Le vetrine per farsi venire un'idea per i regali di Natale sono sempre più spesso le schermate dello smartphone o del tablet. E se l'ispirazione arriva dal web, anche l'acquisto è sempre più online. Anche in Sardegna: lo dice uno speciale focus di eBay sul comportamento degli italiani, con uno spaccato anche sull'isola, di fronte ai regali da mettere sotto l'albero. Natale molto ricco: prevista una media di otto doni a persona. Con una spesa che aumenterà di 13 euro rispetto al 2017: usciranno da carte di credito, bancomat e portafogli circa 229 euro. Con un buon sedici per cento che andrà oltre i quattrocento euro. I bambini saranno i principi del Natale, preferiti ai partner: per i più piccoli si spenderanno 157 euro. Contro i 104 destinati a mariti, mogli, fidanzati e fidanzate. Sardi meno generosi con i nipoti: 59 euro contro i 74 della media nazionale. Agli amici destinano solo 52 euro, ai nonni 33 euro. Da segnalare, infine, la spesa per collaboratori domestici, portinai o postino: zero euro. Un'usanza evidentemente sparita nell'isola. Mentre la media nazionale supera i 9 euro. Ciascun sardo fará circa 8 regali. Il 15% pensa di arrivare a 20, mentre il 19% è ancora indeciso: le scelte spesso vengono rimandate all'ultimo giorno. Il 48% dei sardi spera di ricevere un regalo che soddisfi i suoi interessi (e magari indirizza l'acquisto di genitori o partner). Mentre il 27% è più interessato a un regalo a sorpresa. Per il 9% è irrilevante. E c'è anche un 8% che preferisce non ricevere regali. Ispirazione attraverso i social? Il 53% dei sardi li usa tutti. Il 30% tuttavia preferisce Facebook; il 20% Youtube; il 13% Instagram; il 9% Pinterest. Il Natale perfetto per i sardi? Quello tradizionale da trascorrere in famiglia con l'albero e il caminetto. Ma c'è un 14% che opta per una festa più romantica e magari approfitta delle vacanze per un viaggio in due. E c'è anche un sardo su dieci che preferisce il relax: cena, film in tv. E poi a letto presto per ricaricarsi
Leggi Tutto »‘Trovatelli’, progetto selezionato per il crowdfunding sulla piattaforma Eppela
Si chiama 'Trovatelli' ed è on line da lunedì 26 novembre il progetto selezionato per il crowdfunding sulla piattaforma Eppela e presente nella nuova area Pet Friends. Un'idea nata da un piccolo gruppo di volontari che recupera, accudisce e trova una famiglia amorevole che accolga i conigli abbandonati. Il progetto, che parte dalla consapevolezza della necessità di sensibilizzare le persone al rispetto anche di questi animali, è realizzato da una associazione di Torino, che mira ad accudire gli amici a quattro zampe ritrovati o che vivono in condizioni non adeguate. Le risorse utilizzate finora sono state personali, ma adesso il gruppo dei fondatori ha deciso di affidarsi al crowdfunding. I fondi raccolti hanno prima di tutto l'obiettivo di coprire le spese veterinarie e di mantenimento. A lungo termine, la volontà è quella di far crescere il progetto e promuovere attività di sensibilizzazione anche grazie all'apporto di nuovi volontari. In caso di raggiungimento dell'obiettivo prefissato dai singoli progetti, che sono supportati da un kit dedicato e dalla consulenza degli advisor, Eppela mette a disposizione un buono spendibile in un una nota catena di Pet store pari al 10% del totale raccolto. Come di consueto per le piattaforme reward-based, ciascun donatore riceverà in cambio una 'ricompensa' per la sua partecipazione al successo del progetto.
