Cronaca

Nuovo treno jazz su tratta Pescara-Teramo

E' in grado di viaggiare a una velocita' massima di 160 km orari, conta 194 posti a sedere, piu' due per disabili in carrozzella, 14 strapuntini e 3 portabici, il nuovo treno che viaggera' da domani sulla tratta Pescara-Teramo, primo di un lotto di cinque di ultima generazione - 27,4 milioni di euro di investimento complessivo - previsto dal nuovo Contratto di Servizio 2016/2023 sottoscritto lo scorso novembre tra Regione Abruzzo e Trenitalia. Tra i servizi a bordo: impianto di videosorveglianza, schermi luminosi interni visibili da ogni punto del treno per le informazioni, impianto di sonorizzazione, scritte in braille, prese di corrente a 220 V per l'alimentazione di cellulari e PC portatili. "Continua cosi' - dice Trenitalia regionale - il progressivo rinnovo della flotta regionale in Abruzzo - iniziato nel dicembre del 2014 con quattro Jazz e proseguito nel gennaio 2016 con quattro Swing diesel - che sta riducendo l'eta' media dei treni regionali e portando risultati importanti sia in termini di puntualita' reale (superiore al 93% nel 2016, +3,7 rispetto 2015) che di affidabilita' e regolarita' del servizio (solo lo 0,3% le corse cancellate in Abruzzo nell'anno appena concluso). Un miglioramento complessivo percepito dai viaggiatori abruzzesi e certificato dai risultati delle indagini di Customer Satisfaction che periodicamente Trenitalia commissiona a soggetti esterni. Nell'ultima rilevazione, in Abruzzo, la valutazione del viaggio nel suo complesso e' aumentata dal 2014 al 2016 di 8,3 punti percentuali, il comfort di 8,5 e la permanenza a bordo di 4,5 punti percentuali. Valutazioni in crescita anche per l'informazione a bordo treno (+8,9%) e per la pulizia (+8,1 punti percentuali)"

 

p.d.f.

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Carabinieri scoprono falsa invalida, arrestato medico marsicano

Invalida al 100%, costretta su una sedia a rotelle, incapace di parlare e muovere un braccio.. ma solo davanti alla commissione medico-legale, perche' in realta' stava benissimo. Una donna di 44 anni, S.S., di Ortucchio vittima di un ictus cerebro-vascolare nel 2014, aveva sfruttato la patologia per simulare gravissime conseguenze e ottenerne cosi', dal novembre 2014, due assegni mensili di 279 e 512 euro, rispettivamente per invalidita' civile e accompagnamento. La donna, ufficialmente costretta su una sedia a rotelle, inibita nel linguaggio e con un braccio paralizzato, non ha pero' convinto gli investigatori del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Avezzano i quali, a seguito di un mirato e duraturo servizio di osservazione e pedinamento, completato da attivita' di tipo tecnico, hanno fatto la sorprendente scoperta: la donna parla perfettamente, cammina, guida la propria auto, sale le scale, insomma sta bene e svolge autonomamente le attivita' della vita quotidiana. A fronte della scoperta l'Arma ha mirato la propria attivita' a capire come la 44enne potesse aver ingannato la Commissione preposta (ASL e INPS) al suo giudizio medico. Da qui un ulteriore sviluppo: la donna non agiva da sola ma in collaborazione con il proprio medico il quale, consapevole del reale positivo quadro clinico, recitava con la stessa in una spregevole e lucrativa messa in scena. I servizi di osservazione, compiuti tra l'altro per due volte in occasione delle visite collegiali alle quali l'indagata veniva sottoposta dall'INPS, hanno palesato che la carrozzella utilizzata per la sceneggiata dalla donna, era spinta proprio dal consapevole medico di base R.F., 57 anni, di Pescina il quale incontrata la donna iniziava la recita, la faceva accomodare cominciando a comunicare con lei a gesti, la presentava alla Commissione come visibilmente disabile, per poi risalutarla, a debita distanza dalla struttura previdenziale, nuovamente sulle sue gambe, in grado di parlare e di stringere la mano con quell'arto che poco prima fingeva paralizzato. 

L'attenzione degli investigatori sull'operato del medico ha permesso di accertare che la collaborazione nella recita della S.S. verosimilmente non era la sola alla quale l'uomo avesse partecipato. Il dottore risultava da subito molto aperto e disponibile nel distribuire consigli su come comportarsi di fronte a commissioni mediche, e molto "leggero" sulla dispensazione di certificazioni mediche idonee all'esenzione dal lavoro, come emerso dalle attivita' tecniche condotte dagli investigatori: "... dobbiamo scendere in campo forti... tu devi stare male e io altrettanto insieme a te devo dire che stai proprio male...". La simulazione posta in essere da consumati attori e' stata giudicata dal gip del Tribunale di Avezzano "umanamente offensiva per chi realmente soffre di gravi patologie e vede, spesso, negata e disattesa l'aspettativa ad una pubblica assistenza".

