Otto carri di allegorici, di cui uno riservato ai bambini, saranno i protagonisti della parata di Carnevale in programma nelle vie di Torre de' Passeri (Pescara) domenica 11 febbraio. La sfilata è organizzata dall'associazione 'Ci Piace Torre', in collaborazione con il Comune di Torre de' Passeri e con la partecipazione di associazioni locali e gruppi di cittadini, alcuni provenienti anche dai paesi limitrofi. In scena temi di attualità, dalla musica, all'ambiente al mondo dei cartoni animati. "Ringrazio per l'impegno tutti coloro che hanno lavorato all'allestimento dei carri e tutti quelli che hanno dato la loro disponibilità - ha detto il sindaco del comune abruzzese Piero Di Giulio - con l'invito a trascorrere a Torre de' Passeri, un pomeriggio di spensieratezza e di buon umore". La parata dei carri allegorici partirà alle 14 da piazza papa Giovanni XXIII per poi snodarsi nelle principali vie del paese. Al termine della sfilata in maschera (previsto intorno alle 17) in piazza, è previsto un momento conviviale
Leggi Tutto »Cresa, i giovani investono sull’istruzione
Una societa' nella quale i giovani, soprattutto le ragazze, investono molto sull'istruzione; critica invece la situazione della formazione professionale e del long-life learning. Elevata l'incidenza dei Neet, dei giovani che non studiano ne' lavorano, e allarmante lo scarso possesso di competenze alfabetiche, numeriche e digitali. E' il quadro che emerge da un focus su istruzione e formazione in Abruzzo pubblicato dal Cresa. Sale nel complesso il grado di istruzione della popolazione regionale. Segnali positivi provengono dall'incremento della quota di popolazione con elevato grado di scolarizzazione: gli incrementi degli ultimi anni sono particolarmente consistenti per i titoli di studio secondari di II grado (scuola superiore), buoni, ma meno robusti per quelli terziari (universita'): la quota di popolazione regionale tra i 25-64 anni con al massimo il diploma di scuola superiore supera nel 2016 il 42% per gli uomini e il 41% per le donne, quella con titolo universitario rispettivamente sfiora il 14% e supera il 20%. Particolarmente positivo anche il dato sulla continuita' scolastica: il 55%, piu' che nel resto del paese, dei giovani residenti si iscrive a corsi universitari nell'anno successivo al conseguimento del diploma. Buono anche il dato sull'abbandono scolastico tra i 18 e i 24 anni che si attesta nel 2016 sul 14% per la componente maschile e non raggiunge il 5% per quella femminile, valori nel complesso sensibilmente piu' bassi di quelli delle principali ripartizioni territoriali (Obiettivo Europa 2020: <10%). Sotto il profilo della formazione scolastica e universitaria i dati mettono in evidenza forti differenze di genere a vantaggio delle donne.
Critica la situazione della formazione professionale e di quella continua (long life learning) rilevata nel focus del Cresa su istruzione e formazione. In Abruzzo, come nel resto del Mezzogiorno, esigua e ampiamente al di sotto del livello minimo fissato da Europa 2020 nel 15% e' la quota di popolazione 25-64 anni che ha partecipato ad attivita' di istruzione o formazione (7%) dato che, per le donne, evidenzia anche un forte calo rispetto a dieci anni prima. La situazione non migliora se si considera la quota di popolazione maschile 18-24 anni con al massimo la licenza di scuola media inferiore che nel 2015 non risulta inserita in alcun programma di formazione (23%, 17/o posizione nella graduatoria regionale ordinata per valori decrescenti). Assai piu' bassa la percentuale riguardante le donne (5%). A rendere piu' preoccupante la situazione si aggiunge l'elevata percentuale di giovani (15-29 anni) Neet (not in Education, Employment or Training "non studente ne' occupato ne' in formazione") che raggiunge in Abruzzo il 27% della popolazione maschile, in aumento dal 2004 di circa 14 punti percentuali, e il 19% di quella femminile, in calo rispetto a dieci anni prima di circa l'8%. Sotto il profilo di genere, nel complesso si osserva che, a differenza di quanto si registra per l'istruzione, particolarmente grave la carenza di formazione professionale e l'insufficienza di apprendimento permanente fatto registrare dalla componente femminile
