Primo Piano

Imprese: Unioncamere, nel 2018 +32mila, 1 su 4 e’ nel turismo

Il sistema delle imprese mette a segno un saldo positivo tra aperture e chiusure. E' quanto emerge dai dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere per il 2018. Nell'anno da poco concluso i terminali delle Camere di commercio hanno registrato l'iscrizione di 348.492 nuove imprese (8.500 in meno rispetto al 2017) e 316.877 chiusure di imprese esistenti (quasi 6mila in piu' rispetto all'anno precedente). Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato a fine dicembre un saldo positivo per 31.615 imprese, ovvero una crescita dello 0,5 per cento. Anche se positivo, il dato 2018 segna un rallentamento rispetto al 2017. E' stato il Mezzogiorno a trainare la crescita; quasi il 60% del saldo e' dovuto alla performance di Sud e Isole, dove il bilancio e' stato positivo per 18.705 unita'. Il settore che ha guadagnato di piu' e' quello delle attivita' di alloggio e ristorazione (8.318 imprese in piu' nell'anno, ovvero circa 1 su 4 del totale), seguito dalle attivita' dei servizi professionali, tecnici e scientifici (+6.093) e quelle di noleggio e servizi alle imprese (+5.915). Continua la difficolta' del settore artigiano

Il tasso di crescita in tutte e quattro le aree geografiche italiane presenta risultati peggiori rispetto al 2017. Le due circoscrizioni del Nord, come gia' nell'anno precedente, restano al di sotto del valore medio nazionale; a fronte di un tasso di crescita nazionale pari allo 0,52% il Nord-Ovest arriva allo 0,19% mentre il Nord-Est, unica tra le circoscrizioni, scivola in campo negativo con una riduzione di 729 imprese. Nelle altre due macro-ripartizioni, il Centro segna un +0,8% mentre il Mezzogiorno arriva a sfiorare una crescita dell'1%; il 59,2% dell'intero saldo (18.705 imprese su 31.615) e' localizzato al Sud. In termini assoluti, continua a primeggiare il Lazio (10.221 imprese in piu'), seguito da Campania (+7.866) e Lombardia (+4.551). Il Lazio (+1,57%) registra la crescita piu' sostenuta anche in termini relativi; seguono la Campania (+1,34%) e la Puglia (+0,91%). Rispetto all'anno scorso migliorano Trentino, Liguria, Abruzzo e Molise. Per tutte le altre, il 2018 e' un anno da lasciarsi alle spalle. A livello aggregato i quattro settori piu' significativi per numerosita' di imprese mostrano tutti segnali di arretramento. Se, rispetto al 2017, un segno in campo negativo non rappresenta una novita' per manifattura, agricoltura e costruzioni, il passa al segno meno il commercio che chiude il 2018 con oltre 6mila unita' in meno, risultato che lo colloca all'ultimo posto della graduatoria. Tutti gli altri settori economici, negli ultimi dodici mesi, hanno chiuso il bilancio anagrafico in campo positivo. 

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Patto per le donne, incontro coi candidati presidente

E’ stato presentato questa mattina a Pescara, nella sede del Consiglio regionale, il “Patto per le donne”, un documento che, su iniziativa della Commissione  regionale per le Pari Opportunità, si pone l’obiettivo di contribuire a superare le criticità, producendo nuove soluzioni e valorizzando le buone pratiche esistenti, attraverso la creazione di  una nuova rete comunitaria mutualistica e solidale in grado di accogliere le istanze concrete delle donne. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di associazioni e organismi che hanno dato il loro contributo alla stesura del documento oltre ai 4 candidati alla Presidenza della Regione,  Giovanni Legnini, Marco Marsilio, Stefano Flajani e Sara Marcozzi che hanno voluto sottoscrivere il Patto per le Donne. “Questo progetto di rete – ha spiegato la Presidente della CPO Gemma Andreini – che si ispira al documento #unpattoperledonne realizzato dagli Stati generale delle Donne,  è una sorta di “sperimentazione” dalla quale prendere spunto per  proporre alla nuova Amministrazione regionale di realizzare un progetto innovativo, il primo tra le regioni d’Italia, che preveda  la  creazione  di una piattaforma digitale, (per la quale ho pensato anche un nome emblematico “L’Orecchio di Dionisio”)   in grado raccogliere le istanze di tutti dal singolo cittadino, alle  associazioni , alle associazioni di  categorie e organismi operanti sul territorio e divenire uno strumento strutturato ed utilizzabile come apporto di idee  a supporto dell’amministrazione regionale”.

