Primo Piano

Regione Abruzzo, passaggio di consegne Lolli – Marsilio

Passaggio di consegne all'Aquila tra il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli (Pd), e il neo eletto presidente, Marco Marsilio (FdI): una cerimonia di insediamento con il passaggio del testimone rappresentato da una targa d'argento dove sono incisi tutti i nomi dei presidenti della Regione Abruzzo dal 1970 ad oggi. Nello scorso agosto Lolli era subentrato all'ex governatore, Luciano D'Alfonso - eletto nel 2014 - dopo le dimissioni di quest'ultimo perché incompatibile con la nomina a senatore.

"Se mi posso permettere di dare un consiglio - ha esordito Lolli - è di non fare l'errore che i vari problemi quotidiani assorbano l'intera giornata e non lascino il tempo per dedicare più attenzione a guardare in prospettiva. Questa è una Regione che dal punto di vista del proprio apparato industriale, con tutti i limiti, e dal punto di vista della sua struttura agricola sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda la trasformazione, è a tutti gli effetti una Regione paragonabile a una del Centro Nord. Ma dal punto di vista delle infrastrutture, dal punto di vista dei servizi e da quello della pubblica amministrazione è una Regione meridionale". Marsilio, nel ringraziare Lolli, ha spiegato di sentire "tutto il peso della responsabilità". "E' con molta emozione - ha dichiarato - che in questo momento assumo l'incarico di presidente della Regione Abruzzo. Condivido anche l'analisi che ha fatto Giovanni Lolli: non a caso tutto il programma elettorale della coalizione di centrodestra che ha vinto le elezioni ha puntato molto sul tema delle infrastrutture. Siamo tutti consapevoli, mi fa piacere che lo siamo in maniera trasversale, che questa regione potrebbe essere in grado di moltiplicare la propria capacità di produzione, di ricchezza di posti di lavoro e di benessere dei propri cittadini se riuscissimo a risolvere alcune importanti vertenze che non si risolvono soltanto lavorando duramente in Abruzzo, ma anche fuori Abruzzo: è sui tavoli nazionali ed europei che le scelte strategiche si fanno e si individuano le risorse necessarie". "Io mi metterò al servizio di questo progetto con dedizione - ha aggiunto - e chiedo di essere aiutato per portare avanti questo lavoro e chiedo anche alle opposizioni di lavorare nell'interesse della regione per sfidarci insieme sulla qualità delle proposte e non per bloccare, ma per suggerire e proporre sulle cose che ci accomunano e che soprattutto sentiamo utili per la nostra regione. Questo è lo spirito con il quale assumo questo incarico. Spero di avere la forza e di conservare sempre la serenità e la lucidità nonostante immagino, come mi è stato detto dal mio predecessore, la giornata sarà sempre piena di carte, faldoni e dossier che piovono sul tavolo". 

"Non mi sono dato un tempo sulla formazione della Giunta, ma sicuramente prima riusciamo a trovare la sintesi giusta meglio è. Le trattative non le commento. A me compete farla. Continuerò a parlare con tutti i partiti e le liste e credo che troveremo un giusto equilibrio". Lo ha detto il neopresidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio subito dopo il passaggio di consegne a L'Aquila con il presidente vicario uscente Giovanni Lolli alla domanda dei giornalisti sulla formazione della nuova giunta regionale e sulle richieste avanzate da Forza Italia per tramite del suo coordinatore Nazario Pagano che ha lasciato il primo tavolo cui partecipavano Lega, Fratelli d'Italia e Azione Politica. "Prima riusciamo a trovare la sintesi giusta meglio è perché l'esigenza di cominciare a lavorare dando le deleghe e mettendo gli assessori nella condizione di prendere possesso dei loro uffici e naturalmente è auspicabile".

 "Intendo porre con forza il tema dell'Abruzzo a Roma. La presenza importante dei leader nazionali, dei ministri e dei sottosegretari in questa campagna elettorale mi incoraggia per affrontare i temi prioritari visto che hanno visto con i loro occhi quali sono i problemi e che sono venuti qui per prendere degli impegni. Io lavorero' perche' vengano onorati". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che oggi ha ricevuto il passaggio delle deleghe dal presidente vicario uscente Giovanni Lolli, sul ruolo che intende avere ai tavoli romani da cui, in qualita' di senatore, proviene.

