Primo Piano

Febbo: puntiamo sulle piccole imprese

"Se è vero che per il 2018 si è evitato il disimpegno dei fondi del programma Fesr, è anche vero che ci sono alcuni Assi del programma stesso che presentano delle forti criticità". Lo ha affermato l'assessore abruzzese allo Sviluppo economico e Turismo, Mauro Febbo, al termine della riunione di monitoraggio sulla situazione della spesa del Fesr, alla quale hanno partecipato il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e il Rapporteur della Commissione europea Luigi Nigri. "Il programma Fesr - ha aggiunto Febbo - dovrà puntare a generare opportunità e misure per l'innovazione e la ricerca per la piccola e piccolissima impresa. E stato fatto negli anni scorsi un buon lavoro per la grande impresa, ma ora è il momento di volgere l'attenzione a quelle imprese che rappresentano la parte più consistente del tessuto economico e sociale della regione. Il nostro obiettivo - ha insistito l'assessore allo Sviluppo economico - è voler incrementare lo sviluppo di quelle imprese e mettere in condizione i piccoli imprenditori di accedere ai fondi strutturali per generare sviluppo e occupazione". Nel corso della lunga riunione il presidente Marsilio ha ascoltato tutte le relazioni dei responsabili di Asse che, insieme con l'Autorità di gestione unica, hanno fatto il punto sullo spesa e sulle attività di rendicontazione che saranno presentate già dal prossimo mese alla Comunità europea. 

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Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi presenta le dimissioni

 Il Sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha firmato ufficialmente le dimissioni. Potrà ritirarle tra venti giorni, il 2 aprile, a quattro giorni dal decennale del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009. Sempre che le condizioni poste dal primo cittadino, soprattutto il trasferimento di fondi statali, circa 10 milioni di euro, per i mancati introiti dell'Amministrazione e le maggiori uscite causate del terremoto, saranno accettati. A gestire questa fase sarà il vice sindaco Raffaele Daniele, appena nominato e causa della reazione della maggioranza di centrodestra, non coinvolta. In giunta oltre a Daniele rimangono tre assessori: Carla Mannetti, Francesco Bignotti, Alessandro Piccinini e Monica Petrella.

Dopo 48 ore di tensione in seno alla sua maggioranza di centrodestra ufficialmente in crisi e dopo il mancato sblocco del trasferimento statale, circa 10 milioni di euro, al Comune dell'Aquila per le minore entrate a causa del terremoto del 6 aprile 2009, seguito all'incontro di ieri con il sottosegretario con delega alla ricostruzione, il pentastellato Vito Crimi, il sindaco del'Aquila, Pierluigi Biondi, amico del leader nazionale, Giorgia Meloni, ha presentato le dimissioni.

"Il governo nazionale, ma anche le forze politiche locali, - ha spiegato Biondi - sembrano non dare la dovuta attenzione all'Aquila e al suo territorio, nonostante il decennale del sisma sia alle porte. Una ricorrenza che segna una fase estremamente delicata della rinascita, che ha più che mai bisogno di impegni chiari, di prospettive e di uno sforzo condiviso, che faccia prevalere l'interesse della collettività, rispetto a quello dei singoli".

Biondi ha sottolineato che "non è disposto a mettere le mani in tasca né a imprese né a cittadini senza il trasferimento dei fondi dallo Stato per i mancati incassi del Comune, non voglio aumentare le tasse e fare l'esattore. Mi è stato assicurato il trasferimento, ma non è sufficiente. Ho avvisato il sottosegretario Crimi molto disponibile e uomo di ascolto. Ma non è sufficiente per portare a casa il risultato. Sarà il commissario a gestire questa fase".

