Redazione Notizie D'Abruzzo

Ricostruzione, Legnini: occorre dare risposte all’economia

"Occorre dare risposte concrete all'economia. Occorrono misure di sostegno alle famiglie, alle imprese, ai Comuni. Ho fiducia, ce la possiamo fare. C'e' da fare il tifo, non per i Governi, ma per l'Italia, per il Paese, per i cittadini e per le imprese, per l'occupazione per i sindaci che sono in prima linea". Cosi' il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all'Aquila, della situazione legata alla ripresa dopo il blocco per il coronavirus. "Questo e' l'atteggiamento che bisogna avere in una fase del genere, la mia personale opinione e' che lo scontro politico e' ripreso troppo presto e occorreva invece una fase di coesione nazionale". In riferimento a come si sta affrontando la emergenza, l'ex consigliere regionale abruzzese di centrosinistra, ha sottolineato che "ci sono ragioni di seria preoccupazione soprattutto per il grado di attuazione, non e' in discussione la volonta' politica di fare tutto cio' che si deve fare. Ma se pensiamo che i decreti del Governo, compreso quello che in queste ore verra' licenziato, contengono un impegno di risorse senza precedenti per 80 miliardi di euro, il vero problema e' la celerita' l'effettivita', l'efficacia delle misure". "I giudizi e le opinioni li potremmo esprimere quando i provvedimenti saranno veramente adottati, quando si verifichera' quali sono stati i risultati delle scelte fatte, sia in ambito nazionale che in regionale"
"La ricostruzione pubblica segna il passo sia nel terremoto del 2009 dell'Aquila e tanto piu' in quelli del Centro Italia del 2016 e 2017, abbiamo chiesto al Governo norme speciali".Cosi' il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all'Aquila, del problema della burocrazia nei vari processi amministrativi. "La burocrazia e' un problema italiano perche' le procedure che sono necessarie per apportare prima la progettazione poi lavori di un'opera sono lunghe, lente, farraginose e complicate - continua l'ex vice presidente del Csm in quota al Pd -. Queste procedure sono persino aggravate nei crateri della ricostruzione sia dell'Aquila, sia del Centro Italia. Va pero' detto che piu' noi chiediamo la semplificazione, l'accelerazione, la procedura negoziata piu' dobbiamo rafforzare i presidi di controllo di legalita', su questo non ho alcun dubbio. Ci sono gli strumenti per farlo, certamente tutte le misure, i controlli che vengono svolti ex ante ed ex post sulla 'mafiosita'', diciamo cosi', delle imprese, devono essere ferrei e rigorosi, ma anche relativamente ai rischi di corruzione, ai rischi di comportamenti illeciti". "In virtu' del dell'emergenza che stiamo vivendo occorre una ripartenza molto forte e' questa non lo si fa con le regole antiche occorrono nuove regole e queste nuove regole devono andare verso una duplice direzione piu' semplicita' e speditezza procedura di affidamento diretto dove e' possibile, dall'altra controllo di legalita' inflessibile - conclude il commissario straordinario. "Non vedo il rischio, sarebbe un caso unico in Italia, sarebbe paradossale sottrarre risorse a questi territori, credo che non sia nella mente di nessuno".Cosi' il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti del Centro Italia, Giovanni Legnini, parlando a margine di un incontro tecnico all'Aquila, dei fondi a disposizione per il terremoto dell'Aquila del 2009 e di quelli del Centro Italia del 2016 e 2017. a situazione legata alla ripresa dopo il blocco per il coronavirus. "Questo rischio ovviamente non esiste, un altro problema e' quello delle nuove risorse che servono per L'Aquila dove stanno andando ad esaurimento, quindi bisognera' rifinanziare, cosi' come occorre rifinanziare, e l'ho gia' chiesto al Governo, anche se non subito, la ricostruzione pubblica nel cratere 2016 - ha continuato Legnini -. La ricostruzione privata per il Centro Italia non ha problemi perche' ci sono risorse ancora importanti, 6 miliardi di euro in tutto, di ci sono state spese poche centinaia di milioni di euro. Per la ricostruzione pubblica non ho piu' capacita' di impegno perche' le risorse sono gia' state impegnate per cui programmare nuove opere, nuovi interventi, dal dissesto idrogeologico alle scuole e alle chiese oltre a quelli gia' programmati".

