Redazione Notizie D'Abruzzo

Dalle mele all’internet del futuro: il computer quantistico

 Dalle mele all’internet del futuro: il computer quantistico

Due delle più grandi rivoluzioni scientifiche del XX secolo sono state la meccanica quantistica e la teoria dell’informazione. La meccanica quantistica descrive la natura a livello di dimensioni atomiche ed è alla base della teoria della microelettronica, dei semiconduttori e delle tecnologie fotoniche. La teoria dell’informazione invece si occupa di informazioni e stabilisce un quadro di come queste debbano essere processate e comunicate in modo efficiente. L’unione di queste due discipline porta a quella che oggi viene chiamata Quantum Information Science (QIS).

L’articolo non è volutamente impostato sul formalismo matematico, ma si pone l’obiettivo di dare a tutti una panoramica dello stato dell’arte di questa tematica.

 

Perche’ le mele?

La mela e il concetto d’informazione sono da sempre intimamente correlate. Nella storia recente, Alan Turing, uno dei padri dell’informatica, ideatore della “Macchina di Turing” e precursore di tutti gli studi sull’intelligenza artificiale, si suicidò nel 1954 mordendo una mela avvelenata, in tono col proprio carattere eccentrico e prendendo spunto dalla fiaba di Biancaneve da lui apprezzata fin da bambino. Come tributo ad Alan Turing, la mela morsa divenne il simbolo di Apple, una delle più note case produttrici al mondo di sistemi operativi, personal computer, software e multimedia, con sede a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley. Il nome Apple, tuttavia pose un problema legale alla società di Cupertino, che nel 1989 fu querelata per violazione dei diritti sul copyright dalla casa discografica del celeberrimo gruppo musicale dei Beatles, la “Apple Records”, anch’essa emblema di un’informazione musicale che cambiò il corso della musica.

Partendo dall’inizio, vi è innanzitutto l’associazione alla mela biblica, simbolo della conoscenza in quanto, pare contenesse, l’informazione del bene e del male. Successivamente Isaac Newton si ritrovò ad aver a che fare con una mela in caduta da un albero: un evento già osservato infinite volte, ma per Newton fu la rivelazione sull’informazione relativa alle leggi che governano la gravitazione universale.

La meccanica di Newton, infatti, può prevedere con precisione straordinaria il movimento non solo dei pianeti, ma, in maniera perfettamente analoga, di un qualsiasi altro oggetto o sistema meccanico macroscopico, purché si conoscano esattamente le forze che agiscono sul sistema in questione, è possibile, infatti, sapere, con precisione arbitraria, in ogni istante posizione e velocità della mela che cade dall’albero.

Verso la fine del XIX secolo sembrava che l'edificio concettuale della fisica fosse ormai completato. Solo alcuni fenomeni, apparentemente marginali, erano al di fuori del quadro interpretativo della fisica classica, ma il convincimento di quasi tutti gli scienziati dell'epoca era che prima o poi anche questi trovassero un’interpretazione all'interno della fisica classica. Ma non fu così: nel mondo microscopico, a livello di atomi e particelle elementari, i comportamenti fisici erano assai bizzarri ed assolutamente inconcepibili per i nostri ragionamenti razionali dettati da un’evoluzione umana basata sul riscontro dei nostri sensi verso oggetti di dimensioni visibili.

Per meglio capire questi aspetti è sufficiente “entrare nella mela” e fare un viaggio ideale al suo interno, giù verso l’infinitamente piccolo, ossia passando per la sua struttura di catene molecolari, entrando negli atomi costituenti, sino ad incontrare la nube di elettroni che circonda il nucleo di ogni singolo atomo.

Sarà possibile stabilire la posizione e la velocità in ogni istante di un elettrone contenuto nella mela, come accadeva per la mela stessa? La risposta è negativa ed il motivo è semplice: se si illumina con luce solare o artificiale una mela per vedere dove essa si trovi, non c’è problema, perché questa non si muove, ma se, a scala sub-atomica, si cerca di illuminare un suo elettrone, anche con un solo fotone, l’impatto di quest’ultimo lo fa allontanar via; in altre parole: se si cerca di determinare l’informazione sulla posizione dell’elettrone, si perde l’informazione sulla sua velocità e viceversa.