"Accolgo con dispiacere la notizia delle dimissioni del sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi. Ma lo invito a non scaricare sul governo responsabilita' che non ci appartengono. Proprio ieri ho personalmente garantito che la prossima settimana sara' varato il decreto sisma, il quale prevede un finanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano. Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all'amministrazione locale". Cosi' Vito Crimi, sottosegretario per la ricostruzione post Terremoto

 

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Cresce l’occupazione in Abruzzo

 Nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione nella media dell'anno 2018 ha interessato tutte le regioni con l'eccezione di Campania, -0,4 punti, e Basilicata, -0,1 punti. Questi i dati riportati nell'ultimo dossier Istat sul mercato del lavoro. Dal rapporto e' emerso che l'occupazione e' leggermente aumentata nel 2018, registrando un calo rispetto alla media annuale nel quarto trimestre. Gli incrementi piu' accentuati per crescita dell'occupazione sono stati stimati in Sardegna e Molise, rispettivamente +2,3 +1,7, seguiti da Calabria, Abruzzo e Puglia, +1,3, +1,2 e +1,0 punti. Tra le regioni del Mezzogiorno, solo la Sardegna ha superato i livelli del tasso di occupazione del 2008 con +0,4 punti, seppure per la Basilicata lo scostamento sia minimo, -0,2 punti. Rispetto al 2017 il tasso di disoccupazione si e' ridotto in quasi tutte le regioni, specie in Puglia, dove ha registrato -2,8 punti. In Calabria e Sicilia invece l'indicatore e' rimasto invariato. Tra le province del Mezzogiorno, si sono registrati incrementi pronunciati del tasso di occupazione, tra 5,2 e 3,3 punti, a Oristano, Sud-Sardegna, Teramo, Sassari, e Siracusa. La riduzione piu' marcata del tasso di occupazione ha contraddistinto le province di Enna e Trapani, rispettivamente -1,4 e -1,2 punti. Il tasso di disoccupazione si e' ridotto con maggiore intensita', con oltre 4 punti, nelle province di Oristano, Lecce e Brindisi; la crescita e' stata invece piu' accentuata in quelle di Agrigento, Cosenza e Isernia: +4,6, +2,3 e +2,0 punti. Nei grandi comuni del Mezzogiorno il tasso di occupazione e' aumento dappertutto fatta eccezione per Messina, -2,9 punti. Il tasso di disoccupazione e' diminuito anche in tutti i grandi comuni del Mezzogiorno, in particolare a Bari, -2,7 punti, e Palermo, -1,7 punti. 

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Qualità dell’aria in Abruzzo, on line il nuovo portale con i dati delle 16 centraline regionali

È attivo il nuovo portale internet con i dati e le informazioni relativi al monitoraggio della qualità dell’aria effettuato da Arta Abruzzo tramite la rete di centraline di rilevamento presenti sul territorio regionale.

A presentarlo è stato il direttore generale Francesco Chiavaroli coi tecnici dell’Agenzia.

Il portale è consultabile all’indirizzo sira.artaabruzzo.it  o dalla sezione “Qualità dell’aria” del sito istituzionale www.artaabruzzo.it, risolve le difficoltà tecniche riscontrate da alcuni anni nella visualizzazione on line dei dati sull’aria prodotti da Arta. A causa dei sistemi informatici obsoleti del SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale), infatti, il servizio risultava disponibile solo ad intermittenza.

Come rimedio temporaneo al problema, per oltre un anno l’Agenzia ha pubblicato i report giornalieri della qualità dell’aria sul sito istituzionale, inviandoli quotidianamente alle amministrazioni di riferimento.

I dati sulla qualità dell’aria possono essere visualizzati sullo schermo del computer o sul display dello smartphone, con una versione adattata.

Sono consultabili per data e/o località i valori giornalieri e settimanali degli inquinanti contemplati dalla normativa di settore (polveri PM10, polveri PM2.5, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo, ozono, benzene) rilevati dalle 16 centraline regionali, di cui sono fornite foto e coordinate geografiche.

I dati sono consultabili fino al giorno precedente perché vengono pubblicati solo dopo la validazione da parte dei tecnici di Arta.

Per ogni inquinante vengono forniti una breve descrizione e i limiti di legge.

Per tutti i parametri viene inoltre evidenziato il numero dei superamenti registrati dall’inizio dell’anno in corso. Ogni superamento riscontrato viene segnalato da Arta ai Comuni competenti con una comunicazione tempestiva e ufficiale.