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Zes, Marsilio sollecita l’istituzione al ministro Provenzano

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha sollecitato il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano per istituire in tempi celeri la Zes (Zona economica speciale) per ottenere la quale, ricorda, gia' "con deliberazione dell'8 luglio 2019, questa Giunta si era impegnata a recepire le osservazioni pervenute dai competenti ministeri, apportando le modifiche richieste al Piano Strategico di Sviluppo originariamente elaborato e trasmettendo una nuova proposta ai fini dell'ottenimento del decreto istitutivo Zes Abruzzo" nuovamente rielaborate, con invio fatto il 12 marzo 2020, dando seguito alle nuove criticita' sollevate nel novembre 2019. Da allora, sottolinea Marsilio, sono trascorsi due mesi: "A questo punto - scrive - non e' piu' possibile per la nostra Regione perdere anche un solo giorno in piu', soprattutto in considerazione della fase emergenziale che l'intero paese si e' trovato ad affrontare. Gli esperti della materia hanno al riguardo evidenziato che il post emergenza Covid-19 - sottolinea nella lettera Marsilio - potrebbe condurre ad una crisi del circuito di scambi globale a vantaggio di una rinnovata centralita' delle regioni del centro sud Italia e le Zone Economiche Speciali, in uno scenario profondamente mutato come quello che ci consegna il post epidemia, possono concretamente fungere, in maniera ancora piu' significativa, da strumenti di rilancio importanti per imprese e territori".  

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Risarcimenti per i danni causati dagli orsi

La giunta regionale, su proposta del vice Presidente con delega all'agricoltura e ai parchi, Emanuele Imprudente, ha approvato lo schema di convenzione tra Regione Abruzzo e Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise per l'accertamento e il risarcimento dei danni alle colture ed al patrimonio zootecnico, causati dagli orsi nei territori di competenza regionale. "Abbiamo voluto dare una risposta concreta alle frequenti segnalazioni inviate alla Regione da parte di sindaci, agricoltori, allevatori e cittadini dei Comuni esterni al territorio del Parco - ha commentato Imprudente - che subiscono danni e affrontano i rischi derivanti dalla presenza dell'orso. Si e' attivata una proficua sinergia tra il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e la Regione Abruzzo per venire incontro alle esigenze del territorio e dei cittadini che lo vivono e che ci lavorano grazie alla quale il Parco si fara' carico di agevolare le procedure di accertamento e risarcimento dei danni da orso uniformandole a quelle previste all'interno del parco, cosi' da efficientare modalita' e tempi di rilevamento e indennizzo dei danni e di implementare le misure di prevenzione. "Ringrazio per la disponibilita' il PNALM nelle persone del Presidente Giovanni Cannata e del direttore Luciano Sammarone che hanno sostenuto questa iniziativa con spirito propositivo, che verra' formalizzata a breve con la firma della convenzione e con l'impegno finanziario della Regione".

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Sanità, Parruti lancia l’idea di una fondazione Asl Pescara