Scoraggiante il livello di competenze alfabetiche, numeriche e digitali degli abruzzesi, che riportano valori ampiamente inferiori alla media nazionale e superiori nel complesso solo a quelli del Mezzogiorno e si posizionano negli ultimi posti delle graduatorie delle regioni piu' virtuose. E' quanto emerge dal focus del Cresa su istruzione e formazione degli abruzzesi; evidenziato anche un basso interesse per la partecipazione alle attivita' culturali. In Abruzzo, come nel resto del Paese, sono le donne a mostrare valori piu' elevati in ambito alfabetico (200 contro 190) e gli uomini nel campo numerico (198 contro 189) e in quello dell'alta competenza digitale (17,6% contro 15%). Su quest'ultimo influisce negativamente la piu' elevata percentuale di popolazione anziana femminile che fa osservare un livello di scolarizzazione inferiore a quello maschile cui si aggiunge la minore propensione delle donne non piu' giovani a utilizzare i mezzi informatici anche a causa dei maggiori impegni derivanti dalla attivita' di cura familiari che assorbono gran parte del loro tempo. Assai bassa nel 2015 la partecipazione ad attivita' culturali, intendendo per partecipazione ad attivita' culturali lo svolgimento una volta l'anno di almeno tre attivita' tra: andare quattro volte al cinema; almeno una volta a teatro, musei e/o mostre, siti archeologici, monumenti, concerti di musica classica, opera, concerti di altra musica, leggere almeno quattro libri o un quotidiano almeno tre volte a settimana. Nel 2015 ha partecipato ad attivita' culturali il 25% della popolazione regionale maschile e il 23% di quella femminile, valori che relegano l'Abruzzo nelle ultime posizioni della classifica delle regioni ordinate per valori decrescenti (rispettivamente 14 e 15 posto, seguito solo dalla Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, e, per gli uomini anche dalla Basilicata). Negli ultimi 10 anni presi in considerazione l'indicatore mostra un andamento decrescente, con un attenuarsi della differenza di genere che tuttora persiste a vantaggio degli uomini (-3% per la componente maschile e -1% per quella femminile).
Leggi Tutto »Produzione industriale +1,6% a dicembre, su anno +4,9%
La produzione industriale a dicembre è aumentata dell'1,6% rispetto a novembre. Lo rileva Istat, segnalando che nella media del terzo trimestre del 2017 il valore è salito dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice, corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2017 è aumentato del 4,9% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. In particolare l'istituto di statistica rileva un aumento "significativo", del 9,1% per i beni strumentali e "rilevante" dei beni intermedi, che crescono del 5,7% e dei beni di consumo, che salgono del 5,5%. Segna, invece, una variazione negativa il comparto dell'energia, in flessione del 3,1%
L'indice destagionalizzato mensile registra un aumento del 4,7% dei beni strumentali, del 2,6% dei beni intermedi e dell'1,9% dei beni di consumo. In calo, invece, il comparto dell'energia, che perde l'1,5%. I comparti che registrano la crescita maggiore a dicembre su anno sono quelli della fabbricazione di macchinari e attrezzature (+15,6%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (+12,1%) e della metallurgia e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (+10,1%). Cala, invece, la produzione nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-6,1%), dell’attività estrattiva (-3,5%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-2,2%).
