Redazione Notizie D'Abruzzo

Si insedia il tavolo dello sviluppo dell’Abruzzo

Si insedia la 'Cabina di regia' del tavolo dello sviluppo dell'Abruzzo, di cui fanno parte associazioni di categoria - da quelle del commercio a quelle degli artigiani e dell'agricoltura - e i sindacati. Lo strumento, voluto dall'amministrazione regionale, e' pensato per creare un momento di confronto costante con gli attori delle diverse categorie e per individuare, in modo condiviso, le priorita' del territorio, soprattutto in vista della nuova programmazione 2021-2027. Oggi l'incontro ufficiale per l'insediamento della Cabina di Regia, nella sede della Regione, a Pescara. Presenti il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, l'assessore regionale alle Attivita' produttive, Mauro Febbo, rappresentanti di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Cgil, Cisl, Uil e Ugl. "Credo che ci sia la necessita' di avere momenti di confronto - sottolinea Febbo prima dell'inizio dei lavori - e lo facciamo partendo da questo tavolo. E' un momento difficile perche' la crisi prosegue. In Abruzzo abbiamo due elementi importanti: da un lato le piccole e medie imprese che continuano ad avere tante difficolta' di vario genere, dall'altro la grande industria che va avanti. Stiamo per scrivere la nuova programmazione 2021-2027 e dobbiamo confrontarci su quelli che dovranno essere gli assi di sviluppo. Oggi si insedia quindi la Cabina di regia per decidere come impostare il lavoro. La proposta e' quella di fare dei tavoli tematici con i diversi attori, cui vogliamo dare un ruolo attivo". "Nelle prossime settimane - dice Marsilio in apertura dell'incontro - presenteremo la proposta di bilancio preventivo. Vogliamo individuare le priorita' reali e ascoltare il territorio e questo tavolo e' anche occasione per discutere insieme delle priorita'. Inoltre c'e' la nuova programmazione, mentre si sta chiudendo la vecchia. Siamo convinti che questo confronto - conclude il governatore - ci faccia mantenere il contatto con la realta' e ci faccia stare con i piedi per terra". 

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Crollo hotel Rigopiano, giudice unico per i due procedimenti

Il gup Gianluca Sarandrea e' stato designato come giudice unico dei due procedimenti sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola avvenuta il 18 gennaio 2017 da una valanga che provoco' 29 morti. E' la decisione del presidente del Tribunale di Pescara, Angelo Bozza, che e' stata comunicata nell'udienza di questa mattina dal gup Antonella Di Carlo. Nella precedente udienza il gup aveva, infatti, disposto la riunione del procedimento bis, che conta sette imputati accusati di frode in processo penale e depistaggio, con quello principale a carico di 25 imputati (24 persone e una societa'). Gli atti poi erano stati trasmessi al presidente del Tribunale per i provvedimenti conseguenti e, dunque per designare il giudice unico. Sara' ora Sarandrea, che e' gia' titolare del fascicolo principale, a formalizzare la riunione dei due procedimenti e quindi ad occuparsi dell'intera vicenda processuale sul disastro di Rigopiano. L'udienza davanti al gup Sarandrea si terra' il 29 novembre prossimo. 

Al via anche il processo civile per la tragedia di Rigopiano: il 9 dicembre la prima udienza al tribunale dell'Aquila. Il processo e' stato affidato al giudice Monica Croci. Gli avvocati Emanuela Rosa e Adriano Cortellessa, legali rispettivamente della famiglia di Gabriele D'Angelo - tra le vittime dell'hotel - e di Marco Foresta che ha perso entrambi i genitori, hanno citato in giudizio: la Regione Abruzzo, il ministero dell'Interno da cui dipende la Prefettura di Pescara; l'amministrazione provinciale di Pescara e il Comune di Farindola.

