Redazione Notizie D'Abruzzo

Lolli: non mi candido

"Non mi candido perché è giusto che rimanga qui a fare in modo che le attività proseguano fino all'ultimo giorno utile. Non intendo candidarmi alle prossime elezioni. La mia attitudine, dopo tanti anni, è quella di dedicarmi alla mia vera attività, cioè quella di andare in montagna". Lo conferma il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, subentrato a Luciano D'Alfonso, eletto senatore, a proposito delle candidature in vista delle prossime elezioni regionali. 

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Vertenza Ball, Lolli: nessuna notizia per i lavoratori

"Nessuna notizia positiva per i lavoratori purtroppo. Da parte dell'azienda c'è stata una chiusura intransigente. Continueremo a lavorare perché ci sia un'alternativa possibile per questi lavoratori, che sono speciali, per etica del lavoro e attaccamento all'impresa e non meritano il trattamento che hanno ricevuto. Per quanto mi riguarda, io dedicherò il poco che mi rimane di attività in Regione a denunciare questa vergogna, perché non è tollerabile". Lo afferma, a proposito della vertenza Ball, il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, che ieri ha preso parte all'incontro con l'azienda nella sede del Ministero del Lavoro, andato avanti fino alle 2.30 del mattino. Lolli parla di chiusura intransigente, "nonostante la presenza del Governo e del Ministero del Lavoro, con due direttori. Abbiamo ipotizzato tutte le proposte - dice - a partire dalla cassa integrazione per un anno e fino alla possibilità che l'azienda metta a disposizione gli impianti per chi volesse investire e ci sono soggetti interessati. Ma c'è stata chiusura su entrambi i punti".

"L'azienda - ricorda il presidente - ha deciso di andarsene, ha avviato una procedura che si chiude il 25 dicembre, giorno di Natale, lo voglio ricordare: neanche il garbo o l'umanità di scegliere un altro giorno. Rifiuta la cassa integrazione, non mette a disposizione lo stabilimento gratuitamente, ma dice che lo farà tra alcuni mesi. L'unica cosa messa a disposizione - conclude - sono degli incentivi per i lavoratori che devono andare via". 

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Pescara, sequestrati 3milioni di luminarie non conformi

 I finanzieri di Pescara hanno sequestrato questo mese circa 3milioni di luci a led, prive di requisiti di sicurezza, utilizzate come decorazioni e addobbi. Durante l'operazione, denominata 'Lanterne cinesi', è emerso che nel territorio pescarese, in alcuni negozi, gestiti da cittadini cinesi, erano in vendita illuminazioni natalizie con false informazioni sulle certificazioni di qualità e di utilizzo. Nello specifico, le luci venivano vendute per uso esterno, mentre, in base alle caratteristiche tecniche, potevano essere adoperate solo all'interno. Lo sviluppo delle indagini ha permesso di ricostruire una filiera commerciale. Sono stati individuati, tra Roma e Ciampino, il fornitore, un italiano, e l’importatore, di nazionalità cinese. Sul mercato le luci sequestrate avrebbero fruttato oltre 100mila euro. Sono state denunciate 9 persone, un italiano e otto di nazionalità cinese, per frode in commercio. 

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Fino al 29 dicembre, esposti i presepi realizzati dagli studenti nel concorso Amare Montesilvano

Resteranno esposti fino al 29 dicembre, al Pala Dean Martin i presepi realizzati dai ragazzi delle scuole di Montesilvano, nell’ambito della 14^edizione del concorso organizzato da Amare Montesilvano, che quest’anno oltre alle sezioni dedicate a poesia, pittura e fotografia, si è arricchito anche della categoria dedicata ai presepi. Il 29 dicembre, in occasione della Tombolata di beneficenza, saranno premiati i presepi più belli ed originali e saranno consegnati i diplomi ai partecipanti al "Mini corso di formazione ai presepi" tenuto dall'Artista Tecla Cecamore.

«Questo evento – afferma l'assessore Ernesto De Vincentiis   - rientra in un progetto natalizio più ampio dove oltre al concorso dedicato ai presepi l'Amministrazione insieme all'Associazione Amare Montesilvano ha  organizzato sia un Corso sperimentale di laboratorio creativo rivolto ai bambini delle prime classi dell'Istituto Delfico che la consegna di diversi alberi di Natale nelle scuole di Montesilvano che i bambini hanno addobbato anche con materiali da riciclo».

