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Consumi delle famiglie italiane, la mappa di Confesercenti

Un'Italia sempre piu' diseguale. Sul fronte della spesa delle famiglie, il Paese resta a due velocita', diviso tra un nord che resiste e un centro-sud che - pur con alcune eccezioni - tira ancora la cinghia. Con divari sempre piu' eclatanti: nel 2018 le famiglie lombarde hanno speso in media 33.621 euro, 14 mila in piu' di quelle calabresi. E' quanto emerge da un approfondimento condotto dall'Ufficio economico Confesercenti sui consumi delle famiglie nelle regioni italiane.

LA SPESA PER REGIONI E' la Calabria la regione piu' in sofferenza: la spesa media delle famiglie si attesta a 19.911 euro l'anno, quasi 5.800 euro in meno della media nazionale (28.251). Ma e' tutto il sud a mostrare, consistentemente, budget familiari piu' ristretti del nord. Dopo la Calabria, nella classifica delle regioni piu' 'attente' alla spesa, ci sono infatti la Sicilia (spesa media di 21.404 euro per nucleo familiare) e la Basilicata (22.317 euro). Ma sono sotto i livelli nazionali anche Campania (23.188 euro), Molise (23.250 euro), Puglia e Sardegna (entrambe a 23.524 euro) e Abruzzo (23.704). Anche l'Italia centrale segna il passo: in due regioni su quattro (Marche e Umbria), la spesa delle famiglie e' di circa 2mila euro inferiore alla media nazionale. Meglio vanno il Lazio (29.790 euro all'anno) e soprattutto la Toscana, che con 31.543 euro l'anno di spesa media e' al quarto posto tra le piu' 'alto-spendenti' d'Italia. A precederla tutte le regioni del nord: Emilia-Romagna - 32.590 euro di spesa annuale - e poi Trentino-Alto Adige (33.614) e Lombardia, che con 33.621 si conferma la regione piu' dinamica d'Italia. Ma e' tutto il settentrione a mostrare andamenti superiori alla media nazionale, con l'eccezione della Liguria, dove la spesa media si e' fermata a 26.992 euro, circa 1300 euro in meno della media Italia. 

LE VOCI DI SPESA Le differenze tra regione e regione, pero', variano a seconda delle singole voci di spesa prese in esame. Con qualche sorpresa: sebbene non sia spesso associata alla tavola, e' la Valle d'Aosta la regione a presentare il budget piu' alto per alimentari e bevande: 5.544 euro l'anno, oltre 500 euro in piu' rispetto alla media. Ma, in proporzione, e' la Campania - pure in seconda posizione a livelli assoluti - a spendere di piu': 5.380 euro, il 19,2% del bilancio famigliare annuale, segnale di una forte propensione culturale verso l'enogastronomia. A tirare maggiormente la cinghia sui prodotti alimentari, invece, sono le famiglie di Abruzzo e Sicilia, che dedicano alla tavola rispettivamente 4.633 e 4.676 euro l'anno. La classifica cambia se si analizza la voce ristorazione e servizi ricettivi: qui, a spendere di piu', sono le famiglie del Trentino-Alto Adige - 2.237 euro l'anno - seguite a breve distanza dall'Emilia-Romagna (2.107 euro) e dalla Lombardia (2.022 euro). Meno vacanze e serate in ristorante, invece, per le famiglie in Calabria (524 euro, meno della meta' del Trentino), Basilicata (699 euro) e Sardegna (734 euro). Le famiglie valdostane sono invece prime in classifica per la spesa in abbigliamento e calzature: nel 2018 i nuclei familiari della regione hanno investito in prodotti di moda 2.134 euro l'anno, oltre 800 euro in piu' della media Italia. E l'abbigliamento e' uno dei capitoli di spesa piu' importanti anche per il Molise. Qui le famiglie hanno speso in media, nel 2018, 1.808 euro l'anno: il 6,3% del loro budget complessivo, piu' della 'regione della moda' Lombardia, dove si sono dedicati a vestiti e scarpe 1.717 euro, il 4,2% del bilancio annuale. A tagliare di piu' sugli acquisti di moda, invece, sono Sardegna, Liguria e Friuli-Venezia Giulia, dove la spesa media delle famiglie in abbigliamento e calzature non raggiunge i 1.000 euro l'anno Passando alle spese per l'abitazione, voce che include anche bollette ed affitti, e' il Lazio a balzare in testa: le famiglie laziali spendono per il capitolo casa 12.057 euro, oltre 2mila in piu' rispetto alla media nazionale (9.897) e piu' del doppio della Calabria (5.628 euro), che chiude la classifica. Un dato influenzato, probabilmente, dai costi legati alle abitazioni a Roma. Seguono Trentino (12.041 euro l'anno a famiglia) e Toscana (11.622 euro). Ad avere le spese piu' basse, invece, oltre alle gia' citate famiglie calabresi, quelle della Basilicata (6.233 euro l'anno) e del Molise (6.751 euro). La Lombardia torna in cima alle classifiche per quanto riguarda, invece, mobili, articoli d'arredo e servizi per la casa. Le famiglie di Milano e dintorni spendono per questa voce 1.518 euro, il 3,7% del bilancio familiare, battendo cosi' Trentino-Alto Adige (1.427 euro) e Friuli-Venezia Giulia (1.343 euro). In proporzione, pero', e' ancora una volta il Molise a dedicare piu' risorse all'arredamento:1.142 euro, il 4% della spesa annuale. A risparmiare di piu', invece, Abruzzo (809 euro), Sicilia (935 euro) e Basilicata (942 euro).

