Redazione Notizie D'Abruzzo

Schianto in scooter, muore in ospedale a Teramo

E' morto in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale un 48enne di Roseto degli Abruzzi, Gianni Ettorre, ricoverato in gravissime condizioni ieri in tarda serata all'ospedale Mazzini di Teramo. L'uomo, secondo gli accertamenti svolti dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Teramo, in sella al suo maxiscooter, si è schiantato frontalmente con un'auto, mentre sorpassava un'altra macchina. L'incidente è avvenuto lungo il tratto cittadino della frazione di San Nicolo' a Tordino della statale 80. 

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Il trio Il Volo in concerto alla Perdonanza Celestiniana

Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, le tre voci de 'Il Volo', sono pronti a regalare all'Aquila quello che si preannuncia un emozionante concerto davanti alla basilica di Collemaggio per la Perdonanza Celestiniana, che la citta' celebra da 725 anni. "E' la prima volta che vengo all'Aquila - dice poco prima delle prove Piero, siciliano come Ignazio - ho visto tantissime gru, stanno rimettendo su una citta' bellissima, non mi aspettavo tutta questa bellezza. Ricordiamo perfettamente il terremoto del 2009, e' stato pochi giorni prima che noi cantassimo insieme per la prima volta. Per noi stasera era doveroso essere qui". Anche Ignazio arriva per la prima volta nel capoluogo abruzzese. "Sono andato a fare un giro, devo esprimere tanta ammirazione per una citta' cosi' bella, per l'unione tra persone che ha fatto in modo che si rialzasse dopo la tragedia. Stasera saremo accompagnati da giovanissimi orchestrali e questo concerto e' anche un modo per sostenere tanti ragazzi come noi che cominciano a studiare musica. E siamo orgogliosi di cantare in un posto meraviglioso". L'incasso dei biglietti (tutti venduti, alla cifra simbolica di 10 e 15 euro) sara' infatti totalmente devoluto al Conservatorio "A.Casella" per bandire borse di studio di specializzazione per allievi musicisti. "Mi sento un po' aquilano - rivela Gianluca che e' di Roseto degli Abruzzi - Subito dopo il terremoto, a Montepagano di Roseto ho conosciuto tanti ragazzi e bambini sfollati dall'Aquila; insieme giocavamo a calcio, andavamo al mare, alcuni erano poco piu' piccoli di me, poi ci siamo persi di vista, magari stasera qualcuno di loro sara' qui. Percio' sul palco metteremo anima e cuore. Ringraziamo il maestro Leonardo De Amicis che - dice sorridendo - e' stato uno dei colpevoli della nascita de 'Il Volo'". 'Il Volo per L'Aquila' e' il titolo evocativo che De Amicis, direttore artistico degli eventi della Perdonanza, ha pensato per questa sera. Al pubblico, dalle 21.30 nel Teatro del Perdono, Piero, Ignazio e Gianluca sono pronti a offrire il meglio dei loro dieci anni di fortunata e intensa carriera. 

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Questione urbana e questione ambientale

Questione urbana e questione ambientale

 

  1. “Io so che il cielo è morto, e che la terra, un tempo traboccante della bellezza della vita umana, è diventata quasi un formicaio”

(da “Iperione”, 1797 di Fiedrich Honderline)

Le metropoli infinite

 

Secondo il dossier dell'Onu "World Urbanization Prospects 2018", la popolazione mondiale ammonta oggi a circa 7,7 miliardi di persone; le proiezioni del rapporto mostrano che nel 2050 la popolazione toccherà i 9,7 miliardi. Sempre entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno in aree urbane, una parte consistente dei quali in mega-città con più di 20 milioni di abitanti destinate a crescere e concentrate nei paesi in rapido sviluppo dell'Asia, dell'Africa e del Sud America. Un quarto di questa stessa popolazione urbana vivrà nei tuguri delle bidonville e nelle periferie degradate delle stesse megalopoli. In Europa l´80% della popolazione abita oggi in città e aree urbane, in Gran Bretagna il 90%, in Italia il 60%.

