Redazione Notizie D'Abruzzo

Cade dalla scala nel Pescarese, grave un 62enne

Un uomo di 62 anni e' ricoverato all'ospedale di Pescara per le lesioni riportate in seguito a un infortunio sul lavoro avvenuto a Penne. L'uomo si stava occupando dei lavori di manutenzione del tetto dell'azienda agricola di proprieta' del figlio, in contrada Villa Degna, quando ha perso l'equilibrio ed e' caduto da una scala facendo un volo di circa quattro metri. Subito soccorso, e' stato trasportato in ospedale dal 118, intervenuto con l'elicottero. E' ricoverato nel reparto di Neurochirurgia; i medici si sono riservati la prognosi. 

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Hotel Rigopiano, Chiavaroli: lavoriamo affinché certe cose non si ripetano

"Ci sono catastrofi naturali che accadono e purtroppo a Rigopiano non e' possibile tornare indietro, pero' e' possibile alzare lo sguardo e lavorare affinche' certe cose non si ripetano". Lo ha detto a Francavilla al Mare il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, sulla valanga che un mese fa, il 18 gennaio scorso, ha travolto la struttura turistica di Farindola uccidendo 29 persone.

Chiavaroli oggi ha partecipato a Francavilla all'incontro "Lo Stato e le vittime: dall'hotel Rigopiano alla sciagura di Campo Felice, passando per il lutto quotidiano del femminicidio". Quanto all'inchiesta giudiziaria aperta dalla Procura di Pescara, il sottosegretario si aspetta "che la giustizia faccia il suo corso, nel rispetto piu' totale del lavoro dei magistrati. Mi sono piaciute molto le dichiarazioni del procuratore aggiunto Tedeschini quando ha detto che questo e' il momento di fare silenzio e lavorare".

Chiavaroli ha fatto riferimento anche ad altre vicende accadute di recente in Abruzzo: "Negli ultimi tempi e' accaduto di tutto. La nostra comunita' e' stata pesantemente colpita - ha concluso Chiavaroli - e ha bisogno di trovare le energie per rialzarsi".

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Hotel Rigopiano, parla il viceministro Bubbico a un mese dalla tragedia

"A distanza di un mese dalla tragedia dell'Hotel Rigopiano che ha sconvolto una comunita' e l'intero Paese, il primo pensiero e' rivolto alle vittime e ai loro familiari. Con questi ultimi, nelle ore drammatiche dei soccorsi ho condiviso l'angoscia, la speranza, la disperazione e la rabbia di quelle ore drammatiche in cui i soccorritori hanno messo a rischio le loro vite, nel tentativo cocciuto, determinato, fiducioso, eroico, di salvarne altre". E' quanto ha detto il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, che nei giorni successivi alla tragedia di Rigopiano ha seguito di persona, minuto per minuto, dal Centro di coordinamento dei soccorsi allestito a Penne.

"Come fortemente voluto dal presidente Gentiloni e dal ministro dell'Interno, Minniti - spiega Bubbico - mi sono recato a Rigopiano nelle ore successive al disastro e sono rimasto nel Centro di coordinamento dei soccorsi nelle giornate e nelle notti in cui in ogni minuto si e' lavorato e si e' fatto ogni tentativo possibile per cercare di recuperare quelle vite che la valanga aveva travolto. Il segnale che il governo ha voluto dare in quelle ore terribili non era quello di un inutile protagonismo. Dovrebbe essere fin troppo chiaro che non c'e' nulla da mostrare ed esibire in una tragedia di quelle proporzioni. Il segnale, invece, era quello di una presenza costante, tangibile, operativa dello Stato, vicino a delle persone che in quel momento avevano bisogno che ci fosse una mobilitazione assoluta e tempestiva della macchina dei soccorsi e che fosse fatto oggi sforzo possibile per cercare di salvare vite. Cosi' e' stato. Nel momento dell'emergenza e' stato fatto ogni sforzo possibile, necessario, per affrontare una situazione molto critica, delicata e complessa".