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Al Pala Dean Martin torna la tombolata natalizia della Piazzetta di Montesilvano

Giunge alla sua seconda edizione la tombolata natalizia organizzata da Gianna Pulsone, Simona Speziale, Paola Ballarini, del gruppo facebook "La Piazzetta di Montesilvano", In collaborazione con il circolo burraco Montesilvano di Luana Giansante.

A partire dalle 21, domani, venerdì 21 dicembre, al Pala Dean Martin, sarà possibile tentare la sorte e provare a vincere i numerosi premi messi in palio dai commercianti del territorio.

«Il gruppo fb “La piazzetta di Montesilvano” -  sottolinea l’assessore agli eventi Ottavio De Martinis -  è sempre più seguito. Questo soprattutto perché i montesilvanesi che hanno dato vita a questa realtà virtuale, la hanno immediatamente calata nel quotidiano, dandosi sempre molto da fare nell’organizzazione di eventi e iniziative capaci di coinvolgere non solo sui social, ma dal “vivo”, la comunità. Gli eventi durante la stagione estiva e le tombolate ne sono un esempio. Voglio quindi ringraziare tutte le persone che, ciascuna a suo modo, hanno contribuito all’organizzazione di questo evento».

L’evento, gratuito sia nell’ingresso, sia nella distribuzione delle cartelle della tombola, ha visto il coinvolgimento dei commercianti di via Vestina, viale Europa, via d’Annunzio e villa Verrocchio che metteranno in palio i premi.

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Abbattute 12 palme malate attaccate dal punteruolo rosso a Montesilvano

 

Dodici palme della specie Washingtonian canariensis, attaccate dal punteruolo rosso (rhynchophorus ferrugineus), sono state abbattute nei pressi del Pala congressi Dean Martin e in via Aldo Moro. Le piante, irrimediabilmente compromesse e vegetativamente morte, sono state imbustate e smaltite secondo le disposizioni di legge. La lotta contro l’insetto, infatti, regolamentata da un decreto del 2011, prevede l’obbligatorietà dell’intervento al fine di «contrastarne l’insediamento e la diffusione». 

«Le palme,  sono state tagliate fino alla base del tronco, come previsto dalla legge, e quindi sono praticamente scomparse alla vista», spiega l’assessore al Verde pubblico, Ernesto De Vincentiis,  «Purtroppo, sono molto scenografiche ma altrettanto fragili all’attacco di questo parassita che, in poco tempo, è in grado di distruggere piante anche molto grandi, come erano quelle posizionate vicino al Pala Dean Martin. Contestualmente stiamo predisponendo l'avvio dei trattamenti sulle piante sane, proprio per evitare che possano a loro volta essere attaccate. La nostra attenzione su parchi e giardini è costante e, nel caso specifico, sicuramente cercheremo di provvedere a una qualche sostituzione, ma non è semplice intervenire in quanto inserire altre palme ci espone sempre al rischio del punteruolo e di certo non possiamo piantare altri esemplari. Con i tecnici studieremo la soluzione migliore per mantenere il patrimonio arboreo cittadino inalterato e, anzi, per incrementarlo».

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Chioschi in legno, via libera della giunta, ora il bando per l’assegnazione a Montesilvano

Tredici nuovi chioschi per attività commerciali, di diversa forma (quadrata, rettangolare, circolare) ma tutti in legno, saranno disponibili per gli imprenditori che ne faranno richiesta. Il progetto, che risale al 2011 su iniziativa dell’allora assessore Claudio Daventura, si è concretizzato solo ora dopo una serie di rinvii e di approfondimenti.

La localizzazione è prevista sul lungomare, su via Verrotti, via Vestina e in corrispondenza della strada Parco; ogni chiosco sarà di una superficie di circa 10 metri quadrati, e le tipologie merceologiche vanno da paninoteca a bar e caffè, da bruschetteria-arrosticini a fiori e piante, da  frutta e verdura a porchetta e polli allo spiedo.

