Erano in turno a Villetta Barrea e si sono imbattuti, come spesso accade, in tre cervi a spasso nel centro storico del paese, li hanno filmati e il video ha fatto il giro del web. Sono i Guardiaparco Alberto Cocuzzi e Mario Visci, in servizio nel Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise dove incontri con animali selvatici nei borghi sono piuttosto frequenti. Dunque non effetto del lockdown legato all'emergenza sanitaria da Covid-19. Perche' a Villetta Barrea, come negli altri Comuni del Parco, incontrare animali selvatici e' una consuetudine. Nel Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), istituito nel 1923, la fauna e' protetta da ormai quasi cento anni e convive tranquillamente con gli abitanti dei paesi, che la rispettano.
Leggi Tutto »L’Udc Abruzzo al Governo: Riaprire le chiese per pregare. Al presidente della regione chiede di far sentire la voce dell’Abruzzo.
“Pur considerata la gravità dell’epidemia e le necessarie misure di prevenzione e di cautela che la scienza impone è evidente come nell’ultimo Dpcm del 26 aprile scorso non sembra si siano ponderate le contrapposte fondamentali esigenze, costituzionalmente garantite, come la libertà di culto”. E’ quanto afferma in una nota il segretario Regionale dell’UDC, Enrico Di Giuseppantonio, a nome della Direzione abruzzese del partito , del capogruppo al Consiglio Regionale Marianna Scoccia e dei segretari provinciali Buracchio, Cozzi, Giolitto, De Simplicio, che chiede anche al Presidente della Regione , Marco Marsilio , di far sentire la voce dell’Abruzzo in proposito. “Come dimostra l’ultima comunicazione- afferma Di Giuseppantonio- diramata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo anche nel suo ultimo Dpcm non sembra aver dato giusto peso alla libertà di culto, da tempo fortemente ridotta. Per tale ragione si stigmatizza l’ulteriore proroga sine die dell’illogica e discriminatoria limitazione ai fondamentali diritti costituzionali volti a garantire la dignità ed il pieno sviluppo della persona. Ciò a difesa della nostra fede, ma anche della nostra democrazia e della Costituzione, che sulla dignità e il pieno riconoscimento della persona umana si fonda. Pertanto il Governo- aggiunge il segretario Enrico Di Giuseppantonio- ascolti l’appello della Conferenza Episcolare Italiana e garantisca il diritto delle persone di partecipare alle Sante Messe e di accostarsi alla preghiera ed ai ai Sacramenti. Nelle chiese si troverà una soluzione in sicurezza, nel rispetto vero delle misure di distanziamento tra le persone” .
Leggi Tutto »Cambiano i pagamenti degli italiani
"L'emergenza Covid-19 ha dato il via ad una fase di cambiamento nelle abitudini degli italiani, che si sono adattati a nuovi stili di vita, di lavoro e di consumo. Spinte dal bisogno, le persone hanno iniziato a sperimentare e ad apprezzare nuove modalità di acquisto e di pagamento totalmente digitali a cui difficilmente rinunceranno una volta tornati alla normalità. Paradossalmente questo contesto rappresenta un'opportunità per l'Italia di fare grandi passi avanti in termini di digitalizzazione, recuperando il gap con gli altri Paesi europei''. A dirlo Antonio Valitutti, ceo di Hype, soluzione digitale per una gestione del denaro che funziona attraverso una semplice app mobile, commentando i dati rilevati da Hype. ll sorpasso per gli hyper è avvenuto il 10 marzo: proprio all'inizio dell'estensione delle misure lockdown e distanziamento sociale, utili a evitare la diffusione del virus. I pagamenti online hanno toccato quota 52% per portarsi al 63% il 23 marzo, di fatto invertendo le proporzioni registrate prima della quarantena. Sono numeri di rottura, per quanto ancora equilibrati e riferiti a un campione di consumatori evoluto, qual è quello degli hyper che tuttavia oggi, superando il milione di persone, è altamente rappresentativo. L'e-commerce cresce di una volta e mezzo (e con esso i pagamenti digitali): si tratta di un trend generale, come dimostrano i dati Nielsen che mostrano come nella terza settimana di quarantena (dal 23 al 29 marzo), si sia registrato un aumento del 162,1% dell'e-commerce, in progressivo rialzo dall'inizio del periodo di lockdown. In tempi normali, secondo Casaleggio e Associati, l'e-commerce italiano ha un tasso di crescita annuo del 18% ma una penetrazione sul mercato complessivo molto bassa e distante dagli altri Paesi europei (62% contro il 93% del Regno Unito, il 91% dell'Olanda, l'88% del Germania, l'84% di Francia e Spagna).
