Cronaca

Enel, ‘non si rileva alcun danno alla diga di Campotosto’

A seguito dei recenti eventi sismici "non si rileva alcun danno alla diga di Campotosto". Lo afferma l'Enel che gestisce l'infrastruttura, rilevando che "alla luce della difficile situazione idrogeologica di questi giorni si e' comunque deciso, come misura cautelare, estrema, di procedere ad una ulteriore progressiva riduzione del bacino". La diga si trova, secondo la valutazione della commissione Grandi Rischi, su una faglia che si sarebbe riattivata. Il presidente della Commissione Grandi Rischi, Sergio Bertolucci ha però precisato che "non c'e' un pericolo imminente di un 'effetto Vajont'. Da tempo - ha informato - la diga di Campotosto viene studiata dalla Protezione Civile in collaborazione con l'Enel e con tutti gli organismi deputati". 

"Il buono stato delle opere - rileva l'Enel - e' confermato da tutti i controlli previsti eseguiti da Enel in questi giorni, compreso il volo con elicottero effettuato nella giornata di venerdi'. Il volume attualmente invasato e' di circa il 40%, quindi molto basso". "Le necessarie autorizzazioni alla riduzione del bacino - prosegue la societa' - sono gia' state chieste alle competenti autorita' e le operazioni si stanno svolgendo sotto lo stretto controllo dei tecnici di Enel, gia' presenti in zona". Enel ricorda che "dopo il sisma del 2009 sono stati effettuati studi e approfondimenti di analisi per determinare l'ubicazione della faglia presente nell'area, che hanno escluso che questa interessi le fondazioni della diga. Inoltre sono state effettuate verifiche sulla resistenza al sisma delle dighe, eseguite con il supporto di esperti di altissima specializzazione. I risultati hanno evidenziato la sicurezza delle dighe anche in queste condizioni". Enel ricorda poi che "a valle di ogni sisma avente magnitudo maggiore di 4 della scala Richter vengono effettuati controlli sulle dighe secondo le modalita' stabilite dalla Direzione Dighe del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Autorita' Nazionale preposta alla sicurezza delle grandi Dighe, con la quale i tecnici della societa' sono in costante contatto".

 

 

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Protezione Civile, paracadutati aiuti a Crognaleto

"Sono stati effettuati voli dove possibile, in particolare e' stato fatto un volo per paracadutare viveri in tre frazioni di Crognaleto". E' quanto ha detto Paolo Molinari del Dipartimento della Protezione civile parlando dalla Dicomac di Rieti.

 Resta delicata la situazione emergenziale nel Comune di Valle Castellana, in provincia diTeramo, dove e' in corso l'evacuazione delle circa 65 persone del capoluogo comunale ospitate dalla locale caserma dei carabinieri. "Al momento - spiega Paolo Molinari dal Dipartimento della Protezione Civile, nel corso di un nuovo punto stampa tenuto presso la Di.Coma.C. di Rieti - circa 30 persone sono state gia' trasferite presso strutture alberghiere della provincia di Ascoli Piceno, nelle Marche, e l'operazione e' ancora in corso. In contemporanea sono state raggiunte di nuovo le frazioni di Ceraso e Pietralta, che erano state gia' messe in contatto con i soccorritori, ma che dovevano essere raggiunte ulteriormente, e sono in corso due operazioni importanti sempre nel territorio do questo comune, che ha piu' di 30 frazioni diffuse su territorio montano e difficili da raggiungere, perche' gia' in condizioni di normalita' sono raggiunte da viabilita' secondaria". 

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Hotel Rigopiano, i vigili del fuoco raccontano il salvataggio dei bambini

"Abbiamo fatto tutti e tre i terremoti, Amatrice, Camerino, Norcia. Abbiamo raccolto solo morti. Quando abbiamo rotto quel pannello di legno e ci siamo trovati davanti quei tre bambini abbracciati, ci siamo guardati e ci siamo capiti subito: questi angeli ci ripagano di tutti quei morti. E quello del vigile del fuoco e' il lavoro piu' bello del mondo". Anche ora che lo racconta, Marco Filabozzi si commuove. Perche' il salvataggio di Ludovica, Edoardo e Samuel sepolti sotto la slavina che ha travolto l'hotel Rigopiano, e' qualcosa che ti segna per sempre. "Se avessimo vinto la coppa del Mondo, saremmo stati meno felici".