Leggi Tutto »Turismo, Istat: viaggi per vacanza conquistano gli italiani
Nel 2017 si stima che il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia pari a 66 milioni e 347 mila, valore in leggera crescita rispetto al 2016 come risultato di un aumento dei viaggi per vacanza (+1,3 milioni) e una netta diminuzione dei viaggi di lavoro (-1 milione). Lo rileva l'Istat. Rispetto al 2016 la durata media dei viaggi aumenta lievemente e si attesta a 5,8 notti (6 per quelli di vacanza e 3,5 per quelli di lavoro), per un totale di circa 383 milioni di pernottamenti (+7,7%). Le vacanze lunghe (oltre quattro notti), stimate in 32,7 milioni, sono in sensibile aumento (+9,1%) per il secondo anno consecutivo; stabili invece le vacanze brevi (28 milioni). I viaggi di lavoro diminuiscono ancora (-15,6%), raggiungendo il livello più basso dal 2007 (5,7 milioni). Nell'81% dei casi i viaggi hanno come destinazione principale località nazionali. Le destinazioni dei viaggi all'estero (il 19% dei viaggi complessivi) sono principalmente i Paesi dell'Unione europea (13,4%). Le vacanze lunghe estive in Italia si svolgono più frequentemente in Emilia-Romagna (13,6%) e Puglia (12,4%), mentre il Trentino-Alto Adige è la meta preferita in inverno (14,0%) e in autunno (12,4%). Per le vacanze lunghe primaverili emerge la Campania, che risulta prima nella graduatoria del secondo trimestre (18,6%). La Spagna è la meta preferita per le vacanze lunghe all'estero (13,6%), la Francia per quelle brevi (15,8%) e per i viaggi di affari (17,7%). Tra i viaggi con mete extra-europee, gli Stati Uniti sono la destinazione preferita per le vacanze lunghe (4,1%) ma soprattutto per i viaggi d'affari (7,1%).
Nel 2017 cresce il numero di turisti: in media, in un trimestre, ha viaggiato il 21,8% dei residenti, contro il 19,2% del 2016. Nella stagione estiva si concentra il 41,3% dei viaggi e oltre un terzo della popolazione parte per le vacanze (+7,6% rispetto all'estate 2016). In estate, la durata media delle vacanze (8,4 notti) è quasi il doppio di quella degli altri trimestri. Le sole vacanze lunghe durano in media, in questo periodo, 10,8 notti. Gli alloggi privati si confermano la sistemazione preferita (54,3% dei viaggi e 62,3% dei pernottamenti), soprattutto per le vacanze lunghe (59,1% dei viaggi, 65,5% delle notti). Le strutture collettive sono gli alloggi più frequentati per i viaggi di lavoro (80,6% dei viaggi e 70,7% delle notti). Il 55,7% dei viaggi è prenotato direttamente, il 36,6% avviene senza prenotazione e solo il 7,4% tramite agenzia. La quota di viaggi prenotati via Internet aumenta, rispetto al 2016, di oltre cinque punti percentuali, interessando il 44% delle vacanze lunghe e il 55% dei viaggi di lavoro. Le vacanze si effettuano prevalentemente per trascorrere un periodo di riposo o svago, soprattutto in Italia (54,7%). I residenti visitano, in proporzione, il patrimonio artistico, monumentale o archeologico più all'estero che in Italia (26,0% contro 11,7%). L'auto rimane il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (61,4% dei viaggi), soprattutto per le vacanze brevi (66,3%). Seguono aereo (18,6%) e treno (9,8%). La stima del numero di escursioni è di 70 milioni e 669 mila (-4,7% rispetto al 2016). La quasi totalità avviene in Italia (97,5%), nel 65,0% dei casi per svagarsi, nel 15,1% per far visita a parenti o amici
Leggi Tutto »Italia agli Italiani, Di Somma: La parola d’ordine è salvare l’Italia
La parola d’ordine è “salvare l’Italia”: lo dice Marco Di Somma, candidato indipendente nel collegio uninominale di Chieti per Italia agli Italiani. “L’importanza delle prossime consultazioni elettorali sembra finalmente compresa da tutti - dice Di Somma -. Ormai il tempo delle illusioni è finito e non saranno i vuoti discorsi in politichese, mai onesti e veri, a dare una svolta concreta al miglioramento della nostra vita. Sicurezza, lavoro, finanza, istruzione, famiglia e stato sociale sono i fondamenti del nostro programma politico, elementi tutti affrontati con un'impostazione radicalmente diversa dalle altre formazioni politiche. Il 4 marzo - conclude Di Somma - in gioco c'è molto di più del rinnovo del Parlamento Italiano: si tratta invece, forse, dell'ultima occasione per il Popolo Italiano di poter determinare da uomini liberi il proprio destino e di salvare l’Italia”.
