Politica

Sclocco: le borse di studio verranno tutte finanziate

Il prossimo mercoledi' si definiranno i criteri di ripartizione dei fondi regionali che verranno utilizzati per finanziare le borse di studio. E' quanto afferma l'assessore all'Istruzione dell'Abruzzo, Marinella Sclocco, che ha confermato che nella giornata del 15 febbraio si riuniranno i direttori delle tre Adsu regionali e il dirigente del servizio Istruzione della Regione Abruzzo per fare il punto sulla situazione sull'erogazione delle borse di studio.

"Quello che posso dire - ha precisato l'assessore Sclocco - e' che le borse di studio verranno tutte finanziate, come del resto accade da diversi anni a questa parte grazie soprattutto alla collaborazione tra ministero dell'Istruzione e Regione Abruzzo. Lo scorso dicembre e' stato finanziato oltre il 65% delle borse di studio delle domande dichiarate idonee; gli aventi diritto nelle tre aziende Adsu di L'Aquila, Teramo e Pescara-Chieti sono poco piu' 5500, quindi si puo' dire che si e' a buon punto e che anche quest'anno le legittime aspettative di famiglie e studenti verranno soddisfatte".

Il dato quest'anno assume un'importanza particolare se si pensa che la legge regionale ha allargato lo spettro dei potenziali aventi diritto. "Lo ha fatto - sottolinea Marinella Sclocco - alzando gli indici del reddito Isee (da 18 mila a 23 mila, ndr) in modo da allargare maggiormente la platea delle famiglie richiedenti. Nonostante una previsione di spesa superiore agli anni scorsi - conclude l'assessore all'Istruzione - contiamo di soddisfare il 100% delle richieste ritenute idonee". 

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Pezzopane (Pd): decreto sisma è positivo ma va migliorato

"Il decreto che il governo ha approvato per i recenti eventi sismici del 2016 e del 2017 è positivo perché contiene misure di semplificazione delle procedure, la sospensione delle tasse, sostegno per le famiglie più povere. Ma va migliorato e va previsto uno stanziamento di risorse più cospicuo per far fronte all'assoluta specificità di quanto è accaduto in Abruzzo, con la sovrapposizione di più eventi sismici in combinazione con un'ondata eccezionale di maltempo. Sono pronta a presentare, nel confronto con l'Esecutivo, gli emendamenti necessari al testo". Lo ha detto la senatrice del Pd, Stefania Pezzopane. "Il governo - ha continuato Pezzopane - ha dimostrato grande attenzione al Centro Italia e il Premier Gentiloni ha visitato di persona le zone terremotate. Ma la situazione è talmente grave, che vanno aumentato gli sforzi. In Abruzzo siamo di fronte ad una situazione senza precedenti, in cui si sovrappongono eventi sismici diversi, che hanno provocato danni in successione".

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Si dimette il sindaco di Ortona, Vincenzo D’Ottavio

Il sindaco Pd di Ortona, Vincenzo D'Ottavio, si e' dimesso, a pochi mesi dalla scadenza naturale del suo mandato. Ha presentato direttamente le dimissioni, con nota in protocollo, al presidente del Consiglio comunale, alla Giunta, ai consiglieri comunali, nonche' al prefetto di Chieti, con la motivazione che "attualmente non esistono piu' le condizioni politiche per governare questa citta' con serenita' d'animo". La decisione non e' stata preceduta da bocciatura di delibere proposte dallo stesso sindaco, sarebbe quindi da ricondurre a difficolta' insorte all'interno del suo partito, oltre che della maggioranza di centrosinistra, in vista delle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale. Le dimissioni, ha spiegato il primo cittadino, "sono irrevocabili".