"Stiamo pensando alla realizzazione di una Fondazione Asl di Pescara perche' c'e' una vocazione che questa vicenda ha reso ancora piu' evidente nella nostra realta' di grande ospedale di urgenza capace di grandi rivolgimenti e rapide rivoluzioni, cioe' quella dell'ospedale professionalizzante. Noi siamo sicuri che con un fondo che favorisse la formazione post-doctoral in Pescara e tutto l'Abruzzo per il il tramite dell'hub di Pescara, innanzitutto con l'universita' di Chieti, noi potremmo pensare ad un mondo in cui le professionalita' che ci servono per migliorare specifici settori dell'industria biomedica, ma ancora piu' tutto quello che e' ovviamente servizio sanitario avanzato e tutto quello che puo' essere lancio di base per attivita' imprenditoriale sul territorio, potrebbero con i nuovi spazio una vera e propria interdigitazione dei settori strategici". A rendere note le intenzioni sul futuro dell'ospedale Spirito Santo e' stato Giustino Parruti, direttore del reparto di Malattie infettive della Asl pescarese.  Questo dunque, nella sua idea, il destino del Covid Hospital quando l'emergenza sara' finita e che lo stesso Parruti preferirebbe si definisse "ospedale aggiuntivo di Pescara". La "pluridisciplinarita'" e la diversa organizzazione del lavoro imposta dall'emergenza, e' un valore, ha sottolineato, su cui "vogliamo fondare il futuro. "Vogliamo puntare realmente ad una interazione diversa fra specialisti, ad uno spazio infinitamente diverso nell'ambito dell'area medica - ha aggiunto - vorremmo poter fornire a tutto il mondo imprenditoriale e non di questa citta', un'assistenza piu' programmata, piu' degna di questo ambito, non gravata di quegli stessi elementi che giustamente sono totalmente e analiticamente richiamati nel documento, cioe' il distanziamento nell'ambito di cura esattamente come nel posto di lavoro, la programmazione degli accessi in ospedale molto piu' di quello che e' stato prima, la possibilita' di un'interazione in remoto di tutto cio' che puo' essere teleconsulto in modo da ridurre l'affollamento, cioe' - ha proseguito - la riorganizzazione insomma moderna dei servizi che portino a una maggiore soddisfazione dei professionisti e dell'utenza". La "sfida", ha concluso "e' quella di poter ripensare un ospedale diversamente devoto al suo territorio e alle strutture produttive".

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Pezzopane: La Regione Abruzzo è stata troppo lenta per la Cig in deroga

 "La Regione Abruzzo è stata troppo lenta nel 'decretare' le istanze relative alla Cig in deroga straordinaria. In questo modo si lasciano nella disperazione lavoratori e famiglie. Il caso abruzzese è molto grave. Oggi, rispondendo a una mia precisa interrogazione in commissione Lavoro, la sottosegretaria Puglisi ha riferito che la Regione governata dal presidente Marsilio ha iniziato solo dallo scorso 20 aprile a 'decretare' sulle casse integrazioni guadagni in deroga per gli effetti del Coronavirus. Le domande istruite sono 8.233 e quelle autorizzate dall'Inps 7.279. Ho chiesto formalmente al ministero di sollecitare Regione e Inps ad accelerare nei tempi, ricordando anche alcuni casi concreti che ogni giorno mi vengono segnalati da lavoratori in difficoltà, come ad esempio quello eclatante della Veco di Martinsicuro dove le maestranze sono ormai in attesa da gennaio. Governo e maggioranza in Parlamento hanno fatto enormi sforzi per impegnare miliardi sulla cassa integrazione che, per la prima volta nella storia, va a proteggere anche soggetti mai coperti prima dagli ammortizzatori sociali, come filiere innovative e imprese con un solo lavoratore. Ma bisogna intervenire su procedure, unificare i percorsi, semplificare, accelerare. Mi auguro che il Decreto Rilancio proponga un sistema più rapido e diretto, considerata anche la positiva proroga degli ammortizzatori sociali". Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera

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Aeroporto d’Abruzzo, chiesto il ripristino del collegamento Pescara – Milano

Il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale dell'Abruzzo, Umberto D'Annuntiis ha scritto al ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli per chiedere il ripristino della tratta Pescara-Milano Linate anche alla luce del fatto che la compagnia parrebbe invece aver mantenuto intatta la tratta che con la Sardegna, "sminuendo gli sforzi fatti da questa regione e penalizzandola oltremodo in fase post pandemica". Una scelta "inspiegabile" che comportera' "gravi ricadute su occupazione, immagine e operativita', in un momento in cui il collegamento e' fondamentale per la ripresa turistica della cosiddetta Fase 2. "Una scelta- conclude- che, non senza scalo su Roma, lascia l'Abruzzo isolato dai circuiti nazionali e internazionali". Per questo, D'Annuntiis chiede un passo indietro anche a tutela degli "importanti investimenti" che la Regione porta avanti per potenziare lo scalo territoriale. 

