Redazione Notizie D'Abruzzo

Rotondi lavora a un ‘nuovo partito democristiano’

Il segretario di Rivoluzione Cristiana, Gianfranco Rotondi, ha convocato direzione e ufficio di presidenza del partito a Pescara - venerdi' 31 alle ore 15 presso il centro Aurum, mentre alle 17 seguira' una conferenza stampa a cui parteciperanno "i segretari dei movimenti convergenti nel progetto di ricostruzione della Dc" - per lanciare la proposta, anticipata in una lettera indirizzata dal segretario ai dirigenti del partito, di "tornare alla nostra storica denominazione di 'Democrazia Cristiana' offrendo una casa unitaria a tutti i movimenti, partiti e associazioni che in questi anni si sono richiamati alla nostra storia". "A tal fine vi rimetto il mio mandato di segretario politico, perche' possiate avere tutti gli strumenti necessari per unire e condividere. Resto a vostra disposizione in senso letterale perche' ci aspetta una battaglia di civilta' prima che politica e l'esito e' molto incerto", scrive ancora Rotondi.

 "Cari amici, e' venuto il momento di osare. Il nostro movimento ha piu' volte cambiato nome, come tutti i partiti della seconda repubblica. Ma siamo rimasti sempre noi, i democratici cristiani che dopo la fine del partito si sono qualificati ancora tali, e hanno scelto, senza mai tradire, il campo del centrodestra e di Silvio Berlusconi", osserva l'ex ministro. "Siamo stati - ricorda - Cdu, Dca, da ultimo Rivoluzione Cristiana in empatia con un grande Pontefice a cui va la nostra infinita devozione in queste ore di attacco diabolico. Oggi al governo ci sono due partiti populisti. Il populismo e' il contrario del popolarismo. Il linguaggio prima delle scelte di questo governo sono il nostro contrario. All'antipolitica va opposta la politica. E la politica - conclude Rotondi - si fonda su identita' certe e riconoscibili per cultura, storia, valori, linguaggio e nome". 

Leggi Tutto »

I prezzi di benzina e gasolio tornano decisamente a salire

 Dopo quattro settimane di calma pressoché totale, i prezzi di benzina e gasolio tornano decisamente a salire. A spingere sono le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, che rispetto all'inizio del mese sono aumentate sensibilmente, in particolare per quanto riguarda il gasolio. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stesso rialzo anche per IP, Italiana Petroli e Tamoil. L'ultima variazione dei prezzi consigliati Eni risale al 19 giugno, un ribasso di un centesimo al litro. L'ultimo rialzo Eni su benzina e gasolio risale invece al 25 maggio. La scorsa settimana le quotazioni dei prodotti raffinati sono salite dell'equivalente di 1,3 centesimi di euro al litro (benzina) e 1,5 cent/litro (gasolio). Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 14mila impianti: benzina self service a 1,634 euro/litro (invariato, pompe bianche 1,613), diesel a 1,506 euro/litro (invariato, pompe bianche 1,488). Benzina servito a 1,748 euro/litro (+1 millesimo, pompe bianche 1,658), diesel a 1,626 euro/litro (+1, pompe bianche 1,533). Gpl a 0,658 euro/litro (invariato, pompe bianche 0,644), metano a 0,963 euro/kg (invariato, pompe bianche 0,953). Quanto ai prezzi nelle diverse Regioni, a Bolzano e Trento troviamo il gasolio più caro (media a 1,589 euro/litro e 1,55 euro/litro), poi c'è il Friuli Venezia Giulia (1,526 euro/litro), la Basilicata e la Valle d'Aosta (1,522 euro/litro). Il diesel meno caro è nelle Marche, in Veneto e in Molise. La 'classifica' viene stilata sulla base del prezzo del gasolio perché in diverse Regioni è in vigore un'imposta addizionale sulla benzina che 'falsa' il confronto. Quanto alla benzina, la più cara è a Bolzano (media self service 1,698 euro/litro), poi viene la Liguria (1,695 euro/litro), Trento (1,663 euro/litro) e la Calabria (1,657 euro/litro). Prezzi più bassi in Veneto (1,605 euro/litro), Abruzzo (1,613 euro/litro) e Sicilia (1,618 euro/litro).

