Cronaca

Migranti, Maragno: “il Sistema SPRAR unico possibile per tutelare i cittadini e lo sviluppo di Montesilvano”

Chiarire tutti i dubbi in merito alla progettazione SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che verrà attivato dal Comune di Montesilvano e che ridurrà il numero dei migranti presenti sul territorio. E’ quanto hanno fatto questa mattina il sindaco Francesco Maragno, insieme ai membri della Giunta, al commissario straordinario dell’Azienda Speciale Luca Cirone, al direttore Eros Donatelli e al direttore della Caritas diocesana Pescara Penne, don Marco Pagniello. La progettualità dello SPRAR non si riduce a mero dormitorio, ma è una iniziativa molto articolata, volta all’integrazione socio-lavorativa e abitativa, con attività e servizi di accoglienza, ma anche di orientamento, accompagnamento legale e mediazione interculturale che verranno realizzati da Comune, Azienda Speciale e dall'Ati Arci Pescara, Polis, Caritas diocesana e Cooperativa Sociale Ausiliatrice, mediante fondi di natura statale e non comunale.

«Non potevamo continuare a far gestire da altri l’accoglienza dei migranti nella nostra città – ha sottolineato il primo cittadino Francesco Maragno -. Quella dell’accoglienza è una responsabilità alla quale tutti i Comuni italiani oggi devono far fronte. Con l’attivazione dello Sprar passiamo finalmente da una competenza statale e governativa ad una gestione comunale per mezzo dell’Azienda Speciale e delle associazioni che hanno partecipato al bando. Tale progetto, in attesa della sua approvazione da parte del Ministero, ha già permesso di raggiungere significativi risultati, grazie al rispetto della clausola di salvaguardia che porta alla chiusura dei Centri di Prima accoglienza (CAS). Il numero dei migranti si è già ridotto - come confermato dalla stessa Prefettura – da picchi di 350 persone alle passate 291 presenze fino alle 226 censite al primo marzo. Con lo SPRAR andremo a polverizzare, ovvero a frazionare, il numero dei profughi accolti in diverse strutture sparse su tutto il territorio, evitando così situazioni ghettizzanti. A tal riguardo abbiamo riaperto la procedura per l’individuazione degli immobili adeguati all’accoglienza, come peraltro stabilito nella delibera di Giunta 55 del 14 marzo scorso, nella quale sottolineavamo la volontà di individuare altre soluzioni. Gli immobili non potranno essere hotel e non dovranno trovarsi in zone a spiccata vocazione turistica o commerciale, aree già ad alta concentrazione di stranieri o ancora a rischio ordine pubblico. Abbiamo richiesto, inoltre, all’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di mettere in disponibilità alcuni immobili confiscati proprio per tale finalità. Tale tipologia di accoglienza, infine, coinvolgerà donne e bambini e non solo uomini. Tutti questi aspetti rendono il progetto SPRAR l’unico possibile per gestire questo fenomeno, garantendo la sicurezza dei cittadini e non penalizzando ulteriormente la vocazione turistica e commerciale. Voglio ringraziare tutti i consiglieri - ha chiosato il sindaco – anche coloro che inizialmente hanno ostacolato questa progettualità, che alla fine hanno compreso pienamente i vantaggi per la città che provengono da questo sistema di accoglienza».

«Il progetto SPRAR – chiarisce Luca Cirone - prevede di portare a Montesilvano un numero massimo di 161 migranti, secondo un calcolo del Ministero dell’Interno che prevede 2,5 immigrati per ogni 1000 abitanti. L’attivazione dello SPRAR, che si fonda su un tipo di accoglienza diffusa su tutto il territorio, con un numero massimo di 60 persone per ogni struttura, produce la contestuale chiusura dei centri di prima accoglienza, ossia i CAS che ad oggi hanno accolto anche 300 persone per ciascuna struttura alberghiera adibita. L’immigrato che entra a far parte del sistema SPRAR - dice ancora Cirone - deve sottoscrivere un contratto obbligatorio che impegna i migranti al rispetto di regole ben precise e li vede coinvolti in attività di formazione e lavori socialmente utili gratuitamente. Ogni 3 settimane l’Azienda Speciale e le associazioni coinvolte nella gestione del progetto elaborano una relazione che inviano al Ministero. Alla terza nota negativa inerente il comportamento del migrante, quest’ultimo perde lo status di profugo e rifugiato».