A fronte di questa situazione drammatica dovremmo avere città e territori vivibili, dove la gente possa incontrarsi, lavorare, muoversi liberamente, vivere bene.

Le città e i territori nei quali viviamo invece sono in gran parte, secondo il “modello” metropolitano vincente, aree urbanizzate indistinte e senza qualità che divorano, nella loro espansione incontrollata e continua, suolo, energia, risorse. Sempre meno adeguate alla vita, le aree urbane e le città paradossalmente rappresentano non la soluzione più razionale, ma la fonte principale dei problemi insediativi e relazionali della nostra epoca.

Per il nostro futuro sono la Sfida – che – comprende – tutte – le – sfide: politiche, sociali, culturali, energetiche, ambientali, demografiche, etniche.

 

 

Desertificazione e inondazioni: gli effetti dei cambiamenti climatici in atto

 

Nel contesto delineato non è possibile ignorare che un quarto delle terre del pianeta, abitate da più di un miliardo di persone, siano oggi minacciate da estesi e pesanti processi di desertificazione.

Per quanto riguarda l'Italia, secondo un rapporto del WWF del 2017, "...oggi circa un quinto del territorio nazionale viene ritenuto a rischio desertificazione: quasi il 21% del territorio del quale almeno il 41% si trova nelle regioni dell’Italia meridionale, come Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma sono coinvolte anche aree in altre regioni come l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo". Contemporaneamente, gli effetti dei cambiamenti climatici riservano fenomeni stravolgenti alle aree urbane costiere e ai loro porti derivanti dall'innalzamento dei mari.

Secondo uno studio dell'ENEA "...nel 2100 il Mediterraneo si innalzerà di oltre un metro, Venezia e Napoli saranno a rischio... il mare si mangerà pezzi d'Italia tra i più pregiati, quelli lungo le coste." Il rapporto prevede, tra l'altro, che il mare inonderà buona parte dell'area urbana adriatica con al centro Pescara.

Di fronte a questa deriva che riguarda l'intero pianeta, esito dei potenti conflitti ambientali tra l'uomo e la natura, è necessaria la piena consapevolezza da parte dei governi, delle istituzioni internazionali e dei cittadini, dei rischi che l'intero ecosistema della terra e i sistemi insediativi umani stanno oggi correndo, in modo da agire per imprimere una controtendenza efficace ed evitare la catastrofe che ci sta davanti. Ma, come è noto, a fronte della profonda consapevolezza del mondo scientifico, manca del tutto un'azione dei governi conseguente e efficace a causa della resistenza e dell'egoismo degli Stati più influenti del mondo, come Stati Uniti e Cina.

Reti di Città

 

  1. «Città infinita» significa dunque «catastrofe» della città nel senso più sobrio e disincantato: nel senso che la «città» si è irreversibilmente trasformata in «area vasta», dai confini imprevedibili.

  2. Manca una cultura del governo di area vasta. ... Le istituzioni locali e regionali fotografano nel loro assetto una fase storica trapassata.

  3. Non abbiamo bisogno di nuovi «centri» ma di creare una «rete» che combini decisione a partecipazione, concertazione a progettualità." (M. Cacciari)

 

Nel nostro paese la deriva ambientale in atto impone di fermare il consumo di suolo e avviare una forte e decisa politica di sviluppo sostenibile, ad esempio attraverso il rimboschimento di vaste aree abbandonate e la decisa naturalizzazione delle aree urbane, (senza ricorrere a "boschi verticali" o ad analoghe soluzioni con cui mascherare nuove cementificazioni) de-impermeabilizzando le città e riportando al loro interno vegetazione, biodiversità e bellezza. Impone, inoltre, di fermare l'espansione delle aree urbane facendole crescere al proprio interno e di puntare alla rete delle città come alternativa alla metropoli infinita, con l'obiettivo di sviluppare nei territori un sistema di relazioni tra le città che la costituiscono, rafforzandone l'identità, nel quadro di una politica di coesione e di intese inter-istituzionali.

