Redazione Notizie D'Abruzzo

Anaao, 75% ospedali Abruzzo a rischio sismico

Costruiti mediamente 40 anni fa, in alcuni casi con "cemento impoverito", con vulnerabilita' sismica medio-elevata: in Abruzzo sono in questa condizione tre ospedali su quattro secondo quanto riferisce Anaao-Assomed, associazione medici e dirigenti del Servizio sanitario nazionale, che ritiene le strutture inadeguate dal punto di vista strutturale e chiede con urgenza "un piano di edilizia sanitaria che tenga conto dei veri interessi dei pazienti e sia al riparo dai campanilismi".

"Basterebbe rispolverare - dichiara in una nota Filippo Gianfelice, segretario abruzzese dell'Anaao-Assomed - uno studio dell'Ingv Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti che nel 2005 denunciava carenze e situazioni estreme persino degli edifici ospedalieri realizzati in cemento armato e indicava nell'Abruzzo e nella Calabria le regioni in cui la prevalenza degli edifici a vulnerabilita' alta e' piu' marcata (addirittura piu' del 60% in Abruzzo)". Di edilizia ospedaliera e sostenibilita' economica dei progetti si parlera' nel convegno promosso da Anaao-Assomed Abruzzo, in collaborazione con associazione culturale L'Arca, venerdi' 28 aprile, dalle 15:30, al Blu Palace di Mosciano Sant'Angelo L'incontro vedra' la partecipazione dell'onorevole Giulio Sottanelli, degli assessori della Regione Abruzzo alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, e alle Politiche agricole, Dino Pepe, del presidente dell'Ordine dei medici della provincia di Teramo, Cosimo Napoletano, e del direttore generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano. Interverra' anche Piero Ciccarelli, direttore Servizio sanitario della Asur Marche. "Abbiamo voluto questo incontro - dichiara Gianfelice - per porre all'attenzione dell'opinione pubblica e delle istituzioni un tema imprescindibile e troppo spesso dimenticato. Sono almeno 500 in Italia, secondo la relazione presentata nel 2013 dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario nazionale, gli ospedali piu' a rischio, e fra questi c'e' il 75% di quelli abruzzesi. Il problema dell'Abruzzo e' il problema dell'Italia intera, dove solo il 9% delle strutture sanitarie, secondo i dati della Protezione civile, ha meno di 20 anni"

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Torna la “Mostra del Fiore Florviva”

E' dedicata ai bambini e alle fiabe la "Mostra del Fiore Florviva" che, giunta alla 41/a edizione, si aprira' sabato 29 aprile al porto turistico "Marina di Pescara". Il tema di quest'anno e' infatti "Nel magico mondo dei bambini". Duecento gli espositori provenienti da 15 regioni italiane per la manifestazione che porta nel capoluogo adriatico i migliori florovivaisti d'Europa, pronti a sfidarsi nella 16/a edizione del Campionato Internazionale di Arte Floreale. "Questo settore economico - dichiara il presidente della Camera di Commercio di Pescara, Daniele Becci - e' tra i pochi non toccati pesantemente dalla crisi globale. L'edizione di quest'anno ha i numeri per essere la migliore in assoluto, auspichiamo la massima soddisfazione per i visitatori e ottimi riscontri per le aziende partecipanti. Lo spazio centrale sara' allestito a misura di bambino, costruito attorno alla carrozza di Cenerentola, una riproduzione artigianale, unica in Italia, che sara' rivestita di fiori grazie all'opera dei maestri fioristi dell'European Athenaeum of Floral Art (Eafa). Previsti anche mini-corsi di arte floreale dedicati ai piu' piccoli". "Florviva" si aprira' con le tre prove del Campionato Europeo di arte floreale al quale partecipano Italia, Olanda, Ungheria, Spagna, Serbia, Slovenia e Russia che dovranno misurarsi sul tema "Il matrimonio nelle favole", realizzando un bouquet da sposa, la decorazione del tavolo degli sposi e una sorpresa floreale per i festeggiati. Fino a lunedi' 1 maggio tanti eventi: un workshop sulle aree protette d'Abruzzo e la green economy, approfondimenti sul tema dei giardini domestici, "Petali e poesia" con l'associazione "Teatranti d'Abruzzo" e laboratorio sulla creazione di composizioni floreali con gli studenti della "Bottega d'arte"

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Migranti, Maragno: “il Sistema SPRAR unico possibile per tutelare i cittadini e lo sviluppo di Montesilvano”

