Redazione Notizie D'Abruzzo

A Pescara magistrati ed esperti a confronto sul vino

La proposta di Coldiretti: congelare la produzione per aumentare prestigio e salvaguardia della qualita’.

“Bisogna approvare misure per rafforzare i controlli, tutelare e contrastare i reati agroalimentari ma soprattutto salvaguardare con nuove idee gli imprenditori seri che perseguono la qualità in un settore così importante e strategico per l’economia regionale e nazionale”. E’ quanto emerso questa mattina in occasione del convegno “Il vino made in Italy: un’eccellenza da tutelare e un futuro da coltivare” che, promosso da Coldiretti Abruzzo in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare, ha visto partecipare esperti e magistrati in un singolare confronto moderato dal consigliere della Corte dei conti Andrea Baldanza sul futuro del settore vitivinicolo.

Nella sala rossa del Mediamuseum, affollata di autorità civili e militari, c’erano il consigliere della Corte di Cassazione Fabrizio di Marzio, il responsabile dell’ufficio vitivinicolo nazionale di Coldiretti Domenico Bosco, il dirigente dell’ICFQR nonché capo ufficio ICQRF Italia Centrale Flavio Berilli e Cataldo Motta, già Procuratore di Lecce, oltre al presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti e al Direttore Giulio Federici. Personalità e competenze diverse che – dopo i saluti del presidente di Coldiretti Pescara Chiara Ciavolich - hanno sviscerato il vino made in Italy da diversi punti di vista passando dai primati raggiunti al valore dell’export, dalla nuova legge sul caporalato al preoccupante scenario delle agromafie che producono un business complessivo stimato oltre 21,5 miliardi di euro, dalle novità introdotte dal testo unico del vino all’importanza dei controlli per garantire il lavoro delle aziende che lavorano per la qualità del prodotto. E proprio in merito alla qualità, i vertici di Coldiretti hanno ribadito la necessità di garantire sempre maggiore tutela alla Doc, che rappresenta un terzo della produzione del vino regionale (pari a circa 1milione di ettolitri di vino) con particolare riferimento al Montepulciano d’Abruzzo (pari al 21% dell’intera produzione abruzzese) e che andrebbe maggiorente salvaguardato anche con: 1) misure straordinarie volte alla garanzia della qualità; 2) una rivisitazione dello stesso disciplinare soprattutto in un momento importante come questo, alla vigilia dell'adozione del contrassegno dello Stato italiano (le cosiddette fascette), deciso dal Consorzio di tutela e in vigore dal prossimo 1 dicembre con l'obiettivo di dare maggiore tutela alle Doc. "Gli strumenti possono essere tanti e sinergici - sottolinea Coldiretti - tuttavia, per il Montepulciano D’Abruzzo una via da percorrere potrebbe essere anche il "congelamento" della denominazione di origine, che nei fatti consisterebbe in una autoregolazione delle quantità prodotte e quindi in un maggiore "autocontrollo". Il risultato sarebbe un aumento di prestigio e di valore sia in termini di immagine sia da un punto di vista commerciale con un effetto traino su tutto il vino prodotto e su l’intero territorio”.  

Da qui, un interessante confronto di idee e proposte su un settore in Abruzzo che vanta una produzione media di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive e sempre a più alta specializzazione su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari coltivati principalmente a Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.     

“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante – sottolinea Coldiretti – tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato una forte impennata soprattutto negli ultimi anni. Ecco perchè oggi più che mai è necessario creare i presupposti di una tutela che salvaguardi la qualità anche attraverso la diminuzione della produzione”. 

