Redazione Notizie D'Abruzzo

Il Comune celebra il Giorno della Shoah con la seconda edizione de “La pellicola della memoria”

Seconda edizione per la “Pellicola della Memoria”. Venerdì 27 gennaio il Comune di Montesilvano terrà una giornata di approfondimento, dedicata agli studenti delle scuole superiori in occasione del Giorno della Memoria.

A partire dalle 10:30 nell’Aula Magna del Liceo Scientifico C. D’Ascanio, lo storico e politologo Camillo Chiarieri analizzerà il dramma della Shoah, sviscerando questo difficile periodo storico soffermandosi sulle ragioni politologiche alla sua base, avvalendosi del supporto di scene tratte dai più celebri film sulla Shoah.

L’olocausto verrà suddiviso in 4 fasi differenti: l’antisemitismo, la deportazione, lo sterminio e la liberazione. Un ulteriore approfondimento verrà dedicato alle figure degli ufficiali nazisti e delle loro personalità. I 5 momenti saranno arricchiti da altrettanti momenti musicali, grazie alla band del Liceo Scientifico D’Ascanio.

«La prima edizione -  ha dichiarato l’assessore alla cultura Ottavio De Martinis -  ha avuto un ottimo riscontro. I ragazzi hanno seguito con attenzione l’analisi di Camillo Chiarieri che ha saputo spiegare loro con pathos gli aspetti più oscuri di questo dramma della nostra storia. L’ausilio delle pellicole cinematografiche riesce ad attirare ancor di più l’attenzione degli studenti. Abbiamo voluto dunque riproporre questo format, convinti dell’importanza per la formazione dei nostri ragazzi di giornate come quella che si svolgeranno venerdì -  dice ancora De Martinis. Le giovani generazioni devono conoscere questi drammatici fatti, per non ripetere oggi e in futuro questi grandi errori ed orrori del passato».

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Hotel Rigopiano, i due fidanzati ascoltati dai Carabinieri

Sono appena usciti dal Comando provinciale dei carabinieri di PescaraGiorgia Galassi e Vincenzo Forti, i due fidanzati superstiti della tragedia di Rigopiano. I ragazzi sono stati ascoltati per oltre 5 ore dal maggiore dei carabinieri Massimiliano di Pietro, comandante del Nucleo investigativo, e dal tenente colonnello dei carabinieri forestale, Annamaria Angelozzi. A quanto appreso, i due fidanzati stanno abbastanza bene. Davanti agli investigatori avrebbero ricostruito tutti i fatti precedenti alla slavina che la scorsa settimana ha travolto l'hotel Rigopiano di Farindola

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Hotel Rigopiano, la mail d’allerta arrivata quando gli uffici della Regione erano evacuati

La mail d'allerta delle 13,57 del 18 gennaio spedita dal direttore dell'hotel Rigopiano a tutti gli enti interessati non e' stata vista dai funzionari della Regione Abruzzo per il semplice motivo che tutti gli uffici regionali erano stati evacuati per le scosse di terremoto. E' quanto si apprende da fonti giudiziarie. Dopo la seconda scossa delle 11,14 i dirigenti della Regione avevano autorizzato l'evacuazione degli uffici sia all'Aquila che a Pescara. Quindi i locali erano chiusi. A quanto si e' appreso, solo ieri la Regione ha avuto coscienza di aver ricevuto quella missiva nella quale si chiedeva lo sgombero di Rigopiano

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De Micheli: i soldi ci sono

Il governo sta studiando "soluzioni concrete" per accelerare l'utilizzo delle risorse per la ricostruzione post-terremoto garantendo rapidità e trasparenza: "i soldi ci sono. Ci dobbiamo concentrare ora sulla rapidità per spenderli". Lo ha detto il sottosegretario al Tesoro Paola De Micheli, con delega sul terremoto. I 30 milioni stanziati all'ultimo Cdm dopo il sisma dei giorni scorsi che ha provocato la tragica slavina sull'hotel di Rigopiano, "sono di prima emergenza. E se ci sarà bisogno di più il Fondo per le emergenze nazionali è assolutamente capiente", afferma De Micheli, senza sbilanciarsi sull'entità dell'intervento. "Le risorse per la ricostruzione le stanzieremo quando avremo chiara l'entità dei danni aggiuntivi. Ma mi deve credere - ribadisce - le norme in vigore confermano che i soldi ci sono per intervenire. Ci dobbiamo concentrare ora sulla rapidità per spenderli". Sulle polemiche per la ricostruzione post-sima del 24 agosto scorso, De Micheli conferma che "ci sono e sono oltre i 7 mld nel pluriennale". Ma resta sul tavolo l necessità di conciliare le istanze inderogabili della trasparenza e della rapidità. "E' quello sul quale stiamo lavorando in queste ore" sottolinea. E questo perché "mentre le procedure per le ricostruzioni private sono già state testate positivamente su altri terremoti occorre accelerare quelle per le ricostruzioni pubbliche, soggette a codice degli appalti".

