"Complessivamente, all'incirca i due terzi dei ballottaggi di domenica si collocano in una situazione intermedia di incertezza riguardo all'esito del voto". Lo afferma un'analisi dell'Istituto Cattaneo che misura il grado di incertezza del risultato nei 111 Comuni superiori chiamati al ballottaggio domenica prossima. L'analisi si basa su due fattori: Il primo fattore e' rappresentato dalla percentuale di voti raccolti dal candidato piu' votato nel primo turno. Chi si e' avvicinato maggiormente alla soglia del 50% e' piu' probabile che riesca a superarla anche nel ballottaggio. Il secondo e' dato dalla differenza tra i due candidati che sono stati ammessi al ballottaggio: minore sara' questo scarto, piu' alta sara' la probabilita' di assistere a una competizione dall'esito imprevedibile. Sulla base di cio' il Cattaneo reputa i ballottaggi a Gorizia, Asti, Belluno e Lecce (in misura minore, anche L'Aquila e Rieti) quelli in cui la rimonta del seconda appare poco probabile. Inoltre "le competizioni dall'esito piu' incerto si concentrano soprattutto nelle cosiddette regioni "rosse" (Emilia-Romagna, Toscana, Umbria e Marche), mentre quelle piu' "scontate" si ritrovano nei comuni del Nord-ovest e del Nord-est", si spiega nell'analisi secondo cui, nelle Regioni rossi, il "progressivo indebolimento del principale partito di centrosinistra" da' ai ballottaggi un'ulteriore grado di incertezza. E, spiega l'Istituto Cattaneo, "il "combinato disposto" rappresentato dalla riduzione dei consensi al principale partito del centrosinistra e dal meccanismo del ballottaggio (che tende ad aggregare le preferenze degli sconfitti in opposizione al partito tradizionalmente egemone) potrebbe intaccare, o ridurre significativamente, il dominio dello schieramento di centrosinistra" in quelle aree.
Leggi Tutto »È aumentata del 300% l’Iva evasa scoperta dalla Guardia di Finanza
È aumentata del 300% l'Iva evasa dagli evasori totali scoperti dalla Guardia di Finanza in questo scorcio d'anno, passando dai 900 milioni di euro dei primi 5 mesi del 2016 ai 3,5 miliardi del 2017. E' quanto emerge dal bilancio operativo delle Fiamme Gialle dei primi 5 mesi dell'anno, diffuso in occasione del 243° anniversario della fondazione del corpo. Questo aumento, si legge in una nota, è anche da ricondurre al Piano denominato 'Omesse comunicazioni Iva' che i Reparti del Corpo stanno svolgendo, su tutto il territorio nazionale, nei confronti di quegli operatori che, invitati a regolarizzare (in un'ottica di 'compliance') la propria posizione fiscale, non hanno risposto o non si sono ravveduti. In aumento anche i casi di evasione fiscale internazionale: 339 in tutto (pari al 67% in più rispetto ai primi cinque mesi del 2016), tra fittizie residenze, occultamento di patrimoni e disponibilità all'estero più altre 'manovre', compiute al solo fine di portare 'oltreconfine' i redditi realizzati in Italia. Un aumento del 198% è stato poi registrato nei sequestri ai soggetti fiscalmente pericolosi ai sensi della normativa antimafia applicata ai reati fiscali, con un valore che, dai 97,5 milioni di euro del 2016, ha raggiunto nel 2017 ben 290 milioni
Un aumento del 198% è stato poi registrato nei sequestri ai soggetti fiscalmente pericolosi ai sensi della normativa antimafia applicata ai reati fiscali, con un valore che, dai 97,5 milioni di euro del 2016, ha raggiunto nel 2017 ben 290 milioni. Tutte le cifre dell'attività svolta dalla Guardia di Finanza nel 2017, dalla lotta all'evasione e agli sprechi, al contrasto della criminalità economica e organizzata e dei traffici illeciti, saranno diffuse, nel dettaglio, in occasione della cerimonia militare che si terrà oggi a L'Aquila, alla presenza del Capo dello Stato, del ministro dell'Economia e delle Finanze e del Comandante Generale del Corpo.