Nel corso dell’incontro, Domenico Bosco ha illustrato i primati e i numeri del vino italiano, soffermandosi sulle novità introdotte dal testo unico alle attività di Coldiretti a garanzia dell’eccellenza vino. Di Marzio, partendo dal problema della presenza di "parassiti" all’interno del mercato, è intervenuto parlando delle attività dell’osservatorio affrontando anche lo sviluppo della cultura delle società di capitali nel settore vitivinicolo. Molto sentito anche l’intervento di Cataldo Motta, che ha richiamato il tema del caporalato con particolare riferimento a quanto scritto nel volume “Agricoltura senza caporalato” pubblicato dall’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura; Flavio Berilli, ha parlato di tutela delle denominazioni anche in relazione alle frodi in commercio e il presidente Pasetti si è soffermato sulle difficoltà che, in termini di concorrenza sleale e di mano d’opera qualificata, che incontra l’imprenditore che opera secondo le regole.

Dal vino, nel corso dell’incontro, si è arrivati ad una disamina più ampia di tutto l’agroalimentare e dei rischi che corre essendo terreno privilegiato di investimento della malavita. Business che riguarda l’acquisizione di marchi prestigiosi per produrre invece cibo spazzatura, l’orientamento dell’attività di ricerca scientifica, l’eco-business che priva l’agricoltura italiana di terreni sani e salubri a danno del consumatore finale. Ma prima fra tutti, la contraffazione alimentare che, insieme al furto di identità, è il furto commerciale per eccellenza e può diventare frode sanitaria se il cibo è prodotto con materie prime scadenti.

E in merito al settore vino, l'ultimo fatto di cronaca risalente a fine aprile: il maxi arresto in Campania per l’immissione illecita nel mercato nazionale di partite di zucchero di origine serba vendute in nero per la sofisticazione del vino. Non il primo ma neanche l'ultimo di una lunga serie di reati e illeciti che hanno per protagonista non solo il vino ma tutto l'agroalimentare italiano. 

“Pericoli – sottolinea Coldiretti Abruzzo - da affrontare con stringenti misure di rafforzamento dell’attività di controllo dei flussi commerciali e con una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta circa la reale origine degli alimenti. La tutela del made in Italy agroalimentare, non solo di quello del vino – sottolinea Coldiretti Abruzzo – è una risorsa strategica per tutto il Paese ma è necessario partire dal recupero dei valori della legalità e della trasparenza”.

Spunti diversi di riflessione che hanno chiuso il cerchio con un monito: “la magistratura deve allargare i suoi orizzonti affinando una nuova cultura per l’interesse agroalimentare, ma ognuno deve fare la sua parte secondo le sue specifiche competenze”.

 

 

 

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Le citta’ di Bari e Fossacesia unite nel nome di San Nicola: siglato il protocollo d’intesa e di amicizia.

È stato sottoscritto giovedì mattina, presso il Palazzo del Municipio di Bari, dai Sindaci Antonio Decaro ed Enrico Di Giuseppantonio il protocollo d’intesa e di amicizia tra la città di Bari e la città di Fossacesia, legata al capoluogo pugliese dall’antichissima devozione a San Nicola, vescovo di Myra.

L’accordo è finalizzato, in particolare, a promuovere iniziative di scambio turistico-culturale, a promuovere un percorso turistico-religioso fondato sul comune culto nicolaiano e ad organizzare scambi tra le istituzioni scolastiche e le realtà associative dei due territori. Presenti alla sottoscrizione, oltre ai due sindaci, il Vice Sindaco di Fossacesia, Paolo Sisti e il Comandante della Polizia Locale Fiorenzo Laudadio. “Il culto nicolaiano attraversa tutto il Paese - ha dichiarato il sindaco di Bari Decaro - e la presenza a Fossacesia, città abruzzese, di una fitta rete di gruppi di preghiera che percorrono l’itinerario della via nicolaiana, ne è un’ulteriore conferma. Questo protocollo intende così rilanciare un grande patrimonio di valori spirituali e culturali condivisi, valorizzandolo anche in chiave turistica, secondo una strategia di marketing territoriale che guarda alle antiche strade di devozione come a straordinari strumenti di promozione delle diverse identità territoriali e delle più autentiche tradizioni popolari”.
“Bari e Fossacesia sono due realtà territoriali diverse, bagnate però dallo stesso mare Adriatico - ha proseguito Di Giuseppantonio -. Oggi avviamo un’iniziativa importante che ci accomuna nella fratellanza, nella solidarietà, nell’amicizia e nell’antica devozione a San Nicola. Con questo protocollo di amicizia tra Bari e Fossacesia poniamo le basi affinché questi valori possano essere trasmessi e diventare patrimonio comune delle comunità che amministriamo. Documenti del genere servono inoltre per fissare le basi utili per tessere una rete importante, in cui i cammini a carattere religioso oggi come oggi rivestono un ruolo centrale per l’economia turistica e la sottoscrizione di questo protocollo va intesa come l’inizio di un progetto più ampio in cui collegare turisticamente le due città, seguendo proprio le orme di San Nicola”. I due Sindaci si sono dati appuntamento al più presto per un prossimo incontro da tenersi a Fossacesia dove poter iniziare a concretizzare l’idea progettuale.