Quanto appena esemplificato prende il nome di principio di indeterminazione di Heisemberg che recita appunto: “non è possibile conoscere simultaneamente la velocità e la posizione di una particella con certezza”. È fondamentale comprendere che questa condizione di indeterminismo non è dovuta a una conoscenza incompleta da parte dello sperimentatore dello stato in cui si trova il sistema fisico osservato, ma è da considerarsi una caratteristica intrinseca del sistema. Il principio di indeterminazione, seppur ammesso “obtorto collo” per via della naturale propensione dell’uomo ad avere certezze, è in qualche modo ancora accettato, ma, a livello sub-atomico accadono altri due fenomeni sconcertanti: il dualismo onda-particella e l’entanglement (1). Il primo stabilisce che, mentre nella fisica classica un corpo e un’onda sono due entità ben distinte, nel mondo sub-atomico, regolato dalla meccanica quantistica, le particelle elementari, come l'elettrone o il fotone, mostrano una duplice natura, sia corpuscolare che ondulatoria.

L’entanglement è invece un fenomeno ancor più inquietante della meccanica quantistica, anche perché è stato ampiamente dimostrato per via sperimentale, e consiste nel fatto che è possibile realizzare un sistema costituito da due particelle il cui stato quantico sia tale che, qualunque sia il valore di una certa proprietà osservabile assunto da una delle due particelle, il corrispondente valore assunto istantaneamente dall'altra particella sarà opposto al primo, anche qualora le particelle fossero separate da anni-luce di distanza. Ma la mela è anche informazione: quanti bit di informazione ci sono in una mela? La risposta è relativamente semplice: la meccanica quantistica limita il numero degli stati in cui le particelle della mela si possono trovare, perciò il numero di bit racchiusi in questo frutto è dato dal prodotto del suo numero di atomi moltiplicato per pochi stati possibili per ciascun atomo. Ne consegue un numero piuttosto grande, rappresentante qualche milione di miliardi di miliardi di “bit zero” e “bit uno”: questa è la mela!

Quando un sistema fisico, come appunto una mela, è dotato di energia finita ed è confinato in una regione finita di spazio, per le leggi della meccanica quantistica esso può esistere solo in un numero finito di stati e quindi può registrare una quantità finita d’informazione, ossia di bit. Per dirla con le celebri parole del fisico Rolf Landauer: “L’informazione è fisica”.

A questo punto sorge spontanea, almeno ai fisici e ai matematici, una seconda domanda: se la quantità di informazione che ogni bit della mela registra è sempre la stessa, è così anche per l’importanza dell’informazione registrata? Indubbiamente no! Un bit che ci dice che cosa ci sia in un certo posto nel DNA della mela è molto più importante di quello che ci informa sullo stato di agitazione termica di uno dei suoi atomi di carbonio.

Ma c’è un modo rigoroso, matematico, di quantificare l’importanza dell’informazione contenuta in un bit? La risposta è affermativa perché l’importanza di un bit può essere pesata in funzione di come il suo contenuto vada a cambiare il valore di altri bit attorno a sé. Ovviamente per condurre questo tipo di analisi, indipendentemente dal fatto che l’oggetto in questione sia una mela, oppure una rete di telecomunicazioni a crittografia quantistica (2), gli attuali metodi di computazione classici basati su “bit” divengono assolutamente inefficienti in termini di tempo e risorse. Occorre allora ricorrere alla computazione quantistica, basata sugli stessi strani effetti accennati a scala sub atomica nella mela, quali dualismo onda-particella, entanglement e registrazione dell’informazione espressa in qubit (quantum bit), i cui aspetti concettuali ed implementativi saranno oggetto della presente trattazione.

 

  1. Il termine viene a volte tradotto in italiano con “non separabilità” o “intreccio”

  2. La crittografia è il metodo per rendere un messaggio "incomprensibile" in modo da non poter essere decifrato da terzi non autorizzati a leggerlo. La c.q. utilizza le propietà della meccanica quantistica, quali il dualismo onda – particella e l’entanglement.

 

Cos’è un computer quantistico?

Spiegare cosa sia un computer quantistico senza ricorrere all’uso intensivo del formalismo matematico ad esso sotteso è una sfida intellettuale impegnativa. La ragione è che il computer quantistico funziona su fenomeni di pertinenza della meccanica quantistica che, come descritto in precedenza, è quanto di meno intuitivo per noi umani. Sostanzialmente, la meccanica quantistica si distingue in maniera radicale dalla meccanica classica, in quanto non esprime mai certezze, ma si limita a esprimere la probabilità di ottenere un dato risultato da una certa misurazione. Nel nostro mondo macroscopico la fisica classica fornisce certezze sulle misurazioni e sulle osservazioni che effettuiamo, ma quando scendiamo nel microcosmo (atomi, elettroni, fotoni ed altre particelle elementari), la fisica classica va in crisi e lascia spazio a quella quantistica, basata appunto sulla probabilità e mai sulla certezza.