Leggi Tutto »Teramo, le polemiche sulle scelta del titolo bloccano il convegno
"Siamo assolutamente indignati, ci sono familiari di alcune vittime che mi hanno chiamato piangendo. Inizialmente pensavo fosse uno scherzo e quando ho visto i simboli di tutte le istituzione ho fatto fatica a crederci". Cosi' Gianluca Tanda, portavoce del comitato delle vittime dell'Hotel Rigopiano di Farindola, commenta il titolo del convegno in programma domani alle 9, al Campus universitario di Teramo: 'Dalla grande calamita' una valanga di opportunità'. Sul manifesto che pubblicizza l'evento campeggiano i loghi di diverse istituzioni, a partire da Regione Abruzzo, Universita' di Teramo, Fondazione Gran Sasso e Accademia italiana Scienze forestali-Firenze. Tra i relatori compaiono i nomi del governatore Luciano D'Alfonso, del rettore dell'Universita' di Teramo Luciano D'Amico, del sindaco di Teramo Maurizio Brucchi e del presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. "Mi e' sembrato di risentire le risate di quegli affaristi che si fregavano le mani quando ci fu il terremoto del 2009 a L'Aquila", aggiunge Tanda.
Tante le reazioni sia politiche che sui social network ma anche degli addetti ai lavori al titolo del convegno previsto domani a Teramo, e ospitato dall' Universita', 'Dalla grande calamita' una valanga di opportunita'', che ha subito richiamato alla mente la tragedia dell'hotel Rigopiano travolto da una valanga sotto cui sono morte 29 persone e di cui proprio il 18 giugno scorso si sono commemorati i 5 mesi dal quel 18 gennaio. Dietro al titolo l'immagine della locandina evoca proprio quella valanga. Sara Marcozzi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, afferma in una nota che "l'unica opportunita' che si e' persa e' quella di tacere. Dopo la tragedia di Rigopiano, le vittime, i milioni di euro di danni alle imprese, le inefficienze della Regione, la carenza di mezzi di soccorso che ci hanno portato a donare una turbina spalaneve alla Protezione Civile Abruzzese - prosegue Marcozzi - leggere il vergognoso titolo di questo convegno fa rabbrividire". Il consigliere pentastellato, infine, invita "il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, il rettore D'Amico, il sindaco Brucchi, il presidente della Provincia Di Sabatino e gli organizzatori, a chiedere scusa e annullare il convegno". Difficile stabilire la paternita' dell'iniziativa. Tanti i loghi che compaiono nella fascia superiore al titolo contestato. Nell'ordine: Accademia italiana di Scienze Forestali - Firenze; Istituto Zooprofilattico G.Caporale di Teramo; Regione Abruzzo; Comando unita' tutela forestale ambientale e agroalimentare Carabinieri; Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; Fondazione Gran Sasso; Universita' degli Studi di Teramo. Introduzione e moderazione affidata al vicepresidente dell'Accademia di scienze forestali, Raffaello Giannini. Tra gli interventi quello del comandante del Gruppo Carabinieri Forestale Teramo, Gualberto Mancini, e dell'assessore regionale all'Agricoltura, Dino Pepe. "Credo sia davvero qualcosa di pessimo gusto e l'espressione di una macabra umanita'. Lo scorso gennaio, infatti, a molte persone quella valanga non ha dato opportunita', bensi' ha portato via per sempre l'affetto dei propri cari", commenta il deputato abruzzese di Forza Italia Fabrizio Di Stefano.