Con Marco c'era la squadra degli Usar Lazio, di Pisa e Torino. E le unita' cinofile. Tutti insieme, ognuno col suo compito. C'erano Fabrizio Cataudella, l'unico vigile del fuoco che e' entrato nella stanza del biliardo, e Marco De Felice; c'era Fabio Tabanella e Stefano Lunadei. Stefano Vagnini, Giancarlo Favoccia, Stefano Simoni, Simone Di Giovanni, Giampiero Ruggiero. E fuori, ad assisterli, Gigi Mainella e Gianluca Fagnini, il funzionario Marco Piergallini - che quando ha ricevuto la notizia era lontano 10 km, ha alzato il pugno verso il cielo in segno di vittoria ed e' schizzato di nuovo verso l'albergo - e Maurizio Funarelli. E, ancora, con la telecamera, Flavio, Lorenzo e Paolo, 'Peppuccio' Morici e Teresa di Francesco, l'unica donna Usar, "una con le palle esagonali" come qualcuno la definisce, e Cristian Verdini, un cinofilo, "che ha scavato nella neve facendosi un mazzo cosi' e aprendo la strada". Una squadra. Vera.

"Erano piu' o meno le 11. Un collega stava piantando i pali per terra quando si e' fermato e ci ha detto che forse aveva sentito qualcosa. C'era una piccola apertura nella neve, ha gridato e ha sentito qualcosa, non so come ha fatto. 'Ci sono delle persone vive', ci ha detto". Cosi' abbiamo cominciato a scavare e abbiamo stabilito un contatto. Abbiamo avuto la fortuna di avere li' con noi Fabio (Salzetta, uno dei due sopravvissuti che erano fuori dall'hotel e hanno dato l'allarme), che e' stata una persona eccezionale perche' ci ha aiutato a ricostruire come era fatto l'albergo". E' il momento in cui vengono individuati i primi sopravvissuti; e' il momento in cui vengono estratti Gianfilippo e Adriana Parete. "Quando Adriana e' uscita ci ha detto che c'era anche sua figlia Ludovica ma che non le rispondeva. Abbiamo parlato anche con gli altri sopravvissuti, ma nessuno sapeva piu' niente dei bambini".

Comincia la ricerca, con l'angoscia che sale. "Cercando di entrare da un altro punto per liberare i primi sopravvissuti - racconta Marco - siamo finalmente riusciti ad individuare i tre bambini nella sala del biliardo, abbiamo provato a raggiungerli ma non ci siamo riusciti. E ancora una volta Fabio e' stato fondamentale. Ci ha detto che c'era una piccola struttura poco a monte dell'albergo, da li' si accedeva ad una stanza tecnica dove c'erano le pompe dell'acqua e da li' ad un'altra stanzetta che dava su un'intercapedine al di la' della quale ci sarebbe dovuta essere la sala biliardo". Bingo! I pompieri corrono verso il punto indicato da Fabio. "Ci siamo fatti spazio dentro le macerie, perche' la casetta era completamente crollata. Abbiamo tolto la neve, le macerie e abbiamo trovato un buco, sara' stato largo 40 centimetri. In fondo c'era una porta di ferro". Dietro quella porta, i vigili sentono per la prima volta la voce dei bambini. Un colpo al cuore.

