Primo Piano

Ricostruzione, Marsilio presenta a Conte un pacchetto di emendamenti

“Abbiamo consegnato al Presidente Conte un corposo pacchetto di proposte emendative riguardanti norme che secondo noi dovrebbero essere inserite”: lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’incontro avuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi con il Presidente Conte, insieme ai Presidenti delle Regioni colpite dai sismi e i rappresentanti dell’ANCI. “Su alcuni aspetti c’è stata un’apertura, come nel caso del titolo del decreto mutato in “eventi sismici” al plurale, comprendendo anche quelli che hanno colpito il centro Italia” ha continuato Marsilio. Adesso ci attendiamo che, oltre al titolo, da subito venga approvato un pacchetto di modifiche specifiche che abbiamo presentato: dal reperimento del personale necessario a far funzionare gli uffici e sbloccare i cantieri; alla semplificazione delle norme; alle misure fiscali rispetto la proposta del Governo. Ho ricordato al Governo che dal 2009 tale abbattimento è stato del 60% e non del 50% come nell’attuale proposta. Mi aspetto quindi che il Governo dia seguito a questo confronto e si fidi delle proposte che arrivano in maniera trasversale dal territorio, poiché le proposte che abbiamo fatto, oltre che frutto dell’esperienza maturata finora nella gestione della ricostruzione, sono condivise da Presidenti, sindaci e amministratori di tutti i colori politici.” Riguardo il ritardo con il quale è stato convocato il tavolo per la discussione del nuovo decreto sulla ricostruzione, Marsilio ha precisato che: “mi sono permesso di dire al Presidente del Consiglio che, forse, se non avessi protestato non saremmo qui, oggi, a poche ore dall’approvazione del decreto, a parlarne insieme. Il Presidente del Consiglio sostiene il contrario, di averci convocato a prescindere ma la convocazione l’ho ricevuta solo ieri (domenica, ndr) alle ore 20.00. Visto che da quattro mesi è stato preso l’impegno di poter scrivere il testo insieme, avrei preferito che il testo presentato al Consiglio dei Ministri fosse già frutto di questo confronto e non, come tradizionalmente avviene in queste circostanze, che prima si scrive un testo e poi si sottopone al parere dei diretti interessati. Comunque- ha concluso Marsilio- se c’è la volontà politica, ci sono sessanta giorni di tempo che possono essere utilizzati in maniera fruttuosa per correggere il decreto e l’invito che abbiamo rivolto è quello di fare l’ultimo decreto della serie, ossia avere il coraggio di inserire dentro questo decreto tutte le cose che servono e tutte le cose che mancano perché non c’è davvero più tempo da perdere.” 

 

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Credito, in Abruzzo a giugno 2019 si registra un -3,2%

La dinamica del credito alle medie e piccole imprese, in Abruzzo, a giugno 2019, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, registra il -3,2%, dato - il peggiore degli ultimi tre anni - che colloca la regione al 12esimo posto della classifica nazionale. In un contesto in cui tutte le regioni italiane presentano il segno meno, l'Abruzzo fa peggio della media del Paese, pari al -2,7%. Emerge da un'indagine del Centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila, che, in occasione della seconda Edizione del Mese dell'Educazione Finanziaria, ha analizzato i dati contenuti in un'elaborazione della Confederazione nazionale. Confrontato a quello di marzo, il dato di giugno fa registrare una flessione dello 0,8%. Dall'indagine emerge che negli ultimi tre anni i dati sul credito alle piccole imprese in Abruzzo hanno sempre avuto segno meno: -0,6% a giugno 2016, -1,4% a giugno 2017, -2,9% a giugno 2018, -2,9% a settembre 2018, -3,1% a dicembre 2018 e -2,4 a marzo 2019. In occasione del Mese dell'Educazione Finanziaria, promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attivita' di educazione finanziaria di cui e' membro il Ministero dell'Economia e delle Finanze, Creditfidi - il confidi di emanazione Confartigianato - organizza un workshop dal titolo "Alleati contro l'usura a sostegno delle Pmi". L'appuntamento e' per martedi' 22 ottobre, alle ore 9.00, nella sede di Academy ForMe, a Chieti. Obiettivo dell'evento e' quello di sensibilizzare la collettivita' sui comportamenti da tenere nella gestione appropriata delle risorse e degli strumenti finanziari.