La Lombardia e' in testa anche per la spesa per la salute: nel 2018 le famiglie lombarde hanno speso per la salute 1.732, quasi il doppio di quanto fatto nelle Marche, la regione dove si e' investito meno in servizi sanitari e per la salute. Dopo la Lombardia, troviamo Valle d'Aosta e Veneto (a 1.712 e 1.624 euro rispettivamente), mente in fondo alla classifica, prima della maglia nera Marche, Abruzzo e Sardegna (rispettivamente 957 e 963 euro l'anno). Cifre che fanno pensare che i cittadini possano aver tagliato il budget dedicato alla prevenzione e rimandato le spese meno urgenti. Le Marche sono in fondo alle classifiche di spesa anche nel capitolo comunicazione, voce che include smartphone e abbonamenti telefonici, e a cui dedicano solo 517 euro, circa 43 euro al mese. In questo caso, a guidare la classifica dei piu' 'spendaccioni' e' il Trentino Alto-Adige (828 euro l'anno), ma la Lombardia segue a 786 euro. La Lombardia e' in testa invece alla classifica di spesa nei trasporti con 4.136 euro, piu' del doppio della Calabria (2.033). Le famiglie del Trentino-Alto Adige sono invece al top per la spesa in Cultura e spettacoli:mediamente le famiglie hanno investito 2.107 euro, quasi tre volte il budget dedicato dalle famiglie calabresi e siciliane (729 e 740 euro). Divari eclatanti anche per quanto riguarda l'istruzione: in Lombardia si dedicano a questa voce 266 euro l'anno in media, oltre 3 volte le risorse investite dai calabresi (79 euro).

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Cadavere trovato in mare al largo di Montesilvano

Il cadavere di un uomo e' stato trovato ieri sera in mare da un diportista, al largo di Montesilvano, a circa un miglio e mezzo dalla foce del fiume Saline. Ricevuta la segnalazione, la zona e' stata raggiunta dalla Guardia Costiera, intervenuta con una motovedetta e con l'elicottero. Il corpo e' stato trasportato in obitorio ed e' stato sottoposto a sequestro, a disposizione dell'autorita' giudiziaria. Al momento non e' possibile procedere al riconoscimento, per via dell'avanzato stato di decomposizione. Degli accertamenti si occupa la Capitaneria di Porto di Pescara. Mentre si attendono gli accertamenti del medico legale. 