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Torre de’ Passeri, cerimonia al Parco dei Giusti per ricordare Gino Bartali, campione di fratellanza

Il ricordo di Gino Bartali, fuoriclasse del ciclismo italiano, dichiarato “Giusto tra le nazioni” dallo Yad Vashem, il memoriale ufficiale israeliano delle vittime dell'olocausto fondato nel 1953, per la celebrazione dei Giusti fra le Nazioni a Torre de' Passeri.
Anche quest’anno il Comune e l’Istituto Tecnico Economico, diretto da Patrizia Corazzini, hanno aderito alla Giornata dei Giusti, istituita nel 2012 dal Parlamento europeo per ricordare gli uomini e le donne che, con il loro coraggio, hanno soccorso e difeso i perseguitati organizzando una cerimonia ospitata al parco dei Giusti.
Da venerdì 11 maggio, una nuova mattonella del vialetto d'ingresso al complesso verde di via Einaudi riporta il nome di Gino Bartali, Giusto fra le Nazioni che salvò la vita di centinaia di ebrei pedalando ogni giorno da Firenze ad Assisi e sfidò i soldati nazisti nascondendo, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944, documenti falsi nel telaio della bicicletta, quando era già un campione amato da tutti.
Al campione del ciclismo Gino Bartali, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì, nel 2006, la Medaglia d’oro al valor civile e lo Stato d’Israele assegnò, nel 2013, l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni per avere agito “in modo eroico, a rischio della propria vita e senza interesse personale, per salvare gli ebrei dalla Shoah”. Nel corso della cerimonia al Parco dei Giusti, alla presenza delle autorità e degli studenti, è stata tratteggiata una breve biografica di Gino Bartali, detto “Ginettaccio”, per il carattere un po’ scontroso, che tra il 1943 e il 1944, trasportò tra Firenze ed Assisi, nascondendoli nella canna, sotto il sellino o dentro le impugnature del manubrio della sua bicicletta, documenti falsificati per poi consegnarli agli ebrei che in questo modo riuscivano ad espatriare. Furono circa 800 gli ebrei tratti in salvò. All'incontro, a cui hanno preso parte il sindaco Piero Di Giulio, il vicesindaco Giovanni Mancini, la dirigente scolastica Patrizia Corazzini, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, docenti e studenti dell'Istituto superiore Tecnico Economico e del Comprensivo Manzi, è intervenuto il professor Filippo Paziente, storico e presidente Anpi della Provincia di Chieti che ha presentato il suo volume “Gli Ebrei in provincia di Chieti”, in cui fra le altre cose racconta l'esperienza, unica in Abruzzo, del Parco dei Giusti di Torre de' Passeri.
Il nome di Gino Bartali (1914 – 2000) è stato inciso su una nuova mattonella all’ingresso del Parco dei Giusti di Torre de’ Passeri, accanto a quella di Azucena Villaflor, Giusta fra le Nazioni e tra le fondatrici del movimento delle madri di Plaza de mayo e quelli dei giusti d’Abruzzo Vincenzo Baccalà di Lanciano, Alfredo e Giulia De Marco e Giuseppina Rucci di Atessa , Roberto Castracane di Villa Santa Maria, Emidio e Milietta Iezzi  di Guardiagrele e Don Gaetano Tantalo di Villavallelonga – L’Aquila).