Non sono, tuttavia, mancate le polemiche sui ritardi nei soccorsi e sulle responsabilità. "Non voglio ignorare le polemiche che ci sono state sui ritardi e sulle responsabilita' dell'accaduto. Comprendo la rabbia, lo sconcerto e il dolore di un genitore e di una famiglia che perde il proprio caro. Alle vittime e alle loro famiglie rivolgiamo la nostra solidarieta' e il piu' profondo rispetto, ma dobbiamo evitare in ogni modo di speculare sul dolore. Non possiamo affidarci ai giudizi sommari e alla ricerca frettolosa di capri espiatori, ma dobbiamo avere piena fiducia nel lavoro che la magistratura sta portando avanti. Saranno le inchieste a ricostruire i fatti e ad accertare eventuali ritardi e responsabilita'. Deve essere fatta chiarezza e non dobbiamo temere la verita' che, anzi, deve essere cercata e stabilita. Detto questo, pero', mi sento di dire con grande convinzione che il governo, tutte le forze e gli operatori impegnati nella gestione dell'emergenza e dei soccorsi, hanno compiuto un lavoro straordinario, enorme, con grande coraggio, professionalita' e generosita'. A tutte le forze di soccorso va il mio piu' profondo e sentito ringraziamento per aver agito in quelle ore con la determinazione e la voglia di fare ogni sforzo possibile per salvare delle vite. Hanno lavorato ininterrottamente in una situazione molto critica e pericolosa, in circostanze che rendevano oltremodo difficili e rischiosi i soccorsi".

La tragedia di Rigopiano si e' concatenata con i gravissimi danni provocati dai recenti terremoti. "Il governo, le istituzioni, sia nazionali che locali, come e' giusto e normale che sia - dice Bubbico - si sono assunte la responsabilita' di fronteggiare un'emergenza gravissima e di provvedere a ricostruire e mettere in sicurezza il territorio, per evitare che drammi simili si possano ripetere in futuro. Gia' nelle ore successive alla slavina di Rigopiano, in una situazione eccezionale in cui si e' verificata una concatenazione di eventi di crisi senza precedenti, il governo ha stanziato 30 milioni euro per affrontare le emergenze sui territori colpiti. Con il decreto milleproroghe vengono stanziati altri fondi per aiutare le zone colpite dal sisma e dalle calamita' a rialzarsi e a ricostruire. Viene confermata la sospensione fino a fine 2018 del pagamento delle rate dei mutui concessi per i Comuni colpiti dal sisma del 2012. Si sta lavorando per mettere in sicurezza le scuole, per snellire la burocrazie. Tutto questo per dire che, al di la' degli avvelenatori di pozzi, c'e' uno Stato che funziona e che, nonostante le difficolta' e le complessita' del momento, non si sottrae alla responsabilita' di intervenire con ogni mezzo e risorsa economica, umana, tecnologica, ordinamentale, per essere vicino ai propri cittadini, alle proprie comunità".

Un mese dopo la valanga, ricorda Bubbico "Abbiamo il dovere di ricordare, di chiedere l'accertamento delle responsabilita' e assicurare giustizia, ma riaffermiamo che, anche davanti a situazioni estreme e tragiche, come e' stata quella di Rigopiano, c'e' un Paese che sa reagire, una comunita' solida e forte, che mostra coraggio, generosita', determinazione, grande professionalita'. Per le vite travolte dalla slavina di Rigopiano, noi abbiamo il dovere di fare in modo che simili tragedie non si ripetano piu'. Dobbiamo ricostruire velocemente, mettere in sicurezza i territori, rendere piu' efficienti i sistemi di intervento, fare prevenzione, avere cura dell'ambiente con ogni mezzo e risorsa. Gli sforzi delle istituzioni stanno andando in questa direzione - conclude Bubbico - e vogliamo farlo sempre di piu' e nel miglior modo possibile"

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Consorzio Bonifica Sud, Amicone annuncia la riduzione dei canoni

La "Consulta agricola del Consorzio di Bonifica Sud", riunita ieri, nella sede di Pescara della Regione Abruzzo, ha deliberato la riduzione dei canoni consortili, aumentati nel 2016. All'incontro hanno partecipato l'assessore Dino Pepe, il commissario del Consorzio, Franco Amicone, e i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole.

"La giunta regionale, sin dall'insediamento, e' intervenuta con decisione sul risanamento del Consorzio di Bonifica Sud - ha sottolineato l'assessore Dino Pepe -. Il costante impegno della Regione, insieme alla puntuale gestione del Commissario Franco Amicone, in carica dal primo gennaio scorso, ha consentito di avviare la riduzione dei canoni consortili a partire dal 2017. Infatti - osserva Pepe - il contributo di 500.000 euro deliberato dalla Giunta nel 2016, e gia' pervenuto nelle casse dell'ente, e' stato determinante per venire incontro alle necessita' degli agricoltori locali, su cui sono gravati i costi degli aumenti dovuti alla difficile situazione del Consorzio. Questo importante intervento e' una risposta diretta alle richieste del mondo agricolo con un risparmio rilevante e tangibile sui costi annuali".