Leggi Tutto »Simest a novembre finanzia la crescita internazionale di 68 imprese
Sono 68 le Pmi italiane che - grazie a Simest - faranno a breve il loro ingresso sui mercati esteri promuovendo il Made in Italy. La societa' che insieme a Sace costituisce il Polo dell'export e dell'internazionalizzazione del Gruppo Cdp, nel mese di novembre 2018 ha concesso finanziamenti per complessivi 23,4 milioni di euro ad aziende nazionali per operazioni commerciali in 14 Paesi: Albania, Cambogia, Canada, Cina, Emirati Arabi, Giappone, India, Kazakistan, Oman, Repubblica Dominicana, Russia, Stati Uniti, Turchia e Vietnam. Tra le imprese finanziate ci sono Insem, azienda informatica di Roma che produce software, servizi applicativi e piattaforme tecnologiche per la gestione integrata dei dati. Grazie al finanziamento Simest "Programmi di inserimento sui mercati extra UE" aprira' una sede commerciale a San Francisco nella Silicon Valley, luogo simbolo dell'innovazione della tecnologia digitale. C'e' anche Spagnesi, azienda esportatrice di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova, attiva nel settore "body shop equipment", ovvero nella produzione e consegna chiavi in mano di impianti, macchine e strumenti per la riparazione di autoveicoli, settore carrozzeria. Ha ottenuto da SIMEST un finanziamento "Patrimonializzazione PMI Esportatrici" per rafforzare in generale la propria capacita' di penetrazione sui mercati internazionali.
Leggi Tutto »Made in Italy agroalimentare fattura 78,5 miliardi di euro all’anno
Il made in Italy agroalimentare sempre più volano per l'economica del Bel Paese. Le società italiane del settore alimentare-bevande sono infatti sempre più un punto di forza dell'economia italiana, con 227 aziende del settore che registrano un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, numero che colloca il settore al secondo posto della classifica di tutti i comparti industriali, subito dopo la meccanica, ma prima del tessile-abbigliamento-calzaturiero, della telematica, del chimico-farmaceutico, dell'energia. Negli ultimi tre anni, il loro fatturato è aumentato del 10,8% e il margine operativo netto del 12,9%, a fronte di debiti finanziari cresciuti del 4,4% e dipendenti del 3,6%. E' quanto emerge dalla seconda edizione dell'analisi dei bilanci delle Società dell'alimentare e bevande in Italia, realizzato dal Centro Studi CoMar. I punti di forza sono q5+ualità e sicurezza delle produzioni, sinergie delle filiere, valori immateriali, attenzione al territorio, che garantiscono l'eccellenza, riconosciuta anche internazionalmente. L'ulteriore sviluppo e le posizioni di vertice nella competizione mondiale, tuttavia, sono ostacolate da strutture proprietarie tradizionali, export inferiore alle attese, scarsa automazione e conseguenti costi dei processi manifatturieri, insufficiente ricorso a strumenti finanziari evoluti, ridotto valore aggiunto per unità di prodotto, insuperate difficoltà nel contrasto all'Italian sounding. Secondo lo studio CoMar, il fatturato complessivo delle società dell'agroalimentare italiano è stato di 78,5 miliardi di euro; in aumento di 4,1 miliardi (+ 5,5%) rispetto ai 74,4 del 2016; e di 7,6 miliardi rispetto ai 70,8 del 2015 (+10,8%); il margine operativo netto è stato di 4,3 miliardi di euro; anch'esso in aumento, del 5,5%, ovvero di 228 milioni, sui 4,1 miliardi di mon del 2016 e del 12,9% rispetto ai 3,8 miliardi del 2015; questi valori hanno determinato, in percentuale, l'andamento del rapporto tra margine operativo netto e fatturato, sostanzialmente stabile, passando dal 5,4% del 2015 al 5,5% del 2017 (dato identico al 2016). Ancora, gli addetti sono cresciuti, dai 157.039 del 2015 ai 162.669 di fine 2017 (+3,6%), in aumento di 5.630 unità nei tre anni; il fatturato per dipendente è stato di 162.669 euro nel 2017, in aumento rispetto ai 159.673 del 2016 e ai 157.039 del 2015; i debiti finanziari, tra il 2016 e il 2017, si sono incrementati del 2,3%%, crescendo di 404,7 milioni, da 18,9 a 19,3 miliardi di euro; lo stock complessivo è in aumento dell'4,4% sui 18,5 miliardi del 2015; le Società del settore quotate sono 10. Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende esaminate nello studio CoMar, sempre con riferimento ai bilanci 2017, nei primi dieci posti per fatturato, vi sono 9 Società con proprietà italiana (15 sulle prime 20); le maggiori società, sempre italiane, ma di derivazione proprietaria estera sono Parmalat (1), Nestlè (11), Lactalis Italia (12), Sanpellegrino (14), Coca-Cola HBC (16); le società con il migliore rapporto mon/fatturato sono Branca International, Palazzo Antinori, Ferrero, Compagnia De' Frescobaldi, Sanpellegrino, Davide Campari-Milano; le società con il migliore rapporto fatturato per dipendente risultano Ferrero, Fileni Simar, Casillo Partecipazioni, Apo Conerpo, Cereal Docks. Rispetto ad altri settori dell'industria Italiana, il settore alimentare-bevande si caratterizza per prevalenti assetti proprietari di Famiglie (spesso di lunga tradizione) o Cooperative; e conseguente ridotta presenza straniera (complessivamente, non si può parlare di "colonizzazione", anche se alcuni marchi, storici e molto noti, sono passati in mani estere); ridotta presenza in Borsa, rispetto a potenzialità; proiezione all'export, equivalente sostanzialmente a ¼ del totale dei ricavi; ulteriormente migliorabile; ritorno sul capitale ancora contenuto, benché stabilmente in positivo; come fattori della produzione, tuttora labour intensive.