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L’ambasciatrice di pace Asmae Dachan presenta il suo libro sulla Siria all’Arca di Spoltore

Il prossimo martedì 15 maggio 2018 alle ore 10 il Centro Commerciale L’Arca di Spoltore ospiterà un evento inedito: la giornalista professionista italo-siriana Asmae Dachan, infatti, presenterà il suo libro “Il silenzio del mare”di Castelvecchi Editore creando l’occasione giusta per parlare della drammatica guerra in Siria che ogni giorno si palesa alle persone con cruente immagini e notizie frammentarie soprattutto attraverso i social.
Oltre ad Asmae Dachan, ambasciatrice di pace, ci sarà anche il giornalista siriano residente a Roma, Fouad Roueiha che sarà ulteriore testimonianza di questa drammatica situazione che coinvolge la Siria, paese martoriato dalla guerra. Ogni giorno i media di tutto il mondo dedicano grandi servizi ad una realtà molto complessa ed articolata: tante le responsabilità ma poche, al momento le soluzioni.
L’evento “Il silenzio del mare” – Siria, comprendere un genocidio, voluto fortemente da Renzetti Alessandra, quale giornalista e relatore, insieme al Centro Commerciale L’Arca di Spoltore e la libreria Giunti al Punto, e Carmine Giannandrea Editore si propone di coinvolgere soprattutto le scuole, perché “anche i più giovani devono conoscere”; saranno presenti infatti molti studenti, oltre a quanti hanno il desiderio di saperne di più proprio da chi la guerra l’ha vista e raccontata.
Il romanzo attinge alla drammatica realtà della guerra in Siria. Due fratelli, Fadi e Ryma, si uniscono al movimento pacifista che nasce segretamente nei campus universitari e che coinvolge giovani e lavoratori, e iniziano un impegno attivo per la difesa dei diritti umani, sognando che la Siria riacquisti la libertà e si affranchi dall'oppressione della dittatura. Ma il loro sogno svanisce in breve: scoperti e minacciati dal regime, sono costretti a fuggire dalla repressione che presto si trasforma in una feroce guerra, a cui si aggiunge l'orrore del terrorismo.

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Esperti di Fesr e Fse per Abruzzo Sviluppo

Un esperto esterno senior, con funzione di coordinamento, e un esperto esterno senior in assistenza tecnica per il POR FESR. Li cerca Abruzzo Sviluppo Spa nell'ambito dei finanziamenti dell'assistenza tecnica asse VIII sui Por Fesr Abruzzo 2014-2020 e per attività di chiusura Por Fesr Abruzzo 2007-2013. L'esperto con funzioni di coordinamento dovrà garantire ottimale funzionamento del gruppo di lavoro nei rapporti con la Regione e assicurare il raccordo tra la struttura in cui è incardinata l'Autorità di gestione e le strutture regionali impegnate nell'attuazione del programma.
    L'altro avrà funzioni nell'assistenza tecnica. Un altro esperto senior è richiesto per l'asse V dei fondi Por Fse 2014-2020 e attività di chiusura fondi Por Fse 2007-2013. Richiesta esperienza pluriennale di supporto alla pubblica amministrazione in gestione fondi nazionali ed europei; per ogni figura sarà creata una 'long list' da cui attingere.

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Francobollo speciale per il bicentenario del Teatro Marrucino di Chieti

Un francobollo speciale da 95 centesimi per il bicentenario del Teatro Marrucino di Chieti. La vignetta del francobollo - resa nota da Poste Italiane - mostra le fastose balconate e il palcoscenico del Teatro, con il sontuoso sipario ottocentesco dipinto da Giovanni Ponticelli e raffigurante "Il trionfo sui Dalmati Partini di Asinio Pollione" (Pollione era di famiglia chietina). Il Teatro venne inagurato nel 1818 con il nome di Real Teatro San Ferdinando: la prima rappresentazione fu dedicata ala ''Cenerentola'' di Rossini. Dopo l'unificazione italiana del 1861 il nome fu cambiato in Teatro Marrucino, in onore dell'antica popolazione italica che abitava l'area di Chieti.

