Economia

Ricostruzione, gli Usra hanno evaso pratiche per 48 milioni

Gli Uffici speciali per la Ricostruzione (Usra) dall'inizio dell'emergenza coronavirus hanno evaso pratiche per un totale di 48 milioni di euro. Solo quello de L'Aquila dal primo marzo a oggi ne ha approvate 52 riguardanti la ricostruzione privata per un valore di quasi 24 milioni. Altri 7 milioni, frutto dell'approvazione di 9 contributi, sono stati evasi dall'Usrc (l'Ufficio speciale per la Ricostruzione dei Comuni del cratere sismico) che ha anche concesso 104 nulla osta alle Sal (Stato avanzamento ai lavori). Gli altri 17 milioni riguardano pratiche evase in Comuni interni ed esterni al cratere post terremoto. Un lavoro portato avanti dagli uffici diretti da Salvo Provenzano (Usra) e Raffaello Fico (Usrc) e svolto per il 90% in smart working. Modalita' cui sta lavorando in realta' tutto il personale della Struttura di missione 'Sisma 2009' della presidenza del Consiglio guidata da Fabrizio Curcio, che dall'inizio di marzo ha portato avanti il tema della ricostruzione delle scuole insieme a Regione Abruzzo, Comune de L'Aquila e Provveditorato alle opere pubbliche di Abruzzo Lazio e Sardegna oltre a condurre il Comitato di indirizzo del Programma Restart con la proposta da inviare al Cipe di interventi del valore di 24milioni di euro a favore dello sviluppo del Capoluogo e di diversi comuni del cratere del sisma 2009. 

 

immagine di repertorio

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Emergenza COVID-19: l’Abruzzo importante tassello di Rilancio Italia.  

Il Consiglio di Amministrazione di UBI Banca presieduto da Letizia Moratti, ha varato “Rilancio Italia”, un programma integrato che comprende una pluralità di interventi urgenti del valore complessivo e disponibile, fino a 10 miliardi di euro. Il sistema di iniziative riguarda tutti i segmenti di clientela del Gruppo bancario: le imprese per assicurarne continuità operativa a fronte di possibili crisi della liquidità; famiglie, individui ed enti del terzo settore per sostenerne la tenuta in un momento sociale potenzialmente critico.

 

“Il Gruppo UBI è parte essenziale del sistema economico nazionale, e nasce in alcune delle aree industriali più importanti d’Europa”, sostiene Victor Massiah, Consigliere Delegato di UBI Banca, “Lo storico legame con il territorio e un forte senso di responsabilità ci portano ad agire con determinazione per aiutare le famiglie e le imprese ad affrontare la crisi. La forza del nostro bilancio e il radicamento territoriale ci permettono di proporre «Rilancio Italia» per sottolineare l’impegno di una grande banca a favore del Paese”.

 

“Rilancio Italia” si rivolge ai clienti residenti e attivi in tutte le aree di presenza del Gruppo e consiste in una serie di interventi specifici che combinano l’esigenza di affrontare l’urgenza del momento con l’intento di sostenere la ripartenza nei prossimi mesi.

 

Iniziative a favore delle Imprese

Nuova finanza per liquidità: linee temporanee a breve termine o finanziamenti chirografari, anche tramite l’intervento di garanzie di Stato.

Incremento delle linee di cassa tramite conversione dei fidi accordati: parte delle linee di credito commerciali già deliberate ma ancora non utilizzate possono essere convertite in fidi di cassa temporanei.

Sospensione rimborso finanziamenti: Possibilità di ottenere una moratoria sul pagamento dei finanziamenti in essere.

Consolidamento del debito con finanza aggiuntiva (assistenza L. 662): nuovi finanziamenti concessi grazie a specifiche garanzie pubbliche (assistenza L. 662), per estinguere il debito in essere e concedere contestualmente nuova liquidità.

Sostegno alla digitalizzazione: Possibilità di attivare POS GPRS/mobile da remoto, in tempi rapidi e a condizioni agevolate per gli esercenti appartenenti alle categorie delle attività necessarie con possibilità di storno dei canoni e commissioni.

 

Iniziative a favore di famiglie e individui

Protezione tenore di vita: moratoria sul pagamento dei finanziamenti personali in essere per chi ha subito la perdita o una riduzione del lavoro.

