Redazione Notizie D'Abruzzo

Premio Borsellino, consegnati i riconoscimenti dell’edizione 2019

Al momento di ricevere il 'Premio Nazionale Paolo Borsellino', il Capo della Polizia Stato Franco Gabrielli ha ricordato tutti gli uomini e le donne della Polizia che hanno perso la vita, con una menzione particolare. "Per me e' una grande emozione - ha detto - e la sorpresa perche' un premio che porta il nome di Paolo Borsellino, fa tremare i polsi. Se poi la giuria, presieduta da uno che considero uno dei piu' grandi poliziotti (Gianni Savina, ndr) si e' cosi' generosamente espressa nei miei confronti, questo ha un valore davvero significativo. Oggi ricordiamo Paolo Borsellino, davanti a Manfredi Borsellino, in una giornata che e' rivolta a voi giovani, e pensavo ad un messaggio. Il tema e' da che parte stare, ma poi ti tremano i polsi se i modelli sono personaggi straordinari come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Questi sono esempi inarrivabili, e allora questo potrebbe essere anche un alibi proprio perche' parliamo di persone incredibili. E allora io propongo un modello, e un esempio un po' piu' vicino a voi". "In quella scorta di Paolo Borsellino - ha sottolineato - morirono in quel luglio del 1992, anche cinque colleghi, e fra questi c'era una poliziotta, Emanuela Loi, che aveva 24 anni. Paolo Borsellino, aveva la sensazione, ci hanno poi detto, che sapeva di essere al centro di un bersaglio. Aveva l'anelito di fare in fretta perche' sapeva che l'orologio della vendetta mafiosa di una efferata organizzazione criminale, aveva deciso che doveva essere fatto fuori con la sua scorta. Quella ragazza di 24 anni, sarda, che aveva scelto di fare la poliziotta sulla scia del desiderio della sorella, che era stata destinata alla scorta del giudice Borsellino, lei cosi' minuta, ma piena di vita, ecco questa ragazza non marco' mai visita, non si tiro' mai indietro, non trovo' mai giustificazioni. Poteva essere destinata a servizi meno importanti, ma voleva esserci perche' aveva scelto da anche e parte stare. Ecco questa io credo sia l'eredita' per ognuno uno di noi e mi auguro e spero per ognuno di voi"

Tra i premiati questa mattina a Pescara, nel corso della 24/a edizione del Premio Nazionale "Paolo Borsellino" anche Pasquale Angelosanto generale dell'arma e comandante dei ROS, che ha voluto ricordare la figura del magistrato palermitano. "Oggi e' importante parlare di mafia - ha detto - e queste manifestazioni servono proprio per diffondere la conoscenza del fenomeno mafioso che va si contrastato con le attivita' investigative ma va anche contrastato con l'impegno della societa' civile che deve evitare questa contaminazione che e' pericolosissima e i giovani in questo sono fondamentali perche' rappresentano il futuro. Noi crediamo in quello che facciamo. Lo dobbiamo a quelli che ci hanno preceduto e hanno pagato anche con la vita il contrasto alle mafie. Questo riconoscimento mi gratifica perche' evoca un grande magistrato che ha pagato anche lui con la vita il grande lavoro investigativo che portava avanti con grande tenacia assieme al collega Giovanni Falcone".

Il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho ha partecipato alla cerimonia di premiazione del "Premio Nazionale Paolo Borsellino", giunto alla sua 24/a edizione, in merito al pronunciamento della Corte Europea dei diritti dell'uomo, seguita poi dalla Corte Costituzionale, secondo i quali l'ergastolo ostativo, cioe' il regime carcerario duro e' contro i diritti umani. "Quello che temiamo - ha aggiunto - e' che quella risposta sia via via dimenticata o si ritenga una risposta eccessiva rispetto alla mafia. La mafia al momento e' dormiente, continua a operare con una strategia della sommersione, ha rilevato che lo Stato ha operato con una reazione forte, ma non per questo dobbiamo credere che la mafia sia piu' buona o la mafia non sia piu' pericolosa come una volta. La mafia e' pericolosissima ed e' pronta a tirar fuori gli artigli se noi ci lasciamo andare ritenendo che essi sono al di fuori di un sistema criminale violento. La mafia tira fuori la violenza ogni qual volta pensa ci sia l'esigenza, e questo lo fa anche oggi perche' ancora oggi ci sono gli omicidi di mafia"