De Micheli spiega infatti che "esiste già una norma nel codice che consente in emergenza procedure semplificate, ma dobbiamo renderla ancora più utilizzabile per le amministrazioni e soprattutto per chi personalmente si assume le responsabilità potenziando al massimo la trasparenza. Il perimetro di azione è questo". Ma, avverte, "occorre essere però realisti. Le continue scosse sopra la magnitudo 5 ci obbligano a rifare molte verifiche di agibilità spesso su immobili già verificati nei 2 precedenti sismi (agosto ed ottobre 2016). Possiamo aumentare il numero di squadre di certificatori, ma per fare bene le verifiche hanno bisogno comunque di qualche tempo e ora qui territori sono sotto la neve". Sulla necessità di superare le strozzature burocratiche e lavorare tutti insieme per risollevare le zone colpite, il sottosegretario spiega che si useranno anche "gli insegnamenti delle gestioni dei terremoti passati, seppur molto differenti da quelli del centro Italia. Sia per affrontare la questione delle responsabilità, stazioni appaltanti, sia nelle modalità, gare, affidamenti diretti. Il passato ci dice che non tutti possono appaltare perché si disperdono energie, risorse e tempo, e che non tutte le procedure tutelano le responsabilità di chi le attua e garantiscono la trasparenza necessaria. Stiamo studiando soluzioni concrete che stiano dentro a questi confini, imparando dal passato". Quanto al tema della messa in sicurezza delle zone a rischio e della richiesta di flessibilità all'Ue, in questi 3 anni "abbiamo stanziato risorse che non sono ancora utilizzate. Non abbiamo chiesto flessibilità per questo all'Europa, la vogliamo per ricostruire", spiega. Ma, aggiunge, "chiediamo a tutti i soggetti istituzionali di predisporre tutti i progetti necessari per intervenire".

Nell'ultima legge di bilancio, ricorda, "abbiamo ulteriormente rafforzato le dotazioni finanziarie predisponendo": un super fondo per la prevenzione strutturale del Paese con 47,5 mld di euro per gli anni 2017-2032; 7 mld per i terremoti del centro Italia; 9,8 mld contro il dissesto idrogeologico; 11,6 mld di incentivi ai privati per ristrutturazioni antisismiche e di efficienza energetica.

 

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Precipita elicottero del 118 nell’Aquilano

ono tutti morti i sei a bordo dell'elicottero del 118 precipitato nella tarda mattinata in un canalone nei pressi di Campo Felice. Lo apprende l'AGI da fonti dello stesso 118. L'elicottero era impegnato in un'operazione di soccorso di uno sciatore.

Alcuni dei soccorritori hanno cominciato la discesa con delle barelle e da quanto appreso dovrebbero portare a valle i primi corpi dei deceduti nell'incidente. L'impatto dell'elicottero del 118 contro il Monte Cefalone e' stato terribile. Secondo quanto spiegato dai Carabinieri Forestali in quota c'e' una pendenza vicina al 100% e il suolo e' inclinato di 45 gradi.

I rottami del velivolo - un AW 139 - sono stati localizzati in un canalone nei pressi di Casamaina, in territorio di Lucoli. Le vittime sono i cinque componenti dell'equipaggio e lo stesso sciatore che era stato soccorso e portato a bordo. L'incidente mentre l'elicottero era sulla via del ritorno, diretto all'ospedale di L'Aquila dove era previsto il trasferimento dello sciatore soccorso. Ancora tutte da accertare le cause della tragedia. Sembrerebbe che il velivolo sia precipitato da un'altezza di 600 metri, forse perche' finito contro un cavo sospeso oppure per un guasto meccanico. In zona c'era fitta nebbia e anche questo potrebbe aver avuto un ruolo chiave nell'accaduto. Si parla di un forte boato, ma questo potrebbe essere stato conseguenza dell'impatto contro il suolo. Sul posto stanno convergendo, sci ai piedi, diverse squadre di soccorritori, compreso un gruppo di quelli che in questi giorni sono impegnati nelle ricerche all'hotel Rigopiano, a Farindola. In supporto anche maestri di sci di Campo Felice.