Il Patto per le Donne è stato stilato con l’ausilio  di tante professioniste, associazioni e organismi operanti sul territorio, che si occupano a vario titolo di politiche di genere, il cui contributo è stato dettato dall’esperienza maturata nel confronto quotidiano con le peculiari  esigenze del mondo femminile. Pertanto, maturando la consapevolezza che occorrono  politiche ad hoc, la Commissione pari opportunità si fa portavoce di tutte le esigenze emerse. La CPO, dal canto suo, chiede una congrua dotazione di risorse umane e finanziarie per lo svolgimento dei numerosi compiti stabiliti dalla Legge regionale n.26 del 2012, oltre a una modifica normativa al fine di rendere questo importante organismo più operativo e propositivo per le politiche di genere”.

Queste, in sintesi, le proposte che compongono il Patto per le Donne e che sono indirizzare al nuovo Governo regione. La Presidente della Cpo della Provincia di Teramo Tania Bonnici Castelli  chiede una orari flessibili e compatibili con gli impegni familiari per le donne impegnate in politica. Francesca Cermignani, componente della Cpo regionale, auspica la realizzazione del Bilancio di Genere, un documento che descrive, in un’ottica di genere, istituzioni di qualsiasi tipo. Consente di analizzare l’impatto che su donne e uomini ha ogni azione pianificata, scelta politica ed impegno economico, in ogni area e ad ogni livello, valutandone l’effetto e le diverse ricadute. Rosaria Nelli, Presidente Hub SgD, propone l’adozione di un Codice di comportamento rispettoso del ruolo dei membri della pubblica amministrazione. Per cogliere al meglio le opportunità offerte dai finanziamenti comunitari, Nelli propone la creazione una piattaforma tecnico-amministrativa, formata da esperti che lavorano per gli stessi obiettivi imparando a dialogare tra loro, ciascuno con competenze specifiche, complementari ma non più sovrapponibili. Roberta Copersino interviene sul linguaggio di genere nella PA che devono adottare tutte le misure necessarie che consentano la predisposizione di atti amministrativi che rispettino il genere. In tema di lavoro e sviluppo del territorio sono arrivate le proposte della Presidente di CNA Impresa Donna Abruzzo Luciana Ferrone che, tra i vari punti chiede finanziamenti per le start-up, nuove  formule di credito agevolato, lo snellimento della burocrazia per  agevolare le attività nascenti. Marina Dolci e Sonia Di Naccio, di Impresa Donna Confesercenti Abruzzo, chiedono che la Regione impegni i fondi a sua disposizione per agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia. Carla Martorella, consulente turistica di Abruzzo Tour, sostiene che la Regione debba dotarsi di un Piano di Sviluppo pluriennale, imporre una sua immagine complessiva sul mercato e svolgere un’azione seria di monitoraggio dei flussi con un Osservatorio Turistico. L’avvocato Maria Grazia Piccinini chiede interventi a sostegno all’economia dalla parte delle donne sia per quanto riguarda il microcredito sia sgravi, incentivi e finanziamenti a tassi agevolati, per tutte le ragazze che iniziano ad esercitare una professione. Un altro tema emerso nel corso della stesura del Patto riguarda il reato di mobbing territoriale (l’aggressione alla sfera psichica e sociale del lavoratore o dell’imprenditore) per il quale Rosaria Nelli chiede l’istituzione di presidi nelle città e nei centri minori,  un supporto giuridico ed economico a sostegno di chi subisce questo tipo di  violenza. Per Pina Rosato (vice Presidente Hub  SgD) per affrontare le nuove problematiche causate dalla crisi economica sono necessari: una nuova governance delle Parità a livello regionale; l’attivazione di Presidi provinciali e l’individuazione luoghi di aggregazione e ricostruzione di relazioni interpersonali. La proposta della direttrice d’orchestra Antonella De Angelis è di creare un organismo  di controllo per la valutazione dei  meriti in campo culturale. In tema di Salute, la CPO chiede di aprire un nuovo capitolo riservato alle principali Malattie di Genere, con interventi volti alla specificità della donna per la prevenzione e le cure mirate e calibrate. Giovina Zulli (Associazione “I colori della Vita”), invita a creare un fondo regionale che permetta alle  pazienti oncologiche di ricevere un sussidio fisso per l’acquisto della parrucca o — alle donne operate di tumore al seno — del reggiseno post operatorio e, inoltre, a riconoscere a livello regionale, della figura professionale dell’estetista oncologica. Isabella Marianacci (Presidente regionale di Komen Italia) chiede l’adozione di  una strategia responsabile e lungimirante, a supporto delle  esigenze delle donne colpite dal tumore del seno anche riguardo al reinserimento lavorativo. Tra le proposte di Fiorella Cesaroni, vice presidente del Tribunale del malato di Pescara, ci sono: l’implementazione dei servizi di riabilitazione oncologica all’interno dei distretti sanitari, l’organizzazione dell’assistenza sanitaria sul territorio: dall’Adi di primo livello (per i pazienti più semplici), alla rete territoriale per le cure palliative specialistiche domiciliari, un’equa distribuzione delle risorse umane, strumentali e finanziarie nelle ASL del territorio.  Alessandra Portinari ( presidente di Angsa Abruzzo onlus) chiede che la Regione indirizzi al meglio i fondi sull’autismo a sostegno delle famiglie attraverso, ad esempio, attività di orientamento, interventi psicoeducativi e di supporto alle autonomie e alle attività della vita quotidiana, Inserimento degli adulti autistici nel mondo lavorativo attraverso il progetto della Regione e Abruzzo Start Autismo (Sistema Territoriale per l’Autonomia e la Realizzazione dei Talenti di persone con autismo). La FIDAPA BPW ( Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) chiede che la Regione Abruzzo adotti ufficialmente la “Carta dei diritti della bambina” e si attivi per la promozione dei valori contenuti nella  stessa presso gli enti locali e il Miur.