"Infrastrutture, lavoro, ma anche altri temi sono prioritari in Abruzzo. Lo e' ad esempio quello del riordino della rete sanitaria su cui il Tavolo di Monitoraggio del ministero ci ha fatto osservazioni molto pesanti: dovremmo aprire una vertenza con il ministero della Salute per ottenere le risposte che servono ai nostri territori". Lo ha detto il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, dopo il passaggio di consegne dal presidente vicario uscente Giovanni Lolli. Marsilio ha fatto riferimento al documento presentato la settimana scorsa dai consiglieri regionali di FI Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri "che ha bocciato la nostra rete ospedaliera che ora, con il nuovo Governo regionale - hanno detto - dovremmo rifare noi da capo".

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Regione: Marsilio proclamato presidente

La Corte d'Appello dell'Aquila ha proclamato il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio (FdI) e i 30 consiglieri eletti con il voto del 10 febbraio scorso. Appena terminato l'esame dei verbali trasmessi dai tribunali, i funzionari si sono recati a comunicare le proclamazioni negli uffici competenti di Palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio regionale. Il Consiglio è composto da 31 consiglieri, 18 della maggioranza di centrodestra, 13 delle minoranze: Marco Marsilio, candidato del centrodestra, proclamato presidente della Regione; il candidato presidente del centrosinistra Giovanni Legnini e 29 consiglieri tra cui Sara Marcozzi, candidata del M5s alla presidenza, giunta terza ed eletta come candidata nella lista provinciale di Chieti. La maggioranza di centrodestra è composta da: 10 Lega, 3 Forza Italia, 2 Fratelli d'Italia, 1 Azione politica, 1 Udc-Dc-Idea.
Alle minoranze spettano 13 seggi: 7 M5S e 5 centrosinistra di cui 3 Pd, uno 'Legnini presidente', uno 'Abruzzo in Comune-Regione Facile'.
In dettaglio i numeri  del nuovo Emiciclo:

La maggioranza, capeggiata da Marsilio, è così composta. Lega: Nicola Campitelli (8.160 voti), architetto, ex assessore provinciale e coordinatore nella provincia di Chieti della Lega; Manuele Marcovecchio (4.305), sindaco di Cupello; Sabrina Bocchino (3.777), imprenditrice ed ex consigliere comunale di Vasto; Emanuele Imprudente (8.794), assessore comunale dell'Aquila; Simone Angelosante (3.972), reumatologo e sindaco di Ovindoli; Vincenzo D'Incecco (6.681), consigliere comunale a Pescara; Nicoletta Verì (4.934), ex assessore regionale nella giunta Chiodi; Pietro Quaresimale (8.838), ex sindaco di Campli; Emiliano Di Matteo (8.477), ex sindaco di Ancarano; Antonio Di Gianvittorio (6.188), vicesindaco di Notaresco. Forza Italia: Mauro Febbo (5.553), consigliere uscente; Lorenzo Sospiri (6.012), capogruppo uscente; Umberto D'Annuntiis (5.569), sindaco di Corropoli. Fratelli d’Italia: Guido Quintino Liris (6.168), vicesindaco dell'Aquila e Guerino Testa (2.743), ex presidente della Provincia di Pescara. Udc-Dc-Idea: Marianna Scoccia (5.257), sindaco di Prezza.  Azione Politica: Roberto Santangelo (2.645), consigliere comunale all'Aquila. La minoranza. La componente del centrosinistra, capeggiata da Legnini, è la seguente. Pd: Silvio Paolucci (6.349), assessore uscente; Antonio Blasioli (3.763), vicesindaco di Pescara, e Dino Pepe (5.413), assessore uscente. Lista Legnini Presidente: Americo (Chicco) Di Benedetto (4.041), consigliere di minoranza all'Aquila; Abruzzo in Comune-Regione Facile: Sandro Mariani (4.109), ex consigliere regionale e capogruppo del Pd. La minoranza è completata dai 5 Stelle: Sara Marcozzi (6.535), candidata presidente rientrata grazie alla candidatura anche nella lista di Chieti; Pietro Smargiassi (3.325) consigliere regionale uscente di Vasto; Francesco Taglieri Sclocchi (3.094) di Lanciano; Domenico Pettinari (9.563), consigliere regionale uscente di Pescara; Barbara Stella (2.282), geologa di Cepagatti; Giorgio Fedele (2.875), di Avezzano e Marco Cipolletti (2.182), agronomo teramano.