Leggi Tutto »Antonio Castricone apre la sua campagna elettorale
Un pomeriggio con elettori e simpatizzanti, all'insegna dell'incontro e dell'analisi dei temi cari all'attività del parlamentare. Così è partita oggi pomeriggio a Popoli la campagna elettorale di Antonio Castricone, parlamentare Pd uscente candidato per il collegio 4 (Chieti, Valle Peligna, alta Val Pescara). Una giornata proprio mentre arriva la notizia del via libera alla bonifica delle discariche 2A e 2 B di Bussi, una delle principali battaglie di Antonio Castricone il cui lavoro in parlamento ha messo la parola fine all'annosa gestione commissariale del bacino Aterno-Pescara, in particolare per il sito di Bussi, velocizzando quindi le procedure per avviarne la bonifica.
«Ho risposto alla richiesta di candidarmi e di fronte alle opzioni che avevo ho scelto il collegio uninominale Chieti-Sulmona-Val Pescara, perché qui ho trovato molte delle ragioni del mio impegno politico - spiega Antonio Castricone -. Un collegio complesso ma che più di altri rappresenta la regione nella sua essenza. Piccole e grandi municipalità, aree a forte concentrazione urbana ma anche piccoli comuni. Mare e montagna. Esigenze diverse che richiedono una visione complessiva delle cose, indispensabile per poter rappresentare al meglio questa parte d'Abruzzo».
Dal parlamentare arriva la conferma dell'impegno politico a difesa della sanità pubblica. «L'offerta di cura diffusa sul territorio e la fondamentale salvaguardia dei piccoli ospedali, sono una parte irrinunciabile delle mie battaglie» aggiunge Antonio Castricone. Ricordando, ancora, l'attività dedicata a migliorare la vita reale delle persone. Come le norme da lui volute, per la rottamazione delle cartelle Equitalia e per vietare alle banche di utilizzare la pratica dell'anatocismo (cioè di pretendere interessi sugli interessi per gli scoperti bancari) fino alla battaglia perché i giganti del web paghino le tasse in Italia.
Un legame forte con il territorio, quello di Antonio Castricone, testimoniato dall'impegno per sanare le profonde ferite del terremoto, da quello dell'Aquila, con lo stanziamento di 6 miliardi di euro, a quelli del 2016 e del 2017.
«Sulle infrastrutture - ricorda lo stesso Castricone - le priorità sono state la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro per la linea ferroviaria Pescara-Roma, la soppressione degli oneri aeroportuali nonché la promozione turistica del territorio con i treni storici».
«I miei punti cardinali continuano ad essere i servizi, a cominciare da quelli sanitari, infrastrutture da salvaguardare e potenziare, oltre ad un fermo impegno a favore della reindustrializzazione e del lavoro» conclude il parlamentare.
Giustizia: in servizio 31 nuovi amministrativi in Abruzzo
Da domani in servizio, negli uffici giudiziari del distretto della Corte d'Appello di L'Aquila, i 31 assistenti giudiziari idonei del concorso bandito il 22 novembre 2016 e chiuso con graduatoria approvata il 14 novembre 2017. Lo rende noto il Ministero della Giustizia.
Si tratta della seconda ondata di assistenti giudiziari, individuati dopo un primo scorrimento della graduatoria, dopo i 799 vincitori a livello nazionale (19 per l'Abruzzo) che dai primi giorni di gennaio scorso sono gia' operativi presso la sede di lavoro. Nel complesso, per la regione, si tratta di 50 nuovi assistenti giudiziari. "Una vera e propria iniezione di giovani energie, quindi, che contribuira' a ridurre ancor piu' il tasso di scopertura di organico di quegli uffici, per lo piu' del centro-nord, nei quali era stata segnalata una sensibile carenza di personale amministrativo" si legge in una nota del ministero.
Questa la distribuzione dei 50 assistenti giudiziari: 14 a Chieti, tra Ufficio Notifiche Protesti, Procura e Tribunale; 27 a L'Aquila, tra Corte d'Appello, Giudice di Pace, Ufficio Notifiche e Protesti Procura Generale, Procura Repubblica, Tribunale e Tribunale di Sorveglianza; 4 a Pescara, tra Procura Repubblica e Tribunale; i a Sulmona, Giudice di Pace; 4 a Teramo, tra Procura Repubblica e Tribunale.
