Economia

Quasi tremila richieste per quota 100 in Abruzzo

Le domande di pensione della cd " Quota 100" in Abruzzo fino a ieri sera 18 marzo sono complessivamente 2934 mentre  per l'intero territorio nazionale ammontano a 95.051. Lo ha reso noto stamani la Direzione regionale Inps Abruzzo spiegando  che nelle singole province della regione la riparitizione risulta essere: Chieti 935, L'Aquila 767,Pescara 640, Teramo 592

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Acea perfeziona l’acquisizione del 51% di Pescara distribuzione gas

Acea e le società Alma C.I.S. srl e Mediterranea Energia Soc. Cons.a.r.l., ottenuta l'approvazione da parte del Comune di Pescara, hanno perfezionato, oggi, il closing per l'acquisizione da parte di Acea del 51% del capitale della società Pescara Distribuzione Gas srl, attiva nella distribuzione di gas metano nel Comune di Pescara. LO si apprende da una nota Acea.

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Camera di Commercio Chieti – Pescara, al Foro Boario la sede principale

Sara' mantenuta a Chieti la funzione principale della sede legale della Camera di commercio Chieti Pescara, nei padiglioni dell'ex Foro Boario, alcuni dei quali saranno ristrutturati per le nuove esigenze. Eventuali trasferimenti altrove saranno temporanei. Si cerchera' di mantenere compiti di rilievo, anche nell'ambito degli accorpamenti previsti dalla legge, per l'edificio di piazza Vico a Chieti, gia' sede di presidenza e segreteria generale, edificio per il quale sara' garantito, nell'immediato e in prospettiva, un uso pubblico. E' quanto emerso dall'incontro che una delegazione del Comitato cittadino per la salvaguardia e il rilancio di Chieti ha avuto con rappresentanti dell'attuale vertice della Camera di Commercio di Chieti-Pescara per un confronto sul deliberato trasferimento a Pescara di funzioni e servizi oggi svolti a Chieti, con lo svuotamento pressoche' totale del palazzo storico di piazza Vico e una riduzione del ruolo della sede legale di Chieti Scalo che dovrebbe essere invece, in base a intese che hanno portato alla fusione, struttura principale dell'Ente. Per quanto riguarda il personale, sempre secondo quanto emerso dall'incontro al quale hanno partecipato il presidente facente funzioni, Lido Legnini, la presidente dell'Agenzia di Sviluppo, nonche' componente della Giunta, Letizia Scastiglia, e il segretario generale facente funzioni, Maria Loreta Pagliaricci, resterebbe, a fine ristrutturazione, nella dovuta misura nella sede del Foro Boario. 

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Turismo, l’Abruzzo in vetrina al Salone di Parigi

Il Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione Abruzzo, da ieri fino al 17 marzo, partecipa al Salon Destinations Nature & Mondial du Tourisme al Paris Expo, Viparis - Portes de Versailles (Padiglione 4 Stand G097), il salone di riferimento per i viaggiatori amanti del trekking e più in generale per le vacanze all'aria aperta, dedicato a sport, natura e turismo attivo, che nella passata edizione ha visto un pubblico di circa 172.000 visitatori. La Regione presenterà gli elementi di attrattività di una Destinazione capace di catturare l'interesse degli operatori turistici e di un pubblico alla ricerca di escursioni, sentieri a piedi, in bici, a cavallo, cammini, nordic walking, nei boschi e nei parchi naturali dove ritrovare il benessere psicofisicoinsomma della soluzione ideale per partire al di fuori delle destinazioni più conosciute. Il Dipartimento proporrà al mercato francese - che muove un flusso turistico verso l'Italia di 3,5 milioni di arrivi, con circa 10,6 milioni di presenze, con un trend in costante aumento - la sua migliore offerta turistica, per far conoscere le diverse tipologie di proposta disponibili: dalla vacanza attiva al turismo slow, dai pacchetti per la famiglia a quelli più specifici per il pubblico estero che è sempre più attratto dal nostro territorio. Proseguendo, quindi, nella strategia di presenza sui principali mercati obiettivo, l'Abruzzo continua a raccontare e proporre un viaggio di scoperta, smart ma anche suggestivo, "wild" ma anche spirituale, capace di sorprendere sempre. Filo conduttore di tutte le tappe di questo ricco e intenso calendario fieristico è senza dubbio l'offerta di viaggio lento, dai cammini al trekking, al cicloturismo, ai percorsi spirituali per far assaporare gli aspetti più intimi di ogni luogo: un'attenzione in linea con il tema del 2019, Anno Internazionale del Turismo Lento.