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Legnini: Coltivare la memoria è un dovere

"Coltivare la memoria è un dovere, è l'unico antidoto al ripetersi di orrori come quelli del genocidio e dei campi di sterminio. E ci ricorda che occorre combattere i rigurgiti di razzismo e di intolleranza che ancora oggi si manifestano in modo evidente". Lo ha affermato stamani Giovanni Legnini, candidato Presidente della Regione Abruzzo, in occasione del Giorno della Memoria. Legnini si è recato in visita a Campo 78, il campo di concentramento di località Fonte d'amore, nei pressi di Sulmona, ed alla vicina Badia, da dove partirono due convogli di prigionieri diretti ai campi di sterminio di Dachau. 
Nel suo viaggio nei luoghi della memoria Legnini è stato accompagnato da Luciano Fuà, fratello di Oscar Fuà, "ebreo perseguitato in seguito alle leggi razziali che si unì alla Resistenza e perse la vita nella lotta di liberazione" ricorda Legnini "il cui sacrificio è ancora oggi un esempio per tutti. Abbiamo onorato la memoria anche di Michele Del Greco, che collaborò con la Resistenza dando aiuto ai prigionieri fuggiti dai campi di concentramento e, catturato dai tedeschi, fu fucilato nel vicino carcere dove oggi una targa ricorda il suo sacrificio per la libertà".

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Crisi, Cgia: Dal 2000 crescita piatta Pil italiano, +0,2% all’anno

