Redazione Notizie D'Abruzzo

Parco Majella, in Abruzzo con ‘Wolfnet 2.0’ sono salvi lupi e pecore

Sulla Majella "il lupo riporta la pecora". Il programma di restituzione delle pecore predate, ideato dal Parco Nazionale della Majella e sperimentato per la prima volta in Italia, prosegue nel segno della coesistenza tra esigenze di conservazione dei carnivori selvatici e tutela delle attivita' zootecniche tradizionali. Proprio la scorsa settimana, l'Ufficio Veterinario e Zootecnia del Parco ha provveduto ad effettuare la restituzione di un gruppo di pecore, merinizzate, di alta genealogia e controllate dal punto di vista sanitario, ad un allevatore di un paese del Parco della Provincia di Chieti che aveva avuto di recente un danno abbastanza consistente, causato da un'aggressione da parte del lupo. Il programma di restituzione delle pecore predate, avviato in occasione di un progetto Lifee poi portato a termine grazie al sostegno del Ministero dell'Ambiente, anche mediante uno specifico progetto per la salvaguardia della biodiversita', chiamato "Wolfnet 2.0", prevede infatti che l'allevatore danneggiato possa opzionare per la restituzione di animali in vita piuttosto che accettare l'indennizzo in denaro.

"La compensazione economica del danno ricevuto" spiega l'attuale Direttore facente funzione del Parco, Luciano Di Martino, "e' portata avanti regolarmente dall'Ente Parco, sia per quanto riguarda le colture, con i cinghiali, sia per quanto riguarda gli animali monticanti, con il lupo e, in misura certamente inferiore, con l'orso. Tuttavia l'indennizzo economico pone il problema del mancato riconoscimento della perdita del valore dell'animale per quella che sara' la sua vita produttiva, e dunque trova spesso allevatori insoddisfatti nel ricevere una compensazione economica che solo parzialmente risolve il conflitto creatosi"

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Furto con spaccata al centro commerciale, usato un fuoristrada

Furto con spaccata al centro commerciale Pianeta di Lanciano. Intorno alle 5 i ladri sono entrati nei locali sfondando con un fuoristrada l'ingresso principale, poi hanno divelto una giostra all'interno della struttura e l'hanno usata per spaccare la serranda e la vetrina della profumeria Limoni. Quasi subito è scattato l'allarme con fumogeno, ma i ladri sono riusciti ugualmente a portare via alcune confezioni di costosi profumi. Non è stato ancora quantificato il bottino, ma i danni alla struttura sono ingenti. Nelle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza si vedono all'opera due persone.

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Multe per 46mila euro della Guardia Costiera, sequestrati 600 kg di pescato

Con 131 controlli, 21 verbali, multe per 46mila euro, 17 sequestri per complessivi 600 kg di prodotto ittico, si è conclusa l'operazione 'Safe Clam', in ottemperanza al Piano di Controllo Nazionale della Pesca, eseguita dalla Direzione Marittima Abruzzo-Molise. Vi hanno preso parte le Capitanerie di porto di Pescara, Ortona e Termoli, gli Uffici Circondariali Marittimi di Vasto e Giulianova, con l'impiego degli elicotteri del 3/o Nucleo Aereo Guardia Costiera di Pescara. Obiettivo era il controllo sulla cattura dei molluschi bivalvi con riferimento agli stock della Vongola Venus (Chamelea Gallina). La cattura di questa specie è sottoposta al rispetto di una rigida normativa per quanto concerne zone in cui è consentita, attrezzature autorizzate, quantità giornaliere e modalità di confezionamento e vendita. I controlli sono stati espletati in mare e a terra, dallo sbarco nei porti ai punti vendita, compresi ambulanti, alla ristorazione. La maggior parte delle violazioni accertate ha riguardato l'inosservanza delle norme relative alla tracciabilità, etichettatura, nonché il superamento dei limiti di cattura giornalieri stabiliti dai vari consorzi di gestione per ogni singola unità. I controlli verranno intensificati nel periodo natalizio. 