Riqualificare e rinaturalizzare le periferie urbane, recuperare alla vita i centri dell'Appennino, tutelare le campagne e gli ambiti naturali, rendendole di fatto i-ne-di-fi-ca-bi-li, possono essere le invarianti di uno sviluppo sostenibile e resiliente delle reti di città. È quello che sta avvenendo attraverso leggi urbanistiche mirate al risparmio di suolo in molti paesi europei: Germania, Inghilterra Francia, Spagna, Olanda.

«Il modello di sviluppo urbano dei prossimi anni deve essere policentrico. Non ci sono alternative. Soltanto le città che sceglieranno la via del policentrismo e delle reti potranno vincere la sfida del Big Bang urbano». (Richard Burdett, London School of Economics).

Diritti e uguaglianza urbana

La negazione dei diritti di cittadinanza é l’espressione più evidente della crisi dell'abitare contemporaneo. L’effettività di tali diritti è infatti ostacolata dal modo di essere fisico della città, che di fatto nega non solo quei diritti che possiamo considerare primari (diritto di riunione, di manifestazione del pensiero, di circolazione, diritto alla salute, al lavoro, ecc.) ma anche quelli che attengono alla dimensione sociale e civile dell’abitare: l’agire la socialità e la condivisione, le pari opportunità tra i generi, la non discriminazione, il diritto alla bellezza, alla cultura, all'amore, alla libertà sessuale, ecc.

È necessario dunque un nuovo statuto urbano che riconsideri radicalmente il rapporto tra la forma della città e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza. Uno statuto che codifichi in principi generali i diritti e le responsabilità dei cittadini nelle relazioni materiali e civili con la città e il territorio: abitare, lavorare, divertirsi, comunicare, ecc. Uno statuto che costituisca un nuovo mandato collettivo alla pianificazione del territorio corrispondente agli interessi generali dei cittadini.

 

Crisi ambientale della città e crisi della politica

La crisi della politica coincide non casualmente con la crisi ambientale della città nella sua dimensione metropolitana e infinita. Ciononostante la “politica”, e qui ci si riferisce in particolare a quella della sinistra, non riesce a esprimere un punto di vista chiaro e avanzato sulla questione urbana connessa a quella ambientale. Una sorta di indifferenza “grave e incomprensibile - afferma Edoardo Salzano – anche perché la città è il luogo della possibile speranza.”

Se la politica non assumerà la questione urbana tra le sue priorità, una questione che tocca nel vivo la vita di ognuno, si precluderà “una delle poche possibilità di rappresentare una reale alternativa” al mondo attuale, con il rischio di favorire, invece di contrastare, le cause che alimentano la sua crisi. Assumere la questione urbana come rilevante tema politico equivale infatti a darsi l’obiettivo della ricostruzione del senso collettivo della città e, concretamente, dei luoghi civili e comunitari che producono tale senso, promuovendo con esso un nuovo radicamento sociale e culturale.

Non resta altrimenti che la barbarie: ovvero la paura, l’insicurezza e l'odio su cui la nuova destra omofoba e razzista sta vittoriosamente costruendo quel nuovo senso comunitario e di appartenenza territoriale che è sotto gli occhi di tutti.

Le città, le metropoli infinite, le periferie informi, la natura devastata, espressioni e rappresentazioni del liberismo imperante, sono in definitiva le nuove frontiere della politica e cioè il nuovo e più importante terreno di azione dell'umanità per immaginare e realizzare un nuovo mondo nel quale vivere.