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Abruzzo, sarà possibile passare il fine settimana nelle seconde case

Dal venerdì fino alla domenica, sarà possibile passare il fine settimana nelle seconde case. Le decisioni saranno adottate nelle prossime ore, con ordinanze del Presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo Marco Marsilio, dopo il confronto tra Governo e Regioni. Ne ha parlato l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Abruzzo Mauro Febbo: "Tra oggi e domani invierò le proposte al presidente Marsilio. Era inevitabile che si arrivasse a rimettere in moto l'economia, i segnali negativi hanno convinto anche il Governo che ulteriori giorni di chiusura sono destinati a creare danni incalcolabili al nostro Paese. Peccato che le linee guida dell'Inail mostrino una non perfetta conoscenza della materia. Non si può pensare di organizzare un ombrellone ogni 21 metri di spiaggia; siamo fuori dalla logica sanitaria e da quella economica, atteso che il 70 per cento dei balneatori, tanto per citare un esempio, non potrà riaprire". Per questa ragione Febbo ha spiegato che "pur ispirandosi alle linee dell'Inps, come Regione Abruzzo andremo avanti con le ordinanze facendo riferimento ai protocolli sottoscritti tra le organizzazioni datoriali e sindacali e, quindi, assolutamente rispettosi della salute pubblica". Febbo chiarisce anche che "prevederemo doverose limitazioni: per esempio i ristoranti che riapriranno lunedì accetterranno solo le prenotazioni; i negozi di abbigliamento dovranno vaporizzare i capi provati e sanificare ogni volta i camerini". Nel rispetto della Cabina di regia, "notificheremo le nostre nuove ordinanze al Governo come abbiamo sempre fatto, anche con quelle che hanno anticipato, come prima Regione in Italia, la riapertura degli acconciatori e degli estetisti. Dopo di che, ripeto non sarà un libera tutti e chiediamo ancora di osservare la distanza di sicurezza e di utilizzare le mascherine e di tenere comportamenti corretti. Solo così potremo gradualmente rimettere in moto l'economia senza rischiare una nuova chiusura"

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Confartigianato punta all’ecommerce su Alibaba per il rilancio

'Sviluppare o implementare le vendite online e, in particolare, su Alibaba (colosso mondiale dell'ecommerce) che mette in contatto milioni di acquirenti e fornitori di tutto il mondo, come strategia per il rilancio a seguito della crisi dovuta all'emergenza Coronavirus'. E' uno degli obiettivi delle attività di sensibilizzazione promosse da Confartigianato Chieti L'Aquila, che da settimane è impegnata a far si che gli associato possano cogliere dall'attuale situazione opportunità di rilancio e di crescita. Per questo è stato organizzato un webinar gratuito dedicato ad Alibaba.com. Giovedì 14 maggio, alle ore 18 verranno illustrate, gratuitamente, tutte le potenzialità del colosso dell'ecommerce. Per partecipare al webinar sufficiente collegarsi con un pc o uno smartphone al link https://attendee.gotowebinar.com/register/3501782213490059275 

"In un momento economico delicato e difficile - afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - stiamo lavorando affinché, in una fase di cambiamenti importanti, le imprese possano trovare occasioni di crescita e di rilancio. E' infatti fondamentale considerare un riposizionamento della propria attività, nonché un ampliamento del mercato di riferimento. Il mercato dell'online rappresenta un'opportunità a cui le imprese, soprattutto quelle più strutturate, non possono sottrarsi. Questo - conclude Giangiulli - è il momento idoneo per sviluppare e implementare la presenza sul mercato digitale".

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Coldiretti Abruzzo, servono voucher e corridoi verdi per l’agricoltura

Al lavoro nei campi del Fucino, per evitare che l'emergenza da coronavirus affossi un comparto strategico dell'economia della Marsica e dell'Abruzzo, formato da migliaia di aziende piccole, medie e grandi, nate e cresciute grazie al sudore e l'impegno delle vecchie generazioni, a corto di manodopera. Mancano 3.500 lavoratori, mentre il blocco agli ingressi degli stagionali extracomunitari rischia di far saltare la stagione dei primi raccolti, iniziata da circa dieci giorni. Per Coldiretti L'Aquila, attraverso le parole di Angelo Giommo di Luco dei Marsi titolare di un'azienda ad indirizzo orticolo occorre la "regolarizzazione dei migranti non risolve il problema perche' poi bisogna fare i conti con la burocrazia che non rende disponibili la presenza degli stagionali". Per Giommo bisogna puntare subito sui voucher agricoli per dare la possibilita' di poter utilizzare i percettori degli ammortizzatori sociali, studenti o universitari. Altro punto nodale il ripristino dei cosiddetti 'corridoi verdi' cosi' come hanno gia' fatto Germania ed Inghilterra per permettere agli stagionali (macedoni e marocchini soprattutto) che da decenni lavorano nel Fucino di poter arrivare con voli aerei e con i pullman dedicati.