"Ci hanno chiesto che ora era, se era giorno o notte. 'Ma quando arrivate?'. E noi li', a rassicurarli. 'Ci siamo, arriviamo, manca poco'." Marco e gli altri rompono la porta di ferro. E trovano un muro. "Era un muro di forati, l'abbiamo rotto e, non ci si credera', dietro ce ne era un altro. Abbiamo rotto anche quello e abbiamo trovato un pannello di legno. Pensavamo fosse il retro di un armadio e cosi' abbiamo provato a spingerlo con i piedi, a romperlo con il martello, ma non si rompeva. Era inchiodato. E sai cos'era? Era il dietro del pannello a cui si appendono le stecche da biliardo, quello dove c'e' il segnapunti. I tre bimbi erano li' dietro". Un momento che nessuno di loro dimentichera' mai. "E' entrato Fabrizio, appena la luce ha illuminato la stanza li abbiamo visti. C'era Edoardo che abbracciava i due piu' piccoli. Fabrizio ha detto 'abbracciamoci tutti' e i tre si sono tutti stretti attorno a lui". Intanto, dall'esterno Gigi, Gianluca, Teresa e gli altri erano riusciti ad aprire un foro sul solaio dopo ore di lavoro ed infilare una telecamera. "Gli abbiamo detto di guardare in su e loro hanno fatto ciao con la manina". Ludovica e' stata la prima ad uscire, in braccio a Marco De Felici. "Poi l'ho presa in braccio io, le e' caduta la scarpa e lei mi ha fermato: 'devo riprenderla, non posso lasciarla qui'. Poi e' toccato a Samuel e infine ad Edoardo". I due maschietti si sono scambiati il 'cinque' con i pompieri. "Ora che siete fuori ce ne andiamo tutti al cinema a vedere Oceania". "Siiiii". Poi i tre piccoli hanno chiesto l'acqua. "Abbiamo detto di bere poco e piano. Ma alla fine abbiamo dovuto toglier loro l'acqua" Edoardo, Ludovica e Samuel passano da una mano all'altra di questi uomini. Fino a quando non riemergono da quell'incubo. Marco e gli altri non li vedono piu' ma sanno che ormai sono salvi. Restano cosi', sospesi per qualche secondo. L'adrenalina va giu' tutta insieme. I pompieri si guardano negli occhi. "Questa cosa ci rimarra' dentro tutta la vita. Abbiamo iniziato a piangere come vitelli. E guarda che siamo gente che in 20 anni ne ha viste di tutti i colori".

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Hotel Rigopiano, Gentiloni: no alla ricerca del capro espiatorio

 "La reazione a une emergenza straordinaria è stata straordinaria, abbiamo un sistema di protezione civile fra in migliori in Europa e nel mondo, non da oggi ma da vent'anni": lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervistato a Che tempo che fa su Raitre. "Ritardi, responsabilità? La magistratura - ha detto parlando in particolare della tragedia di Rigopiano - ci dirà i risultati, ma attenzione a un paese che già adesso, mentre abbiamo i ragazzi del soccorso alpino che lavorano attorno a quell'albergo, attenzione a scatenare questa voglia di trovare capri espiatori e giustizieri". "Temo - ha detto ancora il premier - di lasciarci andare a un paese incattivito. Bisogna far prevalere la compassione, la commozione, l'rogoglio quando le cose vanno bene, la verità se serve a far funzionare le cose meglio". 

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Carabinieri forestali salvano animali protetti nel pescarese

I carabinieri forestali degli Uffici Territoriali per la Biodiversità di Pescara e del Coordinamento Territoriale Ambientale del Parco Nazionale d’Abruzzo hanno intrapreso una missione di sorvolo delle aree faunistiche di Popoli e Caramanico a bordo di un AB412 del quinto Nec di Pescara, per accertare le condizioni di salute della fauna selvatica.Dopo il sorvolo hanno raggiunto a bordo di mezzi terrestri la Riserva Naturale di Monte Corvo di Popoli, dove hanno potuto verificare le condizioni di salute dei volatili, tra cui i gufi reali, e degli ungulati selvatici presenti nell’area faunistica, tra cui cervi, daini, caprioli e mufloni, alimentandoli con 200 chili di ballette di fieno.

Gli operatori dell’Arma hanno constatato che alcuni recinti erano lesionati a causa delle intense nevicate dei giorni scorsi. In particolare hanno recuperato una poiana fuoriuscita da una voliera lesionata, mettendola al sicuro ed alimentandola. Infine, hanno raggiunto a piedi l’area destinata al ricovero dei lupi selvatici, dove hanno potuto rilevare segni della loro presenza nell’area faunistica. L’attività di monitoraggio e soccorso della fauna andrà avanti nei prossimi giorni, anche mediante l’ausilio di fototrappole, per seguire costantemente le condizioni di salute degli animali.

 

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Hotel Rigopiano, la turbina ha consumato 700 litri di gasolio per aprire la strada

L'Anas ha svolto un ruolo centrale nell'attivita' di soccorso alla vittime del crollo dell'hotel di Rigopiano. In particolare, il varco aperto per i mezzi di soccorso ha una lunghezza complessiva di 28 chilometri di cui circa 14 fra muri di neve di altezza variabile fra i 2 e i 3 metri. Al di la' delle condizioni eccezionali di innevamento, la turbina da neve si e' dovuta muovere in condizioni di scarsa visibilita' e con la presenza di detriti (soprattutto rami e tronchi spezzati di alberi) all'interno della massa nevosa. Cio' ha comportato un avanzamento particolarmente complesso che doveva essere spesso preceduto da interventi dei Vigili del Fuoco presenti nel convoglio per il taglio e rimozione delle alberature. La presenza di detriti ha inoltre interrotto ripetutamente l'avanzamento della turbina per la rottura dei bulloni di sicurezza, che per oltre 20 volte sono stati cambiati durante la marcia dagli stessi operatori dell'Anas.