Chiarire tutti i dubbi in merito alla progettazione SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che verrà attivato dal Comune di Montesilvano e che ridurrà il numero dei migranti presenti sul territorio. E’ quanto hanno fatto questa mattina il sindaco Francesco Maragno, insieme ai membri della Giunta, al commissario straordinario dell’Azienda Speciale Luca Cirone, al direttore Eros Donatelli e al direttore della Caritas diocesana Pescara Penne, don Marco Pagniello. La progettualità dello SPRAR non si riduce a mero dormitorio, ma è una iniziativa molto articolata, volta all’integrazione socio-lavorativa e abitativa, con attività e servizi di accoglienza, ma anche di orientamento, accompagnamento legale e mediazione interculturale che verranno realizzati da Comune, Azienda Speciale e dall'Ati Arci Pescara, Polis, Caritas diocesana e Cooperativa Sociale Ausiliatrice, mediante fondi di natura statale e non comunale.

«Non potevamo continuare a far gestire da altri l’accoglienza dei migranti nella nostra città – ha sottolineato il primo cittadino Francesco Maragno -. Quella dell’accoglienza è una responsabilità alla quale tutti i Comuni italiani oggi devono far fronte. Con l’attivazione dello Sprar passiamo finalmente da una competenza statale e governativa ad una gestione comunale per mezzo dell’Azienda Speciale e delle associazioni che hanno partecipato al bando. Tale progetto, in attesa della sua approvazione da parte del Ministero, ha già permesso di raggiungere significativi risultati, grazie al rispetto della clausola di salvaguardia che porta alla chiusura dei Centri di Prima accoglienza (CAS). Il numero dei migranti si è già ridotto - come confermato dalla stessa Prefettura – da picchi di 350 persone alle passate 291 presenze fino alle 226 censite al primo marzo. Con lo SPRAR andremo a polverizzare, ovvero a frazionare, il numero dei profughi accolti in diverse strutture sparse su tutto il territorio, evitando così situazioni ghettizzanti. A tal riguardo abbiamo riaperto la procedura per l’individuazione degli immobili adeguati all’accoglienza, come peraltro stabilito nella delibera di Giunta 55 del 14 marzo scorso, nella quale sottolineavamo la volontà di individuare altre soluzioni. Gli immobili non potranno essere hotel e non dovranno trovarsi in zone a spiccata vocazione turistica o commerciale, aree già ad alta concentrazione di stranieri o ancora a rischio ordine pubblico. Abbiamo richiesto, inoltre, all’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata di mettere in disponibilità alcuni immobili confiscati proprio per tale finalità. Tale tipologia di accoglienza, infine, coinvolgerà donne e bambini e non solo uomini. Tutti questi aspetti rendono il progetto SPRAR l’unico possibile per gestire questo fenomeno, garantendo la sicurezza dei cittadini e non penalizzando ulteriormente la vocazione turistica e commerciale. Voglio ringraziare tutti i consiglieri - ha chiosato il sindaco – anche coloro che inizialmente hanno ostacolato questa progettualità, che alla fine hanno compreso pienamente i vantaggi per la città che provengono da questo sistema di accoglienza».

«Il progetto SPRAR – chiarisce Luca Cirone - prevede di portare a Montesilvano un numero massimo di 161 migranti, secondo un calcolo del Ministero dell’Interno che prevede 2,5 immigrati per ogni 1000 abitanti. L’attivazione dello SPRAR, che si fonda su un tipo di accoglienza diffusa su tutto il territorio, con un numero massimo di 60 persone per ogni struttura, produce la contestuale chiusura dei centri di prima accoglienza, ossia i CAS che ad oggi hanno accolto anche 300 persone per ciascuna struttura alberghiera adibita. L’immigrato che entra a far parte del sistema SPRAR - dice ancora Cirone - deve sottoscrivere un contratto obbligatorio che impegna i migranti al rispetto di regole ben precise e li vede coinvolti in attività di formazione e lavori socialmente utili gratuitamente. Ogni 3 settimane l’Azienda Speciale e le associazioni coinvolte nella gestione del progetto elaborano una relazione che inviano al Ministero. Alla terza nota negativa inerente il comportamento del migrante, quest’ultimo perde lo status di profugo e rifugiato».

«Il fenomeno della migrazione esiste perché queste persone - afferma don Marco Pagniello – sono costrette, dalla guerra, dalla fame o da altre gravi circostanze, ad abbandonare il loro paese. Come Caritas siamo impegnati nella gestione dello SPRAR anche a Pescara e siamo convinti che questo sia l’unico sistema per garantire l’inclusione, su più livelli, dei migranti e al tempo stesso creare sicurezza per i cittadini. Solo con un’accoglienza diffusa tale fenomeno può essere gestito al meglio».

