Redazione Notizie D'Abruzzo

Definite le procedure per l’assunzione di neurochirurghi ad Avezzano

Le procedure per l' assunzione di 2 medici specialisti nel quadro del nuovo servizio di neurochirurgia H24, presso l'ospedale di Avezzano, sono state definite nell'ambito di un incontro tenutosi tra il Manager della Asl, Rinaldo Tordera e il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio.

"Il nuovo servizio di neurochirurgia - afferma il primo cittadino - e' il frutto dell'impegno dell'amministrazione comunale che, grazie alla collaborazione dei vertici della Asl, e' riuscita a raggiungere l'obiettivo lavorando a luci spente, senza troppo clamore, con azioni concrete. E' un importante progresso - ha specificato Di Pangrazio - sul piano di alcune prestazioni cruciali, a vantaggio di un territorio di oltre 140.000 abitanti che merita la giusta attenzione".

La Asl ha gia' firmato l'atto per procedere allo scorrimento delle graduatorie da cui attingere i due neurochirurghi da destinare all'ospedale del capoluogo marsicano. Il servizio, tramite l'istituto della reperibilita', coprira' l'arco delle 24 ore (quindi anche la fascia oraria notturna) e comprendera' anche i giorni festivi. "Con questo assetto - ha dichiarato Tordera - potremo potenziare l'attivita' neurochirurgica, a beneficio di Avezzano e Marsica, oltretutto valorizzando ulteriormente i mezzi tecnologici e le professionalita' che operano nella stroke-unit".

Alla riunione hanno partecipato anche il consigliere comunale Nicola Pisegna Orlando, il direttore sanitario Maria Teresa Colizza e il direttore del dipartimento chirurgico, Giovanni De Blasis. A margine dell'incontro il sindaco ha chiesto a Tordera di trasmettere una richiesta alla Regione per verificare la possibilita', che attualmente non e' nei poteri della Asl, di attivare due posti letto a supporto del nuovo servizio. 

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‘Ai posti di lavoro da portalettere preferiscono il sussidio’

Cercava 10-12 portalettere da impiegare in varie Regioni italiane e 2 addetti commerciali ma si è dovuto accontentare: i postini assunti alla fine della selezione sono stati solo 2 mentre per gli impiegati si è dovuti ricorrere ad un turnover interno all'azienda. Il motivo sarebbe semplice, come dichiara Bachisio Ledda, 62 anni, di origini sarde ma abruzzese di adozione, titolare della Mail Express, di Cityposte Istituto di pagamento in franchising ed editore dell'emittente televisiva Vera Tv. "Su 100 persone selezionate per il ruolo di portalettere, 90 hanno preferito rinunciare a lavorare e mantenersi con il sussidio di disoccupazione. Idem per i commerciali". A pochi giorni da un'altra denuncia, quella dell'imprenditore Cristiano Gaifa, proprietario e fondatore della catena di ristoranti giapponese fusion 'Zushi', anche lui racconta la difficoltà, anzi, "lo scoraggiamento" nel reperire giovani lavoratori, come spiega contatto dall'Adnkronos. "Cercavamo portalettere da impiegare in appalti vinti in alcune città italiane, Castrovillari, Potenza, Telese, Porto S.Giorgio, Messina, Benevento. Abbiamo reperito le candidature di disoccupati sui siti on line e rivolgendoci agli uffici di collocamento locali. Ma i colloqui si sono conclusi al 90% con il lavoratore che rifiutava la proposta dicendo che a lui conveniva l'indennità di disoccupazione", racconta Ledda. Eppure la platea di riferimento, spiega ancora, era costituita da tutti under 40, persone giovani che "si presuppone cercassero lavoro". "Addirittura c'è anche stato chi mi ha chiesto di essere pagato con i voucher per non perdere il posto nella graduatoria per la casa popolare", prosegue. "Eppure si trattava al 50% di contratti part time di 6 ore per 12-24 mesi a 800-1000 euro al mese. Il restante 50% erano contratti di 6 mesi per part time di 4 ore a 500-600 euro in busta paga. E nel caso il lavoratore avesse messo il proprio mezzo a disposizione era previsto il rimborso benzina, 5 euro al giorno", continua a raccontare. Idem per gli addetti al commerciale: "sarebbero stati inquadrati al 4^ livello , nella sede di Teramo, con un salario mensile netto di almeno 1300 euro".