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Pubblica Amministrazione, 100 miliardi di spesa nel 2018 per consumi

L'Italia è la più spendacciona in Europa per i consumi intermedi della pubblica amministrazione, perché secondo l'ufficio studi della Cgia di Mestre per la manutenzione ordinaria, gli acquisti di cancelleria, le spese energetiche e di esercizio dei mezzi di trasporto, i servizi di ricerca-sviluppo e di formazione del personale acquistati all'esterno, la quota annuale per l'acquisto dei macchinari, etc., nel 2018 lo Stato centrale, le sue articolazioni periferiche, le Regioni e gli Enti locali hanno speso 100,2 miliardi di euro.Tra il 2010 e il 2014 la dinamica delle uscite relative a questa tipologia di spesa si era pressoché arrestata: tuttavia, con il superamento della fase più critica dei conti pubblici, tale aggregato di costo, è tornato ad aumentare. Negli ultimi 5 anni, ad esempio, avverte la Cgia, la crescita è stata del 9,2 per cento (+8,5 miliardi in valore assoluto), mentre l'inflazione, sempre nello stesso periodo di tempo, è aumentata solo del 2 per cento. "Malgrado il grande lavoro svolto dalla Consip per rendere più efficiente e trasparente l'utilizzo delle risorse pubbliche, il contenimento della spesa ha funzionato poco o, addirittura, non è stato conseguito", dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo. "Al netto degli effetti di quota 100 e del reddito di cittadinanza - continua - è chiaro a tutti che se le uscite di parte corrente torneranno ad aumentare, non sarà possibile ridurre in misura significativa il peso fiscale. Nel giro di qualche anno ci ritroveremo, nonostante le promesse che in questi ultimi anni molti politici ci hanno raccontato, con più tasse e una spesa pubblica incomprimibile".Dal confronto con i principali Paesi dell'Unione Europea emerge, inoltre, che siamo i più 'spendaccioni'. Nel 2017 (ultimo anno in cui è possibile la comparazione), per i consumi intermedi la nostra Pa ha speso il 5,5 per cento del Pil, contro il 5 per cento della Spagna, il 4,9 per cento della Francia e il 4,8 per cento della Germania. La media dell'area dell'euro si è attestata al 5,1 per cento del Pil. "Non è da escludere che la ripresa della spesa per consumi intermedi avvenuta in Italia negli ultimi anni sia riconducibile, almeno in parte, agli effetti restrittivi che gli uffici preposti agli acquisti hanno subito tra il 2010 e il 2014", afferma il segretario della Cgia Renato Mason. Non solo, spiega: "è altresì utile ricordare che dopo anni in cui le manutenzioni ordinarie e le riparazioni sono rimaste pressoché bloccate, una volta ridata la possibilità di riattivarle, si è tornati a spendere in misura copiosa, anche perché gli interventi lo richiedevano".Dalla disaggregazione per funzioni della spesa per consumi intermedi emerge come la quota più significativa spetti alla sanità con 33,7 miliardi di euro. Seguono i servizi generali della PA con 16,1 miliardi, la protezione dell'ambiente con 11,7 miliardi di euro, l'istruzione con 7 miliardi e le attività culturali/ricreative con 6,4 miliardi. Questi dati si riferiscono sempre al 2017 (ultimo anno in cui è possibile eseguire questa comparazione) e non tengono conto delle nuove revisioni dei conti pubblici avvenute nel 2019. Trattandosi di costi intermedi non includono, ovviamente, i costi del personale. Analizzando l'andamento delle principali 3 funzioni, osserviamo che nel decennio 2007-2017 la spesa sanitaria nominale, in particolar modo, ha subito un'impennata molto significativa, passando da 24,1 a 33,7 miliardi di euro (+39,8 per cento).In ultima analisi è stata evidenziata la spesa delle principali voci a cui fanno capo le funzioni citate in precedenza. Ebbene, i servizi ospedalieri registrano l'uscita più importante: nel 2017 è stata pari a 16,4 miliardi di euro. Tale voce include gli acquisti di beni e servizi per gestire il sistema sanitario ospedaliero (per il funzionamento, l'ispezione e l'amministrazione). Segue la gestione dei rifiuti con 10,1 miliardi di euro che comprende i costi di raccolta, trattamento, smaltimento e dei servizi di amministrazione, vigilanza, funzionamento o supporto a queste attività. La terza voce di spesa si riferisce ai servizi ambulatoriali che ci sono costati 8,9 miliardi di euro. Questa uscita è andata a copertura dell'acquisto di beni e servizi per gestire il sistema sanitario non ospedaliero (generici/specialisti/paramedici/di ambulanza diversa da ospedaliera) per il funzionamento, l'ispezione e l'amministrazione