La teoria quantistica, dunque, non ci dice mai se il valore è “1” oppure ”0”, ma descrive i sistemi come una sovrapposizione di stati diversi e prevede che il risultato di una misurazione non sia completamente arbitrario, ma sia incluso in un insieme di possibili valori: ciascuno di detti valori è abbinato a uno di tali stati ed è associato a una certa probabilità di presentarsi come risultato della misurazione. Un esempio semplice, ma di potente intuitività, è il seguente: se si guarda attraverso il vetro di una finestra, su di esso non si vede solo il paesaggio esterno, ma anche la propria immagine riflessa. La ragione di questo curioso aspetto è dovuta al fatto che la luce è costituita da fotoni, ossia particelle elementari soggette alle leggi della meccanica quantistica. Per quanto detto, ne consegue che i fotoni che colpiscono, dall’esterno o dall’interno, il vetro della finestra hanno una probabilità di attraversarlo, ma hanno anche una probabilità di venire riflessi. Queste probabilità determinano quindi una curiosa “sovrapposizione” di realtà, cosicché sul vetro, il paesaggio e il volto dell’osservatore coesistono allo stesso tempo nello stesso luogo. Possiamo quindi affermare che la sovrapposizione contiene tutti i possibili casi, ma non equivale ad alcuno di essi (fig.1).

Continuando con l'esempio, ad un certo punto l'osservatore deciderà di concentrarsi sul panorama esterno e farà questo mettendo a fuoco i propri occhi su una distanza maggiore, ossia egli deciderà una "misurazione" di ciò che più gli interessa, facendo "collassare" la precedente sovrapposizione d'immagini su di una precisa "soluzione" che è il panorama. Migrando questi concetti fondamentali al mondo dei computer possiamo ripetere un ragionamento analogo. Il computer “classico”, ad esempio quello impiegato per scrivere il presente articolo, appartiene ad una logica classica, dove le unità fondamentali dell’informazione, chiamati “bit” sono governati da certezze: si sa in ogni momento se un certo bit vale “0”, oppure “1” e in quale locazione di memoria esso è memorizzato. Nel computer “quantistico” tutto ciò non è possibile e, al posto dei “bit”, avremo dei “qubit”, contrazione di quantum bit, il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico, ovvero l'unità di informazione quantistica. In particolare una particella quantistica, eletrone, fotone, etc. ha una specie di dono dell’ubiquità, fatto questo paradossale per la meccanica classica. Su questo principio si basa il qubit l’informazione può essere sia 1 sia 0 allo stesso tempo.

Questi qubit sono rappresentati dagli stati di particelle elementari, come elettroni, fotoni, etc.

Si prenda ad esempio l’elettrone: a seconda se il proprio senso di rotazione su se stesso (detto spin) sia orario o antiorario, si dice che esso ha “spin giù” oppure “spin su”. Nel mondo classico, quindi nel dominio delle nostre dimensioni, una trottola che gira su se stessa o è “spin su”, oppure “spin giù”, mentre nel mondo quantistico lo spin può essere in uno stato di sovrapposizione, ossia in una qualsivoglia combinazione delle due direzioni, per esempio il 40% “spin su” e il 60% “spin giù”. L'intero sistema è, quindi, un aggregato incredibilmente complesso di sovrapposizioni di tutte le possibili combinazioni di spin di ciascuna particella.

Procedendo per l’analogia con l’esempio della sovrapposizione delle immagini sul vetro della finestra, a differenza di un bit classico che può solo contenere l’informazione “0” oppure “1”, il qubit può teoricamente contenere sovrapposti tutti i possibili stati compresi tra 0 e 1, ossia infiniti stati. Si sarebbe così tentati di concludere che un solo qubit, almeno in linea di principio, possa tranquillamente contenere una quantità d’informazione pari a tutto lo scibile umano. In termini pratici, però, non è così, perché interviene un altro poco intuitivo principio della meccanica quantistica: quando si effettua un’osservazione (misura) su un sistema quantistico che è in sovrapposizione di stati questo “collassa” su un solo preciso valore. Va tenuto presente, infatti, che l'esito della misurazione dello stato di un qubit può essere soltanto 0 oppure 1. Quindi, dalla misurazione di un qubit, è possibile ottenere la stessa quantità di informazione rappresentabile con un bit classico.