Le reiterate recite e la compartecipazione di un sanitario che appariva avvezzo a simili traffici, facevano ipotizzare che l'indagata possa avere illecitamente retribuito lo stesso ed anche ulteriori soggetti. Il protrarsi nel tempo delle condotte facevano inoltre ritenere elevata la propensione a delinquere degli indagati, uno dei quali, il medico, e' venuto meno al giuramento proprio di una cosi' nobile professione che chiede dedizione al prossimo, al malato e non al profitto. Proprio tali considerazioni hanno portato il Gip del Tribunale di Avezzano, Francesca Proietti, ad accogliere le richieste cautelari avanzate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, e ad emettere per entrambi la misura degli arresti domiciliari che questa mattina e' stata eseguita a carico del medico da parte dei militari del Nor della Compagnia di Avezzano. La "falsa invalida" verra' raggiunta dalla medesima misura quanto prima, trovandosi la stessa fuori dal territorio italiano. Per entrambi l'accusa e' di truffa in concorso ai danni dello Stato.

 

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Morosità incolpevole, da lunedì 6 febbraio aperte le domande a Montesilvano

Verrà emanato lunedì 6 febbraio, sino a martedì 28, il bando pubblico per accedere al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli.

«La Regione  -  dichiara l’assessore alle Politiche della Casa, Ottavio De Martinis - ha messo a disposizione un finanziamento che per il nostro Comune ammonta a ben 116.400 euro. Tale fondo andrà a sostegno di quelle famiglie, che per varie situazioni, che ne hanno modificato la condizione economica, non sono state in grado di assolvere al pagamento dell’affitto, subendo così una procedura di sfratto. Si tratta di un’opportunità importante che tuttavia negli anni non viene sfruttata. Ci auguriamo che quanti sono in possesso di tutti i requisiti richiesti, colgano tale occasione, mantenendo così la propria abitazione e non rischiando di essere sfrattati». Il contributo massimo per ogni richiedente ammonta a 4500 euro e viene erogato direttamente al proprietario dell’abitazione.

Il fondo è destinato a coloro che hanno perso il lavoro per licenziamento, o ai quali è stato ridotto l’orario di lavoro; per cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti la capacità reddituale; per mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; per cessazione di attività libero – professionali o di imprese registrate derivanti da cause di forza maggiore; per malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato una consistente riduzione del reddito complessivo. Per l’ammissione ai benefici, bisogna essere titolari di un contratto di locazione ad uso abitativo, destinatari di un atto di sfratto per morosità, e con reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, o derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro.

I documenti per presentare la domanda saranno disponibili a partire da lunedì 6 febbraio presso gli uffici dell’Azienda Sociale o scaricabili dal sito istituzionale comunale o dell’Azienda speciale. Per ritirare i moduli o per richiedere informazioni lo sportello dell’Azienda è aperto tutti i giorni. Per essere affiancati nella compilazione delle domande, gli uffici Politiche per la Casa sono aperti il lunedì dalle 9 alle 12:30 e il giovedì dalle 15:30 alle 17:30.

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Contratto di servizio dei treni Abruzzo, i Consumatori ricorrono al Tar

Lo scorso 12 gennaio le associazioni abruzzesi dei consumatori (Federconsumatori, Acu, Arco, Adoc, Codici, Codacons, Confconsumatori, Contribuenti Italiani, Guardiacivica, Adiconsum, Movimento Difesa del Cittadino, Cittadinanzattiva) hanno presentato un ricorso al Tar dell'Aquila per chiedere l'annullamento della Deliberazione 675/2016 della Giunta Regionale che autorizza l'approvazione del Contratto di Servizio tra Regione Abruzzo e Trenitalia (contratto valido dal 2015 al 2023). Questa mattina a Pescara in conferenza stampa Federconsumatori ha spiegato i motivi del ricorso. "Noi contestiamo - ha detto Sergio Veroli, vice presidente Nazionale di Federconsumatori le scelte fatte sui cambiamenti di orario che hanno portato ad un allungamento dei viaggi e dei tempi di percorrenza, con la conseguenza che molti viaggiatori hanno deciso di far ricorso ai mezzi privati, cosa che noi riteniamo sbagliata, e poi noi contestiamo soprattutto la violazione della Legge sui contratti di Servizio che e' una Legge del 2008 e che prevede che quando si stipula un Contratto di Servizio si debba coinvolgere le associazioni dei consumatori per individuare gli standard di qualita' dei contratti e per controllare il rispetto degli standard stessi. Se cosi' fosse stato, questi inconvenienti e problemi sugli orari probabilmente non ci sarebbero stati e noi avremmo potuto discutere in un tavolo le varie problematiche di standard di qualita', di sicurezza e dei tempi". 

