Redazione Notizie D'Abruzzo

Spaccio, arrestato con un chilo di droga

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Chieti, in collaborazione con quelli della Compagnia di Montesilvano hanno proceduto all'arresto in flagranza di reato di un 47enne albanese, domiciliato a Montesilvano, per illecita detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L'uomo è stato fermato dagli uomini dell'Arma al termine di un servizio di osservazione a seguito del pedinamento di alcuni giovani teatini che hanno incontrato l'uomo a Montesilvano e con il quale hanno confabulato con fare sospetto.

Nel corso della perquisizione domiciliare, sono stati rinvenuti, ben occultati all'interno di un incavo realizzato nel bagno, 32 involucri di vario peso, pronti rispetto alla richiesta dell'acquirente (da un grammo a 100 grammi), risultati contenere della cocaina, per un peso totale di circa 1,5 kg., nonché 2.120 euro in banconote di vario taglio e 4 telefoni cellulari. La droga recuperata, da un esame effettuato dai Carabinieri del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Chieti, è risultata di ottima qualità.

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Ocse lancia l’allarme per gli investimenti per l’istruzione in Italia

L'Ocse lancia l'allarme sulla spesa dell'Istruzione in Italia praticamente ferma dalla fine degli anni Novanta e poi andata inesorabilmente in calo. Le dimissioni del ministro Lorenzo Fioramonti hanno confermato e ribadito le difficolta' dell'Italia a trovare nuovi investimenti per il comparto scuola, universita' e ricerca, che neanche il governo Conte bis e' riuscito a trovare. Al netto dei tagli bloccati, dei fondi stanziati per gli asili nido (2,5 miliardi per i comuni per aumentare i posti ma all'interno delle misure per le famiglie), dell'aumento di qualche decina di milioni dei fondi di finanziamento e delle borse di studio e delle risorse preventivate nel Dl Fisco (piu' risorse per la sicurezza degli edifici anche dall'8xmille dal 2020), di soldi per l'istruzione nella manovra approvata ce ne sono pochi. Discorso diverso per i fondi dedicati all'edilizia scolastica che anche nell'ultimo periodo hanno avuto un incremento costante per fare fronte alle tantissime emergenze: gli ultimi 510 milioni sono stati sbloccati il 20 dicembre e andranno in erogazione diretta gli enti locali. Fondi dell'edilizia che avevano avuto un nuovo slancio anche dalla famosa legge sulla "buona scuola". Eppure gli ultimi dati (settembre 2019) dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo evidenziano da anni come l'Italia spenda poco per l'istruzione, circa il 3,6% del suo Pil dalla scuola primaria all'universita', una quota inferiore alla media Ocse che e' del 5% e uno dei livelli piu' bassi di spesa tra i Paesi aderenti all'organismo internazionale. In particolare, la spesa e' diminuita del 9% tra il 2010 e il 2016 sia per la scuola che per l'universita', piu' rapidamente rispetto al calo registrato nel numero di studenti. Ma il calo degli investimenti della scuola ha origini piu' lontane: tra il 1995 e il 2010 l'Ocse ha rilevato che l'Italia ha sostanzialmente congelato la spesa per studente di scuola primaria e secondaria (inferiore e superiore), con un aumento in termini reali dello 0,5%. Una sorta di "spendig review prolungata" amplificata dal progressivo invecchiamento del corpo docente: gli insegnanti italiani sono in media i piu' anziani dell'area Ocse, con il 59% di ultracinquantenni, anche se, grazie alle recenti assunzioni, questo rapporto e' diminuito (dal 64% nel 2015 al 59% nel 2017) e che dovra' sostituire circa la meta' dei prof entro i prossimi dieci anni, avendo la quota piu' bassa di insegnanti di eta' tra i 25 e i 34 anni.

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Infortuni domestici, tutele rafforzate