Sospensione mutuo prima casa: possibilità di ottenere una moratoria sul pagamento dei mutui in essere per le categorie e alle condizioni previste dal decreto Cura Italia.

Sostegno alla digitalizzazione: storno di canoni e commissioni alla clientela privata che adotterà sistemi digitali di interazione con la banca per realizzare le principali operazioni. Sostegno nella gestione dell'emergenza: possibilità di ottenere un anticipo sulla cassa integrazione in deroga.

 

“Rilancio Italia” rientra nell’ambito della serie di interventi urgenti che ha visto la mobilitazione della banca in favore di istituzioni, imprese e clienti privati colpiti dall’emergenza delle ultime settimane. Tra questi, la donazione di 5 milioni di euro in favore di ospedali.

 

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Via libera all’accordo quadro per l’erogazione della cassa integrazione in deroga

Via libera all'accordo quadro per l'erogazione della cassa integrazione in deroga. Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo cinque ore di confronto, Regione Abruzzo e i rappresentanti delle associazioni datoriali e dei sindacati hanno approvato all'unanimita' l'ultimo atto necessario che permette alle aziende di avviare le procedure per la richiesta delle cassa integrazione i deroga. In merito l'assessore alle Politiche del Lavoro, Piero Fioretti, ha dichiarato: "L'importante era chiudere l'intesa quadro cosi' come chiede il decreto legge per iniziare a dare risposte alle centinaia lavoratori che attendono il trattamento di cassa in deroga. Ora si apre la fase piu' importante con la possibilita' da parte delle piccole aziende presentare le istanza. In questo senso, in settimana, la Regione Abruzzo mettera' a disposizione una piattaforma sulla quale si potranno inviare le richieste di cassa integrazione in deroga". Nello specifico, l'intesa quadro prevede l'erogazione della cassa integrazione ai lavoratori delle piccole imprese private in tutti i settori produttivi per un periodo di 9 settimane. Possono accedere alla cassa integrazione in deroga gli operai, impiegati, quadri, apprendisti, soci delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato, terzo settore, lavoratori a domicilio monocommessa, lavoratori intermittenti, lavoratori della pesca a qualsiasi titolo imbarcati iscritti come equipaggio.

L'intesa regionale di fatto ha recepito quanto previsto del decreto legge anche in relazione ai lavoratori somministrati per i quali sara' possibile ricorrere esclusivamente agli ammortizzatori ordinari del settore e non alla cassa integrazione in deroga. E' importante sottolineare che per le aziende con un numero di massimo di 5 dipendenti e' sufficiente l'invio della domanda, mentre per le aziende con piu' di 5 dipendenti e' necessario anche l'accordo sindacale il cui verbale deve essere allegato alla domanda. L'intesa indica anche le modalita' di presentazione delle domande. 

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Coronavirus, Confindustria crea la filiera certificata

Confindustria Chieti Pescara ha predisposto un tavolo di lavoro permanente che ha favorito l’incontro tra imprenditori e l’attivazione di una task force per costituire una filiera produttiva certificata per la produzione di dispositivi di protezione individuale. Insieme alla Fater, che produrrà fino a un milione di pezzi di mascherine, ci sono le aziende che ne realizzano alcune componenti, come gli elastici, e ne permettono il confezionamento in speciali ambienti asettici. Un progetto che sta coinvolgendo l’intero Sistema Moda del territorio, come pure altre aziende attive in settori diversi.

“Abbiamo coinvolto Assolombarda, il Politecnico di Milano e un laboratorio accreditato dall’Istituto Superiore della Sanità, allo scopo di attivare i test di prova per certificare il materiale da utilizzare sull’efficacia di filtrazione batterica, la traspirabilità e il rischio biologico delle mascherine”, afferma Marco Belisario, Vice Presidente di Confindustria Chieti Pescara.

La certificazione è stata un passaggio fondamentale per poter partire subito con la produzione delle mascherine, e presto anche con la realizzazione di altri fondamentali presidi di protezione. Nello stesso momento, la costituzione di un sistema integrato in rete e la grande disponibilità delle aziende associate ha fatto il resto. Ognuno sta partecipando attivamente a seconda delle proprie competenze, come la Dinamic Service di Mirko Basilisco.