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Garanzia lavoro, 470 assunzioni in Abruzzo

Sono stati diffusi i primi risultati ottenuti attraverso Garanzia Lavoro, la misura prevista nel programma del Fondo sociale europeo che prevede incentivi alle imprese che assumono a tempo indeterminato. Le assunzioni a tempo indeterminato autorizzate ammontano a 470 e fanno riferimento alle istanze delle aziende pervenute il 10 dicembre 2018 per l'Avviso A e dal 10 al 13 dicembre 2018 per l'Avviso B. Il totale gli incentivi economici che la Regione per il tramite del Fondo sociale erogherà ammontano a 4,5 milioni di euro. Nello specifico le graduatorie pubblicate riguardano l'Avviso A di Garanzia Lavoro, che fa riferimento al regime in de minimis (soprattutto piccole aziende) e l'Avviso B che invece fa riferimento al regime in esenzione. Più consistente la partita dell'Avviso A che ha visto un numero rilevante di candidature fino ad arrivare ad un totale di 440 assunzioni autorizzate per il solo giorno di apertura delle candidature (10 dicembre). All'interno di questo Avviso, sulla linea 1, riservata ai comuni dell'area di crisi complessa, sono state autorizzate 22 assunzioni, mentre per la linea 2, le assunzioni autorizzate sono state 418. Per l'Avviso B numeri sensibilmente ridotti, in ragione del fatto che l'avviso ha un ambito di applicazione più ristretto e soprattutto non prevede alcune misure previste nell'Avviso A come la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Qui le assunzioni sono state 29 per un'erogazione di incentivi pari a 288 mila euro. Interessanti, inoltre, i dati estrapolati per l'Avviso A in de minimis: delle 440 assunzioni autorizzate il 56% riguarda gli uomini e il 44 le donne; inoltre il 66% delle assunzioni è la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, mentre la percentuale di nuove assunzioni ammonta al 34%. E' il caso di ricordare che la linea 2 dell'Avviso A e B di Garanzia Lavoro è stata chiusa il 7 gennaio 2019, in anticipo rispetto ai tempi stabiliti al momento della pubblicazione; la linea 1 invece rimane attiva almeno fino al 1 aprile, sempre che non si decida di prorogare la scadenza. Gli uffici della Regione sono al lavoro per pubblicare a breve una seconda tranche di graduatorie per le domande pervenute dopo il 10 dicembre e il 14 dicembre

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Blutec, De Palma (Fiom): Urgente tavolo al Mise dopo arresti vertici

"L'arresto dei vertici di Blutec mette a rischio l'occupazione di oltre un migliaio di lavoratori coinvolti negli stabilimenti, da Termini Imerese a quelli del Piemonte, dell'Abruzzo e della Basilicata. E' urgente quindi la convocazione di un tavolo al Mise per trovare tutti gli strumenti utili a mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori". Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive. "Era già fortissima la preoccupazione in tutti gli stabilimenti ed in particolare a Termini Imerese - aggiunge De Palma - visto che nell'ultimo incontro al Mise la proprietà ha presentato quello che abbiamo definito un piano industriale di 'carta'. Nelle prossime ore decideremo con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative da intraprendere utili a salvaguardare l'occupazione”.

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Crescita dell’export nelle Regioni italiane rallenta in 2018

Nel 2018 l'export continua a crescere ma a un tasso piu' che dimezzato rispetto a quello registrato nel 2017. Tutte le principali ripartizioni territoriali sono in crescita ma con dinamiche differenziate: la crescita e' molto sostenuta per le Isole, grazie anche alla positiva dinamica delle vendite di prodotti energetici, superiore alla media nazionale per il Nord, mentre il Sud e, soprattutto, il Centro sembrano risentire maggiormente del rallentamento dell'export nazionale. L'Istatdiffonde i dati dell'export delle regioni italiane. Nel quarto trimestre 2018 si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per il Centro (+3,9%) e per il Nord-est (+2,5%), un lieve calo per il Nord-ovest (-0,4%) e una piu' marcata flessione per il il Sud e Isole (-5,7%). Nel 2018 si conferma molto sostenuta per le Isole (+12,2%) superiore alla media nazionale per il Nord-est (+4,3%) e il Nord-ovest (+3,4%) e piu' contenuta per il Sud (+2,5%) e, in particolare, per il Centro (+1%). 