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Studio Cgia, le PMI rischiano 122 controlli l’anno

 Le pmi rischiano, potenzialmente, 122 controlli all'anno da parte di 19 enti pubblici diversi. A dirlo e' l'Ufficio studi della Cgia che ha aggiornato la periodica elaborazione sui possibili controlli che una pmi puo' incorrere durante l'anno. Il settore ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro e' il piu' a "rischio": e' interessato da 60 possibili controlli che possono essere effettuati da undici enti ed istituti diversi. Nell'ambito del fisco il numero dei controlli e' pari a 30 e sono sei le agenzie e gli enti coinvolti; nell'area lavoro della contrattualistica il numero dei possibili controlli si attesta a 21, mentre gli istituti e le agenzie interessate sono quattro; quanto all'amministrativo, il settore registra undici controlli che sono ad appannaggio di sette diversi enti ed istituti. In totale gli istituti coinvolti nei controlli sono 19, perche' ad alcuni di essi spettano verifiche in piu' settori. "Per superare questa situazione - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - e' auspicabile la riduzione del quadro normativo generale, rendendo altresi' piu' semplici e comprensibili le leggi, i decreti, le ordinanze, le circolari e i regolamenti attuativi". Altrimenti, per Zabeo, "la forte discrezionalita' che tutt'oggi beneficiano coloro che sono chiamati ad eseguire le attivita' ispettive non verra' mai meno. Dove e' possibile, infine, va incrementato il numero dei controlli formali - conclude - cioe' quelli eseguiti in remoto per via telematica, alleggerendo cosi' l'oppressione burocratica che incombe sulle imprese"

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Marsilio a Boccia: fondamentale il valore delle istituzioni

Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha incontrato questa mattina a Pescara, nella sede della Regione Abruzzo, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, i componenti della Giunta e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Al centro del colloquio istituzionale c'è stata la bozza di 'legge quadro' che definirà le regole per le intese con le Regioni in tema di autonomia differenziata. L'obiettivo del ministro è approvare il testo entro il prossimo dicembre. "Abbiamo costituito una commissione specifica e delegato un consigliere regionale, Antonietta La Porta, ad affrontare il tema dell'autonomia differenziata nella nostra Assemblea legislativa regionale, tema che non deve diventare tuttavia un argomento ideologico o di fazione politica - ha osservato il presidente Marco Marsilio -. Deve diventare invece un argomento di riflessione e confronto, rispetto al quale dobbiamo capire dove possiamo esercitare meglio le competenze tra Stato e Regioni. Abbiamo colto l'occasione per ricordare al ministro che il percorso di rafforzamento delle autonomie territoriali deve essere fatto in una cornice di unità nazionale e di solidarietà tra le Regioni più forti e quelle più deboli, al fine di garantire la coesione e i diritti di cittadinanza a tutti". Il presidente Marco Marsilio ha consegnato al ministro Boccia, infine, un documento relativo alla riforma costituzionale sull'elezione diretta del Capo dello Stato, proposta dalla maggioranza che oggi governa la Regione Abruzzo. "Insieme alla crescita della responsabilità dei territori e del sistema degli enti locali - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale - deve crescere anche il valore dello Stato centrale, in particolare delle istituzioni che lo rappresentano. Pensiamo che l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, in uno Stato federale, ad esempio, sia l'antidoto a ogni tentativo di fuga o secessione".

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Anac, la classifica dei casi di corruzione regione per regione

 Sicilia al top per casi di corruzione registrati nell'ultimo triennio con 28 episodi (18,4%), seguita da Lazio con 22 episodi (14,5%) e Campania con 20 (13,2%). È questa la classifica degli episodi di corruzione 2016-2019 nelle varie regioni italiane, sulla base dei dati contenuti nel dossier di Anac presentato oggi a Roma. Fuori dalla classifica Friuli Venezia Giulia e Molise dove nel periodo in esame non ci sono state misure cautelari per corruzione. Seguono la Puglia con 16 casi (10,5%), la Calabria con 14 (9,2%), la Lombardia con 11 casi (7,2%). In Abruzzo, Liguria e Toscana sono stati sei gli episodi (3,9%). In Sardegna e Veneto quattro gli episodi registrati (2,6%), tre in Basilicata (2%). Nella parte bassa di questa classifica troviamo le regioni: Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, ognuna con due episodi (1,3%). In coda l'Umbria con un episodio rilevato (0,7%).