Leggi Tutto »Diodati si sospende dal Pd
"Un partito e' fatto di tante persone, nasce e vive di collegialita', guidato da principi comuni e obiettivi condivisi. Quando tutto questo viene meno si accetta una gestione padronale che nulla ha a che fare con la leadership. Un leader alla guida di un partito ha la funzione di guidare. Un leader apprezza e incoraggia il lavoro del gruppo. Non impone, ascolta, non e' arrogante, ma umile". Cosi' Giuliano Diodati, ex assessore comunale di Pescara, in una lettera inviata ai segretari regionale, provinciale e comunale del Pd, Marco Rapino, Enisio Tocco e Moreno Di Pietrantonio, per annunciare la sospensione dal Partito. "In seguito a una lunga riflessione - spiega Diodati - ho deciso di sospendermi dal Partito Democratico. Ho assistito allo sgretolarsi dei principi democratici, del senso di comunita', appartenenza e coesione che dovrebbero essere le fondamenta di una qualsiasi organizzazione che si pone come obiettivo il bene comune. Vani i miei tentativi di far comprendere quanto tutto questo avrebbe portato il partito ad allontanarsi dalla sua base, dai cittadini, sempre piu' smarriti e amareggiati". "Ho servito questo partito dai banchi dell'opposizione, credendo nello spirito di gruppo - prosegue - Ho contribuito a far tornare il Pd al governo di questa citta', convinto che avrebbe fatto la differenza. Ho assolto al mio ruolo di assessore cercando sempre il confronto, ascoltando le ragioni di ognuno, affinche' le varie problematiche venissero affrontate e risolte con spirito costruttivo. Quando si governa si hanno delle responsabilita' dalle quali non si puo' prescindere. Quando si ricopre un ruolo elettivo lo si fa perche' ti hanno dato fiducia e quella fiducia non va mai tradita, il mio imbarazzo davanti a coloro i quali avevano espresso fiducia a me e di conseguenza a questo partito".
Leggi Tutto »L’eterna lotta tra generazioni, quando l’Italia era un Paese di migranti.
L’eterna lotta tra generazioni, quando l’Italia era un Paese di migranti.
Un romanzo di vita
“Abruzzo in movimento” impegnata nella presentazione del racconto di Sergio Pietraforte.
“Le imposizioni e le rappresaglie di Totonno, tipico genitore di una generazione a cavallo tra le due guerre, se da una parte mortificano l’esuberanza e le certezze del figlio primogenito Elmo, protagonista del romanzo, dall’altra affinano la sua sensibilità verso un personalissimo punto di vista sulle vicende della vita”. Così Sergio Pietraforte esordisce durante la presentazione del suo romanzo “Il verso della direzione” tenutasi la scorsa domenica presso palazzo Corvo ad Ortona organizzata dall’associazione “Abruzzo in movimento”. Frutto di racconti e testimonianze dirette di un abruzzese emigrato prima in Francia e poi in Venezuela, il racconto narra lo sbocciare delle esperienze che porteranno un giovane uomo a scoprire l’amore e le delusioni che esso comporta, capace di riapprezzare il suo archetipo e le origini alle quali non potrà mai fare a meno. “Ho deciso di non dare una specifica collocazione territoriale al romanzo. Si tratta di una vicenda universale che ci riporta all’attualità, ambientata in un periodo storico non molto lontano. Anche nell’Italia del 1953 vi erano migranti e le vicende umane sono quelle che contano”, questo è il pensiero dell’autore che ha attentamente narrato ogni aspetto dell’essere uomini sottoposti a cambiamenti, alle vicende che si presentano senza preavviso e al dolore che trasforma il passato in esperienza. “La vita è dualismo, motivo per il quale si sceglie quale direzione prendere. Per questo nel romanzo è presente l’aneddoto del nonno del protagonista riguardante una lucertola a due code. È rara da incontrare, ma rappresenta l’alternativa a ciò che può essere scontato”. “Sono fiero di questa pubblicazione” spiega Arturo Bernava, responsabile della casa editrice “Il Viandante”. “In questo romanzo nulla è lasciato al caso e sono contento d’aver sostenuto attivamente questo progetto dall’inizio. La collana di narrativa che gestisco da qualche anno, si impegna a non richiedere contributi agli autori sostenendo le spese di stampa e pubblicazione. È stato un piacere essere fautori di quest’opera”. All’editore si unisce il presidente dell’associazione Vincenzo D’Ottavio che con grande entusiasmo per l’esito favorevole dell’evento dice: “Un’occasione per fare cultura e promuovere la letteratura abruzzese. Nasce un’importante genealogia tra la trama di questo romanzo avvincente e le finalità dell’associazionismo promosso. C’è chi cerca la felicità e chi si preoccupa solo di arginare l’infelicità, motivo per il quale è necessario affrontare determinate tematiche coinvolgendo il numero più elevato di persone e confrontarsi con chi vive in realtà differenti dalle nostre, con problematiche e vantaggi diversi”.