“Nel nostro sito produttivo abbiamo una Clean Room, un ambiente asettico e sterile, dove possiamo confezionare in sicurezza le mascherine”, spiega Basilisco, “è per questo che mi sono messo in contatto con il commissario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, e ho provato a unire le forze produttive di varie realtà abruzzesi che fanno parte del sistema Confindustria: ognuno con le proprie competenze e attrezzature si è messo a disposizione per soddisfare il fabbisogno nazionale, in questo modo abbiamo attivato una filiera all’interno di Confindustria Chieti Pescara”.
 
Nessun individualismo, Confindustria punta al bene comune e persegue questo fine con la consueta determinazione che definisce il mondo dell’impresa.
“Ringrazio il Presidente Silvano Pagliuca, il Direttore Generale Luigi Di Giosaffatte, tutte le aziende che hanno dato pieno appoggio all’iniziativa”, conclude Belisario, “da quelle iscritte alla Sezione Sistema Moda ad altre provenienti da settori diversi, in particolare, imprenditori e manager come Nicola Di Marcoberardino della Brioni, Annamaria e Loreto Di Rienzo della Bond Factory, Gabriel Pierre De Cecco della Mario De Cecco Confezioni, Luca Francia della Gea Fashion, Rita Annecchini di Pianeta Formazione, Mirko Basilisco della Dinamic Service, Carmine Cimini della Texol e Giovanni Teodorani Fabbri della Fater. Insieme stiamo dando le migliori risposte per il bene della nostra collettività e dell’intera nazione. Insieme ne usciremo, perché uniti si vince”.

Un’unione che si è concretizzata anche nell’istituzione di un Fondo di solidarietà a sostegno dei presidi ospedalieri delle due province. Una raccolta fondi a cui tanti associati hanno risposto senza indugio e con grande generosità, tanto che nell’arco di pochi giorni sono stati raccolti più di 180 mila euro per sostenere i bisogni delle Asl, di medici, infermieri e pazienti. Il fondo è aperto ed è possibile, per gli imprenditori che lo vorranno, continuare a donare sull’Iban IT17W0760115400000072036247, con causale “Erogazione Coronavirus tramite Confindustria Chieti Pescara”.

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Associazione contribuenti, assistenza online ai cittadini

Assistenza on line tramite l'invio di newsletter, comunicazioni via whatsapp e instagram, oltre ad uno sportello telefonico 'Anti Panico': sono alcune delle iniziative dell'associazione consumatori Contribuenti Abruzzo (Cruc Regione Abruzzo) per aiutare ad affrontare le preoccupazioni e l'incertezza di tutta la comunita' in riferimento all'emergenza sanitaria legata al Covid-19, evitando che si trasformino in comportamenti incontrollati. "Noi - spiega il presidente di Contribuenti Abruzzo, Donato Fioriti - proviamo a fare qualcosa per le risposte individuali, considerando che se poi le condizioni di partenza sono di fragilita' o di disabilita', o riguardano portatori di handicap bambini ed anziani, la situazione puo' divenire davvero difficile da gestire.

Per queste ragioni abbiamo attivato gratuitamente da alcuni giorni lo sportello on line 'Anti Panico', coordinato dalla psicologa Monia Colantonio, coadiuvata dalla dottoressa Claudia Fioriti con il numero dedicato per videochiamate il 335.7094579. Il servizio e' in coordinamento con lo 'Sportello On Line di Ascolto' attivato dal CIPAS e dal sindaco Angelo Radica del comune di Tollo - numero dedicato 348.4999479 - e con La LIDU, Abruzzo-Molise (Lega Internazionale Diritti dell'Uomo), guidata dall'avvocato Massimo Bomba, con il 'Pronto C.A.P.: un Coordinamento di Assistenza Psicologica gratuita telefonica al numero 0872.592119". "Inoltre - conclude Fioriti- come associazione consumatori Contribuenti Abruzzo e Cipas abbiamo attivato newsletters e whatsaap informativi , ponendo a disposizione i portali www.cipas.eu e www.contribuentiabruzzo.eu, mail congiunta dedicata: cipas.eu@gmail.com.