"La mia e' una decisione di tipo politico, dopo ripetute crisi di maggioranza. Mancavano i numeri in Consiglio comunale, ma talvolta anche in Giunta, non era possibile prendere decisioni. E quindi, a tre mesi dalle elezioni, ho voluto dare un segnale". Cosi' il sindaco di Ortona, Vincenzo D'Ottavio, ha spiegato i motivi delle sue dimission in una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio non in una sede istituzionale, ma al Bar Novecento. "Avrei anche potuto azzerare la Giunta ma ho preferito togliermi di mezzo. Era una decisione che avrei dovuto prendere tempo fa e certo non l'ho presa a cuor leggero. Il fatto e' che c'e' uno scollamento totale fra la base e il partito che, tra l'altro, in citta' e' commissariato e non aveva piu' relazioni con l'amministrazione".

"Mi dimetto da sindaco, ma non ho stracciato la tessera del Pd, non sono abituato a gesti simili. Pero' al partito rimprovero tante cose, soprattutto di non aver cercato la coesione, di non aver creduto in me fino in fondo. Andavo bene cinque anni fa, ora non piu'". E, nella giornata della Direzione del Pd - che, garantisce D'Ottavio, non ha influito minimamente sulla scelta della data per comunicare la sua decisione di lasciare - conclude confermando che le dimissioni "sono irrevocabili, davvero".

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Frane a Chieti, Di Primio: basta promesse, servono soldi

 ''Non e' piu' il tempo delle promesse ma dei finanziamenti certi e celeri per consentirci la messa in sicurezza del territorio. Quanto si sta verificando in questi giorni, con l'attivazione di smottamenti e frane sul nostro territorio, sta creando una grave emergenza che richiede l'intervento immediato del Governo. Per tale ragione, in settimana chiedero' di essere ricevuto presso il Ministero dell'Ambiente''. Lo ha detto il sindaco di Chieti Umberto Di Primio che questa mattina con l'assessore ai lavori pubblici, Raffaele Di Felice, funzionari e tecnici dell'Ufficio Lavori Pubblici, dopo essersi recato in piazza Garibaldi, dove la rottura della rete fognaria ha causato una voragine del manto stradale nella quale stava per sprofondare un'auto con a bordo una donna e suo figlio, salvati da due finanzieri, ha voluto fare il punto della situazione frane e smottamenti. Mentre in piazza Garibaldi, proprio causa della voragine, domani non si terra' il consueto mercato settimanale. Nel pomeriggio di ieri inoltre nell'area di via Gran Sasso, si e' verificato un cedimento di un vecchio tratto di rete fognaria in mattoni a ridosso di un'area condominiale. La parte che ha ceduto, circa 30 metri di conduttura, non era stata ristrutturata nel corso dei lavori effettuati quattro anni fa nelle strade attigue. Lo scorso 10 febbario, invece, un'ampia voragine si era aperta in via Oliveri, chiusa al traffico in un tratto, e dove i lavori di ripristino sono gia' iniziati. '

'In settimana, chiedero' di essere ricevuto presso il Ministero dell?Ambiente. Nel frattempo, invito chi fa proclami a dirci quando arriveranno i finanziamenti. Questo non e' piu' il tempo delle promesse e delle conferenze stampa. Al momento - ha detto ancora il primo cittadino - stiamo procedendo con l'affidamento di lavori di somma urgenza, una procedura che gravera' sul bilancio del Comune. Ho altresi' chiesto all'Ufficio tecnico di predisporre una relazione dettagliata su tutte le strade cittadine che hanno necessita' di interventi straordinari di ripristino, nonche' di tutte le frane esistenti specificando le cause e gli interventi necessari''. 

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Taglio dei tribunali minori, Vasto e Lanciano puntano all’accorpamento

Accorpamento dei Tribunali di Vasto e Lanciano. E' la proposta che viene avanzata, in una lettera aperta inviata ai sindaci di Lanciano, Mario Pupillo, e di Vasto, Francesco Menna, dai capigruppo di Liberta' in Azione al Comune di Lanciano, Tonia Paolucci, e di "Progetto per Vasto" Francesco Prospero. I due consiglieri chiedono l'istituzione di una commissione di studio con la partecipazione del presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, del sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, dei parlamentari e dei consiglieri regionali del territorio, dei presidenti degli Ordini degli avvocati di Vasto e di Lanciano - per elaborare una proposta, da inviare al Governo e al Parlamento nazionale, sull'accorpamento dei Tribunali di Lanciano e Vasto.

