Primo Piano

Regione Abruzzo, via libera ai concorsi

Via libera della Giunta regionale d'Abruzzo ai concorsi per 50 unita' di categoria "D" e 12 posti da dirigente. "L'esecutivo - si legge in una nota - ha approvato il piano dei fabbisogni di personale, per le annualita' 2018-2019, e la dotazione organica della Giunta Regionale, cosi' come rideterminata per effetto delle delibere n. 817 del 5.12.2016, n. 829 dell'11.12.2016 e n. 878 del 27.12.2016; ha altresi' autorizzato, per l'anno 2017, a condizione del rispetto dei termini di approvazione del bilancio di previsione e del conto consuntivo ai sensi del D.L. n 113/2016, il piano assunzionale. Una percentuale di posti, nei limiti della normativa vigente, sara' riservata ai dipendenti di categoria, al fine di valorizzare le professionalita' interne. In particolare, la Giunta intende garantire con immediatezza, attraverso la immissione di adeguate professionalita', il rafforzamento amministrativo dei gruppi di attivita' relativi a Trasporti e Infrastrutture; Governo del Territorio - Genio Civile; Discariche e Autorita' Ambientale; Rapporti con l'Europa e gestione dei progetti comunitari, anche con riferimento a progetti di carattere culturale e turistico; Bilancio, Programmazione e Gestione delle risorse umane; Audit; Soggetto Aggregatore e Razionalizzazione della Spesa. Inoltre, l'amministrazione D'Alfonso mira ad attuare una complessiva strategia di riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture, in ragione della quale sono necessarie le immissioni di personale dirigente. "Le procedure verranno avviate immediatamente - ha spiegato il direttore del Dipartimento Risorse, Fabrizio Bernardini - prima fra tutte quella riguardante la mobilita' esterna. I bandi saranno redatti con celerita' per la strutturazione di prove altamente selettive che consentano di reclutare la professionalita' migliori. Contiamo di sottoscrivere i contratti con i vincitori entro l'estate 2018". 

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Commercio estero, Sace: Abruzzo tra i migliori, +9,7% in 2016 

L'Abruzzo e' la regione esportatrice del centro Italia con il tasso di crescita maggiore: +9,7% nel 2016, con oltre otto miliardi di beni esportati. L'incremento e' stato trainato in particolare da alcuni settori. I primi cinque - mezzi di trasporto, meccanica strumentale, gomma e plastica, alimentari e bevande, prodotti in metallo - rappresentano piu' dell'80% del totale regionale, per un valore di oltre 6 miliardi di euro. E' quanto emerge dal rapporto di Sace, societa' del gruppo Cassa Depositi e Prestiti. Il settore dei mezzi di trasporto, cresciuto nel 2016 del 12%, e' quello con il maggior peso sull'export regionale e conta quasi per la meta' del totale (+48,3%). Altri settori in forte espansione sono la meccanica strumentale, con un +14,8% rispetto al 2015, e i prodotti in metallo, le cui esportazioni sono aumentate del 18,4%. Anche gli apparecchi elettronici hanno registrato un'ottima performance (+16,8%). Per quanto riguarda i mercati di destinazione, i 28 Paesi dell'Unione Europea contano per oltre tre quarti (76,4%) dell'export abruzzese. In particolare, cinque mercati rappresentano quasi il 60% del totale esportato. La Germania, con un quota del 19,4%, si piazza al primo posto. Seguono Francia e Regno Unito, rispettivamente con il 17,7% e il 10,3%. Al quarto posto gli Stati Uniti (5,8%), mentre al quinto si piazza la Polonia con il 4,9%. Con oltre 4,7 miliardi di beni acquistati nel 2016, questi cinque Paesi coprono il 58,2% dell'export abruzzese. Nel 2016 le esportazioni regionali verso questi cinque Paesi sono aumentate, in particolare verso gli Stati Uniti (+20%) e la Francia (+15%). Quelle verso la Germania, che resta il primo mercato per le esportazioni abruzzesi, hanno registrato un incremento dell'8,2%. Si registra una forte crescita anche verso le destinazioni extra-Ue: sebbene abbiano un peso piuttosto ridotto (23,6%), nel 2016 sono aumentate del 14,9%. Tra le 15 geografie prioritarie individuate dal rapporto di Sace ve ne sono alcune considerate a minor rischio. Le imprese abruzzesi potranno focalizzarsi su di esse. Si tratta della Repubblica Ceca per quanto riguarda i mezzi di trasporto, della Cina per la gomma e plastica, degli Stati Uniti per alimentari e bevande. Anche la Russia, sebbene considerato un Paese a rischio maggiore, rappresenta un importante mercato per l'export regionale, in particolare nei settori dei mezzi di trasporto e della meccanica strumentale. Per quanto riguarda il primo trimestre del 2017, l'export abruzzese ha registrato un incremento dell'1,2% rispetto ai primi tre mesi del 2016. L'andamento verso i Paesi dell'Unione Europea (+1,3%) e' stato positivo. Anche l'export verso i Paesi extra-UE e' cresciuto, anche se in misura minore (+0,6%): performance dovuta all'andamento negativo dei metalli, della meccanica strumentale e dei prodotti in gomma e plastica. Trend positivo, invece, per mezzi di trasporto e alimentari. Crescita sopra la media per tessile e abbigliamento, farmaceutica e altra manifattura. "Saranno numerose - si legge in una nota - le opportunita' anche per le imprese dell'Abruzzo, dove Sace e Simest, nel corso dell'ultimo anno, hanno mobilitato risorse per 300 milioni di euro in favore di 500 imprese locali, in prevalenza Pmi". 