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Crisi, bando ad Avezzano per i bisognosi

Il Comune di Avezzano ha pubblicato un bando, per l'anno 2018, valido per la concessione di contributi economici a sostegno delle famiglie in stato di povertà e delle singole persone in difficoltà. I soggetti considerati ammissibili alla domanda di partecipazione riguardano i cittadini italiani e stranieri regolarmente soggiornanti e con residenza anagrafica ad Avezzano, che versino in uno stato di bisogno e siano incapaci di provvedere autonomamente a se stessi o al proprio nucleo familiare. Le domande a: Comune di Avezzano - Ufficio Protocollo Generale, Piazza della Repubblica entro il termine del 31 agosto 2018 con l'uso della modulistica ritirabile presso il Segretario Provinciale di via Vezzia.

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Cgia Mestre, l’aumento dell’IVA costerebbe 242 euro in più a famiglie

Se il prossimo esecutivo non riuscisse a sterilizzare l’aumento dell’Iva, nel corso del 2019 ogni famiglia italiana subirà un incremento medio di imposta pari a 242 euro. Nel dettaglio, tale rincaro sarà pari a 284 euro per famiglia al Nord, a 234 euro nel Centro e a 199 euro nel Mezzogiorno.

A questo risultato è giunto l’Ufficio studi della CGIA che, attraverso una simulazione di carattere teorico, ha dimensionato gli effetti economici che graveranno sulle famiglie dal prossimo 1° gennaio. Infatti, se non verranno recuperati entro la fine di quest’anno 12,4 miliardi di euro, l’aliquota ordinaria passerà dal 22 al 24,2 per cento, mentre quella ridotta dal 10 salirà all’11,5 per cento. Afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo:

“Bisogna assolutamente evitare l’aumento dell’Iva. Non solo perché colpirebbe in particolar modo le famiglie meno abbienti e quelle più numerose, ma anche perché il ritocco all’insù delle aliquote avrebbe un effetto recessivo per la nostra economia. Ricordo, infatti, che il 60 per cento del Pil nazionale è riconducibile ai consumi delle famiglie. Se l’Iva dovesse salire ai livelli record previsti, per le botteghe artigiane e i piccoli commercianti sarebbe un danno enorme, visto che la stragrande maggioranza dei rispettivi fatturati è attribuibile alla domanda interna”…..

 Non solo. Se non verrà disinnescato l’aumento, dal 2019 l’Italia sarà il Paese con l’aliquota Iva ordinaria più elevata dell’area dell’Euro. Dall’attuale 22 per cento, infatti, si passerà al 24,2 per cento. Questo balzo ci consentirebbe di scavalcare tutti e di posizionarci in testa alla classifica dei più tartassati dalle imposte indirette . Dalla sua apparizione ad oggi, prosegue la CGIA, sono trascorsi 45 anni. L’aliquota ordinaria dell’Iva, infatti, è stata introdotta per la prima volta nel 1973 e fino a quest’anno è aumentata 9 volte. Tra i principali Paesi della zona euro siamo quello in cui è cresciuta di più: ben 10 punti, un record, ovviamente, che nessuno ci invidia. Se nel 1973 l’aliquota era al 12 per cento, ora si attesta al 22 per cento, con un aumento, come dicevamo più sopra, di ben 10 punti. Seguono la Germania, con una variazione di +8 punti (era all’11 adesso si attesta al 19 per cento), l’Olanda, con un aumento di 5 punti (era al 16 oggi è al 21 per cento), l’Austria e il Belgio, con degli aumenti registrati nel periodo preso in esame rispettivamente del +4% e del +3%. La Francia è l’unico Paese presente in questa comparazione che non ha registrato alcun incremento.