Il Commissario Amicone ha confermato che "gli aumenti operati nel 2016 saranno ridotti del 70% in 2 anni, al termine dei quali, verificata l'attuazione del piano di risanamento in via di elaborazione, sara' valutata, congiuntamente, la possibilita' di ulteriore riduzione".

 

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Montesilvano, convegno ecclesiale ‘Sognate anche voi questa Chiesa’

Famiglia, giovani e poveri, sono i temi centrali sui quali si confronteranno gli undici Vescovi dell'Abruzzo e del Molise e i circa 300 delegati di tutte le realtà territoriali della Chiesa locale. Il convegno ecclesiale "Sognate anche voi questa Chiesa" al via da oggi pomeriggio a Montesilvano nell'Hotel Adriatico, prevede due fasi: la prima con le analisi della realtà della famiglia, dei giovani e dei poveri d'Abruzzo e Molise, e la seconda incentrata sull'elaborazione di concrete proposte per risolvere i problemi reali della gente e rendere più efficace l'azione delle diocesi. Dopo la relazione del presidente della Ceam mons. Bruno Forte seguiranno i laboratori di approfondimento dei temi, domani sarà la volta dei sociologi Attilio Danese e Giulia Paola De Nicola, da anni impegnati nello studio dei fenomeni antropologici. Seguiranno le conclusioni con l'elenco delle proposte. Il rito religioso sarà officiato da monisignor Pietro Santoro, responsabile della pastorale giovanile per la Ceam. Con lui concelebreranno monsignor Bruno Forte, Diocesi Chieti-Vasto, monsignor Carlo Mario Bregantini, Diocesi Campobasso-Boiano, monsignor Camillo Cibotti, Diocesi Isernia-Venafro, monsignor Emidio Cipollone, Diocesi Lanciano-Ortona, monsignor Gianfranco De Luca, Diocesi Trivento, monsignor Giuseppe Petrocchi, Diocesi L'Aquila, monsignor Domenico Angelo Scotti, Diocesi Termoli, monsignor Michele Seccia, Diocesi Teramo, monsignor Angelo Spina, Diocesi Sulmona- Valva, monsignor Tommaso Valentinetti, Diocesi Pescara- Penne

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Il Prefetto di Pescara incontra gli uomini del Soccorso Alpino

Il prefetto di Pescara, Francesco Provolo, ha incontrato i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza della Stazione di Roccaraso, Lorenzo Gagliardi, maresciallo capo; l'appuntato scelto, Mauro Desideri, e l'appuntato Ivan Licciardello, tra i primi soccorritori a giungere sul luogo del disastro all'hotel Rigopiano di Farindola. Ai finanzieri, accompagnati dal comandante regionale, il generale Flavio Aniello, dai comandanti provinciali di L'Aquila e di Pescara, e dal comandante della Compagnia di Sumona, il prefetto ha voluto esprimere il proprio plauso per "la professionalita', il coraggio e l'abnegazione dimostrata nelle operazioni di soccorso".

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Zeman: Spero che la squadra riesca a seguirmi e a fare calcio

"Sono tornato perche' devo qualcosa al Pescara e spero che la squadra mi riesca a seguire e a giocare al calcio. Non voglio che questa squadra chiuda la stagione come la peggior squadra d'Europa. Vogliamo cercare di fare qualcosa di buono". Queste le prime parole di Zdenek Zeman nel corso della presentazione ufficiale da tecnico del Pescara. "Il ds Pavone - ha detto il presidente Daniele Sebastiani - ha chiamato il mister e quindi ci siamo incontrati. Ci abbiamo messo un minuto e mezzo per trovare l'accordo".