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Coronavirus, Fidimpresa chiede di usare i fondi europei per le PMI

Impiegare subito gli 11 miliardi di Fondi europei inutilizzati dall'Italia garantendo la liquidita' dei due miliardi e mezzo spettanti, alle micro e piccole imprese. E' la proposta di Fidimpresa Abruzzo, il Confidi del sistema associativo Cna Abruzzo, che rivolge direttamente alle istituzioni sottolineando, per voce del presidente Giorgio Stringini, che "le micro imprese sul territorio rappresentano il 96% del totale e danno lavoro al 55% degli occupati totali. Le sole iniziative di rinvio degli oneri fiscali e contributivi - aggiunge - non sono sufficienti per garantire la loro sopravvivenza. In gioco c'e' la tenuta del nostro sistema produttivo". "Insieme alle aziende", questo il claim scelto da Fidimpresa che, dunque, chiede accesso i fondi europei per garantire liquidita' alle Pmi e allo stesso tempo di sospendere i mutui. "Le imprese che rappresentiamo - sottolinea il coordinatore Paolo D'Amico - hanno scadenze di fatture, ricevute bancarie e assegni da saldare. In questo periodo di emergenza i Confidi sono chiamati a svolgere un ruolo fondamentale di collegamento tra enti pubblici e mondo bancario. Le somme enormi dei fondi europei non utilizzate - conclude - possono venire certamente in soccorso".

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Coronavirus, Cia Abruzzo: La grande distribuzione venda più cibo italiano

“Chiedo con forza alla rete commerciale regionale di riservare al cibo italiano ogni spazio di vendita disponibile, facendo ricorso all'approvvigionamento estero solo in caso di necessità”. Lancia un monito il Presidente di Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro Di Zio, richiamando la Grande Distribuzione Organizzata a dimostrare il senso etico delle proprie scelte, e la responsabilità sociale di un settore in grado di contribuire in maniera determinante alla tenuta del Paese dal punto di vista economico e sociale, oltre che ambientale.

 

“Oggi la pandemia in atto determina una situazione senza precedenti, e garantire l'approvvigionamento salvando con ogni mezzo il mercato interno è di importanza vitale. L'invito di ieri a consumare italiano deve trasformarsi in imperativo morale oggi”, afferma Di Zio che chiede a ipermercati, supermercati e negozi di generi alimentari di mettere a disposizione anche spazi per l’acquisto di piante, piantine (anche da orto) e fiori di produzione locale o di provenienza nazionale.

“Un modo per consentire un colorato, e forse anche terapeutico, addobbo di case e balconi, dando anche un minimo di respiro ad un settore, quello florovivaistico, oggi allo stremo. Un settore che solitamente realizza in questo periodo il 60-80% del proprio fatturato e che invece è oggi costretto a distruggere mesi di duro lavoro dopo ingenti spese ed investimenti”.

“Al cittadino consumatore chiediamo di aggiungere un pizzico di consapevolezza in più al giaà grande senso di responsabilità che sta dimostrando nella frequenza e nelle modalità di approvvigionamento che questo particolare momento richiede ed impone”, continua Di Zio, “Consumare latte fresco, latticini freschi, farine, frutta, ortaggi e carni locali dà l'opportunità ai produttori della rete territoriale e nazionale di sopravvivere in questo delicato momento, continuando a mantenere ambiente e paesaggio”.

Il Presidente della Confederazione regionale invita, infine, le autorità locali a vigilare affinché vengano repressi tentativi di speculazione sul prezzo di alcuni generi alimentari.

“La forzata permanenza a casa fornisce l'opportunità di riscoprire e recuperare il rapporto con l'arte culinaria del territorio. Da questo punto di vista l'approssimarsi della Pasqua fornisce una straordinaria occasione di celebrare la festività con i piatti che la tradizione propone”, conclude Di Zio, “Sarà il modo di vivere un minimo di normalità in questo periodo così particolare e difficile”.

 

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Coldiretti, esigenza braccianti soprattutto nel Fucino, orticoltura a rischio  

“Per garantire la disponibilità di alimenti e sopperire alla mancanza di manodopera potranno collaborare nei campi anche i parenti lontani fino al sesto grado, in una situazione in cui molti sono senza lavoro, reddito e con difficoltà anche per la spesa. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che il decreto Cura Italia prevede per l’emergenza Coronavirus che le attività prestate dai parenti e affini fino al sesto grado non costituiscono rapporto di lavoro ne subordinato ne autonomo, a condizione che la prestazione sia resa a titolo gratuito.

