Cronaca

Trivellazioni: i Comuni di Bellante, Campli e Mosciano e la Provincia di Teramo vincono anche al Consiglio di Stato.

Confermato l'annullamento del decreto del Ministero dello Sviluppo che consentiva la ricerca di idrocarburi in una vasta fascia pedemontana del territorio teramano

Il Consiglio di Stato ha confermato la decisione con cui il TAR Lazio ha accolto l'impugnazione del permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi denominato "Colle dei nidi" (rilasciato a Rockhopper Italia - già Medoil Gas) presentata dalla Provincia di Teramo e dai Comuni di Bellante, Campli e Mosciano Sant’Angelo.

Con la decisione di ieri, il Consiglio di Stato ha ribadito che l’azione giudiziaria promossa dagli enti locali (al momento del ricorso i Sindaci erano Mario Di Pietro, Orazio Di Marcello  e Gabriele Giovannini) fosse fondato e ha confermato l’annullamento del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, per non aver consentito alle amministrazioni locali di partecipare al procedimento.

Sulla vittoria esprimono soddisfazione gli attuali Sindaci dei Comuni promotori e la Provincia di Teramo, che si è affiancata nel ricorso nel 2014 sotto la presidenza di Renzo Di Sabatino. Con la loro azione giudiziaria gli enti locali teramani hanno assicurato a tutte le altre Amministrazioni locali del territorio interessato (una vasta fascia pedemontana che attraversa sia la provincia teramana che quella ascolana) il diritto di essere sentiti prima del rilascio dei titoli minerari.

Già la decisione di primo grado aveva costituito il primo caso di successo giudiziale avverso un titolo minerario in terraferma emesso dal Governo e assume, perciò, un'importanza strategica nel settore. Un particolare ringraziamento va all’impegno del professor Enzo Di Salvatore (Diritto Costituzionale UNITE) e all'avvocato Paolo Colasante, che seguono la vicenda sin dall’inizio rispettivamente in qualità di consulente e di difensore, e al professore Stelio Mangiameli, anche lui costituzionalista, cui è stata affidato il patrocinio delle Amministrazioni dinanzi al Consiglio di Stato.

Secondo i legali: “non si può escludere la valenza di precedente di questa decisione anche nei confronti di altri titoli minerari rilasciati, o in corso di rilascio, nelle Regioni Abruzzo e Marche, così come nel resto del territorio nazionale”.

“Siamo di fronte ad un precedente estremamente significativo – afferma il presidente Renzo Di Sabatino – al di là del valore giuridico della sentenza e aspettiamo di leggere il dispositivo, questa vicenda, sollecita riflessioni politiche e istituzionali in merito ai grandi temi legati allo svilluppo sostenibile,  all’ambiente e alle politiche di approvvigionamento energetico. Questioni che hanno un enorme impatto sulle comunità locali: escluderle dai percorsi decisionali significa solo aumentare i conflitti e la risoluzione dei problemi come dimostra, per altri versi, la vicenda legata alla captazione delle acque del Gran Sasso e agli interventi di messi in sicurezza a suo tempo realizzati dalla gestione commissariale del Governo senza alcun coinvolgimento delle istituzioni locali”.

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Presunti abusi su minore, rito abbreviato per l’ex parroco di Spoltore

Accoglimento della richiesta di rito abbreviato e contestuale rinvio, al proseguo del giudizio, della decisione sull'eccezione presentata dalla difesa dell' imputato. E' quanto stabilito questa dal tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Maria Michela Di Fine, nell' ambito del processo a carico dell'ex parroco di 44 anni di Villa Raspa di Spoltore accusato di abusi sessuali su un ragazzo di 15 anni, ai tempi in cui guidava la parrocchia di San Camillo de Lellis a Villa Raspa di Spoltore. I fatti sarebbero avvenuti nel 2011 e nel 2012.