Un mondo già ricompreso in quello attuale, con la sua bellezza rimossa e in grave pericolo di sopravvivenza. Un mondo in attesa di essere ri-svelato e re-interpretato nella contemporaneità.

di Tommaso Di Biase

 

 

 

 

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Edilizia scolastica, Febbo: risorse per tutti gli Istituti

"La Regione non ha escluso nessun scuola o istituto dai fondi pubblici e appena arriveranno le ulteriori risorse da parte del Ministero gli edifici gia' inseriti nell'elenco e cantierabili verranno regolarmente finanziate come da loro progetto presentato". Lo ha dichiarato Mauro Febbo, assessore della Giunta regionale abruzzese. "La Regione Abruzzo - ha proseguito Febbo - a luglio 2019 ha deliberato solo il finanziamento inerente l'annualita' 2018 rispettando una precisa graduatoria dove i Comuni hanno inoltrato domanda in un apposito portale rispettando parametri ben definiti e stabiliti dal Miur. Infatti nel piano triennale di edilizia scolastica 2018/2020 sono state inserite tutte le scuole che ne hanno fatto istanza anche quelle il cui progetto presentava lacune e quindi da perfezionare. Tant'e' che la Regione Abruzzo poteva stracciarle invece ha chiesto loro di sanare il progetto e quindi di essere inserite con riserva. Ogni anno il piano deve essere aggiornato e perfezionato da parte degli Uffici Tecnici dei rispettivi Comuni in apposita piattaforma. Nel momento in cui l'aggiornamento viene effettuato e le istanze risultano perfette e cantierabili, l'istanza entra nel piano annuale e potra' essere finanziata. Mentre i comuni che non provvedono all'aggiornamento resteranno nel piano triennale in attesa che si effettui il perfezionamento dell'istanza. Ricordo come il prossimo aggiornamento deve essere effettuato entro dicembre 2019, e i Comuni in ritardo con tale procedura e quindi ancora non finanziati, devono procedere a sanare o perfezionare la propria richiesta cosi' da rientrare nell'annualita' 2020". "Pertanto - ha concluso l'assessore Febbo - anche le 89 scuole ancora non finanziate potranno ricevere dal Miur le somme previste come da proprio progetto presentato per adeguare e mettere in sicurezza gli edifici scolastici"

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Cala del 15% produzione del gelato in Italia

E' medaglia di bronzo l'Italia nella produzione di gelato a livello europeo. Il Paese, con un calo del 15% di produzione e 435 milioni di litri, si posiziona in Europa dietro la Germania (494 milioni di litri) e Francia (451 milioni di litri), che effettua il sorpasso ai danni del Belpaese. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti sulla base dei dati Eurostat relativi al 2018. L'organizzazione agricola, nel comunicare la classifica produttiva, evidenzia la "perdita di un primato storico del made in Italy" e cataloga il dato come uno "smacco per l'Italia dove la produzione di gelato e' nata oltre 500 anni fa con le prime notizie che risalgono alla meta' del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l'introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell'ambito di feste e banchetti". Coldiretti sottolinea comunque che "il gelato resta uno degli alimenti piu' amati dagli italiani che ne consumano annualmente 6 chilogrammi a testa grazie alla presenza di quasi 40 mila gelaterie e oltre 150 mila addetti". Tra le tendenze- segnala inoltre Coldiretti - e' registrata una progressiva destagionalizzazione dei consumi, nonostante l'estate resti la stagione privilegiata per coni e coppette, Il gelato artigianale e' di gran lunga il preferito, ma cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire "specialita' della casa" che incontrano le attese dei diverse target di consumatori: tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano 

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Ambasciatori d’Abruzzo nel mondo, l’elenco dei premiati

Venerdì 30 agosto, alle ore 18, nel chiostro del convento francescano della Maddalena a Castel di Sangro (AQ), si svolgerà l'edizione 2019 di “Ambasciatore d’Abruzzo”. Sono sette i personaggi che saranno insigniti nel corso dell’evento al quale parteciperanno il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, i Vicepresidenti Domenico Pettinari e Roberto Santangelo e i rappresentanti dell’Assise legislativa regionale. L’evento, organizzato dal Consiglio regionale dell’Abruzzo in collaborazione col Comune di Castel di Sangro, sarà presentato da Luca Di Nicola, giornalista avezzanese impegnato in Rai e organizzatore del festival “Città di Avezzano e Premio Civiltà dei Marsi”. A fare gli onori di casa sarà il sindaco del comune Sangrino, Angelo Caruso. A seguire nomi e profili degli Ambasciatori d’Abruzzo 2019.