Eduardo Grumelli
Leggi Tutto »
Hubruzzo, una Fondazione per promuovere le eccellenze d’Abruzzo
Con la riunione costitutiva che si è tenuta lunedì 5 febbraio nella cantina Marramiero a Rosciano (Pescara) è nata “Hubruzzo”, la fondazione per l’industria responsabile che intende promuovere le eccellenze d’Abruzzo, unica realtà – probabilmente - nel suo genere in Italia.
“Hubruzzo” nasce dal sogno di 7 grandi imprenditori abruzzesi di coniugare sviluppo, crescita economica, rispetto per l’ambiente, per l’uomo e per la qualità del lavoro. Sette “big” dell’imprenditoria abruzzese che hanno a cuore il binomio uomo-sviluppo del territorio, ricerca dei talenti e delle eccellenze e che hanno portato nel mondo il brand “Abruzzo”.
Sono loro i soci fondatori di Hubruzzo: Sergio Galbiati (L-foundry), Ottorino La Rocca (Valagro), Umberto Sgambati (Proger), Enrico Marramiero (Almacis), Marcello Vinciguerra (Honda Italia), Giuseppe Ranalli (Tecnomatic), Gennaro Zecca (Zecca Energia). Alla società Carsa nella persona di Roberto Di Vincenzo, che ha innescato la rete virtuosa di imprenditori, il compito della segreteria generale.
Nella tenuta Marramiero anche un incontro conviviale e molto informale con i giornalisti arrivati ospiti un po’ da tutte le province d’Abruzzo per conoscere e “saggiare” la nuova realtà. Il ruolo del mondo dell’informazione sarà infatti fondamentale per far conoscere e per sensibilizzare verso i temi della fondazione, alimentando un positivo “think-thank” che coinvolga, prima di tutto, i cittadini.
Un percorso avviato circa un anno fa e ora diventato realtà, che nasce dall’incontro di otto imprenditori accomunati dall’amore per l’Abruzzo e dalla convinzione che insieme si può costruire qualcosa di importante per la nostra regione e per il Paese.
Le priorità della Fondazione sono quelle di valorizzare il sistema imprenditoriale di eccellenza e ispirato dai principi di responsabilità, sostenibilità e umanesimo, parole chiave dell’impresa del futuro. Ma anche narrare il comparto industriale attraverso gli imprenditori che hanno saputo interpretare il territorio, sfruttando le sue vocazioni al meglio; promuovere l’industria responsabile abruzzese in Italia e nel mondo. Come? Creando una rete di rapporti culturali, scientifici, istituzionali, territoriali ed economici. E poi, ancora, sviluppare alleanze a livello nazionale e internazionale per alimentare una rete di scambio di conoscenze, competenze e buone pratiche, con l’obiettivo di mettere al centro l’uomo, l’individuo e il contesto in cui vive e opera, attirando talenti ed eccellenze per sviluppare e accompagnare la nascita di nuove imprese.
Una squadra eterogenea, ma che ha dato la sensazione di essere già molto coesa: c’è chi si occupa di elettronica, di biotecnologia, di automotive, o di agroalimentare e di energia. Ce ne saranno altri che si uniranno cammin facendo. L’interlocuzione con la politica, hanno spiegato i fondatori, intesa come istituzione, sarà continuo per contribuire a creare sviluppo.
Tante le domande a cui provare a dare delle risposte. Come creare nuovi posti di lavoro buoni per il futuro? Quali sono i settori giusti per crearlo? E quali le condizioni da porre come basi affinché questo possa accadere? Tutti quesiti da valutare con attenzione. L’ambizione è quella di attrarre talenti e da immettere in un nuovo circuito virtuoso. Attrarre gente di valore che possa fare impresa sul territorio, e finanziare o facilitare un contesto in cui possano nascere nuove imprese.