La difesa del parroco, rappresentata dall'avvocato Giuliano Milia, aveva sollevato la questione del "ne bis in idem" davanti alla Cassazione, che aveva giudicato inammissibile l'istanza. La difesa sostiene, in sostanza, che poiche' il parroco e' gia' stato condannato dal tribunale ecclesiastico per la stessa vicenda e sta gia' scontando la pena, non puo' essere giudicato una seconda volta da un tribunale penale. Il parroco, nell' ambito del processo canonico, e' stato condannato all' interdizione perpetua dallo svolgimento di attivita' parrocchiali a contatto con i minorenni, alla sospensione per tre anni dal ministero sacerdotale, all'obbligo di dimora per cinque anni all'interno di un monastero di Roma e alla prescrizione di "un percorso psicoterapeutico". In attesa di conoscere le motivazioni della Cassazione, la difesa del parroco ha ripresentato la stessa eccezione davanti al tribunale collegiale, con il pm Salvatore Campochiaro e il legale di parte civile, Vincenzo Di Girolamo, che si sono opposti. Il tribunale collegiale ha scelto di posticipare la decisione sull'eccezione al proseguo del giudizio. La difesa, a quel punto, ha avanzato una richiesta di rito abbreviato condizionata all'acquisizione di documentazione relativa ad una chat tra la persona offesa ed altre persone, avvenuta tre anni dopo i fatti contestati. La richiesta era gia' stata presentata e respinta in fase di udienza preliminare, ma oggi e' stata accolta dal tribunale collegiale, che "alla luce della situazione esistente al momento della valutazione negativa del gup, ritiene ingiustificato il dissenso relativo all' antieconomicita' del rito". Si tornera' dunque in aula il 23 novembre prossimo, quando saranno ascoltate due delle persone che hanno partecipato alla chat prodotta dalla difesa e un consulente di parte.

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Tar decide su Megalo’ 2, Wwf si costituisce in giudizio

Il Wwf Chieti Pescara sara' presente domani, con un proprio ricorso 'ad opponendum', dinanzi al Tribunale amministrativo regionale nell'udienza cautelare in programma domani in cui verra' esaminato il ricorso proposto dalla societa' Sile Costruzioni di Barzana, la ditta interessata alla realizzazione del centro commerciale noto come Megalo' 2 a Chieti Scalo. La societa' ha fatto ricorso contro la decisione del Comitato Via della Regione che il 24 marzo scorso ha dichiarato improcedibile il progetto rigettando la richiesta di proroga del parere favorevole quinquennale rilasciato nel 2012 e chiede l'annullamento della decisione del Comitato previa sospensiva. Il Wwf sara' affiancato, ma nell'udienza di merito che dovra' essere fissata, da alcune associazioni di categoria quali Confcommercio, Confesercenti, Legambiente, Consorzio Chieti Centro, Upa, Cna, Cia e Casartigiani che loro volta presenteranno ricorso 'ad opponendum'. Il Wwf chiede ai giudici amministrativi di riconoscere la validita' delle scelte del Comitato Via, che di fatto ha bocciato le nuove costruzioni ma non il completamento dell'argine, e dunque di respingere il ricorso della Sile Costruzioni. 

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Sanitopoli, processo bis a Perugia per reato associativo

Fissata al 4 luglio prossimo, alla Corte d'Appello di Perugia, l'udienza del processo bis sulla sanitopoli abruzzese, che vede imputati l'ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, e altre persone. I giudici del tribunale umbro dovranno valutare la sussistenza o meno del reato di associazione a delinquere ed eventualmente ricalcolare la pena gia' stabilita in appello dalla Corte aquilana. Nel dicembre scorso la Cassazione aveva confermato la condanna di Del Turco per induzione indebita, ma aveva annullato con rinvio la condanna d'appello riguardante l'accusa piu' pesante, quella di associazione a delinquere. Un reato, quest'ultimo, contestato anche all'ex segretario generale della presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta e all'ex capogruppo della Margherita in Consiglio regionale, Camillo Cesarone. Il nuovo processo servira' dunque per riesaminare gli elementi di prova del reato associativo a carico dei tre imputati. Alla luce della decisione della Corte perugina, potrebbe essere rivista la condanna che per Del Turco, in appello, era stata ridotta da nove anni e sei mesi a quattro anni e due mesi. I giudici della Corte d'Appello umbra, infine, sono chiamati a rivalutare anche le posizioni dell'ex assessore regionale alla Sanita', Berbardo Mazzocca e dell'ex assessore regionale alle Attivita' produttive, Antonio Boschetti, relativamente alle statuizioni civili di condanna. 

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Decoro urbano, 1300 piante per abbellire la riviera

Prosegue il percorso  di cura del decoro urbano della città di Montesilvano. Dopo la sistemazione di alcune aiuole della città, questa mattina hanno preso il via gli interventi di piantumazione di 1300 piante in quelle del lungomare per abbellire tutta la riviera.