Non saro' presente al convegno poiche' non risultano inviti in questo senso alla mia segreteria ne' richieste di patrocinio alla struttura di Presidenza". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, in una nota prende le distanze dal titolo di un convegno previsto domattina a Teramo dal titolo 'Dalla grande calamita' una valanga di opportunita'' dove, nel manifesto, c'e' anche il suo nome. "Stigmatizzo il titolo dato all'incontro che mantiene sanguinante una ferita dolorosissima - afferma il presidente della Regione - le parole a volte sono sassi, anche se involontari". "Tra l'altro - tiene a precisare D'Alfonso - domani saro' impegnato a Roma in una serie di appuntamenti istituzionali calendarizzati da tempo"
"Non siamo noi gli organizzatori del convegno, abbiamo fatto solo divulgazione ai nostri iscritti attraverso il nostro sito, su richiesta del Gruppo Carabinieri Forestale di Teramo, e non ho difficolta' a dire che abbiamo ricevuto alcune email, di privati cittadini ma anche di iscritti, in cui e' stata espressa perplessita' sul titolo dell' iniziativa". Cosi' il presidente della Federazione regionale degli Ordini dei dottori Agronomi e dottori Forestali d'Abruzzo, Mario Di Pardo, a proposito del titolo e della locandina del convegno in programma domani alle 9, al Campus universitario di Teramo: 'Dalla grande calamita' una valanga di opportunita'', gia' stigmatizzato dal presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso (che ha annunciato la sua assenza ai lavori di domani), da M5s Abruzzo, dal parlamentare di Fi Fabrizio Di Stefano e dal comitato delle vittime dell'Hotel Rigopiano di Farindola, travolto a gennaio scorso da una valanga. "Sul titolo preferisco non esprimermi personalmente. Qualsiasi decisione o posizione la prendiamo sempre insieme, con i presidenti degli ordini provinciali" aggiunge Di Pardo. "Posso dire che per il giorno successivo, venerdi' 23 giugno, a Palazzo Silone di L'Aquila, come Federazione regionale abbiamo promosso un seminario sulle proposte per un approccio interdisciplinare e interistituzionale sul tema 'Rischio ambientale e prevenzione valanghe: una responsabilita' pubblica e privata'. Ci siamo stupiti quindi dell'iniziativa promossa per il giorno prima, quasi a cavallo della nostra che ha, comunque, un taglio completamente diverso: a noi interessa mettere intorno ad un tavolo enti e persone con differenti competenze e responsabilita', per arrivare con spirito costruttivo ad un'idea, una proposta da seguire affinche' non si ripetano piu' fatti come quelli di Rigopiano".
Leggi Tutto »Confesercenti, consumi in calo del 47 milardi rispetto al 2007
Nel 2016 i consumi finali degli italiani, al netto dell'inflazione, sono ancora inferiori del 4,8% rispetto ai livelli pre-crisi (2007), per circa 47 miliardi di euro in meno in valori assoluti. E' il calcolo fatto da Cer Eures in una ricerca condotta per Confesercenti, presentata all'assemblea annuale della confederazione. Secondo lo studio la ripresa dei consumi "non e' ancora arrivata" e continuando ai ritmi attuali, si tornera' ai livelli di consumi del 2007 solo nel 2020. La spesa per consumi delle famiglie italiane e' passata da 984,6 miliardi di euro del 2007 a 908,6 miliardi nel 2013 e 937,5 nel 2016. "In questo quadro - sottolineano gli istituti di ricerca - l'annuncio del blocco delle clausole di salvaguardia e' estremamente positivo. L'aumento Iva previsto, infatti, avrebbe frenato ancora di piu' la ripresa dei consumi e la crescita del Pil. Se si procedesse all'innalzamento delle aliquote, perderemmo a regime 8,2 miliardi di consumi: si tratta di circa 305 euro di spesa in meno a famiglia. Sul prodotto interno lordo, invece, l'impatto negativo ammonterebbe a -5 miliardi di euro. L'effetto atteso sui prezzi, infatti, e' di un aumento dello 0,7%. Una stangata che si trasformerebbe quasi completamente in contrazione di spesa, anche considerando che le due aliquote interessano molti servizi e generi di largo consumo, colpendo anche le fasce piu' deboli della popolazione. L'aumento dell'Iva penalizzerebbe i consumatori italiani anche nel confronto europeo: dal punto di vista dell'imposizione sui consumi l'Italia si colloca tra le prime posizioni nel panorama internazionale, seconda solo alla Svezia, paese noto per l'elevata pressione fiscale come il resto dei paesi scandinavi. Sommando la tassazione dei consumi nelle forme vigenti oggi, si ottiene per l'Italia un valore dell'11.7 per cento del Pil, in salita dal 10,3 registrato nel 2008. E che si confronta con l'11 per cento della Francia, fino al ben piu' modesto 9,5 per cento osservato in Spagna.