I dati dicono che ad "essere interessate sono state pressoché tutte le regioni d'Italia, a eccezione del Friuli Venezia Giulia e del Molise. Ciò - precisa l'Anac - non implica che queste due regioni possano considerarsi immuni, ma semplicemente che non vi sono state misure cautelari nel periodo in esame". In Molise, ad esempio, vi sono stati arresti per corruzione nella primavera 2016, mentre la Procura di Gorizia, nell'ambito di una grande inchiesta sugli appalti, ha disposto nel 2018 numerose perquisizioni (ma non arresti)

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Eurostat, il 27,3% di italiani a rischio poverta’ nel 2018

 In Italia nel 2018 il 27,3% della popolazione e' risultata essere a rischio poverta' o esclusione sociale contro il 25,5% del 2008: lo ha reso noto oggi Eurostat precisando che il nostro Paese figura tra i sette Ue dove oltre un quarto della popolazione e' a rischio. Al primo posto si colloca la Bulgaria (32,8%) mentre l'Italia figura al sesto davanti alla Spagna (26,1%). Nel 2018 l'ufficio europeo di statistica ha rilevato che che il rischio poverta' o esclusione sociale e' elevato anche in Bulgaria (32,8%), Romania (32,5%), Grecia (31,8%), Lettonia (28,4%), Lituania (28,3%), e Spagna (26,1%). I paesi dove le quote di persone a rischio di poverta' o esclusione sociale sono piu' basse sono invece Repubblica Ceca (12,2%), Slovenia (16,2%), Slovacchia (16,3%, dati 2017), Finlandia (16,5%), Paesi Bassi (16,7%), Danimarca e Francia (entrambi 17,4%) e Austria (17,5%). Nel 2018, 109,2 milioni di persone nella Ue, pari al 21,7% della popolazione, sono considerate a rischio di poverta' e esclusione sociale. Si tratta di persone povere sul piano del reddito, gravemente deprivate materialmente o che vivono in famiglie con un'intensita' di lavoro molto bassa.

 Eurostat ha diffuso i dati in occasione della giornata contro la poverta'. In una nota, l'Istituto di statistica europeo sottolinea che, nonostante la riduzione registrata in questi ultimi dieci anni nell'insieme dell'Ue - quando il tasso medio della popolazione a rischio e' passato dal 23,7% (116 milioni) al 21,7% (109 milioni di persone) - l'obiettivo fissato per il 2020 di ridurre di 20 milioni la popolazione a rischio "resta lontano". Per quanto riguarda la situazione in Italia, i dati Eurostat specificano che tra il 2008 e il 2018 la quota della popolazione con introiti al di sotto della soglia fissata per determinare il rischio poverta' e' salito dal 18,9 al 20,3%, mentre quella delle persone in gravi difficolta' - non in grado di pagare bollette, riscaldamento, ecc - e' passato dal 7,5 all'8,5%

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Approvata la nuova legge sull’assegnazione delle case popolari in Abruzzo

Approvata dal Consiglio regionale dell'Abruzzo la Legge all'assegnazione delle case popolari. Tra le principali novità il provvedimento introduce maggiore equità e controlli più efficaci e puntuali in ordine al rispetto dei requisiti di accesso all’alloggio popolare. Una legge che riporta a pari diritti per tutti, infatti, come già avviene per i cittadini italiani, anche gli stranieri dovranno dimostrare il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.

La Legge regionale punta anche sull’onestà come requisito. Si propone, infatti, un inasprimento delle cause di esclusione e di decadenza dal beneficio per chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona. L’attuale limite di condanna, superiore a 5 anni di reclusione per l’assegnazione della casa popolare, viene abbassato a 2 anni. Tolleranza zero anche per chi si rende responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche.