"Troppo spesso, negli ultimi anni - scrivono Paolucci e Prospero - abbiamo assistito, inermi, ai continui 'saccheggi' di servizi, fondi, sedi di enti e presidi sanitari, in favore delle citta' capoluogo di provincia che, in controtendenza a quanto accade da noi, incrementano i servizi sul loro territorio con un netto miglioramento della qualita' della vita dei loro residenti. I comprensori del Vastese e della Frentania, che rappresentano insieme un vasto territorio con circa 200mila abitanti, non possono piu' essere penalizzati e devono essere tenuti nella giusta considerazione dalla politica regionale e nazionale". 

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Di Sabatino fa la conta dei danni per il maltempo, 440 milioni di euro

''Un provvedimento eccezionale, perche' eccezionale e' stato quello che ha colpito Teramo e la sua provincia''. La richiesta dello "stato di emergenza per calamita' naturale per la provincia di Teramo ", con adeguate risorse e l'istituzione di una relativa zona franca, viene chiesta dai sindaci teramani, riuniti nell'assemblea convocata dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, per valutare la richiesta di provvedimenti urgenti al Consiglio dei ministri. Alla base di questa richiesta, ''l'unicum senza eguali che ha colpito il Teramano - ha detto Di Sabatino - con la nevicata, tre scosse sismiche oltre il quinto grado, i blackout elettrico e telefonico, che hanno provocato quattro vittime e 2.700 sfollati''. Aprendo la discussione attorno alla bozza di richiesta da inviare all'esecutivo di Gentiloni il presidente del'Ente ha esposto i numeri dell'emergenza: oltre 440 milioni di euro di danni, tra quelli al patrimonio pubblico (44 milioni), a quello privato (180), alle chiese (35), alle scuole (223), alle attivita' economiche (55), ai quali vanno ad aggiungersi lo sbricolamento del territorio di queste ultime ore, tra strade provinciali (47 milioni) e comunali (29).

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Elezioni, in Abruzzo 51 comuni al voto

Saranno 51 i Comuni in Abruzzo chiamati a rinnovare le proprie amministrazioni. Sarà coinvolto un corpo elettorale di oltre 210 mila elettori. Dei 51 comuni che andranno al voto 21 sono in provincia dell'Aquila, 20 in quella di Chieti, 5 a Pescara e 4 in provincia di Teramo. In diversi comuni, quelli che hanno una popolazione superiore ai 15 mila abitanti c'è la possibilità del doppio turno. Fra questi Ortona (24.436) e San Salvo (18.48) in provincia di Chieti; Avezzano (40.746), L'Aquila (66.989) in provincia dell'Aquila; Spoltore con 18 765 abitanti e Martinsicuro con 15 425. Ovviamente le attenzioni maggiori si concentrano sull'Aquila. Città capoluogo di Regione dove finisce in questa occasione l'era del sindaco Massimo Cialente (Pd) che ha guidato il Comune per due mandati, in piena emergenza sisma del 2009 e subito dopo tutta la fase della ricostruzione

Anche nella città di Avezzano c'è fermento all'interno dei partiti impegnati nella preparazione delle liste e delle alleanze. Nella città marsicana sindaco uscente, e ricandidato, in quota Pd è Giovanni Di Pangrazio (fratello dell'attuale Presidente del Consiglio regionale Giuseppe) che sarà sostenuto da uno schieramento di forze di centro sinistra unitamente a qualche formazione civica mentre non è ancora definito lo schieramento dei suoi avversari. In provincia di Chieti confronto serrato in questi giorni nella preparazione delle liste. Ad Ortona il centro sinistra cerca la conferma alla guida del Comune mentre a San Salvo e Atessa il centro destra non dovrebbe avere difficoltà a bissare il successo di cinque anni fa. Fra le curiosità di questo turno elettorale anche la chiamata alle urna degli elettori di piccoli e piccolissimi borghi. Fra questi spiccano in provincia di Chieti: Gamberale (328 abitanti), Rosello (253), Roio di Sangro (103), Montelapiano (80 abitanti). In provincia dell'Aquila si voterà anche a Caporciano (235 abitanti).