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E' precipitato l'elicottero del 118 impegnato in un'operazione di soccorso su una pista da sci a Campo Felice, nell'aquilano: la carcassa è stata individuata - spiega il soccorso alpino - sotto dei salti di roccia. Si trova in una posizione difficile da raggiungere. Sul posto, al momento dell'incidente, una fitta nebbia che ha costretto i soccorsi a utilizzare gli infrarossi per localizzare l'elicottero e che ora sta anche rendendo difficoltose le operazioni sul posto. Non si conoscono quindi al momento le condizioni delle sei persone che erano a bordo. Sul posto sono intervenute tre squadre del Cnsas, da Rieti, L'Aquila e Roma e i vigili del fuoco che stanno conducendo congiuntamente le operazioni di soccorso. Inviati anche medici del 118.

I maestri di sci di Campo Felice e Ovindoli si sono attivati subito dopo la notizia dell'elicottero del 118 precipitato nella zona. "I maestri di sci si sono messi a disposizione dei soccorritori - ha riferito il presidente del collegio regionale Abruzzo maestri di sci, Francesco Di Donato, anche sindaco di Roccaraso - con ogni mezzo e con le pelli di foca. La zona e' impervia e ci sono alti cumuli di neve"

L'Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo ha aperto un'inchiesta sulla vicenda dell'Elicottero caduto nei pressi del laghetto di Campo Felice, nell'aquilano. L'Agenzia - che ha competenza specifica sugli incidenti aerei - ha gia' disposto l'invio di un proprio ispettore sul luogo dell'incidente.

L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) - e' scritto in una nota - "ha aperto un'inchiesta di sicurezza sull'incidente che, oggi 24 gennaio, intorno alle 12.15 locali, ha coinvolto l'elicottero AW139 marche EC-KJT, in prossimita' del Laghetto di Campo Felice, in provincia dell'Aquila". L'elicottero, "con sei persone a bordo, stava rientrando dopo aver soccorso una persona infortunata". L'Agenzia - conclude la nota - ha disposto l'invio di un team investigativo nella zona dell'evento, resa decisamente impervia anche dalle condizioni meteorologiche avverse".

Il magistrato titolare dell'inchiesta sullo schianto dell'elicottero del 118, Simonetta Ciccarelli, ha dato ordine di acquisire quanto piu' possibile immagini del relitto e del luogo dell'incidente. Una squadra di tre vigili del Fuoco e' partita a piedi avvicinandosi e cerchera' di far partire un drone munito di telecamera e a farlo avvicinare ai rottami. Ci sono dei dubbi che si possa portare a termine l'operazione con successo a causa delle forti raffiche di vento che imperversano sulla zona, e anche per la nebbia.

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Un elicottero del 118 e' precipitato tra L'Aquila e Campo Felice.  Si trattava di un normale volo di soccorso. Il velivolo non era infatti impegnato ne' per l'emergenza maltempo ne' per quella relativa al terremoto. Non faceva inoltre parte degli elicotteri che in questi giorni sono impegnati sulla valanga che ha travolto l'hotel Rigopiano.

L'elicottero e' caduto a circa un chilometro dalle piste da sci di Campo Felice. Lo riferisce Mauro Cordeschi, direttore degli impianti di Campo Imperatore, che ha raggiunto la zona coi soccorsi. ''I soccorsi sono arrivati, si vede solo una macchia nera - riferisce - ma non e' una bella situazione a vedersi''. L'elicottero del 118 si trova a mezza costa sulla ripida montagna.

L'incidente e' avvenuto in una zona fortemente innevata e montuosa a circa 1600 metri di quota in corrispondenza del km 14 della strada statale 696. Sul posto ci sono autopattuglie della Polizia, dei Carabinieri, numerosi mezzi dell'esercito tra cui anche un "bruco", autoambulanze, mezzi dell'Anas che contribuiscono a tenere la strada pulita. Il luogo si trova a poche centinaia di metri dall'Hotel La Vecchia Miniera.