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Calano i consumi delle famiglie, 2.530 euro in meno rispetto al 2011

Le famiglie italiane consumano meno di otto anni fa. Nel 2018 la spesa media annuale in termini reali e' stata di 28.251 euro, 2.530 euro in meno rispetto al 2011 (-8,2%) per un totale di 60 miliardi di minore spesa. E' il quadro del focus sui consumi di Confesercenti-Cer. Si risparmia quasi su tutto, tranne istruzione e sanita'. Persino il cibo, una spesa ritenuta 'incomprimibile' ha perso 322 euro. Le spese per la casa sono calate di 1.100 euro, quelle per l'abbigliamento di 280 euro, per ricreazione e spettacoli di 182 e per le comunicazioni di 164

Tra questo ed il prossimo anno, la spesa delle famiglie potrebbe registrare un lieve recupero, che rischia di essere annullato dall'aumento dell'Iva. L'incremento dell'imposta porterebbe infatti, secondo la stima di Confesercenti e Cer, a una riduzione di 8,1 miliardi di euro della spesa delle famiglie, 311 euro di minori consumi a testa. Gli effetti sui negozi sarebbero "devastanti", ne scomparirebbero 9 mila. Senza l'aumento dell'Iva, anche grazie al reddito di cittadinanza e gli altri interventi dell'ultima legge di Bilancio, lo studio stima una spesa media annuale in termini reali di 28.533 euro nel 2020, con un incremento annuo di poco piu' di 140 euro. 

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Boccia: Confindustria propone al Governo e alle opposizioni di collaborare

"Il Paese non riparte con lo slancio dovuto, necessario, che e' alla nostra portata, che ci meritiamo", avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all'assemblea annuale. "per rimetterci a correre - dice - sara' utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negativita', che peggiorano il clima". E sottolinea: "le parole di chi Governa non sono mai neutre, influenzano le decisioni di investitori, imprenditori, famiglie". "Le parole che producono sfiducia sono contro l'interesse nazionale"

"Confindustria propone al Governo e alle opposizioni di collaborare tutti insieme" per "una politica economica basata su realismo e pragmatismo, guidata dalla visione" dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all'assemblea annuale. "Possiamo evitare un autunno freddissimo per la nostra economia se costruiamo un programma serrato che faccia mutare la percezione sull'immobilita' dell'Italia". Serve "un progetto che sia un vero e proprio atto di generosita' da dedicare ai ragazzi che vogliono e hanno diritto di vivere e lavorare in Italia per il futuro di tutti noi". 

Si prospetta una manovra da almeno 32 miliardi e le scelte non saranno ne "semplici o indolori". Lo ricorda al governo il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. "Se l'Italia volesse rispettare alla lettera le regole europee previste dal patto di stabilita' e crescita dovrebbe fare una manovra strutturale per il 2020 da almeno 32 miliardi di euro: una manovra imponente con effetti recessivi". "Dobbiamo dirci con franchezza che non ci sono scelte semplici o indolori con la prossima legge di bilancio" 

Si tratta di lezioni importanti", avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, all'assemblea annuale, ricordando che tra pochi giorni si votera' per il Parlamento Europeo. E avverte: "Per noi la via e' una sola: un'Europa piu' coesa e piu' forte che possa competere alla pari con giganti come Cina e Usa". E "se qualcuno dice il contrario - sottolinea - deve dimostrare che esiste un modo credibile di difendere l'interesse nazionale italiano in un contesto diverso".

