"L'indicatore anticipatore mantiene un profilo discendente, suggerendo il proseguimento di una fase di crescita economica contenuta". Il giudizio e' contenuto nella Nota mensile dell'Istat sull'andamento dell'economia italiana. "L'attuale fase ciclica dell'economia italiana", scrive l'istituto di statistica, "rimane caratterizzata dal rallentamento della produzione industriale accompagnato tuttavia da un recupero delle esportazioni. Segnali positivi provengono dal mercato del lavoro con una ripresa dell'occupazione e una significativa riduzione della disoccupazione. L'inflazione rallenta, mantenendosi su livelli inferiori a quelli dell'area euro".
Leggi Tutto »Confermata la frenata dei consumi nel secondo trimestre
Confermata la frenata dei consumi nel secondo trimestre dell'anno in corso, come il nostro indicatore mensile sui consumi (ICC) lasciava presagire già da alcuni mesi. La debolezza della spesa delle famiglie, che influisce negativamente sulla ripresa, sembra determinata, più che da un peggioramento delle condizioni economiche familiari, dall'incertezza sulle prospettive future del sistema Italia, con il conseguente incremento della propensione al risparmio. E' il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio sui dati di Istat di oggi.
Leggi Tutto »Casa, il prezzo medio è 1.772 euro al metro quadrato
Il terzo trimestre si chiude con una nuova battuta d'arresto per le case di seconda mano in Italia, con una flessione dell'1,4% nei tre mesi e del 2,5% su base annua. Il trend negativo dei valori porta il prezzo di richiesta a una media di 1.772 euro/m², ai minimi in oltre 7 anni di rivelazioni dell'ufficio studi di idealista. Lo rende noto uno studio di Idealista. Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Basilicata (6%%), Molise (3,2%) e Calabria (0,5%). I ribassi percentuali più elevati si registrano in Friuli Venezia Giulia (3,3%), Lazio (-3%) e Valle d'Aosta (2,7%); 14 regioni segnano cali compresi tra il 2,5% dell' Abruzzo e lo 0,5% delle Marche. La Liguria, in flebile calo rispetto a 3 mesi fa, guida la graduatoria dei valori regionali con i suoi 2.548 euro al metro quadro davanti a Valle d'Aosta (2.358 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.351 euro/m²). La regione più economica è ancora un altro trimestre in più la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.038 euro/m²) e Sicilia (1.105 euro/m²).
Il trend discendente dei prezzi delle case si conferma in oltre il 60% dei mercati provinciali monitorati nel corso del terzo trimestre dell'anno. Alcune macrozone mostrano ancora una una certa instabilità con le variazioni più marcate a Gorizia (-8,9%) e Agrigento (-8,5%), seguite da Brindisi (-7,1%). Percentuali di ribassi sopra la media del periodo caratterizzano ben 36 mercati da Vercelli (-6,5%) a Latina (-1,5%). All'opposto i rimbalzi maggiori si rilevano nel materano, con un incremento delle richieste da parte dei proprietari del 7,6% (il territorio è entrato nel circuito delle Città Europee della Cultura), davanti a Rimini (3,8%) e Sondrio (3,7%). Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.386 euro/m²) è la più cara, davanti a Bolzano (3.165 euro/m²) e Firenze (2.651 euro/m²), che scalza dal podio Imperia. Nessun ribaltone nella parte bassa, dove Agrigento (776 euro/m²) e Caltanissetta (739 euro/m²) precedono Biella, fanalino di coda con 638 euro. Complessivamente i prezzi della case sono scesi ancora durante i mesi estivi in 59 delle 104 città monitorate in questo rapporto. Le svalutazioni più forti si registrano a Chieti (-5,6%), Matera (-4,7%) e Frosinone (4,5%). A Roma i prezzi si sono ridotti di un ulteriore 1,3%, mentre a Milano i prezzi segnano un incremento dello 0,8%. Cuneo e Pavia, con un aumento del 5,6%, sono i capoluoghi di provincia dove i proprietari hanno aumentato di più le loro pretese, davanti a Napoli (4,5%). Venezia (4.425 euro/m²) è il capoluogo più caro d'Italia seguita da Firenze (3.601 euro/m²), Milano (3.402 euro/m²), Bolzano (3.400 euro/m²) e Roma (3.111 euro/m²). Nella parte bassa del ranking Caltanissetta è la nuova maglia nera con 706 euro al metro quadro.