Il cielo, dove e' caduto l'elicottero del 118 in fase di soccorso per un incidente sulle piste di sci, e' coperto. Il vento e' moderato e la temperatura tra -2 e un grado

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Coldiretti,a 5 mesi pronte 77 stalle su 635 previste

A 5 mesi dalle prime scosse di terremoto sono state montate solo 77 delle 635 stalle mobili previste, appena il 12 per cento, con la percentuale di realizzazione che pero' scende addirittura nelle Marche allo 0,5 per cento delle strutture completate. A denunciarlo e' la Coldiretti nel tracciare un bilancio nelle campagne delle aree colpite dal sisma iniziato il 24 agosto scorso che ha devastato i territori di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo dove sono peraltro aumentate le esigenze con gli ultimi crolli. Un inaccettabile ritardo che ha fatto salire a piu' di mille il conto degli animali morti, feriti e abortiti nelle zone terremotate - spiega la Coldiretti - con gli allevatori che non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire, o nelle strutture pericolanti che stanno cedendo sotto il peso della neve e delle nuove scosse, mentre si e' dimezzata la produzione di latte. Ai danni materiali e alla perdita di vite umane si somma dunque una vera e propria strage di bestiame in una situazione in cui solo nelle Marche - denuncia la Coldiretti - si contano seicento mucche e cinquemila pecore al freddo nelle neve senza ripari, per i ritardi accumulati, aggravati dal maltempo. E' in atto una corsa contro il tempo - sottolinea la Coldiretti - con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni dove occorre garantire l'operativita' degli impianti di mungitura e abbeveraggio ma anche la consegna dei mangimi fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri. Operazioni faticose rese possibili da una estesa rete di solidarieta' degli allevatori italiani anche grazie - continua la Coldiretti - alla collaborazione dell'esercito e della protezione civile. Sotto il coordinamento di una apposita task force sono state avviate dalla Coldiretti numerose iniziative assieme all'Associazione Italiana Allevatori e ai Consorzi Agrari che hanno consentito anche la consegna di mangiatoie, mangimi, fieno, carrelli per la mungitura, refrigeratori e generatori di corrente oltre a roulotte, camper e moduli abitativi. Ma anche l'operazione "adotta una mucca" per dare ospitalita' a pecore e mucche sfollate a causa dei crolli delle stalle fino alla "caciotta della solidarieta'" con il latte degli allevatori terremotati e degli altri prodotti in vendita nei mercati di Campagna Amica per garantire uno sbocco di mercato dopo lo spopolamento forzata dei centri urbani colpiti dal sisma

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Botta e risposta tra Curcio e Cialente

Uno scambio di note scritte domenica tra il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per sapere da quest'ultimo che "non esistono soglie cui riferire con automatismo le azioni di protezione civile da porre in atto" sulla problematica delle strutture pubbliche vulnerabili alla luce del rischio di nuovi terremoti, anche di forte magnitudo, evidenziato dalla commissione Grandi rischi. A svelare il carteggio, pubblicando le foto dei documenti ufficiali, e' stato sulla propria bacheca Facebook lo stesso primo cittadino del capoluogo abruzzese. "Presa visione alle ore 15, attraverso un comunicato dell'agenzia Ansa", premette Cialente, evidenziando tra le righe di non essere stato avvertito per vie istituzionali, della nota che "delinea una situazione di possibile rischio sismico elevato", "chiedo e attendo indicazioni dal sistema della Protezione civile nazionale e regionale e dalla commissione Grandi rischi in merito ad atti e azioni che dovro' assumere nelle prossime ore, nei prossimi giorni e nei prossimi mesi"

Curcio, si legge nel carteggio postato su Fb da Cialente, rigetta responsabilita' sulle comunicazioni, spiegando che il Dipartimento "ha provveduto a inviare il verbale di sintesi della riunione alle Regioni interessate". Nel merito, rammenta "la conosciuta tradizione permanente di pericolosita' molto elevata del territorio del Comune dell'Aquila" e fornisce una serie di accorgimenti: "Provvedere a verificare e aggiornare il piano di emergenza comunale, a valutare la vulnerabilita' delle strutture pubbliche in relazione alla loro utilizzazione, a realizzare una corretta e puntuale informazione ai cittadini" mentre "ogni altra azione da adottare a livello locale dovra' essere necessariamente valutata dalla S.V.", insomma dallo stesso primo cittadino. Cialente nella controreplica ribadisce che "sia io che tutti i miei concittadini siamo perfettamente a conoscenza della pericolosita' sismica", fa notare che "il piano di protezione civile e' continuamente aggiornato e verificato" e che "la popolazione e' tenuta costantemente informata" mentre l'ente comunale "sta costantemente assistendo i cittadini".