Uno degli obiettivi è quello di provare ad anticipare gli eventi e gli scenari. Nei prossimi anni emergeranno lavori che oggi non esistono: occorre essere in grado di intercettare questo cambiamento
oppure si sarà costretti a rincorrere. Questi i temi principali di cui hanno parlato i sette imprenditori, entusiasti di essersi trovati accomunati in valori e principi sinora coltivati separatamente.
“Uno stimolo arrivato un anno fa da Roberto Di Vincenzo, diventa oggi realtà che muove i primi passi sulla strada del pensiero più squisitamente olivettiano”, ha detto Sergio Galbiati di LFoundry. Galbiati ha ricordato la Fondazione Mirror, creata 15 anni fa con l’obiettivo di provare a colloquiare con il territorio e decidere insieme quali erano gli ingredienti del territorio per attrarre investimenti e talenti. Nel citare John Nash (“Il miglior equilibrio si ottiene quando ognuno ricerca ciò che è meglio per sé e per il gruppo”), Galbiati ha parlato della necessità di rifondare una “industria responsabile, sostenibile e umana per non dire umanistica. Noi sette non siamo perfetti, il nostro primo obiettivo è fare un censimento degli imprenditori che si riconoscono nei valori della Fondazione. Non necessariamente la parola d’ordine deve essere il profitto. Ci tassiamo con una quota di 25mila euro a testa per avviare le attività, l’obiettivo è riuscire ad organizzare due o tre attività importanti ogni anno”.
Marcello Vinciguerra ha ricordato che Honda Italia “è un’azienda che ha un profondo rispetto per il territorio in cui vive e pone “l’idea di mettere le persone al centro da sempre, per cui con questo progetto abbiamo subito sentito una forte vicinanza. Mi stimola stare in questo contesto e stare insieme a persone diverse, una diversità che può creare un valore nuovo”, e rivolgendosi ai giornalisti, “Dateci un sostegno in questo progetto-avventura”.
Per Ottorino La Rocca di Valagro, “L’aspettativa ulteriore è riuscire ad abbattere il pregiudizio della ‘anti-impresa’, quell’idea d’impresa come inquinatore e approfittatrice; invece l’impesa italiana è anche di eccellenza. Sono felice di essere in questo contesto, realizzeremo progetti in favore del territorio”.
Un’impresa il cui 80% del fatturato è fuori Italia ma dalle radici profondamente abruzzesi la Proger di Umberto Sgambati. “Noi abbiamo tante realtà di grande qualità ed eccellenza che non hanno però la capacità di vendere le loro idee al mercato internazionale. Fa male non riuscire a mettere a sistema queste eccellenze. Fare rete è importantissimo, nessuno di noi da solo andrebbe da nessuna parte”, ha detto Sgambati. “Con la Fondazione andremo a scovare le eccellenze di cui il nostro territorio è capace, aiuteremo talenti e studenti con borse di studio e azioni di tutoraggio della nuova imprenditoria. Investire sul territorio vuol dire investire anche per le nostre aziende: questa non è una fondazione che nasce per essere autoreferenziale o per fare un’azione meramente culturale, ma per tirare fuori dal territorio delle capacità, metterle a sistema e ‘servirsene’ in modo corretto”.
Per il padrone di casa, Enrico Marramiero, “sostenibilità, umanesimo e responsabilità generano valore a lungo termine e questo genera attrattività. Ad esempio: come posso mettere un’azienda alimentare in un territorio inquinato? Facendo bene al territorio faccio bena anche alla mia azienda. La sostenibilità va intesa come un valore e non come un costo, dunque mettere al centro la persona, il lavoratore, è una piccola rivoluzione culturale. Questa è la sfida”. Marramiero ha poi sottolineato l’importanza di riempire di contenuti concreti le infrastrutture, citando come esempio la sperimentazione del 5G avviato all’Aquila.