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Coldiretti in piazza con gli agricoltori delle zone colpite dal terremoto

Centinaia di agricoltori, allevatori e pastori delle zone colpite dal terremoto della Coldiretti sono arrivati a Roma per offrire in piazza di Sant'Anastasia al Circo Massimo i propri prodotti nel piu' grande mercato delle specialita' contadine sopravvissute al sisma del centro Italia nel 2016. Un'occasione per aiutare la lenta ripresa dei territori colpiti a tre anni dalle scosse e per denunciare che nei paesi ancora svuotati le vendite dei prodotti locali sono crollate del 70%. In difficolta', fa sapere la Coldiretti, ci sono 25 mila aziende e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo, con oltre 100 mila animali tra mucche, pecore e maiali e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi. Tra i settori piu' colpiti c'e' anche l'agriturismo dove e' ancora lenta la ripresa per le 444 strutture nell'area colpita. Una situazione che non ha scoraggiato tanti agricoltori e allevatori che sono riusciti a garantire le principali tipicita'. Basti pensare che la produzione della lenticchia di Castelluccio di Norcia Igp quest'anno e' stata tra i 3-4 mila quintali. Dal ciauscolo marchigiano alle lenticchie di Castelluccio di Norcia, dal pecorino laziale alla ventricina abruzzese, sono solo alcuni dei prodotti portati al maxi mercato dove si sta preparando la pasta all'amatriciana che sara' offerta ai cittadini per ricordare che e' ancora lontano il ritorno alla normalita'. 

 

Anche in Abruzzo nei paesi svuotati dal terremoto e con il turismo in lenta ripresa si registra ancora un crollo del 70% delle spesa che sta soffocando l’economia locale e il lavoro, a partire dagli agricoltori e dagli allevatori che sono rimasti nonostante le difficoltà.

I pesanti ritardi della ricostruzione con le difficoltà abitative delle popolazioni locali e i problemi a far tornare i turisti hanno determinato – sottolinea la Coldiretti - un crollo delle vendite dei prodotti locali che gli agricoltori, a prezzo di mille difficoltà, sono comunque riusciti a salvare dalla macerie garantendo la continuità produttiva e, con essa, una speranza di ripresa in un territorio a prevalente economia agricola che al terremoto ha pagato un conto salato.

 

In difficoltà ci sono 25mila aziende agricole e stalle censite nei 131 Comuni terremotati di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove – continua la Coldiretti – c’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo.

Tra i settori più colpiti c’è sicuramente – spiega Coldiretti – quello dell’allevamento ma in difficoltà si trovano anche le altre attività a partire dall’agriturismo dove è ancora lenta la ripresa per le 444 strutture che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area dei quali 42 in Abruzzo, 40 nel Lazio, 247 nelle Marche e 115 in Umbria.

 

“L’Abruzzo è stata una regione doppiamente colpita, perché aveva subito anche il sisma del 2009 – dice Coldiretti Abruzzo – ma nonostante tutto la maggioranza di agricoltori e allevatori che, a prezzo di mille difficoltà e sacrifici, non hanno abbandonato il territorio ferito e sono riusciti a garantire la produzione della principali tipicità tra cui il Pecorino di Farindola e le mortadelle di Campotosto ma anche la ventricina e i salumi teramani fino ad arrivare alla patata turchesa  – ricorda Coldiretti Abruzzo  – Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti che occorre sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento ed è per questo che Coldiretti ha scelto dedicare alle popolazioni colpite la ricorrenza del 75esimo anno dalla sua Fondazione, avvenuta proprio a fine ottobre del 1944. Ma ora è necessario accelerare sulla ricostruzione e garantire una piena ripresa dell’economia, che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.

