Redazione Notizie D'Abruzzo

Pescara, comitati e associazioni chiedono alla Regione più risorse per l’ospedale

Comitati e associazioni per la difesa dell'ospedale di Pescara chiedono  alla Regione di incrementare i fondi per il personale sanitario operante nella struttura, cosi' da poter meglio rispondere alle esigenze dei cittadini, considerando che il nosocomio del capoluogo adriatico e' quello che in Abruzzo eroga il maggior numero di prestazioni. Antonio Ciofani, della Consulta Clinica per l'ospedale di II livello, ha spiegato l'obiettivo della conferenza stampa di oggi a Pescara: "Fa seguito al Consiglio Comunale di qualche giorno fa perche' il tutto e' iniziato con la problematica che riguarda gli ospedali di II livello. Sulla base del decreto ministeriale 70, l'Abruzzo dovrebbe averne due. Uno dei due secondo noi, nel contesto dell'area metropolitana Abruzzo sud, dovrebbe essere a Pescara, unico ospedale ad avere i requisiti di legge che parlano, tra l'altro, di almeno 70mila accessi l'anno di degenti al pronto soccorso. Al Santo Spirito di Pescara abbiamo 98mila accessi che nessuno ospedale ha in Abruzzo (L'Aquila 46mila, Teramo 42mila, Chieti 63mila). Inoltre il nosocomio ha il maggior numero di discipline ad alta intensita'. Manca solo la cardiochirurgia che si voleva spostare da Chieti a Pescara. Non e' un fatto di campanile - prosegue Ciofani - perche' e' interesse della collettivita' avere un ospedale di II livello attrezzato. Anche uno studio della Bocconi - pubblicato su Il Sole 24 ore - dice che l'ospedale di riferimento di II livello in Abruzzo deve essere localizzato a Pescara". "Per questo riteniamo che le istituzioni non diano un eccessivo peso all'ospedale di Pescara. L'ospedale deve avere una dotazione di materiale finanziario e personale maggiore perche' effettua il maggior numero di prestazioni rispetto agli altri della regione".

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Export Abruzzo in frenata, a causa dell’autotrasporto

Frenata dell'export abruzzese, per effetto soprattutto delle minori vendite dell'autotrasporto: lo evidenzia un'analisi Cna sui primi tre mesi del 2017. Tra gennaio e marzo, secondo l'analisi dell'economista Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, il totale delle esportazioni regionali - che restano fortemente radicate nell'area dell'Unione europea - ha toccato quota 2.057 milioni di euro, con un aumento di soli 24 milioni sullo stesso periodo dell'anno precedente, quando era stato di 2.033 milioni di euro. La negativita', allora, consiste proprio nel gioco delle differenze. Un anno fa l'aumento, sempre nei primi tre mesi, era stato di ben 264 milioni, mentre in valore percentuale l'attuale performance vale un incremento di appena l'1,2% (contro una media nazionale del 9,9%). In soli dodici mesi l'Abruzzo, che allora svettava nelle graduatorie per regioni (terzo miglior risultato nel 2016 con il 14,9% in piu') piomba invece ora in fondo alla classifica: quart'ultimo posto. Spiega Ronci che "l'export dei mezzi di trasporto ha ottenuto un incremento di 40 milioni di euro, mentre quello degli altri prodotti e' calato di 16. Vale la pena ricordare che un anno fa, nello stesso trimestre, l'incremento dei mezzi di trasporto era stato di 154 milioni e gli altri prodotti anziche' flettere, come adesso, erano cresciuti di 110 milioni. In valori percentuali l'export dei mezzi di trasporto cresce del 4%, mentre quello nazionale cresce del 9,8%. E cosi' anche per gli altri prodotti, sotto quest'anno dell'1,6%, in controtendenza con il dato nazionale che cresce invece del 9,9%". L'andamento poco brillante del comparto motori finisce per riflettersi sui risultati delle quattro province abruzzesi: quella di Chieti, cuore della produzione di due e quattro ruote, finisce in coda alla graduatoria, per effetto di due variazioni di segno opposto: da un lato i mezzi di trasporto crescono di 39 milioni, dall'altro gli altri prodotti flettono di 54. Con il risultato che il miglior risultato e' appannaggio del Teramano (27 milioni in piu'), seguito dal Pescarese (+9) e dall'Aquilano (+3). Infine, l'export dei prodotti agroalimentari, considerato un fiore all'occhiello del made in Abruzzo, passa infine dai 136 milioni del quarto trimestre 2016 ai 142 del primo trimestre 2017, ottenendo dunque un incremento di 6 milioni di euro. In valore percentuale, le esportazioni dei prodotti agroalimentari registrano un incremento pari al 4,3%, ma inferiore al dato nazionale che e' stato del 7,9%.

