L'Italia migliora in tema di pari opportunità anche se la sua posizione è inferiore alla media europea, e si colloca appena al 14/o posto fra i 28 paesi membri. Le donne italiane sono ancora molto discriminate in casa, nella parità salariale, nell'occupazione. Lo dice l'Eige (European Institute for Gender Equality) che oggi - in una conferenza organizzata con il Dipartimento per le Pari Opportunità - ha presentato il 3/o rapporto sull'indice di uguaglianza di genere 2017 (periodo 2005-2015) che assegna all'Italia un punteggio di 62,1 (su un massimo di 100 che indica la totale parità) contro un 66,2 di media europea (+4%). Il rapporto (che dal prossimo anno diventerà annuale) lancia anche un allarme con la prima stima sul costo sociale che il nostro paese si trova ad affrontare come conseguenza della violenza maschile sulle donne: 26 miliardi di euro l'anno, praticamente una manovra finanziaria. In generale, il nostro paese è quello che ha fatto registrare i maggiori progressi tra gli stati membri, passando in dieci anni dal 26/o al 14/o posto. "Il rapporto - ha commentato Alessandra Ponari, capo del Dipartimento per le pari opportunità - è uno strumento utile per le decisioni politiche, per individuare le priorità su cui bisogna intervenire, e permette di aumentare la consapevolezza sulla parità uomo-donna. Bene i miglioramenti ma dobbiamo proseguire e migliorare ancora".
Leggi Tutto »In Italia il 2018 è l’anno più caldo dal 1800
Il 2018 è l'anno più caldo, almeno in Italia, dal 1800. Si è registrata una temperatura superiore di 1,49 gradi rispetto alla media storica e il 2018 si classifica come l'anno piu' bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni. E' quanto emerge da una analisi dellaColdiretti sulla base dei dati Isac Cnr relativi ai primi nove mesi dell'anno in riferimento all'allarme degli scienziati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sul riscaldamento globale. I pericoli dell'Onu riguardano anche la Penisola dove - sottolinea la Coldiretti - si assiste a una decisa tendenza alla tropicalizzazione del clima con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza generale al surriscaldamento con la classifica degli anni interi più caldi da oltre due secoli che si concentra nell'ultimo periodo e comprende nell'ordine - precisa la Coldiretti - anche il 2015, il 2014, il 2003, il 2016, il 2007, il 2017, il 2012, il 2001 e poi il 1994. Un fenomeno che - sostiene la Coldiretti - ha cambiato nel tempo la distribuzione delle coltivazioni e le loro caratteristiche con l'ulivo, tipicamente mediterraneo, che in Italia si è spostato a ridosso delle Alpi mentre in Sicilia e in Calabria sono arrivate le piante di banane, avocado e di altri frutti esotici Made in Italy, mai viste prima lungo la Penisola. E il vino italiano con il caldo - continua la Coldiretti - è aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si è verificato nel tempo un anticipo della vendemmia anche di un mese rispetto al tradizionale mese di settembre, smentendo quindi il proverbio "ad agosto riempi la cucina e a settembre la cantina", ma anche quanto scritto in molti testi scolastici che andrebbero ora rivisti. Il riscaldamento provoca anche - precisa la Coldiretti - il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l'affinamento dei formaggi o l'invecchiamento dei vini. Una situazione che di fatto - continua la Coldiretti - mette a rischio il patrimonio di prodotti tipici Made in Italy che devono le proprie specifiche caratteristiche essenzialmente o esclusivamente all'ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e proprio alla combinazione di fattori naturali e umani.
Leggi Tutto »Turismo, uno su 4 sceglie l’Italia per l’enogastronomia
Turismo ed enogastronomia rappresenta il binomio vincente per il futuro del settore in Italia. Le eccellenze della gastronomia nostrana rappresentano la prima motivazione di visita nel Bel Paese per 1 turista su 4: nel 2017 si contano oltre 110 milioni di presenze legate al turismo enogastronomico (di questi 43% sono stati italiani e il 57% stranieri), con una spesa che supera i 12 miliardi. I dati di Isnart-Unioncamere, presentati in occasione della conferenza ''Dal Km zero le emozioni del turismo'' all'interno del Villaggio della Coldiretti al Circo Massimo, confermano l'importanza del rapporto tra territorio, turismo e agricoltura per lo sviluppo dell'economia italiana. ''La connessione tra le filiere dell'agricoltura e del turismo - spiega Roberto Di Vincenzo, Presidente Isnart - è una delle basi per lo sviluppo sostenibile del territorio ed elemento distintivo dell'identità italiana. La targa ''Italia'' riesce a dare valore aggiunto alle nostre produzioni e alle realtà locali di origine, aggiungendo al contempo un'impronta emozionale unica ai soggiorni nel Bel Paese''.