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Proclamati i consiglieri regionali e il Presidente della Regione Abruzzo

Proclamati i consiglieri regionali e il Presidente della Regione Abruzzo. La Corte d’Appello dell’Aquila in data odierna, 23 febbraio 2019, ha comunicato al Consiglio regionale dell’Abruzzo i nomi degli eletti per l’undicesima legislatura. Marco Marsilio è stato proclamato Presidente della Regione Abruzzo. Sono stati eletti: Angelo Simone Angelosante, Sabrina Bocchino, Nicola Campitelli, Vincenzo D’Incecco, Antonio Di Gianvittorio, Emiliano Di Matteo, Emanuele Imprudente, Manuele Marcovecchio, Nicoletta Verì, Pietro Quaresimale per la Lega; Umberto D’Annuntiis, Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri per Forza Italia; Guido Liris e Guerino Testa per Fratelli d’Italia; Roberto Santangelo per Azione Politica; Marianna Scoccia per Udc-Dc-Idea; Marco Cipolletti, Giorgio Fedele, Sara Marcozzi, Domenico Pettinari, Pietro Smargiassi, Barbara Stella, Francesco Taglieri Sclocchi per il Movimento 5 stelle; Americo Di Benedetto per la lista Legnini Presidente; Antonio Blasioli, Silvio Paolucci e Dino Pepe per il Partito democratico; Sandro Mariani per la lista Abruzzo in Comune; Giovanni Legnini in quanto candidato Presidente giunto al secondo posto. Il primo Consiglio regionale della nuova legislatura, verrà convocato dalla consigliera Nicoletta Verì non prima di 10 giorni e non oltre 20 a partire da oggi.

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Istat, torna a crescere la soddisfazione per le condizioni di vita

Nei primi mesi del 2018, la soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita riprende a crescere leggermente dopo la stasi registrata nel 2017. Lo rileva l'Istat. La stima della quota di persone di 14 anni e più che esprimono una elevata soddisfazione per la propria vita nel complesso passa dal 39,6% del 2017 al 41,4% dell'anno successivo. In aumento anche la quota di persone soddisfatte della propria situazione economica, che raggiunge il 53,0% dal 50,5% del 2017. La soddisfazione per la dimensione lavorativa è stabile: il 76,7% degli occupati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto, sostanzialmente come nel 2017. Sono più soddisfatte del lavoro le donne (77,6%) rispetto agli uomini (76,1%). Nel 2018, aumenta la quota di famiglie che giudicano la propria situazione economica stabile (dal 59,5% del 2017 al 62,5%) o migliorata (dal 7,4% all' 8,1%). Anche il giudizio sull'adeguatezza delle risorse economiche familiari mostra segnali di miglioramento: la quota di famiglie che le valuta adeguate sale dal 57,3% del 2017 al 59,0% del 2018. Le relazioni familiari confermano i più alti livelli di apprezzamento: nel 2018 il 90,1% delle persone si ritiene soddisfatto. Elevata e in leggero aumento la quota di individui molto o abbastanza soddisfatti per le relazioni amicali (dall'81,7% del 2017 all' 82,5%). È stabile e su livelli alti anche la soddisfazione per il proprio stato di salute (80,7% delle persone di 14 anni e più) e per il tempo libero (66,2%).

Per le relazioni interpersonali, prosegue l'Istat, prevale un atteggiamento di cautela. Il 77,7% delle persone ritiene che "bisogna stare molto attenti" nei confronti degli altri mentre solo il 21% pensa che "gran parte della gente è degna di fiducia". Le donne sono le più diffidenti: il 19,6% esprime un'opinione improntata a un atteggiamento di apertura verso gli altri, contro il 22,5% degli uomini. La scarsa fiducia verso gli altri si esprime anche con la modesta quota di persone che reputano probabile vedersi restituire da parte di uno sconosciuto il portafoglio eventualmente smarrito (13,1%). La fiducia nella restituzione da parte di un vicino di casa sale invece al 72,1% e quella verso le forze dell'ordine è all'82,8%. 

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Sondaggio Index, continua a salire la Lega.

