Cronaca

Inchieste sulla Regione Abruzzo, indagato un architetto della soprintendenza

C'e' anche l'architetto Roberto Orsatti della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio (Sbaep) dell'Abruzzo tra gli indagati nell'ambito della maxi inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo. Sono arrivati complessivamente a 32 gli indagati noti nei 9 fronti investigativi attualmente aperti.. Orsatti, 44 anni e' accusato di corruzione aggravata in concorso per un atto contrario ai doveri d'ufficio nel fronte di indagine riferito al contributo pubblico per una iniziativa immobiliare a Giulianova per il quale sono indagati per corruzione aggravata in concorso per un atto contrario ai doveri d'ufficio Giovanni Mosca, ingegnere, e Roberta Caralla, imprenditrice, proprietaria tra l'altro di un ristorante nel centro giuliese. In questo filone e' sotto inchiesta anche il capo della segreteria della presidenza ed ex consigliere del Pd Claudio Ruffini, per le ipotesi di reato in concorso con altri di corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d'ufficio e istigazione alla corruzione. Secondo l'accusa, i due professionisti si sarebbero rivolti ai rappresentanti degli enti pubblici per velocizzare procedure propedeutiche all'erogazione del contributo pubblico. 

Leggi Tutto »

Inchieste sulla Regione Abruzzo, le accuse al Governatore nel filone di Penne

Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio, istigazione alla corruzione e abuso d'ufficio, in concorso con altri: sono queste le ipotesi di reato contestate al presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, nel filone di indagine legato alla cessione di un immobile di proprieta' del Comune di Penne nell'ambito della maxi inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo. Il governatore, che ha ammesso con una nota nei giorni scorsi di essere coinvolto in questo fronte, e' indagato insieme all'ex sindaco pennese, Rocco D'Alfonso, che attualmente e' impiegato proprio nello staff del presidente a Pescara. Rocco D'Alfonso e' indagato in concorso con altri per corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e istigazione alla corruzione. La vicenda e' legata alla cessione di un immobile di proprieta' comunale, messo in vendita nel 2015 perche' il Comune di Penne aveva bisogno di fare cassa, essendo a rischio lo sforamento del patto di stabilita' interno. 

Per portare a termine l'operazione occorreva, pero', superare il vincolo dei Beni culturali. L'allora primo cittadino ha chiesto alla Soprintendenza che il vincolo decadesse e ha atteso il parere della relativa commissione per completare la vendita. La commissione, tuttavia, tardava a riunirsi e Rocco D'Alfonso, vista l'urgenza di chiudere il bilancio, ha chiesto l'intervento del presidente della Regione. Luciano D'Alfonso ha telefonato a un funzionario dei Beni culturali per sollecitare il parere.

Questa telefonata sarebbe stata letta dagli inquirenti come una "pressione indebita" sul funzionario per favorire la decadenza del vincolo e la vendita dell'immobile. Il quale e' stato comunque svincolato, secondo quanto si e' appreso dopo qualche mese. La maxi inchiesta e' coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi.

Leggi Tutto »

Rame rubato al cimitero di Sulmona

Rame rubato nella notte al cimitero di Sulmona. Il colpo è avvenuto in cinque cappelle di una confraternita cittadina. A scoprirlo uno degli addetti, che ha allertato i carabinieri giunti per i rilievi del caso. Un bottino cospicuo ancora però da valutare. I malviventi hanno agito con maestria, ben organizzati, hanno infatti sottratto un buon quantitativo, si tratta di materiale ingombrante difficile da trasportare. Un colpo andato a segno senza intoppi che fa pensare a ladri ben esperti che sono riusciti ad evitare la sola telecamera di sorveglianza.