 

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A Tortoreto la tappa italiana della Coppa del mondo di Inline Alpine

Sarà Tortoreto la tappa italiana della Coppa del Mondo di Slalom Inline Alpine. Si tratta di una disclipna, tipicamente estiva, che si pratica su strade asfaltate in discesa. Strade che gli atleti devono percorrere con i pattini in linea impugnando bastoni simili a quelli utilizzati per la pratica dello sci alpino restando all'interno di un percorso delimitato da pali snodati analoghi a quelli per lo slalom speciale.

Il 28 e 29 luglio prossimi, infatti, dopo la cerimonia di apertura prevista per il 27, circa 150 atleti, provenienti da oltre trenta Paesi, scenderanno dalla collina di Tortoreto, cittadina appena riconfermata bandiera blu per il ventiduesimo anno consecutivo, per tagliare il traguardo sul lungomare Sirena.

Questa mattina, a Pescara, in Regione, la presentazione della competizione da parte degli assessori Dino Pepe e Giorgio D'Ignazio, del presidente del comitato regionale della Federazione italiana sport rotellistici (FISR), Giovanni D'Eugenio, dell'event manager, Luca Zenobi, e del consigliere comunale di Tortoreto, Lanfranco Cardinale.

"Stimolare il turismo anche attraverso i grandi eventi sportivi - ha affermato Pepe - rappresenta una strategia intelligente ed è dovere delle Istituzioni sostenere, il più possibile, l'organizzazione di queste manifestazioni. Del resto, ampliare l'offerta turistica per un regione come l'Abruzzo è di fondamentale importanza e la coppa del mondo di Inline Alpine a Tortoreto va nella giusta direzione".

Sulla stessa falsariga, il commento dell'assessore al Turismo, Giorgio D'Ignazio che ha colto l'occasione anche per rimarcare "l'oculata gestione della costa tortoretana, frutto di attenzione e lungimiranza da parte delle amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni alla guida del Comune nel centro rivierasco. Non è un caso - ha aggiunto - se il 50 per cento delle presenze turistiche in  Abruzzo premi la provincia teramana. In particolare, volendo soffermarsi sulla conferma della bandiera blu a Tortoreto - ha concluso -, va dato atto sia all'amministrazione comunale che agli operatori turistici locali. Puntare sullo sport è una scelta opportuna e vincente  visto che il 10 per cento del Pil turistico è legato proprio agli eventi sportivi".

L'appuntamento di Tortoreto segue quello in calendario in Germania e precede la tappa di Varsavia. 

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Tua, 29 milioni di euro per l’acquisto di 68 nuovi autobus

Mercoledì prossimo sarà pubblicato il bando per l'acquisto di 68 nuovi autobus da destinare al trasporto pubblico locale in Abruzzo, con un investimento complessivo di 29 milioni di euro.

Lo ha annunciato questa mattina a Pescara il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, nel corso di una conferenza stampa a cui ha partecipato anche il presidente di Tua, Tullio Tonelli, e il consigliere delegato ai trasporti, Maurizio Di Nicola. 

La fornitura riguarda 33 autobus a gasolio e 35 elettrici, che saranno finanziati con risorse del Por Fesr e del Masterplan.

"Il rinnovo del parco rotabile con veicoli efficienti, a basso impatto ambientale e a ridotto consumo - ha spiegato D'Alfonso - assume una funzione decisiva nel garantire l'attrattività dei trasporti pubblici, maggiori condizioni di sicurezza e di comfort per i cittadini, oltre a migliorare la gestione sostenibile della mobilità in particolare nelle aree urbane".

Con l'entrata in esercizio dei nuovi mezzi, l'età media del parco rotabile si abbasserà dagli attuali 12, a 7 anni, in linea con la media europea. Dei 68 autobus, 19 saranno destinati a potenziare la dotazione delle aree urbane di Pescara, Chieti e L'Aquila, mentre per quanto riguarda Teramo, si attendono le decisioni strategiche che saranno assunte dalla prossima amministrazione comunale.

Per il rinnovo del parco rotabile attualmente in esercizio, la Regione ha deciso di investire complessivamente oltre 118 milioni di euro, di cui 47 per il settore gomma e 71 per il ferro. 

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