Cronaca

Perseguitava ex moglie, 62enne arrestato per stalking a L’Aquila

Un aquilano di 62 anni, e' stato arrestato nella serata di ieri con l'accusa di stalking nei confronti della ex moglie, una 62enne che dopo aver subito atti molto gravi, lo aveva denunciato alla polizia. Il provvedimento e' stato emesso dal gip dell'Aquila, Guendalina Buccella, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Stefano Gallo.

Nel corso delle indagini condotte dalla Squadra Mobile e' stato accertato che la vittima, separata oramai da tempo, fosse stata costretta a modificare il proprio stile di vita e vivesse in uno stato di forte prostrazione psicologica a causa delle continue incursioni dell'ex coniuge. In particolare, nel periodo compreso tra il marzo e il maggio scorso, la donna avrebbe subito in piu' occasioni danneggiamenti nell'abitazione e al proprio veicolo, con imbrattamenti, scritte offensive e taglio dei pneumatici. In ultimo, verso la meta' di maggio, ha ricevuto un messaggio in cui l'ex coniuge minacciava di ucciderla oppure di sfregiarla con l'acido.

A quel punto la donna, temendo per la propria incolumita', si e' rivolta alla Polizia. Le successive indagini, condotte dal personale della Squadra Mobile, coordinata dal dirigente Tommaso Niglio, hanno permesso di risalire all'ex marito e grazie ad una puntuale ricostruzione sono stati raccolti numerosi e gravi indizi di colpevolezza nei confronti di quest'ultimo, gia' in passato destinatario della misura di divieto di avvicinamento alla donna. In particolare, tramite le testimonianze raccolte e l'acquisizione delle immagini degli impianti di video sorveglianza, e' stata provata la presenza dello stalker nei posti e nei tempi in cui la donna ha subito i danneggiamenti ed e' stato possibile ricostruire i suoi movimenti nei luoghi frequentati dalla vittima. 

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Università, annullata interdizione a Di Ilio e Del Vecchio

 La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento di interdizione della durata di sei mesi, emesso dal gip del tribunale di Chieti nel marzo scorso, a carico dell'ex rettore dell'Universita' di Chieti-Pescara, Carmine Di Ilio e del direttore generale Filippo Del Vecchio. A giudizio della suprema corte non sussistono esigenze cautelari tali da giustificare il provvedimento. Di Ilio, all'indomani della sentenza che ne decreto' l'interdizione, scelse di dimettersi, aprendo la strada all'elezione del nuovo rettore, Sergio Caputi. Del Vecchio, al contrario, non si e' fatto da parte e adesso e' intenzionato a tornare al proprio posto, nonostante le resistenze di una parte del mondo accademico. Mentre Di Ilio si era dimesso da rettore, facendo decadere la misura interdittiva, Del Vecchio, che nel frattempo ha impugnato il provvedimento sia davanti al Tribunale del Riesame che alla Suprema Corte, questa mattina si e' presentato nella sede del rettorato a Chieti dove ha incontrato Caputi per una quarantina di minuti, convinto di poter riprendere le sue funzioni e rientrare in virtu' della decisione della Cassazione che pero' non risultava notificata all'ateneo. Caputi ha parlato di colloquio cordiale "anche perche' non ci sono rapporti tesi a livello personale, ma il problema sussiste esclusivamente a livello lavorativo" - ha commentato. Ma quanto al rientro in servizio del Dg, il rettore ha poi sottolineato: "a Del Vecchio ho consigliato di non prendere servizio perche' legalmente non ho ricevuto nulla riguardo alla sua paventata vittoria in Cassazione rispetto all'interdizione. Quanto al suo eventuale reintegro - ha aggiunto Caputi - sono in attesa di valutare la documentazione legale e quindi procedere in merito. Quello che sostiene lui per me non conta assolutamente niente, io devo vedere le carte e finche' non vedo il contrario, lui e' interdetto a tutti gli effetti. C'e' anche un altro procedimento messo in atto dal decano Michele Vacca che lo sospende fino alla fine del giudizio penale. Naturalmente il mio auspicio e' quello di risolvere la questione nella maniera piu' equilibrata per tutti". Nel frattempo si e' appreso che ieri pomeriggio si e' dimesso uno dei componenti del Consiglio di amministrazione dell'ateneo, Enrico Marramiero, e che si sta gia' lavorando per la sua sostituzione. Quanto invece al capitolo giudiziario che riguarda Di Ilio e Del Vecchio il pm Ciani ha chiuso l'inchiesta depositando l'avviso di conclusione delle indagini: ovvero l'atto da cui decorrono i termini che consentono agli indagati di presentare memorie difensive che di norma prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. 

