Incredibile ma vero

Tre studenti rosetani ospiti per 7 giorni al palazzo di vetro ONU a New York.

Tre studenti rosetani, Michele Di Carlantonio, Beatrice Malatesta e Matteo Patacchini, della 4B scientifico del Liceo Saffo, accompagnati dalla docente di Inglese, Julie Costantini, saranno ospiti per 7 giorni, dal 18 al 25 marzo, delle Nazioni Unite nella sede celeberrima del palazzo di vetro a New York.

“Il progetto avviato dalla Italian diplomatic academy si chiama Studenti ambasciatori alle Nazioni Unite”, spiega la dirigente scolastica del Liceo Saffo, Elisabetta Di Gregorio, “Oltre ai tre nostri studenti ci sono anche dei ragazzi di Teramo, di Atri e di Lanciano. L’iniziativa è realizzata in stretta collaborazione con il Parlamento italiano. Infatti gli studenti saranno ospiti, anche delle Camera dei deputati dove andranno in visita il prossimo 2 marzo. Poi dal 18 al 25 marzo saranno ospiti delle Nazioni unite a New York”.

“E’ un bel segnale di efficienza del Liceo Saffo che sta caratterizzandosi sempre più come una scuola di eccellenza”, sottolinea il sindaco Sabatino Di Girolamo, “che, unitamente all’altro istituto superiore Moretti, qualifica la nostra città”.

“Poter partecipare a una iniziativa così importante in un luogo simbolo dell’unione dei popoli di tutto il mondo è una esperienza fondamentale, base per una enorme crescita culturale”, aggiunge l’assessore alla Pubblica istruzione Luciana Di Bartolomeo, “Sono contenta e orgogliosa dei nostri docenti e dei nostri studenti che porteranno a far splendere il nome della nostra città in un consesso internazionale di così elevata importanza”.

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Italiani scaramantici al volante

Gli Italiani al volante sono molto scaramantic. E' quanto emerge da un sondaggio condotto su un campione di automobilisti italiani da Facile.it, comparatore di polizze auto leader in Italia. Nonostante i cliché, la maggior parte di loro (56%) non si reputa affatto superstizioso, almeno non al volante. Secondo quanto rilevato dal sondaggio, il 44% di chi guida ammette di ricorrere ad amuleti, portafortuna o scaramanzie varie. Fra i superstiziosi, il gruppo più nutrito è quello che identifica nel bistrattato gatto nero un presagio di sfortuna: quasi il 17% degli intervistati, equivalente a circa un automobilista ogni sei, se si vede attraversare la strada dal temuto felino si ferma e accosta in attesa che passi qualcun altro o, anche, decide di invertire la marcia e scegliere un altro percorso. Quasi un automobilista su 10 (8,8%) ricorre alla scaramanzia solo in caso di necessità e se ritiene di trovarsi in una situazione sfortunata comincia a prodursi in gesti propiziatori, uno fra tutti quello delle corna. Appena inferiore (7,2%) la percentuale di automobilisti che dichiara di tenere in auto un amuleto; circa il tipo di portafortuna, però, la fantasia spazia: si va dai classici, come il cornetto rosso o un quadrifoglio, ad altri più ingombranti come un ferro di cavallo o originali come un oggetto coi colori della squadra del cuore. Per arrivare in orario agli appuntamenti si devono muovere per tempo quegli automobilisti che sfogano la loro superstizione facendo sempre un giro completo attorno alla vettura prima di salire (3,6%), così come quelli che, se lo incontrano per strada, non si azzardano a superare un carro funebre vuoto.

Fra le altre superstizioni messe in atto dagli automobilisti italiani, ecco un altro classico, il numero 17. Alcuni intervistati ammettono che se, a fine percorso, il contachilometri segna un numero che finisce con 17 fanno qualche altro metro per arrivare al 18; altri, ancora più radicali, se è venerdì 17 semplicemente non guidano e lasciano la macchina a riposare in garage fino al giorno dopo.

