedette a una associazione temporanea d'impresa (Ati). E proprio su questa circostanza punta, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie, la difesa dell'amministrazione comunale, chiamata in causa in questo nuovo filone: Steda di quella Ati era capogruppo, percio' e' a quell'impresa che sono stati indirizzati i pagamenti, il ragionamento. 

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Incidente agricolo a Pescara, ferito 87enne

Un uomo di 87 anni di Pescara, F.S., e' rimasto ferito in modo serio nel pomeriggio in un incidente agricolo accaduto in localita' S. Silvestro di Pescara. A lanciare l'allarme alla sala operativa del 118 e' stata una donna richiamata dalle urla in lontananza dell'anziano. E' stata cosi' fatta arrivare in zona una ambulanza del 118 con i sanitari e i vigili del fuoco che sono riusciti dopo poco a rintracciare l'agricoltore che era finito sotto una motozappa, in una zona di terreno molto piuttosto ripida. L'87enne e' stato prima recuperato, poi stabilizzato sul posto e successivamente ricoverato all'ospedale di Pescara dove i sanitari gli hanno riscontrato un politrauma da schiacciamento. Al momento dei soccorsi l'agricoltore era cosciente. 

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Pescara, giovane denunciato con farmaci dopanti

Fermato per un controllo, viene trovato in possesso di un grosso quantitativo di anabolizzanti e, di conseguenza, viene denunciato dai Carabinieri. Non contento, appena lascia la caserma viene sorpreso a cedere le sostanze dopanti, contenute in uno shopper da supermercato, ad un'altra persona. Protagonista dell'episodio, avvenuto a Pescara, e' un body builder 27enne della provincia di Teramo, arrestato dai Carabinieri del Nas di Pescara per commercializzazione di farmaci dopanti. Il giovane e' stato fermato per un controllo dai Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo. Nella sua auto i militari hanno trovato alcune confezioni di farmaci notoriamente anabolizzanti, tra i quali il trenbolone e il testosterone. Il giovane, frequentatore di palestre, non ha fornito motivazioni plausibili sul possesso di un cosi' cospicuo quantitativo di sostanze anabolizzanti. Sono intervenuti in supporto gli ispettori Antidoping in servizio al Nas di Pescara che, da subito, hanno accertato come tutti quei farmaci, provenienti peraltro da circuiti esteri ed illegali, non potevano essere per uso personale. I farmaci sono stati sequestrati e il giovane denunciato. Non appena il 27enne ha lasciato la Caserma, i Carabinieri del Nas hanno osservato ogni suo movimento per le vie della citta'. Nei pressi di un supermercato, il ragazzo si e' avvicinato ad un veicolo ed ha consegnato al conducente uno shopper per la spesa. E' cosi' scattato un nuovo controllo dei Nas, supportati dai colleghi del Radiomobile di Pescara. Nella perquisizione ai due sono state trovate alcune centinaia tra fiale e pasticche di sostante farmacologicamente attive ad azione dopante e anabolizzante: trenbolone, testosterone e ormone della crescita. Sono quindi scattate le manette per il giovane, responsabile di commercializzazione di farmaci dopanti attraverso canali diversi da quelli ufficiali. Nel veicolo dell'acquirente, un professionista in arti sanitarie del pescarese, i militari hanno trovato sostanze per le quali e' stato segnalato all'autorita' giudiziaria.

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Regione Abruzzo confisca 8 milioni di bottiglie d’acqua a Canistro

La Regione Abruzzo ha confiscato gli 8 milioni di litri di acqua conservati nello stabilimento di Canistro di proprieta' del patron della Santa Croce, Camillo Colella, che erano stati sequestrati dallo stesso Ente nel dicembre scorso, perche' secondo i dirigenti del settore le bottiglie sarebbero state riempite con acqua minerale captata dalla sorgente dopo il termine della concessione: il provvedimento di acquisizione potrebbe sfociare in una bando per la vendita del bene. Lo fa sapere la dirigente del servizio risorse del territorio ed attivita' estrattive Iris Flacco, commentando l'ispezione che ha effettuato stamani nello stabilimento "per verificare la presenza delle bottiglie e la condizione dell'acqua".

"Si e' parlato di blitz - spiega ancora Flacco - ma noi siamo solo andati a fare verifiche perche' dopo l'acquisizione, vogliamo vendere l'acqua che e' un bene della Regione. Il proprietario non era disponibile, avrebbe potuto nominare un delegato, non lo ha fatto e siccome noi avevamo fretta, senza fare danni siamo entrati e abbiamo visto che l'acqua c'e' e che la qualita' e' buona. Quindi siamo usciti, non capisco tutte queste polemiche e tensioni". Flacco sottolinea che "per la presenza di bancali non abbiamo potuto terminare la ispezione, cosa che faremo nei prossimi giorni". Il dirigente fa sapere di non conoscere ne' di essere competente "su azioni tese ad utilizzare i fondi raccolti con la vendita dell'acqua per le spettanze degli ex operai Santa croce".

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Carlo Masci entra nel Consiglio Direttivo dell’IcraNET

Il consigliere Carlo Masci sostituira' l'ex sindaco Carlo Pace quale componente indicato dal Comune di Pescara per il Consiglio Direttivo dell'IcraNET, la carica e' a titolo gratuito. Il consigliere e' stato nominato dal sindaco Marco Alessandrini ieri su indicazione del responsabile del Centro professor Remo Ruffini a causa della scomparsa di Pace, che ne e' stato lo storico componente. "Ho accolto con molta naturalezza la proposta del professor Ruffini per la nomina di Carlo Masci - cosi' il sindaco Marco Alessandrini - Una sostituzione che arriva dopo la prematura scomparsa di Carlo Pace, che dell'IcraNET era orgoglioso e fiero e che considerava questo speciale ambito di studio, ricerca e internazionalita' che lui ha visto nascere e crescere, un'occasione di sviluppo per la nostra citta'. Sono sicuro che il nome di Carlo Masci indichi continuita' di impegno in tal senso e sono anche certo che in tale ruolo sapra' incarnare il valore lavoro e della passione profuse da Pace nel rappresentare la citta' in seno ad un organismo che dialoga con il mondo e porta il nome di Pescara in consessi di altissimo prestigio". "A Masci - conclude il sindaco - va il mio piu' sincero buon lavoro, perche' possa continuare la via tracciata dal suo predecessore e aggiungere il contributo innovativo della visione con lui condivisa sin dall'inizio della storia dell'IcraNET a Pescara, di cui Pace fu un determinato e concreto fautore".

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