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Gli Attivisti pro-alberi denunciati dal Comune respingono le accuse

I sei attivisti del movimento spontaneo 'Salviamo gli alberi' denunciati per interruzione di pubblico servizio durante le operazioni di taglio degli alberi avvenute nell'estate 2016 a Pescara hanno convocato una conferenza stampa all'indomani della chiusura delle indagini. Il pm Salvatore Campochiaro ha firmato il provvedimento di conclusione delle indagini e le sei persone finite sotto la lente della Procura pescarese, per fatti avvenuti il 28 agosto 2016 in via Rigopiano, adesso rischiano condanne che prevedono pene fino a 5 anni di reclusione."Quel giorno, come dimostrano le immagini televisive, eravamo cinque o sei persone - racconta Massimo Melizzi, uno degli attivisti - Siamo rimasti all'esterno dell'area che delimitava il cantiere e ci siamo limitati a invitare i tecnici al lavoro a sospendere le operazioni in attesa di approfondimenti sulle piante, e a prestare maggiori precauzioni nelle operazioni per preservare l'incolumita' dei cittadini". 

"Avevamo fornito la massima collaborazione, partecipando anche a un tavolo tecnico - rimarca un altro attivista, Massimo Melizzi - e invece e' arrivata questa doccia fredda, che ha il sapore dell'intimidazione nei confronti dei cittadini che osano alzare la testa". Augusto De Sanctis rimarca "che i fatti contestati in realta' non sono mai accaduti, ma anche qualora si fossero davvero verificati, sarebbero da ricondurre a quei reati di particolare tenuita' che dovrebbero indurre la Procura di Pescara a compiere un riflessione, soprattutto in un territorio nel quale, come vediamo a Bussi, si continuano a emanare impunemente sostanze cancerogene e in una citta' nella quale le soglie relative ai livelli di inquinamento dell'aria vengono sistematicamente sforate".

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Una programmazione unitaria delle risorse per le aree protette

Una programmazione unitaria delle risorse economiche per i progetti di conservazione di tutte le aree protette d'Abruzzo e rilancio dell'Appennino Parco d'Europa, unica strategia di successo per la natura, la bellezza e la cultura delle aree interne: sono tra i punti fondamentali della proposta di modifica alla legge sulle aree protette presentata oggi all'Assessorato ai Parchi della Regione Abruzzo da Federparchi, Legambiente, Wwf, Ambiente e/e' vita e Lega Coop.

"Abbiamo concluso un lavoro di rielaborazione della proposta di Legge quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo che modifica la Legge 38/1996 - dichiarano i firmatari - e che e' frutto di una visione condivisa, volta a formulare un testo adeguato per affrontare le sfide sulle strategie globali per frenare la perdita di biodiversita' e valorizzare al meglio le aree protette presenti nella regione Verde d'Europa." Il nuovo testo nasce dal coinvolgimento delle associazioni, delle aree protette e di Federparchi, con l'intento di costruire, insieme alla Regione, un percorso trasparente e valido, anche per far si' che la Regione si doti di un serio Programma triennale per le aree naturali protette presenti in Abruzzo attraverso il quale pianificare risorse e opportunita' progettuali messe a disposizione dei territori protetti e delle comunita' interessate. E' stata anche sottolineata nel testo "l'importanza del Parco regionale esistente e dell'intero sistema delle Riserve, in sinergia con i Parchi nazionali, cercando di porre le basi per la costruzione della Rete ecologica regionale valorizzando le Infrastrutture verdi, al fine di dare piena attuazione alle strategie Europee e nazionali per la tutela della Biodiversita'". 

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Abruzzo, credito in flessione di 223 milioni rispetto al trimestre precedente