Dall'inizio del 2000 fino al 2018 la ricchezza nel nostro Paese (Pil) è cresciuta mediamente dello 0,2 per cento ogni anno. Niente a che vedere con quanto successo nei due ventenni precedenti. Se tra gli anni '80 e '90 la crescita è stata del 2 per cento, tra il 1960 e la fine degli anni '70, l'aumento del Pil è stato addirittura del 4,8 per cento medio annuo. Certo, gli anni '60 e '70 sono stati quelli del boom economico, ma anche della prima crisi energetica scoppiata nel 1973 che ha innescato molti effetti negativi che abbiamo pagato negli anni successivi. Sono i calcoli della Cgia, Associazione arigiani e piccole imprese, di Mestre."Come sostengono molti esperti, siamo in una fase di stagnazione secolare - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - e le previsioni, purtroppo, non lasciano presagire nulla di buono.L'economia mondiale sta rallentando, manifestando evidenti segnali di incertezza e di sfiducia in tutta l'area dell'euro che, comunque, in questi ultimi 18 anni è cresciuta del 30 per cento; 7 volte in più dell'incremento registrato dall'Italia. Bassa produttività del sistema paese, deficit infrastrutturale, troppe tasse e una burocrazia ottusa ed eccessiva sono le principali cause di questo differenziale con i nostri principali partner economici".Ad aggravare il quadro, secondo la Cgia, il fatto che la crescita registrata dai principali Paesi dell'area dell'euro è stata molto superiore alla nostra. Se in Italia negli ultimi 18 anni l'incremento del Pil è stato di 4 punti percentuali (variazione calcolata su valori reali), in Francia - stando ai numeri forniti da Mestre - l'incremento è stato del +25,2 per cento, in Germania del +26,5 per cento e in Spagna addirittura del +34,7 per cento. L'area dell'euro - senza Italia - invece, ha riportato una variazione del +29,7 per cento. Altri dati: tra i 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica solo il nostro Paese (-4,1 per cento) e la Grecia (-23,8 per cento) devono ancora recuperare, in termini di Pil, la situazione pre-crisi (anno 2007). Se, però, sempre in questo arco temporale analizziamo l'andamento dei nostri conti pubblici, il rigore non è mai venuto meno, sottolinea ancora l'Associazione arigiani e piccole imprese di Mestre. "Negli ultimi 18 anni - dichiara il segretario della Cgia, Renato Mason - solo in un anno, il 2009, il saldo primario, dato dalla differenza tra le entrate totali e la spesa pubblica totale al netto degli interessi sul debito pubblico, è stato negativo. In tutti gli altri anni, invece, è stato di segno positivo e, pertanto, le uscite sono state inferiori alle entrate. A ulteriore dimostrazione che dall'avvento della moneta unica, l'Italia ha mantenuto l'impegno di risanare i propri conti pubblici, nonostante gli effetti della crisi economica siano stati maggiormente negativi da noi che altrove".

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Berlusconi a L’Aquila: Marsilio il miglior candidato

"Sono commosso. Ho dentro di me un ricordo che non finirà mai di quei giorni del terremoto, delle famiglie che avevano perso i loro cari, delle famiglie che avevano perso la loro casa". Lo ha detto Silvio Berlusconi, che, nell'anno del decennale del sisma del 6 aprile del 2009, è tornato per la 27/a volta nel capoluogo abruzzese, ma per la prima volta dalla fine dell'emergenza post-sisma ricordando il lavoro che mise in campo per la costruzione di alloggi. 

Poi il leader di Fi, davanti a una platea gremita nell'Auditorium dell'Associazione costruttori, ha spiegato i motivi della sua lunga assenza dall'Aquila dopo la fine del suo Governo. "Perché - ha detto - temevo di essere troppo rattristato dal fatto che non era ultimata la nostra opera di ricostruzione e poi perché temevo che ci fossero delle manifestazioni, che mi si assicurava fossero ben organizzate da parte della sinistra, tese a sminuire quello che avevamo fatto". "Ci hanno accusato di non avere neppure raccolto le macerie della strade dell'Aquila ma noi stavamo facendo anche questo, naturalmente con il nostro Genio militare - ha spiegato ancora - poi una deliberazione del consiglio comunale dell'Aquila, a maggioranza di sinistra, ci impose di arrestare l'opera di raccolta dicendo che era un'opera da affidare a società locali per dare implementazione alla loro impresa e attività. Quindi ci dovemmo astenere dalle visite all'Aquila". 

Il senatore Marco Marsilio "è il miglior candidato e sarà un ottimo, ottimo presidente dell'Abruzzo". Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a L'Aquila, ha lanciato la candidatura di Marsilio (Fdi) in corsa per il centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo del 10 febbraio

"Domani troveremo scritto sul Fatto Quotidiano che Berlusconi va all'Aquila soltanto per il torrone". Così ironicamente il leader di FI, Silvio Berlusconi, ricevendo in dono all'Aquila, nell'auditorium dell'associazione costruttori, il tradizionale dolce aquilano da parte di Natalia Nurzia, erede dell'omonimo storico marchio. Berlusconi ha conosciuto Nurzia durante l'emergenza post terremoto dell'Aquila. L'ex premier è stato anche omaggiato di un rosone della basilica aquilana di Collemaggio dal presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, a nome della cittadinanza, e da una bottiglia di vino da parte dell'imprenditrice vitivinicola pescarese Stefania Pepe, "forzista della prima ora e candidata alle politiche del '94".

"Credo che questa città debba riconoscere i meriti a quest'uomo e a quell'esecutivo". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, commentando la visita di Silvio Berlusconi nel capoluogo abruzzese e ricordando quanto fatto dall'allora presidente del Consiglio nell'emergenza post sisma. "Non è solo un utilizzo elettorale che bisogna fare delle figure che su questa città hanno dimostrato impegno, attaccamento, passione - ha aggiunto - dobbiamo riscrivere una storia più libera da schemi mentali e pregiudizi politici". 