Potranno dunque collaborare alla raccolta dei prodotti agricoli anticipata dal caldo inverno – sottolinea la Coldiretti – anche nonni, genitori, figli, nipoti, suoceri, generi, nuore, fratelli, zii, cugini, figli di cugini, cugini dei genitori e figli dei cugini dei genitori, fratello/sorella del coniuge, zio del marito rispetto alla moglie e viceversa, cugino/a del marito rispetto alla moglie e viceversa.

Si tratta di una prassi molto diffusa in agricoltura nel passato quando anche lontani parenti – continua la Coldiretti - tornavano in fattorie, cascine e masserie di famiglia in occasione delle campagne di raccolta piu’ importanti, dalla vendemmia alla raccolta delle olive, per collaborare attivamente e ricevere magari in cambio frutta, verdura, olio o vino.

“Una partecipazione che negli ultimi anni era praticamente scomparsa anche per i vincoli burocratici ed amministrativi e che ora è stata resa urgente dalla stretta degli ingressi alle frontiere che ha fermato l’arrivo nelle campagne italiane di lavoratori dall’estero dai quali dipende ¼ dei raccolti nazionali” afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre un intervento a livello comunitario per creare corsie verdi alle frontiere interne dell’Unione Europea per la circolazione dei lavoratori agricoli al fine di garantire gli approvvigionamenti nella filiera alimentare”.

A livello nazionale il Cura Italia prevede nello specifico – spiega la Coldiretti - l’estensione dal quarto al sesto grado del rapporto di parentela/affinità per l’utilizzo in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo di parenti ed affini (Art. 105 D.L. 18/2020) disciplinato originariamente dall’articolo 74 della legge Biagi. Un intervento positivo per le attività agricole, e relative attività connesse, che consente di avvalersi di una platea più ampia di soggetti in una situazione in cui con l‘emergenza Coronavirus è diventato – precisa la Coldiretti - piu’ difficile il reperimento della manodopera per le necessità produttive.

“E’ ora necessaria pero’ subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne” continua il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il momento attuale rende necessaria una radicale semplificazione per favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro e che si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.

Con il blocco delle frontiere rischiano di mancare all’appello i 370mila lavoratori regolari stranieri che arrivano ogni anno dall’estero che in Italia trovano regolarmente occupazione stagionale in agricoltura fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo l’analisi della Coldiretti. La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia – conclude Coldiretti – è quella rumena con 107591 occupati, davanti a marocchini con 35013 e indiani con 34043, che precedono albanesi (32264), senegalesi (14165), polacchi (13134), tunisini (13106), bulgari (11261), macedoni (10428) e pakistani (10272) secondo le elaborazioni Coldiretti che ha collaborato al Dossier statistico Immigrazione 2019.

Sono molti i “distretti agricoli” del nord dove i lavoratori immigrati rappresentano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale ma anche in Abruzzo la presenza di immigrati nei campi è molto diffusa con particolare riferimento alla zona del Fucino che vive principalmente di orticoltura e dove in questi giorni gli agricoltori stanno provvedendo al trapianto di ortaggi quali finocchi, radicchio e insalate varie, tra qualche settimana si semineranno le patate, mentre nel mese di maggio inizieranno i primi raccolti di ortaggi.

In tal senso, su sollecitazione del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova è intervenuto per prorogare i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne. La proroga secondo la circolare del Ministero degli Interni – conclude la Coldiretti – dura fino al 15 giugno e riguarda i permessi di soggiorno in scadenza dal 31 gennaio al 15 aprile ai sensi dell’articolo 103 comma 2 del D.L. 18.