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Processo per l’ex cda del Consorzio Rifiuti Lanciano, la sentenza della Cassazione

La Cassazione ha disposto la condanna finale a 6 mesi di reclusione, pena sospesa, sul caso processuale di abuso d'ufficio del Consorzio Rifiuti di Lanciano legato alla prorogatio del consiglio di amministrazione dopo la scadenza del mandato, a giugno 2009.

In Appello la condanna era stata invece 8 mesi per i componenti dell'ex cda cda Riccardo La Morgia, presidente, e i consiglieri di centrodestra Luigi Toppeta e Nicola Di Toro, e di centrosinistra Nicola Carulli e Camillo Di Giuseppe, quest'ultimo tirato in ballo solo per una correzione di sentenza fatta dalla stessa Corte d' Appello.

Per Di Giuseppe correzione e sentenza annullate con atti che passano alla Corte d'Appello di Perugia. Per lui resta l'assoluzione di primo grado. Inoltre per l'intero ex cda e per l'avvocato Giacomo Nicolucci, in merito alle consulenze esterne, la stessa Cassazione ha annullato la sentenza d'Appello e assolto tutti. La condanna per la sola prorogatio del mandato c'e' stata perche' anche se il cda era decaduto con scadenza a giugno 2009 sono rimasti in carica fino al 15 ottobre, percependo 178 mila euro, senza convocare l'assemblea dei 53 comuni soci per rinnovare le cariche, con violazione dello statuto. Per la prorogatio la convocazione dell'assemblea dei sindaci spettava al presidente d'assemblea.

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Ammesse le prove per il processo sulla morte di Simone Daita

La Corte d'Assise di Chieti ha ammesso oggi tutte le prove nel processo per la morte del 53enne di Chieti Simone Daita. Imputato, per il reato di omicidio preterintenzionale, e' un operaio 24enne del posto, Emanuele D' onofrio. Le prove ammesse sono in prevalenza testimoniali ma anche documentali. Fissata al prossimo 8 marzo l'udienza in cui saranno sentiti tutti i testimoni. Secondo l'accusa, formulata dal pm Giuseppe Falasca, reagendo ad un'aggressione di Daita, D'Onofrio ha ecceduto nella difesa perche', raggiunto da un pugno al mento, colpi' Daita con i pugni per due o piu' volte, raggiungendolo ad entrambi gli zigomi e provocandogli altrettante fratture. Daita cadde a terra procurandosi lesioni alla testa che determinarono lo stato di coma dal quale non si riprese piu' fino alla morte, avvenuta un anno dopo. Il fatto si è verificato la sera del 28 febbraio del 2015 in piazza Vico, nel centro di Chieti, all'esterno di una caffetteria. Nel processo sono gia' costituiti parte civile i genitori, tre sorelle e il fratello di Daita.

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Uso illegale del telepass Sangritana, 3 condanne e 2 assoluzioni

Tre condanne e due assoluzioni per il processo per l'illegale utilizzo dei telepass di servizio della Sangritana/Tua di Lanciano. Deceduto un sesto imputato. Nella sentenza emessa oggi pomeriggio dal Tribunale collegiale (pm Andrea Papalia), il principale imputato, Aurelio Giovannelli, ha avuto un anno e 3 mesi di reclusione con reato derubricato da peculato a furto. Per l'indebito utilizzo dei telepass condanna inoltre a 1 anno e due mesi per Gabriele Maddestra e nove mesi per Antonio Martelli. Assolte Stefania Ciarelli e Angela La Farciola. I fatti contestati risalivano agli anni 2010-2011. Secondo l'accusa i telepass venivano utilizzati in autostrada dai dipendenti per andare a fare week end, shopping, cene e divertimenti. La Sangritana, costituitasi parte civile, e' stata risarcita dei danni dai 500 a 100 euro

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Fumi tossici, chiuso e riaperto un tratto dell’autostrada A14 in Abruzzo

Chiuso in via precauzionale e poi riaperto in Abruzzo il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i caselli di Roseto degli Abruzzi e Val Vibrata, in entrambe le direzioni. All'origine del provvedimento ci sarebbe la fuoriuscita di fumi potenzialmente pericolosi da una condotta di uno stabilimento di Mosciano Sant'Angelo. I fumi, a quanto appreso, si sarebbero poi dispersi nell'aria. L'autostrada e' rimasta chiusa per circa mezz'ora. Sul posto la Polizia autostradale e il personale della Direzione 7/mo tronco di Pescara. Ha coordinato gli interventi il Centro operativo autostradale (Coa) di Citta' Sant'Angelo. Nell'i'mpianto in cui e' avvenuto l'incidente sono invece intervenuti i Vigili del Fuoco. L'allarme e' stato dato da automobilisti che transitavano in zona, che hanno accusato bruciori e difficolta' respiratorie. 