«Il fenomeno della migrazione esiste perché queste persone - afferma don Marco Pagniello – sono costrette, dalla guerra, dalla fame o da altre gravi circostanze, ad abbandonare il loro paese. Come Caritas siamo impegnati nella gestione dello SPRAR anche a Pescara e siamo convinti che questo sia l’unico sistema per garantire l’inclusione, su più livelli, dei migranti e al tempo stesso creare sicurezza per i cittadini. Solo con un’accoglienza diffusa tale fenomeno può essere gestito al meglio».

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Anaao, 75% ospedali Abruzzo a rischio sismico

Costruiti mediamente 40 anni fa, in alcuni casi con "cemento impoverito", con vulnerabilita' sismica medio-elevata: in Abruzzo sono in questa condizione tre ospedali su quattro secondo quanto riferisce Anaao-Assomed, associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, che ritiene le strutture inadeguate dal punto di vista strutturale e chiede con urgenza "un piano di edilizia sanitaria che tenga conto dei veri interessi dei pazienti e sia al riparo dai campanilismi".

"Basterebbe rispolverare - dichiara in una nota Filippo Gianfelice, segretario abruzzese dell'Anaao-Assomed - uno studio dell'Ingv Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti che nel 2005 denunciava carenze e situazioni estreme persino degli edifici ospedalieri realizzati in cemento armato e indicava nell'Abruzzo e nella Calabria le regioni in cui la prevalenza degli edifici a vulnerabilita' alta e' piu' marcata (addirittura piu' del 60% in Abruzzo)". Di edilizia ospedaliera e sostenibilita' economica dei progetti si parlera' nel convegno promosso da Anaao-Assomed Abruzzo, in collaborazione con associazione culturale L'Arca, venerdi' 28 aprile, dalle 15:30, al Blu Palace di Mosciano Sant'Angelo L'incontro vedra' la partecipazione dell'onorevole Giulio Sottanelli, degli assessori della Regione Abruzzo alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e alle Politiche agricole, Dino Pepe, del presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Teramo, Cosimo Napoletano, e del direttore generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano. Interverra' anche Piero Ciccarelli, direttore Servizio sanitario della Asur Marche. "Abbiamo voluto questo incontro - dichiara Gianfelice - per porre all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni un tema imprescindibile e troppo spesso dimenticato. Sono almeno 500 in Italia, secondo la relazione presentata nel 2013 dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, gli ospedali piu' a rischio, e fra questi c'e' il 75% di quelli abruzzesi. Il problema dell'Abruzzo e' il problema dell'Italia intera, dove solo il 9% delle strutture sanitarie, secondo i dati della Protezione civile, ha meno di 20 anni"

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A Montesilvano si celebra la Festa della Liberazione

Il Comune di Montesilvano questa mattina ha celebrato la Festa della Liberazione. Alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’Ordine e delle associazioni combattentistiche e d’Arma, il primo cittadino ha deposto la corona di alloro, al Monumento ai Caduti in piazza Indro Montanelli.