Luciano Bentenuto: di origini abruzzesi (il padre era di Torre de Passeri), nato e cresciuto in Canada, responsabile dell’intelligence canadese. Si è distinto per aver combattuto oltreoceano fenomeni importanti quali la criminalità organizzata, il traffico di droga, l’immigrazione clandestina. Laureato in criminologia all’università di Ottawa, è stato il primo italo canadese a diventare presidente dell’associazione dei criminologi professionisti del Quebec. E’ attualmente vice presidente dell’associazione canadese dei professionisti commercianti italiani a Ottawa. Collabora con l’associazione no profit “Children now”.

Rosa Luisa DeLauro: è una politica statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato del Connecticut. Nata in una famiglia italoamericana, dopo un master alla Columbia University è diventata assistente e capo dello staff del senatore Chris Dodd, prima di ottenere un seggio alla Camera dei Rappresentanti. Politicamente, la DeLauro è una dei membri più liberali del Congresso e fa parte del Congressional Progressive Caucus. In materia di aborto è favorevole alla scelta e si batte per il controllo delle armi. La DeLauro è sposata con lo stratega politico Stan Greenberg. Di dichiarate origini italiane è membro della Italian American Congressional Delegation e membro onorario dell'Organizzazione Nazionale delle Donne Italoamericane.

Filippo Frattaroli: chef e imprenditore originario di Sulmona. Si è distinto quale punto di riferimento dell’alta gastronomia abruzzese negli Stati Uniti, senza perdere il legame con la città che lo ha visto nascere, rendendosi ambasciatore e veicolo della cultura abruzzese all’estero. Frattaroli si è reso protagonista di generose azioni con finalità sociali e di beneficenza a vantaggio del popolo abruzzese, come il contributo fornito nelle opere di ripristino post sisma. Ha ricevuto l’onorificenza di “Ambasciatore culinario della Regione” e un’attestazione di merito da parte del presidente della Camera del Massachussets.

Leopoldo Gasbarro: giornalista, cresciuto a Castel di Sangro, vive a Milano. Da aprile 2019 è direttore del magazine “Wall Street Italia” e cura la direzione editoriale di tutti i canali di web finance del gruppo Triboo S.p.A. Nel 2000 pubblica “L’urlo” (Carsa Edizioni), il suo primo libro che racconta, romanzandola, l’epopea calcistica del Castel di Sangro. Trasferitosi a Milano, dal 2002, cura la comunicazione interna di Banca Mediolanum, contribuendo alla crescita della formazione degli operatori della Banca. E’ proprio scrivendo per Sperling & Kupfer la biografia di Ennio Doris, “C’è anche domani” (2014), che comincia il suo periodo letterario più prolifico. Nel 2015 esce “Apparentemente semplice” la storia, tutta abruzzese dello chef Niko Romito. L’anno successivo parte il ciclo di libri dedicato al mondo del risparmio: “Rischio banche” (2016), “Soldi Sicuri” (2017), “Il Risparmio che Vince” (2018), “La Resa dei Conti”(2019). E’ del 2016 anche “Il Salvadanaio di Arianna” edito da Mondadori e dedicato all’educazione finanziaria per ragazzi tra gli 11 ed i 16 anni. Per le Edizioni Paoline pubblica il romanzo “Un Violino per Papa Francesco” (2016) ed il saggio “Terra. Scegliamo di vivere!” (2018). Scrive per “Il Giornale” e collabora con il “Sole24Ore”. Opinionista nel settore economico-finanziario partecipa a moltissime trasmissioni, soprattutto in casa Mediaset. Ad ottobre uscirà il suo romanzo “Comincia tutto dalla fine”, edito da Leima.