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Coronavirus, la Fater inizierà la produzione di mascherine chirurgiche

Fater spa, l'azienda leader in Italia nei prodotti assorbenti per la persona con i marchi Pampers e Lines, realizzerà, a partire dalla prossima settimana, 250mila mascherine chirurgiche che verranno donate alla Protezione Civile Italiana, che provvederà alla loro allocazione. Ulteriori quantitativi di mascherine, da produrre nelle successive settimane, saranno messi a disposizione della Protezione Civile a prezzo di costo. Fater ha costituito un team di esperti di prodotto e di tecnologia per verificare la possibilità di realizzare presso lo stabilimento di Pescara mascherine di tipo chirurgico. Ieri sono stati completati con successo i test tecnici sulla linea e i test di performance. La mascherina è stata testata presso un laboratorio accreditato e ha superato i test di efficacia di filtrazione batterica, respirabilità e rischio biologico per dispositivi medici. Il progetto è stato sviluppato grazie all'impegno e alla competenza di tutte le persone coinvolte, che sono riuscite ad adattare una linea produttiva che realizzava assorbenti igienici femminili. L'azienda porrà tutto l'impegno ad avviare le produzioni pur avendo presente la fragilità della linea di approvvigionamento delle materie prime, a causa della situazione connessa al covid-19, e le difficoltà tecniche connesse a una prima nuova produzione. Il General Manager di Fater Piero Tansella ha dichiarato: "In questi momenti sentiamo il nostro lavoro come servizio verso gli altri. Abbiamo cercato di mettere le capacità delle persone Fater a disposizione per realizzare la produzione delle mascherine chirurgiche, oggi così necessarie. Vorrei ringraziare di cuore tutte le persone che hanno reso possibile questa iniziativa in tempi rapidissimi e in mezzo a tante difficoltà. In questo modo vogliamo dare il nostro contributo per essere al fianco delle persone e soprattutto del personale medico e infermieristico che è di esempio per l'intero Paese".

"Con grande soddisfazione apprendiamo la notizia che da lunedì la Fater, multinazionale presente nel nostro territorio, inizierà la produzione di un importante quantitativo di mascherine chirurgiche certificate dall'Istituto Superiore di Sanità. La notizia era nell'aria dopo che da giorni erano circolate indiscrezioni anche sui quotidiani nazionali". Questo il commento dell'assessore regionale alle attività Produttive Mauro Febbo che sottolinea come "questo governo regionale, all'indomani della Circolare interpretativa del Ministero della Salute, relativa agli art.15 e 16 del Decreto n.18 del 17 Marzo, si è messa subito al lavoro per rispondere al grido di aiuto che si alzato dagli ospedali, dalle strutture sanitarie, dagli operatori sanitari e dai territori sull'assenza di mascherine e dispositivi sanitari per la protezione personale. In questi giorni con la mia Direzione siamo stati da supporto a quelle aziende abruzzesi che stavano decidendo la riconversione industriale e avevano necessità dell'apporto della Regione. Infine - conclude Febbo - mi preme sottolineare come il progetto, a totale tecnologia abruzzese ed a governance della Fater, è un ulteriore esempio della vitalità del Cluster Clip che come Regione abbiamo deciso di cofinanziare nei Programmi di Sviluppo ed approvati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Infatti questa iniziativa conferma la qualità delle nostre scelte operate dalla Regione Abruzzo sulla politica industriale”. 

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Confcommercio lancia il grido d’allarme per le imprese

Misure urgenti straordinarie per supportare le piccole e medie imprese dell'Abruzzo. A lanciare il grido d'allarme e' il presidente della Confcommercio Pescara, Franco Danelli, che aggiunge: "Solo nella nostra provincia sono gia' piu' di mille quelle che potrebbero non riaprire al termine dell'emergenza Coronavirus". Saracinesche abbassate, incassi azzerati, ma le spese continuano tra utenze e affitti. "Ogni serranda che restera' abbassata sara' una ferita per il nostro territorio", tuona. Il presidente della Confcommercio Pescara chiede quindi di aumentare da 600 a mille euro per tre mesi il bonus attualmente previsto per le partite Iva; di cancellare e non semplicemente sospendere imposte e contributi dei mesi di marzo, aprile e maggio con abolizione del limite di fatturato; di cancellare per il primo semestre tutti i tributi locali invocando per i Comuni l'aiuto del Governo; di sospendere per il primo semestre e poi rateizzare il pagamento delle bollette delle utenze; di aumentare dal 60% al 100% il credito di imposta sulle locazioni commerciali per almeno tre mesi con tassazione zero per i proprietari che riducono il canone di piu' del 50% e di facilitare l'accesso al credito a tasso zero con la garanzia dei Confidi mediante contributi in conto interessi statali e regionali.

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