Redazione Notizie D'Abruzzo

Coronavirus, i consiglieri regionali si tagliano l’indennità per comprare respiratori

"Tutti i consiglieri regionali d'Abruzzo si tagliano l'indennita' mensile di carica per destinare la quota raccolta all'acquisto di almeno 10 respiratori da assegnare agli ospedali abruzzesi. Lo hanno deciso i Capigruppo accogliendo la mia richiesta. Questo e' il momento per dimostrare la nostra vicinanza concreta, non solo istituzionale, all'Abruzzo che con l'aiuto di tutti superera' anche l'attuale emergenza che riguarda tutto il Paese e deve dunque vederci tutti partecipi e attivamente coinvolti". Ad ufficializzare la decisione e' il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri che aggiunge: "in questi giorni febbrili i nostri uffici stanno moltiplicando i propri sforzi e il proprio lavoro con un occhio attento al comparto Sanita', ovviamente, all'economia locale in tutte le sue sfaccettature e alla popolazione. Noi amministratori - aggiunge - non possiamo essere da meno rispetto a chi, nonostante la paura, la stanchezza, i timori, le preoccupazioni, e le notizie che pure rimbalzano da una parte all'altra del mondo, continua a vivere l'emergenza Coronavirus in prima linea, toccando la malattia ogni giorno con le proprie mani, mettendo a rischio la propria stessa vita, ma pure senza demordere un solo secondo, con il solo obiettivo di salvare i propri pazienti". E' stato lui ad avanzare la richiesta ai capigruppo e cosi' da aprile i consiglieri taglieranno del 10% le loro indennita' fino a raggiungere una somma pari a 250 mila euro con cui comprare almeno 10 respiratori. "Nel frattempo - conclude Sospiri - continueremo a lavorare al fianco di tutti i nostri operatori sanitari pronti a supportare altre necessita'. Ovviamente ringrazio personalmente tutti i consiglieri regionali per la grande sensibilita' dimostrata". 

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Coronavirus, da Ubi banca risorse per le imprese

Ubi Banca mette a disposizione delle imprese colpite dall'emergenza covid-19 "nuove linee di credito per la gestione del circolante in aggiunta ai provvedimenti presi nei giorni scorsi, che prevedono la possibilita' di richiedere una moratoria sul pagamento delle rate dei finanziamenti erogati". Lo comunica l'istituto di credito: le imprese clienti avranno la "possibilita' di richiedere linee a breve termine temporanee o finanziamenti chirografari con preammortamento fino a sei mesi e della durata massima di 18 mesi"; nuove linee di finanziamento "destinate ad aiutare le imprese nella gestione del circolante per fronteggiare, per esempio, ritardi di pagamenti da parte di clienti dovuti all'emergenza sanitaria in corso". Vista la particolare situazione, Ubi Banca "ha attivato la possibilita' di sottoscrivere il contratto in modalita' anche telematica, ovvero tramite PEC o apposita funzione dell'internet banking". "Stiamo cercando di mettere in atto il piu' velocemente possibile tutte le misure che possano aiutare le imprese a superare questa situazione di grave difficolta' dell'economia dovuta alla pandemia in corso" dichiarato Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche Abruzzo di Ubi Banca

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Sulmona, fioraia regala le piante al Comune

Piante e fiori, con i loro colori e profumi sono segni di speranza nel momento delicato che si vive. Ed e' per questo significativo il gesto di una commerciante sulmonese, Sabina Santellocco, proprietaria di un negozio di fiori e piante che impossibilitata a svolgere la propria attivita' come da decreto, ha pensato di contattare il capogruppo della sezione cittadina dell'Associazione Alpini Marco Di Silvestro, per donare fiori e piante al Comune. Questa mattina, in collaborazione con gli operatori comunali, che avranno cura di mettere a dimora le piante fiorite, le penne nere hanno preso in consegna bellissime margherite, begonie e violette, che porteranno un po' di colore in alcuni angoli cittadini, in queste giornate grigie. 

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Coronavirus, dieci ordinanze di quarantena fiduciaria a Scanno

Dieci ordinanze di quarantena fiduciaria sono state emesse dal sindaco di Scanno, Giovanni Mastrogiovanni. I provvedimenti si sono resi necessari dopo la segnalazione della Asl che ha tracciato e mappato le persone entrate in contatto, nelle scorse settimane, con un turista napoletano risultato positivo al Covid-19. L'uomo aveva trascorso un weekend a Scanno in una struttura ricettiva, per poi ripartire. Nei giorni successivi, accusando dei sintomi e sottoponendosi a tutti gli esami, e' risultato positivo al Coronavirus. Si e' attivato, quindi, il protocollo che prevede la ricostruzione di tutti i movimenti del contagiato. Per questo ora dieci persone a Scanno si trovano in quarantena domiciliare e in monitoraggio sanitario. 