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Trenta propone il progetto Strade sicure per Pescara

 Portare il progetto "Strade sicure" a Pescara e' sicuramente un'opzione che sosterra', ma "pensare di risolvere il problema soltanto con un maggior numero di forze di polizia e maggiori interventi senza poi interventi nel settore della giustizia, peggiora ulteriormente le cose. Ci vogliono interventi di sviluppo, pensare una nuova funzione di quel territorio. Le scelte, pero', non possono essere fatte e livello nazionale, ma e' la politica locale che deve compierle. Ecco perche' e' importante scegliere quei politici che lavorano per il bene dei cittadini e non quelli che poi gli danno appoggio per portare avanti un potere fine a se stesso e non finalizzato al bene dei cittadini. Servono sicurezza e scuole, fare scelte diverse da quelle del passato". Cosi' il ministro della difesa, Elisabetta Trenta ai politici di PESCARA in vista delle amministrative del 26 maggio. Il sostegno alla candidata sindaco M5S, Erika Alessandrini e' arrivato oggi in occasione della visita nelle periferie della citta' fatta dal ministro accompagnata dalla candidata e dal vicepresidente del Consiglio regionale, Domenico Pettinari (M5S).

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Incendio in una clinica del Pescara, due morti

Sopralluogo dei vigili del fuoco nell'edificio del complesso sanitario 'Villa Serena', che ieri intorno alle 21.30 e' stata interessato da un incendio che ha provocato la morte di due pazienti. Il sopralluogo, al quale collaborano anche i carabinieri, e' finalizzato a trovare elementi utili per ricostruire quanto accaduto ed accertate le cause che hanno determinato l'incendio. Sulle possibili cause del rogo, gli investigatori al momento non si sbilanciano in quanto la stanza in cui si e' originato e' completamente distrutta. Il pm Rosangela Di Stefano ha gia' aperto un fascicolo. Le vittime sono due pazienti psichiatrici: un 51enne di Vasto e un 63enne di Roccamontepiano. L'incendio ha interessato una delle strutture che si trovano nel complesso sanitario, distaccata dalla clinica vera e propria, residenza per pazienti psichiatrici di sesso maschile. Le vittime, non deambulanti, sono morte carbonizzate. Il personale sanitario e' riuscito a mettere in salvo una terza persona che era nella stanza. Il rogo si e' sviluppato al primo piano della struttura, che e' stato sottoposto a sequestro per gli accertamenti del caso. Una sessantina i pazienti che, dopo essere stati fatti evacuare, sono stati sistemati al pianterreno. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme. Presente anche il 118. Il personale sanitario ha fatto uscire e ha messo in sicurezza i pazienti. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Montesilvano 

E' stato aperto un fascicolo, a carico di ignoti, con le ipotesi di reato di omicidio colposo e incendio colposo. Al momento non ci sono indagati e dalle prime ricostruzioni compiute dagli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore di Pescara, Rosangela Di Stefano, la causa del rogo non sarebbe riconducibile ad un corto circuito. E' emerso inoltre che l'incendio ha investito unicamente la stanza nella quale si trovavano i due pazienti deceduti e un terzo paziente, messo in salvo dal personale sanitario. Quest'ultimo, ascoltato dagli inquirenti, non e' stato in grado di fornire informazioni utili alle indagini. L'autopsia sui loro corpi, solo uno dei quali completamente carbonizzato, sara' effettuato dal medico legale Cristian D'Ovidio, probabilmente gia' nella giornata di domani

Le reazioni

"Due persone sono morte nell'incendio sviluppatosi nel complesso sanitario Villa Serena a Città Sant'Angelo . Faremo chiarezza per capire come sia stato possibile", scrive il ministro in un tweet. "Sono vicina ai familiari delle due vittime e agli altri pazienti ricoverati", conclude Grillo. 