Anche sul fronte dei pagamenti il Paese è abbastanza all'inizio della sua parabola: pur segnando un aumento del 6,8% nel 2018, in valore assoluto le transazioni digitali sono ammontate solo a 80 miliardi rispetto ai circa mille miliardi di pagamenti annuali delle famiglie italiane (le transazioni con carta di credito valgono 240 miliardi di euro). Gli hyper hanno sempre privilegiato i pagamenti via app, ma nel negozio fisico (in store). La pandemia da Covid-19 ha cambiato anche le abitudini di spesa per categoria, non sorprendentemente. Hype registra un crollo di tutte le transazioni legate alle attività outdoor: ristorazione (-77%), i trasporti (-58%), viaggi (-72%) e un incremento a doppia cifra di finanziamenti e prestiti (+37%) e operazioni legate ai servizi (assicurazioni e bollettini). Ma anche lo shopping ha segnato una crescita del 28%. Così come gli alimentari (+24%), specchio della corsa ad accaparrarsi viveri, anche online, che ha fatto andare in crash i siti anche delle maggiori GDO nazionali.
Boom dell'elettronica (+45%) sulla scorta dell'impennata dello smart working: tutte le aziende di servizio stanno lavorando da remoto, spesso senza essere preparate (l'ultimo report del Politecnico di Milano sullo smart working rilevava a fine 2019 che il 51% delle pmi fosse disinteressato al tema) mentre la didattica a distanza è stata disposta per decreto del Miur, imponendo lezioni e interrogazioni online e innescando una corsa da parte delle famiglie all'acquisto di tablet suppletivi. Si rileva, inoltre, che la categoria cresciuta di più in assoluto sia quella delle donazioni (aumentate del 520%) a testimonianza della gara di solidarietà che gli italiani hanno fatto partire fin dall'inizio dell'emergenza.
I dati Hype, segmentati a livello geografico, mostrano per tutte le regioni un saldo negativo tra crollo del fisico e aumento del virtuale: che vuol dire che per quanto siano aumentati i pagamenti digitali con carta essi non sono riusciti a compensare la perdita in termini di pagamenti fisici. In particolare, per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le prime regioni colpite dalla pandemia e dalle misure di contenimento la situazione è stata simile: a fronte di crolli di circa il 30% nei pagamenti fisici, la Lombardia ha visto aumentare i pagamenti digitali del 15%, l'Emilia Romagna del 23% e il Veneto del 20%. Le variazioni misurano il cambiamento di abitudini nel periodo del lockdown tra l'8 marzo e il 25 marzo rispetto alle due settimane precedenti pre-lockdown (19 febbraio-7 marzo).
Tutte le regioni, in maniera pressoché indistinta hanno segnato cali rilevanti, di circa un terzo delle transazioni fisiche con carta, segnale che gli acquisti nei negozi fisici sono iniziati a calare prima che le misure di lockdown fossero estese a livello nazionale e inasprite. Ma in molti casi questo calo non è stato compensato da un aumento rilevante dei pagamenti digitali: questo è vero in particolare per la Puglia (dove i pagamenti digitali non sono aumentati) a fronte di un calo del 35% del canale fisico; per Basilicata e Val D'Aosta (+2% a fronte di cali del fisico rispettivamente del 34% e del 32%). Anche Sardegna e Calabria hanno segnato aumenti solo lievi e la Sicilia addirittura un calo del 4% nei pagamenti digitali. Spiccano Abruzzo (+19% a fronte di un calo del 29% del fisico) e Marche (+14% contro -26%). Quanto alle fasce di età sono gli under 18 i più impattati dal lockdown: per loro i pagamenti fisici sono diminuiti del 27% e del 20% per gli over 60, i più a rischio in questa pandemia. Mentre il cluster di età che ha cambiato meno le proprie abitudini, probabilmente perché già sbilanciate a favore del virtuale è la fascia 30-39 anni: i millennial hanno visto i pagamenti fisici calare solo del 6%.
Leggi Tutto »Covid19: teatro, musica, cinema. A Pescara confronto in Commissione Cultura
Ricostruire il tessuto culturale del territorio, lacerato dallo stop a ogni tipo di manifestazione imposto dalle misure anticontagio. La Commissione Cultura del Comune di Pescara, presieduta da Manuela Peschi, ha effettuato un primo incontro con alcuni operatori culturali cittadini per ragionare sulle azioni possibili con cui sostenere la ripresa delle attività.
