Il Presidente del Cram, Antonio Innaurato, ha partecipato a Torricella Peligna alla XIII edizione del Festival Letterario “Il Dio di mio padre”, organizzato dal Comune di Torricella Peligna , nell’ambito del quale si è svolta la cerimonia di premiazione del “John Fante Opera Prima 2018”, premio dedicato agli scrittori esordienti. “Questo festival rappresenta un evento culturale di assoluto livello per l’Abruzzo, con una risonanza che travalica anche i confini regionali – ha detto Innaurato – Oltre alla prestigiosa giuria che lo compone, coinvolge infatti università abruzzesi e nazionali. Come Presidente del Cram credo che il personaggio di John Fante possa aiutarci a far emergere e valorizzare le nostre bellissime aree interne, offrendo ai visitatori e turisti i veri valori fondanti della nostra tradizione. Inoltre il festival con le sue tematiche ripropone temi di grande attualità odierna come accoglienza ed emigrazione. Il tema dell'emigrazione è stato il filo conduttore degli incontri –spiega Innaurato - Il Padre di John, Nicola Fante, era un muratore partito con la famiglia da questo angolo interno d'Abruzzo, per cercare fortuna in Colorado (USA). Il CRAM sostiene e motiva iniziative come quella del Festival John Fante poiché arriva allo spirito culturale degli Abruzzesi del Mondo. Il Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo e la Regione Abruzzo hanno promosso l'evento in quanto le finalità dell'iniziativa sposano a pieno l'orientamento delle Associazioni degli Abruzzesi nel mondo.“ I tre finalisti di questa edizione sono stati Pietro Criaco con il romanzo “Via dall’Aspromonte”, Eugenio Raspi con “Inox” e l’abruzzese Peppe Millanta che con l’opera “Vinpeel degli Orizzonti” che dopo il voto della giuria popolare è stato decretato vincitore 2018. Durante la serata è stato assegnato anche il Premio John Fante alla Carriera “Vini Contesa” a Francesco Durante, traduttore e curatore dell’opera di John Fante. La cerimonia si è svolta alla presenza di Jim e Victoria Fante, figli dello scrittore italo-americano originario di Torricella Peligna.
Leggi Tutto »Cinema, l’Abruzzo è la terza regione italiana
I livelli di partecipazione agli spettacoli cinematografici - si legge in report "Cittadini e cinema" dell'Istat - sono più alti della media nazionale nelle regioni del Centro (54,5% contro 49,6%); seguono le regioni del Nord-ovest (50,4%) e del Nord-est (49,8%), con valori intorno alla media e infine quelle del Sud (46,8%) e delle Isole (44,6%), con valori sotto la media nazionale. Considerando l'ampiezza demografica del comune di residenza, la frequentazione del cinema è maggiore nei Comuni centro dell'area metropolitana (58,5%) e nelle Periferie dell'area metropolitana (55,9%) che possono contare, rispetto ai comuni più piccoli, su una maggiore offerta di sale cinematografiche. Quanto detto si osserva in tutte le macro-aree del Paese, specialmente al Centro dove il tasso di frequentazione raggiunge nei Comuni centro dell'area metropolitana una quota pari al 65,2%. La regione che presenta la quota maggiore di spettatori nell'ultimo anno è il Lazio (59,5%), seguita da Emilia-Romagna e Abruzzo (52,3%) e Lombardia (51,1). Andare al cinema è un'abitudine meno diffusa nella Provincia autonoma di Trento (43,6%), in Valle d'Aosta (42,0), Calabria (40,0%), Molise (39,4%) e Sardegna (38,6%). Riguardo alla frequenza con cui ci si reca al cinema, nella maggior parte delle regioni del Sud e delle Isole la fruizione di spettacoli cinematografici è prevalentemente di tipo saltuario (da 1 a 3 volte in un anno) soprattutto in Calabria dove il 6,5% delle persone va al cinema da 4 a 6 volte all'anno e solo il 2,5% 7 o più volte. Al contrario, le regioni in cui si va al cinema con maggiore frequenza (4 volte o più all'anno) sono il Lazio, l'Emilia Romagna e la Toscana
Leggi Tutto »Imposte locali, la classifica del Sole 24 ore
Imposte regionali e locali più pesanti per i cittadini della Sardegna. Il "peso" del fisco locale sul reddito medio dei sardi è del 3,5%, al di sopra di regioni più ricche del Nord-Est. E se la media italiana del prelievo è di 1.672 euro a famiglia, nell'Isola si arriva a 1.526 euro. I dati sono stai pubblicati dal Sole 24 Ore e mettono in evidenza che la Sardegna, insieme a Calabria, Puglia e Abruzzo, è una delle regioni nelle quali nel 2017 si sono registrati aumenti rilevanti di imposte quali l'addizionale Irpef, tasse sulle abitazioni, sulle auto e sui consumi. Dalla mappa del prelievo, effettuata sulla base del report della Banca d'Italia, emerge infatti che mentre tra il 2015 e il 2017 il fisco locale era diminuito del 7,5%, tra il 2016 e il 2017 c'è stata un'impennata del 2,1%.