Leggi Tutto »Raccolta Raae, Mazzocca: continua trend positivo Abruzzo
Il Sottosegretario regionale Mario Mazzocca illustra gli ultimi dati relativi al dossier sulla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettroniche (Raee) su territorio regionale. L'impegno profuso nell'ultimo biennio - spiega Mazzocca - volto alla progressiva costruzione di una idonea rete impiantistica pubblica disseminata sul territorio, sta dando i suoi frutti. Completata l'attuazione del programma d'investimenti appositamente dedicato, la Regione Abruzzo disporra' di una efficiente "Rete regionale di riciclo" delle Aee a beneficio dell'intera comunita' regionale, dalle utenze domestiche al mondo dell'impresa. Secondo i dati del dossier sulla gestione dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (Raee), nel 2016 la Regione Abruzzo ha raccolto 4.962.206 kg di Raee con una media pro capite che si attesta a 3,74 kg/ab. Tra le province, Chieti si classifica al primo posto per raccolta assoluta, Teramo e' la piu' virtuosa per raccolta pro capite. La Regione Abruzzo e' impegnata nel settore della gestione integrata dei rifiuti e nella realizzazione di politiche ambientali coerenti con i nuovi indirizzi comunitari, improntati sull'economia circolare, fondata sul massimo recupero di materia dagli rifiuti stessi. Il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) e dei rifiuti prodotti dallo stesso e' inserito pienamente all'interno delle politiche di recupero e riciclo realizzate nella Regione dagli enti pubblici e dagli operatori economici interessati. I rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), se adeguatamente trattati, rappresentano una fonte di risorse di elevato valore economico. In tale contesto l'impegno della Regione Abruzzo nella gestione e nel trattamento dei Raee si evince dall'analisi dei seguenti dati. La nona edizione del "Rapporto Annuale 2016 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia" a cura del Centro di Coordinamento Raee e' stata presentata lo scorso 28 marzo a Milano. Il report presenta i dati di raccolta del Paese e analizza i risultati conseguiti nelle singole regioni italiane, tra cui l'Abruzzo. Secondo i dati del Centro di Coordinamento Raee, nel 2016 l'Abruzzo ha raccolto 4.962.206 kg di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (4.479.497 nel 2015), registrando un buon incremento del 10,78% rispetto all'anno precedente (che si aggiunge al +12,83% del 2015, per una percentuale complessiva pari a 23,61% nell'ultimo biennio). Risulta in aumento anche la raccolta pro capite, che si attesta attorno a 3,74 kg per abitante (3,36 kg/ab nel 2015), un dato ancora insufficiente ma che progressivamente si avvicina alla media nazionale (4,68 kg/ab.). Nel 2016 incrementa dell'11% anche la rete di Centri di Conferimento, le strutture dove i cittadini possono conferire gratuitamente i propri Raee. Sul territorio abruzzese sono attivi 56 Centri di Raccolta comunali, di cui 36 aperti dalla Distribuzione, e 13 Altri Centri. In media sono presenti 4,4 strutture ogni 100.000 abitanti (3,9 nel 2015), un dato comunque ancora inferiore rispetto alla media nazionale di 7 centri/100.000 ab ma che, ultimata la "Rete regionale di riciclo" in corso di avanzata realizzazione per un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro, la superera' ampiamente con un dato pari a 7,5 centri/100.000 ab. Nella classifica dei raggruppamenti in base ai quali vengono classificate le diverse tipologie di Raee, i piu' raccolti sono R3 (Tv e Monitor) con una percentuale del 35% del totale e R1 (Freddo e Clima) con il 31%. Seguono R2 (Grandi Bianchi) e R4 (Piccoli Elettrodomestici) rispettivamente con il 19% e il 15%. Rimane scarsa la raccolta di R5 (Sorgenti Luminose) con una percentuale pari solo a 0,3%. Analizzando i risultati delle singole province della Regione Abruzzo, Chieti si conferma in prima posizione per quantitativi