La turbina della societa', una "Fresia F90ST" da 530 cavalli che aveva lavorato ininterrottamente per il mantenimento della viabilita' della SS 81 (tratto Penne-Guardiagrele) tra i piu' pesantemente interessati dalla precipitazione nevosa, e' della tipologia piu' recente e di maggior potenza in dotazione nell'intera Anas. Si immagini che per il solo primo avanzamento di apertura della breccia del muro di neve sono stati impiegati oltre 700 litri di carburante con rifornimenti continui durante la marcia. 

Lo stesso Compartimento dell'Anas ha infatti dovuto approntare anche la cisterna di rifornimento in corsa. Emblematica e' l'immagine del cassone alzato della turbina che riguarda proprio una fase di rifornimento. A titolo di cronaca la societa' riferisce che "come affermato dallo stesso comando nazionale dei Vigili del Fuoco, neppure i loro mezzi cingolati (i cosiddetti 'bruchi') costruiti appositamente per l'avanzamento su neve nelle piu' proibitive condizioni erano stati in grado di percorrere neppure pochi metri dovendosi ritirare dalla marcia in avanzamento". Vista l'importanza dell'intervento, l'Anas ha selezionato, per la guida del mezzo, gli operatori piu' abili ed esperti (oltre 30 anni di esperienza) presenti sul territorio regionale che si sono alternati durante le ulteriori 12 ore di intervento: Sabatino Di Donato e Mario Coppolino che gia' si erano distinti di recente nelle operazioni di soccorso durante il terremoto di Amatrice. A loro merito va anche ricordato che erano gia' a fine di un turno lavorativo particolarmente prolungato su viabilita' statale e comunale.

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Hotel Rigopiano, la mail del direttore alla Provincia: preparate l’intervento

Il 18 gennaio scorso, dopo il succedersi di scosse sismiche e di intense nevicate, l'amministratore unico dell'hotel Rigopiano, Bruno Di Tommaso, ha mandato una mail al Prefetto di Pescara, al presidente della Provincia, alla polizia provinciale e al sindaco di Farindola, segnalando che "la situazione" stava diventando "preoccupante" e chiedeva di "predisporre un intervento". "I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto", scriveva il direttore, "non potendo ripartire a causa delle strade bloccate".

Questo il testo completo del messaggio spedito via e-mail da Di Tommaso. "Vi comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione e' diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Consapevoli delle difficolta' generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro".

La risposta del presidente Di Marco: mail ininfluente

Il presidente della Provincia Antonio Di Marco ha visto materialmente la mail dell'hotel Rigopiano delle 14.00, nelle quali si chiedeva l'intervento 'pesante' per liberare i clienti, il giorno dopo, 19 gennaio. ''Nessuno l'ha sottovalutata per il semplice motivo che io alle 14,00 avevo incontrato la sorella dei proprietari e avevo dato loro rassicurazioni che entro la serata sarebbe andata una turbina a liberare la strada. Era superata - dice Di Marco - Ma ai fini dell'emergenza io alle 13,30 avevo gia' spedito la lettera al Governo nella quale richiedevo aiuto e mezzi per liberare anche quelle zone. Per me e' una mail ininfluente: non ci siamo mai fermati. Quanto alla turbina dell'Anas di Penne, quella che poi ha materialmente liberato la strada di Rigopiano nella notte, nel pomeriggio non era ferma ma stava ripulendo la ss 81 che e' di competenza dell'Anas, cosi' come la seconda turbina Anas in quelle ore era a Villa Celiera per salvare anziani intossicati dal monossido di carbonio'', chiude il presidente della provincia.