Goffredo Mancinelli: nato a Crecchio (CH) nel 1949, è Tenente Colonnello dell’Esercito Italiano. Capo sezione standardizzazione militare presso il Quartier Generale della NATO a Bruxelles e Ufficiale della Delegazione Italiana Esperti in Tirana. E’ inoltre giudice militare e Ufficiale Addetto alla difesa nucleare, biologica e chimica. Mancinelli è stato insignito dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e della medaglia Mauriziana. Importanti riconoscimenti anche per l’intervento nel sisma del Friuli e per il coordinamento di missioni all’estero per NATO e UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon). Ha organizzato manifestazioni pro-Abruzzo per tutti gli Ambasciatori presenti nel Q.G. della NATO. A Beirut, ha promosso una cerimonia in ricordo dei morti del terremoto dell’Aquila. Ha frequentato l’Accademia militare di Modena ed è laureato in Scienze strategiche e Scienze internazioni e diplomatiche.

Claudio Micheloni: nato a Campli (Teramo), nel 1960 emigra con la famiglia a Cortaillod in Svizzera, dove vive tutt'ora. Ha cominciato la sua attività politica nel PCI, per poi confluire nel PDS, nei DS e infine nel Partito Democratico. Viene eletto senatore alle elezioni politiche del 2006, 2008 e 2013 nella circoscrizione Estero-Europa. Nel 1976 fonda la FEAS (Federazione Emigrati Abruzzesi in Svizzera), di cui diventa anche il primo presidente. Dal 1991 al 2006 è membro del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all'Estero). Del CGIE fa parte del Comitato di Presidenza, dal 1998 al 2004, ed assume la carica di presidente della VI Commissione Stato - Regioni - Province Autonome dal 2004 al 2006. In questi anni è anche Vice Presidente del CREI (Consiglio Regionale per l'Emigrazione e l'Immigrazione della Regione Abruzzo).  Dal 1995, per ben sei anni, è membro della Commissione Federale Svizzera per gli Stranieri a Berna, un organo di consultazione del Governo e del Parlamento svizzeri. Dal 1997 diventa Presidente della FCLIS (Federazione delle Colonie Libere Italiane in Svizzera), una carica che ricopre ancora oggi, e dal 1997 fa parte della Direzione nazionale della FILEF (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie). Dal 2002 al 2006, ricopre a Berna la carica di Segretario Generale del Forum per l'Integrazione delle e dei Migranti in Svizzera (FIMM). Dal 2005 diventa anche membro della Direzione nazionale della Federazione Italiana Emigrazione Immigrazione (FIEI).

Lina Palmerini: giornalista, nata all’Aquila, vive a Roma, insignita del titolo di Ufficiale al Merito della Repubblica italiana. E’ caposervizio e giornalista parlamentare e dal 2012 quirinalista del “Sole24ore”. Laureata in Giurisprudenza, tesi in Filosofia del diritto, poi diplomata alla scuola di giornalismo della Luiss di Roma. Dopo tre anni di collaborazione viene assunta, nel 1995, al settimanale “Mondo Economico”. Dal 1998 passa alla redazione di “Economia italiana” del Sole 24 ore a Milano. È coautrice di due libri sui temi del lavoro: “Il lavoro in affitto” e “Carriere in azienda”.

Oltre le nomine di “Ambasciatore d’Abruzzo”, la cerimonia del prossimo 30 agosto a Castel di Sangro, vedrà la consegna di due menzioni speciali legate al mondo dello sport. L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha, infatti, scelto di dare un particolare riconoscimento a Francesco Di Fulvio e Amedeo Pomilio, entrambi componenti del team azzurro che ha vinto quest’anno i mondiali di pallanuoto. In sintesi, tracciamo il profilo dei due campioni.

Francesco Di Fulvio: nato a Pescara nel 1993 è un pallanuotista italiano, centro vasca della Pro Recco, con la quale ha vinto 4 scudetti, 4 Coppe Italia, 1 Champions e 1 Supercoppa. È campione del mondo con la Nazionale Italiana nel 2019 in Corea del Sud, torneo nel quale è stato eletto miglior giocatore.  In finale, dopo una grande azione in solitaria, coast to coast, ha segnato il gol dell’8-3 che ha definitivamente tagliato le gambe alla Spagna. Con la Nazionale ha conquistato anche un bronzo olimpico ed europeo. Figlio e fratello d’arte, suo padre Franco ha giocato nel Pescara di Estiarte che conquistò la tripletta campionato-champions-supercoppa. 