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Sondaggio OMS: il 50% degli italiani non fa mai controlli alla vista

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre l'80% dei deficit visivi può essere prevenuto o curato. E secondo le stime dell’Oms senza interventi decisi, l’84% di tutti i casi di cecità e ipovisione riguarderà gli ultracinquantenni. Eppure, il 50% degli italiani non fa mai controlli della vista e tra il 30% che ha effettuato negli ultimi 12 mesi una visita oftalmologica 1 su 5 dichiara di essere tranquillo perché l’ha fatta dall’ottico.Sono solo alcuni dei dati emersi da un sondaggio online svolto da OSVI, Osservatorio per la Salute della Vista, per capire quanta cura dedicano gli italiani alla prevenzione e alla difesa della vista. Nove domande mirate a raccogliere informazioni sulle abitudini di uomini e donne tra i 45 e i 60 anni.Su 300 questionari compilati correttamente, l’84% delle risposte arrivano da donne, il che conferma che il sesso femminile è il più attento ai temi della salute. Quasi il 70% degli intervistati risiede nel Nord Italia. Il 56% appartiene alla fascia di età 40-50 anni e il 25% a quella dai 51 ai 60 anni.

Dal sondaggio emerge che solo il 50% degli intervistati ha effettuato negli ultimi 12 mesi un controllo della vista e tra questi soltanto il 30% si è recato dall’oculista mentre gli altri sono andati direttamente dall’ottico. "Sottoporsi ad una visita oculistica periodica è di estrema importanza ed altrettanto fondamentale è rivolgersi alla figura professionale corretta per non incorrere in possibili rischi per la nostra vist", dichiara Carlo Nucci, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica presso il Policlinico Universitario di Roma Tor Vergata. "L'oculista è il medico specialista qualificato per diagnosticare e curare le malattie degli occhi, eseguire interventi chirurgici, prescrivere occhiali ed applicare lenti a contatto". Un altro aspetto su cui ha voluto indagare il sondaggio riguarda le motivazioni delle visite. Il 30% lo ha fatto perché gli serviva una revisione degli occhiali da vista, il 10% perché aveva un disturbo, l’8% per un controllo periodico e solo il 6% per fare prevenzione.Il 95% degli intervistati non ha ricevuto diagnosi di una patologia oculare negli ultimi 12 mesi, ma in questa percentuale sono ricomprese anche le risposte di chi si è recato soltanto dall’ottico e potrebbe non avere effettuato un controllo completo e approfondito esponendosi al rischio di un ‘falso negativo’.

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A Natale le donazioni si fanno con la app

Con il Natale alle porte, Google apre alla beneficenza. Gli utenti a breve potranno fare donazioni attraverso il negozio di applicazioni della compagnia, il Play Store, con la garanzia che l'intera somma andrà al destinatario. La novità è in arrivo nei giorni prossimi in otto Paesi: oltre all'Italia, in Usa, Germania, Spagna, Francia, Regno Unito, Canada e Messico. Sul Play Store si potrà donare a diverse organizzazioni umanitarie e ambientaliste, dalla Croce Rossa all'Unicef passando per Wwf, Save the Children e Medici senza frontiere. Sul versante della beneficienza Google non arriva per prima. Da alcuni anni Apple usa il suo negozio di applicazioni, l'App Store, per raccogliere donazioni, soprattutto in caso di calamità naturali come l'uragano Harvey del 2017, gli incendi in California o le inondazioni a Kerala, in India, nell'agosto scorso

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Rifiuti di Roma in Abruzzo, Lolli: serve richiesta formale del Comune