Leggi Tutto »Per il 56% degli italiani la prossima auto nuova sarà probabilmente elettrica
Per il 56% degli italiani la prossima auto nuova sarà probabilmente elettrica e per il 38% l'Ue dovrebbe imporre zero emissioni per le vetture entro il 2030. Sono alcuni dei risultati di un'indagine svolta dalla Ong Transport & Environment su un campione di 4.500 persone in nove paesi dell'Ue (oltre all'Italia: Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Ungheria, Polonia, Spagna e Svezia). Il sondaggio arriva a pochi giorni dal voto dell'Europarlamento sui limiti di emissione di automobili e furgoni. Gli italiani sono i più accesi sostenitori dell'idea, molto radicale ma in linea con gli obiettivi dell'accordo sul clima di Parigi, di vetture a zero emissioni entro il 2030, ma credono meno di altri europei (55% contro media del 62%) che le case automobilistiche non facciano abbastanza per aumentare l'offerta di veicoli ecologici. Anche se il 62% di coloro che probabilmente non avranno un auto nuova elettrica ha dichiarato che uno dei principali ostacoli è il prezzo. Altre barriere sono la mancanza di punti ricarica (49%) e di informazioni sul nuovo tipo di veicoli (18%). Una percentuale molto alta degli intervistati, il 69%, pensa che il governo nazionale dovrebbe imporre ai costruttori di vendere auto elettriche.
Leggi Tutto »Coldiretti, allarme maltempo colpisce vigneti dove e’ in pieno svolgimento la vendemmia
"L'allarme maltempo colpisce i vigneti dove e' in pieno svolgimento la vendemmia favorita dal lungo periodo di caldo". E' quanto ha affermato la Coldiretti in relazione all'allarme della protezione civile che riguarda importanti regioni vitivinicole. Un brusco cambiamento dopo un lungo periodo di bel tempo che ha favorito le operazioni di raccolta, aumentato il contenuto in succo degli acini e incrementato i contenuti zuccherini. "La vendemmia quest'anno - ha spiegato la Coldiretti - si prevede con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri, rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che garantisce all'Italia il primato mondiale. In questo momento e' in corso la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e poi si proseguira' addirittura fino a novembre con le uve di Aglianico e Nerello". Secondo la Coldiretti, con la raccolta di tutte le diverse uve, la produzione tricolore sara' destinata per oltre il 70% dedicata a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata, 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita, e 118 vini a indicazione geografica tipica riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola. Il tutto in un 2018 che ha registrato il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy con un aumento del 5,9% rispetto allo scorso anno quando avevano raggiunto su base annuale i circa 6 miliardi di euro diventando la prima voce dell'export agroalimentare
Leggi Tutto »Crescono le nozze con coniuge straniero
In aumento i matrimoni in cui almeno uno dei coniugi è straniero e, nella maggior parte dei casi, lo sposo e' un cittadino italiano. Il Rapporto Immigrazione della Caritas e della Fondazione Migrantes fotografa la situazione dei matrimoni misti in Italia. Nel corso del 2016 sono stati celebrati 25.611 matrimoni con almeno uno dei coniugi straniero (12,6% del totale dei matrimoni), in leggero aumento rispetto al 2015 (+0,2%). Nel 56,4% dei casi si tratta dell'unione fra uno sposo italiano e una sposa straniera. A fine 2017 i bambini nati da genitori entrambi stranieri risultano 67.933 (14,8% del totale delle nascite). Diminuisce il numero medio di figli delle cittadine straniere, pur mantenendosi su livelli decisamente piu' elevati di quelli delle cittadine italiane (1,95 rispetto a 1,27 secondo le stime nel 2017). I dati Istat relativi al bilancio demografico nazionale - aggiunge il Rapporto - confermano l'aumento dei nuovi cittadini italiani gia' rilevato negli anni precedenti e che ha condotto l'Italia nel 2015 e nel 2016 ad essere al primo posto tra i Paesi UE per numero di acquisizioni di cittadinanza. Al 31 dicembre 2017, su un totale di 146.605 acquisizioni di cittadinanza di stranieri residenti, il 50,9% riguarda donne. Tali acquisizioni, rispetto alla stessa data del 2016, sono diminuite (-27,3%). Nelle regioni del Nord Italia si registrano tassi di acquisizione di cittadinanza ben al di sopra della media nazionale. Si notino, in particolare, i casi della Valle d'Aosta, del Trentino Alto Adige e del Veneto, ma risulta interessante segnalare tassi di acquisizione superiori alla media nazionale anche in regioni del Centro (Marche) e del Sud (Abruzzo). Riferendosi sempre al 2016, le modalita' di accesso alla cittadinanza restano differenti tra uomini e donne. Per gli uomini la modalita' piu' frequente e' la residenza (56% dei casi nel 2015), mentre il matrimonio e' una modalita' residuale (meno del 3%). Nel 2016, diversamente da quanto avveniva in passato, anche per le donne le acquisizioni di cittadinanza per residenza sono state le piu' numerose (43,9%), superando, seppur di poco, le acquisizioni per trasmissione/elezione (39,3%). Si riduce ulteriormente, anche per le donne, la quota di procedimenti avviati a seguito del matrimonio: nel 2016 questi risultano il 16,8% del totale, mentre nel 2014 risultavano il 25%.