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Pescara, il centrodestra anticipa l’inaugurazione del Ponte Flaiano

Taglio del nastro e contro-inaugurazione del nuovo Ponte Flaiano, questa mattina in via Gran Sasso a Pescara, da parte degli esponenti del centrodestra cittadino. Alla stessa ora, in Comune, il centrosinistra era impegnato in una conferenza stampa per presentare la cerimonia di inaugurazione ufficiale, in programma domani sera. "Siamo qui per fare un'operazione verita', perche' l'idea del ponte risale al 2001, quando la giunta di centrodestra guidata da Carlo Pace inseri' l'opera nel Piano Urbano della Mobilita' - rivendica il capogruppo di Forza Italia in Comune, Marcello Antonelli, nella conferenza stampa svoltasi sulla sponda nord del ponte, insieme all'ex sindaco Luigi Albore Mascia, al capogruppo di Pescara Futura Carlo Masci, al consigliere regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri e ad altri esponenti del centrodestra pescarese -. In seguito si insedio' la giunta D'Alfonso, che porto' avanti le procedure fino al 2008, quando torno' il centrodestra al governo della citta', facendo approvare in Consiglio comunale la delibera con la quale si dispose l'efficacia degli atti di approvazione della variante per consentire la costruzione del Ponte Nuovo". Secondo Antonelli il merito per la realizzazione del ponte va dunque assegnato al centrodestra. "La giunta D'Alfonso ci aveva lasciato un progetto irrealizzabile, visto che il Genio Civile aveva ordinato una serie di prescrizioni, a partire dalla messa in sicurezza degli argini, per la quale non c'era copertura finanziaria - rimarca il capogruppo di Forza Italia in Comune -. Siamo stati noi a trovare i finanziamenti in Regione e a portare avanti l'intera procedura, con i costi che nel frattempo erano lievitati da 9 milioni ad oltre 13 milioni di euro".

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Simonetta Agnello Hornby vince il Premio Flaiano per la letteratura

Presentata questa mattina la 44^ edizione dei Premi Internazionali Flaiano di Letteratura, Cinema, Teatro, Televisione e Radio in programma a Pescara dal 28 giugno al 9 luglio. Nell'occasione sono stati annunciati i vincitori e i finalisti della sezione letteraria: Simonetta Agnello Hornby ricevera' il Premio Internazionale Flaiano per la Letteratura. Tre i vincitori per la sezione dedicata all'Italianistica-La cultura Italiana nel mondo piu' un premio speciale: Gian Maria Annovi da Los Angeles con un saggio su Pier Paolo Pasolini, Maria Nicolai Paynter da Toronto per un lavoro dedicato ad Ignazio Silone e Riikka Ala-Risku da Helsinki per il suo studio su Plurilinguismo, dialetto e metalingua nella narrativa italiana contemporanea. Premio speciale nel 150° della nascita di Luigi Pirandello ad Alice Flemrova da Praga per il suo libro sullo scrittore siciliano. Infine, i finalisti del concorso Premio Flaiano "Opera prima 2017": Salvatore Basile con il romanzo "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" (Garzanti); Evita Greco con "Il rumore delle cose che iniziano" (Rizzoli), Mariano Sabatini per "L'inganno dell'ippocastano" (Salani). Cerimonia di premiazione domenica 9 luglio a Pescara.

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Marco Verratti vuole il Barcellona

Marco Verratti vuole il Barcellona a tutti i costi. Nonostante il muro alzato dal Paris Saint-Germain che non intende privarsi del centrocampista nemmeno per offerte ritenute folli, secondo Mundo Deportivo il giocatore starebbe continuando a premere per lasciare la Ville Lumiere per trasferirsi all'ombra della Sagrada Familia. "Ora o mai più", avrebbe detto Verratti ad un gruppo di amici durante una festa in una discoteca di Parigi. L'ex giocatore del Pescara non ha mai fatto mistero di sognare di giocare un giorno per il Barcellona. Su Verratti è forte il pressing anche di altri top club europei come Bayern Monaco e Juventus.