 

Coldiretti Abruzzo ricorda che in Abruzzo le aziende zootecniche direttamente colpite dal sisma 2016/2019 riportando danni importanti alle strutture sono state oltre 400 con una perdita di oltre 40mila avicoli, oltre 8mila capi tra pecore e suini, oltre 200 bovini secondo una elaborazione effettuata sulla base dei dati dell’istituto zooprofilattico d’Abruzzo e Molise. “Ma le aziende in difficoltà che risentono ancora oggi delle conseguenze dirette ed indirette del sisma ancora migliaia – sottolinea Coldiretti Abruzzo – ed è importante affrontare con misure adeguate le conseguenze del terremoto per riportare alla normalità l’Abruzzo e tutte le regioni colpite”.

 

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Citta’ dell’olio, festa dell’extravergine con 125 Comuni

 Un viaggio verde alla scoperta di colline, sentieri, terrazze, borghi e uliveti secolari dello Stivale: e' quanto proposto dalla terza edizione della "Camminata tra gli olivi 2019", evento organizzato per il 27 ottobre dall'Associazione Citta' dell'Olio. L'iniziativa e' occasione anche per festeggiare i 25 anni dell'associazione organizzatrice che riunisce 350 territori olivati italiani. All'evento hanno aderito 17 regioni italiane e 125 Comuni per un programma all'insegna dei sapori e dei saperi del territorio. Al centro della formula della rassegna itinerari e passeggiate nell'Italia dell'olio extravergine con l'obiettivo di rafforzare il legame con la cultura dell'olio. Tra le regioni con piu' localita' aderenti alla manifestazione c'e' in testa la Toscana con 19 citta' dell'olio partecipanti. Segue la Sardegna (13 citta'), Liguria (12), Abruzzo (11), Puglia (10). Per scoprire il programma e i vari itinerari proposti dalla kermesse e' online il sito www.camminatatragliolivi.it. 

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Rimodulazione retroattiva delle tariffe per l’acqua della Sasi

Sara' retroattiva la rimodulazione delle tariffe del consumo d'acqua della Sasi di Lanciano, che si allinea alle direttive dell' Autorita' nazionale e regionale in materia e che nel 2018 ha stabilito i nuovi criteri. Norma, gia' applicata in altre regioni, che sara' completamente in vigore nel 2022, ma che gia' ora viene progressivamente introdotta dalla Sasi con le prime bollette del 2020. I  nuovi criteri contemplano la tariffa pro capite per fascia agevolata per l'uso domestico residente, poi la fascia di consumo per uso domestico, quota fissa divisa per esercizio. Tariffe che seguono gli iniziali obiettivi di progressivita', del principio che chi inquina paga di piu' e l'utilizzo efficiente della risorsa. Le precisazioni sugli aumenti sono stati forniti oggi dal presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe, dai membri del Cda Corrado Varrati e Maira Roberti e dal direttore commerciale Manuela Carlucci. La rimodulazione delle tariffe idriche ha creato polemiche in questi giorni da parte di molti sindaci e cittadini.

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Lanciano, torna la fiera Agroalimenta

 Dal 21 al 24 novembre torna a Lanciano la fiera Agroalimenta, che sara' arricchita da un nuovo evento internazionale dedicato alle imprese abruzzesi, frutto della collaborazione tra il Centro Estero delle Camere di Commercio d'Abruzzo e l'ente LancianoFiera. L'iniziativa, che cade nel ventennale della fiera frentana, vedra' 16 importatori e distributori provenienti da Belgio, Germania, Svezia, Svizzera, India, Vietnam, Canada e Giappone, prendere parte ad una serie di incontri d'affari con circa 40 aziende del territorio e ad un tour aziendale presso le realta' imprenditoriali della regione. L'obiettivo principale e' quello di intercettare i mercati emergenti lungo la Via della Seta, le cui economie valgono oltre 14 miliardi di euro e hanno nell'agroalimentare il settore trainante.