«Aiuole curate e fiorite -  dichiara l’assessore al verde Ernesto De Vincentiis -  non soltanto rappresentano un bel biglietto da visita per i turisti ma sono anche uno stimolo in più per i cittadini stessi ad avere più cura e rispetto delle aree comuni. Questi interventi di piantumazione si accostano ai lavori di sistemazione di tutti i marmi delle panchine, sempre sul lungomare, che sono stati completati nelle scorse settimane».

I lavori per la risistemazione dei vasi e delle aiuole del lungomare sono stati affidati alla ditta Nl Group Società Cooperativa per un importo di circa 7.000 euro.

Si ricorda inoltre che i cittadini, proprietari di terreni privati devono provvedere allo sfalcio periodico, con successivo obbligo di asportazione dei residui, nonché alla potatura di siepi che in qualche modo possono restringere o danneggiare la strada o nascondere la segnaletica. Obbligo di provvedere anche all’estirpamento dell’erba lungo muri di cinta o il fronte di uno stabile.

I residui di potatura e grandi quantità di residui di sfalcio verranno raccolti dall’Ati Formula Ambiente e Sapi contattando il numero verde 800 198 760, fissando un appuntamento per il ritiro.  Laddove si tratti di piccoli quantitativi essi possono essere conferiti direttamente nell’organico.

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Ubriaco in un bar aggredisce carabinieri e sanitari 118, arrestato a Nereto

Si ubriaca in un bar, importuna il titolare dell'esercizio al punto da costringerlo a chiedere l'intervento dei carabinieri e al loro arrivo li aggredisce. E' accaduto a Nereto. L'uomo e' stato poi portato in caserma per le procedure di identificazione, ma ha continuato a prendersela prima con i sanitari del 118, arrivati per medicarlo, poi con un altro carabiniere, intervenuto per difenderli. Protagonista della serata movimentata un 48enne di Nereto arrestato e ricoverato temporaneamente in psichiatria all'ospedale di Sant'Omero. 

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Incidente sulla SS 17, un morto e tre feriti il bilancio dello scontro

Bilancio pesante per l'incidente stradale avvenuto nel pomeriggio sulla statale 17 tra Roccaraso e Castel di Sangro all'interno della Galleria " Fiore" e che ha visto coinvolte tre vetture. Nel frontale fra due delle tre auto è morto un uomo di 49 anni, C.D.B., originario di Castel di Sangro, mentre tre donne sono rimaste ferite e sono state ricoverate presso l'ospedale sangrino. Per una le condizioni vengono definite assai gravi. Sul posto sono arrivati prontamente i  sanitari  del 118, Polizia, carabinieri e l'elisoccorso proveniente dall'ospedale dell'Aquila mentre non è ancora chiara la dinamica dell'incidente.

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Omesso versamento Iva, condannato Alfonso Toto a 4 mesi

Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti Valentina Ribaudo ha condannato a 4 mesi di reclusione l'imprenditore Alfonso Toto di 40 anni, uno dei figli di Carlo Toto. Nella veste di amministratore delegato della Toto spa, che opera prevalentemente nella realizzazione di opere pubbliche, era accusato di aver omesso di versare Iva per 20milioni di euro nell'anno 2013. Il pubblico ministero Giuseppe Falasca aveva chiesto il minino nella pena e la concessione delle attenuanti generiche dal momento che Toto ha ottenuto dall'Agenzia delle Entrate la rateizzazione del debito in venti rate trimestrali.

Debito che, comprese le sanzioni, e' arrivato a circa 23 milioni di euro. I difensori di Toto, gli avvocati Giuliano Milia e Augusto La Morgia nel corso del loro intervento hanno evidenziato che la Toto spa in quel periodo dovette fronteggiare un crisi di liquidita' dovuto ai maggiori costi, per alcune decine di milioni di euro, che l'impresa fu costretta a sostenere mentre stava effettuando i lavori lungo l'autostrada Firenze - Bologna, costi che solo in seguito, vennero riconosciuti da Autostrade per l'Italia. E che la scelta dell'imprenditore, in crisi di liquidita', fu quella di destinare i soldi al pagamento degli stipendi e dei contributi ai suoi 700 dipendenti. La difesa ha anche sottolineato che la rateizzazione venne richiesta e concessa gia' prima che si consumasse il reato. In aula oggi e' stata prodotta dalla difesa la documentazione relativa alla decima rata appena pagata. 