"L'agricoltura - ha evidenziato Giommo e' radicalmente cambiata, ora parliamo di stagionali che sono specializzati che hanno svolto corsi professionali ad esempio nell'utilizzo di macchine agricole, di antiparassitari di gestione di un magazzino per il confezionamento dei prodotti etc. e che lavorano da anni presso le stesse aziende. Loro sono pronti a venire ma occorre la riapertura di questi corridoi". Sui danni provocati dalla difficolta' di manodopera, il rappresentante provinciale di Coldiretti ha detto che al momento e' difficile fare dei calcoli ma "le difficolta' sono tangibili, tra noi c'e' molto sconforto in quanto ci sono aziende che hanno la meta' degli operai necessari (quelli arrivati prima dell'emergenza coronavirus) e questo si ripercuote sui tempi di arrivo del prodotto fresco e sulla gestione della filiera piu' in generale, oppure nei casi piu' gravi, di attivita' piu' piccole in cui non ci sono proprio unita' lavorative. Queste ultime sino dovute riconvertire con prodotti che non necessitano di manodopera o dove la stessa e' piuttosto ridotta e che viene eseguita dagli stessi produttori o dai loro figli che in tempi di coronavirus hanno avuto la possibilita' di stare piu' a casa. Un esempio e' la coltivazione della carota. Altri - ha detto sempre Giommo - come i produttori di patate hanno allargato la produzione del tubero cercando di arginare il problema. Cosa diversa per i produttori di insalata, finocchi, radicchio dove la presenza degli stagionali e' fondamentale, basti pensare che nella sola attivita' di trapianto occorrono fino a sei, sette persone, poi c'e' la lavorazione del terreno per togliere le erbe infestanti". Nel Fucino dunque mancano 3.500 lavoratori

immagine di repertorio

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Pagliuca (Confindustria): la check list per una ripartenza intelligente

 “La nostra équipe di esperti resterà a disposizione delle aziende del territorio per continuare a dare risposte importanti”. Il Presidente di Confindustria Chieti Pescara, Silvano Pagliuca, ha annunciato oggi in video-conferenza che il team di professionisti che ha creato la check list con le indicazioni utili per riprendere in sicurezza l’attività aziendale, non verrà sciolto fino a quando la situazione legata all’emergenza Coronavirus lo richiederà.

L’equipe, composta da virologi, epidemiologi, psicologi, sociologi, statistici, informatici, esperti di sicurezza e privacy e coordinata dal Direttore generale dell’associazione degli industriali Luigi Di Giosaffatte, nasce con l’intento di semplificare il più possibile l’accesso alle procedure legate alla riapertura. E nello stesso tempo, salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.

“La ripartenza non deve essere frutto del caso ma di idee, è un’occasione di cambiamento per tutti noi che torniamo al lavoro diversi e possibilmente migliori, innovando le nostre aziende nella tecnologia e nel pensiero”, afferma Pagliuca, sottolineando il ruolo svolto da Confindustria fin dall’inizio dell’emergenza, “abbiamo tempestivamente portato avanti l’assistenza alle aziende su decreto liquidità, ordinanze regionali e comunali, trasporti, contrattazione internazionale e attività di rappresentanza: è qui che risiedono il senso e la forza di un’associazione. Il passo immediatamente successivo”, continua il Presidente, “è stato costituire questo gruppo tecnico scientifico per la ‘ripartenza intelligente’ attraverso l’elaborazione di una check list di decollo operativo sicuro delle imprese. Un vademecum utile per coniugare sicurezza delle persone e ripresa delle attività, facendo luce sulle complesse interpretazioni normative e i tanti adempimenti che gli imprenditori sono chiamati a mettere in campo per il riavvio dell’economia della nostra regione e del nostro paese”.