 

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Case richiudibili per il Congo comprate in un’azienda di Lanciano

Unita' modulari abitative di 36 metri quadri richiudibili in 75 centimetri di spazio: e' l'innovativa progettazione della Saf Design di Lanciano, di Paolo e Francesco Spoltore, azienda alla quale si e' rivolto il governo della Repubblica Democratica del Congo per risolvere disagi abitativi e infrastrutturali relativi a ospedali, scuole, asili e chiese. Il prototipo, su una commessa di mille unita' modulari, e' stato presentato oggi a Lanciano al ministro congolese Joseph Kokonyangi, con delega allo Sviluppo Urbano ed Edilizia Abitativa, giunto appositamente in citta' e ricevuto in municipio dal sindaco, Mario Pupillo, e dal presidente del Consiglio comunale, Leo Marongiu. Assente, dopo l'annunciato arrivo, l'ambasciatore presso la Santa Sede, Jean-Pierre Hamuli Mupenda. Pupillo ha parlato di "progetto innovativo replicabile anche per le necessita' in caso di terremoti". Paolo Spoltore ha spiegato in conferenza stampa che "la progettazione e' stata una vera sfida. I moduli abitativi sono realizzati con vari strati di metallo, legno e lana di roccia, tenendo presenti le esigenze climatiche e territoriali del Congo. Assolutamente ecocompatibili, le unita' modulari sono autosufficienti disponendo di recupero delle acque pluviali e sistemi di energia solare. L'unita' abitativa, tenendo anche conto delle escursioni termiche, assicura all'interno sempre 20 gradi centigradi. Questi moduli, ha aggiunto Spoltore, sono concepiti come i Lego. Possono infatti essere accorpati in altezza e lateralmente". La commessa commerciale e' esclusivamente di carattere economico e non ha nulla a che vedere con politiche di solidarieta', e' stato specificato. L'incontro tra la Saf e gli amministratori congolesi e' avvenuto in occasione di una fiera ad Abu Dhabi. Il ministro Kokonyangi ha voluto sottolineare "le eccellenti relazioni di cooperazione tra Italia e Congo. Siamo amici e fratelli da lunga data".

 

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Operazione Arusha, fino a 7 anni di condanne col rito abbreviato per spaccio

Fino a quasi 7 anni di reclusione nel procedimento con rito abbreviato, dinanzi il gup di Lanciano, Andrea Belli, per 10 dei principali imputati di un traffico di droga arrivata a Lanciano da Veneto ed Emilia Romagna. L'operazione Arusha fece luce su un fiume di cocaina che dal Nord Italia giungeva con tir e auto in Frentania, fino a 250 grammi a viaggio.Quindici gli 15 arrestati lo scorso 14 giugno 2016 nell'ambito dell'operazione di polizia denominata Arusha, coordinata dal pm Rosaria Vecchi. I dieci imputati, tra albanesi e locali, sono: il capo banda albanese, Ednand Budlla, residente a Rocca S. Giovanni, pena a 6 anni e 8 mesi di reclusione e 30 mila euro di multa; stessa condanna per il riminese Ndricim Rustem. La moglie di Budlla, Adele Florentina Drezaliu, ha avuto 5,8 anni e 24 mila euro di multa. Identica pena per Guglielmo Lanza Silvestri, di Castel Frentan; Luan Hailiti, 5,6 anni e 24 mila euro di multa; a Gianni Marrocco, di Rocca S. Giovanni, condanna a 4,4 anni e 16 mila di multa e per Gianluca Pagliarone 3,4 anni e 4 mila di multa. Seguono Nadia Di Donato, di Lanciano, con 2,4 anni e 3 mila di multa, stessa condanna per l'albanese Pellumb Zylfo. Per il lancianese Antonio Ciccone 2 anni e 2 mila euro di multa. Infine i patteggiamenti costati 4,4 anni di reclusione per Marcello Mastrangelo, di S. Maria Imbaro, e 9 mesi per Irene Ferrante, di Perano. Altri imputati hanno avute posizioni stralciate. 