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Tumori, ogni anno si ammalano 1380 bimbi e 780 adolescenti

In Italia, circa 1.380 bambini e 780 adolescenti si ammalano di tumore ogni anno, pari a 164 casi per milione di bambini e 269 casi per milione di adolescenti. E se il trend con cui si ammalano i più piccoli resta ancora stabile (-1% all'anno), per gli adolescenti continua drammaticamente a salire, registrando un +2% all'anno. Inoltre, nel mondo si stimano 215.000 nuovi casi nell'età tra 0 e 15 anni; 85.000 tra 15 e 19. E molti sono ancora i casi sommersi perché in molti Paesi non esiste un registro dei tumori infantili. Per informare e aumentare la consapevolezza sulle neoplasie nei più piccoli ed esprimere sostegno e vicinanza ai bimbi e teenager colpiti da patologie così gravi e alle loro famiglie, il 15 febbraio la Fiagop - Federazione Nazionale delle Associazioni di Genitori di bambini e adolescenti che hanno contratto tumori o leucemie - celebra la XV Giornata mondiale contro il cancro infantile, iniziativa ideata da Childhood Cancer International (CCI), rete mondiale di 183 associazioni locali e nazionali, guidate da genitori, provenienti da 93 paesi e 5 continenti, di cui Fiagop è parte attiva. Per l'occasione, il 15 febbraio, alle ore 11.00, nelle principali piazze, scuole e ospedali di numerose città italiane (Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Lecce, Livorno, Messina, Modena, Monza, Napoli, Palermo, Parma, Pescara, Pisa, Roma, Rimini, Udine, Varese), FIAGOP dà il via ad un'iniziativa simbolica con un lancio in aria di 12.500 palloncini, in contemporanea, per far conoscere le problematiche che i bambini e gli adolescenti colpiti da tumore, insieme alle loro famiglie, si trovano quotidianamente ad affrontare. "Per la Fiagop, la Giornata mondiale contro il cancro infantile è un'importante occasione per riaffermare l'impegno dei genitori italiani nella lotta contro i tumori di bambini e adolescenti, nello sviluppo della cultura della prevenzione e della tutela dei diritti di ragazzi colpiti da questa malattia - ha dichiarato Angelo Ricci presidente Fiagop - . Le statistiche mostrano costanti progressi nelle percentuali di guarigione: curare ogni bambino con cancro o leucemia, e farlo bene, è un gesto intelligente e doveroso per questo ci battiamo da anni a livello europeo per far sì che siano sempre in aumento i farmaci pediatrici disponibili e la ricerca faccia passi in avanti". Per quanto la ricerca abbia fatto passi avanti, non ci sono ad oggi cure specifiche per alcune patologie diagnosticate in questa fascia di età e vengono utilizzati medicinali anticancro destinati agli adulti. Per questa ragione, le famiglie dei piccoli pazienti affetti da tumori si appellano alle istituzioni e al mondo scientifico chiedendo uno maggiore sforzo nel garantire anche ai più giovani l'accesso a cure mediche ad hoc. "Riconvertire ad uso pediatrico i farmaci porta a un utilizzo non del tutto adeguato del medicinale stesso a cominciare dalla modalità, dal dosaggio e soprattutto non tiene conto dell'individuo a cui viene somministrato" aggiunge il presidente Ricci. 

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Pini scolpiti dal vento a Silvi

"Forme scolpite dal vento del mare, ramificazioni che si muovono sinuose come sculture modellate e tornite dall'incessante furia degli agenti atmosferici". Cosi' il Coordinamento nazionale Alberi e Paesaggio Onlus (Conalpa) descrive i due Pini d'Aleppo di piazza Marconi sul lungomare di Silvi. Vuole chiederne il riconoscimento di monumentalita' in base ai criteri della Legge 10/2013 sul "Censimento nazionale degli alberi monumentali". Un tempo, ricorda il Coordinamento, i pini d'Aleppo crescevano sulle dune tra la macchia mediterranea e le eleganti ville liberty di fine Ottocento e inizio Novecento.

"Decretare la monumentalita' di questi due preziosi pini scolpiti dal vento significa conservare quel poco che resta delle meraviglie vegetali di un tempo" conclude il Conalpa che ha inviato la scheda di segnalazione ai Carabinieri CFS e al Comune di Silvi. "Gli alberi hanno i requisiti per diventare monumentali: forma e portamento particolari, valore storico-culturale e valore paesaggistico"

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A 36 anni ha 10 figli e 25 condanne per furti e borseggi

 A 36 anni e' incinta del decimo figlio e ha collezionato 25 sentenze di condanna tutte per furti e borseggio. Ieri i carabinieri della Stazione Roma via Vittorio Veneto hanno messo fine alle scorribande di "mamma borseggio", una cittadina serba di 36 anni senza fissa dimora. La donna era stata notata da una pattuglia di Carabinieri in abiti civili e in servizio antiborseggio a bordo del bus "64", tristemente noto a Roma per i borseggi, mentre sbirciava nelle borse e negli zaini dei passeggeri.