Da parte sua, Manuela Peschi ribadisce la necessità dell'istituzione di un tavolo di lavoro sulla Cultura che sia un punto di riferimento certo per tutte le associazioni cittadine e in raccordo con l’assessore Maria Rita Paoni Saccone un laboratorio per la ripartenza delle imprese culturali.
Il comune denominatore è quello della necessità di spazi, una necessità preesistente che l'ondata di Covid19 ha soltanto reso più evidente e più acuta. Lo ha sottolineato il direttore dell'Aurum Licio Di Biase, rilevando come i primi eventi che potranno trovare un margine di realizzazione saranno le mostre. Vuoi per la riapertura dei musei, già programmata per il prossimo 18 maggio, vuoi per la possibilità di programmare e gestire il flusso di ingressi e le distanze interpersonali tra i visitatori in modo non particolarmente complesso.
Il nodo fondamentale resta quello delle prospettive immediate, strettamente collegate alla stagione estiva ed è questo l'aspetto che hanno approfondito Giulia Basel, direttrice artistica del Florian e Cristiano Di Felice direttore della scuola di cinema Ifa. L'idea, sposata anche dalla commissione, è quella di arrivare a un maggior utilizzo degli spazi aperti, siano essi parchi o piazze, in centro e in periferia.
Spettacoli da un lato, lezioni dall'altro: un servizio alla città, al pubblico, ma anche ai lavoratori dello spettacolo che stanno pagando duramente il fermo dell'attività.
"La programmazione nel lungo periodo è senz'altro necessaria - sottolinea Manuela Peschi - ma in questo momento è fondamentale trovare soluzioni adeguate ai problemi immediati. Che sono quelli del lavoro, che sono quelli delle periferie. Sempre attendendo le direttive che ci verranno date dal Governo iniziamo a ragionare sulla possibilità di cinema all'aperto, spettacoli di musica e teatro nelle piazze con proposte di nicchia, che avvicinino un pubblico più limitato ma interessato o che incuriosiscano chi magari da un certo tipo di arte è più distante. Abbiamo fatto un primo passaggio ed abbiamo trovato un punto comune di partenza. Da parte delle associazioni, già in questa prima fase, c'è la disponibilità a lavorare su più repliche per rispettare il distanziamento, accontentando il maggior numero di spettatori. Questo impegno e questa fatica cercheremo di sostenerli anche con la nostra determinazione".
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Coronavirus, Febbo annuncia ordinanze per riapertura anticipata
L'assessore allo Sviluppo economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, ha contestato la gradualita' della Fase 2 del governo annunciando che l'Abruzzo "fara' le ordinanze per concedere le aperture, sempre nel rispetto dei protocolli e nel rispetto della massima sicurezza ma faremo ordinanze che sorvoleranno questo Dpcm. Se il Governo vorra' impugnarle, le impugnasse". L'assessore ha chiarito alla redazione di "Sos Coronavirus" che l'Abruzzo e' stata tra le regioni piu' virtuose e piu' ligie "nell'applicare le prescrizioni del governo e, dunque, e' altrettanto in grado di ripartire rispettando i protocolli di sicurezza, attrezzando i vari ambiti di attivita'". Febbo ha citato la riapertura di Sevel e delle aziende dell'indotto: "Stiamo monitorando, mi pare che le cose stiano andando per il meglio. Ecco perche' il governo deve darci una mano in questo, capendo che chi riapre sa che guadagnera' lo stretto necessario ma almeno non perdera' la clientela e potra' guardare al futuro con minor preoccupazione", ha concluso l'assessore.