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Maxi operazione contro la ‘ndrangheta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila

Un'operazione antimafia diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L'Aquila e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Provinciale di Chieti, che ha permesso di individuare una cellula 'ndranghetista abruzzese, con a capo Simone Cuppari, 36enne di origini calabresi e da tempo residente sulla costa chietina, a Francavilla al Mare. L'operazione antimafia ribattezzata 'Design' è stata condotta dai carabinieri di Chieti che hanno indagato per due anni, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia de L'Aquila. Sono 19 le persone arrestate, 36 quelle complessivamente indagate e beni sequestrati per 10 milioni di euro. Altre 9 persone sono state raggiunte da provvedimenti di obbligo di dimora o di interdizione ad esercitare attivita' imprenditoriali o rivestire cariche societarie. Altre 8 infine, sono le persone indagate in stato di liberta'. I reati contestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, con l'aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi. Secondo i carabinieri, che hanno tenuto una conferenza stampa con il comandante provinciale, colonnello Luciano Calabro' e il comandante del reparto operativo, tenente colonnello Erminio Sacco, la cellula aveva consolidato un efficiente canale di approvvigionamento di ingenti quantita' di cocaina da un gruppo di affiliati alla 'Ndrangheta in Lombardia, a loro volta riconducibili alle famiglie della 'Locale di Plati''. La droga proveniente dalla Lombardia, una volta in Abruzzo, finiva sul mercato delle zone di Chieti e Pescara. I proventi dello spaccio venivano reimpiegati nell'acquisizione di attivita' commerciali nel settore della raccolta di scommesse elettroniche e nella ristorazione, e in episodi di usura a danno di piccoli commercianti e imprenditori locali in difficolta' pretendendo da essi interessi esorbitanti: in un caso a fronte di un prestito di 20.000 euro, la vittima ne aveva doveva restituire, dopo un mese, 40.000 vedendosi costretto, nell'arco di pochi mesi, a pagare oltre 220.000 euro dietro minacce, incendi di negozi e di autovetture. 

I profitti venivano in parte, reimpiegati in attivita' imprenditoriali in Calabria, come nel commercio di autoveicoli e nella realizzazione di villaggi turistici di grandi dimensioni. Nel corso dell'operazione sono state sequestrate 4 societa' fra le province di Chieti, Pescara e in Calabria, che gestivano commercio di auto online e raccolte di scommesse ma anche bar e pizzerie, 8 autoveicoli e 10 chilogrammi di marijuana. Inoltre sono stati sequestrati per equivalente 6 milioni di euro quali quote di una societa' proprietaria di un villaggio turistico in Calabria

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Riaperta dall’Anas la SS80 chiusa per frana

Anas ha riaperto la strada statale 80var "Variante di Teramo" tra lo svincolo di Teramo Centro e la rotatoria di innesto sulla SS80 "del Gran Sasso d'Italia". Il transito e' al momento regolato a senso unico alternato per consentire le attivita' necessarie al ripristino della completa transitabilita'. Il tratto era stato chiuso lo scorso 8 febbraio in seguito a un movimento franoso che aveva lesionato una paratia a monte di un viadotto.

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Danni del terremoto, D’Alfonso incontra Gentiloni

Danni diretti e indiretti causati dall'eccezionalita' della neve, dal sisma e dal blackout che hanno colpito il 75-80% del territorio regionale nel gennaio scorso, saranno al centro di un incontro tra il Governatore Luciano D'Alfonso e il Sottosegretario d'Abruzzo delegato alla Protezione Civile Mario Mazzocca e il premier Paolo Gentiloni, giovedi' 23 febbraio. A questo proposito, il Sottosegretario Mazzocca invita gli enti locali ad accelerare la stima e la documentazione dei danni subiti "poiche' - dice - un primo dossier verra' consegnato a Gentiloni nel corso dell'incontro di giovedi'".

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Confindustria Chieti-Pescara, crea  un filo diretto col Marocco

Imprenditori e manager abruzzesi guardano al Marocco. Un filo diretto e' stato infatti stabilito attraverso una videoconferenza con la Camera di Commercio Italiana in Marocco nell'ambito del progetto Servizi Innovativi International Network promosso dalla sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara. Collegato il segretario Generale Giovanna Perrotta che ha illustrato agli imprenditori e i manager presenti le piu' importanti iniziative promosse per sviluppare e sostenere gli scambi economici tra Italia e Marocco.