Leggi Tutto »

Consumi, il clima pazzo taglia la dieta mediterranea

Il clima pazzo fa crollare i raccolti degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea con tagli che vanno dal 10% del grano per pane e pasta al 9% per il pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti, ma una produzione contenuta si prevede anche per l’olio di oliva mentre il miele si stima praticamente dimezzato rispetto alla media degli ultimi anni con api stressate dall’andamento del meteo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel tracciare il bilancio delle anomalie climatiche che hanno decimato i raccolti, distrutto coltivazioni, abbattuto alberi abbattuti e allagato le aziende ma anche provocato frane, smottamenti e alluvioni in un 2018 che si è classificato fino ad ora come l’anno più bollente dal 1800, anno in cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,46 gradi rispetto alla media storica nei primi sette mesi dell’anno. Un impatto pesante per le imprese agricole e per i consumatori in un momento in cui - sottolinea la Coldiretti - si registra uno storico ritorno dei prodotti base della dieta mediterranea nel carrello. 

Soprattutto per il maltempo, con piogge insistenti nelle fasi di preraccolta investite da vere e proprie bombe d'acqua, in Italia produzione di grano evidenzia una diminuzione generale di circa il 10% rispetto allo scorso anno, ma la qualità è salva grazie a un buon contenuto proteico secondo la Coldiretti. In calo anche il raccolto in Europa dove la siccità ed il caldo hanno "bruciato" la produzione di grano tenero per pane e biscotti del 10% rispetto allo scorso anno mentre per il grano duro destinato alla pasta la riduzione è contenuta al 4%.

A livello internazionale - precisa la Coldiretti - la produzione peraltro è in sofferenza dalla Russia all’Ucraina, dagli Stati Uniti al Canada, dall’Australia alla Turchia.La raccolta del pomodoro da destinare a pelati, polpe, passate, concentrato e sughi pronti è ancora in atto lungo lo Stivale con una riduzione stimata di almeno il 9% rispetto allo scorso anno, sulla base delle prime indicazioni dell’associazione mondiale dei trasformatori di pomodoro. Le aspettative in Italia sono per un raccolto attorno a 4,75 milioni di tonnellate, con i primi dati che evidenziano una buona qualità in termini di gradi Brix, ovvero di contenuto zuccherino, ma rese all’ettaro sotto le medie degli ultimi anni. L’Italia - continua la Coldiretti - è il principale produttore dell’Unione Europea dove le previsioni riportano un calo produttivo complessivo del 14%, con riduzioni superiori al 20% in Spagna e Portogallo. A livello mondiale il calo della produzione sarebbe meno sostenuto (-6,6%), nonostante la previsione di un meno 40% per la produzione cinese di pomodoro da industria, mitigata da un +14% della produzione californiana

La raccolta delle olive deve ancora iniziare in Italia ma già si contano i danni dei recenti nubifragi che hanno fatto cadere le olive a terra dopo che il gelo invernale ha spaccato la corteccia, bruciato le gemme e spogliato dalle foglie di milioni di piante con danni incalcolabili dopo che lo scorso anno la produzione di olio di oliva stimata era già scesa attorno ai 320 milioni di chili in calo dell’11% rispetto alla media produttiva dell’ultimo decennio.Per la produzione di miele del 2018 si stima - sostiene la Coldiretti - un calo del 50% rispetto alla media degli ultimi anni per l’effetto del clima pazzo che ha stressato le api e compromesso le fioriture. Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - a un crollo a macchia di leopardo della raccolta, dalla Sicilia all’Abruzzo, dalla Liguria alle Marche fino alla Sardegna e alla Lombardia, con punte anche dell’80% in meno rispetto alla media per alcune tipologie. Un allarme che si affianca all’impegno a lavorare per contrastare i cambiamenti climatici perché - conclude la Coldiretti - come sosteneva Albert Einstein: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della Terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.

Leggi Tutto »

Due arresti della polizia a Pescara per possesso di droga e armi

Possesso di droga ed armi. Queste le accuse di cui devono rispondere due persone arrestate dalla Polizia di Stato della Questura di Pescara che, a seguito di attività d'iniziativa, ha proceduto all'arresto di due giovani italiani, per reati inerenti le sostanze stupefacenti e le armi. 