 

La potenza elaborativa di un computer quantistico

Ma se dalla misurazione di un qubit è possibile ottenere la stessa quantità di informazione rappresentabile con un bit classico, perché si afferma che un computer quantistico è enormemente più veloce e potente di un computer classico? La risposta si percepisce iniziando a confrontare la differenza tra i registri (3) di bit classici e quelli di qubit quantistici.

Si inizi col considerare un registro classico composto da 3 bit. Un registro a 3 bit classico può contenere esattamente “uno” degli 8 diversi numeri possibili: in altre parole esso può trovarsi in una delle otto possibili configurazioni 000, 001, 010, 011, 100, 101, 110, 111. Un registro quantistico composto da 3 qubit è in grado di contenere “tutti” gli 8 diversi numeri possibili contemporaneamente in una “sovrapposizione quantistica”. Il fatto che 8 numeri differenti possano essere fisicamente presenti in contemporanea nello stesso registro è una diretta conseguenza delle proprietà dei qubit e ha delle grandi implicazioni dal punto di vista della Teoria dell'Informazione. Se fossero aggiunti più qubit al registro, la sua capacità di memorizzare informazioni crescerebbe in maniera esponenziale: 4 qubit possono immagazzinare fino a 16 numeri allo stesso tempo, e in generale N qubit sono in grado di conservare 2N numeri contemporaneamente. Un registro di 265 qubit, composto essenzialmente di soli 265 atomi, sarebbe capace di memorizzare “tutti” i possibili 2265 valori! Per tentare di capire quant’è grande 2265 valori, ossia un numero seguito da settantanove zeri, è sufficiente sapere che il numero stimato degli atomi dell’intero universo è notevolmente inferiore al suddetto numero!

Quando si rende necessario eseguire un calcolo quantistico molto complesso, composto da molti passaggi e quindi più operazioni sui registri, il vero vantaggio del computer quantistico inizia a manifestarsi: quando un registro contiene una sovrapposizione di molti numeri differenti, infatti, un calcolatore quantistico è in grado di effettuare operazioni matematiche su tutti loro contemporaneamente, allo stesso costo in termini computazionali dell'operazione eseguita su uno solo dei numeri. E il risultato sarà a sua volta una sovrapposizione coerente di più numeri. In altre parole: è possibile eseguire un massiccio calcolo parallelo ad un costo computazionale irrisorio rispetto a quello richiesto dai computer classici, che avrebbero bisogno per compiere la stessa operazione di ripetere il calcolo 2N volte o di poter contare su 2N processori paralleli. Si evince che questa macroscopica differenza di potenzialità tra computer classico e computer quantistico risiede nell’altissimo grado di parallelizzazione di quest’ultimo per via del fenomeno quantistico della sovrapposizione degli stati. Per rendersi conto della potenza di un computer quantistico si può fare l’esempio del tempo necessario per fattorizzare un numero. Per “fattorizzare un numero” n si intende trovare un insieme di numeri tali che il loro prodotto dia il numero originario n. Attualmente, per fattorizzare un numero di 300 cifre con un computer “classico” occorrerebbero alcune decine di migliaia di anni, mentre con uno quantistico sarebbero sufficienti pochi secondi. Da questo esempio si evincono le potenzialità applicative del quantum computing: crittografia, intelligenza artificiale, scienza dei materiali, farmacologia, etc.

 

(3) Nei calcolatori elettronici un registro è una piccola parte di memoria utilizzata per velocizzare l'esecuzione dei programmi fornendo un accesso rapido ai valori usati più frequentemente

 

Applicazioni pratiche

 

GOOGLE E D-WAVES SYSTEMS: nasce il motore di ricerca quantistico

Il processore quantistico a 128 qubit realizzato da D Wave Systems, non è sfuggito ai Google Labs. Ne è scaturita subito una collaborazione che ha portato alla realizzazione di un algoritmo dalle prestazioni incredibili. Il colosso di Mountain View ha affermato che un primo esemplare sarebbe già stato prodotto ed usato. Google ha rivelato che, dopo tre anni di lavoro sugli algoritmi quantistici, e sfruttando i qubit di D Waves Systems, un nuovo algoritmo è in grado di riconoscere e catalogare in maniera del tutto automatica gli oggetti partendo da immagini fisse o in movimento. Basato sulle potenzialità di accelerazione promesse dall'algoritmo probabilistico noto come algoritmo di Grover, il lavoro degli ingegneri di Mountain View, sempre in coppia con D Waves, permetterebbe velocità di ricerca e classificazione mille volte più performanti di quelle eseguite su una potente architettura di computing tradizionale. Questo risultato consente ad un'ipotetica macchina di valutare, ad esempio, un oggetto tramite una telecamera e ricercare tutti gli oggetti simili a quello registrato, addirittura di visualizzare una parte di video e ritornare tutte le informazioni circa il titolo del film, gli attorI etc, oppure visionare le riprese di una telecamera che ha registrato un reato e fornire immediatamente i dati dell'indiziato!