"Esprimiamo il piu' vivo e sentito cordoglio per il tragico incidente avvenuto nel reparto di riabilitazione psichiatrica della Casa di Cura Villa Serena. Il dolore e' ancora piu' acuto perche' perdiamo due persone che sono state accolte e oggetto delle nostre cure per anni. Appena e' stato possibile abbiamo contattato i familiari delle vittime, per spiegare quanto accaduto ed esprimere la nostra vicinanza". A scriverlo in una nota e' la direzione della Casa di Cura 'Villa Serena' di Citta' Sant'Angelo che interviene sul rogo che ieri sera ha provocato la morte di due pazienti. "La direzione della Casa di Cura - si prosegue nella nota - e' a completa disposizione delle forze dell'ordine ai fini della ricostruzione dell'esatta dinamica dei fatti. Riteniamo irrispettoso per le famiglie coinvolte e per il lavoro in corso degli enti preposti commentare ricostruzioni parziali basate su semplici ipotesi e supposizioni. Abbiamo esposto in dettaglio ai responsabili delle indagini il funzionamento del sistema di sicurezza della Casa di Cura, attivatosi anche in questa occasione nei tempi previsti. Personale esperto e qualificato ad intervenire in simili eventi e' intervenuto non appena e' scattato l'allarme, attivando immediatamente la catena dei soccorsi, cosi' limitando l'incendio ad una singola stanza. Nel contempo, abbiamo provveduto a mettere in sicurezza gli altri pazienti della struttura, molti dei quali non hanno avvertito alcun disagio nello spostamento. I pazienti della struttura ospedaliera, separata e distante (quasi un chilometro) dalla stanza della palazzina dove e' divampato l'incendio, non hanno avuto alcuna percezione di quanto accaduto". 

 L'assessore regionale alla Salute, Nicoletta Veri', ha disposto l'attivazione del Servizio Ispettivo sull'incidente avvenuto la scorsa notte nella clinica Villa Serena di Citta' Sant'Angelo. Nella struttura saranno inviati funzionari regionali per acquisire ogni elemento utile a verificare il rispetto delle prescrizioni amministrative e di sicurezza. Contemporaneamente, gia' nelle prime ore di questa mattina, la Regione ha inviato alla Asl di Pescara, la richiesta di una dettagliata relazione sull'episodio che fornisca elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Sempre stamattina, l'assessore Veri' si e' recata a Villa Serena per rendersi conto personalmente dell'accaduto. "Personalmente e a nome dell'amministrazione regionale - sottolinea - esprimo la mia solidarieta' ai familiari delle vittime colpite da questa tragedia"

"Sono profondamente turbato per la tragedia di questa notte a Villa Serena ed esprimo le mie condoglianze ai famigliari delle due vittime a nome di tutta la Regione Abruzzo. Tramite l'assessore Nicoletta Veri', gli Uffici del Dipartimento e la Asl di Pescara, stiamo collaborando all'accertamento dei fatti Per accertare le eventuali responsabilità". E' quanto ha dichiarato il presidente Marsilio in merito alla tragedia avvenuta la scorsa notte a Citta' Sant'Angelo.

I fatti

Un incendio si e' sviluppato in una struttura del complesso sanitario 'Villa Serena' di Citta' Sant'Angelo, nel Pescarese. Secondo le prime informazioni dei soccorritori ci sono delle vittime. Il rogo si e' consumato in una delle strutture che si trovano nel complesso sanitario, distaccata dalla clinica vera e propria, residenza per pazienti psichiatrici di sesso maschile. Le due vittime sono due pazienti non deambulanti, un 51enne e un 63enne. Avvolti dalle fiamme, secondo le prime informazioni, sarebbero morti carbonizzati. Il personale sanitario della struttura e' invece riuscito a mettere in salvo una terza persona che era nella stanza. Non ci sono feriti. Una settantina le persone inizialmente evacuate. L'incendio ha interessato solo una parte dello stabile e non ci sarebbero problemi di agibilita'. In questi minuti e' in corso la sistemazione dei pazienti che hanno dovuto lasciare le stanze. Accertamenti sono in corso sulle cause del rogo. Sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano e il sindaco di Citta' Sant'Angelo, Gabriele Florindi. 