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Pagano (Fi): il voto premia centrodestra

 "Il voto di domenica premia il centrodestra praticamente in quasi tutte le realta' regionali chiamate alle urne". Lo afferma in una nota il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, commentando gli esiti delle amministrative. "All'Aquila e' stato raggiunto un ottimo risultato - dice Pagano - soprattutto se si considera che solo qualche mese fa il centrosinistra pensava di poter stravincere al primo turno. Invece l'allestimento di una coalizione unitaria e compatta, operazione di cui Forza Italia e' stata tra i principali artefici, ha consentito di tenere aperta la partita. Pierluigi Biondi ha ottenuto numeri considerevoli e siamo convinti che al ballottaggio i rapporti di forza potranno essere sovvertiti: l' elettorato premiera' il progetto improntato al cambiamento messo in campo dal centrodestra rispetto alla continuita' di un centrosinistra che ha lasciato sul campo troppe questioni irrisolte". Pagano si dice molto soddisfatto anche degli altri risultati: "La partita e' aperta anche ad Avezzano, dove affronteremo il ballottaggio con buone prospettive e dove l'Udc, che altrove e' nella nostra coalizione, ha fatto la differenza. Siamo convinti anche qui che Gabriele De Angelis possa ribaltare il risultato. Altrettanto per quanto riguarda Martinsicuro dove il nostro candidato Massimo Vagnoni affrontera' il ballottaggio forte del suo 46,7 % ottenuto al primo turno. Sottolineo infine le splendide vittorie di Tiziana Magnacca a San Salvo, netta e inequivocabile, e di Antonella Di Nino a Pratola Peligna. Tutti segnali positivi che riportano il centrodestra al centro del dibattito politico regionale, in linea con quanto avviene in Italia". 

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Donne in Campo-Cia, rinascita con l’agricoltura

Ricostruire il futuro delle aree terremotate del Centro Italia a partire dall'agricoltura, puntando su settori in crescita come la canapa e le piante officinali e mellifere. Perche', tra usi alimentari e cosmetici, passando per l'abbigliamento e l'edilizia verde, questo tipo di coltivazioni sta vivendo un vero e proprio rinascimento. Solo nell'ultimo triennio, la superficie dedicata alla canapa e' passata da 950 a quasi 3.000 ettari, in Italia, registrando un incremento del 200%. Sono i dati emersi dall'iniziativa di Donne in Campo-Cia per il Centro Italia, "Officinali, Mellifere, Canapa: Profumo di domani", che si e' tenuta oggi a L'Aquila a Palazzo Fibbioni. Un appuntamento per rimarcare la solidarieta' e la vicinanza della Confederazione alle popolazioni colpite dal sisma, ma anche per spiegare numeri e opportunita' di mercato che ruotano intorno al comparto. Possibilita' che possono aiutare gli agricoltori in un'ottica di ricostruzione in zone a forte vocazione rurale come Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria. "La canapa rappresenta un'occasione unica per i territori - sottolineano le Donne in Campo della Cia -. Da una parte contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli; dall'altra e' una produzione versatile grazie ai suoi mille impieghi. Prima di tutto in campo alimentare: dalla pasta al pane alla farina, che non contiene glutine, fino all'olio ricco di Omega 3 e dalle spiccate proprieta' antiossidanti e antinfiammatorie. E poi nel settore abbigliamento e arredamento, con la produzione di tessuti resistenti e green perfetti per maglie, vestiti, borse, tappeti, ma anche sacchi, corde, teloni e imbottiture per materassi. In piu', dalla canapa si ottengono mattoni ecologici e sostenibili da usare nella bioedilizia e pellet per il riscaldamento delle case, senza dimenticare gli utilizzi per detersivi, tinte e colori, solventi e inchiostri". Una produzione polivalente che "attraversa oggi una nuova eta' dell'oro", grazie anche all'entrata in vigore della legge 242 del 2016 sulle "Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa", mirata proprio al rilancio di un settore che, in realta', fino agli anni Cinquanta del secolo scorso era il core dell'Italia, quando il Belpaese era il secondo produttore mondiale di canapa dietro l'Unione Sovietica con 100.000 ettari seminati e un milione di quintali prodotti. Altrettante possibilita' di sviluppo hanno le piante officinali. Anice, aloe, camomilla, calendula, cumino, gelsomino, genziana, lavanda, liquirizia, maggiorana, menta, melissa, mughetto, rosmarino, piretro, salvia, valeriana, zafferano: ad oggi il loro consumo da parte dell'industria farmaceutica, erboristica, alimentare, liquoristica, cosmetica e' in continuo aumento ovunque. Eppure in Italia -ricorda Donne in Campo Cia- nonostante gli incrementi registrati negli ultimi anni e 2.940 aziende produttrici in tutto il Paese (+34%), di cui quasi la meta' biologiche (41%), la produzione di piante aromatiche, medicinali e da condimento non cresce ancora abbastanza e riesce a far fronte al fabbisogno nazionale soltanto per il 30%. "Il potenziale agricolo e' altissimo -ha detto il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino-. E' qualcosa di piu' di una speranza, e' un'opportunita' per molti agricoltori, in primis delle zone terremotate, anche per soddisfare i bisogni crescenti dei consumatori che vanno verso i prodotti naturali e biologici e sono sempre piu' attenti all'impatto ambientale e all'ecosostenibilita'".