assoluti con 1.899.516 kg di Raee, seguita da Teramo con 1.527.648 kg raccolti (entrambi i dati in sensibile crescita) e L'Aquila con 1.083.574 kg. Tutte le province abruzzesi registrano un incremento della raccolta nel 2016 ad eccezione di Pescara (- 6,96%). Guardando alla raccolta pro capite, Teramo guida la classifica regionale con 4,96 kg per abitante, seguita da Chieti con 4,86 kg e L'Aquila con 3,57 kg. Rimane molto scarso il dato di Pescara, fermo a solo 1,40 kg/ab. La provincia con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti e' L'Aquila con 6 centri, a cui segue Teramo con 5. Commenta i risultati Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento Raee: Nel 2016 l'Italia ha registrato un incremento a doppia cifra nella raccolta dei Raee gestita dai Sistemi Collettivi, che sfiora il 14%. In questo contesto, i traguardi raggiunti quest'anno dalla Regione Abruzzo, pari ad una ulteriore crescita di oltre 10 punti percentuali, dimostrano che la Regione sta percorrendo una strategia positiva grazie ad una politica di infrastrutturazione volta a migliorare il dato di raccolta pro capite. La Regione Abruzzo si e' impegnata molto in quest'ultimo anno, ha migliorato le proprie performance e ha gettato le basi per costituire un'efficiente e capillare rete di centri di raccolta per i cittadini. Per rafforzare il percorso virtuoso intrapreso, sara' necessario offrire servizi agli operatori della grande distribuzione, anche in applicazione delle recenti disposizioni di settore attraverso il decreto "Uno contro Zero".
Leggi Tutto »Lolli presenta il piano strategico del turismo 2017-2022
"Quasi una rivoluzione copernicana nella strategia con cui promuovere il turismo nel nostro Paese". Così ha definito il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 il Coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Giovanni Lolli a margine dell'evento di presentazione "Italia. Paese per viaggiatori" che si è tenuto oggi a Roma. Secondo quanto riferito dallo stesso Giovanni Lolli di ritorno dalla Conferenza, "per troppo tempo", ha detto nel corso del suo intervento" in Italia ci siamo cullati, affidandoci esclusivamente al valore immenso del nostro patrimonio artistico e naturale conosciuto in tutto il mondo e non abbiamo costruito una politica di promozione adeguata mettendo affianco del prodotto che avevamo a disposizione una rete adeguata di servizi ed infrastrutture". "Ora si inaugura una stagione in cui tutti i protagonisti insieme decidono di rivitalizzare il settore dando una strategia al sistema turistico italiano - ha incluso Lolli - Lo ha fatto lo Stato coinvolgendo tutti i ministeri interessati giacché il turismo non può essere confinato nell'ambito di un solo settore, ma evidentemente coinvolge ed impegna trasversalmente diversi dicasteri; e lo hanno fatto le Regioni che hanno in questa materia competenze fondamentali affidate loro dalla Costituzione che intendono esercitare in squadra con lo Stato e con la rete dei Comuni, in un'ottica più stringente e più condivisa". Secondo il Coordinatore della Commissione Turismo Lolli "siamo entrati in una fase nuova che spinge sul "brand Italia" e sul "vivere all'italiana": ovvero su un prodotto che non si fonda più solo sulle grandi città d'arte, ma coinvolge il territorio, i piccoli borghi che, come ha dimostrato il successo dell'anno dei Borghi d'Italia, rappresentano un traino fondamentale, "sono il filo conduttore di un racconto straordinario fatto di uomini, visi, sapori, conoscenze, arte, artigianato e paesaggi: proprio quella che ingiustamente viene definita come "Italia minore" è in realtà la chiave per un'offerta turistica diversa, più diffusa, che consente di capire e far percepire un modello di vita a dimensione umana, proponendo un marketing sempre più fondato sul Life Italian Style, caposaldo di un Piano strategico di cui le Regioni e i Comuni sono protagonisti".