Leggi Tutto »Casa, comprare ai piani alti costa il 23 per cento in più
I piani alti, soprattutto nelle grandi città, sono molto ambiti per questioni principalmente relative alla sicurezza, alla luminosità e alla silenziosità. Certo, chi vuole acquistare casa ''ad alta quota'' deve mettere in conto una spesa più elevata del 23% rispetto alla media. È quanto emerge da un'analisi di Immobiliare.it, portale di annunci immobiliari leader in Italia, che ha studiato i costi delle abitazioni residenziali in base al piano in cui si trovano. Al contrario, chi si accontenta di non salire oltre il primo livello dell'edificio può risparmiare approssimativamente il 10% sul prezzo medio di vendita della città. La regione in cui una ''casa con vista'' richiede un budget più alto rispetto alla media dei prezzi è il Lazio, dove si arriva a una maggiorazione del 35%. A seguire si trova la Lombardia, in cui le abitazioni ai livelli più alti dei palazzi costano in media il 28% in più in confronto ai prezzi della regione. Spendono molto anche gli acquirenti dei piani alti in Puglia, con un +20% rispetto alla media regionale; seguono a stretto giro la Campania (+19%), il Friuli Venezia Giulia e l'Abruzzo (+18%). Guardando invece alle principali città italiane, chi cerca casa a Milano e vuole vivere con vista sullo skyline cittadino deve mettere in conto una spesa media più elevata del 22%. Vivere con ''la testa fra le nuvole'' è un benefit molto costoso anche a Roma e Firenze, dove gli appartamenti alti costano circa il 20% in più rispetto al prezzo medio. Registrano valori più cari dell'8% le case poste ai piani più alti di Bologna, mentre a Palermo i rincari ammontano al 13%.
Leggi Tutto »Cresce il numero delle aziende agrituristiche
Nel 2017 si contano 12.986 aziende agrituristiche (+4,3% sul 2016) autorizzate all'esercizio di altre attività agrituristiche (equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi, sport e varie), che rappresentano il 55,5% degli agriturismi italiani. Lo rende noto l'ISTAT. Il 63,9% degli agriturismi che svolgono altre attività è localizzato nelle regioni centro-meridionali a fronte del 36,1% ubicato nel Nord. Fra le aziende autorizzate, il 38,5% propone lo sport e il 57,1% servizi vari. Il 39,3% dei servizi autorizzati è ubicato nel Centro, il 32,8% al Nord e il restante 27,9% nel Mezzogiorno. L'attività di fattoria didattica viene invece svolta da 1.547 agriturismi (+3,3% sul 2016); tale attività è una specifica espressione della multifunzionalità delle aziende agricole e, in base alle diverse legislazioni regionali, può rientrare a pieno titolo tra le attività ricreative e culturali proprie degli agriturismi. Fra le aziende che esercitano le altre attività agrituristiche, il 6,1% è autorizzato esclusivamente allo svolgimento delle altre attività, l'82,8% associa le altre attività all'alloggio, il 51,1% alla ristorazione e il 25,4% combina le altre attività con la degustazione. Il maggior numero di aziende che svolgono altre attività agrituristiche si trova in Toscana (2.850 unità), Umbria (1.175) e Alto-Adige (1.147); nel Mezzogiorno prevale la Sicilia con 813 aziende
Leggi Tutto »Studio Uecoop: in Italia addio a un piccolo borgo su 4
Addio ai piccoli borghi d'Italia. Uno su 4 che avrebbe chiuso i battenti negli ultimi 30 anni, con un crollo di oltre il 25%. E' quanto emerge da un'analisi dell'Unione europea delle cooperative Uecoop in occasione della Giornata mondiale del turismo il 27 settembre su dati Istat relativi ai micro paesi d'Italia con meno di 150 abitanti, veri e propri tesori di tradizione, paesaggio e architettura da scoprire anche fuori dai tradizionali itinerari turistici. Da nord a sud della Penisola i 139 micro paesi che ancora resistono- afferma Uecoop - rappresentano un patrimonio da promuovere con un'azione congiunta di Stato e cooperative grazie a progetti di valorizzazione del paesaggio e di creazione di servizi in loco con il recupero di opportunità professionali per i giovani italiani e per le categorie più svantaggiate, con 1 italiano su 2 favorevole - secondo il sondaggio Uecoop/Ixè - alla distribuzione degli immigrati nelle aree interne del Paese per recuperare i piccoli borghi abbandonati e combattere lo spopolamento del territorio. Una cooperazione buona che fa bene all'Italia sviluppa l'economia senza perdere valore sociale,sottolinea Uecoop.