Contro gli infortuni che possono colpire casalinghe e casalinghi esiste una polizza "oggi molto simile a quella che vale per i lavoratori dell'industria, dell'artigianato o dei servizi". Ma, su una platea potenziale che puo' superare i sette milioni, gli iscritti si fermano a un milione. L'Inail lancia una campagna di comunicazione contro gli incidenti che si verificano tra le mura domestiche. "Bastano due euro al mese, come un paio di caffe', per avere tutele che ora si sono rafforzate in caso di infortunio domestico", dice il presidente Franco Bettoni. La realta' descrive migliaia di episodi, anche mortali. Con immagini, spot video e radio l'Istituto punta sia a "fare prevenzione" - allertando sui rischi che si corrono quando si e' alle prese con gas, corrente o prodotti chimici - sia "a far conoscere le prestazioni garantite dalla polizza". L'obiettivo e' sensibilizzare gli interessati e far crescere il numero degli iscritti, "magari del 25% in un anno", viene spiegato. La campagna partira' tra qualche giorno, il 30 dicembre, e andra' avanti fino al 31 gennaio del 2020, data di scadenza del premio (pari a 24 euro l'anno). La rendita mensile e' proporzionata all'invalidita' subita e arriva fino a 1.292,90 euro. Grazie alla legge di Bilancio per il 2019 le prestazioni erogate sono migliorate. E' stata ampliata l'eta' fino ai 67 anni, e' stato abbassato il tasso di invalidita' sopra cui scatta la rendita mensile (fissato al 16%), ma c'e' anche una somma una tantum per inabilita' inferiori e il risarcimento puo' riguardare i superstiti se l'incidente e' stato mortale. La mamma che bada ai fornelli tenendo il bebe' con un braccio, la ragazza che sale su uno sgabello per pulire i vetri delle finestre, le mani di un uomo che sfiorano la lama appuntita di un coltello da cucina mentre si taglia della verdura. Di questo raccontano gli spot dell'Inail sotto lo slogan "Mi prendo cura della mia casa ogni giorno. Inail si prende cura di me". E visto che i video circoleranno anche sui social media e' stato messo a punto un hashtag: "#Perunavoltapensoame". In realta' l'assicurazione contro gli infortuni domestici e' obbligatoria per legge da circa vent'anni ma "il nostro intento non e' di farla percepire come una tassa, non vogliamo sanzionare chi non e' iscritto visto che gia' si sta penalizzando, perche' non versando il premio resta senza tutele. E in tanti ci vengono a chiedere il risarcimento solo dopo aver subito l'incidente", dice il direttore del rapporto assicurativo, Agatino Cariola. Ecco perche', prosegue, "si e' sentita la necessita' di informare i cittadini sulla possibilita' di avere delle tutele aderendo alla polizza".

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Cultura, Febbo: le attività in programma saranno regolarmente finanziate

 "Il bando di Abruzzo nel Vivo è stato riapprovato e pubblicato con delibera numero 848 durante la seduta di giunta regionale svoltasi ieri e pertanto i Comuni e le associazioni operanti nel cratere 2016 potranno senza nessun problema rendicontare le attività e le spese sostenute, da oggi 24/12/2019 fino al 30/06/2020, partecipando al relativo avviso". A renderlo noto è l'assessore regionale alla Cultura Mauro Febbo che specifica come "le manifestazioni in programma per Natale, capodanno ed a seguire saranno regolarmente finanziate attenendosi in maniera corretta alle linee guide previste dal bando Abruzzo nel Vivo. Vi è stata l'esigenza - spiega Febbo - di riapprovare lo schema di protocollo con il Mibac in seguito alla nuova denominazione del Dipartimento Cultura della Regione Abruzzo a seguito della nuova ristrutturazione dell'attuale esecutivo regionale. Infatti abbiamo rimediato ad un problema di solo natura tecnica approvando in tempi record prima la delibera numero 820 relativa alla nuova convenzione con il Mibac e successivamente, dopo solo tre giorni, la delibera contente le linee guide e avviso di Abruzzo nel Vivo. Ricordo come sono a disposizione 290 mila euro, di cui il 40% da assegnare ai Comuni mentre il 60% per le associazioni operanti nella stessa area colpita dal sisma del 2016. Quindi - conclude Febbo - posso rassicurare che questo esecutivo ed il mio Dipartimento porterà a termine speditamente l'Accordo con il Ministero cercando, di spendere tutte le risorse a disposizione e, sopratutto, cercando di recuperare i ritardi accumulati e causati dalla precedente amministrazione regionale". 

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Cassazione: coltivazione domestica di cannabis non e’ reato

Non costituira' piu' reato coltivare in minime quantita' la Cannabis in casa: e' una pronuncia epocale quella delle sezioni unite penali della Cassazione, ovvero del massimo organo della Corte. E' arrivata il 19 dicembre del 2019. Si e' deliberato per la prima volta che "non costituiscono reato le attivita' di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica". Attivita' di coltivazione che - si sottolinea - "per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all'uso personale del coltivatore". In sostanza chi coltiva per se' non compie piu' reato. Viene propugnata cosi' la tesi per cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivarsi per se' qualche piantina.

La Corte costituzionale in passato e' intervenuta piu' volte sul tema, sposando una linea rigorosa, e cosi' la giurisprudenza ha assunto - dopo alcune isolate sentenze controverse sul tema - una posizione netta. Stabilendo un semplice principio: la coltivazione di Cannabis e' sempre reato, a prescindere dal numero di piantine e dal principio attivo ritrovato dalle autorita' e anche se la coltivazione avviene per uso personale. Si affermava che "la condotta di coltivazione di piante da cui sono estraibili i principi attivi di sostanze stupefacenti" potesse "valutarsi come 'pericolosa', ossia idonea ad attentare al bene della salute dei singoli per il solo fatto di arricchire la provvista esistente di materia prima e quindi di creare potenzialmente piu' occasioni di spaccio di droga".