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Controlli antifumo dei Nas, multe in scuole e sale giochi

Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara per il rispetto del divieto di fumo nelle scuole e nelle sale giochi. Il bilancio e' di quattro studenti multati perche' sorpresi a fumare e di due titolari di sale giochi sanzionati per irregolarita' nell'esposizione dei divieti di fumo e nelle sale destinate ai fumatori. In particolare, i Carabinieri per la Tutela della Salute hanno ispezionato tre scuole superiori durante le ore di lezione per accertare se, soprattutto nei bagni e nelle pertinenze, venisse rispettato il divieto. Mentre in due licei cittadini, in uno dei quali lo scorso anno erano state contestate tre violazioni, non sono state rilevate irregolarita', in un istituto tecnico sono stati sanzionati quattro giovani intenti a fumare. Per uno dei quattro, minore di anni 18, la sanzione e' stata notificata anche all'addetta al divieto di fumo presso le pertinenze dell'istituto, come da assetto organizzativo del sistema emergenza, per "culpa in vigilando". Le multe ammontano a 55 euro.

I controlli hanno riguardato anche i locali pubblici frequentati da giovani durante l'orario diurno. Sanzione di 440 euro e segnalazione all'autorita' sanitaria per i titolari di due sale giochi dell'area metropolitana pescarese che non avevano predisposto alcuna cartellonistica del divieto di fumo e che avevano destinato a sale fumatori ambienti piu' ampi di quelli dedicati ai non fumatori, dove peraltro vi era un numero spropositato di slot machine.

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Tumore al seno, screening su 1211 donne con la Carovana della Prevenzione della Komen

Ventuno "Giornate di Promozione della Salute Femminile", svolte con le tre unita' mobili della Carovana della Prevenzione che ha offerto a 1211 donne, nel Lazio, in Campania, in Abruzzo e nelle Marche la possibilita' di eseguire gratuitamente visite cliniche, mammografie, ecografie mammarie, pelviche e pap test per la diagnosi precoce dei tumori del seno e ginecologici. E poi quattro edizioni della 'Race for the Cure' a Bologna, Pescara, Brescia e Matera, con oltre 40.000 iscritti. Questi alcuni risultati del mese 'prolungato'della Prevenzione di Komen Italia, presentati oggi. Nel Lazio cinque giornate sono state organizzate in collaborazione con il Consiglio regionale e il Garante delle persone detenute o private della liberta' personale, per portare esami di prevenzione a donne nelle Case circondariali di Roma-Rebibbia, Latina e Civitavecchia. Altre cinque giornate in collaborazione con Citta' metropolitana di Roma Capitale e con gli operatori sanitari e le associazioni di volontariato dei Comuni di Fiumicino, Monterotondo, Frascati, Montelanico e Castel Madama, nei quali all'alta incidenza di tumori si associa la distanza dai centri specializzati di cura. Inoltre, due giornate (che si sommano ad altre 4 al Centro di Senologia del Gemelli) hanno arricchito la campagna di prevenzione promossa dalla Regione Lazio, "Ottobre Rosa", per estendere a donne di eta' diversa da quella inclusa nei programmi di screening regionali l'opportunita' di effettuare esami per la diagnosi precoce dei tumori del seno. Sono stati presentati oggi anche due protocolli di intesa: uno con il Parco Archeologico del Colosseo, per ampliare la collaborazione gia' in atto con il Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali e portare attivita' che legano la salute con l'arte all'interno di una delle aree piu' rinomate del patrimonio culturale e l'altro con l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per proseguire il progetto "La Musica fa bene" sull'importanza della musica nel recupero psicofisico dopo una malattia oncologica e delle attivita' di promozione della musicoterapia nei centri di cura

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Gli italiani spendono 72,5 miliardi di euro in cultura

 Nel 2018 gli italiani hanno speso 72,5 miliardi di euro in ricreazione e cultura, ovvero il 6,7% della spesa complessiva delle famiglie con un +2,4% sul 2017 (mentre i consumi generali salgono del +1,9%). A raccontarlo, il 15/o Rapporto Annuale Federculture "Impresa Cultura. Politiche, Reti, Competenze", illustrato oggi alla presenza del ministro dei Beni culturali e Turismo, Dario Franceschini. Nell'ambito del decennio 2008/2018, cui quest'anno il Rapporto dedica un focus, la spesa delle famiglie in ambito culturale aveva subito un crollo del 4,6% tra il 2008 e il 2013 nel pieno della crisi economica, mentre pero' i consumi complessivi si mantenevano su un +1% e il Pil diminuiva dell'1,6%. Dal 2013 il dato e' invece in netta ripresa con +13,4% di spesa in cultura a fronte di un incremento della spesa totale dell'8,8% e del Pil del 9,9%.