Leggi Tutto »Coldiretti, colture decimate da un agosto pazzo
Sale il conto dei danni alle campagne dell'ultima ondata di maltempo di un pazzo agosto che ha colpito a macchia di leopardo da nord a sud con grandine, bombe d'acqua e nubifragi che ha distrutto le coltivazioni prossime alla raccolta. E' quanto emerge dal bilancio tracciato dalla Coldiretti sugli effetti di una perturbazione anomala che ha spezzato l'estate con milioni di euro di danni e la necessità di avviare le verifiche per la dichiarazione dello stato di calamità nelle aree colpite. Diverse decine di ettari tra meleti, vigneti e grano saraceno - sottolinea la Coldiretti - sono stati investiti da una tempesta di ghiaccio ha colpito i comuni tra Ponte in Valtellina, Chiuro e Teglio in Lombardia con la raccolta delle mele appena entrata nel vivo mentre in Emilia Romagna ammontano ormai a centinaia di migliaia di euro i danni all'agricoltura nella zona di Sesto Imolese, Medicina e Castel Guelfo dove sono caduti chicchi di grandine della dimensione di grosse noci su frutteti, pere, mele e kiwi. In Sardegna - continua la Coldiretti - le ultime piogge sono state il colpo di grazia per molte colture stressate in un mese di agosto che si classifica come il più piovoso sull'isola da quando si raccolgono i dati (1922).
Terreni allagati, frutti devastati - spiega la Coldiretti - dalla troppa acqua, dalla forza delle precipitazioni e dalle grandinate, oltre che invase dai funghi che in queste condizioni trovano il proprio habitat naturale e possono proliferare tranquillamente con milioni di euro di perdite per l'agricoltura sarda. In Basilicata le ultime piogge violente ed intense hanno messo in ulteriore difficoltà l'agricoltura di una vasta zona dei Comuni di Palazzo San Gervasio, Banzi, Maschito, Montemilone e Venosa dove la coltura maggiormente danneggiata è il pomodoro da industria ed i danni, da una prima e sommaria verifica dei tecnici della Coldiretti, superano il 30% delle produzioni.
In Puglia i violenti rovesci dopo aver colpito il Salento, hanno interessato la provincia della BAT con epicentro a Spinazzola e Minervino Murge dove - sottolinea Coldiretti - grandine e nubifragi hanno reso impraticabili le campagne, colpendo frutteti, vigneti, coltivazioni di pomodoro da industria e oliveti. Una vera strage per le pregiate uve Primitivo in provincia di Taranto dove, secondo quanto accertato dalla Coldiretti Jonica, una bomba d'acqua e vento ha danneggiato il 60% della produzione.
Nel Lazio - continua la Coldiretti - gravissimi i danni riportati dalle aziende, con raccolti decimati, coltivazioni distrutte, recinzioni abbattute, alberi spezzati dal vento, serre e capannoni divelti. Colpiti in particolare frutteti e vigneti, prossimi alla raccolta. Tra le zone più danneggiate quella di Tarquinia, l'area compresa tra Velletri e Cisterna di Latina e, nel Frusinate, tra Pontecorvo e Aquino.