A Giuseppe Ranalli di Tecnomatic sta a cuore che si capisca che “per essere un’azienda nel mercato di domani non bisogna più soltanto concentrarsi sulla qualità del prodotto di oggi, ma avere una visione di qualità del futuro e di domani. Non bisogna essere egoisti, occorre essere ‘generativi’, generare impresa. Coincidenza ha voluto che tutti noi (sette) pensavamo questo nel silenzio di noi stessi, poi per magia o casualità è capitato di parlarne, un progetto che mi emoziona e mi entusiasma”.
Come entusiasma anche Gennaro Zecca di Zecca Energia: “Dove sono le nostre eccellenze? Dove dobbiamo cercarle? Quali sono le idee giuste e le nuove imprese? Mi piace questa squadra che lancia la sfida di realizzare progetti in grado di riportare i talenti in Abruzzo, con progetti e idee concreti. L’Abruzzo ha tanti vantaggi rispetto ad altre regioni. Sicurezza, ambiente salubre, bellezze naturali, qualità della vita: su tutto questo dobbiamo investire. Serve un progetto di sistema, metterci insieme significa proprio questo: creare una squadra, ragionare insieme e cercare insieme delle soluzioni. Abbiamo tantissimi potenziali inesplorate.”
La Fondazione “Hubruzzo”, nel cui logo la “U” è una A rovesciata, sintesi della parola anglosassone “hub” intesa come “centro” (uomo al centro dell’impresa ma anche “centro propulsore” di idee e di sviluppo in un contesto di economia circolare ormai imprescindibile) e di Abruzzo, ha anche presentato il manifesto dei valori con cui viene sinteticamente ripercorsa tutta la mission, (disponibile interamente sul sito www.hubruzzo.net). Manifesto che ripercorre le radici della Fondazione.
“Rovesciare i luoghi comuni sulla nostra industria”, si spiega nel documento, “per generare nuova credibilità. Mappare e valorizzare le eccellenze industriali per costruire una brand reputation, riportare investimenti nel territorio e rendere la comunità consapevole del proprio valore. Attrarre talenti dal mondo, per non scomparire dal mondo. Fra dieci anni gran parte delle imprese più competitive del nostro territorio potrebbero non esistere più, a causa di un salto tecnologico o per la mancata capacità di anticipare il cambiamento. Bisogna ricreare un humus imprenditoriale, favorendo un ricambio generazionale che passi anche attraverso una nuova lettura degli scenari. Occorre includere l’altro, ad esempio attraverso il sostegno di bandi internazionali, dottorati industriali, ricerche di settore, scambi di buone pratiche, alimentando una cultura d’impresa glocal”. Fondamentale per “Hubruzzo” è “mettere le persone al centro, per fare la differenza. L’umanesimo industriale ci ha consegnato personaggi come Cristoforo Benigno Crespi, Guido Ucelli, Luisa Spagnoli, Camillo e Adriano Olivetti: donne e uomini che hanno saputo conquistare il successo senza dimenticare le necessità di ogni singola persona. Collaborare per competere: se ognuno di noi fa quello che è meglio per sé, incurante degli interessi altrui, nel lungo periodo perde anche i vantaggi che crede di aver ottenuto nel breve”, chiarisce il manifesto fondativo. La sfida è “trasformare la prima persona singolare in prima persona plurale: l’Io in Noi, il personalismo in comunità integrata”. Dialogare, infine, con la politica, senza sostituirsi ad essa.
Progetti concreti: a questo punta “Hubruzzo”. Il primo che la Fondazione sostiene è la realizzazione di uno studio, commissionato alla Fondazione Symbola, sulle qualità abruzzesi. Si tratta della “banca delle qualità abruzzesi”, uno dei principali filoni di analisi della qualità di Symbola, per raccogliere, analizzare e dare un volto a tutti coloro che lavorano alla trasformazione qualitativa del nostro sistema produttivo.
Si tratta ora di selezionare le attività prioritarie da portare avanti, tenendo presente i vincoli di budget.
Tra le ulteriori attività possibili, prevedendo l’adesione di altri soci, che da 7 dovrebbero diventare – questo è l’auspicio dei fondatori – almeno 11, ci sono: un premio internazionale; un forum delle imprese eccellenti selezionate dalla ricerca; un dottorato di ricerca e borse di studio; il sostegno alla nuova imprenditoria (start up) e altre attività che saranno valutate in corso d’opera.
Leggi Tutto »
Notizie d'Abruzzo le notizie della tua regione