Leggi Tutto »Coronavirus, progetto di legge per 19 milioni di euro a fondo perduto
Un progetto di legge con cui erogare 19 milioni di euro a fondo perduto, frutto della rimodulazione delle risorse europee, da destinare a turismo e commercio e dunque a quelle partite Iva nei confronti dei quali "il Governo non e' intervenuto, se non dando ulteriore possibilita' agli italiani gia' in difficolta' di indebitarsi ulteriormente". Cosi' la consigliera regionale della Lega, Sabrina Bocchino, a L'Aquila dove ha illustrato i contenuti del progetto di legge di cui e' prima firmataria e con cui si cerca di dare una risposta ai lavoratori dei due settori, ma anche una risposta al premier Giuseppe Conte "che ha fatto una conferenza stampa per dirci che e' tutto come prima e che molte aziende rimarranno chiuse. Solo lui ha deciso chi riaprira' con la famigerata task force. Il nostro obiettivo e' dare una boccata d'ossigeno ai nostri commercianti e le partite Iva". Un progetto di legge, quello presentato, cui la Bocchino ha lavorato gomito a gomito con il vicepresidente vicario del Consiglio regionale Roberto Santangelo. Il progetto prevede "una sovvenzione diretta a fondo perduto per le coperture delle spese di funzionamento fino a un massimo di 2mila euro destinata alle piccole imprese e le partite Iva individuate con specifici codici Ateco, inclusi asili e scuole per l'infanzia. Diamo poi indennizzi per la ricostruzione dei flussi di liquidita' interrotti dai mancati ricavi dovuti alla sospensione totale, temporanea o parziale dell'attivita' fino a 10mila euro e sostegno all'istruzione superiore dando fino a 500 euro agli studenti fuori sede. Soldi, questi, che verranno dati a sportelli, previa un'autocertificazione del mancato ricavo. E' chiaro che sono destinati - ha sottolineato Bocchino - a quegli studenti che hanno vissuto, con le loro famiglie, contrazioni di entrate a causa dell'emergenza Coronavirus".
Leggi Tutto »Allarme per le ludoteche, rischia di chiudere l’80 per cento delle strutture
In Abruzzo le ludoteche e i parchi giochi per bambini, quelli dove, ormai, si svolgono tutte le tipologie di feste, rischiano di chiudere. Se non tutte, almeno un 80%. Un problema di rilevanza nazionale che all'agenzia Dire ha raccontato con un video il referente regionale di circa 40 imprese del settore, quasi la totalita', che chiedono attenzione e soprattutto aiuti, Mimmo Marcantonio. A livello nazionale hanno scelto un hashtag, #hoancoravogliadigiocare, ma la realta' e' che per loro una ripartenza, oggi, e' impensabile e questo significherebbe, sottolinea, imprese fallite e posti di lavoro persi, oltre al danno sociale. Le attivita' sono chiuse ormai da tre mesi, ed erano attivita' che fino a febbraio "lavoravano tanto. Ma noi- spiega Marcantonio- siamo solo la punta di un iceberg. Siamo il luogo dove si riuniscono i genitori e i bambini, si', ma anche dove aziende, dai fabbricatori di palloncini ai forni, passando per le agenzie di animazione e le pasticcerie, portano la loro esperienza. Aiutando noi si aiuta un'intera filiera e questo ci permettera', quando possibile, di ripartire. Per molti di noi e' l'attivita' prevalente e nessuno al momento fa menzione degli aiuti che potremo avere".
"La detrazione del 60% di imposta per i canoni d'affitto e i 25mila euro di prestito cui si fa fatica ad accedere e che, comunque, rappresentano solo un ulteriore indebitamento cui non si sa se e quando si potra' far fronte e una detrazione prevista che senza incassi, si traduce nell'impossibilita' di pagare le imposte. Quello che chiediamo- prosegue- e' un sostegno che ci permetta di resistere almeno per i prossimi 12 mesi ad essere ottimisti". Diverse le richieste avanzate al Governo, a cominciare proprio dal sostegno per gli affitti, la sospensione di tributi e contributi e dei riconoscimenti a fondo perduto per sostenere "quantomeno questi periodi di inattivita' e dei voucher da offrire ai nostri clienti cosi' da poter rimborsare gli acconti presi", dice ancora Marcantonio.
Leggi Tutto »Pescara, torna operativo il reparto di oncologia dell’ospedale
Il reparto di Oncologia dell'ospedale di Pescara, dopo l'intervento di sanificazione dei locali, e' tornato operativo. Tre giorni fa l'attivita' del reparto era stata infatti parzialmente sospesa in quanto erano stati accertati almeno quattro casi di positivita' al coronavirus, alcuni dei quali avevano riguardato persone.I pazienti negativi al Coronavirus erano stati trasferiti, mentre quelli positivi erano stati spostati nei reparti dedicati. Eseguiti i tamponi sia ai degenti sia al personale sanitario. L'attivita' in day hospital non e' mai stata sospesa.