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Gentiloni, impegno totale per la ricostruzione

"L'impegno è totale" del Governo. A confermarlo è il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni parlando alla inaugurazione della scuola dell'infanzia a Capitignano. "Abbiamo bisogno di certezze e la certezza e l'impegno del governo, del Parlamento e delle Istituzioni per l'opera di ricostruzione". Prima dell'inaugurazione Gentiloni si era recato in visita privata nel comune di Campotosto. I due centri hanno rivissuto la paura del terremoto con le ultime due scosse dei giorni scorsi di magnitudo 3.3 e 3.7 proprio con epicentro a Campotosto.

Gentiloni ha quindi sottolineato la volontà di tornare nelle aree del sisma. "Ci tengo a venire frequentemente nelle zone colpite dal terremoto", ha detto il premier. La cerimonia d'inaugurazione della scuola dell'infanzia di Capitignano, centro dell'Abruzzo, verso il confine con il Lazio, colpito dal sisma del 2009 e dai terremoti del centro Italia, riguarda una struttura realizzata con i fondi del post sisma dell'Aquila del 2009 grazie all'impegno dell'Ufficio speciale per la ricostruzione dei comuni del cratere (Usrc).

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L’economia italiana accelera, produzione e occupazione aumentano

Si rafforzano le prospettive di crescita dell'economia italiana. E' quanto rileva l'Istat nella nota mensile. "In un quadro internazionale caratterizzato dalla crescita dell'economia statunitense e dell'area euro, l'economia italiana accelera sostenuta da una crescita diffusa tra i settori produttivi e dall'aumento dell'occupazione - si legge nella nota -. L'indicatore anticipatore mantiene un'intonazione positiva segnando un rafforzamento delle prospettive di crescita". Nel secondo trimestre 2017, il prodotto interno lordo in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha segnato un aumento dello 0,4% sul trimestre precedente, registrando la crescita tendenziale piu' alta degli ultimi sei anni (+1,5% rispetto al secondo trimestre 2016).

 Per quanto riguarda le famiglie, nel secondo trimestre del 2017, e' proseguito l'aumento dei consumi finali nazionali seppure con una intensita' inferiore a quella del trimestre precedente (+0,2% da +0,5%). L'aumento della spesa delle famiglie residenti (+0,2%) e' stato bilanciato dalla diminuzione di quella delle amministrazioni pubbliche (-0,1%). Tra le componenti della spesa delle famiglie, nel secondo trimestre i beni durevoli sono diminuiti (-0,6% la variazione congiunturale) dopo un periodo di crescita prolungata, mentre i consumi di servizi si sono consolidati (+0,6%). Il numero degli occupati, invece, a luglio ha continuato a crescere, raggiungendo il livello di 23.063 migliaia di unita' (+0,3% rispetto a giugno, 59 mila individui in piu', Figura 6). Tale aumento e' stato determinato esclusivamente dalla componente maschile (+0,6%, 86 mila unita' in piu') mentre l'occupazione femminile si e' ridotta dello 0,3% (-28 mila unita')