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Trenitalia, in Abruzzo la puntualità delle corse regionali è al 93,7 per cento

Il bilancio del primo semestre 2017 si chiude per Trenitalia Abruzzo con una puntualita' reale (arrivo entro i 5 minuti dall'orario previsto) del 93,7% e un indice di regolarita' (corse effettuate rispetto alle programmate) del 1,1%. Indici che, considerando le sole cancellazioni (0,1%) e ritardi (1,2%) imputabili direttamente a Trenitalia salgono al 99,9% come regolarita' e 98,8 % di puntualita'. Migliora anche il giudizio dei clienti: a maggio l'92,8% si e' dichiarato soddisfatto del viaggio nel suo complesso. La puntualita' reale aumenta dello 0,7% e la regolarita' del servizio, nonostante gli eventi climatici di inizio anno, registra un sostanziale mantenimento degli standard del 2016. Risulta superiore alla media generale l'arrivo in orario dei treni in circolazione nelle ore di punta del mattino: nella fascia 6-10 e' il 96% dei convogli ad arrivare puntuale, percentuale in leggera flessione rispetto allo scorso anno (-0,9%) ma per cause non imputabili a Trenitalia, che vede invece ridurre dello 0,5% i ritardi di sua diretta responsabilita'. L'ultima indagine demoscopica, condotta a maggio da una societa' esterna al Gruppo FS, ha evidenziato un miglioramento nel giudizio che i clienti danno del servizio e dei vari momenti che lo compongono: (+2,8% vs maggio 2016 e +0,3% vs periodo gennaio-maggio 2016).

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Abruzzo, a Sgarbi e Ainis il premio Benedetto Croce 

Vittorio Sgarbi e Michele Ainis con il volume "La Costituzione e la bellezza" (edizione La Nave di Teseo) per la saggistica; Roberto Alajmo con il romanzo "Carne mia" (Sellerio) per la narrativa; Paolo De Bernardis con "Solo un miliardo di anni: viaggio al termine dell'Universo" (Il Mulino) per la letteratura giornalistica.

Sono i vincitori della 12esima edizione del Premio nazionale di cultura "Benedetto Croce", annunciati questa mattina a Pescara in conferenza stampa alla presenza di Attilio Pistilli, assessore alla cultura di Pescasseroli, in rapresentanza dell'amministrazione comunale. La cerimonia di consegna dei riconoscimenti, affidata alla scrittrice Daria Maraini, è in programma il 4 e il 5 agosto prossimi a Pescasseroli (L'Aquila). Per l'edizione 2017, il premio alla memoria è stato conferito a Marco Pannella. La giuria che ha scelto i vincitori era presieduta da Natalino Irti e composta da Costantino Felice, Dacia Maraini, Nicola Mattoscio, Gianluigi Simonetti, Alessandra Tarquini e Luca Serianni.
Il loro lavoro è stato affiancato da quello di 18 giurie popolari, di cui hanno fatto parte 750 studenti delle scuole superiori abruzzesi.

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Una tonnellata di marijuana trovata in un furgone a S.Vito

Una tonnellata di marijuana e' stata trovata dai carabinieri di San Vito Chietino stipata nel vano carico di un furgone con la gomma a terra, forse per una foratura, lasciato in un parcheggio a servizio della spiaggia a S.Vito Marina. Nel corso di controlli territoriali, attorno alle 7.30, i militari hanno notato la gomma sgonfia del mezzo e si sono avvicinati, allorquando hanno sentito un forte odore speziato. All'arrivo delle unita' cinofile e' stato poi scoperto il clamoroso carico consistente in balle di droga avvolte in cellophane. Immediatamente e' scattato il sequestro del furgone e della droga. Le indagini proseguono per risalire a coloro che trasportavano l'enorme carico di marijuana. Il primo sospetto e' che il furgone stesse transitando per San Vito Marina quando improvvisamente i corrieri hanno avuto l'avaria. L'indagine, diretta dal Nor della compagnia di Ortona, e' coordinata dal procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio.