Sono presenti sul sito anche i report delle campagne di monitoraggio effettuate con il laboratorio mobile dell’Agenzia per verificare eventuali criticità o in occasione di emergenze ambientali.

Gli utenti del portale potranno accedere anche ai risultati delle analisi di Benzo(a)Pirene e Metalli eseguite sul particolato PM10 dai laboratori dell’Agenzia, secondo le tempistiche previste dalla normativa vigente.

 

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Le domande italiane di brevetti presentate all’Epo sono cresciute dello 0,9%

Le domande italiane di brevetti presentate all'Epo, l'Ufficio europeo dei brevetti, sono cresciute nel 2018 dello 0,9% rispetto all'anno precedente. Lo scorso anno società e inventori italiani hanno inoltrato 4.399 richieste di brevetti, in crescita per il quarto anno consecutivo dopo il calo registrato tra il 2011 e il 2014. E con una quota del 2,5% delle richieste, secondo il rapporto annuale dell'Ufficio brevetti, l'Italia si posiziona in decima posizione nella classifica dei Paesi richiedenti la protezione delle proprie invenzioni all'Epo. Il settore dei trasporti, che comprendono le richieste di brevetto dell'automotive, è diventato il primo in Italia con 394 richieste e una crescita del 21% sul 2017, l'incremento maggiore registrato nel settore fra i nove Paesi più grandi. Le società italiane, con il 4% di tutte le richieste relative ai trasporti, si posizionano al terzo posto dopo Germania e Francia. Complessivamente lo European Patent Office ha ricevuto 174.317 richieste di brevetti provenienti da tutta Europa nel 2018, con un aumento del 4,6% rispetto al 2017. Al tasso più basso degli ultimi cinque anni, le richieste provenienti dalla Cina sono aumentate solo dell'8,8%. Gli Stati Uniti sono rimasti il primo Paese per provenienza (25% delle richieste totali) seguiti da Germania, Giappone, Francia e Cina. 

Oltre alla crescita nel settore dei trasporti, si è registrato un forte incremento anche in ingegneria chimica (+37%), macchinari elettrici, di apparato ed energia, dove molti brevetti sono stati richiesti nelle tecnologie delle energie pulite (+21%) e delle machine tessili e cartarie (+15%). Nonostante un calo del 2,7% nei macchinari speciali, l'Italia continua a mantenere, a livello globale, una quota del 4% di tutte le richieste ricevute da Epo nel 2018. La Lombardia rappresenta la tredicesima regione europea per richieste a Epo, con un calo dell'1,5%rispetto allo scorso anno. La Lombardia guida la classifica delle regioni italiane con una quota del 32% di tutte le richieste, seguita da Emilia Romagna con il 17,1% (+7%) e Veneto con il 13,5% (+2%). Queste tre regioni contano per più del 60% di tutte le richieste italiane a Epo. Gli incrementi maggiori sono stati registrati in Abruzzo (+146%) e Puglia (+42%). Nella classifica per città, Milano svetta con il 20% di tutte le richieste, seguita da Torino (7,1%), Bologna (6,7%), e Roma (4,6%). La maggior parte dei Paesi europei ha aumentato il numero di richieste a Epo rispetto al 2017, ad eccezione della Francia (-2,8%) e della Finlandia (-3,8%). Oltre all'Italia, le richieste di brevetti sono aumentate nei Paesi Bassi (+1,4%), in Austria (+3.8%), Germania (+4,7%), Spagna (+6,3%), Svezia (+7,1%), Regno Unito (+7,8%), Svizzera (7,8%), Belgio (+9,7%), Danimarca (+14,4%). 