Dopo tre mesi di rallentamento, in agosto l'inflazione ha segnato una lieve risalita: in base alla stima preliminare l'indice dei prezzi al consumo (NIC) ha registrato un aumento su base annua dell'1,2%, un decimo di punto percentuale in piu' rispetto a luglio. La ripresa ha risentito essenzialmente dei rincari dei beni energetici (+4,5% dal +3,5% di luglio) e del suo impatto sui servizi di trasporto. L'inflazione di fondo si e' confermata moderata (+1,0%), pur aumentando di due decimi di punto come conseguenza dell'accelerazione nei servizi; i beni industriali non energetici sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno. Infine, ad agosto l'indice del clima di fiducia dei consumatori ha registrato un forte aumento alimentato dal miglioramento di tutte le componenti e dalla diminuzione delle aspettative sulla disoccupazione. L'indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento anche se i segnali sono eterogenei tra i diversi settori economici. Il clima di fiducia delle imprese e' aumentato nella manifattura (con un peggioramento dei giudizi sugli ordini, ma un miglioramento delle attese sulla produzione) e nei servizi; nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio ha evidenziato un peggioramento

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Tributi e servizi, Abruzzo al top secondo il Sole 24 ore

La quarta edizione del "Taxpayer Italia", realizzato dal Centro Studi Sintesi per il Sole 24 ore, nel 2017 premia l’Abruzzo. La Regione riuscirebbe meglio di tutte le altre a soddisfare il mix tra livello di tasse e offerta di servizi. Secondo quanto si legge nell’articolo pubblicato dal giornale in edicola questa mattina, l’Abruzzo «ha raggiunto la vetta grazie soprattutto alle performance sui fronti sicurezza e ambiente». Al secondo e terzo posto rispettivamente Umbria e Marche. Nel 2017 la "regione ideale" «avrebbe la tassazione della Calabria (5.254 euro per abitante) e il livello di servizi del Veneto (punteggio dell'indicatore sintetico pari a 132)».

La ricerca del Centro Studi Sintesi, sulla scorta di quanto realizzato oltre oceano da Wallet Hub, si basa su 25 indicatori, articolati in sei aree. «Gli indicatori finali di ciascuna delle sei aree sono stati poi ponderati sulla base dei pesi utilizzati nello studio di Wallet Hub ed espressi con un numero indice, ponendo la media Italia pari a 100. Per determinare, invece, il livello di pressione tributaria in ciascun territorio ci si è avvalsi dei "Conti pubblici territoriali" (Cpt), utilizzando la media delle entrate tributarie delle amministrazioni pubbliche dell'ultimo triennio disponibile (2013-2015), escludendo i contributi sociali, visto che l'obiettivo dello studio è mettere in relazione la tassazione con i servizi generali. Anche in questo caso è stato creato un numero indice, con la media nazionale sempre pari a 100» si legge ancora nell’articolo.  

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Tasse, ogni italiano paga in media 8.000 euro nel 2017

Quest'anno ciascun italiano paghera' mediamente 8 mila euro di imposte e tasse, importo che sale a quasi 12 mila euro considerando anche i contributi previdenziali. La piu' elevata e' l'Irpef, la piu' frequente, quotidiana l'Iva, la piu' odiata dalle imprese l'Irap, quella piu' odiata dalle famiglie l'Imu e la Tasi. Lo rileva la Cgia di Mestre che ha individuato un centinaio di tasse italiane, un elenco composto da addizionali, accise, imposte, sovraimposte, tributi, ritenute, ecc. "A un sistema tributario molto frammentato - dice Paolo Zabeo coordinatore della Cgia - che continua a tartassare cittadini e imprese, si accompagna un gettito estremamente concentrato in poche voci: le prime 10 imposte, infatti, valgono 421,1 miliardi di euro e garantiscono l'85,3% del gettito tributario complessivo che nel 2015, ultimo dato disponibile, si e' attestato a 493,5 miliardi di euro"