Nel 2018, tra le regioni piu' dinamiche all'export, l'Istat segnala Molise (+46%), Calabria (+15,9%), Valle d'Aosta (+9,1%) e Umbria (+8,7%) che tuttavia hanno un impatto molto contenuto (+0,1 punti percentuali) sulla crescita dell'export nazionale. Sicilia (+15,3%), Friuli Venezia-Giulia (+5,9%), Emilia-Romagna (+5,7%) e Lombardia (+5,2%), pur registrando in media incrementi meno marcati, contribuiscono tuttavia per quasi 3 punti percentuali alla crescita complessiva. Diversamente si registrano segnali negativi per Liguria (-6,7%), Lazio (-4,3%), Puglia (-2,2%) e Marche (-0,9%). Un impulso positivo alla crescita dell'export nazionale nel 2018 proviene dalle vendite della Lombardia verso Germania (+6,1%), Stati Uniti (+10,5%), Svizzera (+11,2%), Francia (+4,4%) e Spagna (+7,5%) e della Toscana verso la Svizzera (+23,7%). Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano le performance positive di Milano, Asti, Brescia, Firenze, Siracusa, Bologna e Piacenza L'Istat sottolinea come le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia, di macchinari e apparecchi dall'Emilia Romagna e dal Veneto, di prodotti energetici dalla Sicilia e di prodotti farmaceutici dalla Toscana spiegano da sole circa 1/3 della crescita dell'export nazionale nel 2018

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Energia, Arera: in 2018 tornati a consumatori 4,4 milioni

Nel 2018 con le controversie risolte dal Servizio Conciliazione dell'Arera (la vecchia Autorità per l'energia) i clienti e gli utenti finali hanno ottenuto o risparmiato oltre 4,4 milioni di euro dal contenzioso con i venditori di luce, gas e acqua, con un tempo medio di chiusura della procedura di 48 giorni. + uno dei principali risultati del "Servizio Conciliazione" illustrati nella Relazione annuale 2018 sull'attività svolta. Su 11.034 domande, con il più alto indice di concentrazione nel Lazio e in Abruzzo, circa 7.400 sono quelle ad oggi concluse e il 65% (4.836) ha trovato un accordo tra le parti. La grande maggioranza delle procedure concluse riguarda casi legati al settore elettricità (4.048) e gas (2.789); seguono poi il 'dual fuel' (unica bolletta per luce e gas, 441), l'idrico (85, per i quali il Servizio Conciliazione è operativo da luglio del 2018) e i prosumer (i produttori-consumatori, 35). Nei settori energetici il tentativo di conciliazione è obbligatorio prima di rivolgersi al giudice, mentre nel settore idrico è ancora facoltativo. L'ammontare complessivo di 4,4 milioni di euro è ripartito a metà tra clientela domestica e non domestica, anche se le domande presentate dalle famiglie sono numericamente superiori (oltre il 70%). Le questioni affrontate più spesso sono legate alla fatturazione. Il 20% delle domande, infine, non è stato ammesso principalmente perché il cliente ha deciso di non completare la domanda oppure per motivi procedurali.

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Cerved, chiusure volontarie in crescita nell’industria

Il numero di vere società che chiudono volontariamente risulta in crescita nell'industria, dal minimo del 2017 (3.196) a 3.316 (+5,6%). Nei servizi, in cui si concentrano tre quarti delle liquidazioni volontarie, l'aumento è più contenuto (da 26.516 a 27.194, +2,6%), ma il dato rimane a livelli storicamente elevati. Viceversa, nelle costruzioni continua il calo (4.951 a 4.858, -1,9%). Emerge dall'ultimo Osservatorio sui fallimenti, procedure e chiusure di imprese di Cerved. Per quanto riguarda la collocazione geografica, le liquidazioni volontarie hanno ripreso a crescere nel Nord, mentre è proseguito il calo nel Centro-Sud. Nel Nord-Est sono state liquidate 6.770 'vere' società di capitali nel 2018, +2,4% rispetto al 2017. Crescono le chiusure in Friuli (+5,5%), Veneto (+3,6%) ed Emilia Romagna (+0,9%), si riducono in Trentino Alto Adige (-7,2%). Nel Nord-Ovest l'aumento è più marcato: da 9.857 a 10.788, +9,4%. Il fenomeno risulta in forte crescita in Piemonte (+13,8%) e Lombardia (+10,3%), più moderato in Liguria (+3,5%) e Valle d'Aosta (+0,6%)