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Meloni: Marsilio e’ il miglior candidato

 "Se i leader di altri partiti non vengono a fare la campagna elettorale in Abruzzo e' perche' gli altri candidati non sarebbero ben accolti. Le polemiche di Giovanni Legnini non hanno senso. Facesse venire i suoi, Renzi e la Boschi, ammesso che si capiscano quali sono i leader del centrosinistra, e vediamo come sarebbero accolti". Ha esordito cosi' nella conferenza stampa tenutasi a Bussi dove e' andata a visitare la discarica negli ultimi giorni tornata all'attenzione degli organi nazionali, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Una risposta alle parole del candidato del centrosinistra Giovanni Legnini che ha definito la presenza dei leader del centrodestra in Abruzzo in occasione di queste elezioni come una vera e propria "invasione". "Giriamo continuamente l'Italia- ha aggiunto - perche' sappiamo che la politica si fa cosi', girando i migliaia di campanili di cui l'Italia si compone e ascoltare i problemi che ognuno ha. In Abruzzo ci torno e non e' una novita' che a noi piace stare in mezzo alla gente, ascoltare i problemi della gente e girare Comune per Comune e non sapete quante volte mi sono sentita dire e' la prima parlamentare che viene nel nostro"

Giorgia Meloni ha lanciato anche un appello al ministro dell'Ambiente Sergio Costa "ci faccia la cortesia di accelerare le pratiche" per i fondi dedicati alla bonifica del sito di Bussi "invece di venire solo per la campagna elettorale". 

La leader di Fdi, Giorgia Meloni, non risparmia critiche agli avversari nella corsa alle regionali abruzzesi e attacca l'esponente del M5S Sara Marcozzi e quello del centrosinistra Giovanni Legnini. "Si puo' nascondere la polvere sotto il tappeto, ma la verita' prima o poi esce fuori", ha aggiunto riferendosi in particolare a Legnini. "Marco e' il miglior candidato. Si presenta con un programma serio che parte proprio dalla terra", ha aggiunto spiegando il perche' della presenza li' dove e' stata scoperta la piu' grande discarica europea. "La sua candidatura- ha aggiunto- e' simbolica. Lui e' figlio di questa storia e mi piace pensare che sia il primo degli abruzzesi che torna in Regione grazie ad uno sviluppo reale"

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Torna il gelo in Abruzzo, 15 gradi sottozero a Roccaraso

Torna il gelo in Abruzzo, soprattutto in provincia dell'Aquila, con il picco di 15 gradi sotto lo zero registrato a Roccaraso, a 1.420 metri di quota. + quanto emerge dalle rilevazioni della rete meteo dell'Associazione Meteorologica Caput Frigoris. Le temperature nell'aquilano sono precipitate ovunque con quasi tutte le minime registrate nella notte sotto allo zero: tra le città più fredde sono da segnalare i -5,6 a Navelli, -5,3 all'Aquila Ovest, -5,1 a Villetta Barrea e -4,9 a Tagliacozzo. Oltre i mille metri di quota sono da segnalare i -14,1 gradi sull'Altopiano delle Cinquemiglia (L'Aquila), -11,6 di Campo Felice, -9,6 gradi al Rifugio Franchetti (Teramo), -12,6 a Rocca di Mezzo (L'Aquila), -11,5 Piani di Pezza (L'Aquila), -10,3 a Passo Godi (L'Aquila). Nelle altre tre province abruzzesi le temperature minime hanno oscillato tra lo zero e massimo quattro gradi. 

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Cna, reati economici in aumento del 57,5% tra 2008 e 2017

"Sono stati i reati economici a impennarsi negli anni della crisi. E a segnare un incremento che sfiora il 60%, al 57,5%". Lo si legge in un comunicato di Cna che commenta un'indagine su 'criminalità e sicurezza negli anni 2008/2017', curata dal Centro studi Cna su dati Istat.Si tratta, si legge nella nota, di un andamento "in controtendenza rispetto alla platea dei reati di ogni altro genere, che invece sono diminuiti, se si escludono i delitti tipici della criminalità organizzata: riciclaggio, traffico di stupefacenti, estorsioni, cresciuti del 18,7%. E in controtendenza anche rispetto alla percezione di pericolosità avvertita, a sua volta in calo, tranne che per il timore di subire un furto nella propria abitazione"

Truffe e frodi informatiche, contraffazione e violazione della proprietà intellettuale, si legge nell'indagine, hanno registrato un aumento del 57,5%. In questa categoria, non associabile a condotte violente, rientrano però reati che arrecano danni soprattutto alle imprese: la loro diffusione, infatti, rischia di pregiudicare la tradizionale propensione dell'Italia all'imprenditorialità. 