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Indice della Salute del Sole 24 ore, Pescara seconda in Italia

Bolzano, Pescara e Nuoro sono le città dove gli italiani godono di miglior salute. La graduatoria, pubblicata dal quotidiano l Sole 24 Ore, oggi in edicola, si basa su 12 indicatori diversi. Sul podio per miglior livello di salute si trovano dunque nell'ordine Bolzano, Pescara e Nuoro. Di contro, l'indice assegna la maglia nera a Rieti, con Alessandria e Rovigo penultima e terzultima.  Per le altre città capoluogo d'Abruzzo, Chieti è al 44posto, L'Aquila al 59esimo e Teramo addirittura all'82esimo.

Tra le grandi città, Milano e Firenze sono le uniche a comparire nella top ten, che include tre province della Sardegna (Nuoro, Sassari e Cagliari) e due lombarde (oltre a Milano, Brescia). Complessivamente, aggregando le performance delle province su base regionale, i risultati migliori sono quelli delle due province del Trentino alto Adige seguite dalle sarde, lombarde e dalle venete; all'ultimo posto le province laziali, inseguite negativamente da quelle della Basilicata e della Campania. In cima alla classifica per l'incremento maggiore della speranza di vita media è la provincia di Gorizia (ben 4,6 anni in quindici anni), dove si vive in media 83,2 anni. Guardando ai singoli indicatori, dalla classifica emerge che Alessandria e Genova registrano la maggiore incidenza di mortalità per tumore, mentre Ferrara è in cima alla classifica per casi di infarto miocardico acuto assieme a Rovigo, provincia che tra l'altro risulta più penalizzata per la scarsa disponibilità di medici di medicina generale rispetto alla popolazione residente e penultima per l'incidenza di pediatri in rapporto agli under 14. A Lucca si segnala la scarsità di geriatri in rapporto alla popolazione anziana over 65, mentre nelle province di Sud Sardegna e Vibo Valentia la recettività ospedaliera, in termini di posti letto pro capite, è ai minimi; l'emigrazione ospedaliera, che fotografa i pazienti "costretti" a farsi curare fuori regione, è un fenomeno che registra il picco negativo a Isernia e l'Aquila. La classifica finale è il risultato della media dei punteggi ottenuti dai diversi territori nei 12 indicatori presi in esame che fotografano tre aspetti fondamentali del benessere della popolazione: alcune performance demografiche registrate negli ultimi anni (ad esempio l'incremento della speranza di vita alla nascita), alcuni fenomeni socio-sanitari (come la mortalità annua per tumore e per infarto e il consumo di farmaci per asma, diabete e ipertensione) e le capacità dei servizi sanitari territoriali (dall'emigrazione ospedaliera alla disponibilità di posti letto e di medici, pediatri e geriatri in rapporto alla popolazione). L'indice per la prima volta quest'anno verrà utilizzato nella Qualità della vita 2019, la classifica che storicamente viene pubblicata a fine anno e che misura i livelli di benessere del territorio. Quest'anno la storica indagine del Sole 24 Ore compie 30 anni dalla sua prima edizione pubblicata nel 1990 e, per l'occasione, verrà anticipata da una serie di tappe tematiche di avvicinamento durante l'anno. 

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Abruzzo, sono 99 i Comuni chiamati al voto