 I due arrestati sono un uomo di 36 anni e uno di 23 anni entrambi pescaresi. Per i due il magistrato ha disposto i domiciliari, in attesa della convalida del giudizio per direttissima. Il blitz della polizia, scaturito da una lunga attività informativa, è avvenuto ieri quando il 36enne dopo aver prelevato un grosso trolley e caricato su una jeep è andato sotto casa del 23enne: i due sono partiti in auto, senza sapere di essere seguiti dalla Polizia fino ad un garage affittato dal 36enne in via Guelfi, dove una volta scesi, sono stati sorpresi dagli agenti, anche con l'ausilio di unità cinofile, che dopo aver bloccato i due, hanno trovato 11 involucri in cellophane di marijuana per un totale di sei chilogrammi di stupefacente, e una macchina elettrica per il confezionamento sottovuoto degli involucri di droga. Successivamente presso l'attività commerciale del 36enne gli agenti hanno trovato alcuni grammi di marijuana, un panetto di hashish, due bilancini di precisione e una scatola di munizioni con 25 cartucce calibro 7,65 browning, oltre ad alcune agendine con nomi e cifre che sono oggetto di approfondimenti investigativi. Infine in un altro locale in zona Portanuova, in via Falcone e Borsellino, sempre nella disponibilità del 36ennei poliziotti hanno recuperato quattro chili di hashish, suddivisi in panetti. In totale sono stati sequestrati dieci kg di stupefacente. I due, finiti in manette, devono rispondere entrambi per il reato di detenzione della marijuana. Il 36enne per la detenzione anche dell'hashish trovato nel locale di San Donato e presso l'attività commerciale dove lavora. 

Leggi Tutto »

Indagine Istituto Cattaneo, gli italiani sovrastimano l’immigrazione

I cittadini europei non hanno una corretta percezione della presenza di stranieri nei loro Paesi, e tra tutti sono gli italiani quelli che la sovrastimano di più. Di fronte al 7,2% di immigrati non-Ue presenti realmente negli Stati europei, infatti, gli intervistati ne stimano il 16,7% mentre gli intervistati italiani mostrano un maggior distacco tra la percentuale di immigrati realmente presenti, il 7%, e quella stimata, o percepita, pari al 25%, che diventa del 32,4% tra chi si definisce di destra o di centrodestra. Sono i dati forniti da una ricerca dell'Istituto Cattaneo. Il primo dato che emerge dall'analisi è che, nell'intero contesto europeo, all'incirca un terzo dei rispondenti (31,5%) non sa fornire una risposta sulla percentuale di immigrati che vivono nei loro Paesi. In alcuni casi (Bulgaria, Portogallo, Malta e Spagna) la percentuale di chi non sa rispondere supera abbondantemente il 50%, mentre l'Italia si attesta al di sotto della media europea. Infatti, gli italiani che non sanno rispondere sono il 27% del campione. 

Lo scarto tra la percentuale di immigrati presenti in Italia e quella percepita, rileva l'Istituto Cattaneo, varia anche in base agli orientamenti politici. Tra chi si definisce di centrodestra o di destra è del 32,4%, superiore di oltre sette punti rispetto alla media nazionale. All'opposto, tra chi si definisce di sinistra, centrosinistra o di centro la differenza tra il dato reale e quello stimato si riduce notevolmente. Ad esempio, per gli intervistati di sinistra gli immigrati presenti in Italia sono solo il 18,5%. Ma oltre a questo fattore in grado di spiegare, almeno in parte, la distanza tra realtà e percezione, va tenuto conto anche del livello di informazioni posseduto dai cittadini. Da questo punto di vista, si può ipotizzare che gli intervistati con un maggiore grado di istruzione siano anche quelli più informati sulla società e sulla politica, e quindi capaci di fornire un'indicazione più precisa sul fenomeno dell'immigrazione. Infatti, per chi non è andato oltre la scuola dell'obbligo nel suo percorso di istruzione, l'immigrazione percepita in Italia supera il 28%, mentre tra i laureati la stima si riduce di oltre 10 punti percentuali, attestandosi al 17,9%. L'istruzione e, tramite essa, la predisposizione a una maggiore informazione politica sembrano dunque in grado di limitare l'errore percettivo dei cittadini italiani sulla questione dell'immigrazione.