Un altro elemento introdotto dalla nuova legge introduce il principio per cui chiunque non rispetti la Nazione, le sue istituzioni e i suoi emblemi, non ha diritto all’alloggio popolare; quindi viene escluso o decade chi si macchia del reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.

Molti gli aspetti di carattere sociale introdotti, tra questi la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi. E proprio l'attenzione versi i più giovani il provvedimento garantisce la loro  formazione culturale, inserendo tra le cause di decadenza dal beneficio coloro che abbiano riportato denunce per inosservanza dell’obbligo scolastico per i figli minori.

Un nuovo aspetto della Legge garantisce i coniugi separati: l’iscrizione ai bandi viene aperta anche ai coniugi separati o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all’altro coniuge e si trovano pertanto in forte difficoltà economica e abitativa.

“La legge che ho voluto portare avanti sin dall’inizio di questa consiliatura oggi è diventata realtà – ha commentato il presidente Marsilio -  Un provvedimento legislativo che diventerà sicuramente traccia per le altre regioni d’Italia; con questo passaggio garantiamo più equità e più giustizia nell’assegnazione degli alloggi popolari e si riuscirà a far diminuire, fino all’azzeramento, gli aspetti delinquenziali che affliggono molti quartieri delle città abruzzesi”.

Esprime soddisfazione per l'approvazione del testo il gruppo consiliare della Lega, che con una nota stampa afferma : “Rientrerà da oggi, tra le motivazioni di esclusione, l'estensione, anche per l’estero, della non titolarità di ulteriori proprietà, comproprietà e usufrutto sugli alloggi. È stato inoltre fortemente voluto dalla Lega l'inserimento, come requisito per l'assegnazione della casa popolare, il non aver riportato una condanna definitiva per delitti non colposi per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore a 2 anni. Così come verrà prevista l’esclusione  dall'assegnazione anche per coloro che abbiano riportato una condanna definitiva per i reati contro la pubblica amministrazione, l'ordine pubblico, contro il patrimonio ed i delitti contro la persona. Grazie agli emendamenti presentati dai consiglieri leghisti Vincenzo D'Incecco e Manuele Marcovecchio la nuova legge rende più precisa la disciplina delle dichiarazioni in merito all'attestazione della proprietà, garantendo così maggiore equità e certezze nei controlli dei requisiti. Per quanto riguarda in particolar modo i cittadini stranieri, non basterà più un'autocertificazione su eventuali proprietà all'estero ma occorrerà  presentare una certificazione rilasciata secondo i criteri del regolamento di attuazione del testo unico in materia di immigrazione”. “Fra le altre sostanziali modifiche alla legge vi è l'assegnazione di un punto per ogni anno di residenza a partire dal decimo anno di residenza nei comuni della Regione Abruzzo e fino  ad un massimo di sei punti”. 
“Una legge- dichiarano i consiglieri regionali della Lega- che va incontro ai cittadini onesti, garantendo un maggior controllo nell'assegnazione degli alloggi e che assicurerà un equo trattamento ai suoi beneficiari. Per la Lega e per questo centrodestra vengono sempre e comunque prima gli abruzzesi!”

Opposizioni polemiche

“Abbiamo assistito a una vera e propria gara tra Lega e Fratelli d’Italia a chi manifestava il voto più di estrema destra oggi in Consiglio Regionale, spacciandolo per attenzione alle norme di sicurezza”, così il capogruppo Silvio Paolucci e i consiglieri del Gruppo PD Antonio Blasioli e Dino Pepe, sull’approvazione delle modifiche alla legge regionale n.96/1996 che regola la gestione e l’assegnazione delle case popolari in Abruzzo. “Passa un disegno di legge che non risolve i veri problemi della governance delle Ater – riprendono - ma era ancora una volta urgente dare un segnale di durezza agli alleati romani, intento subito chiaro nelle parole del Presidente Marsilio che si era svenduto alla Meloni a Roma questa legge, perché di fatto non va oltre la propaganda e non affronta i problemi di chi vive dentro una casa popolare”.