«Rispetto all’impostazione iniziale», spiega l’assessore a Commercio e Attività Produttive, Ernesto De Vincentiis, «si è partiti dall’idea di dare spazio a una trentina di chioschi per poi arrivare all’attuale definizione di 13 aree. Ora è necessario realizzare il bando per stabilire le norme per l’assegnazione, ma sarà disponibile a breve. Credo sia un’ottima possibilità per incrementare l’offerta commerciale della città ma anche, e soprattutto, per garantire la possibilità di lavoro a imprenditori e a loro impiegati. I chioschi saranno in legno, gradevoli e senza alcun impatto negativo né sulle altre attività commerciali».

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Faccenda (Fratelli d’Italia) replica al sindaco Marinucci: abbiamo di fronte la sfida del futuro, il Governo della Regione Abruzzo

«Il sindaco Luciano Marinucci segua il mandato istituzionale ricevuto dai cittadini, la politica la lasci a chi ha proposte e idee nuove, che crediamo vincenti. Il primo cittadino ha molto da lavorare per dare compattezza e incisività alla sua Giunta, mentre noi abbiamo di fronte la sfida del futuro, ossia il Governo della Regione Abruzzo, per il quale intendiamo offrire a  San Giovanni Teatino un ruolo e una prospettiva diversa, da protagonista». Inizia così la replica del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Faccenda alla nota del Primo cittadino a seguito delle dimissioni di Maria Elia, «scelta maturata a seguito di un percorso di criticità avviatosi dopo la decisione di aderire al progetto di Fratelli d'Italia e poi acuitosi dopo aver annunciato di scendere in campo per le elezioni regionali. Abbiamo preso atto delle problematiche rappresentate da Maria Elia sulle dinamiche interne della Giunta, sempre più avvitata al suo interno e sempre meno aperta alle istanze dei cittadini e abbiamo fornito l’appoggio di Fratelli d’Italia dopo una riflessione ampia e approfondita alla quale hanno contribuito i vertici del partito». Il coordinatore cittadino sottolinea anche i passaggi che hanno portato alla proposta di candidare Maria Elia per il Consiglio regionale. «Non comprendiamo le dichiarazioni sui meccanismi di selezione delle candidature per le elezioni regionali perché la competizione tra idee e progetti non può che giovare al benessere di San Giovanni Teatino. Fratelli d’Italia ha scelto come sempre tra le sue personalità migliori, che possono lavorare il bene dell’Abruzzo, a prescindere dal supporto che l’amministrazione Marinucci potrebbe fornire eventualmente a un altro candidato del centrodestra. I diritti di elettorato attivo e passivo difatti non passano per le scelte del primo cittadino di San Giovanni Teatino ma dalle garanzie offerte dalla Costituzione a tutti gli italiani», aggiunge Faccenda che invita il sindaco a «mettere da parte l’attenzione agli interessi della coalizione regionale del centrodestra e a focalizzarsi invece sul futuro della sua Amministrazione sul quale, come Fratelli d’Italia, siamo pronti a un confronto franco, aperto e costruttivo», conclude Faccenda cui giunge il pieno appoggio del coordinatore provinciale del partito, Antonio Tavani. «Confermiamo il massimo sostegno alle decisioni di Luca Faccenda – spiega Tavani – nei quali riponiamo massima fiducia e coi quali vi è un dialogo continuo e uno scambio incessante di idee e proposte per il bene dell’Abruzzo»  

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La campagna elettorale in Abruzzo

 

La campagna elettorale in Abruzzo

Sembra ormai confermata la data del 10 febbraio per la campagna elettorale in Abruzzo. Da tempo il Movimento 5 stelle ha candidato alla presidenza della regione Sara Marcozzi; recentemente è sceso in campo Giovanni Legnini in rappresentanza di un ampio schieramento di centro sinistra. Il Centro Destra probabilmente renderà ufficiale la candidatura di Marsilio, catapultato da Roma in Abruzzo, con una etichetta di origine abruzzese un pochino contraffatta. Gli elettori avranno la responsabilità di scegliere per il meglio. La prima cosa da fare è evitare di restarsene a casa; chi non partecipa al voto subisce, senza poter far nulla, le decisioni di chi vota. Il primo nemico da battere è l’astensionismo, il generale inverno permettendolo. Per chi andrà a votare, e speriamo siano in molti, bisognerà farlo non di pancia ma di testa, valutando con attenzione i programmi, gli uomini che dovranno realizzarli e anche quanto è stato fatto in passato dai partiti che si sono succeduti al potere.