"La Lega sale ancora ed il Movimento Cinque Stelle cala, di poco ma e' il trend costante. Reggono il Pd e Forza Italia". E' quanto emerge dal sondaggio di Index Research per Piazza Pulita su La7. "Il partito di Salvini, anche in questa settimana, fa registrare un +0,2 mentre i grillini perdono uno 0,1%. I primi sono dunque al 34,7% ed i secondi al 22,2%. Per Forza Italia l'incremento piu' significativo ed il movimento di Berlusconi passa dall'8,3 del 14 febbraio all'8,7 del 21 febbraio ma e' ancora lontano dal 14 delle politiche. Anche il Pd fa registrare - sottolinea l'istituto diretto da Natascia Turato - un +0,2 per attestarsi, questa settimana, al 17,5 e avvicinandosi ancora al 18,7 del 4 Marzo. Impercettibile battuta d'arresto per il partito delle Meloni. Per Fdi un meno 0,1% che li ancora al 4,5%. Nella rilevazione si registra il 2,8 per Piu' Europa, il 2,2 per Potere al Popolo ed il 3,6 per la galassia di sinistra (Leu e Sinistra Italiana)". 

"Index ha poi chiesto un giudizio, alla intera platea, sull'arresto dei genitori di Renzi. Per il 49,2% degli intervistati e' 'un atto dovuto', per il 35,7 'una forzatura non necessaria' e non ha risposto il 15,1 del campione - prosegue -. Poi ancora una domanda sull'attacco dell'ex segretario Pd alla magistratura ed il 47,8 % degli interpellati ha detto 'sbagliato, i giudici vanno sempre rispettati', il 36,6% ha sottolineato 'giusto, c'e' accanimento contro la famiglia' e non ha risposto il 15,6%. L'Istituto, per il programma di Formigli, ha poi chiesto un parere sul caso Diciotti con la domanda 'Salvini ha agito nell'interesse dello Stato?' e la risposta e' stata SI per il 59,3%, NO per il 27,9% e non ha espresso un parere il 12,8%". 

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L’Aquila, Biondi: entro 3 anni la ricostruzione privata sarà completata

"L'Aquila è una città straordinaria. Lo era prima del terremoto, lo è stata subito dopo il terremoto per la forza della sua gente, lo è oggi che sta rinascendo. La ricostruzione privata è al 70% ed entro tre anni sarà completata. Entro tre anni i cittadini italiani potranno vedere il frutto degli sforzi economici e intellettivi di questa nazione e di questi luoghi". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi (Fdi), eletto nel giugno del 2017, in un'intervista rilasciasta all'agenzia di stampa ANSA in cui fa il punto della ricostruzione del post sisma del 2009 e guarda al decennale, il 6 aprile prossimo. La ricostruzione pubblica, invece, sottolinea Biondi, "segna il passo e da questo punto di vista - dice il primo cittadino - c'è bisogno di una semplificazione delle procedure e di un rafforzamento delle strutture pubbliche a tutti i livelli che si occupano di appalti e opere pubbliche"

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I rendimenti immobiliari sono cresciuti nel 2018 in tutti i segmenti property

I rendimenti immobiliari sono cresciuti nel 2018 in tutti i segmenti property. Rispetto a 12 mesi fa frenano marginalmente solo i box. È quanto emerge dall'analisi condotta dall'Ufficio Studi del marketplace immobiliare, idealista, che mette in relazione i prezzi di vendita e affitto delle diverse tipologie di immobili per calcolare il loro rendimento lordo. Il balzo maggiore spetta al segmento commerciale (negozi) che passa da una redditività dell'8,6% al 9,9%. Gli uffici passano dal 7,2% al 7,7% mentre le abitazioni e i box raggiungono rendimenti pari ripettivamente al 5,9% e al 5,5%. Il 2018 ha riportato l'attenzione degli investitori italiani sul mattone, soprattutto a Milano e nelle grandi città. Tra i grandi mercati capoluogo spicca la performance del capoluogo meneghino con un'aspettativa di rendimento stimata nell'ordine del 6,5%. Alle sue spalle, anche Catania (6,4%) e Torino (6,2%) garantiscono ritorni superiori alla media nazionale, mentre Roma (5,2%) e Napoli (4,5%) offrono rendimenti inferiori. Con un tasso pari all'8,1%, Biella è al top dei rendimenti delle abitazioni, seguita da Taranto (8%) e Vicenza (7,8)%. Le meno appetibili su questo fronte sono Salerno (4,1%), Siena, Venezia e Caserta, tutte e tre ferme al 4,2%.