In 10 anni, dal 2008 al 2018, sono stati persi circa 700 milioni di risorse pubbliche in ricreazione e cultura da parte di Regioni, Comuni, Province. Nel 2008, si legge nel Rapporto, la spesa pubblica dedicata al settore era di circa 6 miliardi e 550 milioni di euro, diventati 5 miliardi e 849 milioni nel 2017. Dati che, nel totale, ci posizionano quartultimi in Europa in rapporto alla spesa pubblica totale (1,7%). 

Sono stati persi 1,3 milioni di lettori in dieci anni, visto che gli italiani che hanno letto almeno un libro l'anno, si legge nel Rapporto, sono circa 23 milioni nel 2018. Ovvero l'1% in meno rispetto al 2017 e il -5,5% nel decennio 2008/2018, con un dato da ormai tre anni attestato intorno al 40% della popolazione. E che conta, appunto, 1,3 milioni di lettori in meno in 10 anni. Se non riesce a conquistare nuove fasce, la lettura si consolida pero' tra chi gia' ne e' appassionato: aumentano, infatti, i lettori molto forti, quelli che possono dire di aver letto oltre 12 libri nell'ultimo anno (+2,8% nel decennio). Questo, in parte, spiega come allora la voce "libri" sia la spesa maggiormente cresciuta nel budget familiare del 2018. Se a farla da padrone in termini assoluti nelle spesa in cultura e ricreazione delle famiglie italiane sono i "servizi ricreativi e culturali" con 30,3 miliardi di euro spesi (42% dei 72,5 totali), il settore che aumenta maggiormente e' infatti la spesa per i libri (+5%), seguita da giardinaggio e animali domestici (+4,5%), altri beni (4,4%), giornali e cancelleria (2,0%), giochi, hobbies e attrezzatura sport e campeggio (+1,55), servizi ricreativi e culturali (1,4%) e vacanze tutto compreso (1,0%).

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Ferrovia Roma – Pescara, già finanziati lavori per 235 milioni di euro

"Per la Roma-Pescara abbiamo sul contratto di programma un miliardo e 540 milioni previsti, con 235 milioni già finanziati per la prima fase di potenziamento, previsto come raddoppio tra l'interporto d'Abruzzo di Manoppello fino a Pescara". Lo dichiara Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) Spa, rispondendo alle domande dei deputati durante un'audizione in commissione Trasporti alla Camera sullo stato di attuazione degli investimenti in corso e programmati.

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Lavoro, il tasso di disoccupazione sale al 9,9%

A settembre 2019 la stima degli occupati risulta in leggero calo (-0,1%, pari a -32 mila unità) rispetto ad agosto mentre il tasso di occupazione resta stabile al 59,1%. L’occupazione è in diminuzione per entrambe le componenti di genere; aumenta tra gli under 35 (+16 mila) mentre cala da 35 anni in poi (-49 mila). L’andamento dell’occupazione è sintesi della crescita dei dipendenti a termine (+30 mila) e della diminuzione sia dei permanenti (-18 mila) sia, soprattutto, degli indipendenti (-44 mila). Le persone in cerca di occupazione sono in aumento (+3,0%, pari a +73 mila unità nell’ultimo mese). La crescita della disoccupazione riguarda entrambe le componenti di genere e coinvolge tutte le classi d’età tranne i 25-34enni. Il tasso di disoccupazione sale al 9,9% (+0,3 punti percentuali). La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a settembre è in calo (-0,6%, pari a -77 mila unità) per entrambe le componenti di genere. Il tasso di inattività scende al 34,3% (-0,2 punti percentuali). Nel terzo trimestre 2019 l’occupazione è sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente sia nel complesso sia per genere. Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,2%, +27 mila) sia quelli a termine (+0,8%, +25 mila) mentre risultano in calo gli indipendenti (-1,1%, -59 mila); si registrano segnali positivi in tutte le classi di età, ad eccezione dei 35-49enni. Alla stabilità degli occupati si associa, nel trimestre, il calo delle persone in cerca di occupazione (-1,9%, pari a -48 mila) e una lieve diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1%, -9 mila). Su base annua l’occupazione risulta in crescita (+0,5%, pari a +111 mila unità). L’espansione riguarda sia donne sia uomini e tutte le classi d’età fatta eccezione per i 35-49enni. Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. La crescita nell’anno è trainata dai dipendenti (+226 mila unità nel complesso) e in particolare da quelli permanenti (+214 mila), mentre calano gli indipendenti (-115 mila). Nell’arco dei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-4,8%, pari a -129 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,0%, pari a -137 mila).  