 

Il teletrasporto fotonico: dalla fantascienza alle reali applicazioni

È opportuno citare anche le applicazioni di comunicazione quantistica ottica Terra - spazio, in particolare tra satelliti che potenzialmente potrebbero permettere comunicazioni quantistiche su scala globale. In questo modo si supererebbero i limiti attuali della trasmissione in fibra ottica attestati sul centinaio di chilometri. Il tutto è basato sul concetto di entanglement e teletrasporto fotonico. Tale fenomeno permette di ricreare in modo perfetto, in un punto diverso dello spazio, un qubit, ad esempio un fotone, il cui stato è sconosciuto a chi deve eseguire la trasmissione. In sostanza si trasporta lo stato quantistico del primo qubit su di un altro qubit, in modo che lo stato iniziale e quello finale siano uguali, pur riferendosi a qubit diversi.

Recentemente il Politecnico della California ha annunciato di avviare una serie di esperimenti sull'ipotesi di teletrasporto di oggetti inanimati. Come spesso accade, una tecnologia nata dall'immaginazione degli autori di fantascienza (il famoso teletrasporto della serie televisiva "Star Trek") si trasforma in un campo di studio della scienza e della tecnologia. Il principio del teletrasporto è già stato testato con successo su particelle elementari e successivamente su singoli atomi. Con l’esperimento del California Institute of Technology (Caltech) si vuole ora sperimentare il teletrasporto su oggetti “più complessi”. Gli esperimenti saranno condotti dallo scienziato Darrik Chang, che tenterà di teletrasportare alcune sfere di silicio del diametro di pochi nanometri. Il sistema di teletrasporto proposto da Chang si basa sull'utilizzo della luce laser. Una singola sfera di silicio contiene milioni di atomi. Se l'esperimento di Chang andasse bene, si aprirebbe un nuovo campo di studio sulla materia e l'ipotesi del teletrasporto potrebbe diventare in futuro una realtà della tecnologia.

 

 

Conclusioni

C’è oggi molto fermento sul tema della computazione e della comunicazione quantistica, sia a livello accademico, sia a livello di implementazione e commercializzazione di sistemi di telecomunicazione quantistica. Sebbene è qui impossibile riportare in modo esaustivo tutti gli attori coinvolti, a livello internazionale. Si segnalano i gruppi di Ginevra, Vienna, Erlangen, Monaco Cambridge, Waterloo, Singapore. Anche in Italia vi è un’intensa attività in ambito accademico, molto apprezzata a livello mondiale. Non a caso infatti IBM ha riconosciuto lo “IBM Faculty Award”, un premio legato a ricerche innovative nel campo dell'Informatica Quantistica e della Scienza dei Servizi alla Scuola Normale Superiore di Pisa e al Politecnico di Milano. Molto attivi anche i gruppi “Quantum Information Theory Group” presso l’università di Pavia, il “Quantum Optics Group” presso l’Università la Sapienza di Roma e l’Università di Padova. Per la parte commerciale legata alla crittografia quantistica, IdQuantique (Università di Ginevra) e MagiQ (New York) hanno entrambe in vendita un modello commerciale ormai stabile. Altre aziende, quali Toshiba e NEC, hanno progetti di sviluppo che potrebbero anche presto portare nuovi modelli sul mercato. Per l'Italia è da segnalare il laboratorio di ottica quantistica presso ELSAG (gruppo Finmeccanica) a Genova che conduce dal 2006 un progetto di ricerca e sviluppo in crittografia quantistica. Dinanzi a questa miriade di iniziative pratiche e teoriche si può ragionevolmente supporre che nel presente decennio (2011–2020) le computazioni e le comunicazioni quantistiche usciranno progressivamente dai laboratori per trovare concreta applicazione: gli operatori di telecomunicazioni dovranno quindi prestare grande attenzione a questa rivoluzione tecnologica epocale e ai conseguenti nuovi servizi a valore aggiunto che ne scaturiranno. In merito ad una previsione temporale più dettagliata sulla messa in campo delle reti quantistiche, si preferisce concludere l’articolo con una celebre ed ironica frase di uno dei padri della fisica quantistica Niels Bohr "Fare previsioni è molto difficile, soprattutto quando si tratta del futuro!" Tenendo invece conto che la presenza di questo articolo è come un pugno in un occhio all’interno della veste molto artistica ed umanistica di questa rivista, concludiamo con una celebre ed attualissima frase di Albert Einstein: “Perché questa stupenda scienza applicata che risparmia lavoro e rende la vita più facile ci porta così poca felicità? La risposta è semplice: perché non abbiamo ancora imparato a farne un uso assennato!” (da un discorso al California Institute of Technology, Pasadena, febbraio 1931). E noi aggiungiamo: dopo 80 anni, non abbiamo ancora imparato!