"Spero che la squadra riesca a seguirmi e a fare calcio, dobbiamo fare qualcosa in termini di punti. Ci sono 14 partite da giocare, e penso al presente ma anche al futuro. La salvezza e' difficile. Sono venuto a Pescara per lavorare, ci dobbiamo provare cercando di fare il meglio possibile", dice Zeman. E sui suoi detrattori: "I miei nemici dicono che sono finito? Lo devono dire per forza, anche per la mia eta'". Una battuta spetta anche al presidente Daniele Sebastiani: "Dobbiamo lavorare, ma spero che i giocatori non diventino troppo bravi perche' poi il presidente me li vende". Poi un giudizio sul materiale tecnico a disposizione: "Questa squadra puo' competere anche se la classifica dice una cosa diversa. Oddo? Non l'ho sentito. Ci sono stagioni che vanno bene e altre no. Lui non ha certo finito di allenare. Ai tifosi dico che la situazione e' brutta e loro non sono contenti, spero pero' ci daranno una mano durante la partita".

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Stato di agitazione dei Centri di Ricerca d’Abruzzo, appello dei sindacati per gli stipendi arretrati

Stato di agitazione dei Centri di Ricerca d'Abruzzo i cui dipendenti sono senza stipendio da mesi. La decisione, al termine dell'assemblea sindacale di Cotir, Crab e Crivea, insieme con le organizzazioni sindacali di categoria Flai, Fai e Uila, Filctem Cgil, Femca E Uiltec, e le rispettive confederazioni regionali di Cgil, Cisl e Uil. Al Presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, all'Assessore, Dino Pepe, e ai Dirigenti, si chiede di "assumersi la responsabilita' di atti che incidono sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Gli impegni assunti con la firma dell'intesa del 27 gennaio scorso devono essere rispettati! I lavoratori e le organizzazione sindacati hanno deciso di intraprendere, lunedi' prossimo, le opportune iniziative di lotta e la proclamazione dello stato di agitazione, nel caso in cui, nelle prossime ore, non ci sara' un riscontro sull'erogazione del Fondo 2016 stanziato in favore dei Centri di Ricerca, se non saranno adottati atti concreti per l'uscita dalla procedura di liquidazione, e continuera' il permanere di inadempimenti sull'accordo".

"L'Accordo sottoscritto con il Collegio dei liquidatori ha come obiettivo la salvaguardia i posti di lavoro e l'attivita' di ricerca e sviluppo svolta dai tre Centri ma la Regione deve dimostrare la volonta' politica di investire sul nuovo ed unico Centro regionale come un punto di riferimento nel mondo della ricerca e dello sviluppo nel settore dell'agroindustria, agroalimentare e ambientale, attraverso atti concreti nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. Ci auguriamo che in queste ore la Regione paghi lo stipendio ai cinquanta dipendenti dei tre Centri. Un primo passo verso il superamento dello stato di liquidazione e arrivare alla fine di questo lungo processo di riordino".

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Discarica di Bussi, in Appello riconosciuto l’inquinamento ambientale colposo

La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato, con pene variabili tra i tre e i due anni, 10 dei 19 imputati nell'ambito del processo per la mega discarica dei veleni industriali di Bussi. In particolare, il collegio, presieduto dal giudice Luigi Antonio Catelli (relatrice e giudice a latere Armanda Servino) ha riconosciuto la sussistenza dell'avvelenamento delle acque, ma colposo e, per quanto riguarda il disastro ambientale, anch'esso colposo, ha riconosciuto alcune aggravanti interrompendo di fatto la prescrizione del reato.

Il 19 dicembre 2014, la Corte d'Assise di Chieti aveva assolto i 19 imputati - ex dirigenti e tecnici legati alla Montedison - perche' il fatto non sussiste, dal reato di avvelenamento delle acque e dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per il reato di disastro ambientale, derubricato da doloso in colposo. Tre anni di reclusione sono stati inflitti a Carlo Cogliati, amministratore delegato pro tempore di Ausimont, Maurilio Auguggi, Leonardo Capogrosso, coordinatore dei responsabili dei servizi Pas degli stabilimenti facenti capo alla Montedison-Ausimont di Milano, Salvatore Boncoraglio, responsabile Protezione ambientale e sicurezza della sede centrale di Milano. Due anni, invece, per Nicola Sebastiani, Angelo Domenico Alleva, Nazareno Santini, direttore dlelo stabilimento dal 1985 al 1992, Luigi Guarracino, Carlo Vasallo, direttore dello stabilimento di Bussi dal '92 al '97 e Giancarlo Morelli.