«Commemorare questa data -  ha affermato il sindaco Francesco Maragno -  significa ricordare quel bagaglio di ideali, di coraggio e di abnegazione che ha consentito la rinascita del nostro Paese e la radicazione di una serie di elevati valori in un nuovo clima di democrazia, libertà, giustizia, solidarietà, equità sociale e pari opportunità nel rispetto delle diversità e del pluralismo. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare l'attualità della Resistenza e la sua lezione di responsabilità civile. Il lascito della Resistenza, il sacrificio di tante donne, uomini e anche bambini, deve essere sempre presente nelle nostre vite e nelle nostre azioni in modo da poter combattere l'indifferenza che sembra attanagliare la nostra società. Se ricordiamo quel sacrificio dei tanti che hanno resistito, con le armi in pugno, ad una guerra crudele e ingiusta, possiamo trovare la forza di non arrenderci di fronte alle difficoltà odierne».

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Morta anche la seconda donna ustionata dalle fiamme del camino nel Pescarese

Non ce l'ha fatta la donna di 51 anni che lo scorso 11 aprile era rimasta gravemente ustionata, insieme alla madre 75enne, mentre accendeva il camino di casa, a Villanova di Cepagatti. La donna, C.P., e' morta all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dove era ricoverata, a pochi giorni dal decesso della madre, avvenuto al Bufalini di Cesena. Le due donne erano state investite da un ritorno di fiamma, mentre cercavano di accendere il fuoco usando l'alcol. Subito soccorse, erano state trasportate prima negli ospedali di Chieti e Pescara e poi trasferite nei centri grandi ustionati di Roma e Cesena, ma nessuna delle due ce l'ha fatta

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‘Sport nel Cuore’ un defibrillatore in aiuto degli sportivi

Tutelare la sicurezza degli sportivi, dilettanti e professionisti, attraverso la conoscenza delle manovre di primo soccorso e l’utilizzo del defibrillatore, perché solo in questo modo è possibile salvare vite umane. L’arresto cardiaco improvviso rappresenta un fenomeno che ogni anno in Italia colpisce più di mille giovani sotto i 35 anni di età. Per questa ragione l’associazione di infermieri volontari CIVES di Pescara ha ideato un progetto di educazione sanitaria, realizzato grazie al finanziamento del CSV di Pescara e al supporto dell’IPASVI di Pescara
Con la donazione di un defibrillatore agli allievi della società sportiva A.S.D. Cantera Adriatica di Pescara, nell’ambito del progetto denominato “Sport nel Cuore”, si conclude un percorso formativo iniziato lo scorso mese. Oggi, lunedì 24 aprile alle ore 18, nella sala convegni della clinica Pierangeli, gli infermieri del nucleo Cives di Pescara, presieduto da Elisa Di Tullio, consegnano alla società sportiva il macchinario salvavita indispensabile per intervenire in caso di emergenza e contenere così il fenomeno dell’arresto cardiaco durante la pratica sportiva. Lo scorso mese gli infermieri volontari hanno organizzato dei corsi ad hoc, rivolti ai ragazzi iscritti all’associazione sportiva dilettantistica, ai membri societari e agli allenatori della scuola calcio, insegnando loro le manovre Bls-D di sostegno di base alle funzioni vitali e le pratiche di primo soccorso. Successivamente il nucleo Cives, grazie al finanziamento del CSV di Pescara, ha acquistato un defibrillatore semiautomatico da donare all’associazione sportiva Cantera Adriatica, come previsto dal decreto ministeriale del 24 aprile 2013 intitolato “Disciplina della certificazione e dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali dispositivi salvavita” e secondo quanto disposto dal decreto successivo dell’11 gennaio 2016.
 