Dei micro paesi con meno di 150 residenti circa la metà si trova in Piemonte, in particolare nella provincia di Cuneo (ma anche nel Torinese e fra Asti e Alessandria), ma se ne trovano anche in Lombardia nelle province di Pavia, Brescia, Lodi, Sondrio e Bergamo, nel Lazio in provincia di Rieti, in Liguria fra Savona e Imperia, nelle Marche in provincia di Macerata, in Emilia Romagna nel Piacentino, in Sardegna fra Sassari e Oristano, in Abruzzo nelle province di Chieti e L'Aquila, ma anche in Molise, Veneto e Valle d'Aosta. All'inizio del 2018 dalla lista ne sono spariti altri tre per fusione con altri comuni, mentre nella top ten dei comuni più piccoli - spiega Uecoop - troviamo al primo posto Moncenisio (Torino) con 29 abitanti e a seguire Morterone (Lecco) con 35 abitanti, Briga Alta (Cuneo) con 40 residenti, Pedesina (Sondrio) con 41, Ingria (Torino) con 46, Valmala (Cuneo) e Ribordone (Torino) con 49, Torresina (Cuneo) con 51, Massello (Torino) con 52 e fino al 2017 c'era Sabbia in provincia di Vercelli con 54 abitanti che però è stato fuso con Varallo e quindi al decimo posto è subentrato il comune di Cervatto, sempre nel Vercellese e sempre con 54 abitanti. "Non dobbiamo disperdere l'enorme potenziale dei piccoli borghi - spiega il presidente di Uecoop Gherardo Colombo, storico componente del pool di Mani Pulite - perché sono presidi importanti su territori sempre più abbandonati e perché possono diventare occasioni di lavoro in ambito sociale e turistico per l'inserimento di giovani, stranieri ma anche persone che cercano uno strada per costruirsi un futuro nella legalità dopo gli errori del passato. Nei piccoli borghi la buona cooperazione, quella che punta allo sviluppo sostenibile e al rispetto delle persone, può trovare un formidabile terreno di azione utile all'economia, alla società, a chi già vi abita e a coloro che intendano trasferirvisi per contribuire, attraverso le più diverse attività, alla rinascita di queste comunità".
Leggi Tutto »Il 60% della produzione di vino made in Italy è cooperativo
Il 60% della produzione di vino made in Italy è cooperativo. Il dato economico emerge in occasione del "Gran Nazionale Premio Vino della Cooperazione - Gino Friedmann" in programma a Nonantola (Modena) sabato 29 settembre presso il Palazzo della Partecipanza Agraria. Dall'analisi di presentazione del concorso, organizzato dall'associazione culturale "Emilia storie di territori e di comunità" e dedicato al padre fondatore del movimento cooperativo vitivinicolo italiano Gino Friedamann, è indicato inoltre che nella top 10 delle più grandi aziende la metà sono cooperative. Viene specificato anche che in 498 cantine cooperative, con 148mila soci aderenti, un giro d'affari di 4,3 miliardi (il 40% del fatturato nazionale), lavorano quasi 10mila persone (dati report Mediobanca 2017). La leadership - si legge nella nota - è presente nelle Dop e Igp: sono cooperativi il 90% del Teroldego, l'80% del Soave, il 62% del Valpolicella e il 50% del Montepulciano (dati Ismea). Le etichette in gara per vincere la sesta edizione del premio definito come "Oscar del vino cooperativo" sono 43 presentate da 9 differenti produttori: Cantine di Carpi e Sorbara, Caviro, Cevico, Riunite Civ, Santa Croce, Terra di Brisghella, Valtidone, per l'Emilia Romagna, Valpolicella Negrar del Veneto e Tollo dall'Abruzzo. La giuria diretta da Giorgio Melandri - precisano gli organizzatori - ha degustato alla cieca, seguendo parametri di tipicità, classicità, stile, rapporto qualità prezzo.
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