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Costa: Sono per il no alle trivelle e agli inceneritori

 "Sono per il no alle trivelle, le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo. Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, intervenendo a un evento a Pescara con il candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il M5s alle elezioni del 10 febbraio prossimo, Sara Marcozzi. "Sono fermamente contro gli inceneritori. Volerli costruire è ideologia", ha aggiunto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa. "Non è economico. Questa non è ideologia, ma economia verde, che è più conveniente di quell'altra economia. L'ho chiesto anche a Confindustria: sono rimasti tutti zitti. Non è ideologia essere contro i termovalorizzatori, ma l'esatto contrario"

"Se per costruire un inceneritore ci vogliono 7 anni e per arrivare all'ammortamento altri 20, vuol dire che quell'impianto va a regime dopo 27 anni". Così il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, spiegando la sua posizione -. E allora siccome abbiamo stabilito che entro dieci anni in questo Paese dobbiamo arrivare ad avere un residuo di rifiuti indifferenziati del 10%, mi chiedo cosa daremo da mangiare a questi termovalorizzatori".

Per quanto riguarda i fondi destinati alla bonifica del sito inquinato di Bussi sul Tirino, quella della mega discarica dei veleni della Montedison, "i soldi ci sono. Vorrei sapere chi ha messo in giro la corbelleria che i finanziamenti non ci sono più. Anzi, a giorni parte l'assegnazione. Sono rimasto basito alla lettura: abbiamo solo dovuto cambiare capitolo di spesa". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa . "Ho anche già firmato il mandato all'Avvocatura dello Stato per iniziare la causa civile verso chi ha inquinato, perché se leggete la sentenza, è vero che i reati penali sono prescritti, ma i danni civili restano: chi inquina, paga", ha chiarito il ministro.

Sulla discarica di Busssi "Ho gia' dato mandato di fare causa civile a Edison perche', al di la' della prescrizione ambientale, c'e' una responsabilita' civile. Il danno ambientale si misura non solo in termini penali, ma anche civili. La mia richiesta e' stata firmata e l'Avvocatura generale dello Stato ha gia' depositato gli atti. Chi inquina paga: non lo fara' in termini di diritto penale, ma lo fara' in termini di diritto civile". Cosi' il ministro dell'Ambiente Sergio Costa

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Istat, Italia sotto la media dell’eurozona per retribuzione oraria lorda

Nel 2016 l'Italia si e' collocata sotto la media dell'eurozona per la retribuzione oraria lorda. Lo ha reso noto l'Istat, informando che il costo del lavoro in senso stretto per ora effettivamente lavorata, riferito ai comparti Industria e Servizi, ad eccezione del settore dell'Amministrazione pubblica e difesa e Assicurazione sociale obbligatoria (sezione O dell'Ateco 2007) , e' stata di 26,07 euro nella Ue25 e di 27,99 nell'area dell'euro (AE-19). Tra i diversi Stati membri i differenziali sono risultati molto ampi, da 7,43 euro della Lituania a 40,22 euro della Danimarca. L'Italia ha registrato un costo del lavoro orario di 27,55 euro

In termini di composizione del costo del lavoro tra retribuzioni e contributi sociali, l'incidenza di questi ultimi e' stati pari al 21,1% nell'Ue25 e al 23% nell'area euro; anche in questo caso sono state riscontrate significative differenze tra gli Stati membri. L'incidenza degli oneri sociali e' risultata piu' alta in Francia (31,2%) e Svezia (30%), piu' bassa a Malta (6,9%) e in Danimarca (10,7%). Con una quota di contributi pari al 27,7%, l'Italia si e' posizionata a ridosso dei paesi a maggiore contribuzione. La retribuzione lorda oraria piu' bassa e' stata registrata in Lituania (5,32) e Ungheria (5,85), quella piu' alta in Danimarca (35,93) e Lussemburgo (33,85) mentre l'Italia (con 19,92 euro) si e' collocata sotto la retribuzione media relativa ai paesi dell'area euro

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