In particolare il distretto automotive, della zona di Tangeri, e quello immobiliare, per il rilevante sviluppo turistico del Marocco, come ha riferito Perrotta rispondendo alla richiesta del vicepresidente della sezione Servizi Innovativi di Confindustria Chieti Pescara Lino Olivastri, i due settori di sviluppo piu' interessanti.

Oltre a promuovere contatti con le autorita', gli enti, le associazioni e gli ambienti economici dei due paesi, la Camera di Commercio Italiana in Marocco realizza studi e analisi di mercato per contribuire ad una migliore conoscenza reciproca delle due realta' economiche. Assiste gli operatori italiani in occasione delle loro visite di affari in Marocco e attraverso workshops, seminari e fiere offre l'opportunita' di aumentare il volume degli scambi. Tra queste ultime riveste un ruolo molto importante la fiera di Siam che si svolge a Mekne's e rappresenta la principale fiera d'Africa con 1000 espositori provenienti da 50 paesi e quasi un milione di visitatori del settore agribusiness.

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Rapina per vendetta davanti al supermercato di Silvi, due ordinanze di custodia cautelare 

 Il 9 febbraio scorso avevano aggredito e rapinato una donna nel parcheggio di un supermercato di Silvi Marina. Le indagini successive hanno consentito alla Procura di emettere due ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un obbligo di dimora per una terza persona. Le ordinanze, richieste dal pm Silvia Scamurra e firmate dal gip Domenico Canosa, sono state notificate ai tre indagati nella mattina di sabato ma la notizia si e' appresa solo oggi. Gli indagati devono rispondere di rapina pluriaggravata e adesso sono in attesa di comparire davanti al giudice per l'interrogatorio di garanzia. Da quanto emerso dagli accertamenti, la rapina sarebbe stata una sorta di vendetta per un prestito che la vittima avrebbe fatto ad uno dei suoi aggressori e poi richiesto indietro.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri gli aggressori avevano contattato la donna con la scusa di restituirle il prestito, ma una volta arrivati sul luogo dell'appuntamento due di loro l'avrebbero aggredita puntandole un coltello alla gola e minacciandola anche con un bastone, per poi sottrarle le chiavi dell'auto. Dopo l'aggressione la donna aveva trovato soccorso all'interno del supermercato, dal quale aveva chiamato Carabinieri che, anche grazie ai numerosi testimoni, erano riusciti ad identificare gli aggressori, senza riuscire a trovarli.

Aggressori che nei giorni successivi si erano comunque fatti vivi con la donna con richieste estorsive per ridarle l'auto. Sabato l'arresto di due degli aggressori e la notifica dell'obbligo di dimora per la terza persona coinvolta.

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Vertice sulla riorganizzazione dei Distretti sanitari di base

La riorganizzazione e il ruolo dei Distretti sanitari di base di Pescara Sud, Montesilvano, Scafa e Popoli e' stata al centro della riunione, presieduta dal presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, e tenutasi, questo pomeriggio, a Pescara , in Regione. Al direttore generale della Asl di Pescara , Armando Mancini, intervenuto all'incontro insieme all'assessore ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo, all'assessore comunale di Pescara , Antonella Allegrino, al sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, ed all'assessore ai Lavori pubblici di Montesilvano, Walter Cozzi, il presidente D'Alfonso - si legge in una nota - ha chiesto di definire un modello di funzionamento ottimale dei distretti sanitari rientranti nella Asl di Pescara . Una sorta di curriculum vitae dei presidi sanitari operanti sul territorio che contenga la dotazione di personale attualmente esistente, le strumentazioni diagnostiche disponibili, il rapporto costo-fatturato ma anche una prefigurazione del quantum occorrente sia in termini di risorse finanziarie che organizzative e tecnologiche per migliorare le performance delle prestazioni sanitarie da erogare a beneficio dei cittadini-utenti. L'obiettivo del presidente D'Alfonso e' senza dubbio quello dell'abbattimento delle liste d'attesa. Infine, riguardo al distretto sanitario di Montesilvano si e' fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di completamento della parte esterna.

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