Leggi Tutto »

Detenzione e spaccio,arrestato 23enne di San Benedetto Marsi

Con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e' stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Avezzano N.C., 23 anni, di San Benedetto dei Marsi. Il giovane e' stato sorpreso, in piena notte, mentre passeggiava in localita' Marcuccio di San Benedetto. I carabinieri, insospettiti dall'orario, lo hanno fermato e perquisito trovandogli oltre 5 grammi di hashish. In seguito, hanno perquisito anche l'abitazione del ventitreenne rinvenendo ulteriori 18 grammi di hashish, 1 grammo e mezzo di cocaina, 8 grammi di marijuana, tutto suddiviso in dosi e 5 bilancini di precisione. Il giovane, su disposizione della Procura di Avezzano, e' stato associato ai domiciliari in attesa dell'udienza di convalida

Leggi Tutto »

La Guardia di Finanza sequestra 165 immobili in tutta Italia

Il nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha sequestrato 165 immobili in tutta Italia riconducibili a 25 soggetti gia' tutti rinviati a giudizio per bancarotta e a vario titolo collegate al gruppo societario dell'imprenditore Mario Di Raffaele, ex presidente del Pomezia Calcio e proprietario del polo alberghiero 'Hotel Selene'. Le indagini, secondo quanto sostiene la Gdf, hanno accertato che tre banche e una societa' di factoring, con la complicita' degli esponenti del Gruppo imprenditoriale, avrebbero sottratto illecitamente risorse destinate al pagamento dell'Iva per soddisfare crediti altrimenti difficilmente recuperabili. Il meccanismo escogitato era basato sulla previsione che il Gruppo sull'orlo del fallimento avrebbe conferito l'attivo (consistente in immobili e beni) in un fondo immobiliare di una societa' di gestione, per continuare a ricevere finanziamenti dalle banche, che in questo caso li avrebbero concessi in favore della nuova Sgr e non piu' al Gruppo noto ormai come 'cattivo debitore'. Ma l'Iva dovuta dalla Sgr, per oltre 31,6 milioni, invece di arrivare nelle casse dell'Erario, veniva dirottata verso le banche, perfettamente consapevoli dello stato in cui versava il gruppo, che cosi' hanno ripianato le esposizioni debitorie del gruppo. Alla luce di questo quadro investigativo, il Gup del tribunale di Roma ha emesso il sequestro conservativo dei beni rientranti nella disponibilita' degli imputati, a vario titolo ritenuti responsabili del dissesto finanziario fino alla concorrenza del danno patrimoniale, pari ad oltre 322 milioni, a fronte dell'ammontare del passivo fallimentare complessivamente quantificato in oltre 250 milioni. I sequestri di ville, appartamenti e locali commerciali sono scattati nelle province di Roma, Milano, Torino, Venezia, Verona, Isernia, Imperia, Livorno, Lucca, Perugia, Teramo, Reggio Emilia, Lecco, Modena, Rimini, Parma, Pescara, Massa Carrara, Lodi, Novara, Savona, Aosta e Pavia.

Leggi Tutto »

Nas sequestrano maschere e costumi di Carnevale pericolosi

Mascherine e costumi di Carnevale potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori: i Carabinieri del NAS di Pescara, nell'ambito delle attività ispettive disposte dal Comando per la Tutela della Salute in occasione del Carnevale, hanno sottoposto a controllo oltre una decina di attività commerciali in cui vengono commercializzati gadget, mascherine e costumi. In totale sono stati sequestrati circa 5mila gadget e comminate sanzioni amministrative per 10mila euro.In particolare, in un'attività commerciale della provincia dell'Aquila sono stati sequestrati mille pezzi tra maschere, gadget e costumi di Carnevale, privi di marcatura CE e delle indicazioni, in lingua italiana, relative al produttore, importatore, modalità di utilizzo e caratteristiche tecniche

In altre tre attività commerciali della provincia di Teramo, gestite da cittadini di origine asiatica, i militari hanno sequestrato oltre 3mila mascherine e costumi privi delle informazioni obbligatorie al consumatore, come imposto dal Codice del Consumo e, quindi, potenzialmente pericolosi per la salute umana.