Nel Centro prosegue il calo (-1,1%, da 10.016 a 9.906), ma a ritmi più lenti: contribuiscono Lazio (-4,3%) e Umbria (-5,1%), mentre Toscana (+1,7%) e Marche (+12%) invertono la tendenza. Simile il trend nel Mezzogiorno: 9.558 le 'vere' società di capitale in bonis liquidate, l'1,8% in meno rispetto al 2017 (contro il -6,6% dell'anno precedente). Il miglioramento prosegue in Campania (-14,6%), Basilicata (-4,9%), Molise (-0,9% e Sicilia (-0,9%). Viceversa, tornano ad aumentare le liquidazioni in Sardegna (+5,5%), Abruzzo (+5,6%), Calabria (+6,3%) e Puglia (+9,7%). 

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Dal 2014 al 2018 l’Abruzzo ha perso 2.366 imprese

Dal 2014 al 2018 l'Abruzzo ha perso 2.366 imprese passando dalle 129.488 del 31 dicembre 2013 alle 127.122 del 31 dicembre 2018; nello stesso periodo, in termini percentuali, l'Abruzzo flette dell'1,83%, valori pari al triplo della decrescita media a livello nazionale (-0,68%). è quanto emerge da uno studio indipendente di Aldo Ronci sui dati di Movimprese. A livello provinciale le variazioni sono state disomogenee. L'unica a segnare un incremento è Pescara (+636), subisce la flessione più pesante Chieti (-1.416), registrano un decremento più lieve L'Aquila (-744) e Teramo (-842). Le variazioni percentuali rispecchiano i valori assoluti: Pescara (+2,06%) registra un incremento, Chieti (-3,45%) annota il decremento più importante, L'Aquila (-2,88%) e Teramo (-2,65%) segnano decrementi più lievi. A livello provinciale le attività economiche si distribuiscono in maniera disomogenea. L'agricoltura flette vertiginosamente a Chieti (-919) e le costruzioni decrescono più intensamente a Teramo (-600) e all'Aquila (-580). Le attività ricettive (+196) e i servizi alle imprese (+240) crescono più fortemente a Pescara e, sempre a Pescara , gli altri servizi (+613) salgono vertiginosamente. Il commercio cresce in provincia di Pescara (+111) mentre flette nelle altre tre province. Secondo Ronci la perdita di 2.366 imprese in Abruzzo dal 2014 al 2018 che in valori percentuali è stata il triplo di quella italiana è da ascrivere in larga misura all'artigianato e determinata dall'andamento di tre attività economiche: le costruzioni che, in valori percentuali, flettono in misura doppia rispetto al valore medio nazionale; le attività ricettive che, in valori percentuali, crescono la metà di quello italiano; l'agricoltura che nella sola provincia di Chieti decresce di ben 919 unità, decrescita molto alta dovuta sia al numero elevato di imprese agricole (32% del totale) che alla flessione percentuale che supera del 50% quella nazionale. La forte flessione del numero di imprese attive in Abruzzo nell'ultimo quinquennio unita all'andamento demografico abruzzese che ha registrato, nello stesso periodo, un decremento di circa 22.000 abitanti con una decrescita percentuale pari a due volte e mezzo quella italiana e al trend del PIL abruzzese che, sempre nello stesso lasso di tempo, cresce la metà di quello nazionale, confermano lo stato di crisi in cui versa l'economia abruzzese. Il sistema produttivo abruzzese ha bisogno di cambiare passo e ciò può avvenire soltanto se si riesce a migliorare la competitività delle imprese (in particolare delle micro-imprese) e l'intervento della Regione Abruzzo più importante ed efficace in questo senso deve orientarsi nella messa a disposizione di servizi e risorse capaci di attivare innovazioni.

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