Al lavoro ci sono due squadre dei vigili del fuoco di Teramo e del Distaccamento di Roseto degli Abruzzi, con sedici uomini e cinque mezzi. La fuoriuscita di acido peracetico si e' verificata nell'impianto di depurazione della Ruzzo Reti, da una cisterna contenente circa mille litri. I Vigili del fuoco stanno provvedendo a limitare e neutralizzare gli effetti della dispersione della sostanza pericolosa in ambiente mediante getti d'acqua frazionata

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Truffe on line, scoperti due pescaresi

Con annunci fraudolenti sulla rete mettevano in vendita lavatrici, stufe e ricambi per auto. La polizia di Arezzo ha denunciato due cittadini italiani responsabili di truffe online che sparivano dopo aver preso il denaro dagli ignari compratori. Gli agenti del commissariato di Sansepolcro, al termine di una complessa attività di indagine, hanno denunciato due persone, 46 e 79 anni, entrambi residenti a Pescara, responsabili di svariate truffe commesse online. Al commissariato si era presentata una coppia di conviventi che ha denunciato di aver acquistato una stufa a pellet rispondendo ad un annuncio pubblicato su un noto sito online di e-commerce, corrispondendo la somma di 750 euro, oggetto poi mai ricevuto. Le indagini della polizia hanno consentito di appurare che la somma era stata versata su una carta prepagata, abbinata ad un codice iban, rilasciata da un ufficio di Poste Italiane con sede in Pescara, mediante l'utilizzo di documenti di riconoscimento del titolare risultati contraffatti.

Gli agenti, in esecuzione del provvedimento di acquisizione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Arezzo, ha raccolto i dati richiesti al portale, al provider di rete ed ai gestori delle compagnie telefoniche, e attraverso il certosino incrocio delle informazioni, sono riusciti ad individuare gli autori ed il luogo di commissione della truffa. Gli indagati sono risultati autori di numerosi altri annunci fraudolenti, quali la vendita di lavatrici, stufe e ricambi per auto, inserzioni immediatamente segnalate ai portali ai fini della loro rimozione. Nell'ambito dell'attività della polizia di Arezzo, è stata richiesta anche la collaborazione della questura di Pescara che procede in una ulteriore attività investigativa volta ad accertare l'individuazione di altri complici dei due pescaresi deferiti alla Procura della Repubblica di Arezzo.

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Viabilità ancora critica nel Pescarese

E' sul versante della Majella che dopo l'ondata di maltempo si registrano ancora i maggiori problemi di viabilita' in provincia di Pescara. Restano chiuse per frana la Strada Provinciale 66, da Bolognano a Salle e la SP 20 tra Pianella e localita' Cartiera, in direzione Loreto. A Catignano e' stato rimosso il divieto di transito della SR 602 dopo i lavori di messa in sicurezza del campanile della chiesa di Catignano. Ancora interdetta al traffico, in seguito ad ordinanza della Prefettura, la SP tra Lettomanoppello e Passolanciano.

Ancora chiuso al transito l'ultimo tratto della SP 487, direzione Caramanico, in seguito al pericolo slavine comunicato dalla regione Abruzzo. Ulteriori criticita' sulla SP 67 (SS5 Tocco da Casauria- Musellaro) per uno smottamento della banchina e di parte della carreggiata. Sulla SP 65 - diramazione per Abbateggio - si registra un aggravamento dell'avvallamento con cedimento della sede stradale. Chiusa al traffico anche la SP59 SS5 (Turrivalignani-Lettomanoppello) al km 2+650, per ordinanza del Sindaco, a seguito di un muro pericolante sovrastante la scarpata stradale.

E' stata invece riaperta al transito veicolare domenica scorsa la SP 70 (diramazione Roccacaramanico) chiusa a seguito dell' ordinanza del Sindaco di sant'Eufemia dal giorno 22 gennaio. Il 26 gennaio la Prefettura ha comunicato al Comune e alla Provincia che, a seguito delle valutazioni effettuate da parte dell'Unita' Tecnico Scientifica di Valutazione, era diminuita la possibilita' di distacchi e che si riteneva di dover procedere alla pulizia e riapertura della strada. La Provincia ha effettuato immediatamente la pulizia della strada. Il giorno 28 gennaio, con ordinanza n. 7, ha disposto la riapertura al transito della strada provinciale che portava a Roccacaramanico. Tutte la viabilita' provinciale e' compromessa da piccoli smottamenti e buche, e da invasioni di alberi e rami spezzati dalla neve, anche se le strade sono transitabili. 

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