In base alle ultime statistiche, la morte cardiaca improvvisa colpisce ogni anno in Italia più di mille giovani sotto i 35 anni. L’arresto cardiorespiratorio si manifesta dopo circa un’ora dall’insorgere dei sintomi prodromici (cardiopalmo, tachicardia, dispnea, astenia). Nell’85% dei casi è provocato da un’aritmia maligna, che se non viene trattata tempestivamente con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione elettrica porta nel 98% dei casi alla morte. La defibrillazione elettrica è l’unico mezzo a disposizione per intervenire. Ma per essere efficace deve essere effettuata entro 4-6 minuti dall’insorgere dei sintomi, perché dopo 10 minuti trascorsi senza un soccorso adeguato le possibilità di sopravvivere sono nulle. Questo fenomeno investe tantissimo lo sport. Da uno studio condotto sugli sportivi deceduti in Italia, infatti, è emerso che l’arresto cardiaco ha colpito prevalentemente gli uomini, dall’adolescenza in poi, con un’età media di 35 anni. Il 25% dei morti sono atleti tesserati nelle varie federazioni sportive, già sottoposti ad accertamento medico per il rilascio dell’idoneità. Nessuna delle vittime è stata defibrillata entro dieci minuti e in nessuno dei luoghi in cui si sono verificati gli arresti cardiaci era presente un defibrillatore.

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Processo Mare-Monti, prosciolti tutti gli imputati

 Tutti prosciolti gli imputati del processo "Mare-Monti", tra i quali l'attuale presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto, per intervenuta prescrizione. Restano in piedi gli illeciti amministrativi che chiamano in causa le societa' e gli enti coinvolti. Il processo, in corso nel tribunale collegiale di Pescara, verte essenzialmente sulla mancata realizzazione della Strada Statale 81 nell'area Vestina, la cosiddetta Mare-Monti, e sulla perizia di variante approvata dalla Provincia di Pescara, allora presieduta da D'Alfonso, che secondo l'accusa avrebbe favorito i Toto permettendo loro di realizzare la strada, senza le necessarie autorizzazioni, all'interno della riserva naturale del lago di Penne.

L'inchiesta, risalente al 2008, vedeva l'attuale governatore abruzzese accusato di falso e truffa, per fatti riconducibili al suo incarico di presidente della Provincia, ricoperto tra il 1995 il 1999. In base all'impianto accusatorio, delineato dal pm Gennaro Varone, l'appalto per la realizzazione della strada Mare-Monti sarebbe stato stravolto con l'obiettivo di renderlo vantaggioso per l'impresa Toto Costruzioni Spa. Gli altri imputati, che insieme a D'Alfonso e agli esponenti della famiglia Toto erano accusati, a vario titolo, di corruzione, truffa aggravata, falso ideologico e concussione, erano il progettista della strada, Carlo Strassil, il responsabile del procedimento ed ex provveditore alle opere pubbliche della Regione Toscana, Fabio De Santis, il commissario straordinario Valeria Olivieri, il membro del Cda della Toto Costruzioni, Cesare Ramadori, il direttore dei lavori, Paolo Lalli, il dirigente dell'Anas Michele Minenna e Angelo Di Ninno, funzionario incaricato dalla Provincia di Pescara di valutare l'incidenza ambientale della variante. L'udienza e' stata aggiornata al prossimo 30 maggio.

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Arrestato mentre picchia padre, aveva divieto avvicinamento

Gli agenti della squadra volante della Questura di Teramo hanno arrestato in flagranza di reato un 25enne teramano mentre picchiava il padre. I poliziotti avevano raggiunto tempestivamente l'abitazione della famiglia, a Teramo, dopo la segnalazione giunta al 113 della violenta lite. Il giovane e' stato bloccato non senza difficolta' e arrestato mentre il genitore ha dovuto far ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso per le ferite riportate nell'aggressione. Non e' il primo caso di maltrattamenti di cui si e' reso protagonista il 25enne: nei mesi scorsi infatti il giudice gli aveva imposto il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri dall'abitazione, dopo diversi episodi di aggressione nei confronti dei genitori.