E cosi' la Cassazione, adattandosi a quanto chiarito dalla Consulta, ha finora sostenuto che la coltivazione di marijuana, anche se per piccolissime dosi (una o due piantine) e' sempre reato, a prescindere dallo stato in cui si trovi la pianta al momento dell'arrivo del controllo. Ora - si attendono le motivazioni della pronuncia del 19 dicembre - c'e' stato un ribaltamento del principio fin qui stabilito. Sono le sezioni unite penali ad aver mettere un punto fermo dettando un'unica linea e uniformando il trattamento per i coltivatori di "erba" in casa. "Il reato di coltivazione di stupefacente - si legge nella massima provvisoria emessa dalla Corte dopo l'udienza del 19 dicembre - e' configurabile indipendentemente dalla quantita' di principio attivo ricavabile nell'immediatezza, essendo sufficienti la conformita' della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalita' di coltivazione, a giungere a maturazione e a produrre sostanza stupefacente"; "Devono pero' ritenersi escluse - ed e' qui il punto di svolta -, in quanto non riconducibile all'ambito di applicazione della norma penale, le attivita' di coltivazione di minime dimensioni, svolte in forma domestica che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell'ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate i via esclusiva all'uso personale del coltivatore".

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Il Pescara vince 2-0 a Livorno

Il Pescara vince facile a Livorno, avendo la meglio sulla squadra amaranto in piena crisi di identita'. Al 1' Marras arriva davanti a Kastrati, ma il suo rasoterra e' respinto di piede. All'8' Memushaj ci prova dal limite, Plizzari risponde in corner. Ma al 15' arriva il gol che sblocca la partita. Galano riceve palla nei pressi del vertice dell'area di rigore, Porcino e Morelli lo stanno a guardare e l'attaccante biancoceleste non ci pensa troppo. Tiro perfetto senza nessun contrasto e palla nel sette opposto. Al 28' rigore ospite, al termine di un sacco di incertezze difensive amaranto, Porcino va a contrasto con Busellato, dando comunque l'impressione di prendere la palla. Per Amabile non e' cosi' e Maniero dagli undici metri raddoppia. Al 18' della ripresa il neo entrato Kastanos fa 40 metri da solo, ma il suo tiro di stampa sul palo. Sulla ribattuta irrompe Maniero ma Plizzari fa il miracolo. 

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Cresce la performance delle Srl nel settore commercio

Cresce ancora, ma rallenta rispetto all'anno precedente, la performance delle Srl nel settore commercio: in Italia nel 2018 sono aumentati gli addetti (+3,3%) e il fatturato (+5,8%) ma in frenata rispetto ai dati dell'anno precedente che registravano un incremento del +4,5% per gli addetti e del +6,5% per il fatturato. Una decelerazione piu' decisa nel caso del valore aggiunto, la cui crescita si riduce della meta', passando dal +6,5% al +3,5%. Questa la fotografia del comparto scattata dall'Osservatorio sui bilanci delle Srl - Focus Settore Commercio pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. L'analisi sulla base della banca dati Aida -Bureau Van Dick ha riguardato i bilanci di quasi 112.000 srl afferenti al settore commercio, pari ad un quarto del totale di srl attive. Il risultato migliore in termini di fatturato e' stato ottenuto tra le Srl del Commercio all'ingrosso (+6,4%) seguite dalle Srl del Commercio e della riparazione di autoveicoli e motocicli (+5%) e da quelle del Commercio al dettaglio (+4,7%). Nessuno registra un calo dei ricavi, solo un comparto, quello del commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati, registra una crescita inferiore all'1% (+0,8%)