La Corte ha stabilito una provvisionale per risarcimento dei danni di circa 4 miliardi di euro. La Procura Generale si era allineata alle richieste di condanna (180 anni di carcere in tutto) invocate nel processo di primo grado dai pm di Pescara, Annarita Mantini e Giuseppe Bellelli che firmarono l'inchiesta. L'area fu subito definita come la piu' grande discarica inquinata d'Europa.  Il Forum abruzzese dell'acqua ricorda che il processo di bonifica, pur attivato nel 2004, non e' stato mai eseguito. Poi, nel 2007, sono arrivati i sequestri delle discariche, prima Tremonti, lungo il fiume Pescara, e poi 2A e due 2B lungo il fiume Tirino, tra stabilimento e paese.

Assoluzione per Guido Angiolini (amministratore di Montedison dal 2001 al 2003) perche' il fatto non sussiste. Giudicato inammissibile il ricorso della procura per Maurizio Piazzardi (perito chimico) mentre un altro imputato, Vincenzo Santamato (direttore Ausimont), nel frattempo e' deceduto

I commenti

"Non commento le sentenze. Credo che la magistratura faccia bene il proprio mestiere. Quello che mi interessa e' focalizzare l'attenzione sulle bonifiche che dobbiamo continuare a fare. E' giusto punire chi ha sbagliato e inquinato". Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti commenta cosi' la sentenza della Corte d'Assise dell'Aquila che ha riconosciuto il reato di avvelenamento colposo delle acque causato dalla discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino. "Lo dico forte di un provvedimento che abbiamo fatto in questa legislatura, che trovo forse il piu' importante, l'introduzione degli ecoreati. Noi un segnale preciso in questo Paese lo abbiamo dato: chi inquina non e' che paga, chi inquina va in galera. E la magistratura fa bene a fare tutto il percorso per punire chi ha inquinato, se ha inquinato. Da parte mia dico avanti con le bonifiche", ha aggiunto il ministro a margine di un convegno alla Spezia organizzato dal Comune sul tema del cambiamento climatico e dell'economia circolare.

Il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale dell'Abruzzo Mario Mazzocca e l'assessore Silvio Paolucci, a nome di tutta la Giunta regionale abruzzese,"esprimono grande soddisfazione per l'esito dell'appello del processo sul disastro ambientale di Bussi sul Tirino". La sentenza della corte d'assise d'appello ha dell'Aquila ha completamente ribaltato la decisione dell'omologa corte di Chieti e oltre a riconoscere la responsabilità penale per il disastro nella forma colposa aggravata e la sussistenza dell'avvelenamento delle acque nella forma pure colposa, condanna gli imputati al risarcimento del danno ed al ripristino ambientale. La Regione Abruzzo era costituita parte civile ed appellante, rappresentata dall'avvocatura dello Stato, presente in giudizio con l'avvocato Cristina Gerardis, anche direttrice generale dell'ente, e con l'avvocato Generoso Di Leo, dell'Avvocatura Distrettuale dell'Aquila. "La sola provvisionale, su una richiesta risarcitoria di mezzo miliardo di euro, è nell'immediato di 500.000 euro. Risorse che, una volta ottenute mediante l'azione civile da attivarsi con la massima sollecitudine, potranno essere utilizzate a vantaggio del territorio regionale, in primis per una approfondita indagine epidemiologica e certamente nel settore della salute dei cittadini, danneggiata dalle condotte di reato accertate nel processo. "Crediamo sia stato svolto un eccellente lavoro: avremo cura del prosieguo delle iniziative giudiziali ed amministrative che potranno portare risultati concreti per il nostro territorio". Secondo l'avvocato Cristina Gerardis questa sentenza mette a fuoco il principio secondo il quale i cittadini hanno diritto a vivere in un ambiente sano e che l'ambiente e la salute sono valori primari: "la Regione Abruzzo, con lo strumento offerto da questa sentenza, potrà contare su risorse utili per monitorare l'ambiente e la salute dei cittadini".