La degustazione dei prodotti locali permette al turista di scoprire il territorio, le eccellenze e le tradizioni che rendono unico il nostro Paese. Per questa ragione l'acquisto e il consumo dei prodotti tipici, a Km zero, è sempre più al centro dalle scelte che muovono il turista in Italia: già prima della partenza il 23,8% ricerca informazioni sui ristoranti che offrono piatti caratteristici. La spesa media di questi prodotti si attesta a 13 euro al giorno a persona. Per il consumo di pasti nei ristoranti o nelle pizzerie, ogni turista spende mediamente 25 euro al giorno; mentre la spesa nei bar, caffè e pasticcerie è di 8 euro pro-capite al giorno. Il binomio vincente fra turismo ed enogastronomia emerge anche dal recente sondaggio effettuato su un campione di imprese turistiche ricettive italiane. La ricerca evidenzia come il 25,4% delle aziende turistiche si muovono sempre più verso la creazione di proposte di pregio gastronomico, caratterizzandosi per offerta di prodotti anche molto di nicchia. Il trend è confermato anche a Roma per il 24,8% delle imprese. Nella Capitale l'enogastronomia locale riesce ad attrarre il 27% dei turisti italiani e oltre il 29% di quelli stranieri. I turisti spendono in prodotti tipici circa 11 euro al giorno e per mangiare in ristoranti e pizzerie della Città si calcola una media di 26 euro al giorno a persona.
Leggi Tutto »Pil: Istat, prosegue fase discendente
"L'indicatore anticipatore mantiene un profilo discendente, suggerendo il proseguimento di una fase di crescita economica contenuta". Il giudizio e' contenuto nella Nota mensile dell'Istat sull'andamento dell'economia italiana. "L'attuale fase ciclica dell'economia italiana", scrive l'istituto di statistica, "rimane caratterizzata dal rallentamento della produzione industriale accompagnato tuttavia da un recupero delle esportazioni. Segnali positivi provengono dal mercato del lavoro con una ripresa dell'occupazione e una significativa riduzione della disoccupazione. L'inflazione rallenta, mantenendosi su livelli inferiori a quelli dell'area euro".
Leggi Tutto »Confermata la frenata dei consumi nel secondo trimestre
Confermata la frenata dei consumi nel secondo trimestre dell'anno in corso, come il nostro indicatore mensile sui consumi (ICC) lasciava presagire già da alcuni mesi. La debolezza della spesa delle famiglie, che influisce negativamente sulla ripresa, sembra determinata, più che da un peggioramento delle condizioni economiche familiari, dall'incertezza sulle prospettive future del sistema Italia, con il conseguente incremento della propensione al risparmio. E' il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio sui dati di Istat di oggi.
Leggi Tutto »Casa, il prezzo medio è 1.772 euro al metro quadrato
Il terzo trimestre si chiude con una nuova battuta d'arresto per le case di seconda mano in Italia, con una flessione dell'1,4% nei tre mesi e del 2,5% su base annua. Il trend negativo dei valori porta il prezzo di richiesta a una media di 1.772 euro/m², ai minimi in oltre 7 anni di rivelazioni dell'ufficio studi di idealista. Lo rende noto uno studio di Idealista. Il trend negativo dei valori immobiliari investe tutte le regioni italiane a eccezione di Basilicata (6%%), Molise (3,2%) e Calabria (0,5%). I ribassi percentuali più elevati si registrano in Friuli Venezia Giulia (3,3%), Lazio (-3%) e Valle d'Aosta (2,7%); 14 regioni segnano cali compresi tra il 2,5% dell' Abruzzo e lo 0,5% delle Marche. La Liguria, in flebile calo rispetto a 3 mesi fa, guida la graduatoria dei valori regionali con i suoi 2.548 euro al metro quadro davanti a Valle d'Aosta (2.358 euro/m²) e Trentino Alto Adige (2.351 euro/m²). La regione più economica è ancora un altro trimestre in più la Calabria, con 889 euro al metro quadro, davanti a Molise (1.038 euro/m²) e Sicilia (1.105 euro/m²).