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Istat, nel 2016 diminuiscono i residenti e aumentano gli stranieri

Al 31 dicembre 2016 risiedono in Italia 60.589.445 persone, di cui piu' di 5 milioni di cittadinanza straniera, pari all'8,3% dei residenti a livello nazionale (10,6% al Centro-nord, 4,0% nel Mezzogiorno). Lo comunica l'Istat. Prosegue nel 2016 la diminuzione dei residenti gia' riscontrata l'anno precedente. Il saldo complessivo e' negativo per 76.106 unita', determinato dalla flessione della popolazione di cittadinanza italiana (96.981 residenti in meno) mentre la popolazione straniera aumenta di 20.875 unita'. Tuttavia, all'interno della popolazione straniera la componente femminile diminuisce per la prima volta dagli anni Novanta quando l'Italia e' diventata Paese di immigrazione. Il movimento naturale della popolazione ha registrato un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 142 mila unita'. Il saldo naturale e' positivo per i cittadini stranieri (quasi 63 mila unita'), mentre per i residenti italiani il deficit e' molto ampio e pari a 204.675 unita'. Continua il calo delle nascite in atto dal 2008.

Per il secondo anno consecutivo i nati sono meno di mezzo milione (473.438, -12 mila sul 2015), di cui piu' di 69 mila stranieri (14,7% del totale), anch'essi in diminuzione. I decessi sono stati oltre 615 mila, circa 32 mila in meno rispetto al 2015, anno record della mortalita', ma in linea con il trend di crescita degli anni precedenti, dovuto all'invecchiamento della popolazione. Il movimento migratorio con l'estero fa registrare un saldo positivo di circa 144 mila unita', in lieve aumento rispetto all'anno precedente. Aumentano leggermente le iscrizioni dall'estero: poco piu' di 300 mila di cui il 90% riferite a stranieri. Allo stesso modo le cancellazioni per l'estero superano le 114 mila unita' per gli italiani, di nascita e naturalizzati, (+12 mila rispetto al 2015) mentre sono quasi 43 mila per gli stranieri. Continuano a crescere le acquisizioni di cittadinanza: nel 2016 i nuovi italiani sono piu' di 200 mila. In Italia vi sono circa 200 nazionalita': nella meta' dei casi si tratta di cittadini europei (oltre 2,6 milioni). La cittadinanza maggiormente rappresentata e' quella rumena (23,2%) seguita da quella albanese (8,9%). Si conferma la maggiore attrattivita' delle regioni del Nord e del Centro verso le quali si indirizzano i flussi migratori provenienti sia dall'estero sia dall'interno.

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Montesilvano, bando per il Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