Leggi Tutto »Nel 3 trimestre export +4,3% mensile per Sud e Isole, +2,9% Nord-Ovest
Nel terzo trimestre le esportazioni italiane sono cresciute in modo diffuso a livello territoriale rispetto ai tre mesi precedenti, ma con intensità diverse: +4,3% per il Mezzogiorno e Isole, +2,9% per il Nord-Ovest, +0,7% per il Centro e +0,2% per il Nord-Est. Lo rileva l'Istat, segnalando che nel periodo gennaio-settembre 2018 la crescita su base annua dell'export si conferma molto sostenuta per le Isole (+14,0%) e rilevante per il Nord-est (+4,7%), il Mezzogiorno (+3,8%) e il Nord-Ovest (+3,4%), mentre il Centro risulta in leggera flessione (-0,2%). Nello stesso periodo, tra le regioni più dinamiche all'export su base annua, si segnalano Molise (+40,8%), Calabria (+21,7%), Basilicata (+18,2%) e Valle d'Aosta (+10,7%) che tuttavia presentano una forte polarizzazione settoriale e hanno un contenuto impatto sulla crescita dell'export nazionale (+0,2 punti percentuali). Sicilia (+18,9%), Friuli Venezia-Giulia (+10,8%), Emilia-Romagna (+5,2%) e Lombardia (+5,1%) contribuiscono per quasi tre punti percentuali alla crescita complessiva. Nell'analisi provinciale dell'export, si segnalano infine le performance positive di Milano, Asti, Brescia, Siracusa, Varese, Piacenza e Gorizia.
Leggi Tutto »Appalti a Tagliacozzo, l’ex sindaco a giudizio per concussione
L'ex sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, è stato rinviato a giudizio per concussione, turbata libertà degli incanti e turbativa d'asta in relazione ad un'inchiesta della Procura della repubblica di Avezzano, scattata nel marzo del 2016, relativa ad una serie di appalti pubblici. L'indagine ha coinvolto anche altri soggetti tra politici ed imprenditori del luogo. Di Marco Testa, rappresentato dal legale Roberto Verdecchia, inoltre, durante l'udienza è stato prosciolto dall'accusa di concussione nei confronti di un tecnico comunale che lo aveva accusato. "L'accusa di concussione a carico di Di Marco Testa nei confronti del suo accusatore - ha dichiarato il legale Verdecchia - dovrà essere dimostrata in giudizio che si terrà il 12 settembre del 2019 dove assisteremo alle presunte verità già parzialmente smentite nel corso dell'udienza preliminare". Nell'ambito dell'udienza preliminare è stata emessa una condanna, secondo il rito abbreviato, a carico dell'architetto Carlo Tellone che dovrà scontare una pena di 2 anni e 8 mesi e 20 giorni di reclusione con le accuse di concussione e di un tentativo di turbativa. Tellone, rappresentato dal legale Antonio Milo, è stato prosciolto invece dalle altre accuse di turbativa d'asta relativa ai lavori di Villa San Sebastiano e Marsia. Rinviato a giudizio sempre per turbativa d'asta anche Gianpaolo Torrelli, difeso dal legale Vittoriano Frigioni, che è stato invece prosciolto dalle accuse di concussione, frode nelle pubbliche forniture e falso materiale. Coinvolti nella vicenda, con un ruolo marginale e sempre rinviati a giudizio a vario titolo anche altri imputati. Escono completamente dalla vicenda giudiziaria l'ex assessore Gabriele Venturini, difeso dai legali Franco Colucci e Alessandro Fanelli, il grafico Alessandro Di Michele, difeso dall'avvocato Herbert Simone, e l'imprenditore Mauro Volpe, che sono stati prosciolti da tutte le accuse. L'inchiesta che ruota attorno a presunti illeciti legati alla concessione di appalti, prevalentemente del settore dei lavori pubblici, assegnati con la modalità dell'urgenza, aveva portato nel 2016 a 16 provvedimenti cautelari. "L'accusa di concussione a carico di Di Marco Testa nei confronti del suo accusatore - ha dichiarato il legale Verdecchia - dovrà essere dimostrata in giudizio che si terrà il 12 settembre del 2019 dove assisteremo alle presunte verità già parzialmente smentite nel corso dell'udienza preliminare".