Il trend discendente dei prezzi delle case si conferma in oltre il 60% dei mercati provinciali monitorati nel corso del terzo trimestre dell'anno. Alcune macrozone mostrano ancora una una certa instabilità con le variazioni più marcate a Gorizia (-8,9%) e Agrigento (-8,5%), seguite da Brindisi (-7,1%). Percentuali di ribassi sopra la media del periodo caratterizzano ben 36 mercati da Vercelli (-6,5%) a Latina (-1,5%). All'opposto i rimbalzi maggiori si rilevano nel materano, con un incremento delle richieste da parte dei proprietari del 7,6% (il territorio è entrato nel circuito delle Città Europee della Cultura), davanti a Rimini (3,8%) e Sondrio (3,7%). Sul fronte dei prezzi di vendita Savona (3.386 euro/m²) è la più cara, davanti a Bolzano (3.165 euro/m²) e Firenze (2.651 euro/m²), che scalza dal podio Imperia. Nessun ribaltone nella parte bassa, dove Agrigento (776 euro/m²) e Caltanissetta (739 euro/m²) precedono Biella, fanalino di coda con 638 euro. Complessivamente i prezzi della case sono scesi ancora durante i mesi estivi in 59 delle 104 città monitorate in questo rapporto. Le svalutazioni più forti si registrano a Chieti (-5,6%), Matera (-4,7%) e Frosinone (4,5%). A Roma i prezzi si sono ridotti di un ulteriore 1,3%, mentre a Milano i prezzi segnano un incremento dello 0,8%. Cuneo e Pavia, con un aumento del 5,6%, sono i capoluoghi di provincia dove i proprietari hanno aumentato di più le loro pretese, davanti a Napoli (4,5%). Venezia (4.425 euro/m²) è il capoluogo più caro d'Italia seguita da Firenze (3.601 euro/m²), Milano (3.402 euro/m²), Bolzano (3.400 euro/m²) e Roma (3.111 euro/m²). Nella parte bassa del ranking Caltanissetta è la nuova maglia nera con 706 euro al metro quadro.
Leggi Tutto »Per il 56% degli italiani la prossima auto nuova sarà probabilmente elettrica
Per il 56% degli italiani la prossima auto nuova sarà probabilmente elettrica e per il 38% l'Ue dovrebbe imporre zero emissioni per le vetture entro il 2030. Sono alcuni dei risultati di un'indagine svolta dalla Ong Transport & Environment su un campione di 4.500 persone in nove paesi dell'Ue (oltre all'Italia: Francia, Germania, Regno Unito, Belgio, Ungheria, Polonia, Spagna e Svezia). Il sondaggio arriva a pochi giorni dal voto dell'Europarlamento sui limiti di emissione di automobili e furgoni. Gli italiani sono i più accesi sostenitori dell'idea, molto radicale ma in linea con gli obiettivi dell'accordo sul clima di Parigi, di vetture a zero emissioni entro il 2030, ma credono meno di altri europei (55% contro media del 62%) che le case automobilistiche non facciano abbastanza per aumentare l'offerta di veicoli ecologici. Anche se il 62% di coloro che probabilmente non avranno un auto nuova elettrica ha dichiarato che uno dei principali ostacoli è il prezzo. Altre barriere sono la mancanza di punti ricarica (49%) e di informazioni sul nuovo tipo di veicoli (18%). Una percentuale molto alta degli intervistati, il 69%, pensa che il governo nazionale dovrebbe imporre ai costruttori di vendere auto elettriche.