Leggi Tutto »A Montesilvano app per contingentare presenze e fornire info su servizi
In questa fase 2 di emergenza l’amministrazione comunale sta lavorando ininterrottamente per assicurare tutti i servizi. In settimana, considerando anche le difficoltà per la ripartenza delle imprese, riprenderà la manuntezione del verde pubblico. In alcune zone della città è partita la derattizzazione, erogata dalla ditta Biologica Service e, a breve, prenderà il via anche una accurata disinfestazione su tutto il territorio.
“In questo momento l’azione dell’amministrazione comunale è rivolta alla ripartenza economica e sociale di Montesilvano – spiega il sindaco De Martinis -, tenendo conto dei distanziamenti e delle precauzioni necessarie per il coronavirus. Nei giorni scorsi, con alcuni componenti della giunta, abbiamo svolto degli incontri in video conferenza con i vari rappresentanti delle categorie legate al settore del turismo. Abbiamo inoltre affrontato temi importanti sulla mobilità, che stiamo sviluppando con l’ausilio di progetti concreti e tecnologici”.
L’assessore al Demanio Anthony Aliano, ha spiegato in un collegamento con La vita in diretta, l’adozione di una app innovativa per il telefonino, che permetterà di sviluppare il brand Montesilvano, mettendo in rete i vari servizi del territorio e mantenendo sempre alta l’attenzione sulla sicurezza. “L’app servirà per accedere alle spiagge libere – spiega l’assessore Aliano -, ma anche agli stabilimenti scegliendo il proprio posto. Si privilegerà così l’aspetto sanitario e il distanziamento sociale. Il software sarà capace di mettere in rete intere categorie: dai balneatori per la prenotazione degli spazi in spiaggia, agli albergatori per prenotare camere, ai ristoratori per scegliere il tavolo dove cenare, ma anche per la consegna del pranzo sotto l’ombrellone fino alla mobilità sostenibile. Dalla app infatti si potranno prenotare le bici elettriche e i monopattini, il cui servizio partirà a fine maggio. Infine dal telefonino si potranno valutare le offerte migliori sul territorio: dai cinema agli spettacoli all’aperto fino ad avere informazioni turistiche sulle località da visitare e notizie storiche sulla città. Insomma, una app che in questo momento, con le restrizioni anti-contagio, sarà molto utile per contingentare le presenze e fornire allo stesso tempo le principali info della città”.
Leggi Tutto »Confartigianato Chieti-L’Aquila: no a stop estetisti e parrucchieri
'Incomprensibile e inaccettabile'. Così Confartigianato Chieti L'Aquila definisce la decisione del Governo di rinviare al primo giugno la riapertura di acconciatori e centri estetici. 'Concreto - secondo l'associazione - il rischio di ripercussioni sull'occupazione, in un settore che in Abruzzo dà lavoro a migliaia di operatori'. La perdita economica, secondo le stime dell'associazione, è di svariate decine di milioni di euro, pari al 20% circa del fatturato annuo. Oltre ad una crescita esponenziale del fenomeno dell'abusivismo, il rischio, ora, è che molti addetti non ce la facciano a ripartire. "Il 4 maggio saranno nove settimane di chiusura. E' impensabile chiedere di stare fermi altre quattro settimane - afferma il presidente Confartigianato Acconciatori Chieti L'Aquila, Denis Iezzi - Tutto questo non farà altro che alimentare il sommerso, sia perché i clienti non vogliono più attendere sia perché gli operatori non riescono più a reggere dato che lo Stato non li aiuta. Di conseguenza c'è chi è disposto a correre rischi". "La decisione di attendere il primo giugno è inaccettabile ed incomprensibile. Ci dicono che dobbiamo abituarci a convivere con il virus, ma allora perché aspettare un altro mese? Ci insegnassero a convivere con il Covid-19. Con senso di responsabilità abbiamo elaborato tempestive proposte dettagliate su come tornare a svolgere queste attività osservando scrupolosamente le indicazioni su distanziamento, dispositivi di protezione individuale, igiene e sanificazione. Proposte che penalizzano fortemente il lavoro, ma della cui importanza siamo consapevoli. Il primo giugno - aggiunge - cosa potremo fare di più rispetto ad oggi? E' inammissibile". "E' fondamentale, a questo punto, inasprire i controlli contro l'abusivismo e cercare di arginare quanto più possibile il lavoro sommerso. La nostra associazione, su tutti i livelli, dal nazionale a quelli locali - conclude Iezzi - non resterà in silenzio e farà la sua parte".
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