Quanto all'influenza della sfera professionale, sono i lavoratori manuali o a bassa qualifica quelli che considerano maggiormente a rischio la loro occupazione e che, quindi, possono avvertire come una minaccia la presenza o l'arrivo di persone straniere. Al contrario, i lavoratori che svolgono mansioni altamente qualificate non vedono necessariamente messo in pericolo il proprio posto di lavoro dagli immigrati. Pertanto l'occupazione degli intervistati ha un effetto sui loro orientamenti nei confronti dell'immigrazione: i lavoratori appartenenti alle classi medio-alte tendono a sottostimare di circa 5 punti percentuali, rispetto al valore medio nel campione italiano del 25%, la presenza di immigrati in Italia. Invece, tra chi ha una professione riconducibile alla classe operaia, specializzata e non-specializzata, la percentuale di immigrati tende a essere ulteriormente sovrastimata, superando il 28%. La ricerca dell'Istituto Cattaneo osserva poi la stima sulla presenza di immigrati in Italia in base alle zone geografiche di appartenenza degli intervistati, rilevando una differenza piuttosto netta tra i residenti al nord e quelli al centro-sud. Sia a est che a ovest, gli intervistati del nord Italia stimano un livello di immigrazione di circa il 20%, mentre nelle altre zone la percentuale di immigrati è indicata, in media, attorno al 26%, con uno scarto di 6 punti percentuali tra nord e sud. La percezione è infine maggiore nelle grandi città rispetto ai piccoli comuni o alle aree rurali: nelle prima la stima raggiunge quasi il 31%, mentre nei secondi si ferma al 21,9%. Questo dato, tra l'altro, sembra essere in linea con la realtà dell'immigrazione italiana, maggiormente concentrata nelle grandi metropoli e tendenzialmente più diluita nei piccoli paesi lontani dai centri urbani

Leggi Tutto »

Festa della Lega Abruzzo a Ortona

Si svolgerà il 1° settembre al polo Eden in Corso Garibaldi a Ortona la prima festa della Lega. La manifestazione prenderà il via alle 17.30 con l'incontro pubblico al quale parteciperanno il coordinatore regionale della Lega, l'onorevole Giuseppe Bellachioma, l'onorevole Luigi D'Eramo, il senatore Alberto Bagnai, il vice coordinatore regionale Federico Di Palma ed il coordinatore provinciale di Chieti Nicola Campitelli. L'incontro sarà moderato dal coordinatore cittadino di Ortona, Rocco Ranalli.

"Sono tanti gli aspetti sui quali bisogna continuare a lavorare per restituire all'Abruzzo e agli abruzzesi la giusta considerazione sul piano nazionale – ha detto il coordinatore provinciale della Lega Chieti, Nicola Campitelli -.  Sono soddisfatto del lavoro svolto fino a questo momento in provincia di Chieti, dove abbiamo raggiunto ottimi risultati. Siamo uomini di partito – prosegue Campitelli - e ci piace lavorare per mantenere saldo il rapporto con le persone. La grande festa del 1° settembre ad Ortona sarà l'occasione per incontrare i cittadini e continuare a raccogliere le loro istanze. All'appuntamento saranno presenti i nostri parlamentari e tutti i dirigenti del movimento – conclude Campitelli - proprio per rendere partecipi le persone di tutte le nostre iniziative per il territorio".

 

Leggi Tutto »

Sfonda con l’auto la porta carraia dei carabinieri

Va in caserma e trovandola chiusa, rigira la macchina prende la rincorsa e va a sfondare letteralmente la porta carraia della stessa caserma. Dopo essere fuggito F.P., 51 anni, di Casoli, è stato rintracciato e arrestato e rinchiuso nel carcere di Lanciano. Le accuse contro di lui, formulate dal procuratore Mirvana Di Serio, sono di introduzione clandestina in luogo militare, danneggiamento aggravato di una struttura militare e minaccia aggravata. L'episodio è avvenuto ieri sera alle 19 a danno della caserma dei Carabinieri di Casoli. Secondo una prima ricostruzione l'uomo avendo trovato alle 19 la caserma chiusa ha deciso di entrare ugualmente sfondando l'ingresso. L'indagine è stata coordinata dai carabinieri della compagnia di Lanciano, diretta dal tenente Massimo Canale. 