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Marsilio: 4 pilastri per la mia azione di Governo

"Quattro i pilastri del nostro governo: modernizzazione delle infrastruttura, difesa del territorio, valorizzazione dei prodotti e garanzia del benessere dei nostri cittadini. Per farlo lavoreremo alle misure di sburocratizzazione e snellimento della macchina regionale. Al centro per noi ci sono soddisfacimento dei cittadini e delle imprese. Gli imprenditori devono tornare a guardare all'Abruzzo con nuova attenzione anche attraverso una fiscalita' di vantaggio. Un terzo dei nostri giovani sono all'estero. I dati Svimez parlano di 200mila partenze in otto anni. L'ho detto ai membri della Giunta lo dico oggi ai consiglieri regionali: dobbiamo essere sindacalisti non del singolo territorio, ma dell'Abruzzo intero. L'obiettivo e' la crescita felice che passa per due fondamentali: rafforzamento del capitale umano nei settori di punta e il riequilibrio territoriale: le aree interne sono state escluse dallo sviluppo. L'Abruzzo e' tornato ad essere gli Abruzzi". Lo ha detto il governatore dell'Abruzzo Marco Marsilio, che ha tracciato le linee guida del suo mandato davanti al nuovo Consiglio regionale insediato questa mattina. 

"Al ministro Toninelli chiedo di mantenere le promesse visto che è venuto qui in Abruzzo a promettere l'alta velocità Roma-Pescara. Attendo con impazienza un incontro con lui e con i tecnici del ministero e delle Ferrovie per capire fino in fondo se le sue erano promesse per raccattare voti in campagna elettorale o un impegno serio da parte del ministero". Così il neo governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, a margine del primo Consiglio regionale post voto in riferimento a quanto dichiarato dal Ministro dei 5 Stelle, Danilo Toninelli, in campagna elettorale. "Ovviamente mi auspico che si tratti della seconda soluzione, e che si possano un giorno inaugurare lavori e opere che cambierebbero la vita dei nostri cittadini abruzzesi", ha concluso il governatore. 

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Marsilio: Chiedo a tutti grande attenzione, umilta’ e ascolto sul territorio

"Chiedo alla giunta di lavorare con umilta', in sinergia e collaborazione". Lo ha dichiarato ieri in tarda serata il presidente della giunta regionale dell'Abbruzzo Marco Marsilio a seguito della conferenza stampa, tenutasi all'Aquila a Palazzo Silone, con i componenti dell'esecutivo regionale in materia di Ricostruzione, Protezione civile, Programmazione nazionale e comunitaria, Politiche europee, delegazione di Roma, Avvocatura regionale, Stampa, Affari della giunta, Legislativo, Indirizzo e controllo Agir, Trasporti pubblici locali, Mobilita', Lavori pubblici, Difesa del suolo, Infrastrutture. "Non e' importante la tessera di partito - ha proseguito Marsilio - ne' la vicinanza ad un territorio ma spogliamoci dell'appartenenza cittadina o provinciale per garantire sempre equilibrio territoriale". "Un milione e trecentocinquantamila abruzzesi - ha aggiunto il presidente - si attendono da noi risposte certe ed un cambio di passo necessario alla base del consistente successo elettorale ottenuto. Dobbiamo sentire addosso tutto il peso della responsabilita', in quanto rappresentanti di un'intera collettivita' regionale e 'sindacalisti' di tutto l'Abruzzo. Chiedo a tutti grande attenzione, umilta' e ascolto sul territorio, nei confronti di sindaci, associazioni, amministratori, presidenti delle province e di tutto il reticolo di rappresentanze di cui e' composta la nostra regione. Tutte le province abruzzesi - ha concluso Marsilio - devono essere ben rappresentate in questa squadra di governo"

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Renzi a Pescara: Marsilio ha molte opere da inaugurare finanziate dal Masterplan ai miei tempi

 "Torno a Pescara anche per andare a vedere le tante cose che sono state fatte": cosi' Matteo Renzi arrivando davanti al Municipio del capoluogo adriatico insieme al senatore Pd Luciano D'Alfonso, collega di partito nonche' ex presidente della Regione Abruzzo. "Penso che il neogovernatore Marsilio, al quale con spirito istituzionale facciamo gli auguri buon lavoro, avra' molte opere pubbliche da inaugurare, tutte finanziate dal Masterplan dell'Abruzzo, quelle fatte con D'Alfonso ai miei tempi a Palazzo Chigi. Quando erano in campagna elettorale - ha aggiunto Renzi - parlavano contro di noi e contro il Masterplan, adesso useranno le forbici per tagliare i nastri di delle opere pubbliche che noi abbiamo finanziato. Bene cosi', bene per l'Abruzzo, bene per chi crede nelle istituzioni"