Leggi Tutto »

Inchiesta sulla Regione Abruzzo, proseguono gli interrogatori

"C'erano altre circostanze da chiarire perche' il lavoro della Procura e' stato laborioso, c'erano tante intercettazioni anche ambientali e abbiamo voluto dare chiarimenti su tutto il fronte". Cosi' l'avvocato Emilio Bafile, difensore dell'architetto Giancarlo Di Vincenzo, al termine del lungo interrogatorio terminato nel tardo pomeriggio, previsto nell'ambito della mega inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo. Di Vincenzo e' indagato nel filone legato alla gara per la ricostruzione post-terremoto di Palazzo Centi, sede della Giunta regionale nel centro storico dell'Aquila, seriamente danneggiata dal sisma del 2009. E' accusato di induzione indebita, insieme al padre, Berardino, alto funzionario del ministero dei Beni culturali in Abruzzo, ora in pensione, consulente senza compenso del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. Secondo l'accusa, l'ex dirigente dello Stato avrebbe indotto l'impresa Dipe - i cui due titolari Mauro Pellegrini e Giancarlo Di Persio sono tra gli indagati con la stessa ipotesi di reato - ad affidare un incarico al figlio in cambio di un interessamento per la gara di circa 13 milioni di euro, poi vinta dalla Edilcostruzioni di Isernia. "La Procura ha formulato delle contestazioni - ha continuato il legale che difende anche Berardino Di Vincenzo - ma la linea dei miei assistiti e' veramente chiara e ci siamo sottoposti a questo interrogatorio, laborioso, complesso, proprio per chiarire ogni questione, perche' la posizione non e' critica per i miei assistiti, tutt'altro. C'e' stata una inchiesta sugli appalti pubblici, in questa fattispecie si verifica un caso particolare in cui un architetto libero professionista partecipa a un appalto pubblico - ha spiegato ancora il legale - con una ditta, mentre il papa' ricopre l'incarico di funzionario in un ufficio pubblico, ma che nulla ha a che fare con la gara espletata, tanto e' vero che poi la gara non e' stata aggiudicata ai professionisti e alla societa' interessata, ma aggiudicata ad altri". Secondo il legale, "questo rende il quadro un po' piu' critico sotto il profilo dell'attenzione della Procura, "ma certamente non ci sono cose particolari. I chiarimenti li abbiamo dati. Le varie circostanze oggetto delle intercettazioni anche ambientali andavano chiarite anche per spiegare i ruoli che si avevano". "Il padre non poteva influire con il suo ufficio che era distante, nei lavori di palazzo Centi, di proprieta' della Regione. L'unica cosa che si puo' dire e' che questo rapporto tra i due Di Vincenzo ha creato una situazione da parte della Procura che ha approfondito e noi abbiamo chiarito fino ad oggi". L'inchiesta e' coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi e portata avanti dai carabinieri del Noe e dalla squadra Mobile della questura di Pescara.

Leggi Tutto »

Inchiesta Vestina si chiude con assoluzioni e prescrizione

Due imputati assolti e prescrizione per tutti gli altri, nel processo sull'urbanistica al Comune di Penne, filone principale dell'inchiesta denominata "Vestina", per fatti che risalgono a un periodo tra il 2007 e il 2010. Il tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Rossana Villani, ha assolto "perche' il fatto non sussiste" l'ex sindaco Donato Ezio Di Marcoberardino, che era accusato di abuso d'ufficio. L'assoluzione riguarda uno dei due episodi contestati, relativi all'esecuzione di un'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate illecitamente. L'altra accusa di abuso e' stata invece dichiarata prescritta. Anche l'architetto Antonio Mergiotti, all'epoca dei fatti dirigente del settore Urbanistica, e' stato assolto dall'accusa di abuso condivisa con l'ex sindaco. L'architetto doveva rispondere anche di corruzione: accusa dichiarata prescritta. La prescrizione e' scattata anche per gli altri nove imputati: gli ex assessori comunali di Penne Alberto Giancaterino e Femio Di Norscia, l'ex assessore provinciale e comunale di Pescara Rocco Petrucci, ingegnere e titolare di uno studio di progettazione di cui Giancaterino, secondo l'accusa, sarebbe stato "socio di fatto", con un ruolo di insider; gli imprenditori Ettore, Guido e Nicola Pierdomenico; l'imprenditore Roberto Cecamore; l'ingegnere capo Piero Antonacci; l'ex consigliere comunale Roberto Di Fabrizio.