Il monitoraggio dei danni prosegue pero' - conclude la Coldiretti - sull'intera Penisola dove si sta concludendo la raccolta della frutta estiva ed è appena iniziata quella delle mele mentre la vendemmia è in pieno svolgimento per le uve piu' precoci. La grandine - conclude la Coldiretti - è uno dei eventi più temuti dagli agricoltori in questo momento perché rischia di far perdere un intero anno di lavoro in pochi minuti.
Leggi Tutto »Reddito, le province dell’Abruzzo sotto la media nazionale
Il reddito degli italiani non recupera i livelli degli anni pre-crisi. Il dato emerge da un articolo del Sole 24 ore nel quale emerge che in 91 capoluoghi su 108 i valori reali risultino ancora inferiori al 2008. L'elaborazione del Sole 24 Ore esamina il reddito 2016 (con le dichiarazioni presentate 2017) nei capoluoghi di provincia. Il valore medio dichiarato è di 25.170 euro. Lo scarto tra Milano, con 34mila euro in cima alla classifica e Barletta, (16mila euro) è di 18mila euro.
A Pescara la media è di 22.930, in calo del 2,13%. A Chieti invece l'importo è di 21.249, con un calo dell'1,80 per cento. A L'Aquila invece il reddito è di 21.681 con un balzo in avanti del 5,64 per cento sul quale però influisce il post terremoto. Infine c'è Teramo con 20.962 euro e un calo dell'1,59%.
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Un milione e mezzo di lavoratori in nero nel 2017
I lavoratori in 'nero' in Italia sul totale delle aziende attive "nel 2017 sono un milione 538 mila", cifra tendenzialmente in diminuzione, "negli ultimi due anni (2016 e 2015), di circa 200.000 unità". E gli occupati del tutto sconosciuti a livello previdenziale e fiscale (su tre aziende controllate ce n'è in media uno) causano un mancato gettito allo Stato "stimato in 20 miliardi e 60 milioni di euro". Lo rivela la Fondazione studi dei consulenti del lavoro, che ha rielaborato i dati del primo anno di attività dell'Ispettorato nazionale del lavoro.
Lo scorso anno "sono state 160.347" le aziende verificate dall'Ispettorato, e quelle che presentavano forme di irregolarità riguardanti almeno un occupato "sono state 103.498", ossia "il 64,54%" del totale di quelle controllate. Le irregolarità, ricordano i consulenti nel dossier, possono riguardare "forme di elusione previdenziale, assicurativa e fiscale (come il mancato assoggettamento a Inps, Inail e Irpef di parte della retribuzione corrisposta), il lavoro parzialmente 'sommerso' (ad esempio, il rapporti in part-time che, invece, risultano a tempo pieno)" ed il lavoro completamente in 'nero'. Nel 2017, si legge, l'Ispettorato ha raggiunto alcuni obiettivi, applicando le nuove, più pesanti sanzioni in materia di caporalato nel settore agricolo: si registrano, infatti, il deferimento di 94 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali 31 in stato di arresto, e l'individuazione di 387 lavoratori vittime di sfruttamento. Il 2018 presenta, poi, dei dati relativi ancor più incoraggianti: nel primo semestre dell'anno in corso si rileva il deferimento di 60 persone all'Autorità Giudiziaria, delle quali una in stato di arresto e 47 in stato di libertà, e l'individuazione di 396 lavoratori coinvolti, mentre sono stati adottati 9 provvedimenti di sequestro. Le cifre, si sottolinea nello studio, "riportano l'attenzione sull'importanza strategica di un'incisiva azione di contrasto al lavoro 'nero' che, non di rado, sfocia in fenomeni di caporalato diffuso, non solo in agricoltura". Il 'sommerso', dice il presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro Rosario De Luca, è "in forte aumento soprattutto dopo la depenalizzazione, avvenuta col 'Jobs act', del reato di intermediazione fraudolenta di manodopera".