Figura 1

 

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Chiodi: sostegni alle imprese solo virtuali

“Nei prossimi giorni presenterò al Presidente D’Alfonso, nonché Vice Commissario alla ricostruzione, una risoluzione affinché  si impegni a chiedere al Governo nazionale la proroga delle misure emanate a sostegno delle imprese che hanno subito danni a causa del sisma”. Così il Consigliere Regionale Gianni Chiodi  che prosegue: “Da un anno il sistema produttivo ricadente nell’area del cratere  è in affanno e ritengo che le misure previste dal Governo non bastino a sostenere una rapida ripresa dell’economia.”  “I termini  per la sospensione delle tasse e dei mutui  – aggiunge Chiodi - non sono più sufficienti poiché la maggior parte delle aziende danneggiate non ha ancora avuto ristoro dei danni subiti  e, quindi, o sono ancora chiuse o hanno ripreso la loro attività  con bassi livelli produttivi. Mi sembra  che sino ad ora le aziende abbiano ricevuto un sostegno che definirei virtuale. Occorre pertanto che il Presidente D’Alfonso, in qualità di Vice Commissario alla ricostruzione,  prenda un impegno formale per ottenere una nuova serie di deroghe  e proroghe  dei benefici già concessi in modo da  dare ossigeno al mondo imprenditoriale che è, e sarà, il motore della ripresa economica dell’area del cratere. Se così non fosse, rischieremmo di avere gravi ripercussioni sui livelli occupazionali già messi a dura prova dalla crisi economica che attanaglia il nostro territorio da diverso tempo.” “ E’ ora di prendere coscienza – conclude Chiodi- che non c’è più tempo per sfogliare il libro dei sogni ma che è il momento di dedicarsi ai problemi reali delle imprese abruzzesi, che è necessario spendere tutte le energie per ottenere subito dal  Governo la certezza, con un impegno fermo e deciso, del prolungamento di tutti i termini dei benefici destinati alle imprese”.

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Analisi Arta, De Vincentiis: Campionamenti di luglio eccellenti in linea con quelli degli ultimi 7 anni

«Anche i risultati del mese di luglio ci forniscono un quadro delle acque del nostro mare più che eccellente. I campionamenti effettuati il 12 luglio mettono in evidenza in tutti i 4 punti di prelievo risultati ben al di sotto dei limiti legislativi, in perfetta linea con le analisi degli ultimi sette anni. La stagione estiva balneare può quindi proseguire in tutta sicurezza».

Lo dichiara l’assessore al Turismo Ernesto De Vincentiis, riferendosi alle ultime analisi che l’Agenzia regionale per la tutela ambientale ha eseguito per il mese di luglio.

Nello specifico, per quanto riguarda i valori di Enterococchi, che non devono superare 200 UFC/100 ml, nella zona della Foce di Fosso Mazzocco il risultato è <4 UFC/100 ml, in via Bradano <1, in via Leopardi <4, e nella zona a 100 metri a sud della foce del Fiume Saline <4 UFC; in merito al valore di escherichia coli, che non deve superare 500 MPN/100 ml, nella zona a 100 metri a sud la foce del Fiume Saline è di <10 MPN, <10 MPN nella zona antistante via Leopardi, <10 in via Bradano e <10 nella zona di Fosso Mazzocco.

«La qualità eccellente delle nostre acque -  afferma ancora De Vincentiis – unita all’attività di accoglienza professionale messa in campo quotidianamente dagli operatori balneari e turistici della città e alle iniziative di promozione e marketing territoriale che le associazioni di settore stanno portando avanti diventano un mix vincente per rendere Montesilvano competitiva ed attraente. L’associazione AlberghiaMo, infatti, proprio per promuovere l’immagine della nostra città ha realizzato due video, che dal loro lancio hanno ottenuto solo sul profilo Facebook della pagina istituzionale del Comune ben 200.000 visualizzazioni. Si tratta di “Montesilvano dall’alba al tramonto” che ripropone una giornata tipo che un turista può vivere in vacanza qui a Montesilvano e poi un’altra descrizione delle peculiarità del nostro territorio riprese con l’ausilio di un drone. Si tratta di iniziative bellissime possibili grazie alla volontà di cittadini attivi che per amore della città hanno messo in campo la loro creatività e le loro risorse».