“Si tratta infatti di un testo difficilmente applicabile nel concreto, capace di generare caos senza garantire gli assegnatari – così il consigliere Antonio Blasioli, firmatario di tre emendamenti – E’ lontano dalle esigenze di chi vive nelle case popolari, lo dimostra la bocciatura della nostra richiesta di dare subito ristoro dai danni delle recenti ondate di grandine e pioggia a chi si trova a vivere con pesanti infiltrazioni in casa. Avevamo chiesto di stanziare 200.000 euro allo scopo, istanza che aveva sia copertura finanziaria che il parere positivo dalla Commissione Bilancio, ma la maggioranza ha deciso che si dovranno aspettare mesi per ottenerlo, incredibilmente argomentando circa la necessità di aspettare il bilancio, nel 2020”.  

 

 

 

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Adiconsum, in Abruzzo si sprecano 43 euro di cibo al mese

Le tre regioni italiane che sprecano piu' cibo sono Abruzzo con una media di 43 euro di alimenti che ogni mese finiscono nella pattumiera, Liguria con 37 euro e Lazio con 35 euro. E' quanto emerge da una ricerca di Adiconsum, presentata in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. Seguono nell'ordine Lombardia, Campania, Toscana, Veneto, Calabria, Umbria, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Basilicata, Sardegna, mentre gli alimenti che le famiglie gettano piu' frequentemente sono i prodotti freschi e in busta, pane, frutta e verdura e affettati. "Non possiamo piu' permetterci di sprecare le risorse del nostro pianeta a cominciare dal cibo - fa sapere Adiconsum - ne va non solo delle nostre tasche, ma anche dell'ambiente in cui viviamo quale ha un impatto molto negativo". Secondo la ricerca i settori che sprecano di piu' sono agricoltura, industria, distribuzione e consumo, per un impatto complessivo di 14,3 milioni di tonnellate di CO2 prodotte l'anno che, per assorbirle. servirebbero 800 mila ettari di bosco. (

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Sanità, Verì: sbloccate 598 assunzioni per la Asl 2

"Compito della Regione e' programmare, non gestire, fornendo agli enti collegati gli strumenti per assicurare i servizi ai cittadini. Cosi' stiamo facendo anche nella sanita': il 19 settembre scorso la Giunta ha approvato il piano triennale del fabbisogno di personale della Asl Lanciano Vasto Chieti, che consente all'azienda di far fronte alle carenze di figure professionali che dovessero presentarsi, comprese quelle dell'ospedale di Lanciano. E molte procedure di selezione sono gia' in corso". L'assessore alla Salute della Regione Abruzzo Nicoletta Veri' replica al consigliere regionale Francesco Taglieri Sclocchi (M5S), precisando che il governo regionale e' perfettamente consapevole della situazione di difficolta' di alcuni reparti del 'Renzetti'.

"Per questo abbiamo sbloccato, solo per la Asl 2, ben 598 nuove assunzioni in tre anni, specificando che anche pensionamenti anticipati o eventuali dimissioni potranno essere sostituiti dalle aziende senza ulteriori procedure autorizzatorie da parte della Regione". Si tratta, prosegue Veri' in una nota, di "un provvedimento, voluto dalla Lega e condiviso da tutta la maggioranza, che permettera' anche di ridurre drasticamente il ricorso a contratti interinali o a termine"

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Anmil: Nel 2018 denunciati 645mila infortuni sul lavoro

"Lo scorso anno sono stati denunciati all'Inail oltre 645mila infortuni, di cui 1.218 mortali, un dato quest'ultimo che, rispetto al 2017, ha visto un aumento di ben il 6%, con una media di oltre 3 morti ogni giorno. Un bollettino che sta proseguendo, con la stessa gravità, anche nel 2019". Così il presidente nazionale dell'Anmil Zoello Forni in occasione della 69esima Giornata nazionale per le vittime degli infortuni sul lavoro. Nel periodo gennaio-agosto 2018 gli infortuni denunciati sono stati 418.535, nello stesso periodo di quest'anno 416.894. 

La regione con il maggior numero di infortuni nel periodo gennaio-agosto di quest'anno, così come nel 2018, è stata la Lombardia con 77.317, seguita dall'Emilia Romagna con 55.349, Veneto con 50.156, Toscana 32.418, Piemonte 30.880, Lazio 28.926. Gli infortuni mortali ad agosto ammontavano a 685, di cui 102 nella sola Lombardia. 

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