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Coronavirus, dal Polo automotive donazione di mascherine

 L'intero sistema dell'Automotive dell'Abruzzo, con sede a Santa Maria Imbaro e 60 aziende aderenti, si mobilita contro il coronavirus e dona alle strutture sanitarie dell'Abruzzo, camici, tute e mascherine a sostegno della lotta al Coronavirus. I primi due player a farlo sono stati Sevel e Honda. Nel corso di una riunione via Skype il cda di IAM - Polo Automotive ha deliberato un'erogazione libera e volontaria da parte delle aziende. I soci del Consorzio potranno dare il loro contributo e il ricavato sara' interamente donato alla Regione Abruzzo. Rispetto alle strutture produttive, le aziende automotive si sono impegnate a rispettare tutti i protocolli di sicurezza, per garantire la sicurezza dei lavoratori in tutte le situazioni in cui non e' possibile fermare la produzione. Saranno rispettate tutte le misure restrittive, a cominciare dalla possibilita' di attivare lo smart working dove e' possibile.

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Fracassi (Confindustria): confronto costante e costruttivo con le Istituzioni

Il Presidente di Confindustria Abruzzo, Marco Fracassi, ritiene estremamente importante l'accordo raggiunto ieri tra le Parti Sociali che permetterà in questa fase di emergenza di comprendere e considerare le fabbriche al servizio del Paese -a partire dalle filiere dell'Agroalimentare e del Farmaceutico che anche in Regione stanno garantendo a tutti noi i beni primari- e tutelare ogni filiera della produzione. 

“Dare attenzione prioritaria alla salute delle persone nei luoghi del lavoro, -afferma il Presidente Fracassi- consentirà anche di superare questa fase delicata e prepararci alla ripresa economica appena si uscirà dall’emergenza Coronavirus. L’industria italiana ed abruzzese, le sue imprenditrici e i suoi imprenditori, le sue lavoratrici e i suoi lavoratori, in un momento così delicato per la salute e l’economia nazionale, si mettono al servizio della comunità e garantiscono una soluzione rapida e condivisa affrontando con coraggio l’emergenza sanitaria senza dover spegnere il motore dell'economia nella consapevolezza che insieme è possibile superare ogni difficoltà. Il Sistema Confindustriale abruzzese -conclude il Presidente Fracassi- assicura il confronto costante e costruttivo con le Istituzioni competenti per apportare il proprio contributo fattivo volto a definire nel concreto le positive soluzioni delle tante questioni che interessano le imprese abruzzesi, le loro famiglie e l’intero sistema economico regionale. Auspico pertanto che in Abruzzo, con la Regione e le altre Parti Sociali, si rafforzino modalità di condivisione delle problematiche specifiche ed occasioni di raffronto concreto.”

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Meritocrazia Italia: Necessarie misure economiche urgenti per l’Italia lasciata sola

 

"Mentre l’Italia combatte, da sola, il Coronavirus, il panorama economico europeo e nazionale non sembra essere di conforto.  Al di là degli annunci dei leader europei dal punto di vista concreto abbiamo assistito da un lato a due paesi, importanti per l’unione europea, che stavano per speculare sull’acquisto delle mascherine e dall’altro ad una dichiarazione ben studiata da parte della rappresentante della BCE". Lo affermano i responsabili di Meritocrazia Italia.