Le imposte che pesano di piu' sui portafogli dei cittadini italiani sono l'Irpef e l'Iva e rappresentano piu' della meta' (il 54,2%) del gettito totale. La prima (Imposta sul reddito delle persone fisiche) garantisce alle casse dello Stato un gettito di 166,3 miliardi (il 33,7%, un terzo del totale) mentre la seconda e' pari a 101,2 miliardi (20,5%). Per le aziende le imposte che pesano di piu' sono l'Ires (Imposta sul reddito delle societa'), che nel 2015 ha consentito all'erario di incassare 31,9 miliardi e l'Irap (Imposta regionale sulle attivita' produttive) che ha assicurato 28,1 miliardi di gettito. Va altresi' tenuto conto che la pressione tributaria (imposte, tasse e tributi sul Pil) in Italia (29,6%) e' la quarta piu' elevata dell'Area euro dopo la Danimarca, la Svezia, la Finlandia e il Belgio; e superiore di ben 6 punti percentuali rispetto a quella tedesca (23,6%). Ritornando alla lista delle 100 tasse italiane affiorano secondo Cgia curiosita' che non tutti conoscono. La piu' singolare quella applicata dalle Regioni sulle emissioni sonore degli aeromobili; la piu' lunga (come dicitura): imposta sostitutiva imprenditori e lavoratori autonomi regime di vantaggio e regime forfetario agevolato; tra le piu' stravaganti le imposte sugli spiriti (distillazione alcolici), quelle sui gas incondensabili e sulle riserve matematiche di assicurazione (tasse su accantonamenti obbligatori delle assicurazioni). La tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili e, infine, tutte le sovraimposte di confine applicate dalla dogana come quelle sugli spiriti, sui fiammiferi, sui sacchetti di plastica non biodegradabili, sulla birra.

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Cresa, in Abruzzo meno richieste di laureati e diplomati 

Le imprese abruzzesi dell'industria e dei servizi prevedono di assumere tra agosto e ottobre di quest'anno 18.020 lavoratori, dei quali il 10,2% laureati, il 36,4% diplomati, il 28,0% titolari di diplomi professionali e il 25,3% lavoratori senza formazione specifica. Emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere in accordo con l'Anpal.

Laureati e diplomati, quindi, pesaranno meno in regione rispetto alla media in Italia (rispettivamente 14,6% e 38,1%) mentre gli assunti con diplomi professionali o senza formazione specifica saranno piu' numerosi rispetto alla media italiana (rispettivamente 25,1% e 22,1%). Le imprese abruzzesi, inoltre, si aspettano di avere difficolta' a trovare un laureato su 3 (35,6%) mentre sara' meno complicato reperire diplomati e titolari di diplomi professionali (rispettivamente 22,3% e 25,2%) e soprattutto lavoratori senza formazione specifica (11,3%). Tra i laureati saranno piu' richiesti quelli con indirizzo economico (440), seguiti da quelli con indirizzo giuridico (260), e ingegneri elettronici e industriali (rispettivamente 170 e 150). Le imprese prevedono difficolta' nel trovare 3 ingegneri elettronici su 4 (74,0%) e 2 ingegneri industriali su 3 (68,8%), principalmente a causa del ridotto numero di candidati.

Le minori difficolta' si riscontrano per i laureati con indirizzo giuridico (1,1% delle 260 assunzioni) e con indirizzo sanitario (6,8% delle 130 assunzioni). A livello provinciale, si prevede il maggior numero di assunzioni di laureati in ingegneria elettronica e con indirizzo giuridico a L'Aquila (rispettivamente 60 e 130), economico e sanitario a Pescara (rispettivamente 160 e 50), in ingegneria industriale e con indirizzo linguistico a Chieti (rispettivamente 50 e 40). Tra i diplomati saranno piu' ricercati quelli con indirizzo amministrazione e finanza (810), meccanica e meccatronica (760), elettronica (470), turismo (450) e informatica (260). Le imprese prevedono grandi difficolta' nel reperimento di diplomati con indirizzo costruzioni (79,1% delle 160 assunzioni) e socio-sanitario (85,9% delle 90 assunzioni). A livello provinciale il maggior numero di assunzioni programmate di diplomati con indirizzo elettronico informatico e costruzioni sara' a L'Aquila (rispettivamente 150, 80 e 60), turismo a Teramo (150), amministrazione a Pescara (260), meccanica a Chieti (340). 