 "Salvini cambia idea costantemente sulla base dell'algoritmo, in base a quello che gli dice il social network di turno. E' alla continua ricerca di follower, io dico che e' una Chiara Ferragni che non ce l'ha fatta". Cosi' Matteo Renzi al pubblico accorso nella sala consiliare del Municipio a Pescara per la presentazione del suo libro "Un'altra strada". "Salvini era comunista e' diventato leghista, era contro l'Europa ora e' per l'Europa - ha detto l'ex premier Pd -, tirava le uova contro i Carabinieri ora si mette le magliette della Polizia".

Il 'navigator' e' la santificazione dell'assistenzialismo", ha detto Matteo Renzi a Pescara parlando del reddito di cittadinanza durante la presentazione del suo libro "Un'altra strada" nella sala consiliare del Comune. "Questa storia dei navigator e' fantastica! E' il mezzo attraverso il quale ti do un reddito a condizione che tu abbia una sorta di guinzaglio istituzionale. Questo nasce perche' c'e' un testo di Casaleggio - ha proseguito Renzi - che dice che nel 2054 dedicheremo al lavoro l'1% del nostro tempo.... una media che gia' in alcuni ministeri stanno sperimentando", ha aggiunto. 

 

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Studio Cgia, le famiglie spendono meno e scelgono i centri commerciali

Rispetto all'anno pre-crisi, segnala l'Ufficio studi della Cgia, le famiglie italiane spendono meno. Se nel 2007 le uscite mensili medie erano pari a 2.649 euro, 10 anni dopo, sebbene dal 2013 sia in corso una lenta ripresa, la soglia si e' attestata a 2.564 euro (-3 per cento, pari in valore assoluto a -85 euro). Se al Nord (- 47 euro) e al Centro (-75 euro) le contrazioni registrate sono al di sotto della media nazionale, preoccupa, invece, la situazione del Sud. Negli ultimi 10 anni, infatti, la spesa delle famiglie meridionali e' crollata di 170 euro (-7,7 per cento): era pari a 2.212 euro nel 2007 ed e' scesa a 2.042 euro un decennio dopo. Il calo dei consumi, purtroppo, secondo la Cgia, ha provocato degli effetti molto negativi anche sui fatturati delle piccole attivita' commerciali e artigianali.

 "I negozi di prossimita' e le botteghe artigiane - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e sebbene negli ultimi anni i consumi siano tornati lentamente a salire, i benefici di questa ripresa hanno interessato quasi esclusivamente la grande distribuzione organizzata. Dal 2007 al 2018, ad esempio, il valore delle vendite al dettaglio nell'artigianato e i nei piccoli negozi di vicinato e' crollato del 14,5 per cento; nella grande distribuzione, invece, e' aumentato del 6,5 per cento. Nonostante la diffusione sempre piu' massiccia dell' e-commerce, questo trend e' proseguito anche nel 2018: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dello 0,9 per cento, nei piccoli negozi la diminuzione e' stata dell' 1,3 per cento".

Se nell'ultimo decennio (2007-2018) i consumi delle famiglie per funzione principale hanno visto i beni crollare del 10,4 per cento, le spese per i servizi, invece, sono aumentate del 6,9 per cento. Tra i beni, quelli piu' penalizzati dalle scelte d'acquisto sono stati i non durevoli che sono scesi del 12,8 per cento. I beni durevoli hanno registrato una diminuzione del 5,5 per cento, mentre i beni semidurevoli sono scesi del 5,1 per cento. Analizzando le singole voci, le piu' penalizzate sono state i trasporti (-15 per cento), le bevande alcoliche (-13,4 per cento) e l'arredamento (-10,5 per cento). Segno positivo, in particolare, per alberghi/ristoranti (+8,2 per cento) e le comunicazioni (+17,9 per cento). Nel 2018, invece, sia la vendita di beni sia quella di servizi e' aumentata, rispetto al 2017, dello 0,7 per cento. Le uniche voci precedute da segno negativo sono state gli alimentari (-0,1 per cento), la sanita' (-0,6 per cento) e le bevande alcoliche (-1,4 per cento). La Cgia, infine, segnala che per l'anno in corso c'e' il pericolo che la disponibilita' economica delle famiglie subisca una ulteriore contrazione a seguito del possibile aumento delle tasse locali. Avendo rimosso con la manovra di Bilancio 2019 il blocco delle aliquote dei tributi locali introdotto nel 2015 dall'allora Governo Renzi, e' molto probabile che molti Sindaci torneranno ad innalzarle