Le aspettative più alte per i proprietari restano legate ai rendimenti nel settore retail che ha registrato la correlazione positiva più alta tra i prodotti immobiliari, se si prende come riferimento lo stesso periodo dell'anno scorso. Milano (16,1%) è ancora una volta regina di questo mercato seguita da Padova (15,4%), Lucca (14,1%) e Treviso (14%). Ritorni a doppia cifra accomunano altri 30 centri, dal 13,9% di Bologna al 10% di Novara. Nella parte bassa troviamo Vicenza (6,6%), Forlì (7,1%) e Pisa (7,5%). I negozi diventeranno anche più appetibili per effetto della cedolare secca, estesa per un anno agli esercizi commerciali. La misura è in vigore a partire dal 2019 con l'aliquota al 21%, che si tradurrà in un ulteriore vantaggio sulla redditività.

 Anche il settore uffici ha registrato un'accelerata, con i canoni cresciuti nel 2018 fino a toccare 137 euro al metro quadro di media in Italia. I rendimenti lordi più elevati si registrano a Ferrara (14,2%), crescita a due cifre anche per Torino (11%). Più in basso, Milano si ferma al 7,1%, Napoli al 6,9%, Roma al 6,3%. A Pistoia (4,2%), Pesaro (4,5%) e Pescara (5,2%) si registrano i rendimenti meno interessanti per i proprietati. Pressoché stabile il segmento dei box che offre rendimenti in media sopra il 5% annuo lordo, anche se le spese di gestione per questa tipologia di immobili sono praticamente nulle e anche la tassazione incide molto meno che sugli immobili residenziali. I ritorni più vantaggiosi per gli investitori si trovano a Roma e Firenze, entrambe con un 7%. Monza (5,5%) è nella media dei rendimenti attesi per questa tipologia di immobili. Ritorni superiori al cinque per cento anche a Milano (5,2%). Napoli (3%) invece è il fanalino di coda con canoni (e quindi rendimenti attesi dagli investitori) in ribasso. 

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Istat, fatturato dicembre -7,3% su anno, ordini -5,3%

A dicembre fatturato e ordini all'industria subiscono una marcata diminuzione, sia in termini congiunturali sia su base annua. Lo rileva l'Istat. Il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 7,3% (ai minimi da novembre 2009), mentre l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo tendenziale del 5,3%. Sempre a dicembre si stima che il fatturato dell'industria diminuisca in termini congiunturali del 3,5%. Nel quarto trimestre l'indice complessivo ha registrato un calo dell'1,6% rispetto al trimestre precedente. Anche gli ordinativi registrano una diminuzione congiunturale sia rispetto al mese precedente (-1,8%), sia nel complesso del quarto trimestre rispetto al precedente (-2,0%)

Nella media dell'anno, il fatturato dell'industria registra una crescita del 2,3% rispetto al 2017, piu' sostenuta per il mercato estero (+3,5%) rispetto a quello interno (+1,8%). Al netto dell'energia, la crescita si riduce all'1,7%, risultando piu' ampia della media solo per i beni intermedi (+2,4%). Il calo congiunturale del fatturato riguarda sia il mercato interno (-2,7%) sia, in misura piu' accentuata, quello estero (-4,7%). La flessione degli ordinativi e' la sintesi di un incremento delle commesse provenienti dal mercato interno (+2,5%) e di una marcata contrazione di quelle provenienti dall'estero (-7,4%). A dicembre tutti i raggruppamenti principali di industrie segnano una variazione congiunturale negativa: -1,8% i beni di consumo, -5,5% i beni strumentali, -1,7% i beni intermedi e -9,7% l'energia. Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 19 contro i 18 di dicembre 2017), il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 7,3%, con un calo del 7,5% sul mercato interno e del 7,0% su quello estero. Sempre con riferimento al fatturato corretto per gli effetti di calendario, tutti i principali settori di attivita' economica registrano cali tendenziali. I piu' rilevanti sono quelli dei mezzi di trasporto (23,6%), dell'industria farmaceutica (-13,0%) e dell'industria chimica (-8,5%). L'indice grezzo degli ordinativi segna un calo tendenziale del 5,3%, derivante da diminuzioni sia per il mercato interno (-3,6%) sia per quello estero (-7,6%). Si registra una crescita per il solo comparto dei macchinari e attrezzature (+5,4%), mentre la diminuzione piu' marcata si rileva per l'industria delle apparecchiature elettriche (-21,4%). "A dicembre - commenta l'Istat - il fatturato industriale subisce una marcata diminuzione, sia in termini congiunturali sia su base annua. La flessione riguarda in maniera diffusa tutti i settori, ma e' particolarmente ampia nel settore degli altri mezzi di trasporto, dove si confronta con un dato particolarmente positivo nell'anno precedente. La flessione congiunturale registrata nell'ultimo trimestre del 2018 e' pressoche' di pari entita' sui mercati interno ed estero, anche se in termini di ordinativi e' il mercato estero a segnalare una prospettiva piu' sfavorevole. Nel corso del 2018 il fatturato ha mostrato un andamento tendenzialmente stabile nei primi nove mesi, con un peggioramento nell'ultimo trimestre. Nella media dell'anno il fatturato dell'industria presenta, comunque, una dinamica moderatamente espansiva rispetto al 2017, anche al netto della componente di prezzo". 