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Marsilio: dovremmo riuscire a modificare profondamente questa Europa burocratica

 "La Patria europea può essere ancora un obiettivo, un sogno da realizzare. Però, dovremmo riuscire a modificare profondamente questa Europa burocratica che è stata costruita fino ad ora". Lo ha detto, a Francavilla al Mare, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, in occasione della presentazione del libro di Monsignor Bruno Forte, Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto, che si è tenuta nella chiesa di Santa Maria Maggiore a San Franco. In un comunicato si ricorda che all'incontro-colloquio hanno preso parte anche Monsignor Emidio Cipollone, Arcivescovo della Diocesi di Lanciano-Ortona, don Michele Masciarelli, parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore, ed il consigliere regionale, Giovanni Legnini, già vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura. "Da giovane - ha spiegato Marsilio - sono cresciuto con il mito dell'Europa, di una Patria comune che mettesse insieme le diversità dei popoli europei valorizzando, al tempo stesso, le forti radici comuni della nostra civiltà. Invece, l'Europa che abbiamo conosciuto a partire dagli anni '80-'90, - ha proseguito il presidente - è stata molto diversa da quella che avevamo sognato soprattutto con la caduta del muro di Berlino, un evento che ho festeggiato in piazza con molti altri giovani quella storica giornata del 9 novembre 1989 auspicando un futuro ben diverso". Nel libro di Mons. Forte, si sottolinea che la Patria Europea è stato il sogno dei Padri fondatori che ha portato all'attuale Unione, ispirato al motto "Unità nella diversità". Espressione con cui, secondo Forte, si vuole indicare come attraverso l'Unione europea, i suoi cittadini siano riusciti ad operare a favore della Pace e della comune prosperità, mantenendo, al tempo stesso, integro il patrimonio delle diverse culture, tradizioni e lingue del continente

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Rubato un carico di pianoforti, bottino di 100 mila euro

 Ammonta a circa centomila euro il valore del furto di un furgone che trasportava pianoforti della ditta Clivio Pianoforti di Pescara. Il fatto e' avvenuto in via Togliatti a San Severo. I ladri hanno portato via due pianoforti, di cui uno a coda ed uno verticale e tutta l'attrezzatura indispensabile per il carico e scarico della merce. La denuncia arriva direttamente dal titolare dell'azienda, Pasqualino Clivio che si dice incredulo per l'accaduto. "Noleggiamo pianoforti per grandi eventi in tutta la Puglia. Ieri sera eravamo di ritorno verso Pescara quando abbiamo deciso di fare una piccola sosta a San Severo per mangiare un boccone. In pochi attimi pero' hanno portato via il furgone con l'intero carico".

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Nuova Pescara, Costantini: Vedo una grandissima debolezza culturale del ceto politico

'Vedo una grandissima debolezza culturale del ceto politico, piu' interessato alla salvezza del proprio tornaconto e alla autoconservazione. C'e' un disinteresse nei confronti della verita': tra 20 anni qui tutto sara' diverso, saremmo una societa' piu' anziana e come accadra' nel mondo intero piu' densamente popolati''. E' quanto dice all'Ansa Carlo Costantini, promotore del referendum sulla Grande Pescara, dopo aver ritirato la sua candidatura a guida della Commissione che deve dare il via all'operazione dopo i contrasti con gruppi politici e comunali trasversali. ''In queste ore mi chiedo cosa siano la spoltoresita', la montesilvanita': sono valori cosi' assoluti che ti permettono di resistere alla spinta del cambiamento o suggestioni utilizzate per cavalcare l'autoconservazione? - si chiede l'ex parlamentare Idv - Questo tipo di conservazione non e' un valore, ma la spia che non si e' capito che i cambiamenti sono veloci''

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A velocita’ sostenuta sul camion rubato, arrestato nel Chietino

Un 40enne di Andria, che da pochi giorni aveva finito di scontare una misura cautelare per reati contro il patrimonio, e' stato arrestato per furto aggravato dai Carabinieri della Compagnia di Ortona. L'uomo era alla guida di un autoarticolato che procedeva a velocita' sostenuta sulla statale 16, quando la sua presenza e' stata segnalata ai carabinieri da alcuni automobilisti. A quel punto i militari hanno controllato i dati del mezzo pesante verificando che era stato appena rubato in provincia di Pescara e hanno bloccato l'uomo a Casalbordino sbarrandogli la carreggiata. Nella cabina dell'autoarticolato i militari hanno trovato un borsone con numerosi arnesi da scasso, utilizzati in particolare per i furti di autoveicoli, per la cui detenzione l'uomo e' stato anche denunciato per possesso ingiustificato di grimaldelli. 

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