Secondo alcune stime, degli 8.000 Comuni presenti in Italia ben l'81 per cento ha i margini per aumentare l'Imu sulle seconde case e addirittura l'85 per cento per innalzare l'addizionale Irpef. Non e' da escludere, inoltre, che avendo aumentato la deducibilita' dell'Imu sui capannoni, alcuni primi cittadini potrebbero essere tentati ad innalzare l'aliquota di propria competenza, almeno fino alla soglia che non consente agli imprenditori di pagare di piu' di quanto realmente fatto nel 2018. Inoltre, segnala che tra il 2010 e il 2017 le manovre di finanza pubblica a carico delle Autonomie locali hanno comportato una contrazione delle risorse disponibili pari a 22 miliardi di euro. I piu' colpiti sono stati i Comuni. Se nelle casse dei Sindaci la "sforbiciata" ha raggiunto l'anno scorso gli 8,3 miliardi di euro, alle Regioni a Statuto ordinario le minori entrate si sono stabilizzate sui 7,2 miliardi. Le Province, invece, hanno subito una diminuzione delle risorse pari a 3,5 miliardi, mentre le Regioni a Statuto speciale formalmente non hanno sopportato alcuna contrazione, anche se lo Stato centrale ha imposto loro di accantonare ben 2,9 miliardi di euro. "E' pertanto evidente che molti Sindaci, a fronte dei tagli ai trasferimenti avvenuti in questi anni, se avranno la possibilita' non si lasceranno certamente sfuggire l'occasione di mettere mano alle entrate, agendo sulla leva fiscale", sottolinea la Cgia

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Istat: a gennaio produzione industriale +1,7% mese, -0,8% anno

A gennaio 2019 si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell'1,7% rispetto a dicembre. Corretto per gli effetti di calendario, a gennaio 2019 l'indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,8% (i giorni lavorativi sono stati 22, come a gennaio 2018). Lo ha reso noto l'Istat. Nella media del trimestre novembre-gennaio, il livello destagionalizzato della produzione diminuisce dell'1,8% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice destagionalizzato mensile mostra aumenti congiunturali diffusi a tutti i comparti; aumenta in misura marcata l'energia (+6,4%) e, con una dinamica meno accentuata, crescono anche i beni di consumo (+2,4%), i beni intermedi (+1,0%) e i beni strumentali (+0,3%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a gennaio 2019 un accentuato aumento tendenziale per l'energia (+11,7%); diminuiscono invece i beni intermedi (-3,3%), i beni di consumo (-2,7%) e, in misura più contenuta i beni strumentali (-1,7%). I settori di attività economica che registrano le variazioni tendenziali positive più rilevanti sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+14,8%), la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,4%) e la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+2,2%). Le diminuzioni maggiori si registrano nella produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-10,5%), nella metallurgia e prodotti in metallo esclusi macchine e impianti (-8,8%) e nell'attività estrattive (-4,6%). "A gennaio 2019 - è il commento dell'Istat - torna a crescere la produzione industriale, che registra la prima variazione congiunturale positiva dopo quattro mesi di cali continui. Nonostante questa dinamica espansiva, la variazione su base trimestrale (nov18-gen19 su ago18-ott18) rimane ampiamente negativa, mentre su base annua si attenua la caduta registrata negli ultimi mesi. Il miglioramento, sia tendenziale sia congiunturale, è avvenuto anche grazie al rilevante contributo positivo del settore energetico. Limitandosi al settore manifatturiero, infatti, il segnale congiunturale positivo si ridimensiona (da +1,7% a +1,2%) e si registra su base annua una flessione molto più ampia (da -0,8% a -2,6%)".

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