Leggi Tutto »Regione Abruzzo investe 43 milioni nella bonifica delle discariche
Un investimento complessivo di circa 43 milioni di euro - con fondi statali e regionali - per interventi di bonifica su 40 siti abruzzesi che ospitavano in passato discariche e oggetto di due distinte procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea. E' l'importo finanziato dalla giunta regionale (utilizzando le risorse dei fondi Fas, Cipe e del Masterplan), per scrivere la parola fine su vicende che si trascinano in molti casi da decenni. La prima procedura di infrazione (che ha già prodotto una sanzione di 10 milioni allo Stato italiano, che a sua volta ha avviato una procedura di rivalsa nei confronti della Regione, attualmente sospesa) riguarda 25 ex discariche, per le quali sono stati stanziati 24 milioni e mezzo di euro. Gli interventi di bonifica si sono già conclusi in 15 siti, in altri 4 sono in fase finale, mentre in 6 casi sono ancora in corso. La seconda procedura di infrazione, invece, fa riferimento agli interventi 'post chiusura' di 15 impianti, 12 pubblici e 3 privati. A disposizione ci sono 18 milioni e mezzo di euro (di cui 12 milioni dal Masterplan), che saranno assegnati ai Comuni, cui spetterà bandire e gestire gli appalti, oltre a seguire gli interventi.
Nel frattempo è in dirittura d'arrivo anche il nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti (a sua volta oggetto di una terza procedura d'infrazione dell'Ue, in quanto doveva essere approvato entro la fine del 2013), che si basa sul concetto di 'economia circolare' per ridurre in maniera massiccia il volume dei rifiuti conferiti in discarica.
"Contiamo - ha sottolineato il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Mario Mazzocca, che stamattina a Pescara ha tenuto una conferenza insieme al direttore del dipartimento opere pubbliche Emidio Primavera e al dirigente del servizio rifiuti Franco Gerardini - di portare il provvedimento all'esame del consiglio regionale entro il mese prossimo. L'obiettivo che ci poniamo è ambizioso: arrivare nel 2030 a una percentuale del 5 per cento di rifiuti da smaltire in discarica".
Mazzocca ha anche ribadito il 'no' della Regione alla realizzazione di un termovalorizzatore in Abruzzo. "Con la conclusione dell'iter di approvazione del nuovo piano - ha aggiunto - che ha visto una condivisione dei contenuti con i portatori di interesse di tutti i territori, questo nostro orientamento ha oggi basi ancora più solide, tanto che nei prossimi giorni verrà formalizzata una delibera di giunta con cui si chiede al governo nazionale la modifica del decreto che ipotizza la presenza di un inceneritore nella nostra regione".