"La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha emesso una sentenza nella quale sostanzialmente riconosce la verita' storica di entrambi i reati: sia l'avvelenamento delle acque sia il disastro ambientale riqualificandoli in fatti di colpa": cosi' il Wwf commenta, in una nota, la sentenza. "Dopo due anni di lavoro e di assoluta fiducia nella giustizia possiamo dire che anche i reati ambientali possono trovare un giusto accertamento di verita'" dichiara l'avvocato Tommaso Navarra che ha rappresentato il Wwf. "E' stato compiuto un passo avanti importante nell'accertamento della verita', ma l'obiettivo finale resta la bonifica del territorio e l'applicazione del sacrosanto principio del chi ha inquinato paghi" aggiunge Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo che ha seguito il processo per il Wwf Italia. "L'affermazione di responsabilita' ha portato anche alla condanna al risarcimento del danno, da quantificare in separata sede, nonche' alla condanna a varie provvisionali per oltre tre milioni - si legge ancora nella nota del Wwf - Un milione di euro in favore dell'Ato, 500mila euro in favore della Regione Abruzzo, 200mila euro in favore di tutti i Comuni, 10mila euro in favore del Wwf Italia e di Legambiente, 5mila euro in favore delle restanti associazioni ambientaliste che si erano costituite parte civile".

 "E' una grande sentenza perche' dimostra la giustezza delle nostre tesi: i fatti ci sono, e' stato riconosciuto l'avvelenamento delle falde acquifere". Lo ha detto l'avvocato dello Stato, Cristina Gerardis

"Dopo quanto accaduto in fase di udienza preliminare e in primo grado questa sentenza di appello almeno ristabilisce la verita' su fatti di inaudita gravita' che hanno riguardato la qualita' della vita di 700.000 persone". E' il commento di Augusto De Sanctis, attivista del Forum H2O, sulla sentenza. "Le pene sono miti a cui si aggiunge il condono con contorno di prescrizione - dichiara - a testimonianza su come le leggi nel nostro Paese considerino la tutela dell'ambiente e la difesa della salute. Comunque la vera giustizia per noi e' la bonifica, il nostro territorio deve essere risanato fino in fondo subito e risarcito per i danni subiti, come prevede la sentenza. Non possiamo aspettare un minuto di piu', nella Val Pescara e' un disastro con i pesci al mercurio. Una vergogna internazionale che deve finire. Questa sentenza puo' aiutarci senz'altro"

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Il Dog Village di Montesilvano case history al Congresso Internazionale del Benessere Animale di Tunisi

«Il caso del Dog Village di Montesilvano verrà illustrato come modello virtuoso, da esportare nel mondo, nell’ambito del Congresso Internazionale incentrato sul Benessere Animale e organizzato dalla Scuola nazionale di medicina veterinaria di Sidi Thabet, a Tuinisi». Lo annuncia l’assessore al Benessere Animale, Deborah Comardi che specifica: «Ancora una volta il rifugio per animali della nostra città ha ospitato una delegazione proveniente dall’estero che ha voluto osservare da vicino la struttura, prendendola ad esempio come modello da esportare. Dopo che questa estate,  Ouajdi Souilem, professore di fisiologia e welfare animale della Scuola nazionale di Veterinaria di Tunisi, accompagnato da Paolo Dalla Villa, responsabile laboratorio relazione uomo-animale e benessere animale e Giacomo Migliorati, responsabile Centro di Collaborazione OIE (World Organisation for Animal Health) per il Benessere animale, entrambi dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” di Teramo, avevano visitato il Dog Village, ora l’università di Tunisi ha scelto Montesilvano come caso studio nel corso di un appuntamento scientifico internazionale».

Dal 23 al 25 marzo, infatti, la dottoressa Monica Forese, medico veterinario, in visita ieri al Dog Village, parteciperà come relatrice al convegno che si terrà a Tunisi, proprio per descrivere le best practice della struttura.

«Questo -  ha spiegato la dottoressa Forese -  non è un semplice canile, dove gli animali vengono nutriti e accuditi. Qui i cani circolano liberamente, interagendo tra loro e con le persone senza alcuna difficoltà. Segnale che il loro benessere viene garantito nella sua totalità».

Grandissima soddisfazione è stata espressa da Carmelita Bellini, presidente del Dog Village che ha commentato questo nuovo traguardo, come «il riconoscimento degli sforzi e dell’impegno di tutti i volontari e delle persone che lavorano intorno a questa struttura».

«Il Dog Village è ormai sempre più modello di riferimento a livello internazionale, tanto che nei mesi scorsi -  ricorda ancora la Comardi – anche una delegazione proveniente dal Belgio e dalla Serbia, ha visitato il canile per analizzarne le modalità di organizzazione, perfettamente rispondenti ai criteri di rispetto e di garanzia del benessere animale. È una enorme soddisfazione per la città poter contare su una struttura, al centro del contesto urbano, e con standard qualitativi che stanno facendo scuola a livello internazionale».

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