"Stiamo onorando il nostro impegno, abbiamo gia' versato la meta' del debito Iva, ma cio' non e' valso a fermare la macchina giudiziaria, che si e' avviata nel 2015, un anno dopo la nostra auto-dichiarazione dell'esistenza del debito. Chiaramente appelleremo questa sentenza, che ci appare ingiusta". Cosi' - in una nota - l'imprenditore Alfonso Toto interviene in merito alla condanna a 4 mesi pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti Valentina Ribaudo, per il mancato versamento dell'Iva per 20milioni di euro nell'anno 2013. "Quella fatta nel 2014 - sottolinea Alfonso Toto - e' stata solo una scelta obbligata, per due motivi: garantire gli stipendi e i contributi di chi lavora da anni con noi, come anche i subappaltatori e i fornitori. Una scelta che andava nella direzione di preservare il futuro dell'azienda. Nel 2014 abbiamo chiesto il pagamento differito dell'Iva perche' avevamo in atto un contenzioso. Eravamo, cioe', in questa situazione: avevamo investito facendo dei lavori importanti e non ci vedevamo riconosciuto il dovuto dal cliente. Nel 2014 l'azienda ha avuto un fatturato di circa 248 milioni, l'85% dei quali da appalti pubblici. Da qui la decisione di chiedere all'Agenzia per le Entrate una rateizzazione del debito Iva, aumentato degli interessi. Tutto come previsto dalle norme". "Da allora - prosegue l'imprenditore - stiamo onorando il nostro impegno, abbiamo gia' versato la meta' del debito Iva, ma cio' non e' valso a fermare la macchina giudiziaria, che si e' avviata nel 2015, un anno dopo la nostra auto-dichiarazione dell'esistenza del debito. Chiaramente appelleremo questa sentenza, che ci appare ingiusta". La nota allega un dettaglio della vicenda. Il 24 agosto 2014 Toto CG nella propria dichiarazione Iva per l'anno 2013 dichiara di avere un debito Iva non versato per 20,5 milioni. Contemporaneamente chiede all'Agenzia delle Entrate di liquidare il debito in rate. Il 18 settembre 2014 l'Agenzia delle Entrate accorda il pagamento rateale aumentato di interessi per un valore di oltre 2 milioni di euro. Il 20 ottobre 2014 la Toto CG - sempre secondo la ricostruzione allegata alla nota della societa' - effettua il versamento della prima delle venti rate all'agenzia delle entrate (e di seguito sta versando le ulteriori con cadenza trimestrale, nel rispetto di quanto disposto dall'Agenzia delle Entrate). Il 27 ottobre 2015 un accertamento della Guardia di Finanza alla Toto CG verbalizza la sussistenza "problemi di liquidita'" quali causa del mancato tempestivo versamento Iva. 

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‘Tolleranza zero’ dalla Cassazione per la ‘pennichella’ sul lavoro

'Tolleranza zero', dalla Cassazione, per quei lavoratori che durante l'orario di servizio si organizzano per predisporsi a una bella dormita invece di svolgere le loro mansioni. Ad avviso della Suprema Corte, infatti, "l'addormentamento organizzato", durante il turno lavorativo, ha una "evidente contrarieta' ai doveri fondamentali del lavoratore rientranti nel cosiddetto 'minimo etico'" e viola i "principi di buona fede e correttezza nell'esecuzione del contratto di lavoro" e per questo merita di essere punito con il licenziamento, soprattutto quando si presta un servizio di "essenziale rilevanza". Cosi' gli 'ermellini' hanno licenziato su due piedi un addetto alla vigilanza della societa' Autostrade accogliendo il ricorso del datore di lavoro contro la sentenza con la quale la Corte di Appello de L'Aquila, con un verdetto 'clemente', aveva riammesso in servizio Denny E. dopo l'espulsione decisa dal Tribunale di Teramo perche' era stato sorpreso a dormire in macchina anziche' a pattugliare. L'uomo si era messo d'accordo con il collega - giudicato in un'altra causa - con il quale doveva vigilare il percorso tra Ancona e Roseto degli Abruzzi a bordo della stessa auto di servizio in modo che in due sarebbero stati in grado di condurre "interventi operativi pericolosi come l'asportazione di ingombri derivanti da residui di collisioni". Invece la 'coppia' si era servita di "due veicoli diversi, utilizzati per trascorrere dormendo alcune ore di servizio", circa due, distesi sui sedili anteriori, senza dare alcuna notizia alla centrale operativa. Secondo la Cassazione - sentenza 14192 - questo comportamento non puo' essere 'oblato' da una semplice 'multa', come quella della decurtazione dello stipendio, per la "delicatezza dei compiti che il lavoratore avrebbe dovuto svolgere" e per la "gravita' della interruzione del servizio determinatasi a causa di un addormentamento, oltretutto neppure dovuto a causa improvvisa e imprevista, ma 'organizzato' con l'altro lavoratore della squadra". I supremi giudici hanno ripristinato il piu' severo verdetto di primo grado condannando anche il dipendente licenziato a pagare tremila euro di spese legali.