Se da un lato il risparmio delle famiglie abruzzesi e i depositi in banca aumentano senza sosta, dall'altro gli istituti erogano sempre meno credito verso il sistema produttivo, a meno che non si paghino tassi di interesse stellari. Emerge dallo studio realizzato dal ricercatore Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, relativo al quarto trimestre dello scorso anno. L'indagine e' stata presentata a Pescara, presenti presidente e direttore della confederazione artigiana, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo. Tra ottobre e dicembre, secondo dati Bankitalia, il credito erogato ha subito una flessione di 223 milioni rispetto al trimestre precedente: 23 miliardi e 131 milioni, contro 23 miliardi e 354 milioni, con un valore percentuale (0,95%) superiore allo 0,38% nazionale. A fare le spese del taglio e' stato il mondo delle imprese, che ha subito una sforbiciata di 228 milioni, suddivisi tra i 220 in meno a societa' non finanziarie e otto a micro imprese; il contrario di quanto accaduto alle 'famiglie consumatrici', in attivo di 5 milioni. Sul piano territoriale, rileva l'indagine, i tagli non sono stati affatto omogenei nelle quattro province abruzzesi. A fronte del picco registrato a Teramo (-88 milioni, 3,87% in meno), le altre aree hanno subito cadute piu' lievi, come Chieti (-57), L'Aquila (-51) e PESCARA (-32). A livello settoriale, il comparto che ha subito i tagli piu' robusti e' quello delle costruzioni (-163), seguito dall'industria manifatturiera (-93), con l'area dell'abbigliamento particolarmente penalizzata (-47). In controtendenza la produzione di mezzi di trasporto (+27) e, soprattutto, l'area immobiliare (+79). Analizzando i dati emerge che, nonostante il taglio del credito alle imprese, la tendenza al risparmio continua a crescere in tutto l'Abruzzo, di trimestre in trimestre: i depositi e il risparmio postale, sempre nel quarto trimestre 2016, hanno segnato un incremento di 381 milioni (+1,5%), con il Chietino in testa (+184). Marcato il rapporto tra credito erogato e 'sofferenze', ovvero i crediti non piu' esigibili dalle banche, che crescono a vista d'occhio e in progressione geometrica: 50 milioni, con un aumento dell'1,26% (in Italia 2,1%). Un "andamento abnorme (17,24% nel rapporto con il credito erogato, 12,37% in Italia) che fa schizzare alle stelle i tassi di interesse praticati sulle cosiddette 'operazioni a revoca': in Abruzzo e' salito all'8,08%, a fronte del 4,94% nazionale, e dunque con uno spread enorme, pari a 3,14 punti percentuali". Tra le cause dei tagli al credito, secondo Ronci, anche il fatto che "le piccole banche abruzzesi non esistono piu': sono tutte non abruzzesi e, quindi, meno sensibili alle peculiarita' territoriali. Una situazione che ha comportato un decremento del credito erogato delle piccole banche di 95 milioni, in controtendenza con il sostegno assicurato nel passato". "Mai come in questo momento di difficolta' delle imprese - dice Italo Lupo lanciando un appello alla Regione - occorrerebbe immettere nel circuito economico risorse pubbliche, soprattutto quelle derivanti da bandi europei. Capitolo sul quale, purtroppo, l'Abruzzo certo non brilla attualmente per celerita'". Al sistema bancario Graziano Di Costanzo chiede di "cambiare registro per dar vita a una nuova alleanza con il mondo delle piccole e micro imprese per riaprire i cordoni della borsa. La restrizione del credito al sistema produttivo non ha impedito la crescita delle sofferenze e dei crediti non riscossi - osserva - Nello stesso tempo occorre utilizzare al meglio tutti gli strumenti esistenti, legislativi e non, come la legge Bassanini o il Fondo centrale di garanzia, per accrescere e favorire, anche attraverso il ruolo dei confidi, l'aumento del credito alle attivita' produttive".

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Incidente stradale sulla Ss17, tre feriti

Scontro fra auto sulla strada statale 17, all'altezza di San Pio delle Camere. Tre persone sono rimaste ferite lievemente, pesanti i disagi al traffico, con inevitabili rallentamenti. Gli occupanti dei due veicoli, una Bmw e una Opel, sono stati trasferiti all'ospedale dell'Aquila. Per estrarre uno di loro dal veicolo dove era rimasto incastrato e' stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco. Sul posto anche i sanitari del 118 e i Carabinieri.

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Incidente sull’autostrada A14, code sul tratto tra Pescara e Ortona

Chiuso il tratto dell'autostrada A14 compreso tra i caselli di Ortona e Pescara Sud, in direzione Nord, a causa di un incidente avvenuto al km 401. Nello scontro, secondo le prime informazioni, sono rimasti coinvolti sei o sette veicoli, oltre a un mezzo pesante il cui rimorchio si e' ribaltato, perdendo parte del carico di rotoli di plastica e occupando l'intera carreggiata. Al momento si registrano circa 4 chilometri di coda. Sul posto sono presenti tutti i mezzi di soccorso e il personale di Autostrade. Al Centro operativo autostradale (Coa) di Citta' Sant'Angelo, che coordina gli interventi, fanno sapere che al momento non risultano feriti. Si registrano tre chilometri di coda nel tratto chiuso e un chilometro in uscita. Chi viaggia in direzione Nord deve lasciare l'autostrada ad Ortona e percorrere la viabilita' ordinaria, per poi rientrare a Pescara Sud.