«Dopo la crescita dell’occupazione registrata nel primo semestre dell’anno e il picco raggiunto a giugno, a partire da luglio i livelli occupazionali risultano in lieve ma costante calo, con la perdita di 60 mila occupati tra luglio e settembre. Nell’ultimo mese si stima un calo occupazionale rispetto ad agosto, sintesi dell’aumento dei lavoratori a termine e di una flessione di permanenti e più marcatamente degli indipendenti, contestualmente ad una crescita della disoccupazione e una diminuzione dell’inattività. Nel confronto trimestrale, l’occupazione risulta stabile mentre nell’anno permane la crescita», si legge nel commento della nota.

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Un piano di rilancio da 20 milioni per Passolanciano

Una zona turistica fruibile tutto l'anno, una montagna sulla quale sciare guardando il mare, ben attrezzata e appetibile anche al di fuori della stagione invernale. E' il futuro del comprensorio sciistico di Passolanciano - all'estremita' settentrionale del crinale principale della Majella, nel territorio dei comuni di Pretoro e Rapino - negli intenti della Regione Abruzzo che sta mettendo a punto un progetto di valorizzazione e recupero con l'obiettivo di farlo diventare me'ta turistica di rilievo del centro-sud. Un'attivita' che procede in sinergia con il Parco nazionale della Majella all'interno del quale insiste l'area; e' il Parco, infatti, l'ente che, superata la fase della Via (Valutazione di impatto ambientale), dovra' approvare il progetto rilasciando le necessarie autorizzazioni. "Oggi non e' piu' pensabile tenere impianti aperti solo per lo sci - ha detto l'assessore regionale a Turismo e Attivita' produttive, Mauro Febbo, nella conferenza stampa di presentazione a Pescara - Su questo con il Parco siamo in piena sintonia e cio' ci permette, dopo la Via e le autorizzazioni del Parco stesso, di avviare le gare, per poter far cominciare i lavori entro l'estate 2021 e ultimarli entro il 2023, termine entro il quale le risorse a disposizione vanno spese. Si tratta quindi di un progetto unitario, che prevede una spesa di 34 milioni. Al momento ne abbiamo nel cassetto solo 20,2 - ha precisato Febbo - Serviranno per il primo blocco, ma non e' detto che non arrivino interventi di project financing. Oppure troveremo altri fondi nella programmazione 2021-2027". Il progetto si intitola "Interventi sulle infrastrutture funzionali alla valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passo Lanciano-Mammarosa" e riguarda un bacino sciistico che sale dai 1306 metri di Passolanciano ai 1995 metri della cima della Majelletta.

Il progetto prevede quattro interventi: il collegamento tra l'impianto funiviario di Roccamorice e Mammarosa, la realizzazione dell'impianto di innevamento artificiale a Passolanciano, il sistema di skipass unico e il recupero dell'edificio polivalente a Passolanciano.