Amedeo Pomilio: figlio di Gabriele che fu l’artefice del «miracolo» della pallanuoto Pescara, è un ex pallanuotista e attuale vice allenatore della Nazionale Italiana campione del mondo. Pomilio è uno dei pallanuotisti più titolati di tutti i tempi. Attaccante mancino, tra il 1987 e il 2000, da giocatore, ha collezionato 416 presenze con la Nazionale Italiana di Pallanuoto. Sotto la guida di Ratko Rudic ha conquistato con il Settebello, tra il 1992 e il 1995, il Grande Slam: Olimpiadi di Barcellona, Mondiale ed Europei. Ha partecipato a 6 edizioni dei Giochi Olimpici, 3 da giocatore e 3 da allenatore. Nella sua attività di club, ha militato per la maggior parte della carriera nel Pescara ed è stato uno degli artefici della tripletta scudetto-coppa dei campioni-supercoppa europea. In totale con il Pescara ha vinto tre scudetti, la coppa dei campioni, tre volte la coppa delle coppe, la coppa Len, due volte la Supercoppa e cinque volte la coppa Italia

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Muore 33enne in un cantiere nell’Aquilano

Tragico incidente sul lavoro stamani in un cantiere del comune aquilano di Barete: un giovane di 33 anni, Alessandro Pacifici, ha perso la vita, stando alle prime informazioni, rimanendo schiacciato dal mezzo con il quale sta operando. Alessandro Pacifici, il giovane morto in un incidente sul lavoro stamani a Barete non stava lavorando in un cantiere la ricostruzione ma stava facendo lavori di manutenzione nel magazzino della ditta di proprieta' della famiglia, uno spazio confinante con un cantiere che quindi e' straneo ai fatti. Secondo quanto si e' appreso, in particolare, il 33enne stava effettuando la manutenzione ad un rimorchio adibito al trasporto di grosse attrezzature edili, operazione nel corso della quale sarebbe rimasto schiacciato. 

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Taxi in aeroporto, la CNA: operatori pescaresi penalizzati dalla Regione

«Solidarietà con i tassisti pescaresi, costretti a subire un provvedimento illogico e cervellotico voluto dalla Regione sulla gestione degli spazi all’interno dell’aeroporto d’Abruzzo». La esprime il presidente della CNA provinciale, Cristian Odoardi, che si dice «pronta a sostenere in tutte le sedi la battaglia degli operatori cittadini contro la delibera firmata dal presidente Marco Marsilio che impone l’installazione, all’interno dello scalo, di una postazione fissa con ben dieci auto pubbliche, assegnandone otto ai tassisti pescaresi e due ai colleghi di Chieti.

«Qui certo nessuno vuole alimentare anacronistiche guerre di campanile - afferma - ma occorre considerare come i flussi di traffico in uscita e in entrata dall’aeroporto riguardino fondamentalmente Pescara e il suo hinterland. E dunque non si capisce per quale ragione questi flussi non debbano essere gestiti dagli operatori pescaresi, che sono già una quarantina, e sono alle prese con una situazione di mercato già di per sé difficile e complessa». Oltretutto, ragiona il presidente della CNA provinciale «è pure del tutto irrealistica la previsione di voler obbligare i tassisti ad assicurare dieci presenze fisse nello stallo interno allo scalo, laddove gli orari di partenza e arrivo dei voli sono circoscritti solo ad alcune fasce della giornata. In sostanza, i tassisti dovrebbero restare comunque in aeroporto in numero consistente senza lavorare». Odoardi conclude auspicando «un ripensamento delle Regione sulla decisione presa, l’avvio di una seria concertazione con gli operatori, la ripresa del dialogo tra le amministrazioni comunale di Pescara e Chieti. In assenza di tutto questo, è del tutto evidente che la CNA di Pescara guardi con favore anche alle annunciate iniziative in sede di giustizia amministrativa della giunta comunale guidata da Carlo Masci a tutela della città e dei suoi tassisti».

