Redazione Notizie D'Abruzzo

Tutto pronto per il Carnevale 2017 al Pala Dean Martin a Montesilvano

Conto alla rovescia per la più divertente festa dell’anno. Domenica 26 febbraio, al Pala Dean Martin -  Centro Congressi Montesilvano si terrà il Carnevale organizzato dal Comune di Montesilvano, in collaborazione  con la Cooperativa Sociale Angeli Sorridenti dell’Oratorio di San Giovanni Apostolo.

A partire dalle 15:30 i bambini, rigorosamente mascherati, potranno divertirsi con spettacoli, animazioni e laboratori curati dai volontari dell’Associazione.

«Saranno moltissime le attività che occuperanno tutto il pomeriggio – spiega l’assessore alle manifestazioni Ottavio De Martinis -. Balli, canti, truccabimbi, giochi gonfiabili, sculture di palloncini e tante altre sorprese renderanno questa festa bellissima, da trascorrere in famiglia. Per i genitori che vorranno potranno anche lasciare i loro figli in totale sicurezza, grazie ai volontari della cooperativa che si occuperanno di loro per tutto il pomeriggio».

Le iniziative saranno differenziate sulla base di due fasce d’età, dai 3 ai 5 anni e dai 6 in su. La festa prenderà il via dalle 15:30. Alle 17 si terrà anche il concorso “La Mascherina più bella”. La sfilata si concluderà alle 19 con la premiazione. Alle 20 la manifestazione terminerà.  Per partecipare alla festa sarà necessaria l'iscrizione, contestuale all’arrivo, presso il box office all'ingresso del Pala Dean Martin, fornendo nome e cognome e numero di telefono di un genitore.

La manifestazione, con ingresso libero, verrà presentata da Grazia Di Dio, volto noto televisivo, giornalista sportiva di Rete 8 e Sky.

 

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Manuela Vellante è la nuova responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Abruzzo

Manuela Vellante è la nuova responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Abruzzo nominata nel corso del Coordinamento regionale di Coldiretti Donne Impresa Abruzzo che si è svolto nella sede della Federazione regionale a San Giovanni Teatino. Vellante, 45 anni, è imprenditrice titolare di una azienda ad indirizzo olivicolo con sede a Loreto Aprutino che ha subito sposato il progetto economico e sindacale di Coldiretti. “E’ un incarico importante che, fino a qualche mese fa, non avrei neanche immaginato e che mi spinge a continuare nell’impresa avviata con passione e entusiasmo” ha detto l’imprenditrice al termine della riunione di coordinamento “L’agricoltura è un settore sempre più dinamico non più esclusivo appannaggio di soli uomini. Sono sempre di più le titolari donne di aziende e, spero, cresceranno ancora nel prossimo futuro anche per dare il proprio contributo in termini di competenze e determinazione alla costruzione del reddito delle imprese. Personalmente, ho scelto questo mestiere per la grande passione che mi spinge verso un settore complesso che, seppur tra tante difficoltà, è capace di dare grandi soddisfazioni”. In occasione della nomina, il direttore regionale di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici si è complimentato con la nuova responsabile evidenziando la necessità di un sempre maggiore impegno delle donne imprenditrici nella diffusione e nella conoscenza del progetto di Coldiretti per l’agricoltura del futuro.

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Pescara, arriva il ‘parco della depurazione’

Un parco della depurazione, un sistema complesso, che sorgera' attorno all'attuale depuratore, finalizzato a intercettare, soprattutto in caso di piogge, le acque, cosi' da poterle trattare, il tutto per evitare che lo sversamento diretto nel fiume possa compromettere la balneabilita' delle acque. E' il nuovo sistema depurativo che l'amministrazione comunale di Pescaraintende realizzare per risolvere l'annosa questione dell'inquinamento del fiume e del mare, che ha imposto, solo nell'estate del 2016, 40 giorni di divieto di balneazione. Ad illustrare le novita', prima del passaggio in Consiglio comunale, previsto per giovedi', e' il vicesindaco Enzo Del Vecchio. Se i 12,5 milioni di euro necessari per l'adeguamento dell'attuale depuratore ci sono gia', gli altri 20 che serviranno a realizzare il parco depurativo sono in arrivo. L'amministrazione intende procedere a passo spedito e entro un anno e mezzo dovrebbero essere completati i primi interventi. "Non un nuovo depuratore - sottolinea Del Vecchio - perche' quello che c'e' basta ed avanza. Sono i sistemi collaterali che vanno implementati per affrontare in maniera piu' organica le criticita'. Stiamo lavorando da tempo, abbiamo fatto analisi e indagini per individuare le aree, che saranno quelle attorno al depuratore. Intanto sono partiti i lavori per l'adeguamento dell'impianto esistente, abbiamo gia' reperito una vasca di raccolta di prima pioggia e ne stiamo predisponendo una seconda. Poi ci vogliono gli impianti di raccolta e trattamento che andranno a comporre questo parco della filiera della depurazione". 