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Vasto, Cianci: Punta Aderci uno più bei biglietti da visita della città

La Riserva di Punta Aderci è uno dei luoghi più suggestivi della nostra città, una meraviglia naturale che, nel corso degli anni, abbiamo saputo valorizzare portandola alla ribalta internazionale: questa Amministrazione Comunale continuerà nell’opera di potenziamento di questo luogo incantevole che è uno dei più bei biglietti da visita della nostra città.”

Nel corso della conferenza stampa il Sindaco Francesco Menna, alla presenza dell'Assessore alle Politiche Ambientali e del Territorio Paola Cianci, del rappresentante della Cooperativa Cogecstre, Alessia Felizzi e del Dirigente Alfonso Mercogliano, ha fatto il punto degli interventi posti in essere dall’Amministrazione Civica.

Siamo stati ammessi – ha puntualizzato il Vice Sindaco Cianci – al finanziamento Por Fesr 2014-2020 con ben due progetti che interessano le nostre due Riserve di Punta Aderci e Marina di Vasto. Per la prima, sono previsti una serie di interventi che riguarderanno, tra gli altri, la sentieristica (collegamento delle due Riserve di Punta Aderci e il Bosco di Don Venanzio), l'allestimento di un'area picnic, l'organizzazione di eventi legati al cicloturismo e mostre itineranti, l'acquisto di una navetta elettrica, la rimozione dei rifiuti. Per la Riserva di Marina di Vasto, invece, l'investimento riguarderà la realizzazione del passaggio pedonale della pista ciclabile.”

In questi giorni – ha aggiunto – nella Riserva di Punta Aderci (Spiaggia di Punta Penna) stanno terminando i lavori di installazione di nuove passerelle con la realizzazione di un percorso che faciliterà gli accessi alla Riserva anche per i disabili. Dopo la stagione estiva si procederà all'allargamento dello stagno retrodunale per favorire l'habitat naturale per la flora e la fauna caratterizzanti la nostra Riserva.”

Per quanto riguarda la mobilità ed i trasporti, anche quest'anno confermata la navetta all'interno della Riserva di Punta Aderci, dal 01 luglio al 31 agosto, dopo l'ottimo riscontro avuto con la sperimentazione della passata stagione (dalle ore 9:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:30).

Inoltre, garantito, per lo stesso periodo il trasporto pubblico anche la domenica e nei giorni festivi (n.8 corse circolari dalle ore 9:00 alle ore 14:30 e dalle 15:30 alle 20:30) per favorire una migliore mobilità ai fruitori della Riserva, anche alla luce delle tante presenze registrate negli ultimi anni.

Sempre per questa ragione – ha proseguito Cianci – confermeremo il servizio di salvamento sulla spiaggia di Punta Penna, potenziandolo (da una postazione dello scorso anno a tre postazioni previste per questa stagione) come richiesto nella ordinanza balneare della Capitaneria di Porto.”

Altro progetto, che vedrà la realizzazione nel medio periodo, riguarderà la costruzione di un nuovo parcheggio in zona Colle Martino.

Per il primo cittadino, Francesco Menna, “si tratta di progetti e, più in generale, di una programmazione che dimostra quanto questa Amministrazione Comunale abbia una visione globale del territorio che interessa la Riserva di Punta Aderci, che si accinge ad ospitare un tratto importante della Via Verde Costa dei Trabocchi.”

La valorizzazione dell'ambiente in termini di tutela associato ad un turismo sostenibile e responsabile– ha concluso – sono i canali attraverso cui vogliamo rilanciare lo sviluppo economico del nostro territorio.”



 

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