Sulla vulnerabilita' delle strutture, il sindaco dice anche che molte strutture comunali o di altri enti "pur risultando tutte agibili, hanno pero' indici di vulnerabilita' inferiori a 1, a volte anche al di sotto dello 0.30". E ribadisce la richiesta di sapere "come mi devo regolare rispetto a queste soglie di vulnerabilita' per continuare a ritenere utilizzabili queste 'strutture pubbliche in base alla loro utilizzazione'". La risposta del capo dipartimento e' di sette righe. Curcio "prende atto delle misure" mentre sulla vulnerabilita' "si rappresenta che non esistono soglie cui riferire con automatismo le azioni di protezione civile da porre in atto". Conclude allegando la sua stessa nota precedente.

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I laboratori del Gran Sasso riprendono l’attività

Dopo la chiusura decisa dal prefetto de L'Aquila in seguito al terremoto del 18 gennaio e alle nevicate abbondanti seguite subito dopo, i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) hanno ripreso da sabato 21 gennaio la loro piena operativita' nelle strutture sotterranee e di superficie. Lo rende noto l'Infn. Nei tre giorni di chiusura i laboratori sono stati presidiati da personale di sicurezza e gli esperimenti condotti nelle gallerie sotterranee hanno continuato a funzionare regolarmente sotto lo stretto controllo dei ricercatori, che operavano da remoto. Non sono stati registrati danni alla strumentazione scientifica o alle infrastrutture di ricerca dei Laboratori del Gran Sasso, rileva ancora l'Infn. Nonostante la situazione difficile e fortemente disagiata, non sono state segnalate gravi criticita' da parte dei ricercatori, sia italiani sia stranieri, temporaneamente in Abruzzo per le loro attivita' di ricerca

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Pezzopane: non sarò candidata sindaco a L’Aquila

"Io candidata a sindaco L'Aquila ? No, ora sto facendo un'altra cosa, mi sono tirata fuori per quel ruolo". Lo dice la senatrice Pd ed ex Presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane, ospite di Un Giorno da Pecora, il programma di Rai Radio1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Le elezioni amministrative al comune dell'Aquila sono previste per la primavera prossima

"Io ho vissuto l'esperienza della Protezione Civile di prima, con Bertolaso e quella di oggi con Curcio. Bertolaso era molto potente: era sottosegretario, commissario e capo della Protezione". A parlare e' la senatrice PD ed ex Presidente della Provincia dell'Aquila Stefania Pezzopane, che oggi e' stata ospite di Un Giorno da Pecora, il programma di Rai Radio1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Senatrice, a lei Bertolaso non piace molto. "No, non mi piace: lette le sue intercettazioni mi sono venuti i brividi, per non dire altro". Ma Bertolaso, pero', e' stato assolto. "Si, c'e' ancora qualcosa, ma insomma..." E cosa e' cambiato nella Protezione Civile da allora? "Prima, il capo poteva fare tutto. Ora invece puo' fare molto poco, e' molto imbrigliato". Cos'e' che non ha potuto fare Curcio nel caso della vicenda Rigopiano e dei terremoti degli ultimi mesi? "Si e' fatto molto, ma non c'erano i mezzi che servivano". Lo Stato ha fatto tutto quello che poteva? "Lo Stato ha fatto il possibile, ma bisogna assolutamente prepararsi di piu': se sono annunciate delle precipitazioni nevose - ha concluso la Pezzopane a Rai Radio1 -, in montagna ci devono essere piu' mezzi pronti".

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Mazzocca: la Regione Abruzzo ha il ‘Catasto storico delle valanghe’

 "Nel marzo 2014, nonostante la legge regionale di riferimento risalga a 25 anni or sono, la Regione Abruzzo si e' dotata del 'Catasto storico delle valanghe'", lo afferma il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale d'Abruzzo con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca. "Riguarda il periodo 1957-2013 in Abruzzo, successivamente aggiornato all'inverno 2014-2015, all'interno del quale sono state riportate circa 800 valanghe verificatesi sul territorio regionale. Detto catasto e' stato realizzato al fine di effettuare una prima valutazione del rischio valanghe sul territorio montano regionale ed e' stato inviato a tutti i Comuni in cui erano state censite valanghe", afferma Mazzocca. "L'accesso alla relativa cartografia e' stato sempre e continuativamente possibile attraverso la consultazione del 'geoportale' regionale fin dalla data della sua approvazione (marzo 2014) ed e' tuttora consultabile alla sezione "Rischio Neve e Valanghe" del sito regionale di Protezione Civile"

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