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Crac Banca Marche, si va verso la chiusura dell’inchiesta

Conclusi gli interrogatori di garanzia chiesti da sei indagati nel procedimento per la bancarotta della vecchia Banca Marche, la Procura di Ancona e' pronta a tirare le somme con le richieste di rinvio a giudizio. Potrebbero arrivare entro luglio le conclusioni dei pm Andrea Laurino, Serena Bizzarri e Marco Pucilli, coordinati dal procuratore Elisabetta Melotti, in particolare per le 18 persone - ex dirigenti di BM e Medioleasing, componenti del vecchio cda fino al 2012, del collegio sindacale e altri funzionari - che nel gennaio scorso avevano ricevuto l'avviso di chiusura indagini nell'indagine sul default miliardario della vecchia BM.

Dopo aver ascoltato la versione degli indagati che hanno chiesto di essere sentiti, gli inquirenti potrebbero aver valutato diversamente alcune circostanze: le difese respingono le accuse, sostenendo l'infondatezza di qualsiasi ipotesi di concorso nella bancarotta o di commistioni d'interessi tra i loro assistiti e affidatari di BM. In ogni caso per le richieste di giudizio o di archiviazione la decisione e' attesa per fine mese: sia per i destinatari degli avvisi di chiusura delle indagini sia per altri funzionari di BM (gli indagati erano 37, e il numero era cresciuto nel corso dell'indagine prima della scrematura dei 18), che la Procura non ha incluso tra i potenziali imputati. Tra i soggetti la cui posizione e' ancora al vaglio dei pm ci sono anche imprenditori, alcuni dei quali inizialmente gravati dell'accusa associativa insieme ai vertici della vecchia BM, a partire dall'ex direttore generale Massimo Bianconi. L'ipotesi di associazione per delinquere sembra tuttavia essere tramontata, mentre quelle relative ad eventuali contestazioni di appropriazione indebita o di bancarotte non direttamente collegate a Banca Marche potrebbero costituire oggetto di richieste separate di giudizio. E' gia' arrivata in giudizio invece l'inchiesta stralcio su una presunta corruzione tra privati che avrebbe coinvolto Bianconi e due imprenditori, Davide Degennaro e Vittorio Casale, per un presunto scambio di favori: l'affidamento di finanziamenti contro il passaggio di un immobile di pregio a Roma, in via Archimede, a una societa' intestata a familiari di Bianconi. Il processo proseguira' il prossimo 13 luglio ad Ancona. Nel mirino degli inquirenti nell'inchiesta madre sono finiti invece affidamenti in carenza o mancanza d'istruttoria ad aziende amiche che con il tempo avrebbe formato una mole enorme di crediti incagliati; ma anche, come risulta dall'informativa depositata dalla Guardia di Finanza, rapporti privati tra alcuni funzionari ed ex funzionari dell'istituto di credito con aziende anche in operazioni immobiliari di famiglia. Si tratta di vari acquisti di immobili che coinvolsero vari manager (ad esempio Daniele Cuicchi, Stefano Vallesi e Michele Ambrosini), da societa' affidate o collegate ad aziende in rapporti con BM: elementi per i quali la Procura, contrariamente a quanto avvenuto con Bianconi, non ha ravvisato alcuna ipotesi di corruzione. In certi casi, anzi, non emerse poi alcuna rilevanza a fini investigativi. Come nel caso di Claudio Dell'Aquila che nel 2008 acquisto' una casa da imprenditori che avevano collegamenti con un'azienda affidataria di BM: poi il venditore riferi' che l'operazione era stata fatta tramite un intermediario e non emersero collegamenti con BM o Medioleasing. In ogni caso la Procura produrra' tali risultanze, ritenendole significative per spiegare una certa vicinanza tra alcuni manager e ditte fortemente esposte con la vecchia BM, e di conseguenza la corsia preferenziale di certe operazioni anche in mancanza dei necessari presupposti. Argomentazioni che le difese tenteranno di respingere, sostenendo l'assenza di un dolo in tali affidamenti e di qualsivoglia rilevanza dei suddetti rapporti nell'attivita' di concessione di credito della banca dichiarata insolvente

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Anziano ferito da un pallino di carabina a Scanno