Leggi Tutto »

Polizia smantella un’organizzazione dedita alla frode in commercio

I poliziotti del Compartimento polizia postale e comunicazioni di Perugia, diretto dal vice questore aggiunto Annalisa Lillini, supportati dai colleghi diPescara, Ancona e Roma, con il coordinamento nazionale dal Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma, hanno eseguito oggi undici provvedimenti restrittivi (sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e quattro obblighi di dimora) nell'ambito di una articolata indagine, denominata "Ocean", coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia. Molti i colpi messi a segno dal presunto sodalizio criminale - che operava in Umbria, marche e Lazio - impegnato nelle frodi commerciali e nell'ottenimento di finanziamenti, mutui e cessioni del quinto mai onorati. Il danno complessivo arrecato alle varie parti offese ammonterebbe a 2 milioni di euro. Gli artefici delle frodi risultavano avere la propria base operativa all'interno di un'attivita' di pesca sportiva presso un lago artificiale nelle Marche.

L'indagine - secondo quanto riferito dalla questura del capoluogo umbro - era stata attivata da una segnalazione giunta al Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Perugia, nel novembre 2015, dopo che un'attivita' commerciale che si occupa della Grande distribuzione di alimentari aveva presentato una denuncia per una fraudolenta transazione. Dagli sviluppi investigativi e' emersa l'esistenza di una attivita' delittuosa consistente nell'invio di mail fraudolente, apparentemente riconducibili a nomi di manager di aziende della media e grande distribuzione, italiana ed estera, reperiti attraverso tecniche di "social engineering". La merce veniva regolarmente consegnata e generalmente stoccata in un magazzino affittato dalla banda per poi essere prontamente trasferita senza pagarne il prezzo. Il gruppo, costituito da tredici indagati, tutti cittadini italiani residenti nelle province di Ascoli Piceno, Fermo, Chieti e Pescara, aveva messo in piedi un'articolata organizzazione creando "ad hoc" tre societa' di comodo, rivelatesi delle vere e proprie scatole vuote. 

Leggi Tutto »

Investimento mortale sui binari a Francavilla al mare

Dopo una riapertura parziale, alle 10.20 e' stata completamente riattivata la circolazione sulla linea ferroviaria adriatica, bloccata dalle 8.05 in seguito all'investimento di una persona a Francavilla al Mare. Disagi per 15 treni: il Frecciabianca 8810 coinvolto nell'incidente e' ripartito con 130 minuti di ritardo, un intercity con 80 minuti di ritardo e un altro Frecciabianca con 20 minuti. Tre regionali hanno riportato ritardi tra i 50 e gli 80 minuti, cinque regionali sono stati cancellati e quattro sono stati limitati e sostituiti con servizio bus predisposto da Trenitalia. La vittima e' un 24enne di Ortona.

Dai primi accertamenti si tratta di un suicidio: il macchinista del Frecciabianca, infatti, ha parlato di una persona sdraiata sui binari. Sul posto, oltre al personale tecnico, si sono portati gli agenti della Polfer di Pescara, che si stanno occupando di tutti gli accertamenti del caso.

***********

Linea ferroviaria adriatica bloccata in seguito all'investimento di una persona a Francavilla al Mare da parte del Frecciabianca 8810 Bari-Milano. Dal momento dell'incidente, alle 8.05, la circolazione e' stata sospesa su entrambi i binari per consentire gli accertamenti delle forze dell'ordine. A bordo del treno viaggiano 150 persone. Trenitalia ha predisposto un servizio di autobus tra Pescara e San Vito per garantire i collegamenti regionali e interregionali. Secondo le prime informazioni si tratta di un suicidio.

Leggi Tutto »