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Crisi, nei primi 3 mesi del 2017 calo del 16,8% annuale dei fallimenti

Fallimenti delle imprese italiane in continuo calo. Nei primi tre mesi del 2017 sono state infatti 2.998 le aziende italiane che hanno portato i libri in tribunale, il 16,8% in meno rispetto ad un anno fa, il 20,2% rispetto al 2015, il 20,3% rispetto al 2014. Un buon segnale dal mercato che dà continuità alle buone notizie emerse dall’anno appena concluso e che conferma il consolidamento dell’inversione di tendenza positiva dopo gli ultimi anni caratterizzati da un costante aumento dei fallimenti, che aveva toccato il suo picco nel 2014, con un totale di 15.336 casi, 3.760 solo nel primo trimestre dell’anno. E' quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell'Analisi dei fallimenti in Italiarealizzata da Cribis, la società del gruppo Crif specializzata nella business information. Complessivamente, nel primo trimestre dell’anno sono fallite in media 47 imprese al giorno, circa 2 ogni ora. Malgrado il progressivo ripiegamento del fenomeno va però sottolineato come il numero dei fallimenti registrati risulti ancora decisamente più elevato rispetto al 2009, quando i riflessi dell’incipiente Crisi non erano ancora così evidenti. Rispetto a otto anni fa, quando i fallimenti erano 2.200, i fallimenti registrano un + 36,3%.

“Nei primi mesi del 2017 il nostro studio ha evidenziato un forte e costante calo dei fallimenti delle imprese italiane - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis - dopo anni in cui si sono registrati continui aumenti di casi di fallimenti delle nostre imprese, questa prima parte del 2017 è stata caratterizzata da buone notizie derivanti da un ulteriore calo delle imprese che hanno portato i libri in tribunale. I dati emersi parlano chiaro. Se paragoniamo i dati di fine marzo 2017 con quelli del 2016 emerge infatti una diminuzione del 16,8% del numero dei fallimenti. Percentuale che sale al 20,3% se paragonata a fine 2014”. La distribuzione sul territorio nazionale dei fallimenti è correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese. La Lombardia, con 641 casi nel corso del 2017 e una incidenza sul totale Italia del 21,4%, si conferma la regione con il maggior numero di fallimenti. Dal 2009 ad oggi si contano 22.883 imprese lombarde fallite. La seconda regione più colpita è stata il Lazio, con 386casi e un’incidenza sul totale Italia del 12,9%,seguita dalla Campania, con 275 casi e relativa incidenza del 9,2%. Nelle prime dieci posizioni della graduatoria si trovano anche il Veneto(con 261 fallimenti), la Toscana (242), l’Emilia Romagna (205), il Piemonte (173), la Sicilia (164), la Puglia (148) e le Marche (84). Entrando maggiormente nel dettaglio, dall’analisi di Cribis emerge che il settore che nel corso del 2017 ha fatto registrare il maggior numero di casi è stato, ancora una volta, quello del commercio, con 1.020 fallimenti. Rispetto all’anno precedente però si registra un calo del 13,7% di imprese che hanno portato i libri in tribunale. Seguono il comparto dell’industria (con 759 casi complessivi), l’edilizia (611) e i servizi (210). Tutti i restanti settori hanno fatto complessivamente registrare 398 casi.

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Atri, concerto in ricordo delle vittime di Rigopiano

Dopo il successo del 26 febbraio con il concerto "La Voce del Silenzio", Atri dedica un nuovo evento di musica, poesia e spettacolo ai tre concittadini vittime della tragedia dell'Hotel Rigopiano, Cecilia Martella, Sara Angelozzi e Claudio Baldini. Il ricavato sara' nuovamente devoluto in beneficenza, a sostegno delle popolazioni terremotate del centro Italia per mezzo del Soccorso Alpino e della Protezione Civile. L'iniziativa e' organizzata dal direttore artistico Finagu' Manco, in collaborazione con l'associazione Unpton Sun, l'Istituto Comprensivo e con il patrocinio del Comune di Atri. L'appuntamento e' oggi con "L'Eco del Silenzio" nel Teatro Comunale di Atri, dalle ore 16:30. L'evento sara' condotto da Maria Rita Piersanti. "L'Eco del Silenzio" sara' introdotto dalle classi quinte dell'Istituto Comprensivo di Atri, dirette dalla docente Virginia Violante. Poi ancora musica, con l'esibizione di cantanti lirici come Mauro Corna, Monica Colonna, Sara Borrelli e Aleksandra Timofe. Prevista anche la partecipazione, tra gli altri, di Leon Cino, ballerino vincitore della terza edizione di "Amici" e degli attori Giorgio Biavati e Marco Cassini.

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