Del Vecchio definisce lo sversamento diretto nel fiume come "un'anomalia gia' di per se' negativa per i riflessi sul sistema ambientale e che assume contorni di drammaticita' nel corso della stagione balneare, per la conseguente compromissione delle acque di balneazione con l'emissione di ordinanze di divieto di balneazione, a partire dalla cessazione dell'eventuale sversamento diretto nel fiume, come dispongono i regolamentari regionali in questi casi". "La proposta progettuale che scaturira' da una visione piu' complessiva della tematica indotta dai frequenti eventi alluvionali - prosegue il vicesindaco - dovra' peraltro considerare tutti i punti nevralgici e critici delle reti e impianti che adducono le portate di acque nere e bianche al depuratore. Tutto questo in modo da evitare il ripetersi degli sversamenti, allorquando, pur avendo ampliato la capacita' depurativa complessiva dell'impianto, esso non fosse messo in grado di ricevere il maggior quantitativo potenzialmente trattabile a causa dello sfioro per malfunzionamenti dei pozzetti principali di adduzione per guasto delle unita' pompanti o per mancanza di energia elettrica, com'e' accaduto". "In questo atto di indirizzo - dice il sindaco, Marco Alessandrini - sottoponiamo a giudizio del Consiglio Comunale una serie di aree che abbiamo individuato previa attivita' di screening degli spazi disponibili e vicini al depuratore esistente, che verra' ampliato, perche' possa non solo essere piu' robusto, ma produrre risultati migliori per la balneabilita' delle acque marine. Una necessita', quella di irrobustirlo, nota da decenni, tant'e' che le conseguenze della mancanza di capienza, sono sotto la lente della magistratura dal 1997. Abbiamo un'esigenza, recuperare la balneabilita' del mare e a questo ci stiamo applicando, non con riunioni e proclami, ma mettendo in campo tutto cio' che e' in nostro potere fare". 

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Consiglio Regionale approva risoluzione per allargare il cratere sismico

Si punta all'allargamento del cratere sismico in Abruzzo. In apertura della seduta di oggi del Consiglio regionale il Capogruppo del Pd Sandro Mariani ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno di una risoluzione urgente. Il documento, è stato sottoscritto e condiviso da tutti i Capigruppo ed impegna il Presidente della Giunta Regionale a chiedere l'adeguamento del cratere sismico alla nuova situazione di fatto, in seguito ai danni progressivamente emergenti, tenendo conto della realtà di 'totale sofferenza che sta interessando l'area montana della provincia di Teramo identificata nella delibera di giunta numero userò 862 del 2016, della porzione montana della provincia di Pescara, nonché dell'area montana dell'Alto Aterno, ove si è verificato l'epicentro dell'evento sismico dello scorso 18 gennaio'. La risoluzione è stata approvata all'unanimità.

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L’Abruzzo a Manchester per investimenti nell’energetico

L'Abruzzo punta sul settore energetico per la riduzione di emissioni di carbonio. Per questo la Regione partecipa a Manchester al meeting di avvio del progetto "Community owned and led energy for security climate change and employment" sui cambiamenti climatici, di cui il Servizio di Politica Energetica, Qualità dell'aria della Regione Abruzzo è partner. Il progetto, finanziato nell'ambito del programma Interreg Europe, ha l'obiettivo di aumentare la capacità di investimento nel settore energetico delle comunità locali europee attraverso programmi di cooperazione e il sostegno dei fondi strutturali al fine di ridurre le emissioni di carbonio, aumentare la sicurezza energetica e combattere la scarsità di carburante promuovendo la 'crescita verde'. "Le attività previste", ha detto il sottosegretario Mario Mazzocca, "sono l'implementazione e realizzazione di modelli di investimento di successo su scala locale attraverso le seguenti azioni: analisi della comunità energetica in ciascun paese partner e realizzazione di una analisi per ciascun territorio; scambio di esperienze (workshop transnazionali); definizione di linee guida e raccomandazioni per la realizzazione di interventi mirati; attività di sensibilizzazione e promozione di campagne di sensibilizzazione per promuovere le iniziative identificate". I partner del progetto, oltre al Servizio di Politica Energetica della Regione Abruzzo, sono Epf Euro Perspectives Foundation (Bulgaria), Energy Efficiency and Renewable Energy Agency (Romania), Institute of Valencian Business Competitiveness (Estonia) e Lenerg Energy Agency (Ungheria). Il progetto ha una durata di 54 mesi ed un budget complessivo di un milione e 347 mila euro.