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Lavoro, il numero di occupati supera quota 23 milioni

 

Dieci anni dopo l'inizio della crisi economica, in l'Italia il numero di occupati supera quota 23 milioni. Una soglia oltrepassata solo nel 2008. Aumentano sia i lavoratori dipendenti sia gli indipendenti. Sale tuttavia all'11,3% il tasso di disoccupazione, che rimane stabile tra i giovani (35,5%). Lo rileva l'Istat, che stamani ha diffuso i dati su occupati e disoccupati a luglio. Lo scorso mese la stima degli occupati e' cresciuta dello 0,3% rispetto a giugno, con un aumento di 59mila unita', "confermando la persistenza della fase di espansione occupazionale", spiegano gli esperti dell'istituto di statistica. Su base annua gli occupati sono cresciuti dell'1,3% (+294mila). Aumenta a luglio anche il numero di chi cerca lavoro (2,1%, ovvero +61mila persone), soprattutto tra le donne. "L'aumento della disoccupazione - spiega l'Istat - e' attribuibile esclusivamente alla componente femminile e interessa tutte le classi di eta', mentre si registra una stabilita' tra gli uomini". Il tasso di disoccupazione sale all'11,3% (+0,2 punti percentuali), quello giovanile si attesta al 35,5% (+0,3 punti).

Intanto arrivano anche i dati dell'Osservatorio Inps sul precariato. Nei primi sei mesi dell'anno sono stati attivati 822.593 contratti a tempo indeterminato, comprese le trasformazioni, con un calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2016 quando i contratti stabili erano pari a 845.702. Inoltre, nello stesso periodo, nel settore privato, si registra un saldo, tra assunzioni e cessazioni, pari a +945.000, superiore a quello del corrispondente periodo sia del 2016 (+719.000) che del 2015 (817.000). Positivi i commenti del Governo. A cominciare dal premier Paolo Gentiloni, che sui dati Istat osserva: "Gli italiani occupati superano 23 milioni, un record. Ancora molto da fare contro disoccupazione ma effetti positivi da jobs act e ripresa".

Il tasso di disoccupazione nell'eurozona è rimasto al 9,1% a luglio, stabile rispetto a giugno in in flessione dal 10% di luglio 2016. Lo riferisce Eurostat, precisando che si tratta del tasso inferiore dal febbraio del 2009. La disoccupazione dell'Ue a 28 è stata del 7,7% a luglio, stabile rispetto a giugno e in calo rispetto all'8,5% di un anno prima.

Tra gli Stati membri, i tassi di disoccupazione più bassi sono stati registrati in Repubblica Ceca (2,9%), Germania (3,7%) e a Malta (4,1%). I tassi di disoccupazione più elevati si sono visti in Grecia (21,7% nel maggio 2017) e Spagna (17,1%). Rispetto a un anno fa, il tasso di disoccupazione è diminuito in tutti gli Stati membri per i quali i dati sono comparabili nel tempo, ad eccezione della Finlandia, dove è rimasto stabile. Le maggiori riduzioni sono state registrate in Croazia (dal 13,2% al 10,6%), Spagna (dal 19,6% al 17,1%), Slovacchia (dal 9,7% al 7,3%) e Cipro (dal 13% al 10,8%).Il tasso di disoccupazione giovanile si è attestato al 19,1% nell'eurozona, in calo dal 20,8% di un anno prima. Nell'area della moneta unica 2.670 under 25 erano senza lavoro e in cerca. Il più basso tasso di disoccupazione giovanile si è registrato a luglio in Germania (6,5%), mentre i più alti si sono visti in Grecia (44,4% in maggio), Spagna (38,6%) e Italia (35,5%).

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Reddito di inclusione, assegno fino 490 euro a famiglia