Leggi Tutto »Scissione in Forza Italia, in quattro fondano ‘Insieme per L’Aquila’
Scissione in seno al gruppo di Forza Italia dell'Aquila: quattro dei sei consiglieri comunali eletti nella fila azzurre hanno lasciato il partito, sbattendo la porta in faccia ai vertici regionali e costituendo il gruppo civico di "Insieme per L'Aquila". Con i quattro ormai ex forzisti Ferdinando Colantoni, Vito Colonna, Giancarlo Della Pelle, e Roberto Jr Silveri, ex capogruppo, confermato nel ruolo, entra nella nuova formazione anche il consigliere comunale della lista civica "Benvenuto Presidente", in appoggio al sindaco, Pierluigi Biondi, Leonardo Scimia. A Forza Italia rimangono il presidente del consiglio comunale, Roberto Tinari, e il consigliere Maria Luisa Ianni. Secondo quanto si è appreso, il movimento civico è vicino a Fdi ed è frutto della strategia congiunta del sindaco meloniano, Pierluigi Biondi, e del vice sindaco Guido Liris, a lungo leader forzista, ora ex dopo i contrasti con il coordinatore regionale e senatore, Nazario Pagano e il suo numero due, il deputato eletto nel collegio dell'Aquila Antonio Martino. La rottura è stata comunicata con una nota fiorata dai cinque consiglieri, un epilogo che arriva al culmine di un duro scontro interno a Forza Italia, reso ancora più teso dal defenestramento dell'assessore forzista Annalisa Di Stefano, che ha disobbedito all'ordine di Liris di marinare l'evento: il sindaco le ha ritirato le deleghe in attesa di un chiarimento, accusandola di aver partecipato ad una conferenza stampa in cui il neo commissario comunale azzurro, Martino, ha definito "psichedelica" la fallita candidatura alle regionali del primo cittadino. Di qui una dura lite tra Fi e Fdi, proprio mentre la coalizione si appresta alla scelta definitiva del candidato alla presidenza, indicato nel meloniamo Marco Marsilio, romano di origini abruzzesi e coordinatore del Lazio.
Leggi Tutto »Strada dei parchi, traffico ridotto del 7 per cento per gli allarmismi sulla sicurezza
"Ricordiamo come, già oggi, gli inutili allarmismi sulla sicurezza del tracciato hanno prodotto una riduzione del traffico del 7%. Un colpo per l'economia ed il turismo dei territori". Così Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25, sulla questione della sicurezza, soprattutto dei viadotti, delle due arterie. Negli ultimi mesi, dopo la tragedia di Genova, le autostrade laziali e abruzzesi sono state al centro dell'attenzione e delle polemiche con il braccio di ferro tra il Ministero delle Infastrutture e Trasporti che spesso hanno denunciato il precario stato e con Sdp che ha parlato di strade sicure in condizioni normali, cioè non in presenza di forti scosse. Tra l'altro, secondo quanto si è appreso, i 192 milioni di euro per la messa in sicurezza sismica dei viadotti inseriti nel decreto Genova, non sono stati sbloccati non essendo stati ultimati i decreti attuativi. Sdp che ha cominciato con fondi propri i lavori su 7 dei 13 viadotti considerati dal Mit in condizioni peggiori, ritiene che l'approvazione del Piano economico Finanziario fermo dal 2013, possa risolvere anche la questione sicurezza. "Spetta al governo decidere" e in tal senso Strada dei Parchi ha chiesto un incontro urgente al MIT.