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Hotel Rigopiano, parlano i legali del sindaco di Farindola: la valanga si poteva prevedere

"La valanga era scientificamente prevedibile e i suoi disastrosi effetti erano totalmente evitabili, solo se la Regione Abruzzo avesse fatto la Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga, la Clpv che era obbligatoria dal 1992". Lo ha detto Cristiana Valentini, avvocato del sindaco di Farindola, illustrando, in una conferenza stampa, le risultanze di un'indagine difensiva preventiva eseguita da un pool di tecnici e legali incaricati dal comune per "accertare la verita' sulla tragedia di Rigopiano".

"Noi abbiamo provato a realizzare una carta del rischio - ha aggiunto l'avvocato Valentini - cosi' in poco tempo, e i risultati sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti: cioe' che la valanga era scientificamente prevedibile". "Risultati chiaramente non presi dalla persona che va su Google Earth - ha proseguito il legale - ma da chi ha accesso, in modo professionale, ai satelliti". "Questa zona - ha spiegato l'ing. Marco Cordeschi - ha una storia di valanghe. E lo dice la carta storica delle valanghe regionale: in quella localizzazione ci sono diversi eventi, purtroppo non quello che si e' verificato il 18 gennaio scorso. Con uno studio cartografico prima e, poi, con un iniziale approfondimento sul posto, era prevedibile localizzare nel sito della valanga di Rigopiano un'attivita' valanghiva anche di una certa importanza". Prevedibilita' che si poteva individuare "sia per considerazioni di carattere morfologico, per pendenze molto accentuate, sia per considerazioni di carattere valanghivo che un esperto ha relativa facilita' a fare", dice Cordeschi.

"Non si puo' parlare statisticamente di un fatto eccezionale". A chiarirlo e' il climatologo dell'Universita' di Ferrara, Massimiliano Fazzini - che fa parte del pool di tecnici e legali incaricati dal Comune di Farindola per un'indagine difensiva preventiva sulla tragedia dell'hotel Rigopiano - nel corso di una conferenza stampa convocata dal sindaco Ilario Lacchetta, riferendosi alle nevicate cadute nell'area tra il 17 e il 18 gennaio scorso, giorno della tragedia. "Sono nevicate, di due tre metri di neve, nella nostra zona di riferimento - spiega Fazzini - a una quota di 1.200-1.300 metri, che non rappresentano un evento eccezionale, ma ricorrente: eventi nel 2005, 2009, 2011, 2015. Quindi parlare di eccezionalita' non deriva dai dati scientifici che abbiamo verificato. Sono una cosa normale per questa zona, con fenomeni ripetuti quasi ogni anno".

"Abbiamo trovato uno strato interessante e particolare su cui il professore Fazzini e l'ingegner Cordeschi stanno lavorando, l'avere riscontrato sul fondo un metamorfismo costruttivo con una brina di fondo". A tracciare una sorta di 'identikit' della valanga abbattutasi sull'hotel Rigopiano e' la guida alpina Maurizio Felici che, lo scorso 5 febbraio, sfidando condizioni meteo proibitive, su incarico del Comune di Farindola ha effettuato un sopralluogo tecnico nella zona. "Ho messo la sonda - ha spiegato Felici nel corso della conferenza stampa convocata dal sindaco di Farindola - ho fatto una trincea, ho scavato la neve, ho fatto un profilo, ho visto i vari strati all'interno e sul fondo, si chiama brina di fondo, e ho rilevato questo tipo di cristallo. Ero sulla valanga, sui pendii leggermente a monte del distacco piu' basso, quindi su un pendio caratteristico della valanga. E' un tipo di cristallo che si e' potuto formare dopo ma risale all'evento valanga del 18 gennaio scorso". Quando si parla di metamorfismo costruttivo ci si riferisce in particolare a un fenomeno per cui i cristalli di grandi dimensioni si accrescono progressivamente mentre quelli piccoli si dissolvono, comportando una perdita di resistenza dello strato di neve trasformato. I dati raccolti dall'esperto dovranno ora essere analizzati.