Dall’accesso all’azienda per dipendenti e fornitori alle procedure di sanificazione dei locali, passando per la corretta gestione di spazi comuni, trasferte e riunioni, fino alla rimodulazione dei livelli produttivi e all’interpretazione delle norme. Un fitto reticolato in cui bisogna imparare a districarsi e bisogna farlo in fretta. Motivo per cui, Confindustria Chieti Pescara mette a disposizione anche un help desk.

Offrire un piano accurato di linee guida è stato il lavoro congiunto di esperti di alta specializzazione ed esperienza, tra cui l’epidemiologo Lamberto Manzoli e il Direttore del reparto di Malattie infettive della Asl pescarese, Giustino Parruti.

Proprio Parruti nella video-conferenza di questa mattina ha affermato che “completezza e razionalità contraddistinguono in ogni suo passaggio il lavoro presentato oggi.” Per l’esperto, in prima linea dall’inizio dell’emergenza, la situazione epidemiologica abruzzese “sta andando molto bene” ma non bisogna abbassare la guardia. “Il mondo non sarà mai più, per molti versi, quello che è stato prima”, afferma Parruti, “dobbiamo cogliere l’occasione e insieme le nuove opportunità di lavoro, la creazione di profonde interazioni e l’interdigitalizzazione tra settori strategici. Il team costituito da Confindustria è uno stimolo grande, la partenza è ottima, faremo sempre meglio”.

Per Manzoli, si tratta di “un lavoro eccellente, che ha in sé un elemento fondamentale: l’equilibrio tra le prescrizioni normative da utilizzare in questa fase post emergenziale e il buon senso che permette di non paralizzare le attività produttive”.

Nella check list messa a punto dall’équipe, non si trascura l’incidenza dello Smart working in questa nuova realtà lavorativa. E tocca agli psicologi dare il giusto apporto per permettere di trovare equilibri finora inesplorati. A questo proposito, la psicologa Elisa Maiolo ha parlato di “fiducia verso i propri lavoratori  e di comunicazione chiara, per evitare un calo delle performance e potenziare resilienza e gestione del tempo”.

“Non dobbiamo avere fretta di far tornare all’ovile i dipendenti”, afferma il Presidente Pagliuca, “gli effetti del virus sono stati mitigati dal lockdown e ripartire significa far riavviare tutte le aziende che non possono effettuare lo Smart working, quelle che invece possono farlo dovrebbero continuare con il lavoro da casa, in modo da limitare gli spostamenti e i contatti. Lo Smart working è uno strumento che ha dimostrato di aumentare la produttività, molte riunioni vedono più partecipanti in modalità da remoto piuttosto che prima, quando avevamo a disposizione uno spazio enorme con tempi stretti. Ora la situazione è opposta: abbiamo spazi ristretti ma disponibilità di tempo dilatata. Questa condizione ha permesso di migliorarci molto sulla produttività e sull’essenziale, facendo crescere senso di responsabilità e di appartenenza ai dipendenti. Non dimentichiamo che non abbiamo ancora un vaccino e stiamo trovando la giusta composizione per partire con una forma di sicurezza controllabile, ma non totale. Oltre a mantenere un’attenzione sulla sicurezza, in questa seconda fase, fondamentale è la ripresa del benessere sociale”.

Le conclusioni, dati alla mano, sono state affidate al Direttore Di Giosaffatte. “Abbiamo fatto questo lavoro con una crisi in atto e lo abbiamo fatto mentre gestivamo, in un arco di tempo ristretto, il supporto in ogni ambito aziendale, l’assistenza sull’interpretazione normativa, l’attivazione degli ammortizzatori sociali. Ecco solo alcuni numeri: 271 procedure di cassa integrazione guadagni; 254 aziende interessate; 12.138 lavoratori interessati; 3.950.240 ore di cassa; 21.000.000 di euro di costo. Manteniamo a disposizione delle aziende l’équipe di esperti e una task force di professionisti di Confindustria che permetterà un’assistenza continuativa su più fronti”.

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