 Un anziano residente a Scanno, ma originario di Cerchio e' stato ferito l'altro ieri a un polpaccio da un pallino esploso da un'arma ad aria compressa. L'uomo stava passeggiando nei pressi della vecchia centrale elettrica quando ha sentito un colpo secco e poi un gran bruciore al polpaccio con fuoriuscita di sangue. Soccorso da un passante l'anziano e' stato accompagnato nell'ambulatorio del distretto sanitario di Scanno, e subito dopo nell'ospedale di Sulmona dove e' stato sottoposto a un piccolo intervento chirurgico per estrarre il pallino dal polpaccio. La prognosi stilata dai medici e' di 30 giorni. Sul caso, i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro hanno avviato un'indagine tesa ad individuare la persona che ha esploso il colpo si presume da una carabina ad aria compressa, del tipo di quelle che vengono utilizzate nel tiro a segno delle giostre.

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Chieti, escursionista pescarese recuperato dall’elisoccorso del 118

 I tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico sono intervenuti lungo il sentiero che collega Lettomanoppello a Passolanciano per soccorrere un uomo di quarantotto anni colpito da malore. Impegnato in un'escursione in grotta, probabilmente l'uomo ha risentito dello sbalzo termico tra l'interno della cavita' e l'esterno. Sul posto sono inizialmente intervenute le squadre di terra del Soccorso Alpino, si e' reso poi necessario il recupero da parte dell'elicottero del 118 a causa della presenza di numerosi salti di roccia. Recuperato con il verricello, l'uomo e' stato trasportato all'ospedale di Chieti.

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Verde pubblico, De Vincentiis: ‘Con la collaborazione dei cittadini, Montesilvano può diventare ancora più bella’

«Montesilvano può davvero cambiare volto e diventare ancora più bella grazie ai cittadini di buona volontà e che amano il territorio». Lo dichiara l’assessore al verde, Ernesto De Vincentiis che prosegue: «Stiamo toccando con mano tutto questo già in alcuni punti della città, dove una ditta privata ha avviato la manutenzione del verde pubblico, in virtù dell’articolo 38 bis del Regolamento comunale per la tutela e l’igiene del verde pubblico e privato».

Il regolamento stabilisce che l’affidatario, di una o più determinate aree pubbliche, si impegna a proprie spese e cura a provvedere alla manutenzione, eseguendo lo sfalcio dell’erba, con relativo smaltimento dei residui, della pulizia completa dell’area e dell’allestimento con piantagioni da fiore. Sull’area verrà apposto un cartello informativo con indicazione dell’affidatario, la cui dimensione varia a seconda dell’ampiezza dell’aiuola o area verde oggetto della concessione.

La ditta NL Group Società Cooperativa, a cui sono state affidate per 12 mesi, 4 aree, ha già avviato gli interventi di allestimento e manutenzione delle aiuole. Le zone interessate sono in piazza Diaz, Piazza Marconi, Piazza Quattrocchi e nel giardino di Corso Umberto angolo via Agostinone.

«La nostra Amministrazione – dice ancora De Vincentiis - ha applicato fattivamente l’art. 38 bis del regolamento. Questo ci ha consentito di dare concretezza ad un progetto che può contribuire significativamente al miglioramento del decoro urbano della città. L’apporto che i privati possono dare alla gestione della cosa pubblica è di grandissimo valore. L’auspicio è che questo sia solo un primo caso che sia da stimolo per altri privati affinché prendano spunto e facciano richiesta per prendersi cura anche di altre aree della città. Montesilvano è una delle prime città in Italia ad aver adottato il “Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e Amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani”, che consente a privati, associazioni, cooperative o formazioni sociali anche di natura imprenditoriale di prendersi cura di un'area pubblica, per mezzo di un patto di collaborazione, che specifica obiettivi, durata e modalità di azione. Questa iniziativa così come quella messa in atto mediante l’applicazione dell’art. 38 bis del Regolamento per la tutela e l’igiene del verde pubblico e privato sono entrambe fondate sul principio di sussidiarietà orizzontale: si tratta di iniziative con cui è possibile, attraverso la valorizzazione delle energie, della volontà e delle risorse dei cittadini, stimolarne il proprio senso di appartenenza e instaurare un rapporto nuovo di fiducia tra istituzioni e cittadini».

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