"Il nostro pensiero e' ancora per le vittime". Cosi' il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, parlando della tragedia dell'hotel Rigopiano dove hanno perso la vita 29 persone.  "E' necessario che il Comune di Farindola sia incluso nella zona del cratere sismico per avere una serie di agevolazioni ed e' per questo che giovedi' pomeriggio abbiamo convocato il consiglio comunale, durante il quale emergera' l'istanza di richiesta di entrata nel cratere sismico" ha detto ancora Ilario Lacchetta. "E' un momento veramente difficile - ha spiegato il sindaco - noi abbiamo necessita' di chiedere con determinazione alla Regione e al Governo che vengano attuate e attivate misure non convenzionali per il rilancio della nostra area. Prima ancora del turismo parlo dell'infrastrutturazione principale, parlo di viabilita', parlo delle scuole, parlo della sanita'. Senza queste e' impossibile garantire anche i diritti minimi della Costituzione a questi cittadini che sono stufi di essere considerati di serie B e che hanno tutto il diritto di avere queste risposte da chi ci amministra a livello sovraordinato".

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Maragno: “A passo spedito per l’attivazione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”

Prosegue la ricerca del Comune di Montesilvano di locali, dislocati sul territorio, per predisporre un sistema di accoglienza diffuso per richiedenti asilo e rifugiati. L’Amministrazione Maragno ha infatti scelto di aderire allo Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, al fine di individuare una metodologia di accoglienza più adeguata alle esigenze territoriali e soprattutto dei cittadini.

«Il sistema Sprar - afferma il sindaco Francesco Maragno – limita il numero di profughi da accogliere ad un massimo di 165 nel triennio 2017/2019, riducendo quindi significativamente il numero dei migranti, rispetto a quelli attualmente presenti in città all’interno dei due Cas, i centri di prima accoglienza, nell’Ariminum e nell’Excelsior, che verranno chiusi. Nei giorni scorsi il dirigente del settore Amministrativo, insieme al direttore dell’Azienda Sociale, Eros Donatelli e al commissario Luca Cirone, hanno avuto un colloquio a Roma, presso il Ministero proprio per definire le modalità specifiche per l’attivazione a Montesilvano dello Sprar. Nei mesi scorsi abbiamo avviato la ricerca di immobili finalizzati proprio all’avvio di questa progettualità, fondata su più centri, con un numero di posti limitati e in zone non a vocazione commerciale o turistica della città. Abbiamo ricevuto una serie di manifestazioni di interesse, che dovremo integrare. Abbiamo quindi emanato un secondo avviso pubblico, con scadenza al 6 marzo».

Gli edifici, oggetto del bando, dovranno avere una capacità ricettiva non inferiore a 10 posti, anche suddivisibili in più moduli non superiori a 6 posti, e non superiore a 60 posti in moduli da massimo 30 posti. Gli immobili non potranno essere hotel e non dovranno trovarsi in zone a spiccata vocazione turistica o commerciale.

Con l’avviso si prosegue anche nella ricerca di locali, di 200 metri quadri ciascuno, dove creare una mensa dei poveri ed un emporio solidale, nell’ambito del progetto “Alleanza contro la povertà – Montesilvano”.

Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro lunedì 6 marzo alle ore 13:00, con l’indicazione dei locali proposti, al seguente indirizzo: Comune di Montesilvano –settore Amministrativo-, piazza Diaz, 1, 65016 Montesilvano.

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14enne morto dopo dimissioni dell’ospedale, chiesto il processo per due medici