"Davanti ad uno scenario del genere andrebbe ricomposto il puzzle delle alleanze da parte del nostro paese, visto anche che la vera solidarietà si è aperta ad oggi solo sulla via della seta.  Meritocrazia Italia, prima di tutto, alimenta lo spirito nazionale dando fiducia al governo e traccia il primo solco di definizione delle principali misure concretamente utili al contrasto e al contenimento degli effetti indiretti dell’emergenza. Si propongono, innanzitutto, interventi di sostegno alle famiglie ed accesso semplificato e inclusivo alla cassa integrazione guadagni. Sui mutui, si invocano misure di sospensione dei pagamenti e concessioni a tasso zero per l’estinzione di debiti nonché la sospensione degli atti esecutivi, dei pignoramenti e la impossibilità di iscrizione alla CRIF per le inadempienze maturate in tutto il periodo di emergenza da Covid - 19.  Sugli adempimenti fiscali, oltre allo slittamento dei termini (tutti, compresi i contributi previdenziali e i premi per le assicurazioni obbligatorie), si propone la sospensione delle attività di Agenzia delle Entrate e riscossione, degli atti esecutivi e dell'invio di cartelle, oltre che delle rate della rottamazione o della riscossione ordinaria e la sospensione del pagamento delle bollette.  In favore dei lavoratori autonomi, professionisti e titolari di attività di impresa, Meritocrazia Italia guarda con favore ad una congrua indennità mensile ed alla costituzione di un fondo straordinario per il pagamento dei collaboratori, così da scongiurare una inevitabile contrazione occupazionale. E l’auspicio di una attenta disamina va anche alla concreta possibilità di utilizzare i Fondi Strutturali europei 2014-2020 non ancora spesi. Rimodulando i piani finanziari dei POR/PO/FSC le risorse europee assegnate e non utilizzate potrebbero essere destinate alle imprese e/o alla sanità per far fronte all’emergenza economica. Infine, anche alla luce dei gravi rischi evidenziati dalle recenti dichiarazioni di Christine Legarde e del ritardo nel divieto di operazioni di borsa al ribasso che hanno generato enormi profitti per gli speculatori internazionali in danno degli italiani e delle imprese italiane, Meritocrazia Italia ritiene primaria, a salvaguardia dell'economia italiana, la emissione di debito pubblico, con intervento da parte della BCE per l’acquisto dei titoli italiani - concludono  i responsabili di Meritocrazia Italia.- o valutare di interrompere questo percorso sempre meno solidale aprendo nuovi scenari di cooperazione internazionale".

 

 

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Coronavirus. Paolucci e Fina (Pd) su misure per lavoro: Accorciare i tempi e procedure

“La priorità della Regione deve essere sburocratizzare il più possibile e lavorare su tempi molto rapidi per attivare tutte le iniziative e le risorse disponibili a partire da quelle che il governo metterà a disposizione con il nuovo decreto. Inoltre data l’urgenza della questione, si calendarizzi subito la proposta di legge quadro sul lavoro già pronta e che risponde a molte delle esigenze sentite dai lavoratori in questo periodo di emergenza. Il testo è depositato, va integrato e approvato subito”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci, con il segretario regionale PD Michele Fina.

 

“Bisogna dare risposte subito e farlo in modo snello – sottolineano  Paolucci  e Fina - Non ci sottrarremo a dare qualsiasi tipo di contributo perché si arrivi immediatamente all’azione, evitando altre attese, perché c’è chi lavora anche durante l’emergenza e perché sarà necessario essere pronti a ripartire quando l’emergenza sarà finita. Per questo la Regione deve tradurre azioni veloci e subito efficaci, usando allo scopo tutti gli strumenti che ha. Fra questi, anche la nostra proposta di legge, che raccoglie le istanze che ci arrivano dal mondo dei lavoratori e delle imprese e contiene risposte in grado di sostenere la congiuntura che, al momento della presentazione della Pdl, era solo quella della crisi. 

Questo strumento è già pronto, può essere bene integrato e noi ci mettiamo a disposizione degli uffici per trovare la migliore stesura che contemperi la volontà di intervenire e l’efficacia di farlo in tempi ridotti e in modo diretto e snello. 

Le basi per agire ci sono già: 35 milioni attribuiti di recente dal Governo quale quota dei residui degli ammortizzatori sociali in deroga non spesi, 40 milioni di risorse riprogrammabili a valere sul fondo sociale europeo, la possibilità di attingere dal bilancio ragionale perché dal prossimo anno, come abbiamo più volte annunciato, si libereranno nuove e importanti risorse ed è ovvio, ora più che mai, che debbano essere orientate sulle politiche attive del lavoro.

Voglio appellarmi all’esecutivo regionale perché traduca in azione queste esigenze e tenga conto del lavoro fatto, in quanto consente di stringere tempi e proporre misure efficaci per arrivare alla fine dell’emergenza e ripartire. La Regione deve essere risolutiva nel facilitare le procedure amministrative riferite alla notevole massa di finanziamenti straordinari che il Governo ha deliberato all’indirizzo di imprese territori e cittadini, rendendo certa non solo la collaborazione, ma forme avanzate di sostegno per la definizione degli adempimenti”.