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Licenziamenti punitivi alla Magneti Marelli di Sulmona. La solidarietà di Rifondazione Comunista

"Anche alla Magneti Marelli di Sulmona (636 addetti) si respira il clima di dispotismo aziendale dell'Italia del Jobs Act.  Un capo è troppo amico dei lavoratori? Licenziamolo con un pretesto. Due telai difettosi del cui controllo non era neanche responsabile e comunque individuati immediatamente non costituiscono ragione sufficiente per un provvedimento così pesante". Lo afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-Se.
"La realtà è che - come ci raccontano diversi operai - il caporeparto è da tempo nel mirino essendo considerato troppo aperto alle ragioni di lavoratori e sindacato. Insieme al caporeparto è stato licenziato il lavoratore interinale che aveva testimoniato la non responsabilità del capo nell'episodio contestato.
Si tratta di un licenziamento punitivo che giustamente la Fiom ha denunciato proclamando lo sciopero di 8 ore per lunedì 24 aprile. Come scrivono nel volantino affisso in fabbrica: "quello che oggi è capitato a un capo domani a maggior ragione può capitare a un operaio". Infatti da un lato si fa pressione sui lavoratori per ottenere sempre più pezzi costringendoli a saltare la fase del controllo dall'altro poi si interviene con durezza in caso di produzione di scarti. Se il caporeparto non fa il kapò diventa anche lui bersaglio dello strapotere padronale. Il licenziamento del caporeparto e del lavoratore interinale è emblematico del fatto che nessuno è al sicuro quando vengono meno diritti e garanzie. In queste ore è fortissima l'intimidazione dentro la fabbrica per disincentivare partecipazione allo sciopero indetto dalla Fiom.  La più totale solidarietà di Rifondazione Comunista - conclude Acerbo - ai lavoratori licenziati e massimo sostegno allo sciopero indetto dalla Fiom".
 
 

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 ‘Premio D’Andrea’ al maresciallo della Finanza Gagliardi

"Premio D'Andrea" al Maresciallo Capo della Guardia di Finanza, Lorenzo Gagliardi, tra i primi ad arrivare, con la sua squadra, all'hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una valanga che ha provocato 29 vittime il 18 gennaio scorso. La cerimonia di consegna a Termoli (Campobasso). Il Maresciallo capo Gagliardi da Comandante della Stazione del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Roccaraso (L'Aquila), tre mesi fa ha guidato i suoi uomini, in una rischiosa marcia notturna fra la neve verso i luoghi del disastro.

Il "Premio D'Andrea", manifestazione simbolo del Rotary club di Termoli, e' un concorso interregionale che coinvolge i club di Umbria, Marche, Abruzzo e Molise, organizzato dal distretto 2090 del Rotary, che premia "La solidarieta' umana: atto esaltante o espressione di vita", manifestazione istituita in onore di Alfredo D'Andrea, medico chirurgo e rotariano termolese morto nel 1977. L'edizione 2017 ha avuto come tema la "Dimensione della solidarieta'". Il premio, un riconoscimento in denaro che Gagliardi ha detto di voler donare in beneficenza alla Croce Rossa Italiana - Comitato di Penne, per realizzare un posto avanzato nel Comune di Farindola.

"Questo premio - ha detto - lo dedico alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che si sono sacrificati nell'opera di salvataggio".

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Torna a funzionare la Biblioteca Comunale di Spoltore

Torna a funzionare la Biblioteca Comunale di Spoltore: dal lunedi' al venerdi', dalle 15.30 alle 17.30, grazie all'impegno dell'associazione culturale Polyphonia di Spoltore. "La cultura non e' mai troppa" ha detto il primo cittadino Luciano Di Lorito in un incontro di annuncio con l'assessore regionale al diritto all'istruzione Marinella Sclocco. "Vorrei che questo fosse un luogo per i libri, ma aperto anche ad altre forme di cultura. E' a disposizione delle associazioni per incontri e presentazioni, ci aspettiamo tante proposte. L'attenzione maggiore vorrei che fosse rivolta ai bambini, in interazione con lo spazio aperto del Belvedere e l'angolo attrezzato con i giochi". Hanno partecipato anche Francesca Sborgia, il consigliere comunale delegato alla cultura, e Roberta Rullo, coordinatrice del Progetto Biblioteca dell'Istituto Comprensivo di Spoltore.

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