Strada dei Parchi Spa, concessionaria delle autostrade abruzzesi e laziali A24 e A25, ha lanciato un appello al Governo nazionale affinché che i nuovi rincari dei pedaggi che scatteranno il prossimo primo gennaio, secondo quanto previsto nella convenzione con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, "possano essere scongiurati". In una nota, Sdp del gruppo dell'imprenditore abruzzese Carlo Toto, indica la strada nell'approvazione del piano economico finanziario nel quale, tra le altre cose, è prevista la messa in sicurezza sismica strutturale delle arterie, come previsto nella legge di stabilità del 2012 nella quale dopo il terremoto dell'Aquila del 2009 si sono considerate le due autostrade strategiche in caso di calamità naturali. "Serve solo la buona volontà del governo - si legge nella nota di Sdp -, che si traduce nell'approvazione del nuovo Pef bloccato dal 2013, su cui la Società ha già manifestato la propria disponibilità per arrivare ad una definizione condivisa. L'elaborazione di un nuovo Piano consente di dare certezze sia sul piano dell'adeguamento sismico di A24 e A25 sia su quello degli investimenti necessari, il che si traduce in un doppio vantaggio per gli utenti, con una autostrada ancora più sicura e con una politica degli incrementi dei pedaggi maggiormente contenuti nel tempo". L'aumento di circa il 13 per cento scattato ad inizio d'anno,al centro della mobilitazione di un folto gruppo di sindaci laziali ed abruzzesi, sono stati congelati da Sdp dall'ottobre scorso fino al 31 dicembre prossimo. "Vale la pena di ricordare che in modo autonomo, la società ha deciso di congelare gli aumenti scattati a gennaio scorso (12,89%) e decisi dal precedente governo. Aumenti sui quali lo Stato incassa il 57 per cento", si legge nella nota.
Leggi Tutto »Teramo, acquisiti gli atti su Palazzo Pompetti
Acquisizione di atti negli uffici comunali, nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Teramo su palazzo Pompetti. Nel corso dell'attività di indagine, delegata a polizia stradale e guardia di finanza, gli investigatori hanno acquisito tutta una serie di documenti sia nell'ufficio del primo cittadino che negli uffici tecnici del settore lavori pubblici ospitati attualmente al Parco della Scienza, visionando anche alcuni computer. Attività che è andata avanti per tutta la mattinata, in contemporanea con un secondo sopralluogo su Palazzo Pompetti da parte dell'ingegnere nominato dalla Procura come consulente. L'inchiesta, a firma del pm Davide Rosati, mira a fare chiarezza su quanto avvenuto dal terremoto in poi, con il palazzo dichiarato inagibile in classe E a due anni dal sisma e dopo una revisione della scheda Aedes. Il fascicolo era stato aperto all'indomani dei controlli della polizia municipale sul mancato rispetto, da parte dei commercianti i cui negozi si trovano al piano terra, dell'ordinanza di sgombero firmata a settembre dal sindaco Gianguido D'Alberto dopo che il palazzo era stato dichiarato inagibile, ma ha successivamente interessato anche l'iter che ha portato alla valutazione dei danni e alla classificazione in E. Intanto, nei giorni scorsi, dopo la realizzazione della prima parte dei lavori di messa in sicurezza sull'immobile, realizzati dal Comune di pari passo con la parte privata, il sindaco ha firmato la revoca parziale delle ordinanze di sgombero per i negozi.
Leggi Tutto »Crac Merker, chiesta la condanna per cinque imputati
"Scellerata gestione da parte del gruppo di imprese". Lo ha detto il pm Rosangela Di Stefano al Tribunale collegiale di Pescara, nel corso della sua requisitoria nell'ambito del processo sulla bancarotta della Merker Spa di Tocco Casauria. Il pm ha chiesto condanne a 4 anni per Marino Alessandrini, ex amministratore della Merker ed ex figura di vertice di altre società controllate dalla capofila; 3 anni a testa per Alfred Zahlaus e Marcello De Niederhausern, ex amministratori unici di Fisher e Merker Rent, e per Guido Leone, ex presidente del collegio sindacale della Fisher; 2 anni per Maria Cristina Dragani, all'epoca dei fatti procuratrice speciale della Merker. I fatti risalgono ad un periodo compreso tra il 1999 e il 2003. I cinque imputati sono accusati di bancarotta fraudolenta e documentale. Il pm ha chiesto invece il non doversi procedere, a causa dell'intervento della prescrizione, per altri sei imputati. L'ipotesi accusatoria è che gli imputati abbiano distratto direttamente beni e somme di danaro, o tramite operazioni infragruppo, ovvero attraverso la cessione di quote e finanziamenti senza corrispettivi, fino a provocare la bancarotta delle società capofila e delle sue controllate, per una cifra superiore ai 250 milioni di euro. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 14 gennaio, quando sarà completata la discussione e sarà emessa la sentenza.
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