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Costantini: Voglio essere il sindaco di Pescara per fare Pescara grande

"Voglio essere il sindaco di Pescara per fare Pescara grande: e' questo il mio obiettivo". Carlo Costantini, avvocato, ex deputato ed ex consigliere regionale dell'Italia dei Valori, si candida a sindaco di Pescara. Il suo nome si aggiunge a quello del consigliere comunale di maggioranza Riccardo Padovano che, gia' ad ottobre, aveva annunciato la volonta' di correre da solo a Palazzo di Citta'. Costantini nel 2014 e' stato promotore del referendum per la costituzione della Grande Pescara. "Ci attende un percorso difficilissimo- afferma Costantini - dovremmo costituire la citta' piu' grande mai nata in Italia da un processo di fusione. Il termine ultimo e' il 1 gennaio 2022. Da oggi fino al 2022 dobbiamo mettere in campo una serie di azioni di riorganizzazione amministrativa, di adeguamento dei regolamenti, di azioni di sviluppo del territorio avendo uno sguardo non piu' limitato ai confini della citta' di Pescara. Dobbiamo dare una risposta in termini di organizzazione della macchina amministrativa. L'istituzione non puo' rimanere bloccata e vincolata a situazioni preistoriche. Anche perche' i processi demografici in tutto il mondo, e Pescara ne fa parte, ci dicono che nel 2050 i tre quinti della popolazione mondiale andra' ad abitare nei grandi agglomerati urbani. E' evidente che rispetto ad una prospettiva del genere che costituisce un processo irreversibile, la pubblica amministrazione puo' far finta di nulla e vivere male un cambiamento in atto, o progettare, ed e' quello che intendo fare, il futuro perche' ci si attrezzi per vivere in termini positivi i cambiamenti sociali che inevitabilmente si determineranno"

 "Il mio non e' un progetto semplicemente civico, e' costituente. Un progetto di cambiamento degli assetti di questo territorio che rappresenta forse la fase piu' delicata che questa citta' sta vivendo negli ultimi anni. Si aprono scenari nuovi, prospettive nuove e in un contesto del genere l'appartenenza ad uno schieramento politico o partitico rappresenta un limite. La grande Pescara e' patrimonio di tutti i pescaresi e sarebbe riduttivo circoscriverla nell'ambito di un partito politico per questo rifiuto i vincoli di appartenenza partitica, rifiuto l'etichettatura e l'appartenenza ad un determinato schieramento politico. Accetto le candidature di chi in passato ha militato nei partiti politici, mi alleero' con tutti quelli che condivideranno questo progetto e decideranno di metterci la faccia. L'unica cosa che certamente non faro' e' guidare uno schieramento politico, una coalizione politica o un partito politico". Lo ha detto all'Agenzia Dire il candidato sindaco di Pescara , Carlo Costantini, in merito alla sua possibile confluenza nel centrosinistra in vista del voto comunale del 26 maggio. "Le mie liste- aggiunge- non saranno propriamente civiche, ma persone che offriranno la loro disponibilita' per realizzare il mio progetto: realizzare la Grande Pescara ", quella proposta che proprio Costantini trasformo' in Referendum nel 2014 per l'accorpamento in un'unica realta' metropolitana le citta' di Pescara , Montesilvano e Spoltore e che ottenne il 70% dei si' dai pescaresi. 

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