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Hotel Rigopiano, i dispersi sono 24

Sale a 24 il numero delle persone disperse dopo la slavina sull'albergo di Rigopiano. Lo confermano la prefettura di Pescara e i vigili del fuoco. Manca all'appello un senegalese di 22 anni che lavorava come inserviente nell'albergo. La sua presenza e' stata segnalata da uno dei superstiti, che lo ha visto il giorno della slavina. Tuttavia, ne' familiari ne' amici dell'immigrato hanno comunicato la sua scomparsa alle autorita'. Si scava senza sosta alla ricerca dei dispersi. I vigili del fuoco proseguono incessantemente le operazioni che procedono con la lentezza imposta dal rischio di crolli all'interno della struttura, sotto il perso della massa di neve che l'ha fortemente indebolita. Si procede dunque con una tecnica nota come "urban research and rescue", che esclude l'uso di macchinari. Non perche' questi non sia disponibili, ma perche' il loro impiego e' considerato altamente rischioso: le vibrazioni potrebbero determinare cedimenti. I soccorritori lavorano quindi a mano, con vanghe e piccozze, adoperando la massima cautela per avanzare senza compromettere la fragile stabilita' sotterranea. Si sta praticando una nuova apertura nell'albergo, dal lato opposto a quello dove finora si e' operato. Scopo del varco e' di avere accesso a locali che finora non e' stato possibile raggiungere.

"Chi lavora in quelle condizioni lavora come se fosse da recuperare ancora persone vive, la speranza c'e' sempre perche' quelle condizioni tecniche possono aver dato corso a qualunque cosa", ha detto il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Lo conferma Giuseppe Romano, direttore Emergenze dei Vigili del fuoco: "Le speranze ci sono. Abbiamo gia visto tanti casi di persone che sono sopravvissute anche per periodi ben piu lunghi". 

 

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Hotel Rigopiano, una valanga da 120 mila tonnellate ha investito la struttura

E' stata una valanga da 120.000 tonnellate a investire l'hotel a una velocita' di 100 chilometri l'ora. Il calcolo e' del servizio Meteomont dei Carabinieri. Si tratta di dati provvisori sulla dimensione e la forza d'impatto, stimati in base ai rilievi effettuati sul posto. Il fronte di distacco della massa nevosa ha una larghezza di 500 metri e una lunghezza di 250 metri, con uno spessore di 2,5 metri. Con una simile altezza, il peso della neve e' pari a a 200 chili per metro cubo. E di metri cubi di neve ne sono scesi sull'albero tra 200 e i 300 mila. Una bomba gelata che e' scivolata su un pendio con 35 gradi di inclinazione pendio 35 gradi. Alla partenza la valanga pesava 40-60 mila tonnellate, ma precipitando a una velocita' che ha ragginto i 100 chilometri l'ora con una pressione di 50-270 Newton, ovvero come 4.000 tir a pieno carico, nei suoi due chilometri di corsa si e' inngrossata fino a 120.000 tonnellate e all'arrivo, nella zona di accumulo, ha coperto un'area di 800 metri per 100 di larghezza con 300.000 metri cubi di neve: uno spesso di 4 metri, che esercita un peso di 400 chili per metro cubo. "E' stata una bomba, mi sono ritrovato i pilastri addosso. Ero seduto sul divano e i pilastri sono scivolati in avanti tagliandolo in due. Ci siamo salvati per questo", ha raccontato Vincenzo Forti, uno dei superstiti, all'amico Luigi Valiante.

"Io - ha proseguito - sono rimasto senza scarpe. Indossavo i leggings che mi aveva prestato la mia fidanzata. In un attimo ci siamo ritrovati in tre in un metro quadrato. Ci siamo abbracciati, nutrendoci di neve". Poco distante Forti sentivano anche le voci di un altro ragazzo e dei bambini, con i quali non e' stato possibile comunicare. "La paura e' stata tanta e abbiamo pregato", ha detto il sopravvissuto. "Io penso che, entro una settimana, saremo in grado ragionevolmente di fare un primo punto sulle indagini", il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, che coordina l'inchiesta con il sostituto Andrea Papalia. Al vaglio dei pm diversi faldoni che si ingrossano man mano con testimonianze, licenze edilizie dell'albergo, rilievi cartografici, fotografie dei luoghi, tabulati telefonici, piano neve e bollettini meteo. Sulla base dei riscontri i magistrati decideranno se vi sono le condizioni per eventuali avvisi di garanzia a carico di indagati. "Dopo questa prima fase - ha, infatti, rimarcato Tedeschini - passeremo a fare altro". I prossimi giorni potrebbero essere pronti anche i primi riscontri delle autopsie effettuate sui cinque cadaveri recuperati fino ad ora, affidate ai medici legali Ildo Polidoro e Cristian D'Ovidio.

 

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