Leggi Tutto »

Chieti, uno smart tunnel sotto piazza San Giustino

"Sarà costruito a Chieti il secondo smart tunnel abruzzese dopo quello in corso di realizzazione all'Aquila: si tratta di una struttura innovativa, invisibile e sostenibile per migliorare e proteggere i servizi di uso quotidiano (acqua, luce, gas e telefonia)". Lo spiega l'Assessore ai Lavori pubblici Raffaele Di Felice che aggiunge: "Oltre alla realizzazione di una fontana lineare tra le due scalinate della Cattedrale, all'installazione di elementi di arredo urbano e ad altri interventi urbanistici, la riqualificazione di piazza San Giustino a Chieti vedrà anche la realizzazione di questa infrastruttura. Il tunnel intelligente sarà un passaggio sotterraneo adibito ai sottoservizi: un'innovazione che consentirà di evitare in futuro lo smantellamento della pavimentazione che verà realizzata in granito. Il tunnel attraverserà longitudinalmente il sottosuolo di Piazza San Giustino e sarà alto1,56mx 2.10 : tra gli altri vantaggi, consentirà anche di eliminare i cavi della corrente elettrica attualmente addossati alle facciate degli edifici monumentali che perimetrano la piazza e che producono un effetto antiestetico in un contesto di pregio architettonico e storico".

Leggi Tutto »

Violenza sessuale a Pescara, la donna stordita con un mix di farmaci e alcol

Alcol e medicinali. Sarebbe stato questo mix ad aver stordito la donna di 39 anni che ha subito una violenza sessuale nei pressi della stazione di Pescara da parte di un 61enne senegalese poi arrestato. E' quanto hanno appurato al momento gli agenti della Squadra mobile della Questura di Pescara che stanno ricostruendo il grave episodio di violenza, avvenuto mentre la vittima stava aspettando la sorella di ritorno da Roma. Dopo aver conosciuto il suo aguzzino, la donna e il 61enne avrebbero bevuto del vino. Un mix, con i farmaci dei quali abitualmente la vittima fa uso, che avrebbe trascinato la stessa in uno stato di intontimento prima di essere poi violentata. Trasferita al Pronto soccorso in uno stato confusionale dagli agenti della Squadra mobile e dal personale del 118, sul corpo della donna sono state rinvenute delle abrasioni compatibili sul presunto abuso, confermato in parte dalla malcapitata in sede di denuncia, vista la mancanza di totale lucidita'. Saranno gli esami clinici ai quali la presunta vittima si e' sottoposta a supportare o meno la tesi dell'accusa.

Leggi Tutto »

Pescara, centrodestra all’attacco per i ritardi sul Pan

"Adesione alla Carta Europea del Turismo sostenibile per lo sviluppo della Riserva naturale dannunziana; previsione e programmazione di attività di educazione ambientale per consentire alla città di 'vivere' quello spazio; caratterizzazione ambientale delle Concessioni demaniali inserite nel Piano". Sono questi gli emendamenti, predisposti con l'Associazione 'Ambiente e/è Vita', che il centrodestra presenterà in Consiglio comunale al Piano di Assetto Naturalistico che, nel frattempo, non approderà più in aula mercoledì, ma è stato rinviato a data da destinarsi per concedere alle Associazioni ambientaliste il tempo necessario alla presentazione di proposte di modifica. Ad annunciarlo i Gruppi consiliari di Forza Italia, Pescara Futura, Fratelli d'Italia e Lega nel corso di una conferenza stampa. "Resta l'amarezza - spiegano - per un Piano arrivato con un ritardo di quattro anni e mezzo rispetto alle promesse dell'assessore Marchegiani, e che arriva quando la legge non potrà essere approvata dal Consiglio regionale ormai sciolto per responsabilità del Presidente D'Alfonso che ha scelto di fuggire in Senato. Tradotto: passerà almeno un altro anno prima di poter dare sostanza al Pan".

Leggi Tutto »