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Tar Abruzzo, Amicuzzi: l’obiettivo è diminuire l’arretrato

Nel 2016 il Tribunale amministrativo regionale ha raggiunto "il considerevole numero di 1.316 provvedimenti tra quelli che hanno definiti i giudizi e quelli che non li hanno definiti, come ad esempio le ordinanze cautelari. Sono alcuni dei dati forniti dal presidente del Tar Abruzzo, Antonio Amicuzzi, nella relazione presentata nel corso della inaugurazione dell'anno giudiziario della giustizia amministrativa abruzzese che si e' svolta all'Aquila. Nel 2016 sono stati definiti 799 ricorsi, di molto superiore a quello dei ricorsi depositati nel corso dell'anno stesso, pari a 625. "La nostra ambizione e' quella di diminuire ulteriormente l'arretrato, costituito da 2.249 ricorsi formalmente pendenti alla data del 31 dicembre 2016, portando avanti una programmazione di lavoro frutto di una combinazione sinergica tra cause a trattazione ordinaria di piu' risalente data e cause a trattazione normativamente prioritaria, come quelle in materia di appalti, di silenzi e di elezioni - spiega Amicuzzi il quale confida molto sulla innovazione che dal 18 luglio scorso prevede che tutti i provvedimenti del Giudice Amministrativo sono sottoscritti con firma digitale. "Si tratta di un risultato storico che pone all'avanguardia il nostro plesso giurisdizionale - spiega il magistrato. Nel Corso dell'anno 2016 si sono svolte 20 udienze pubbliche e 22 Camere di Consiglio, piu' un'udienza pubblica straordinaria per la chiamata di ricorsi ai soli fini della verifica della permanenza dell'interesse alla decisione (c.d. ruolo aggiunto) e 2 udienze pubbliche straordinarie per la trattazione di ricorsi in materia elettorale. Inoltre e' stata assicurata la integrazione del Collegio giudicante nell'ambito di diverse esigenze manifestate dalla Sezione staccata di Pescara del Tar. Il presidente punta molto anche sul fatto che nell'anno in corso il Tar ha visto il suo organico completarsi. A livello di materie, i ricorsi piu' numerosi sono stati, nell'anno 2016, i quelli su edilizia e urbanistica, esecuzione del giudicato, di autorizzazioni e concessioni, di pubblico impiego, di appalti e di Servizio Sanitario nazionale. Risultano lievemente ridotti i ricorsi dei cittadini extracomunitari. Rari sono i ricorsi dei militari e degli appartenenti alle forze di polizia, mentre un considerevole aumento del contenzioso conseguira' verosimilmente per l'incorporazione del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri. I giudizi in materia ambientale, nonostante il loro non eccessivo numero, sono stati molto rilevanti ed impegnativi, a causa delle complesse problematiche legislative e sociali legate alla loro definizione. 

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Montesilvano. Maltempo, Cozzi: Oltre 430.000 euro per gestire le emergenze

Ammonta ad oltre 430.000 la spesa degli interventi che il Comune di Montesilvano ha effettuato e programmato per risolvere le criticità che si sono verificate sul territorio durante le intense ondate di maltempo che si sono abbattute sulla città nelle scorse settimane.

Rimozione della neve, spargimento sale, messa in sicurezza del patrimonio arboreo danneggiato, ripristino del manto stradale, pulizia del lungomare invaso dalla sabbia, disostruzione di canali e pozzetti. Questi alcuni degli interventi su  tutto il territorio comunale.

«I giorni dell’emergenza maltempo -  afferma l'assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi – sono stati particolarmente intensi. Numerosi, infatti, i fronti che tutta la struttura comunale ha dovuto gestire e sta ancora coordinando, per  garantire la sicurezza di tutti i residenti e limitare al massimo i disagi alla cittadinanza».