Novantanove sono i Comuni abruzzesi che si presentano alle urne per la carica da sindaco. In Provincia dell'Aquila saranno 7 i Comuni al voto, 51 in provincia di Chieti, 19 in provincia di Pescara e 22 in Provincia di Teramo. Tre i centri interessati al doppio turno: Pescara e Montesilvano in provincia diPescara, Giulianova in provincia di Teramo attualmente gestita da un commissario. L'eventuale turno di ballottaggio e' in programma per il 9 giugno. Negli altri Comuni niente ballottaggio perche' sotto i 15 mila abitanti. Per quanto riguarda Pescara, sono in otto a contendersi la carica di sindaco. Si tratta di Carlo Costantini (polo civico Faremo Grande Pescara), Carlo Masci (centrodestra), Erika Alessandrini (M5s), Gianluca Baldini (lista civica), Stefano Civitarese (lista civica), Marinella Sclocco (centrosinistra), Mirko Iacomelli (Casapound), Gianni Teodoro (lista civica). In totale sono 17 le liste presentate e 515 i candidati al consiglio comunale. Masci guida il centrodestra, che corre compatto con sei liste (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Udc, Pescara Futura e Amare Pescara). Masci nel 2003 venne sconfitto al ballottaggio da Luciano D'Alfonso, che divento' sindaco di Pescaracon il 53.5 per cento. "Il vero obiettivo di un sindaco e di una amministrazione - ha detto Masci durante la sua prima uscita pubblica come candidato sindaco - deve essere il benessere dei cittadini di Pescara. E questo sara' il mio obiettivo. Ascoltero' tutti per condividere progetti, sogni, idee, che poi si trasformeranno in realta'. Saro' il sindaco che fara' sempre le battaglie in favore di questa citta'"

Il centrosinistra e' invece guidato dall'ex assessore regionale Marinella Sclocco, che puo' contare su tre liste: Partito Democratico, Pescara Citta' Aperta, Lista civica per Sclocco sindaco. Tra le priorita' dell'aspirante sindaco del centrosinistra: sicurezza, periferie, cultura, cura del mare, l'attenzione ai giovani. Tre liste anche per la coalizione guidata da Carlo Costantini: Faremo Grande Pescara, Nuova Pescara e Citta' del Futuro, che rendono il polo civico la seconda coalizione piu' grande tra quelle in corsa. Oltre 70 i candidati, di cui 31 di sesso femminile. Una squadra che e' espressione della societa' civile: cittadini, professionisti, insegnanti, studenti, commercianti, impiegati.

"Vedo molto entusiasmo - ha detto Costantini- quando illustro il progetto della Grande Pescara e l'ipotesi della nostra citta' che diventa la capitale del medio Adriatico. I pescaresi sognano una citta' moderna, vogliono guardare al futuro, vogliono cambiare. Siamo qui per rispondere a questa esigenza". Il Movimento 5Stelle corre con Erika Alessandrini, consigliere comunale uscente. "La citta' che vogliamo - ha affermato il giorno dell'ufficializzazione della sua candidatura - e' una citta' in cui non ci sono privilegi. Privilegi per i potenti, per gli amici degli amici o per chi nelle periferie occupa appartamenti che non gli spettano. Abbiamo intenzione di lavorare molto sul decoro, sulla sicurezza, sull'onesta', sull'uguaglianza delle priorita' del lavoro della politica e sul trattamento dei cittadini rispetto ai servizi che vengono erogati". Per Stefano Civitarese, candidato sindaco della lista Coalizione civica per Pescara, "occorre ripartire dal metodo, rompendo con le logiche di piccolo cabotaggio e mettendo il sindaco nelle condizioni di governare". Civitarese, ex assessore all'Urbanistica dell'amministrazione pescarese guidata da Marco Alessandrini, focalizza il suo programma su politiche sociali, lavoro, anziani, opportunita' delle periferie, tutela dell'ambiente. Gianni Teodoro, assessore uscente, ha deciso di correre alle prossime elezioni comunali non con la coalizione di centrosinistra, ma come candidato sindaco con la lista Scegli Pescara. Il suo programma elettorale si focalizza su lavoro, sicurezza, tutela dei piu' deboli, urbanistica, ambiente. Gianluca Baldini punta alla carica di sindaco con la lista sovranista Riconquistiamo l'Italia "per dare voce al nostro progetto, per far conoscere il nostro partito e per dimostrare che declinare il nostro programma nazionale sul locale vuol dire ambire a trasformare gli spazi urbani in realta' vivibili, cioe' pulite, salubri, belle, accessibili, sicure". Infine, le priorita' per Mirko Iacomelli, candidato sindaco di Casapound, sono il fiume Pescara, le zone periferiche, la sicurezza