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Bei, ok a progetti per piu’ di 1,2 miliardi in Italia

Via libera della Bei al finanziamento di tre progetti italiani nel settore energetico, per un totale di oltre 1,2 miliardi. Il board della Banca europea per gli investimenti ha accettato di finanziare con 1 miliardo il progetto 'Open Meter' promosso da E-Distribuzione Spa, che ha un valore totale di 2,3 miliardi. L'iniziativa riguarda la sostituzione del vecchio sistema di misurazione dell'elettricita' con uno piu' avanzato e moderno che vada a coprire l'intera area concessa a E-Distribuzione. Il secondo progetto ad aver ricevuto il via libera della Bei vale 190 milioni di euro, 95 dei quali arriveranno dalla Banca europea, e prevede la manutenzione e il potenziamento di un impianto idroelettrico gestito da Alperia in provincia di Bolzano. Riguarda invece la costruzione di cinque nuovi parchi eolici e la totale ricostruzione di altri tre il terzo progetto, promosso da E2I Energie Speciali Srl. La Bei non ha pero' ancora reso nota la portata economica dell'iniziativa, che riguardera' cinque regioni italiane: Abruzzo, Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia. Oltre a quelli italiani, la banca europea ha approvato il finanziamento di altri 60 progetti, per un totale di 12 miliardi di euro.

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Regione Abruzzo, 34 milioni per la banda ultra larga in 113 Comuni 

Centotredici comuni collegati, 34 milioni di investimento, fine dei lavori prevista nel 2020. Questi i numeri del progetto Banda Ultra Larga: la grande opera di instrastrutturazione per la connessone alla rete che il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso ha definito "l'acqua del terzo millennio" incontrando questa mattina all'Aquila i sindaci dei comuni interessati dai lavori. Dodici i comuni nei quali i lavori si sono già conclusi; 29 quelli in cui sono in corso di completamento le opere di realizzazione; 59 i comuni nei quali si stanno completando le procedure di appalto; 13 quelli in cui i lavori sono stati temporaneamente sospesi a causa di carenza di autorizzazioni o per motivi tecnici. Ai sindaci, D'Alfonso ha chiesto stamattina la massima collaborazione con la società Infratel Italia S.p.A. e con le ditte esecutrici dei lavori per il rilascio delle autorizzazioni urbanistiche. I lavori per la realizzazione della banda, che sono finanziati da PSR-FEASR Abruzzo 2007-13 e PAR-FSC Abruzzo 2007-13, prevedono la connessione cablata alla rete Internet fino ad uno di più punti di distribuzione, definiti "armadi", da dove un qualsiasi operatore telefonico privato può prelevare il segnale e distribuirlo in modalità "neutralità tecnologica (Wireless o fibra) con una capacità superiore ad almeno 30 Megabit per secondo. La Open Fiber è la società aggiudicataria della gara d'appalto e oggi c'è stato l'incontro con i sindaci degli ulteriori 192 comuni abruzzesi coinvolti nel grande progetto di Banda Ultralarga del valore complessivo di 99 milioni di euro finanziati con fondi PSR-FEASR Abruzzo 2014-20, POR-FESR Abruzzo 2014-20 e Delibera CIPE n. 65/2015. Il progetto verrà realizzato in 4 fasi operative suddivise ciascuna da una tempistica di 60 giorni l'una dall'altra. 

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Sanità, al via al trasferimento dei reparti dell’ospedale di Sulmona 