"Passolanciano deve diventare la piu' importante stazione sciistica del centro-sud Europa e la primaria scuola di sci di tutto il sud Italia perche' ne ha le potenzialita'. Tutto questo diventa possibile grazie ai 34 milioni di euro di investimenti, di cui 20 milioni 200mila gia' disponibili, ereditati da chi ci ha preceduto nel governo regionale, ma non investiti. Risorse che dobbiamo spendere per non perderle, e dobbiamo farlo salvaguardando l'ambiente". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo Lorenzo Sospiri nel corso della conferenza stampa indetta dall'assessore Mauro Febbo per presentare il progetto definitivo di rilancio degli impianti sciistici di Passolanciano. All'incontro con i giornalisti hanno preso parte anche il presidente del Parco nazionale della Majella, Lucio Zazzara, il direttore del Parco, Luciano Di Martino, il sindaco di Pretoro, Diego Valerio Giangiulli, il sindaco di Serramonacesca, Franco Enrico Marinelli, i progettisti. "Molto resta da fare - ha detto Sospiri - ma oggi registro tre questioni fondamentali: Passolanciano deve diventare la piu' importante scuola di sci del sud-Italia, e' una stazione sciistica di quota, non ha collegamenti con una citta' o un centro abitato, ma con tale intervento puo' e deve assumere un ruolo di profilo europeo, potendo attrarre un'utenza che proviene da Roma o dal nord della Puglia. In secondo luogo registro una concordia tra tutti gli Enti che stanno collaborando per non far naufragare un progetto vitale e per far diventare Passolanciano primaria stazione sciistica, stanno lavorando insieme Comunita' locali, sindaci, Parco Nazionale della Majella, Regione Abruzzo, la stazione appaltante, i progettisti di ieri e di oggi, oggi c'e' la volonta' di cominciare, poi tutto si puo' completare. Abbiamo ereditato una partita finanziaria e stiamo lavorando in continuita', non intendiamo ricominciare da zero, ma stiamo precisando cio' che si puo' fare per spendere velocemente i 20milioni, perche' e' importante ottenere fondi, ma e' ancora piu' importante spenderli per non perderli. Terzo elemento e' contenuto nel progetto, che finalmente prevede il collegamento tra i servizi e il bacino sciistico, la gente deve poter arrivare, parcheggiare e deve avere cose da fare, magari non tutti vengono per sciare e allora dobbiamo fornire agli utenti attivita' da svolgere alternative".

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Unioncamere, nate 14 mila imprese tra luglio e settembre

Si chiude con un saldo attivo di 13.848 unità in più, rispetto alla fine di giugno, il bilancio fra le imprese nate (66.823) e quelle che hanno cessato l'attività (52.975) nel terzo trimestre dell'anno. Il segno 'più' continua dunque a caratterizzare l'andamento demografico della grande famiglia delle imprese italiane (6.101.222 unità alla fine di settembre), pur in presenza di segnali di difficoltà sia sui mercati internazionali sia su quelli domestici, in particolare per le piccole e piccolissime imprese. E' quanto emerge, in sintesi, dai dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere sulla natalità e mortalità delle imprese italiane nel terzo trimestre 2019. Il 91% dell'intero saldo è infatti dovuto alle imprese costituite in forma di società di capitali (cresciute nel trimestre al ritmo dell'0,7%). Nel complesso, il tasso di crescita del trimestre (+0,23%, tra i più contenuti dell'ultimo decennio con riferimento al periodo giugno-settembre) è frutto di una natalità (1,1%) e una mortalità (0,87%) sostanzialmente in linea con l'anno passato. Il fenomeno più rilevante del trimestre è il ritorno in campo positivo, dopo ben sette anni in rosso, del bilancio delle imprese artigiane. A fronte di un calo modesto delle cessazioni di impresa rispetto allo stesso periodo del 2018 (16.208 contro 16.584, pari -376 unità), nel trimestre estivo del 2019 è risultato in deciso aumento (+2mila unità rispetto all'anno passato) il numero di quanti hanno deciso di intraprendere una attività artigiana (17.583). 

Nonostante il segnale di ripresa registrato, la crisi per il comparto non è tuttavia ancora alle spalle: ad oggi, infatti, non si è infatti ancora ricostituito lo stock delle imprese artigiane esistenti a settembre del 2011 (quasi 1,5 milioni di imprese), rispetto a cui mancano tuttora all'appello oltre 165mila unità, corrispondenti ad una riduzione percentuale complessiva superiore all'11% nel periodo, oltre un punto percentuale in media all'anno. In tutte le regioni, il trimestre si è chiuso con il segno positivo: dal Lazio (2.279 imprese in più), alla Valle d'Aosta (38). E' il Sud che ha fatto registrare il saldo in valore assoluto migliore tra le quattro aree geografiche, pari a 5mila unità. Con una percentuale di cessazioni (32,8%) di poco inferiore a quello delle iscrizioni (33,6%), il suo contributo al saldo complessivo è stato pari al 36,4%: un valore superiore di ben 3 punti percentuali a quello dello stock delle imprese meridionali e inferiore solo di 3 punti (39,5%) al valore del saldo delle due circoscrizioni settentrionali nel loro insieme. Il Nord-Ovest e il Nord-Est hanno invece complessivamente determinato il 44,6% delle nuove iscrizioni (44,5% il peso percentuale dello stock) e il 45,9% delle cessazioni, limitando il loro apporto al saldo complessivo al di sotto del 40%: cioè un contributo di 5 punti percentuali inferiore al peso che le imprese collocate nel territorio delle due circoscrizioni hanno sul totale delle imprese italiane. Ad eccezione del Centro, tutte le circoscrizioni hanno fatto però registrare un tasso di crescita superiore a quello misurato nel corrispondente trimestre dello scorso anno.