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Coronavirus, il 58 per cento degli italiani preoccupato secondo un sondaggio

Un popolo preoccupato ma disposto a fare sacrifici e fiducioso di poter tornare alla normalità in tempi contenuti. E' il quadro che emerge dal sondaggio condotto da Nielsen Global Connect in Italia con l'obiettivo di verificare l'effettivo impatto del'emergenza Coronavirus sei cittadini del nostro Paese. La quasi totalità degli italiani (98%) si informa almeno una volta al giorno sulla situazione sanitaria, un dato in linea con quanto rilevato nelle ultime tre settimane. Cresce però chi si informa attivamente più di una volta al giorno: sono l'86% degli italiani, il 18% in più rispetto alla settimana scorsa. Al contempo, se appena due settimane fa solo il 17% si dichiarava preoccupato per l'emergenza e una settimana fa lo era il 25%, adesso è il 58% degli italiani a nutrire timori. Le apprensioni crescono soprattutto al Nord Ovest (57%, +37pp) che ora sono in linea con la media nazionale. Il Sud (64%) e in particolare la Campania (66%) si confermano le aree con maggior numero di italiani preoccupati Le misure restrittive del Dpcm dell'8 marzo sono condivise dagli italiani: ben il 58% della popolazione ritiene i provvedimenti governativi corretti e solo il 5% li giudica esagerati. Per il 73% giudica intrapresi dagli altri Paesi. Per quanto riguarda le fonti di informazione, i notiziari programmi TV sono il principale veicolo di notizie sul per l'80% degli italiani (il +6% in più della scorsa settimana) mentre i siti istituzionali risultano la fonte con la crescita maggiore (li consulta il 48%, con un incremento di 13punti percentuali nel giro di due settimane). Sul fronte delle aspettative per il futuro, nonostante il boom di contagi registrato nell'ultima settimana, resta stabile la percentuale degli ottimisti (il 37% della popolazione) che auspica un recupero entro le 4 settimane in linea con le manovre restrittive imposte dal governo. Ulteriore segnale positivo arriva dal ridimensionamento dei pessimisti (sono solo il 9%, in calo del 5%), ovvero di chi ritiene che serviranno più di 5 mesi. Cresce, invece, la percentuale di italiani che ipotizza tempi di recupero per il resto del mondo superiori ai 2 mesi: sono l'88%, il 6% di 7 giorni fa. Il sondaggio affronta anche il capitolo delle contromisure necessarie per evitare il contagio. L'88% degli italiani evita luoghi pubblici e affollati (con un boom di 32 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana), il 72% evita di viaggiare (+37%) e il 69% evita l'uso di mezzi pubblici (+31%). Continua a crescere anche l'adozione di misure di "protezione" come l'utilizzo di disinfettanti (sono 65%, il 17% in più di settimana scorsa) mentre l'utilizzo di mascherine è ancora limitato a meno di 1 italiano su 4 (il 24% della popolazione, in crescita del 19%). Infine, sul fronte della spesa alimentare, sale la percentuale di coloro che dichiarano di aver ridotto la frequenza di visita nei supermercati (40%, +26pp), negozi di alimentari (38%, +25pp) e mercati rionali (63%, +36pp), ma allo stesso tempo aumenta la propensione a fare scorte di (28%, +12pp). 

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Coronavirus, D’Alberto chiede la chiusura dell’area della Valfino

 "Chiudere immediatamente, senza alcuna ulteriore esitazione, l'area territoriale dei comuni della Vallata del Fino, confinanti con quella pescarese". E' tornato a chiederlo il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, quale presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl di Teramo. D'Alberto e' tornato a farsi portavoce dell'esigenza dei colleghi di Castiglione Messer Raimondo, Montefino, Castilenti, Arsita e Bisenti, che gia' tre giorni fa avevano richiesto misure drastiche e totali di isolamento dal resto della regione. Alla base delle preoccupazioni c'e' il dato, definito 'anomalo' rispetto al numero degli abitanti, di diffusione del contagio, con quattro casi di positivita' al virus (due a Castiglione, uno a Montefino e uno a Silvi) sui 9 totali della provincia di Teramo. I sindaci hanno scritto di nuovo al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, e alle altre forze istituzionali, affinche' si provveda alla chiusura anche delle attivita' produttive della zona. 

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