"Non sbattiamo la porta in faccia a nessuno, vogliamo essere solidali, ma posso prendere in considerazione di fare la nostra parte solo in presenza di una richiesta dell'organo politico del Comune di Roma, e cioe' della sindaca o di un assessore". Cosi' il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, sulla vicenda del trasferimento dei rifiuti del Comune di Roma in Abruzzo

"Sono quattro anni che riceviamo rifiuti da Roma, nell'anno in corso, alla luce dell'emergenza, siamo arrivati a 79mila tonnellate - spiega ancora Lolli -. Francamente, vorremmo che questa cosa avvenisse nella massima trasparenza e alla luce del sole. Se non me lo chiede ufficialmente e formalmente il Comune di Roma, non attivo nessuna procedura". Oltre all'aspetto politico, il governatore abruzzese del Pd pone anche altre condizioni: "Ovviamente, qualora il Comune di Roma me lo chiedesse, abbiamo gia' valutato tecnicamente come la cosa sia possibile, deve essere chiaro che noi sempre a seguito di una richiesta formale, siamo in grado di farci carico di una quota di trattamento ma non siamo assolutamente in grado di farci carico dello smaltimento - continua Lolli - Le nostre discariche sono capienti per i rifiuti dell'Abruzzo per i prossimi anni, invece, sui nostri impianti di trattamento e' possibile ragionare e, ripeto, a seguito una istanza formale".

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Inaugurata la nuova stazione ferroviaria di Sulmona

Nuovo look per la stazione di Sulmona. Un importante intervento di riqualificazione, sia strutturale sia funzionale, con utilizzo di nuove soluzioni architettoniche e tecnologie innovative. E' quanto realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) in circa sei mesi e con un investimento di 7 milioni di euro. La stazione rinnovata e' stata presentata questa mattina al Sindaco di Sulmona Annamaria Casini dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI Maurizio Gentile e dal Direttore Territoriale Giulio Del Vasto. Elemento portante l'eliminazione delle barriere architettoniche, con l'innalzamento dei marciapiedi (55 cm - standard europeo) per un piu' agevole accesso ai treni, l'installazione di tre nuovi ascensori controllati a distanza e videosorvegliati, la realizzazione di rampe esterne e di percorsi tattili per non vedenti.

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Nel Mezzogiorno la prima regione per Pil pro capite è l’Abruzzo

L'Italia è spaccata a metà e il ritardo del Mezzogiorno si aggrava. Questo emerge dall'analisi del prodotto interno lordo per abitante che è di 18.500 euro al Sud, nel 2017, quasi la metà di quello del Nord-Ovest e il 45% in meno di quello del resto del Paese, secondo i dati provvisori dell'Istat. Il divario era del 44,1% nel 2016. Questo arretramento è dovuto ai diversi tassi di crescita. Nel Nord Ovest l'aumento del prodotto interno lordo raggiunge, infatti, il 2,2% nel 2017, lo stesso tasso di Paesi come la Francia o la Germania, e anche nel Nord Est è dell'1,9%. Ma al Mezzogiorno la crescita è dimezzata (+1%) e al Centro si ferma allo 0,9%, molto al di sotto della media nazionale dell'1,6%. La conseguenza è che la distanza tra le regioni del Sud e il resto del paese si allarga. E' ampia in termini di reddito disponibile per abitante (-35,3%), spesa per consumi (-32,4%) e occupazione. Il mercato del lavoro, infatti, mostra una ripresa nel 2017 ma con ritmi diversi nelle diverse aree. Il Nord-est e il Nord-ovest vedono una crescita degli occupati dell'1,4%, nel 2017, il Centro dell'1,3% e il Sud solo dello 0,6%. Questo va ad aggravare una situazione in cui, negli ultimi 20 anni, un milione e 700 mila persone sono emigrate verso il Centro-Nord in cerca di opportunità. Allargando l'analisi ai sei anni tra il 2011 e il 2017, c'è una vera voragine tra regioni come il Lazio (dove gli occupati sono aumentati dello 0,8%) e la Provincia autonoma di Bolzano(+0,7%) e altre come la Sicilia, il Molise e l'Umbria, dove sono diminuiti dello 0,6% l'anno rispetto al 2011. L'Umbria ha scontato, inoltre, nell'ultimo anno, l'impatto anche economico del sisma che ha portato a una crescita zero del Pil nel 2017. E ancora più amaro è stato il bilancio per le Marche, l'altra regione al centro delle scosse, dove c'è stato un calo dello 0,2%. In termini di ricchezza, la graduatoria regionale vede in testa Bolzano, con un Pil per abitante di 42.300 euro, seguita dalla Lombardia e dalla Provincia Autonoma di Trento. Il Lazio, con 32.900 euro, è la regione più ricca del Centro, anche se registra un calo di circa mille euro rispetto al 2011. E nel Mezzogiorno la prima regione per Pil pro capite è l'Abruzzo con 24.400 euro, mentre l'ultimo posto della graduatoria è occupato dalla Calabria, con 17.100 euro. La Calabria, oltre a essere la più povera, è anche la Regione dove l'economia sommersa e illegale ha il peso maggiore. Gli ultimi dati Istat sull'economia non osservata, relativi al 2016, mostrano che qui nero e criminalità pesano per oltre un quinto del valore aggiunto regionale (il 20,9%, per l'esattezza), più del doppio che a Bolzano (10,4%). La media nazionale è del 13,8%, ma nel Mezzogiorno sale fino al 19%.