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Cgia, in 20 paesi Ue su 28 poverta’ tra minori e’ piu’ di anziani

In 20 Paesi europei su 28 il rischio poverta' tra gli under 16 (media Ue 24,4%) e' nettamente superiore a quello riferito agli over 65 (18,2%). Lo rileva la Cgia secondo la quale la situazione in Italia e' ancor piu' drammatica. La percentuale di minori che si trova in una situazione di deprivazione economica e' al 31,5% contro una media tra gli ultra 65enni del 22%. Nell'Ue a 28 solo in Grecia, in Romania e in Bulgaria la quota di minori a rischio poverta' e' superiore al dato riferito al nostro Paese. In Italia, la popolazione a rischio poverta' o esclusione sociale con meno di 18 anni ha un'incidenza piu' elevata nel Mezzogiorno. In Sicilia, ad esempio, i minori in difficolta' son il 56,8%, in Calabria il 49,5% e in Campania il 47,1%. Sono 3,1 mln i giovani in Italia con disagio economico: tra questi, 498 mila circa sono campani e 488 mila circa sono siciliani.

Secondo l'Istat, i livelli di poverta' si mantengono alti per le famiglie con 5 o piu' componenti e con persona di riferimento giovane avente un basso livello di istruzione. Al Nord le famiglie che vivono nelle grandi citta' presentano l'incidenza della poverta' relativa superiore a quella presente nei Comuni di minori dimensioni. Nel Centro Sud la situazione si capovolge. Sono i Comuni minori a registrare il numero piu' alto di famiglie in poverta', rispetto alle realta' urbane con un numero di abitanti superiore. Infine, l'incidenza di poverta' relativa e' decisamente superiore nelle famiglie dove sono presenti degli stranieri. I dati sull'uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione sono molto preoccupanti. Nel 2017 i giovani tra 18 e i 24 anni che avevano conseguito solo il diploma di licenza media e non stavano frequentando nessun altro corso scolastico/formativo erano il 14%, ma con punte del 21,2 in Sardegna, del 20,9 in Sicilia e del 19,1 in Campania.

Le realta' piu' virtuose: Umbria (9,30%),Provincia autonoma di Trento (7,80%) e Abruzzo (7,40%). Altrettanto allarmante e' il livello di non conseguimento della licenza media. Dai dati dell'ultimo Censimento della popolazione Istat, l'8,61% degli italiani in eta' lavorativa (15-62 anni) non ha finito la scuola dell'obbligo (3,2 mln di persone). Al Sud le percentuali piu' preoccupanti: 12,97 in Puglia, 12,30 in Campania, 12,26 in Sicilia e 11,87 in Calabria. I territori con le percentuali piu' contenute, sono il Lazio (5,82%), il Trentino (5,52%) e il Friuli (5,50%).

 

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L’Abruzzo accoglie il giro d’Italia

 Si disputa oggi la settima tappa del 102esimo Giro d'Italia, la Vasto-L'Aquila di 185 chilometri. Frazione abbastanza mossa: prima parte lungo il mare fino a Ortona per poi affrontare tutta una serie di ondulazioni nell'entroterra (tra le altre le salite di Ripa Teatina e Chieti). Unico Gran Premio della Montagna, di seconda categoria, le Svolte di Popoli prima dell'altopiano abruzzese che porta a l'Aquila. Dopo il Gpm si raggiunge L'Aquila per strade diritte e in leggera pendenza attraversando nel finale le zone colpite dal terremoto dell'aprile 2009. Traguardi volanti a Ortona e Ripa Teatina. 

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