Quando, poi, ha deciso di lasciare l'autobus ed e' scesa alla fermata di via Nazionale, i militari l'hanno seguita. La donna si e' appostata nei pressi dell'ingresso di un fast food per scegliere le sue vittime. A quel punto e' scattato il controllo: trovata senza documenti, la 36enne e' stata fotosegnalata e il confronto delle sue impronte digitali hanno fornito il racconto di una lunga carriera criminale iniziata da minorenne, nel 1996. La donna ha lasciato tracce del suo passaggio su buona parte del centro Italia, con precedenti penali inseriti da Milano, Roma, Firenze e l'Aquila, e ben 25 sentenze di condanna emesse nei suoi confronti per furti e borseggi, anche con numerosissimi "alias".

La Procura della Repubblica di Roma ha emesso il provvedimento di carcerazione con cui la nomade deve scontare un cumulo di pene per 8 anni e 5 mesi di reclusione. 

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Appello dei docenti universitari al Governo, i ragazzi scrivono male

"E' chiaro ormai da molti anni che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Da tempo i docenti universitari denunciano le carenze linguistiche dei loro studenti (grammatica, sintassi, lessico), con errori appena tollerabili in terza elementare. Nel tentativo di porvi rimedio, alcuni atenei hanno persino attivato corsi di recupero di lingua italiana". E' la "situazione preoccupante" che 600 docenti delle universita' italiane - su iniziativa del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilita' - hanno deciso di denunciare con una lettera indirizzata al Governo, alla ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e al Parlamento: "il governo del sistema scolastico non reagisce in modo appropriato - si legge nella lettera, intitolata 'Saper leggere e scrivere: una proposta contro il declino dell'italiano a scuola' - anche perche' il tema della correttezza ortografica e grammaticale e' stato a lungo svalutato sul piano didattico piu' o meno da tutti i governi. Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all'aggiornamento degli insegnanti, ma non si vede una volonta' politica adeguata alla gravita' del problema". Secondo i docenti (tra i firmatari del documento ci sono Massimo Cacciari, Andrea Carandini, Fulco Lanchester, Ernesto Galli della Loggia, Ilvo Diamanti, Giovanni Paciullo, Biancamaria Frabotta, Carlo Alberto Redi, Paola Mastrocola) "Dobbiamo dunque porci come obiettivo urgente il raggiungimento, al termine del primo ciclo, di un sufficiente possesso degli strumenti linguistici di base da parte della grande maggioranza degli studenti".

I docenti universitari, dunque, propongono alcune linee di intervento: una revisione delle indicazioni nazionali che "dia grande rilievo all'acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti gli ambiti disciplinari", che dovrebbero contenere i "traguardi intermedi imprescindibili da raggiungere e le piu' importanti tipologie di esercitazioni" e l'introduzione di "verifiche nazionali periodiche" durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano.

I docenti si dicono "convinti che l'introduzione di momenti di seria verifica durante l'iter scolastico sia una condizione indispensabile per l'acquisizione e il consolidamento delle competenze di base. Questi momenti costituirebbero per gli allievi un incentivo a fare del proprio meglio e un'occasione per abituarsi ad affrontare delle prove, pur senza drammatizzarle, mentre gli insegnanti avrebbero finalmente dei chiari obiettivi comuni a tutte le scuole a cui finalizzare una parte significativa del loro lavoro"

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Dopo il terremoto l’area di Campotosto è più bassa di 10 cm

Dopo i quattro terremoti del 18 gennaio il suolo si e' abbassato di 10 centimetri nell'area di Campotosto. E' quanto risulta dall'elaborazione delle immagini riprese dai satelliti Sentinel-1 e Alos-2, elaborate e analizzate dall'Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell'ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr) e dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

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Più dell’88% degli italiani cerca informazioni sulla salute sul web

Più dell'88% degli italiani - il 93,3% tra le donne - cerca informazioni sulla salute sul web. E il 44% ritiene che rivolgersi a internet sia poco o per nulla rischioso. O meglio: queste persone non mostrano preoccupazione per le bufale che circolano su rete e social network. Inoltre, quasi 1 su 2 si affida ai primi risultati dei motori di ricerca senza riflettere sulla veridicità delle fonti. E' quanto emerge da un sondaggio commissionato da Ibsa foundation for scientific research, condotto su 802 persone e presentato in occasione del workshop 'E-Health tra bufale e verità: le due facce della salute in rete', promosso insieme a Cittadinanzattiva. "L'enorme possibilità offerta dalla rete in tema di disponibilità di informazioni può trasformarsi in un pericolo se gli utenti non sono in grado di valutare l'affidabilità di quello che trovano - spiega Silvia Misiti, direttore Ibsa foundation for scientific research - Questo è tanto più vero quanto più sono delicate le aree oggetto delle ricerche. La decisione di iniziare dalle associazioni di pazienti è scaturita dal fato che rappresentano un anello di congiunzione sempre più prezioso tra il mondo dei medici e la necessità dei pazienti che rappresentano".

p.d.fel.