Leggi Tutto »A tavola un italiano su tre sperimenta nuove cucine
Avanzano sulle tavole degli italiani gli sperimentatori di cibo e gli innovatori anche se i tradizionalisti continuano a guidare le scelte dei menù. A segnalare le nuove abitudini alimentari nel Paese è uno studio di Italiani Coop curato dall'Ufficio Studi Coop che ha realizzato un'indagine su un campione di popolazione: circa 7000 persone tra i 18-65 anni interpellate nel periodo maggio-giugno 2018. Dal rapporto è emerso che un italiano su tre sperimenta nuove cucine mentre quasi uno su dieci sceglie che cosa mangiare condizionato da vincoli economici. Il risultato del sondaggio ha permesso invece di dividere il campione in tre tribù alimentari: i "tradizionalisti puri" con una percentuale del 38%, gli "innovatori" (31%) e i low cost (9%). La ricerca spiega infine nel dettaglio che i "tradizionalisti" sono quelli che adorano le vecchie ricette di famiglia, gli "innovatori" sono gli sperimentatori, mentre i "low cost" sono invece i consumatori la cui scelta alimentare deriva da un vincolo di reddito.
Leggi Tutto »Scivola in un dirupo, muore un escursionista nell’aquilano
Un uomo di 82 anni Giancarlo Angi, è morto a Campo Felice nel territorio comunale di Rocca di Cambio a causa di una caduta avvenuta mentre scendeva dal valico della Brecciara a quota 1.730 metri che aveva raggiunto con la omonima seggiovia per raggiungere lo chalet del bosco mentre faceva un'escursione. Secondo quanto si è appreso, l'uomo che era di Roma ma che aveva una casa nell'Altopiano delle Rocche, aveva deciso di scendere a piedi senza scarpe adatte ed attrezzature per recuperare un marsupio che aveva perso forse dalla seggiovia: ma è scivolato in dirupo, finendo la sua corsa contro gli alberi e sbattendo la testa, morendo sul colpo.
A ritrovare il corpo è stato il sindaco di Rocca di Cambio, Gennaro Di Stefano, che è anche direttore degli impianti sciistici: il primo cittadino stava cercando l'escursionista dopo l'allarme lanciato dalla moglie preoccupata del mancato rientro del marito.
Leggi Tutto »Martinsicuro, un morto e tre feriti in un incidente stradale
E' di un morto e tre feriti, dei quali uno grave, il bilancio di un incidente stradale che si e' verificato la notte scorsa poco dopo l'una e mezza, in via Roma a Villa Rosa di Martinsicuro, e che ha coinvolto due macchine, che si sono ribaltate dopo essersi scontrate. Nello schianto ha perso la vita Claudio Di Addezio, 27enne. Feriti anche i due amici che viaggiavano con lui: A.E. di 26 anni e R.V. di 27 anni trasferiti all'ospedale Mazzini di Teramo. Il conducente dell'altro mezzo, M.G. di 59 anni e' stato ricoverato all'ospedale di Giulianova.
Leggi Tutto »Pescara, proseguono le indagini della Polizia sulla violenza sessuale al terminal bus
Sono proseguite le indagini degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Pescara per ricostruire in maniera accurata quanto accaduto nel primo pomeriggio di ieri all'interno dei giardinetti del terminal bus antistante la stazione ferroviaria dove una 39enne del pescarese è stata violentata da un senegalese di 61 anni, bloccato da alcuni viaggiatori e poi arrestato dalla polizia. Come emerso in queste ore, si attendono per i prossimi giorni i risultati degli accertamenti e delle analisi effettuati nell'ambito del protocollo antiviolenza.
Il pm che coordina l'inchiesta, Rosangela Di Stefano, dovrà richiedere al Gip la convalida dell'arresto entro 48 ore. La donna al momento dei soccorsi era in stato confusionale: si trovava in zona stazione per aspettare la sorella di ritorno da Roma, quando è stata avvicinata dal 61enne con cui ha cominciato a parlare, prima di essere aggredita sessualmente.
La zona dove è accaduto il fatto da tempo è costantemente monitorata dall'amministrazione comunale e dalle forze dell'ordine a causa della presenza perenne di numerosi senzatetto e stranieri. Proprio pochi giorni fa c'erano state due operazioni dei militari della Guardia di Finanza e della Polizia nei pressi dell'area dove ieri si è consumata la violenza sessuale, con il fermo di alcune persone italiane e straniere, trovate in possesso di droga. Numerose le prese di posizione da parte del mondo politico in merito a questo episodio.
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