Per i giovani, che non avendo vissuto le esperienze dello scorso secolo potrebbero credere che quello che hanno intorno sia caduto dal cielo, vorrei rievocare fatti passati.

L’Abruzzo alla fine della seconda guerra mondiale era una regione poverissima, tra le più arretrate del sud anche se geograficamente situata nel centro Italia. Le uniche strade erano la Tiburtina Valeria e la Istonia che risalivano all’Impero Romano, e la Adriatica, strada militare realizzata durante il dominio napoleonico. Per il resto le strade non c’erano o erano non asfaltate quasi fossero delle mulattiere. Le industrie non esistevano, gli ospedali erano dei lazzaretti, l’agricoltura povera e arretrata, del turismo meglio non parlare. Per studiare bisognava andare a frequentare le università di Napoli, di Roma e quelle del nord con una preferenza per Bologna.

Nei trenta anni che vanno dal 1960 al 1990 sono state costruiti le strade che ora sono abbandonate e vanno in malora. Le autostrade hanno collegato la regione con il nord, il sud e l’ovest. Sono stati realizzati acquedotti, ospedali, scuole, uffici postali, porti, l’aeroporto di Pescara, stazioni ferroviarie ed è stata migliorata la linea ferroviaria adriatica. Le università di L’Aquila, Teramo e Chieti-Pescara rappresentano un volano di cultura per la nostra regione e hanno permesso a molti nostri giovani di studiare qui e di trovare qui lavoro interrompendo quel salasso di giovano molto ben preparati che, terminati i loro studi, non tornavano in Abruzzo. Le aree industriali di L’Aquila, Avezzano, Val Vibrata, Valle del Pescara, Val Di Sangro, Val Sinello e San Salvo hanno portato decine di migliaia di posti di lavoro. Una agricoltura moderna e una accoglienza turistica efficiente hanno fatto il resto. Si è interrotta una forte emigrazione che durante il fascismo e nel dopo guerra aveva devastato le popolazioni abruzzesi; fenomeno che conosco anche per diretta esperienza familiare.

Negli ultimi 25 anni non solo non è continuata la crescita economica ma vi è stato un regresso che si può toccare con mano. I nuovi partiti di destra e di sinistra si sono alternati al governo della regione senza ottenere un consenso duraturo, perché chi aveva governato è stato sconfitto nelle successive elezioni allo stesso modo di quanto accadeva a livello nazionale.

Ora ci cittadini si trovano di fronte ad una Destra che è una riedizione riveduta e corretta di quella che è stata a trazione berlusconiana. Basterà questo cambiamento di fattori a modificare in meglio il risultato finale? La stessa cosa può dirsi per la Sinistra. Dopo la dura sconfitta del 4 marzo è in fieri un cambiamento a livello nazionale ancora non ben definito e che non sappiamo dove porterà. La operazione di larghe intese portata avanti da Legnini, che si propone di cambiare il volto della sinistra abruzzese potrebbe essere un interessante laboratorio sperimentale i cui risultati potrebbero essere esportati a livello nazionale. Chi in teoria sembra stare meglio è il Movimento 5 stelle perché non può essere accusato dei disastri causati dalle precedenti amministrazioni. Il movimento ha schierato i grossi calibri (Di Maio, Lezzi, Sileri) per portare al governo della regione che per prima fu governata da una donna, l’on. Nenna D’Antonio, la sua candidata Sara Marcozzi. C’è però un ma grosso come una casa. Quale capacità amministrativa sapranno mettere in campo i 5 stelle? Se si pensa alla esperienza della Raggi vengono i brividi. E’ poi difficile che in regione non ci si adegui alla filosofia politica del movimento: niente infrastrutture e grandi lavori, no a tutto, solo provvedimenti propagandistici tesi a racimolare un gruzzoletto di voti invece che creare lavoro e quindi ricchezza. Distribuire la povertà non ha mai aiutato nessuno e questo lo sanno bene quei paesi a lungo dominati dalla ideologia comunista, alcuni riflessi della quale, quelli più retrogradi, si vedono riesumati nella ideologia grillina. La decrescita felice non fa felice nessuno e un comunista illuminato come l’attuale presidente della Cina ha lodato Den Xiao Ping per l’apertura al capitalismo e ai mercati e ha promesso una grande spinta per una più forte crescita futura della economia cinese.