Per le famiglie in difficolta' arriva dal 2018 il Rei, nuova misura permanente di contrasto alla poverta': ecco come funziona e chi riguarda il Reddito diinclusione, previsto dal decreto legislativo che riordina le prestazioni di natura assistenziale approvato oggi dal Consiglio dei ministri in via definitiva. Tra le altre misure sostituisce il Sia (sostegno per l'inclusione attiva) e l'Asdi (l'assegno sociale di disoccupazione erogato dopo la Naspi). COSA PREVEDE: il Rei e' un beneficio economico condizionato alla prova dei mezzi e all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. Viene riconosciuto ai nuclei familiari che hanno un Isee non superiore a 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20.000 euro. Il Rei e' compatibile con un'attivita' lavorativa (fermi restando i requisiti economici) ma non con la percezione della Naspi o di altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione involontaria. TETTO MASSIMO A 490 EURO A NUCLEO: Il beneficio puo' arrivare al massimo a 190 euro per una persona sola fino a quasi 490 euro per un nucleo di 5 o piu' persone. Il reddito viene erogato per 12 mensilita' e puo' durare al massimo 18 mesi. Sara' necessario che trascorrano almeno 6 mesi dall'ultima erogazione prima di poterlo richiedere di nuovo. Il tetto e' legato a quello dell'assegno sociale per gli over 65 senza reddito. 500.000 FAMIGLIE COINVOLTE: In prima applicazione sono ammessi al Rei con priorita' i nuclei con figli minorenni o disabili, donne in stato di gravidanza o disoccupati ultra cinquantacinquenni. A regime le famiglie coinvolte saranno 500.000 per circa 1,8 milioni di persone complessive. Sono pari a oltre due miliardi le risorse destinate alla misura a regime. PROGETTO PERSONALIZZATO PER USCIRE DALLA POVERTA': oltre alla componente economica il Rei si concentrera' sull'occupabilita' della persona che lo chiede, guardando alla sua situazione complessiva e dando vita a un "progetto personalizzato" volto al superamento della condizione di poverta'. RICHIESTE DAL PRIMO DICEMBRE: ci saranno desk dedicati nei comuni e pratiche "sprint" in modo da ottenere il via libera, se ci sono i requisiti, entro 20 giorni. Possono fare richiesta i cittadini italiani, i comunitari e gli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno. BENEFICIO EROGATO CON CARTA PREPAGATA: Il nucleo che avra' diritto al beneficio avra' una Carta di pagamento elettronica (Carta Rei), simile a una prepagata. La Carta potra' essere usata, per meta' dell'importo, anche per fare prelievi di contanti. Finora invece l'uso e' stato vincolato sempre ad acquisti nei supermercati, nelle farmacie o alle poste.

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Regione Abruzzo, premialità di 69 milioni alla sanità dal tavolo di monitoraggio

Una premialità di 69 milioni e 700mila di euro alla sanità abruzzese, assegnati alla Regione Abruzzo dal tavolo di monitoraggio (costituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell'Economia e Finanze). Nel documento che dà il via alla premialità si evidenzia l'adempimento degli obiettivi previsti per l'annualità 2015 (quelli del 2016 sono ancora in corso di verifica), presupposto per l'erogazione dell'ulteriore finanziamento. Viene inoltre sottolineato l'equilibrio economico del sistema sanitario regionale, grazie agli utili portati a nuovo e agli accantonamenti stanziati per il ripiano delle perdite ancora presenti nello stato patrimoniale relativo alla Gestione sanitaria accentrata. La Regione Abruzzo inoltre ha rispettato i limiti previsti dalla normativa per il pagamento dei debiti pregressi degli enti del servizio sanitario: al 31 marzo scorso era stato erogato il 100 per cento delle risorse ricevute dallo Stato - e in parte anche dal bilancio regionale - per il saldo dei fornitori. Il tavolo ha poi preso atto del rispetto dei tempi medi di pagamento da parte delle Asl abruzzesi.

Per quanto riguarda il Piano di riqualificazione del Servizio sanitario regionale, i tecnici ministeriali hanno valutato favorevolmente i risultati degli indicatori Lea 2015 (i livelli essenziali di assistenza), assegnando un punteggio di 182, livello mai raggiunto dall'Abruzzo. E' stata invece sollecitata la definitiva implementazione delle forme associative per l'assistenza primaria, oltre alla stesura di un documento completo sull'assistenza territoriale sulla base di quanto previsto dal Piano di riqualificazione. "Credo che questo verbale - commenta l'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci - sia la migliore risposta alle polemiche dei mesi scorsi, che mettevano in dubbio i risultati del lavoro messo in campo dal governo regionale in questi 3 anni. Un lavoro che continua, e che per il 2016 vedrà il raggiungimento di altri obiettivi fino a qualche tempo fa impensabili per l'Abruzzo".

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