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Sevel condannata in Corte d’Appello sul caso dei rappresentanti di lista

Fare il rappresentante di lista alle consultazioni elettorali è un diritto, non si tratta di assenteismo. Questa la decisione della Corte d' Appello dell'Aquila che, confermando la precedente decisione del tribunale di Lanciano, ha dato ragione a sette lavoratori della Sevel di Atessa, aderenti al sindacato Slai Cobas. La Sevel è stata condannata a riconoscere i diritti previsti dalla normativa vigente in materia elettorale per tutti dipendenti impegnati come rappresentanti di lista nelle consultazioni elettorali del 24, 25 e 26 maggio 2014. Rigettando il ricorso la stessa Corte d' Appello ha condannato la Sevel alle spese di giudizio pari a 5.124 euro e ad altre spese generali. In merito alla sentenza lo Slai Cobas esprime "Enorme soddisfazione per l'ennesima vittoria giudiziale ottenuta da parte dei dipendenti Sevel, difesi dagli avvocati Pierpaolo Passarelli e Vincenzo Iacovino. A detta della Corte i rappresentanti di Lista sono equiparati ai presidenti, segretari e scrutinatori di seggio, sicché l'accordo sindacale stipulato dalla Sevel con alcune organizzazioni sindacali ha avuto come scopo quello di modificare la legge, nella parte in cui si è stabilito un trattamento deteriore e discriminatorio per i primi".

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Chiude in positivo il bilancio 2018 di Cantina Tollo

Chiude in positivo il bilancio 2018 di Cantina Tollo, realtà vitivinicola tra le più importanti d'Italia, con un fatturato di 41,7 milioni di euro in crescita del 7,5% su base annua. Ottime le performance registrate per i vini della linea Premium che segnano una crescita del 14%, guidati dal Montepulciano d'Abruzzo Dop Riserva, tra i prodotti di punta dell'azienda, Tre Bicchieri® Gambero Rosso per quattro anni consecutivi. Un vitigno autoctono sempre più apprezzato che si classifica al terzo posto tra i vini più venduti nella grande distribuzione organizzata e secondo vitigno più coltivato in Italia con 27mila ettari. Continua anche la corda dei vini biologici, con vendite in aumento del 52% in Italia e del 53% all'estero. Indicatori positivi anche per l'export che rappresenta per Cantina Tollo il 32% del fatturato totale, registrando ottime performance in particolare in Germania, Cina, Canada e Stati Uniti.

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