Cosa può fare dunque il cittadino abruzzese chiamato ad esprimere la sua scelta nell’urna elettorale? Deve essere preparato sul passato, sia su quello più recente che su quello più lontano ed usare queste conoscenze per usarle come un metro di misura. Bisogna infatti valutare con attenzione i programmi. Essi devono essere facilmente comprensibili, devono contenere elementi di sviluppo economico, culturale e democratico, con l’obiettivo di far crescere il PIL regionale e ridurre la disoccupazione. Per essere credibili devono contenere pochi punti definiti nei particolari con grande attenzione alle modalità realizzative. Diffidate delle promesse irrealizzabili, data la situazione economica attuale e i cinque anni di tempo; guardate con sospetto alle enunciazioni fumose tutte piene di affermazioni propagandistiche e prive di elementi concreti. Osservate con grande attenzione chi sarà chiamato a realizzare quello che sembra un buon programma e alla squadra che viene messa in campo. In una fase storica dove si crede che uno vale uno e che chiunque sa fare qualsiasi cosa, evitate che a smentire questa illusione sia una esperienza negativa vissuta sulla propria pelle. Se nel calcio con giocatori scarsi non si va da nessuna parte e per avere successi a ripetizione, come sanno i tifosi Juventini, ci vogliono interpreti di prim’ordine, figuriamoci nell’amministrare una regione o uno stato.

Auguro a tutti i cittadini di questa regione che amo, di fare con l’aiuto di Dio, per chi ci crede, e della propria coscienza in cui tutti dobbiamo avere fiducia, la scelta giusta.

di Achille Lucio Gaspari

 

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Il 61% degli italiani non è soddisfatto dell’operato di Governo

 Il 61% degli italiani non è soddisfatto dell'operato di Governo, contro il 39% che lo è. Inoltre il 58,3% considera il compromesso con l'Europa su manovra e deficit una sconfitta per l'Esecutivo (contro il 41,7% che lo considera una vittoria). Sono i principali risultati emersi dal sondaggio sul gradimento degli italiani per l'attività di Governo, realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24 e diffuso oggi dalla testata, all'interno dell'approfondimento "Il Confine". Il dato cambia sensibilmente se si analizza l'elettorato di riferimento della maggioranza: sono soddisfatti dell'operato dell'esecutivo l'89,9% degli elettori del M5S e l'86,6% degli elettori leghisti, mentre il compromesso con l'Europa è un successo per il 75,1% dei sostenitori del Carroccio e per l'81,6% dei pentastellati. L'indagine, precisa il comunicato del network televisivo, consta di 1001 interviste raccolte tra il 12 e il 14 dicembre con metodologia CATI/CAMI su un campione casuale rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

Il sondaggio misura anche la fiducia sulla durata dell'Esecutivo: per il 58,2% durerà meno di un anno, mentre supererà dicembre 2019 per il 41,8%. Anche in questo caso il risultato varia se si analizzano solo gli elettori dei due partiti di maggioranza: per il 78,1% dei leghisti e l'80,3% dei pentastellati infatti il Governo destinato a durare più di un anno. Dalla ricerca si evince anche come, secondo gli intervistati, la Lega sia il partito, tra i due della maggioranza, che sta operando meglio, con il favore del 29,8% del campione, mentre il 21,9% sceglie il Movimento 5 Stelle. Ampia però la fetta di chi non risponde, pari al 48,3%. Diviso il giudizio anche su quanto gli italiani considerino competenti i membri del Governo: per il 45,3% sono competenti, contro il 54,7% per cui lo sono. In merito al rapporto con l'Europa, per l'81,9% l'Italia starebbe peggio fuori dalla moneta unica, un dato che, seppur in percentuale più bassa, si riscontra anche nell'elettorato gialloverde (l'Italia starebbe peggio fuori dall'Euro per il 65,6% degli elettori della Lega e per il 64,9% degli elettori del Movimento). Agli intervistati è stato chiesto anche se, al di là delle dichiarazioni ufficiali, secondo loro la Lega vorrebbe uscire dalla moneta unica: per il 56,3% degli intervistati la risposta è no. Un dato che è ancora più netto tra gli elettori leghisti, dove il 63,8% ritiene che la Lega non intenda lasciare l'Euro. 

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