Sono in corso le verifiche per accertare, da parte dei servizi competenti della Asl, l'adeguatezza delle due strutture in cui saranno trasferiti, da una parte il centro di salute mentale e la neuropsichiatria infantile, dall'altra gli ambulatori dell'ala vecchia dell'ospedale di Sulmona. L'iter per accertare se gli edifici, in seguito all'ultimazione dei lavori di adeguamento, sono conformi a quanto richiesto dall'azienda sanitaria, e' scattato stamani con l'ispezione degli organi aziendali preposti al controllo. I locali presi in affitto sono situati entrambi nei pressi dell'ospedale. "Siamo ormai nella fase che prelude al trasferimento - spiega il manager della Asl Avezzano Sulmona L'Aquila, Rinaldo Tordera - che ci consentira' di dare un'adeguata sistemazione logistica alle diverse attivita' per migliorare la qualita' dei servizi e, soprattutto, per dare maggiore sicurezza a utenti e operatori sanitari. La questione degli ambulatori collocati nella vecchia ala inagibile, in particolare, era sul tappeto da anni, ma non era mai stata affrontata. Trasferire le attivita' in questo periodo e' piu' agevole sia per i pazienti sia per il personale perche' d'estate c'e' un fisiologico rallentamento del ritmo di lavoro". Si procedera' prima al trasferimento di Cim e neuropsichiatria infantile, probabilmente entro luglio e, a seguire, di quello degli ambulatori. Con la nuova sistemazione logistica ci sara' un netto beneficio per il Cim la cui sede, in via provvisoria, era ubicata in locali di proprieta' del Comune. La nuova struttura avra' tutti i requisiti rispondenti agli standard previsti dalla normativa. 

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Sono 766 le domande per il bando ‘Fare Centro’

Sono 766 le domande per il bando 'Fare Centro'. Il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, in un incontro con la stampa ha illustrato i principali risultati del bando per la ricollocazione di attivita' commerciali nei centri storici finanziato con i fondi del 4% della ricostruzione post-terremoto 2009. Lolli era affiancato dal direttore generale, Vincenzo Rivera. Tra il pubblico anche Alessandro Piccinini, assessore al Commercio in rappresentanza del Comune de L'AQUILA. "Questo bando non finisce qui, attualmente alle attivita' sono precluse intere zone - ha detto Lolli - Abbiamo gia' deciso che questo bando venga integrato. I 20 milioni che avevamo previsto vanno aumentati". "Sono per fare scorrere la graduatoria, quelli che hanno concorso e sono ammessi devono poter accedere al finanziamento", ha aggiunto. Nel dettaglio, sono 236 le domande per "il rientro delle attivita' economiche nei centri storici e nelle altre aree ammissibili" (linea A), 527 per "il trasferimento di attivita' gia' esistenti o l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali" (linea B), e infine 4 per "il processo di riqualificazione urbana" in via della Croce Rossa, nonche' favorire il rientro nei centri storici "degli ordini professionali, delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative" e "delle organizzazioni sindacali" (linea C)

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Incendio nel tratto montuoso della Marsica, le fiamme devastano il bosco

Un vasto incendio e' divampato nel pomeriggio nel tratto montuoso che da Collarmele passa per Pescina fino a Ortona de Marsi. Sul posto i vigili del fuoco di Avezzano con mezzi aerei e di terra per domare le fiamme che hanno gia' distrutto ettari di bosco. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso e sono rese difficoltose dal forte vento. 

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Macchina traccialinee si ribalta, ustionato operaio sulla Ss184

Un operaio e' rimasto gravemente ustionato a gambe e braccia mentre era al lavoro questa mattina ad Altino, in localita' Selva, lungo la statale 184 che conduce a Casoli. L'uomo, trasferito in elicottero all'ospedale di Chieti, e' stato ricoverato in codice rosso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Lanciano, intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco, la macchina traccialinee che l'operaio stava usando e' stata urtata da un'auto in transito a un incrocio durante una manovra. Il carrello a mano si e' rovesciato prendendo fuoco con tutto il suo contenuto di vernice, solventi e benzina. Due colleghi hanno cercato di far rialzare l'operaio, finito sotto il carrello. Anche la conducente dell'auto ha cercato di aiutare il ferito. Le fiamme si sono poi propagate allo spazio circostante, con fumo denso e acre. Il ferito e' dipendente di una ditta sub appaltatrice dell'Anas della provincia di Lecce. 

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Auto nel burrone, 94enne si lancia fuori durante la caduta e resta ferito

Era appena uscito di casa a bordo della sua Opel Corsa quando ha perso il controllo del mezzo che ha sfondato una ringhiera ed e' precipitato in un burrone di circa 60 metri. Il conducente, 94 anni, ha avuto la prontezza di aprire la portiera e lanciarsi, finendo la corsa su rovi e arbusti. E' accaduto a Torricella Peligna. L'uomo ha urlato per chiedere aiuto, sono arrivati i soccorsi; imbracato e trasferito sull'elicottero del 118 con il verricello, l'anziano, apparso lucido ai soccorritori, ha riportato un politrauma ed e' stato trasportato all'ospedale dell'Aquila.

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