Leggi Tutto »Coldiretti, allarme maltempo colpisce vigneti dove e’ in pieno svolgimento la vendemmia
"L'allarme maltempo colpisce i vigneti dove e' in pieno svolgimento la vendemmia favorita dal lungo periodo di caldo". E' quanto ha affermato la Coldiretti in relazione all'allarme della protezione civile che riguarda importanti regioni vitivinicole. Un brusco cambiamento dopo un lungo periodo di bel tempo che ha favorito le operazioni di raccolta, aumentato il contenuto in succo degli acini e incrementato i contenuti zuccherini. "La vendemmia quest'anno - ha spiegato la Coldiretti - si prevede con una produzione complessivamente in aumento tra 10% e il 20% con circa 46/47 milioni di ettolitri, rispetto ai 40 milioni dello scorso anno, che garantisce all'Italia il primato mondiale. In questo momento e' in corso la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e poi si proseguira' addirittura fino a novembre con le uve di Aglianico e Nerello". Secondo la Coldiretti, con la raccolta di tutte le diverse uve, la produzione tricolore sara' destinata per oltre il 70% dedicata a vini Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata, 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita, e 118 vini a indicazione geografica tipica riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola. Il tutto in un 2018 che ha registrato il record storico delle esportazioni di vino Made in Italy con un aumento del 5,9% rispetto allo scorso anno quando avevano raggiunto su base annuale i circa 6 miliardi di euro diventando la prima voce dell'export agroalimentare
Leggi Tutto »Casa, comprare ai piani alti costa il 23 per cento in più
I piani alti, soprattutto nelle grandi città, sono molto ambiti per questioni principalmente relative alla sicurezza, alla luminosità e alla silenziosità. Certo, chi vuole acquistare casa ''ad alta quota'' deve mettere in conto una spesa più elevata del 23% rispetto alla media. È quanto emerge da un'analisi di Immobiliare.it, portale di annunci immobiliari leader in Italia, che ha studiato i costi delle abitazioni residenziali in base al piano in cui si trovano. Al contrario, chi si accontenta di non salire oltre il primo livello dell'edificio può risparmiare approssimativamente il 10% sul prezzo medio di vendita della città. La regione in cui una ''casa con vista'' richiede un budget più alto rispetto alla media dei prezzi è il Lazio, dove si arriva a una maggiorazione del 35%. A seguire si trova la Lombardia, in cui le abitazioni ai livelli più alti dei palazzi costano in media il 28% in più in confronto ai prezzi della regione. Spendono molto anche gli acquirenti dei piani alti in Puglia, con un +20% rispetto alla media regionale; seguono a stretto giro la Campania (+19%), il Friuli Venezia Giulia e l'Abruzzo (+18%). Guardando invece alle principali città italiane, chi cerca casa a Milano e vuole vivere con vista sullo skyline cittadino deve mettere in conto una spesa media più elevata del 22%. Vivere con ''la testa fra le nuvole'' è un benefit molto costoso anche a Roma e Firenze, dove gli appartamenti alti costano circa il 20% in più rispetto al prezzo medio. Registrano valori più cari dell'8% le case poste ai piani più alti di Bologna, mentre a Palermo i rincari ammontano al 13%.
Leggi Tutto »Crescono le nozze con coniuge straniero
In aumento i matrimoni in cui almeno uno dei coniugi è straniero e, nella maggior parte dei casi, lo sposo e' un cittadino italiano. Il Rapporto Immigrazione della Caritas e della Fondazione Migrantes fotografa la situazione dei matrimoni misti in Italia. Nel corso del 2016 sono stati celebrati 25.611 matrimoni con almeno uno dei coniugi straniero (12,6% del totale dei matrimoni), in leggero aumento rispetto al 2015 (+0,2%). Nel 56,4% dei casi si tratta dell'unione fra uno sposo italiano e una sposa straniera. A fine 2017 i bambini nati da genitori entrambi stranieri risultano 67.933 (14,8% del totale delle nascite). Diminuisce il numero medio di figli delle cittadine straniere, pur mantenendosi su livelli decisamente piu' elevati di quelli delle cittadine italiane (1,95 rispetto a 1,27 secondo le stime nel 2017). I dati Istat relativi al bilancio demografico nazionale - aggiunge il Rapporto - confermano l'aumento dei nuovi cittadini italiani gia' rilevato negli anni precedenti e che ha condotto l'Italia nel 2015 e nel 2016 ad essere al primo posto tra i Paesi UE per numero di acquisizioni di cittadinanza. Al 31 dicembre 2017, su un totale di 146.605 acquisizioni di cittadinanza di stranieri residenti, il 50,9% riguarda donne. Tali acquisizioni, rispetto alla stessa data del 2016, sono diminuite (-27,3%). Nelle regioni del Nord Italia si registrano tassi di acquisizione di cittadinanza ben al di sopra della media nazionale. Si notino, in particolare, i casi della Valle d'Aosta, del Trentino Alto Adige e del Veneto, ma risulta interessante segnalare tassi di acquisizione superiori alla media nazionale anche in regioni del Centro (Marche) e del Sud (Abruzzo). Riferendosi sempre al 2016, le modalita' di accesso alla cittadinanza restano differenti tra uomini e donne. Per gli uomini la modalita' piu' frequente e' la residenza (56% dei casi nel 2015), mentre il matrimonio e' una modalita' residuale (meno del 3%). Nel 2016, diversamente da quanto avveniva in passato, anche per le donne le acquisizioni di cittadinanza per residenza sono state le piu' numerose (43,9%), superando, seppur di poco, le acquisizioni per trasmissione/elezione (39,3%). Si riduce ulteriormente, anche per le donne, la quota di procedimenti avviati a seguito del matrimonio: nel 2016 questi risultano il 16,8% del totale, mentre nel 2014 risultavano il 25%.
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