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Rapporto Transparency, Italia 60/ma al mondo per corruzione

L'Italia e' al 60/mo posto al mondo nella classifica del Rapporto sulla Corruzione, pubblicato da Transparency International. Con un punteggio di 47 su 100, dove 0 corrisponde a "molto corrotto" e 100 "per nulla corrotto", l'Italia segna un miglioramento nel 2016 rispetto al 2015 (44 punti; 61/mo posto) dell'Indice di percezione della Corruzione (Cpi), ma - sottolinea il rapporto diffuso oggi - "e' ancora troppo poco, soprattutto in confronto ai nostri vicini europei". L'Italia e' 60/ma con Cuba ed e' terzultima nella classifica dei Paesi Ue. Danimarca e Nuova Zelanda (90 punti) sono le piu' virtuose; seguono Finlandia (89) e Svezia (88). Germania e Regno Unito (81) sono al 10/mo posto, la Francia al 23/mo (69). Fanalino di coda la Somalia (10), immediatamente preceduta da Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13). Il rapporto misura la Corruzionepercepita nel settore pubblico e politico in 176 paesi nel mondo. Nel 2016 il 69% ha ottenuto un punteggio inferiore a 50.

Il Cpi mostra che in generale la percezione della Corruzione e' aumentata: "sono piu' i Paesi che hanno perso punti di quelli che ne hanno guadagnati". L'Italia ha migliorato, per il terzo anno consecutivo, la sua posizione. Anche se e' "ancora troppo poco", "il trend positivo e' indice di uno sguardo piu' ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri". Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, a oggi l'Italia ha riconquistato 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72/mo al 60/mo posto. "Anche in Europa si sta lentamente risalendo la china, dall'ultima posizione alla terzultima, con solo un punto di differenza dai Paesi piu' avanti", cioe' Romania e Ungheria. Dopo l'Italia, nell'Ue, ci sono solo Grecia (69/mo) e Bulgaria (75/mo). Il punteggio dell'Italia, in questi ultimi anni, "ha subito un costante, seppur lento, miglioramento passando dal punto piu' basso, toccato nel 2011 con 39 su 100 all'attuale 47 su 100. Rispetto all'anno scorso l'Italia ha guadagnato 3 punti, che per un indicatore con scostamenti minimi tra un anno e l'altro, indica un miglioramento significativo", conclude il Rapporto

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Ben 1.200 i siti istituzionali “visitati” dai pirati informatici

Ben 1.200 i siti istituzionali "visitati" dai defacer. Oltre 200 le violazioni ai danni di alcuni partiti italiani. Per ben 6 hackeraggi su 10, la motivazione riguarda rivendicazioni politiche, minacce terroristiche e patriottismo. Toscana, Sicilia, Lombardia e Emilia Romagna le aree "più bersagliate". È quanto emerge dalla Nota scientifica dell'Istituto Demoskopika "La mappa dell'hacking in Italia". "In questo momento, in ogni parte del Medio Oriente c'è spargimento di sangue. Quanto è doloroso vedere che è sangue musulmano ad essere versato. Questo scenario non ha un posto nel libro sacro. Perché esiste l'ONU? Quale contributo da alla pace nel mondo? L'unica cosa che fanno è servire un'agenda segreta. L'onore e la dignità dei musulmani stanno morendo. Per noi è importante guadagnare il consenso di Allah non il consenso dei servi (di Allah). Noi non abbiamo mai disperato della misericordia di Allah e non lo faremo". A firmare la violazione ai danni del sito dello Sportello di informazione sociale della Città Metropolitana di Torino, avvenuto appena lo scorso 18 gennaio, l'hacker Turk Hach Team