Richiesta di rinvio a giudizio per omicidio colposo per due medici dell'ospedale Val Vibrata di S.Omero avanzata dalla Procura di Teramo che indaganell'inchiesta sulla morte di Lorenzo Panichi, il quattordicenne morto ad aprile del 2015 all'ospedale di Giulianova dove era stato portato in condizioni disperate dopo essere stato dimesso dal presidio di S.Omero. Una morte per la quale adesso rischiano il processo sia il medico del pronto soccorso che visito' il ragazzino che il medico radiologo che si occupo' del relativo referto e che, secondo l'accusa, non eseguirono un corretto monitoraggio e un'adeguata valutazione del quadro clinico diagnosticandogli una polmonite mentre era in corso una dissezione aortica. Dopo la morte del quattordicenne la Procura apri' un'inchiesta iscrivendo tre medici (due di S.Omero e uno di Giulianova) nel registro degli indagati, affidando una perizia al professor Bruno Turinetto e alla dottoressa Donatella Fedeli per chiarire le cause del decesso. Perizia che aveva escluso ogni responsabilita' sia dell'equipe del 118 che dei medici del presidio ospedaliero di Giulianova, che avrebbero preso in carico il ragazzo quando ormai le sue condizioni erano irreversibili, delineando al contrario forti responsabilita' a carico dei medici di S.Omero. Secondo la perizia, infatti, in presenza di un corretto iter diagnostico la rottura dell'aorta cosi' come avvenuta non si sarebbe quasi certamente verificata e il ragazzo si sarebbe molto probabilmente salvato. Sempre secondo la relazione peritale il medico del pronto soccorso di S.Omero che prese in carico il ragazzo avrebbe sottovalutato sia la sintomatologia riferita sia le risultanze radiologiche, imputandoli a una presunta polmonite (che sempre secondo i periti sarebbe una patologia incompatibile con quegli aspetti clinici), senza valutare la possibile natura cardiovascolare e non rispettando cosi' le linee guida relative alla diagnosi differenziale. Per quanto riguarda invece la radiologa, sempre secondo la perizia, avrebbe male interpretato il radiogramma, formulando cosi' un referto incompleto. Aspetti che avevano portano i periti della Procura ad evidenziare la sussistenza del nesso di causalita' materiale tra il presunto errore diagnostico dei medici di S.Omero e la dissezione dell'aorta e che ha portato la Procura a firmare la richiesta di rinvio a giudizio per i due medici del nosocomio di S.Omero e la richiesta di archiviazione per il medico di Giulianova. 

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Bimbo morto giocando a calcio, a processo il medico del 118

E' morto giocando a calcio il piccolo Marco Calabretta, 9 anni, di Pineto il 25 settembre del 2015 mentre stava  con i compagni sul campo sportivo 'Pavone' di Pineto. Una morte causata, come stabili' l'autopsia, da una fibrillazione ventricolare alla cui base c'era una malformazione congenita e per la quale il pm Stefano Giovagnoni, cosi' come disposto poco meno di un mese fa dal Gip Giovanni De Rensis, ha firmato l'imputazione coatta per omicidio colposo per il medico del 118 che soccorse il ragazzino. Medico che adesso rischia il processo per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore presente sull'ambulanza. Nel corso delle indagini la Procura aveva iscritto nel registro degli indagati sia il medico che aveva rilasciato il certificato di idoneita' sportiva che il medico del 118, per i quali successivamente aveva chiesto l'archiviazione. Secondo la perizia affidata all'epoca dal pm la patologia di cui soffriva Calabretta sarebbe stata infatti diagnosticata, solo con un ecocardiogramma, esame non previsto in caso di rilascio di certificato di idoneita' sportiva per attivita' non agonistica, come nel caso del bimbo di Pineto. Da qui la richiesta di archiviazione, accolta dal gip, per il medico che aveva rilasciato il certificato e che aveva correttamente eseguito gli esami stabiliti dalle norme.

Diversa la posizione del medico del 118, rispetto al quale era stata ipotizzata un'omissione per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore che pure era disponibile. Secondo la perizia, pero', essendo passati circa sette minuti dal momento in cui il ragazzino si era sentito male e l'arrivo dei soccorsi, ed essendo fondamentale il fattore tempo nella defibrillazione, nel caso in questione una condotta diversa del medico del 118 non avrebbe comunque scongiurato la morte di Calabretta. Da qui la richiesta di archiviazione anche per la sua posizione, che aveva visto l'opposizione della famiglia. Opposizione accolta dal gip, che aveva disposto l'imputazione coatta, adesso firmata dal pm.

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Rapina da 200 mila euro in un centro commerciale di Rocca San Giovanni

Rapina da 200 mila euro nel punto vendita Sarni Oro all'interno del centro commerciale Thema Polycenter di Rocca San Giovanni. Due uomini con passamontagna sono entrati impugnando un piede di porco e un martello con cui hanno divelto una ventina di cassetti contenenti oggetti in oro e preziosi, mentre le due commesse fuggivano nei negozi vicini. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di Lanciano che hanno sequestrato le immagini riprese dalle telecamere interne. I due sono fuggiti a bordo di una Giulietta Alfa Romeo rubata poco prima dal parcheggio della Sevel di Atessa

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