Nello specifico, ammontano a circa 97.000 euro le spese relative alle operazioni di rimozione della neve dalla viabilità cittadina e di spargimento sale; circa 40.000 euro i costi invece per il ripristino del manto stradale, danneggiato dalle intense precipitazioni. Sul fronte sottoservizi, circa 80.000 euro per eseguire interventi di disostruzione di canali delle acque bianche, dei pozzetti, per il ripristino di griglie e pozzetti, di condotte e per la pulizia di fossi comunali. 25.000 euro, invece, per i lavori relativi al ripristino delle linee della pubblica illuminazione, mentre 40.000 euro per mettere in sicurezza alberi e rami caduti, o in situazione di pericolo. Ammontano a 50.000 euro le spese per l’acquisto di asfalto, segnaletica caduta o transenne. Infine circa 100.000 euro i costi di alcuni interventi di urgenza di messa in sicurezza di  scuole, strade e marciapiedi.

A ciò si aggiungono, i costi necessari alla risistemazione delle frane che si sono verificate sul territorio, per le quali il Comune ha avanzato una richiesta alla Regione, per un ammontare di circa 6 milioni di euro.

«La fragilità del territorio- conclude Cozzi -  e l’intensità dell’ondata di maltempo hanno messo in evidenza diverse criticità che abbiamo gestito tempestivamente, al fine di tutelare l’incolumità dei montesilvanesi».

 

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I sindaci teramani preparano una manifestazione a Roma per il decreto maltempo

Il decreto terremoto non piace ai sindaci teramani, visto che non tiene conto anche dei danni del maltempo. I rappresentanti istituzionali di ben 19 comuni della provincia hanno partecipato all'incontro con l'onorevole Paolo Tancredi e il vice presidente del consiglio regionale Paolo Gatti, stilando tutta una serie di proposte da presentare all'attenzione del Governo e da portare, lunedi' pomeriggio, sul tavolo dell'assemblea dei sindaci, in Provincia, per chiedere la massima condivisione da parte di tutti i colleghi in vista anche di una manifestazione a Roma da mettere in campo entro il mese di febbraio. Nel corso dell'incontro, al quale hanno partecipato sindaci o loro rappresentanti dei Comuni di Alba Adriatica, Ancarano, Arsita Atri, Basciano, Bisenti, Campli, Canzano, Castel Castagna, Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara,Corropoli, Sant'Egidio, Fano Adriano, Isola del Gran Sasso, Notaresco, Penna Sant'Andrea, Pietracamela e Teramo, gli amministratori hanno sottolineato "l'inadeguatezza" dei provvedimenti assunti fino ad oggi "rispetto ai danni economici e sociali patiti dalla provincia di Teramo" e stilato una serie di proposte, a partire dall'allargamento del cratere sismico e dall'equiparazione della citta' di Teramo agli altri comuni del cratere anche in tema di sospensione delle tasse. Tra le altre richieste "l'inserimento del contributo di 10.000 euro per le case lesionate non agibili come accaduto per l'Aquila", l'introduzione del concetto di "calamita' naturale integrata" (sisma e neve), aggravato dall'interruzione della energia elettrica "per eliminare il taglio di fondi alla Provincia, cosa che libererebbe almeno 15/20 milioni per i primi interventi sulle strade provinciali, e per apprestare agevolazioni urgenti, normative e finanziarie, per i Comuni, al fine di fronteggiare adeguatamente almeno l'emergenza", l'inserimento di ulteriori fondi per il mondo agricolo. I sindaci chiedono inoltre l'inserimento nel decreto di una norma che consenta alla Regione Abruzzo e alle Regioni terremotate, di accendere un mutuo per la valutazione della vulnerabilita' sismica e la rimodulazione del Masterplan di almeno il 50 per cento "affinche' la meta' della dotazione finanziaria sia finalizzata a progetti di sostegno al tessuto economico e sociale colpito dal sisma e dalle calamita' naturali" senza escludere la possibilita' di una zona franca.

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