ello stesso giorno venivano deturpati, dallo stesso defacer Nofawkx Al, le home page dei comuni di Stresa in Piemonte e di Isola Rizza in Veneto. In questo caso l'azione dell'hacker era interamente incentrata a denunciare il fenomeno corruttivo definito "come un cancro che si diffonde rapidamente e che ostacola la crescita delle nazioni", enfatizzando il ruolo di "tutte le persone nel mondo che protestano perché politici e funzionari pubblici accettano tangenti e si arricchiscono alle spalle del cittadino comune". Sono solo alcuni recentissimi attacchi informatici che dal 2001 ad oggi hanno violato home page o pagine interne di quasi 12 mila siti italiani di "interesse regionale" con in testa Toscana, Sicilia, Lombardia ed Emilia Romagna. A finire nelle attenzioni dei defacer anche i partiti, hackerati almeno 200 volte nell'arco temporale considerato. La motivazione prevalente all'origine dell'intrusione informatica riguarda l'universo della rivendicazione politica, spesse volte estrema, quasi totalmente appannaggio di probabili cracker battenti "bandiera mussulmana". È, il caso, ancora, dell'Anonymous Arabe, che tra il 3 ed il 4 gennaio scorsi, penetrava i siti di quattro comuni abruzzesi (Roccascalegna, Montesilvano, Castel Frentano, Mozzagrogna) e del comune lombardo di Paullo per recapitare un messaggio inequivocabile: "siamo mussulmani e ne siamo orgogliosi. Il Corano è il nostro libro. Noi crediamo in Allah e lavoriamo per Allah. Morte a Israele, Palestina libera. Gerusalemme è nostra". Stessa rivendicazione che il 15 gennaio aveva raggiunto il portale "monitoraggiograduatorie.gov.it" della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Negli ultimi quindici anni, sono stati ben 11.555, i siti di "interesse regionale" conteggiati dall'Istituto Demoskopika che hanno subìto attacchi informatici di vario tipo. Un risultato ottenuto personalizzando la ricerca, sul sito zone-h, per il nome di ciascuna regione (domini vari) e di ciascuna provincia (solo dominio.it) e sommando i dati visualizzati. Si precisa, inoltre, che tutte le informazioni contenute nell'archivio di Zone-H sono state raccolte sia on-line da fonti pubbliche o direttamente notificate in forma anonima dagli stessi hacker. Con 1.357 siti violati, è la Toscana la meta preferita dagli hacker per i loro attacchi informatici, immediatamente seguita dalla Sicilia e dalla Lombardia rispettivamente con 993 e con 882 siti "visitati" dai defacer. A seguire l'Emilia Romagna (781 siti), il Lazio (692 siti), la Sardegna (686 siti), il Veneto (670 siti), la Campania (663 siti), la Puglia (655 siti) e l'Umbria (645 siti). E, ancora, il Friuli Venezia Giulia (588 siti), la Calabria (490 siti), il Piemonte (484 siti), l'Abruzzo (434 siti), la Liguria (369 siti), il Trentino Alto Adige (360 siti) e le Marche (26i siti). In coda si posizionano la Basilicata (198 siti), il Molise (176 siti) e la Valle d'Aosta (170 siti).

Spostando l'attenzione sui portali istituzionali, lo studio di Demoskopika individua ben 1.185 i siti presi di mira dai defacer. Toscana sempre in vetta con 288 siti istituzionali o rilevanti hackerati pari al 24,3% del dato complessivo. A seguire Emilia Romagna (108 siti), Lombardia (106 siti), Campania (105 siti), Veneto (99 siti), Lazio (95 siti), Puglia (72 siti), Friuli Venezia Giulia (43 siti), Umbria (41 siti), Piemonte e Liguria (37 siti), Sicilia (32 siti) e Calabria (30 siti). In coda si collocano Abruzzo (28 siti), Marche (16 siti), Sardegna (15 siti), Valle d'Aosta (10 siti), Molise (9 siti), Trentino Alto Adige e Basilicata (7 siti). Sono invece ben 205 gli attacchi informatici rilevati da Demoskopika dal 2001 ad oggi a danno dei siti dei partiti e delle organizzazioni politiche italiane presenti sull'intero territorio nazionale. A subire il maggior numero di violazioni la Lega Nord con 58 hackeraggi pari al 28,3% del dato complessivo che stacca di poco il Movimento 5 Stelle con 55 attacchi (26,8%) e Forza Italia con 51 attacchi (24,9%). Meno "attenzionato" dagli hacker il Partito Democratico che, nell'arco temporale considerato, si è visto le home page di 32 siti locali ospitare improvvisamente messaggi "non autorizzati" (15,6%). A chiudere questa classifica, Fratelli d'Italia- Alleanza nazionale con 8 casi osservati (3,9%) e il Nuovo Centro Destra (0,5%) con un hackeraggio monitorato.

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