 

 

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Souvenir, sono 18mila le imprese coinvolte

Sono circa 18 mila le imprese attive in Italia nel settore del commercio di souvenir, con un business da 700 milioni di euro. E' quanto emerge da un'elaborazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Roma con le sue 1.628 imprese di souvenir, un decimo di tutta Italia, e' prima nel Paese, seguita da Napoli (1.534) e da Milano (860). Quarta e' Venezia con 692 attivita' e con le sue vetrerie e i merletti tipici ottiene la leadership negli oggetti di artigianato (162 imprese su 1.403 attive in Italia). Roma domina nel commercio di oggetti di culto (96 su 371 in Italia) e arredi sacri ed articoli religiosi (74 le attivita' dedicate su 490) mentre Napoli primeggia nella vendita di bomboniere (162 su 1.301 imprese italiane). Milano invece e' prima per il commercio di oggetti d'arte (250 imprese su 1.700 attive a livello nazionale). Per business, prime in Italia Milano con 162 milioni (23% nazionale), Roma con 123 (18%), Venezia con 65 (9%), Firenze con 46 (7%), Napoli con 30 (oltre 4%), Torino con 24 (quasi 4%). 

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Vacanze, Coldiretti/Ixé: un terzo del budget speso a tavola

Favorito dal clima e da una crescente attenzione all’alimentazione il cibo nell’estate 2019 è stato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti-Ixé che evidenzia come la tavola sia stata per quasi un italiano su cinque (19%) la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 53% è stata comunque uno dei criteri su cui basare la propria preferenza e solo un 5% dichiara di non prenderlo per niente in esame.Oltre il 30% dei 779 euro spesi in media dagli italiani per le vacanze estive 2019 (+5%) sono stati destinati all’alimentazione. Il 36% dei vacanzieri infatti - sottolinea la Coldiretti - ha consumato pasti principalmente al ristorante durante la vacanza, il 12% in agriturismi, anche se uno su tre (il 33%) ha mangiato nelle case di proprietà o in affitto e non manca chi ha scelto paninoteche, fast food, cibi di strada e pranzi al sacco. In ogni caso - precisa la Coldiretti quasi tre italiani su quattro (72%) in vacanza lontano da casa preferiscono consumare prodotti tipici del posto a chilometri zero per conoscere le realtà enogastronomiche del luogo.

Tra le tendenze dell’estate 2019 - rileva Coldiretti - c’è da registrare il crescente interesse per il cibo di strada, scelto dal 69% dei vacanzieri perché concilia la praticità con il costo contenuto, ma rappresenta anche una forma di vendita particolarmente apprezzata e favorita dal moltiplicarsi di sagre, feste ed iniziative di valorizzazione alimentare nei luoghi di vacanza con i mercati di vendita di retta degli agricoltori di Campagna Amica. Tra coloro che mangiano cibo di strada ad essere nettamente preferito- sottolinea la Coldiretti - è infatti il cibo della tradizione locale che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini. Un momento conviviale alternativo che riguarda sia le località più turistiche, ma anche più spesso le aree interne meno battute dove in molti si accontentano di guardare e curiosare tra le bancarelle.Ma l’enogastronomia vince anche tra i souvenir - nota Coldiretti -, con il 42% dei turisti che ha scelto proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura, magari acquistati in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori dove è possibile trovare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Tra le specialità più acquistate vince il vino, davanti a formaggi, salumi e olio extravergine d’oliva.

La ricerca dei prodotti tipici è dunque diventato un ingrediente irrinunciabile - spiega Coldiretti - delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche, la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati (ogm), 23mila agriturismi che conservano da generazioni i segreti della cucina contadina, 10mila agricoltori in vendita diretta con Campagna Amica e le numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino.

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