A livello geografico, limitando l'osservazione all'andamento del fatturato e del valore aggiunto e tenendo conto solo delle Srl con patrimonio netto e risultato d'esercizio positivi, le affermazioni migliori relative ai bilanci 2018 si registrano nel Nord-est e nel Sud. Qui, in particolare, la crescita del fatturato e quella del valore aggiunto sono uguali e le piu' alte (+6,3%). Nel Nord-est, la crescita del fatturato e' pari a +6,2%, mentre quella del valore aggiunto e' pari a +4,5%. Da segnalare, invece, il calo del valore aggiunto tra le Srl del settore Commercio dell'Italia centrale (-1,9%). Nel dettaglio, la Campania e' la regione dove si registra la migliore prestazione in termini di fatturato (+7,6%), seguita da Abruzzo (+6,7%), Veneto e Lazio ( entrambi +6,6%) mentre la maglia nera va al Friuli Venezia Giulia (+2,7%) preceduta da Toscana (+3,3%) e Sardegna (+3,8%). Relativamente agli addetti la crescita piu' sostenuta si osserva in Friuli Venezia Giulia (+7,5%) e Puglia (+7%) che doppiano il dato italiano, negative le variazioni in Molise (-0,6%) e Sicilia (-3,2%). Per quanto riguarda le classi dimensionali soffrono le piccole aziende. Le microimprese, quelle al disotto dei 350.000 euro di fatturato segnano un calo sia degli addetti (-3,8%) che del fatturato (-2,1%) a fronte di una impennata delle grandi che con un incremento del +6,8% degli addetti e del +8,7% dei ricavi vanno ben oltre la media nazionale. 

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Tre morti sul Gran Sasso in due incidenti in montagna

Due valanghe dovute all'innalzamento delle temperature hanno provocato tre vittime sul Gran Sasso, lato Teramo. A un'escursionista data per dispersa ieri e trovata morta stamane si sono aggiunti due alpinisti precipitati al Paretone. La prima vittima e' stata ritrovata senza vita verso le 8 di questa mattina, sul Vallone dei Ginepri, a 2.500 metri di altitudine: era un escursionista di Roseto, 49 anni, ed e' stata uccisa da una slavina. Le e' stata fatale la caduta di alcune pietre. I tecnici del Soccorso alpino e speleologico Abruzzo, con l'ausilio di un elicottero dell'Aeronautica militare e i vigili del fuoco, l'avevano cercata senza esito per tutta la notte.

Stando alle prime informazioni raccolte, la donna e' partita alle 7 del mattino di ieri, probabilmente sola, con il suo camper, per scattare delle foto. Il rientro era previsto per l'ora di pranzo. Una volta arrivata a Piano Del Laghetto (1.650 metri di altitudine), l'escursionista verso le 8.10 avrebbe dovuto avvertire dell'arrivo il compagno. L'uomo, dopo numerose telefonate tutte senza risposta, alle 16 ha deciso di dare l'allarme. E proprio durante le fasi di recupero del corpo dell'escursionista che a breve distanza si e' avuta notizia di una seconda, duplice tragedia. Due scalatori sono precipitati sulla verticale dell'Anticima, ad alcune centinaia di metri in direzione del Rifugio Franchetti (2.433 metri). I due facevano parte di un gruppo di quattro alpinisti partiti ieri sera dai Prati di Tivo, in provincia di Teramo. L'allarme e' stato lanciato verso le 9.30 da un ragazzo del gruppo. I quattro sarebbero stati travolti da una slavina e per due di loro non c'e' stato scampo. Il resto del gruppo e' stato soccorso e portato in sicurezza dagli uomini del corpo nazionale di soccorso alpino. Uno dei ragazzi e' stato accompagnato al vicino rifugio, l'altro sara' raggiunto a breve dai soccorritori.

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Coldiretti: Niente regali per 6 milioni di italiani

 Sono 6 milioni gli italiani che non hanno fatto regali a Natale a causa principalmente delle difficoltà economiche che vedono nel Paese aumentare la forbice tra le fasce della popolazione benestanti e quelle a rischio povertà. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti-Ixe’ dalla quale si evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano molte famiglie.La punta dell’iceberg della situazione di disagio in Italia sono i 2,7 milioni di persone che nel 2019 sono stati addirittura costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo ha fatto attraverso la consegna di pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.Infatti sono appena 113mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni che invece hanno accettato l’aiuto delle confezioni di prodotti Ma ci sono anche 103mila persone - aggiunge la Coldiretti - che sono state supportate dalle unità di strada, gruppi formati da volontari che vanno ad aiutare le persone più povere incontrandole direttamente nei luoghi dove trovano ricovero.

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Si sono perse le tracce di una escursionista sul Gran Sasso

 I tecnici del Soccorso alpino e dell'Abruzzo stanno cercando una donna sul versante teramano del Gran Sasso. L'allarme e' stato lanciato intorno alle 18,00 del 25 dicembre dai familiari. Sembra infatti che l'escursionista volesse raggiungere la vetta principale del Gran Sasso ma che durante la giornata non abbia piu' dato notizie di se'. Dalla base di Pratica di Mare, sta raggiungendo il luogo un elicottero dell'Aeronautica Militare che, a disposizione dei Tecnici del Soccorso alpino, servira' per il trasporto in quota delle squadre e per la ricerca notturna. Sul luogo sono presenti anche i Vigili del Fuoco e i Carabinieri

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