«Bullismo, dipendenze, violenze. Sono solo alcuni dei pericoli, spesso nascosti, che vivono oggi i bambini e gli adolescenti. Tutte problematiche che non vengono colte a causa di quella solitudine nella quale i ragazzi si chiudono. Per questi motivi abbiamo istituito una figura appositamente dedicata a queste tematiche, che ascolti i giovani e programmi interventi di sensibilizzazione ma anche di soluzione ai delicati problemi che possono coinvolgere i piccoli montesilvanesi. Si tratta del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza». Lo annuncia l’assessore alla Pubblica Istruzione Maria Rosaria Parlione. Per individuare tale figura il Comune di Montesilvano ha emanato un avviso pubblico volto a reperire i curricula necessari al conferimento di tale incarico. Il Garante ha il compito di vigilare sull’applicazione delle convenzioni Onu sui diritti dell’Infanzia e su quella di Strasburgo. Promuove azioni volte a incrementare la conoscenza dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; promuove la partecipazione e l’ascolto di bambini e adolescenti; segnala all’autorità giudiziaria le situazioni di presunta violazione dei diritti dell’infanzia. L’Ufficio del Garante si propone come luogo neutro di ascolto dei soggetti pubblici e privati, Enti e singoli con l’obiettivo di facilitare i rapporti tra i soggetti che a qualsiasi titolo si occupano di tematiche inerenti all’infanzia e adolescenza. Convoca almeno due volte l’anno un incontro con i rappresentanti delle principali istituzioni cittadine corresponsabili della cultura e della tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.  Il Garante, che resterà in carica, gratuitamente, per 3 anni dovrà avere maturato esperienza nel campo delle scienze giuridiche, psicologiche, sociali o pedagogiche, o in attività sociali ed educative.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate in busta chiusa, all’Ufficio protocollo, a mano, a mezzo raccomandata o a mezzo di agenzia di recapito entro le 13 del 28 giugno. La domanda, redatta secondo il modello allegato dovrà contenere il curriculum formativo, la proposta tecnica/organizzativa inerente le modalità di espletamento dei compiti attribuiti al Garante. Le istanze verranno valutate dal dirigente insieme ad un’apposita commissione, mediante attribuzione di un punteggio. 20/100 punti per il titolo di studio; 50/100 punti per le esperienze professionali; 30/100 punti per la proposta tecnica.

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Teramo, i dissidenti prendono tempo

"Oggi sono qui senza la giunta perche' voglio vedere se c'e' una maggioranza. Io dico che entro il fine settimana ci sara' un esecutivo e sara' una Giunta a sette. Qualcuno mi dira' che mi contraddico, che fino al mese scorso sostenevo la necessita' di una giunta a nove. Sono pronto a fare mea culpa anche su questo, a fare gli straordinari. Sono pronto a rivedere le mie idee per il bene di questa citta', dove sono nato e dove cresceranno i miei figli. Qui c'e' una crisi politica e spero di risolva per il bene di una citta' che non merita un commissario". Sono le parole del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, nel primo Consiglio dopo la revoca delle dimissioni. In prima convocazione, la settimana scorsa, il Consiglio non si era infatti aperto per l'assenza di tutti i consiglieri di maggioranza, decisione strategica per guadagnare un'altra settimana nella speranza di risolvere la crisi. "Mi fa piacere vedere dopo tanto 21 consiglieri seduti ad ascoltare quello che ho da dire" ha detto il primo cittadino rivolto alla maggioranza, invitando sia i dissidenti sia quelle forze perse nel corso del tempo a garantire la prosecuzione dell'attivita' politico amministrativa. "Se oggi ci sono qui 21 consiglieri seduti ad ascoltarmi e' perche' in questi giorni ho lavorato per il bene della citta'. Spero che con i vari distinguo ognuno di voi abbia riflettuto su cosa significherebbe per una citta' terremotata l'arrivo del commissario".

Il commissario, almeno in quella che fu l'iniziale maggioranza del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, sembra non volerlo nessuno. Ma dopo il discorso del primo cittadino in Consiglio comunale, il dato politico e' che, al momento, nulla sembra cambiato. Perche', se i due dissidenti Vincenzo Falasca e Alfredo Caccioni, alla fine, prendono tempo, gli ex maggioranza Angelo Puglia e Guido Campana della lista civica 'al centro per Teramo' e Raimondo Micheli di Fdi-An confermano di restarne fuori. Anche se Campana e Micheli assicurano che voteranno quei provvedimenti che riterranno importanti per la citta'. E' questa la chiosa del Consiglio comunale odierno, dove il sindaco si e' presentato senza Giunta annunciando il nuovo esecutivo a sette per il fine settimana.

"Per il momento mi prendo ancora qualche giorno di riflessione - ha detto Caccioni - voglio prima vedere la Giunta a sette e chi ci sarà". Se Brucchi avra' o meno i numeri per andare avanti, dunque, lo si sapra' solo dopo la presentazione della nuova Giunta, che probabilmente avverra' sabato.

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