Guardando alla geografia dell'Italia artigiana, nel trimestre da poco concluso tutte le macro-aree del Paese hanno fatto registrare un miglioramento dello stock rispetto ai dodici mesi precedenti incremento, in una forchetta compresa tra le 199 imprese del Centro e le 460 del Nord-Ovest. Tra le regioni, solo in quattro presentano saldi negativi: Toscana (-133), Marche (-63), Umbria (-30) e Abruzzo (-10). La disaggregazione dei dati per settori di attività economica evidenzia la conferma della leadership da parte del settore degli Alberghi e ristoranti. Per il secondo trimestre consecutivo il comparto primeggia tra le attività economiche con un saldo attivo di +3.569 unità per un tasso di crescita dello 0,78%. Seguono le Costruzioni (+2.522 unità, pari a +0,30% rispetto a fine giugno) e le Attività professionali e imprenditoriali (+1.955 il saldo, +0,91% la crescita). All'interno del vasto settore dei Servizi alle imprese, spiccano i saldi delle Attività immobiliari (+1.389 imprese, lo 0,48% nel trimestre) e del Noleggio e agenzie di viaggio (+1.592 imprese, pari ad una crescita dello 0,78%). 

Tra i grandi settori, si confermano i profondi processi di trasformazione dei settori tradizionali (Commercio, Attività manifatturiere e Agricoltura) che fanno registrare variazioni percentuali dello stock molto modeste (Agricoltura 0,01% e Attività manifatturiere 0%) o addirittura negative (Commercio -0,01%). Quanto all'universo delle imprese artigiane, esso è dominato da tre settori: si tratta, nell'ordine, del settore delle 'Costruzioni' (488.448 realtà al 30 settembre 2019), del settore 'Attività manifatturiere' (295.515) e da quello degli 'Altri servizi' (187.263). Con 971.266 unità, alla fine del trimestre da poco concluso, determinano il 74,7% dello stock complessivo delle imprese artigiane e spiegano peraltro il 65,5% del saldo trimestrale, nonostante il contributo negativo delle ''Attività manifatturiere'' (con -632 unità, determinando una variazione negativa dello stock dello 0,21%).

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4 novembre a San Giovanni Teatino con gli studenti delle scuole

L'amministrazione comunale di San Giovanni Teatino ha organizzato due eventi in occasione della Festa Nazionale dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate nel giorno di lunedì 4 novembre 2019.

Il programma delle celebrazioni si apre alle 9.30 a San Giovanni alta. Il ritrovo delle autorità, con gli alunni della scuola primaria di San Giovanni alta è previsto in Piazza Marconi. Il corteo raggiungerà il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale dove ci saranno la deposizione della corona d'alloro, gli Onori ai caduti, il Silenzio, la letture dei giovani studenti e gli intereventi del Vicesindaco Giorgio Di Clemente e dell'assessore alla cultura Simona Cinosi.

Il secondo evento è in programma a Sambuceto dalle ore 10.30. Il ritrovo delle autorità e degli studenti della scuole primaria e secondaria di primo grado è previsto in Piazza Municipio. Il corteo raggiungerà il Monumento ai Caduti in corso Italia dove ci saranno la deposizione della corona d'alloro e le letture degli alunni delle Scuole Primaria e Secondaria di primo grado di Largo Wojtyla. Il Silenzio e gli interventi del Vicesindaco Giorgio Di Clemente e dell'assessore alla cultura Simona Cinosi chiuderanno la cerimonia.

 

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