Leggi Tutto »Sondaggio Ixe’, per l’83% degli italiani e’ emergenza immigrazione
In Italia c'e' un'emergenza immigrazione. Lo pensa l'83% degli intervistati di un sondaggio Ixe' per Agora' (Raitre). Il 30%, intanto, e' convinto che si parli molto di immigrazione in questo periodo perche' la politica strumentalizza l'argomento mentre il 12% perche' la stampa le dedica troppo spazio. - NOTA INFORMATIVA AI SENSI DELL'ART. 2 DELLA DELIBERA N.153/02/CSP DELL'AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Titolo del sondaggio: situazione politica - 16/6 Tema del sondaggio: politica Soggetto realizzatore: Istituto Ixe' Committente e acquirente: Agora'-RAI 3 Data di esecuzione: 14/6/2017 Metodologia di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI su un campione casuale probabilistico stratificato di 1.000 soggetti maggiorenni (su 9.218 contatti complessivi), di eta' superiore ai 18 anni. Tutti i parametri sono uniformati ai piu' recenti dati forniti dall'ISTAT. I dati sono stati ponderati al fine di garantire la rappresentativita' rispetto ai parametri di sesso, eta' e macro area di residenza. Margine d'errore massimo: 3,1 %
Leggi Tutto »Ubi Banca, parte il confronto sindacale su piano e good bank
Al via la procedura di confronto coi sindacati sull'aggiornamento del piano industriale 2019-2020 di Ubi Banca, frutto dell'incorporazione di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti. L'informativa e' stata inviata ai sindacati nazionali ieri sera e prevede la chiusura di circa 270 sportelli e la riduzione, rispetto a fine 2016, di circa 3 mila dipendenti, di cui 1.569 nelle ex 'good bank'. Stante la concentrazione delle filiali delle banche acquisite nelle regioni del Centro Italia, il gruppo bergamasco intende costituire in tali territori due nuove Macroaree Territoriali (Mat), portando l'assetto complessivo da 5 a 7, con una sede a Bergamo per Bergamo e Lombardia Ovest, a Brescia per Brescia e Nord Est, a Milano per Milano-Emilia Romagna, a Torino per il Nord Ovest, a Jesi per la macroarea Marche-Abruzzo, a Roma per Lazio Toscana e Umbria, a Bari per il Sud. Le Direzioni Territoriali (Dt) passerebbero da 36 a 48
Leggi Tutto »A giugno Abruzzo bollente, precipitazioni a picco
Giugno bollente in Italia ma ancor piu' in Abruzzo dove le temperature massime della prima decade di giugno sono arrivate a 27,5 gradi (3,5 gradi in piu' rispetto alla media registrata a giugno 2016, pari a 24 gradi) mentre le precipitazioni si sono praticamente azzerate con uno scarto del 94,1% rispetto al giugno 2016. I dati, diffusi da Coldiretti Abruzzo sulla base dei dati del Ministero delle politiche agricole relativi alla prima decade del mese in corso, evidenziano una situazione che riguarda non solo il territorio regionale ma tutta l'Italia. In Abruzzo, oltre alle temperature massime si sono alzate anche le minime che sono passate da 13,5 gradi (giugno 2016) a 15 gradi del 2017, contro i 5,9 gradi del 2007 con un aumento di quasi 10 gradi negli ultimi dieci anni. L'ondata di caldo e l'assenza di piogge preoccupa gli agricoltori, sottolinea Coldiretti Abruzzo, perche' "potrebbe facilitare il rischio di incendi nelle zone boschive (che in Abruzzo corrispondono ad oltre 400mila ettari di foreste di cui oltre 30mila colpite dal fuoco tra il 2007 e il 2012) e condizionare tutti i settori agricoli, con particolare riferimento agli ortaggi e alla frutta". "Non bisogna abbassare l'attenzione - dice Coldiretti Abruzzo - e fare un uso corretto delle risorse disponibili attuali per far fronte all'ondata di clima anomalo soprattutto nelle zone particolarmente vocate in cui attualmente sono in campo le principali produzioni orticole quali patate, carote e altri ortaggi di qualita'. Gli agricoltori sono gia' impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua anche attraverso irrigazioni anticipate e di soccorso nonche' lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto. Ma - continua Coldiretti Abruzzo - non deve essere dimenticato che l'acqua e' essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali e' a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitivita' dell'intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima - sostiene Coldiretti - se vogliamo continuare a mantenere l'agricoltura di qualita', dobbiamo organizzarci per raccogliere l'acqua nei periodi piu' piovosi con interventi strutturali e diventa sempre piu' importante il ricorso all'assicurazione quale strumento per la migliore gestione del rischio"
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